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Azzardo e sanità, Gallo: “Prevalse le ragioni del centrosinistra”

“Finalmente si torna al confronto in Aula e commissione sulla normativa sulla ludopatia. Via all’indagine conoscitiva in IV Commissione per capire cosa è successo e per migliorare il sistema sanitario regionale”.

 

“Il ritiro dell’emendamento sul gioco d’azzardo è una vittoria del centrosinistra e delle opposizioni. Voler modificare la normativa sulla ludopatia attraverso un emendamento all’Omnibus rappresentava un’inaccettabile forzatura.

Finalmente ha prevalso il buon senso e si torna al confronto, in Aula come in Commissione, dove potranno essere ascoltate le voci delle tante realtà associative e degli operatori. Ora discuteremo ma partendo dai dati per capire cosa ha funzionato e cosa no nella normativa approvata nella scorsa legislatura, e che noi continueremo a difendere”. Lo afferma il Presidente del gruppo regionale PD Raffaele Gallo in occasione del dibattito in Consiglio regionale sul disegno di legge “omnibus”, collegato alla legge di stabilità regionale.

“Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto sull’indagine conoscitiva sulla sanità che verrà avviata in seno alla IV Commissione e che sarà guidata da un esponente delle opposizioni. Finalmente la destra ha compreso il vero spirito della nostra proposta, non fare processi a qualcuno ma capire con spirito costruttivo cosa è successo e cosa non ha funzionato, in modo tale da poter elaborare proposte migliorative del sistema sanitario regionale. Si concludono così tre settimane difficili nel corso delle quali si stavano scrivendo delle brutte pagine nel rapporto tra maggioranza e opposizioni, senza mai voler affrontare le questioni nel merito, quasi questo fosse motivo di fastidio. Oggi abbiamo finalmente ridato centralità all’Aula e alla dialettica tra maggioranza e minoranza”.

“Resta il rammarico di non esser riusciti a far desistere la maggioranza dal modificare la normativa sull’attività venatoria. Nella precedente legislatura era stata costruita una legge equilibrata, che non voleva essere contro i cacciatori ma a favore del turismo. La cancellazione del divieto di caccia nelle ultime due domeniche di settembre è un passo indietro ma nonostante il nostro impegno non è stato possibile trovare una sintesi”.

 

Proiettile a casa dell’ex pm Rinaudo, la solidarietà di Allasia

LA CONDANNA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

Esprimo vicinanza e solidarietà all’ex pm Antonio Rinaudo e ferma condanna per il vile gesto intimidatorio di cui è stato fatto oggetto. Un atto ripugnante e infame sul quale è necessario che venga fatta piena luce, perché la violenza e le minacce sono sempre inaccettabili. Un episodio sconcertante, rivolto ad un servitore dello Stato che per molti anni ha dato un importante contributo in processi come quello alle Brigate rosse e ai più recenti per gli assalti ai cantieri della Tav. Purtroppo l’ex magistrato non è nuovo a questo genere di intimidazioni, mi auguro che i responsabili vengano assicurati quanto prima alla giustizia.

Stefano Allasia

Ospedale unico Asl To5, interviene l’assessore

«Conosciamo bene lo studio per il nuovo ospedale unico di Moncalieri, ma siccome abbiamo già visto avallare la costruzione di un ospedale in cima alla montagna a Ornavasso, oppure sulle palafitte a Verduno, allora permetteteci di approfondire la conoscenza del luogo, prima di decidere».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta alle polemiche dei consiglieri regionali Salizzoni e Sarno e del sindaco di Moncalieri, Montagna, sulla individuazione dell’area per la costruzione del nuovo ospedale unico dell’Asl To5.

«A giudicare dai nomi delle località individuate per gli ultimi ospedali (“Paciarina” a Verduno, “Ranè” a Calamandrana, “Millefonti” a Torino, “Fontanone” a Biella, “Fontanino” ad Asti…) – aggiunge Icardi -, sembra che la scelta sia stata fatta più che dai tecnici, dai rabdomanti. Per questo abbiamo chiesto all’Asl To5 di far redigere, il più rapidamente possibile, una perizia asseverata idrogeologica, idraulica e sismica che vada oltre lo Studio di fattibilità attualmente disponibile in Regione. Vogliamo evitare gli errori del passato e valutare in modo analitico anche le caratteristiche alluvionali della località, ragionando su proiezioni temporali di duecento anni e non certo condizionate dalle scadenze elettorali».

