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Cannabis terapeutica, Grimaldi: “inaccettabile che i malati rimangano senza cure”

“Il Piemonte si doti delle strutture necessarie per produrre i farmaci in casa come previsto da una legge del 2015”.

“Dopo le problematiche della scorsa primavera, i farmaci cannabinoidi sono di nuovo introvabili o di difficile reperimento. Ci giungono numerose segnalazioni che alcune farmacie ospedaliere non riescono ormai da mesi a far fronte ad ordini con ricetta medica che interessano le terapie Bedica e FM2 a causa di blocchi doganali; questa situazione è ancora più grave a causa dell’impossibilità di reperire per l’immediato futuro le 2 terapie e neppure i rispettivi equivalenti” – denuncia di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

“Ricordo che quei farmaci sono assolutamente fondamentali per molte categorie di pazienti, quelli affetti da forte dolore oncologico e non, da disturbi cronici associati a sclerosi multipla o a lesioni del midollo spinale, da alcuni effetti avversi della chemioterapia, della radioterapia o da alcune terapie per l’HIV e di glaucoma, quello che resiste alle terapie convenzionali, pertanto – prosegue Grimaldi, che annuncia un’interrogazione urgente in Commissione per fare luce sulla situazione – è assolutamente necessario che il servizio sanitario pubblico renda disponibile questi trattamenti sanitari. Questi continui problemi minano la continuità terapeutica, rischiano di vanificare i miglioramenti raggiunti sinora e possono portare ad una regressione pericolosa dal punto di vista medico e da quello della qualità della vita dei pazienti”.

“La Regione Piemonte ha il dovere di garantire i farmaci ai pazienti piemontesi a prescindere da eventi esterni che possano pregiudicarne l’approvvigionamento – prosegue Grimaldi – pertanto occorre che partano al più presto i progetti e le azioni sperimentali previste dalla nostra legge regionale del 2015, affinché il Piemonte possa diventare più autonoma nell’approvvigionamento dei farmaci. Se non è in condizioni di farlo – conclude Grimaldi – la Regione si faccia promotrice di una chiamata nazionale e internazionale per insediare imprese che producano i farmaci sul nostro territorio, sostenendo presso i Ministeri competenti le azioni volte ad ottenere le autorizzazioni necessarie”.

Boni: “Damilano fuori dalla politica? Non è vero”

Igor Boni (Candidato alle primarie del centrosinistra di Torino) interviene a proposito della candidatura di Paolo Damilano come sindaco per il Centrodestra:

“Salvini descrive Damilano come un civico fuori dalla politica? E’ un racconto falso e falsificante. Si passa dal civismo al cinismo come nulla fosse. Damilano imprenditore trae parte rilevante dei suoi introiti grazie alle concessioni pubbliche sulle acque che arrivano dalla Regione Piemonte. Come pensa di porsi nei confronti della Regione che fornisce le concessioni milionarie a sette marchi di acque il futuro candidato Sindaco? Non vede l’incudine che pesa sulla sua candidatura? Questo è un conflitto di interessi grande come una casa che non può essere passato sotto silenzio perché è impensabile che il Sindaco di Torino, che ogni giorno tratta e opera con la Regione, abbia dalla stessa Regione le concessioni suddette. Tutto questo senza parlare del Damilano Presidente della Fondazione Film Commission, fondazione voluta e sostenuta finanziariamente dalla Città di Torino e dalla Regione.
Nessun contatto con la politica? Non scherziamo. Salvini è esperto di racconti falsi e di falsificazione della realtà e non sorprende. Spero che il PD e tutte le forze di coalizione del centrosinistra torinese battano su questo un colpo e inizino con me a contribuire a far aprire gli occhi agli elettori. Perché dopo le balle elargite ai torinesi in questi anni, non possiamo consentire di far prevalere ulteriori balle sulla realtà. Questo tentativo di costruire inesistenti verginità è semplicemente indecente”.

