“Non siamo efficienti come la Corea e non siamo piccoli come l’Alto Adige, siamo in grado di fare un monitoraggio di tutta la popolazione? È la prima e più gettonata obiezione che ci è stata fatta in queste ore dopo che la nostra proposta ha incontrato anche il parere positivo, almeno a parole, della Giunta regionale” – dichiarano i Capigruppo di PD, 5Stelle, Luv, Moderati e Lista Monviso in merito allo screening di massa in Piemonte.
“Siamo consapevoli delle difficoltà, sappiamo ad esempio che in questa situazione persino delle eventuali elezioni sarebbero a rischio, però in tempi straordinari occorrono soluzioni straordinarie pertanto un minuto dopo che l’Odg sarà approvato ci metteremo a disposizione della Giunta regionale e chiediamo che venga convocata una cabina di regia inclusiva anche Sindaci, Prefetti, MMG, farmacisti e sindacati, per rispondere alla domanda: il Piemonte è in grado di organizzare uno screening di massa?”.
“Lo screening non dovrà essere un passaporto per le vacanze e nell’organizzarlo si dovranno rispettare tutte le norme sanitarie previste per ridurre al massimo il rischio contagio, per questo – proseguono Gallo, Sacco, Grimaldi, Magliano e Giaccone – la nostra proposta sottintende anche un cambio radicale nell’agire di questa Giunta. Per lavorare in maniera diversa da come il Piemonte ha fatto finora occorre responsabilizzare i maggiormente i Sindaci e le comunità piemontesi, insieme a loro dovremo trovare una soluzione. Ci interessa semplicemente non vedere gli stessi errori della seconda ondata, vorremmo vedere un tracciamento completo dei focolai e dei casi positivi”.
“Abbiamo preso in considerazioni altri modelli come il monitoraggio totale degli spostamenti, delle categorie a rischio, di lavoratori specifici in settori essenziali, e settori strategici come la scuola ma – concludono i Capigruppo di opposizione – abbiamo visto che agli annunci in questi mesi non ci sono state risposte concrete e permanenti. Per questo vorremmo prima esplorare un modello nuovo”.
Quali criteri possono giustificare la scelta di mantenere chiuse le classi di seconda e terza media in Regione Piemonte, nonostante il passaggio in zona arancione?
Gli studenti delle medie sono gli unici che in grande maggioranza possono andare alla loro scuola di zona senza bisogno di essere accompagnati né di prendere un mezzo pubblico.
Sembrerebbe però che gli epidemiologi del presidente Cirio applichino teorie diverse da quelle del presidente Conte.
O più probabilmente non c’entrano gli epidemiologi: le scuole non generano PIL e quindi possono aspettare.
Lista civica “la Piazza”
L’appello del presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia
“Chiedo che venga sospesa la pena capitale del ricercatore irano-svedese in Medicina dei disastri Ahmadreza Djalali – afferma Allasia – e che si disponga il suo rilascio. Nessuna ragione di Stato giustifica l’uccisione di un uomo. Sono rimaste solo poche ore per bloccare l’esecuzione di Djalali, non possiamo permettere che un uomo venga giustiziato senza la possibilità di un giusto processo. Mi appello al governo iraniano affinché fermi la condanna a morte e chiedo agli Stati della comunità internazionale di intervenire attraverso le loro ambasciate a Teheran”.
Il Consiglio, con la costituzione del Comitato diritti umani, ha voluto promuoverne la salvaguardia e operare a fianco delle associazioni che si riconoscono nei principi di solidarietà internazionale e che si occupano della salvaguardia di tali basilari diritti.
Secondo quanto riportato ad Amnesty International da Vida, il ricercatore, che ha lavorato anche all’Università del Piemonte Orientale di Novara, è stato trasferito in isolamento nella prigione di Raja’i Shahr a Karaj e sarà presto eseguita la sentenza capitale a cui è stato condannato.
Ahmadreza Djalali è stato condannato in via definitiva a morte da un tribunale iraniano con l’accusa di “spionaggio”.
“Prima viene il diritto alla salute e al reddito”
Di questo passo non occorre essere dei grandi esperti per dire del rischio altissimo di una terza ondata di contagio da coronavirus. Come se non bastasse, dopo un lockdown di facciata, tutto ordinato intorno ai comportamenti individuali e al ruolo irrinunciabile delle attività produttive, si è dato la stura ai consumi natalizio che ieri ha portato le folle nel centro di Torino. Altro che distanziamento sociale. Per molti aspetti è peggio che nel periodo estivo. Tutto deve soggiacere ai meccanismi della produzione e del consumo, indipendentemente dai rischi per la salute. Non si fermano le produzioni degli F35 a Novara, non una delle fabbriche toccate dal contagio sospende le attività, si inneggia alla ripresa dei lavori nei cantieri della Torino Lione. Come se non bastasse il presidente Cirio vorrebbe anche l’apertura delle piste da sci. In compenso le scuole per tante, troppe inadempienze in tema di trasporti, scaglionamento orari, aule, dotazione di insegnanti, coperture sanitarie rimangono chiuse. La scuola, ultima ruota del carro, una vera e propria vergogna degna di un paese incivile! Appellarsi alla mera responsabilità delle persone, nel contesto di una serie di inadempienze istituzionali, come fanno in queste ore Cirio, l’assessore regionale Icardi e altri ancora è pura ipocrisia. Così non va. Alla logica del profitto al primo posto contrapponiamo il primato del diritto alla salute, la qual cosa comporta l’interruzione di tutte le attività non essenziali e al contempo l’adozione di adeguate misure di garanzia del reddito per tutti. Nessuna disponibilità da parte nostra a subire una situazione incresciosa che sta precludendo la possibilità di uscire da una situazione di grave rischio sanitario.