Giachino: “Liguria e Nord Ovest devono reagire”

I RITARDI DI AUTOSTRADE E GOVERNO COSTERANNO MOLTO ALLA LOGISTICA E AL TURISMO

Genova e la Liguria valgono molto di più del PIL che producono e dei posti di lavoro che hanno. La Liguria  con i suoi porti serve al 70% della industria italiana sia per le importazioni di materie prime e semilavorati sia per le esportazioni. A chi se lo fosse scordato ricordo che senza l’aumento delle esportazioni la crescita del PIL italiano negli ultimi dieci anni sarebbe stata negativa. Ecco perché la condizione dei suoi porti , della sua rete autostradale e della sua rete ferroviaria sono una questione nazionale. Le concessionarie autostradali hanno sicuramente molte responsabilità nel non aver fatto, per tempo,  le manutenzioni necessarie e nel non aver avvertito della urgenza di lavori straordinari ma grosse responsabilità hanno Toninelli che subito dopo la tragica caduta del Ponte Morandi avrebbe dovuto far fare le verifiche a tutte le gallerie, ai ponti e ai viadotti che la Ministra Demicheli sta facendo fare in questi giorni, dopo alcune mie lettere scritte al Premier e alla Ministra , perché è chiaro che dal 15 Agosto del 2018 Chi ha viaggiato per lavoro come i trasportatori, come il sottoscritto e tanti altri colleghi, che viaggiano ogni giorno sulla rete autostradale abbiamo viaggiato in condizioni di insicurezza. Ringrazio il Cielo che la caduta del viadotto sulla A6 e la caduta dei calcinacci (2 tonn.) della galleria di Masone (fine anno 2019) non abbiano fatto vittime oltre alle 43 sfortunatissime vittime del 14.8.2018.In tutta questa situazione la Gronda di Genova non è stata inserita nel Pacchetto delle opere che da mesi attende di essere sbloccato dal Governo, mentre il Governo ha dovuto inserire la TAV l’opera più avversata dai 5 Stelle perché dopo le nostre grandi Manifestazioni SITAV, il Senato a stragrande maggioranza aveva bocciato la mozione NoTav dei Grillini .Ecco perché Sono sempre più convinto che alla Liguria oltre al Metodo Genova serva il Metodo TAV che noi SITAV torinesi abbiamo utilizzato per convincere il Paese e il Parlamento sulla strategicita’ della Linea Ferroviaria Torino Lione, mettendo fine a vent’anni di No a tutto.

 
Mino GIACHINO 
Presidente di Saimare spa

Scuola, Ruffino (Fi): “No al taglio di classi nei piccoli Comuni”

“Chiediamo al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, alla luce del periodo durissimo determinato dall’emergenza Coronavirus, maggiore attenzione alle istanze manifestate dai sindaci delle aree montane, che rischiano il taglio delle sezioni a partire da settembre 2020.

Il ministro Azzolina si impegni a mantenere le classi, attivandosi presso le regioni e gli uffici scolastici regionali perché queste realtà vengano tutelate. Sono numerosi i sindaci che, in Piemonte ed altre regioni d’Italia, come quello di Angrogna, in provincia di Torino, rischiano il taglio delle monoclassi, in virtù dei nuovi regolamenti dettati dall’emergenza Covid. Molti sindaci sono impossibilitati ad avere classi numerose ma proprio in virtù della loro specificità vanno tutelati, con risorse adeguate, non penalizzati. Occorre dare certezze alle famiglie e agli studenti di tutto il territorio nazionale: per questo, chiediamo al Governo un cambio di rotta nei confronti dei piccoli comuni, a cominciare dalla scuola”. Lo dichiara, in una nota, Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia.

Dubbio amletico: Torino conta meno delle altre province?

