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Telefonia, Preioni (Lega): “disservizi e assenza di segnali. Montagna di serie B?”

 “Chi vive in montagna non sia considerato di serie B”. Il presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, ha scritto una lettera alla direzione regionale di Wind Tre, Telecom Italia Tim e Vodafone, per segnalare una serie di disservizi e assenza di segnali in alcuni territori del Vco e zone confinanti con la Svizzera.

In particolare, i centri interessati sono Borgomezzavalle, aree montane nel Comune di Montecrestese, la Val Agrasina e alpeggi dell’area di Toceno. “In queste zone – spiega Preioni – persiste d tempo la mancanza di un segnale stabile e ciò crea problemi, soprattutto in virtù del fatto che siamo nel periodo estivo e si registra un forte afflusso di turisti.
Gli stessi alpigiani – sottolinea il Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte – hanno fatto giungere alla mia attenzione il loro grido d’allarme per la mancanza di un segnale stabile o, addirittura, per l’assenza dello stesso. Chi abita nei paesi di montagna non deve più essere considerato un cittadino di serie B, ma deve poter godere e usufruire di tutti i servizi di chi vive nelle metropoli. Si tratta infatti di servizi, quali per esempio la fibra e la telefonia mobile, che sono essenziali per lavorare e poter anche svolgere le più elementari mansioni quotidiane. Chiedo, pertanto, ai responsabili regionali delle principali compagnie telefoniche la risoluzione tempestiva del problema segnalato nel Vco anche perché – conclude Preioni – spesso chi abita o e in villeggiatura in quei territori, nei bivacchi, nelle baite e non soltanto, si trova in serie difficoltà in situazioni di emergenza, non potendo contattare i servizi di soccorso”.

Torino-Bardoneccha, Mpp: “Privatizzare è un passo indietro”

MPP: “L’Autostrada Torino Bardonecchia e la strada del traforo del Frejus sono state privatizzate ed acquisite da un importante gruppo privato, che così si aggiudica un tratto autostradale che nel 2019 ha garantito ricavi per 221 milioni di euro e utili per 125, una redditività notevole”

PRIVATIZZARE L’AUTOSTRADA TORINO-BARDONECCHIA ED IL TRAFORO DEL FREJUS: UN PASSO INDIETRO PER LA SOVRANITA’ E L’AUTONOMIA DEGLI ENTI LOCALI PIEMONTESI.

La quota che permetterà di arrivare al controllo è stata ceduta da Comune di Torino e dalla Città Metropolitana di Torino (ex Provincia ). Il Gruppo privato arriverà così a detenere tra partecipazioni dirette ed indirette quasi il 70% del capitale della Torino Bardonecchia e dell’importante traforo. Il controllo della tratta autostradale in questione costituiva un felice esempio di “monopolio naturale” – come la vecchia e sana economia chiamava infrastrutture come le strade e autostrade – controllato non tanto dallo Stato ma dalla comunità locale attraverso le quote di controllo in capo alla Città di Torino ed alla ex Provincia , oggi Città Metropolitana; con il passaggio delle quote di controllo ad una società privata, comunque esperta e maggiormente affidabile ad oggi quanto a garanzia di manutenzione rispetto ad altri tristemente famosi concessionari autostradali, la comunità locale cede il controllo dell’autostrada ad un importante gruppo finanziario.
Alla guida tanto del Comune quanto della Città metropolitana di Torino c’è Chiara Appendino esponente di punta del Movimento 5 Stelle, lo stesso partito che ha giurato e spergiurato, dopo la tragica vicenda del crollo del ponte Morandi di Genova, che mai e poi mai avrebbe permesso ad un privato di gestire le autostrade; ricordiamo il grillismo della prima ora che si scagliava con parole di fuoco contro un’economia schiava dei poteri finanziari che si accaparravano monopoli pubblici puntando a fare utili e non a garantire servizi idonei ai cittadini. Dobbiamo pensare che il grillismo di governo provi un certo piacere a manovrare ingenti capitali se la dottpressa.sa Appendino, nella sua duplice veste di Sindaco e Presidente della città metropolitana farà incassare ai due enti da lei guidati con questa operazione squisitamente finanziaria la bellezza di 272 milioni di euro; non male in tempo di crisi, e la comunità di Torino e Provincia si vede sfilato un bene gestito efficientemente a beneficio del traffico internazionale in transito sul proprio territorio. Alle comunità locali del torinese e al Piemonte in generale resta il ricordo di una buona ed importante linea autostradale ed un traforo strategico per il commercio con l’estero praticamente regalati alla speculazione finanziaria di borsa.