Ezio Locatelli segretario provinciale Rifondazione Comunista Torino
La Fondazione Giovanni Goria e la Fondazione Carlo Donat-Cattin promuovono l’incontro: Politica, competenza e classe dirigente: il nuovo saggio di Giorgio Merlo
Mercoledì 2 dicembre 2020 alle ore 17
in diretta sulla piattaforma Fb della Fondazione Giovanni Goria
Intervengono:
David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo
Sergio Chiamparino, Consigliere Reg. Pd già sindaco di Torino e presidente della Regione Piemonte
Riccardo Molinari, Presidente del gruppo parlamentare della Lega alla Camera
Gianna Martinengo, Imprenditrice e docente – Panel Stoa Parlamento Europeo
Padre Francesco Occhetta, gesuita e politologo
Modera:
Giuseppe Novero, giornalista
Saluti:
Marco Goria, Presidente della Fondazione Giovanni Goria
Carlo Cerrato, Segretario generale della Fondazione Giovanni Goria
Gianfranco Morgando, direttore della Fondazione Carlo Donat-Cattin
La politica, la competenza e la classe dirigente. Un confronto partendo dal saggio di Giorgio Merlo edito da Marcianum che reca proprio questo titolo e che muove una severa critica alla politica del presente. Le tre parole presenti nel titolo sono strettamente intrecciate tra di loro e sono, di fatto, indissolubili. Se la politica e i politici, e quindi anche i partiti, oggi vogliono recuperare credibilità tra i cittadini e autorevolezza nella pubblica opinione, non possono non porsi il tema della qualità della classe dirigente e, nello specifico, anche della sua competenza. Una richiesta che è divampata dopo l’emergenza sanitaria che ci ha colpiti ma che richiede, al contempo, risposte chiare e non più evasive, e cioè la capacità di saper indicare una prospettiva e perseguire un progetto politico senza appaltare il tutto all’improvvisazione, alla casualità e all’inesperienza indicati come elementi di netta discontinuità e di rottura rispetto al passato.
La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro passa soprattutto dalla prevenzione. Il bando Isi pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è lo strumento con il quale l’Inail mette a disposizione anche quest’anno più di 211 milioni di euro per le aziende che vogliono tutelare i loro dipendenti e prevenire gli infortuni.
“L’Assessore alla sanità, nell’ennesima conferenza stampa dell’era Cirio, ha informato ancora una volta i giornalisti dei suoi successi, elencando, numero dopo numero, i risultati raggiunti nel contrastare la pandemia.
I numeri sono sempre gli stessi, quelli illustrati un mese fa in Consiglio regionale durante un’ora e mezza di informativa, quelli che vogliono gettare fumo negli occhi sugli errori che sono davanti a tutti” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Basta sentirci ripetere che tutto va bene! Basta sentire dal centrodestra che le colpe sono tutte delle scelte compiute nel passato! Rispediamo al mittente le accuse: ci sono stati errori evidenti nell’organizzazione della risposta alla seconda ondata da parte di questa Giunta, è ora di fare chiarezza una volta per tutte” conclude Gallo.
“Fare luce anche su responsabilità in ambito politico”
Caro direttore, esprimiamo soddisfazione sul fatto che la Procura della Repubblica di Torino abbia avviato serrate indagini sulla base dei molti elementi conoscitivi contenuti nell’esposto presentato il 23 aprile scorso dal sottoscritto, in qualità di segretario provinciale Prc-Se di Torino, sulla strage nelle Rsa piemontesi. Per ora le indagini, come riferito dagli organi di stampa, hanno portato a iscrivere otto persone nel registro degli indagati per omicidio colposo di venti persone, indagine che attiene alla vicenda legata al contratto intervenuto tra l’Asl Città di Torino e la società Gheron s.r.l. Massimo d’Azeglio per il recepimento di pazienti Covid 19. Detto ciò rimarchiamo che questo non è l’unico atto improvvido compiuto riguardo la gestione dell’emergenza sanitaria da coronavirus con particolare riguardo alle Rsa del Piemonte. Altre Asl hanno recepito la proposta di atto deliberativo della Giunta Regionale del 20 marzo 2020, licenziata per tramite l’assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi, che ravvisava la possibilità di utilizzare i posti letto di Rsa accreditate per pazienti Covid positivi. Delibera, come si sa, mai pubblicata, ma fatta circolare nelle Asl regionali col risultato di ingenerare situazioni a dir poco incresciose. E’ in ragione di ciò che chiediamo che siano valutate sino in fondo le responsabilità di quanto avvenuto avendo riguardo non solo per altre situazioni che hanno registrato un numero abnorme di morti di anziani, una vera e propria strage, ma anche per responsabilità che sono più propriamente riferibili alle decisioni intervenute in ambito politico.
Ezio Locatelli segretario provinciale Rifondazione Comunista di Torino
Fondazione Donat-Cattin: Mercoledì 2 dicembre 2020 – ore 17,30 (diretta streaming sul canale facebook e sul sito della Fondazione)
Introduce e modera
Gianfranco Morgando, Direttore della Fondazione Donat-Cattin
Discutono:
Giuseppe Berta, Università Bocconi
Andrea Cuccello, Segretario confederale CISL
Fiorella Lunardon, Università di Torino
Tiziano Treu, Presidente del CNEL
Conclude:
Nunzia Catalfo, Ministro del Lavoro