FRECCIATE  Arriveranno meno finanziamenti dalla Regione Piemonte a Torino e all’area metropolitana torinese per i lavori pubblici. Sarà perchè Torino ha ristretto gli orizzonti strategici e sta diventando una città provinciale o perchè non c’è sintonia politica tra Appendino e Cirio?

L’arciere

Dl Rilancio, Molinari (Lega): “Governo vuole dittatura dell’esecutivo”

“Con la scusa del Coronavirus questo governo punta alla dittatura dell’esecutivo. Dopo che per mesi Conte ha esautorato le Camere, ora pensano di fare la stessa cosa con il ministro dell’economia.

Un articolo del Dl Rilancio consegnerebbe a Gualtieri, che in questi mesi è stato protagonista e ideatore di disastri come la gestione della Cig non pagata o dei mancati assegni alle partite iva, l’assoluta discrezionalità per superare il voto del parlamento e spostare le risorse a proprio piacimento. Non solo, quindi, questo governo ha preparato un decreto pasticciato, con misure spot inadeguate, per lo più prive di coperture, ma ora vorrebbe tirarsi fuori dall’impasse esautorando ancora di più il parlamento e consegnando il futuro dell’Italia nelle mani del ministro Gualtieri. Una deriva autoritaria che la Lega farà di tutto per fermare. Non passeranno”.

Così Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera

“Servizi Psichiatrici del Mauriziano? Chiuderli è un’assurdità”

“Ero preoccupato prima, a maggior ragione lo sono dopo le parole spese  in Consiglio Regionale dall’Assessore Icardi in risposta al mio Question Time sul tema. Quei sedici posti letto possono fare la differenza in questa critica fase post-quarantena: preserviamoli”

Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) dell’Ospedale Mauriziano di Torino, chiuso per emergenza COVID-19 dallo scorso 28 marzo, rischia di non riaprire. E la Giunta Regionale, rispondendo nei giorni scorsi  in Consiglio a un mio Question Time sul tema, non ci rassicura. Anzi: afferma chiaramente l’intenzione strategica di concentrare l’offerta sulle strutture del Martini, dell’Amedeo di Savoia e del San Giovanni Bosco, piuttosto che procedere a quella che l’Assessore Icardi definisce una “polverizzazione dell’offerta”. Ma la distribuzione di un servizio sul territorio è un concetto ben diverso dalla polverizzazione. Non possiamo permetterci di rinunciare a un reparto da 16 posti letto, con medici e professionisti di eccellenza, come quello del Mauriziano. Questi posti letto quasi un terzo dei posti letto totali a disposizione dell’Asl di Torino per il segmento psichiatrico: un’offerta la cui importanza saremo costretti ad apprezzare, temo, in questo periodo post COVID. Il Servizio Psichiatrico del Mauriziano rappresenta da sempre uno spazio di accoglienza e cura. Non possiamo fare passi indietro: il lavoro di rete tra tutti gli snodi assistenziali territoriali sarebbe gravemente compromesso da questa chiusura.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Biondi, grande avvocato e uomo libero

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / E’ mancato Alfredo Biondi, il decano dei liberali italiani. Uomo di spirito e animo indipendente, fu eletto deputato e senatore per nove volte e fu ministro. In tre dicasteri. Divenne anche segretario del PLI dopo Zanone e prima di Altisssimo. Grande avvocato  di  processi importanti, fu inizialmente difensore di Enzo Tortora, mentre il PLI si disinteressò del suo dramma giudiziario che solo Pannella seppe capire.