Massimo Iaretti, Presidente Movimento Progetto Piemonte
Gigi Cabrino, consigliere comunale aderente al Movimento Progetto Piemonte

Quarant’anni di amicizia e di politica

La maturità viene con gli anni. Si apprezzano cose che magari erano lì davanti da una vita, e fino in fondo non capite. Come il valore dell amicizia. Non sono frasi fatte. Prosaicamente è la riflessione che ti fa vedere le stesse cose da un punto di vista diverso, appunto più maturo

Conosco da più di 40 anni Tullio Monti e da 30 posso dire di essergli amico. La nostra amicizia è un fiume carsico che riemerge nel tempo, concretizzandosi in lunghe e retrospettive chiacchierate, mischiando il nostro passato tempo comune alle miserie attuali. Punti di partenza decisamente distanti. Direi di più, radicalmente distanti.

Conosciuto alla fine del 78 alle elezioni universitarie, Tullio è figlio della borghesia torinese con robuste radici in Val di Susa dove ora risiede. Per dieci anni ha fatto la spola con le isole greche dove ha costruito una villa in riva al mare. Sembrava che dovesse essere il suo ultimo approdo. Lui ha sempre qualcosa da dover fare. Chi si ferma è perduto. La stessa sua vita è questo suo insistente ricostruire qualcosa con qualcuno. Non è tutta farina del suo sacco. Ma piacendogli le scommesse le affronta con lo spirito giusto. Appassionato di politica inizia come giovane liberale di sinistra. Vi assicuro che alla fine degli anni ’70 non era di moda, ancorché Torino fosse una delle culle del liberalismo italiano. Diventa segretario ma il tutto gli sta stretto e passa ai socialisti. Convintissimo che il grande limite  della sinistra italiana fosse il dominio dei comunisti che offuscavano ogni prospettiva riformistica. Vedeva, e vede nei fratelli Rosselli come in Gobetti i suoi punti di riferimento teorici. Periodicamente ci si incontrava. Alla Consulta giovani del comune di Torino. Nel comitato per gli aiuti piemontesi ai terremotati Campani e una decina di anni dopo funzionari della Lega coop, settore abitazione. Fatto per la politica attiva, fu fermato da tangentopoli con la liquefazione del Psi e il tramonto di Bettino Craxi patteggiò per finanziamenti non regolari e per 7 anni fu socio di autostrasportatori vercellesi . Tutte le mattine in treno da Torino a Vercelli e ritorno. Non è da tutti, direi. Sparirono i vecchi partiti. Solo la maggioranza dei comunisti di allora rimase a sinistra mentre la dc come i socialisti si divisero in estimatori di Berlusca o in pds o Margherita. Tullio non ebbe dubbi e rimase a sinistra, nonostante il suo anticomunismo, grazie al suo essere profondamente laico, radicale e libertario. Diviso tra il nuovo Psi e i Ds , sempre controcorrente con la maggioranza. Questo mi è sempre piaciuto di Tullio, non far parte del coro. In questo, sottolineo, un po’ ci assomigliamo. Non sicuramente nella tignosità. Lui difficilmente molla, io se non avete capito è un problema vostro. Ed a questo punto la sua più originale creatura: la Consulta Laica con simbolo i sanculotti della Rivoluzione francese. Libero Stato in libere chiese. Chiese perché non c’è solo la Chiesa cattolica. Tullio è un po’ mangiapreti. Lo punzecchio:  ma non hai studiato dai preti? Appunto, mi risponde. Non ha più voglia di fare politica, non riconoscendosi in questo ciarpame. Ma la passione è dura a morire. Continua nell’ impegnarsi su due fronti. La libertà di espressione e dei diritti nei paesi come l’Iran. E i diritti per la comunità Lgbt. Il mondo delle diversità sessuali. Libertà su tutto regolata da regole precise con l’ entità dello Stato che fa applicare ed applica le regole in un insieme di valori condivisi. Dopo 42 anni di amicizia capisco che il vero utopico è lui. Assicuro, non molla, vorrebbe incontrare l’Appendino. Che sta sbagliando secondo lui il suo approccio con la comunità dell’Iran e con quello Stato. Praticamente subordina presunti interessi economici ai diritti umani. Non dovrebbe essere da lei. Ripeto, Tullio non molla. Con le mani in mano non ci sta proprio. Tra i vari tarli c’è anche quello dell’organizzazione. Tignoso com’ è. Anche sul buon gusto alimentare si è dato da fare. In particolare nella stagione dei tartufi. Ha organizzato comitive qualificate e concordato con i ristoratori prezzi abbordabili. Pullman e comitive a go- go. Le Langhe tutte per noi. Come a Neive, al Rondò con l’amico e  compagno Francarlo Negro. Del resto l’ecletticità e’ figlia dell intelligenza. Come la buona cucina è e figlia della buona politica. C’è sempre qualcosa di cui parlare, caro Tullio. C’è sempre qualcosa per poter continuare la nostra amicizia.