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Biondi era un pisano trapiantato a Genova. Una straordinaria mescolanza di toscanità colta e di genovesità generosa. Ci siamo conosciuti ed abbiamo anche fatto delle cose insieme. Era sicuramente un grande liberale colto, parlatore raffinato e appassionante. Esempio di un politico oggi del tutto scomparso.
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E’ morto a 92 anni. Una lunga vita dedicata alla toga, alle istituzioni, all’idea liberale . Rispetto a tanti liberali pieni di sé e chiusi nel loro sfrenato individualismo, Alfredo sapeva distinguersi per l’equilibrio dei suoi modi gentili , anche se la sua fermezza liberale era assoluta. Era un laico sincero, senza le asprezze laiciste di Zanone. Come ministro della Giustizia tentò di opporsi con coraggio a Di Pietro e Borrelli ed ai loro devastanti teoremi giudiziari che avevano affondato la Prima Repubblica . Da avvocato e da parlamentare fu sempre impegnato contro lo strapotere della magistratura, i suoi abusi e le sue invadenze che offendevano lo Stato di diritto e la stessa Costituzione. Una volta mi disse: l’indipendenza dei magistrati è un loro dovere, non solo  un loro diritto. Sarebbe stato interessante conoscere il suo pensiero sullo scandalo del  CSM e su Palamara. Nel 2011 ottenne la nomina a Cavaliere di gran croce dal Presidente della Repubblica  e nel 2018 venne festeggiato a Genova dal Consiglio comunale in cui fu eletto molte volte. Il Centro Pannunzio della Liguria lo propose come senatore a vita. Sarebbe stato un giusto riconoscimento ad uno statista autentico. Vennero preferiti altri personaggi nefasti come Mario Monti che devastarono l’economia italiana con l’ossessione del rigore e dell’austerità. A me  Biondi è  sempre apparso un uomo intero, capace di essere sé stesso in tempi di meschinità, di ignoranza e di compromissioni. L’essere un grande avvocato lo rendeva libero dalla politica politicante. In questo senso è stato l’ultimo erede dei grandi parlamentari che sapevano rappresentare la Nazione , come afferma la Costituzione, consapevoli del grave e solenne impegno a cui dovevano adempiere.  Pensiamo ai De Nicola, ai De Marsico, ai Leone principi del Foro come Biondi. Ma Alfredo era anche molto altro. Ci si vedeva da” Zeffirino” a Genova in via XX settembre e si mangiava e si beveva gagliardamente. Era un uomo simpatico e libero. Non solo al ristorante , ma nella vita quotidiana ed anche in politica. La sua opera parla crocianamente per lui. Croce fu l’elemento che ci unì fin dal primo nostro  incontro e viene naturale ricordare per lui il famoso “Soliloquio“ crociano: la vita intera è preparazione alla morte. Una lunga vita limpida, appassionata, coraggiosa, libera.

“Rsa, risponda in primo luogo la Regione”

I misfatti vengono a galla. Nelle Rsa del Piemonte, in piena emergenza Covid19, gli anziani e non solo hanno dovuto subire le conseguenze di mancate misure di protezione sanitaria, dell’assenza di personale.

Ieri un organo di stampa ha riferito “dell’ingresso nelle Rsa di pazienti affetti da Covid” e di “commistione tra malati e non” sulla base di una direttiva regionale rettificata 21 giorni dopo – troppo tardi – rettificata in sede di pubblicazione di delibera regionale. Oggi viene riferito delle indagini in corso dei NAS riguardo ad “anziani legati al letto, immobilizzati per troppe ore, se non per giorni. O sedati con farmaci”. Misure di contenzione fisica o fisica vietate dalla legge a cui si sarebbe fatto ricorso in maniera diffusa per carenza di personale.

Già in aprile come Rifondazione Comunista avevamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Torino – su cui è stato aperto un fascicolo di indagine –  per chiedere di svolgere indagini riguardo l’emanazione di direttive controverse, la commistione di infettati Covid e non, l’assenza di misure di protezione sanitaria, la mancanza di personale. Un quadro d’insieme che non poteva che comportare una situazione di rischio e di deplorevole degrado sanitario a carico degli anziani e del personale.

Nessuno adesso pensi di giocare allo scaricabarile, di scaricare le responsabilità sull’ultima ruota del carro. Le responsabilità da accertare, oltre che a livello gestionale, sono a livello di scelte politiche regionali, in primo luogo dell’assessore regionale alla sanità. La Regione Piemonte avrebbe dovuto garantire la vigilanza e il corretto funzionamento delle Rsa. Queste ultime si sono invece trasformate in focolai di contagio. Le responsabilità siano accertate fino in fondo.

Ezio Locatelli segretario provinciale Prc-Se Torino