Patrizio Tosetto

Locatelli: “lo sgombero del presidio dei Mulini non fermerà la lotta”

Valsusa:  Il Prc con chi si oppone al Tav

Riceviamo e pubblichiamo/ Ieri forze di polizia e personale Telt (la società incaricata di costruire la linea di Alta Velocità Torino Lione) sono intervenuti per sgombrare e distruggere il presidio NoTav dei Mulini in Valsusa. All’operazione di forza si sono opposti, “ovviamente in modo pacifico”, attivisti NoTav che sono saliti sugli alberi e sui sui tetti degli edifici della zona. Per Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino ”siamo in presenza di un atto di forza, uno dei tanti, con cui si pensa di procedere nei lavori di realizzazione di un’opera la cui inutilità e distruttività è ormai acclarata da un sempre maggior numero di enti, organismi, esperti nazionali e internazionali. L’Alta Velocità Torino Lione non serve a nulla tranne a quanti la vogliono realizzare a tutti i costi per evidenti interessi economici affaristici. Interessi che hanno preso il sopravvento sull’interesse pubblico. La politica della repressione e delle ruspe perorata e messa in atto da Governo nazionale e Regione Piemonte non fermerà la resistenza e la lotta notav in Valsusa. La lotta andrà avanti fino a quando non sarà fermata la realizzazione di un progetto che è semplicemente dissennato. Rifondazione Comunista è a fianco di quanti conducono questa lotta”.

Ex Embraco, Valle (Pd): “Regione e Mise accelerino”

“Il Tribunale di Torino ha decretato il fallimento della Ventures, la società che ha rilevato la ex Embraco.

Questa sentenza complica la situazione e aumenta la nostra preoccupazione per i lavoratori che hanno più volte chiesto un impegno concreto alla Regione e al MISE per la reindustrializzazione del complesso e la salvaguardia dei posti di lavoro” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle.

“E’ dovere delle Istituzioni intervenire a tutela dei lavoratori e del complesso di professionalità dei dipendenti ex Embraco. Alla luce di questa notizia Regione e Mise accelerino e presentino un progetto che possa fornire una soluzione tempestiva a questa grave crisi” conclude Valle.

Centrosinistra e centrodestra in piazza insieme per Hong Kong

 Per un flash mob silenzioso in sostegno dei cittadini dell’ex colonia britannica

Oggi alle 17 in piazza Carignano a Torino tutte le forze di centrodestra (Lega, FdI, FI) e tutte le forze di centrosinistra (GD, Azione, IV, Volt, Radicali, + Europa) scenderanno in piazza insieme per un flash mob silenzioso in sostegno dei cittadini di Hong Kong, dal titolo Torino Stands With Hong Kong. Sarà una rara piazza di multicolore politico senza tifoserie, ma solo un’opinione politica condivisa in difesa delle libertà dei cittadini di Hong Kong. Rimarremo in silenzio, i cartelli che avremo in mano saranno bianchi perché a Hong Kong da tre settimane la parola è diventata un reato. Il messaggio della manifestazione sarà molto chiaro: Torino difende la democrazia, difende il rispetto degli obblighi internazionali, difende la tutela del diritto di manifestazione, di stampa, di parola, di pensiero, di opposizione politica. Tutti quei diritti che dopo la legge sulla Sicurezza Nazionale a Hong Kong sono scomparsi. Vi aspettiamo.

Associazione radicale Adelaide Aglietta

Ventures-Ex Embraco, Varaldo (FI): “La politica si è giocata la sua credibilità”

Sacco (Progetto per Chieri): “I lavoratori sono stati presi in giro. Non hanno ascoltato il territorio” 

“Con il fallimento della Ventures Ex Embraco si decreta anche il fallimento di un Ministero che non solo ha sprecato molti soldi dei contribuenti per ottenere il grande risultato di azzerare tutti i posti di lavoro ma che ha fatto sempre orecchie da mercante sulla pelle di oltre 400 lavoratori e delle loro famiglie”, commenta in una nota stampa Tommaso Varaldo, Consigliere Comunale di Forza Italia a Chieri. “E’ stata una grande presa in giro che abbiamo denunciato sin dall’inizio quando dicevamo a gran voce che lo stabilimento era vuoto e che non è mai partita nessuna produzione – attacca Rachele Sacco, Consigliere Comunale di Progetto per Chieri – “Il fallimento è una morte già annunciata come l’apertura della Ventures fu una grande presa in giro per tutti. Chi ne ha fatto le spese sono stati i lavoratori, per i quali nutro una grande ammirazione per la loro forza di lottare per anni per la loro dignità, il lavoro”, conclude Sacco. “Cosa farà adesso il Mise? – concludono i Consiglieri – vorrà convocare l’ennesimo inconcludente tavolo di discussione? Vergogna”

Pertini, antifascista e antimonarchico

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / E’ sicuramente giusto che Savona abbia una piazza intitolata a Sandro  Pertini . Chi scrive si è battuto Inutilmente  perché il ponte di Genova gli fosse intitolato. Pertini appartiene alla migliore storia d’Italia. La sindaca di Savona  Caprioglio ha inaugurato la piazza Pertini in maggio secondo le norme restrittive del Covid.

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In polemica con la Sindaca   un non meglio identificato Comitato antifascista e antirazzista  con l’appoggio di Anpi e istituto storico della Resistenza, adesso vuole riinagurare  “a livello popolare“ la piazza il 24 luglio, vigilia  del voto al Gran Consiglio del Fascismo che sfiduciò Mussolini. Quel comitato antifascista forse non sa che il protagonista del 25 luglio fu l’odiato re Vittorio Emanuele III. Quindi quella data è poco consona per ricordare Sandro Pertini che fu sempre ferocemente anti monarchico. Il comitato antifascista  e antirazzista vuole anche impedire a Forza nuova di aprire una sua sede a Savona. Siamo tornati, dopo i mesi di clausura per il virus, alle solite tiritere intolleranti che violano le libertà costituzionali di associazione. Forza nuova è quanto di più lontano dal nostro modo di pensare, ma in una libera democrazia c’è spazio per tutti, a meno che si commettano reati. Ma i reati di opinione sono reati  solo per gli intolleranti che negano il diritto di pensare liberamente. L’Anpi fa il suo mestiere di sempre, ma l’istituto  Storico della Resistenza non può abbassarsi a fare politica in modo sfrontato. Ha un passato da rispettare quando ebbe grandi presidenti che pensarono a libri e convegni e non alle manifestazioni di piazza. Soprattutto si sente l’assenza della Federazione Volontari della Libertà – la FVIL – che a Savona si identificò nobilmente con il comandante Lelio Speranza – che avrebbe dovuto prendere  con fermezza le distanze da fascisti travestiti da antifascisti come sono i pochi che fanno dell’estremismo intollerante la loro bandiera. Il 24 luglio non avranno sicuramente problemi a rispettare le distanze di sicurezza perché sono rimasti per fortuna davvero in pochi.  E saranno sempre meno. La sindaca Caprioglio  in maggio ha proceduto ad una parziale riapertura di una porzione di strada al fine di iniziare a far lavorare alcuni esercizi commerciali appena aperti nel nuovo complesso. L’inaugurazione ufficiale avvera’ non appena il cantiere sarà chiuso perché ad oggi non è ancora terminato, vi sono ancora le gru e le recinzioni presso una porzione di cantiere.La piazza verrà inaugurata  il 25 settembre,  se sarà per quella data smantellato il cantiere.
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scrivere a quaglieni@gmail.com

Psicosetta, Costanzo (M5S): “Pdl per reato isolamento affettivo”

“Dopo le rivelazioni sull’inquietante psico-setta di Novara e  le perquisizioni scattate per 30 le persone indagate nell’inchiesta svolta dagli agenti della squadra mobile di Novara e coordinata dalla Dda di Torino, credo sia arrivato il momento che il Parlamento si occupi di un tema così delicato” afferma Jessica Costanzo, deputata piemontese prima firmataria di una proposta di legge appena depositata alla Camera e che introduce il reato di di isolamento sociale o affettivo e di istigazione alla rinuncia o al rifiuto dei trattamenti sanitari.

“Quello sgominato nei giorni scorsi non è un caso isolato – afferma Costanzo – Nel nostro Paese si è registrato un aumento incredibile delle sette ed è verosimile considerare una forbice tra uno e due milioni di italiani coinvolti. In un momento di crisi economica e sociale è quasi naturale che il fenomeno sia in crescita, perché si va sempre più in cerca di nuovi punti di riferimento e si finisce avvolti nella rete di soprusi psicologici e fisici, di controllo insano e totalizzante proprio delle sette. Un intervento – continua Costanzo – quanto mai necessario e urgente, vista l’abrogazione nel del reato di plagio. Il vuoto legislativo non permette di aiutare le vittime, e invece occorre rompere il muro di silenzio che avvolge il mondo grigio delle sette, occorre farlo presto, con strumenti efficaci e norme che scoraggino queste pratiche criminali” conclude la deputata.

Gioco d’azzardo, per il Pd la questione è socio-sanitaria

La Legge sul GAP è una questione prioritariamente socio – sanitaria, non economica”

 Oggi si è svolta la Commissione congiunta Legalità, Sanità e attività produttive in cui si è ripresa la discussione della Proposta di Legge sulla modifica alla Legge regionale sul contrasto al Gioco d’azzardo patologico.
“Un pasticcio, tanto che le prime determinazioni sono slittate ad altra data” commentano i Consiglieri regionali Diego Sarno e Domenico Rossi “La maggioranza ha fissato tra le sue priorità la modifica dell’attuale legge sul GAP, ma arriva in commissione del tutto impreparata: non è nemmeno chiaro quale proposta di legge sarà in discussione nelle prossime sedute, essendo state depositate le PdL 56 e 99, entrambe sullo stesso tema e sempre a prima firma Leone”.
Proprio sulla posizione di Leone l’altro nodo da sciogliere. “La gestione dell’odierna commissione è stata affidata proprio al consigliere Leone, una scelta inopportuna perché primo firmatario delle due norme in discussione e perché Presidente della Commissione attività produttive. In questo modo si fa prevalere la valenza economica su quella sanitaria: una decisione inaccettabile” aggiungono i consiglieri Dem.
“A confusione aggiungono confusione, dimostrano sempre più plasticamente come il tentativo di pagare la cambiale elettorale che devono pagare al mondo dell’azzardo sia frenetico, facendoli cadere in fallo procedurale e anche contenutistico” concludono Rossi e Sarno.