Pininfarina, Costanzo (M5S): “Attenzione del ministero dopo flop tavolo Regione”

Come promesso – rende noto la deputata torinese Jessica Costanzo (M5S) – questa mattina ho discusso in commissione lavoro il question-time sul destino dei lavoratori della Pininfarina Engineering di Cambiano (TO).

Nonostante gli incontri tenutisi in queste settimane e il recente tavolo di martedì scorso in regione l’Assessora Chiorino non è stata in grado di persuadere la proprietà a optare né per una tipologia di ammortizzatore sociale diverso dalla CIGS per cessata attività, né a ritirare i licenziamenti nonostante l’attività di Pininfarina Engineering non risulti affatto cessata.
Non dimentichiamo che si tratta di un marchio storico ed identitario sul nostro territorio torinese e non possiamo prestarci a giochetti al ribasso da parte delle multinazionali, come dimostrato anche dalle cifre irrisorie offerte per incentivi all’esodo (20 mila e lordi) da parte di risorse umane altamente qualificate.
Sebbene si tratti di un esubero a carattere locale – quindi di competenza della Regione Piemonte – non possiamo attendere il letargo della regione, il rispetto del divieto dei licenziamenti ed eventuali raggiri è una priorità del Ministero del Lavoro, anche attraverso l’accertamento da parte dell’Ispettorato del Lavoro sul rispetto della normativa da parte della proprietà indiana” conclude Costanzo.

Italexit con Paragone in piazza per il commercio


Italexit, il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone per portare l’Italia fuori dall’Unione Europea e dalla moneta unica, sarà in piazza nella giornata di domenica 20 dicembre per presentare le proprie proposte alla cittadinanza torinese. 

Riceviamo e pubblichiamo / Torino è una delle città che più ha sofferto le politiche liberiste dell’Unione Europea negli ultimi 30 anni, riducendosi a città dormitorio senza nessuna reale prospettiva per il futuro. La recente emergenza ha inoltre definitivamente dimostrato la complicità delle istituzioni locali e nazionali che, al di fuori di iniziative marginali e di poco conto, nulla hanno fatto per tutelare il tessuto sociale ed economico del territorio. Italexit intende quindi diventare il punto di riferimento per chi vuole costruire un’alternativa libera e credibile a questo sistema.
Luciano Bosco, coordinatore regionale del partito, sarà presente in prima persona all’iniziativa: «Sempre più torinesi si rivolgono a Italexit per cercare un nuovo interlocutore politico privo di ambiguità sulle questioni comunitarie: Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia ci hanno fatto capire che la loro opposizione all’Unione Europea vale solo in campagna elettorale; PD e centro-sinistra invece sono ormai diretta emanazione di Bruxelles. Come Italexit vogliamo dare voce a chi è stanco di pagare il prezzo di questo servilismo opportunista».
Il partito sarà presente con un banchetto in Via Garibaldi: «Abbiamo scelto un luogo simbolo del commercio torinese – continua Bosco – per lanciare un messaggio a tutti i lavoratori, commercianti, ristoratori e piccoli imprenditori locali: non siete soli, noi siamo con voi! Mentre il Governo Conte tratta le condizioni usuraie del MES, ci sono infatti migliaia di attività che non sanno neanche se nel 2021 saranno ancora aperte».
Nelle prossime settimane avranno luogo altre iniziative, sia a Torino che nel resto del Piemonte, durante le quali gli interessati potranno ricevere informazioni sul nuovo soggetto politico e iscriversi al partito.

Il “cimitero” di Mascherine Tricolori davanti ad Amazon

Nuova azione della Mascherine Tricolori contro Amazon, questa volta per i diritti dei lavoratori

Riceviamo e pubblichiamo / Questa notte, a Torino e Vercelli, le Mascherine Tricolori hanno allestito un cimitero simbolico davanti alle sedi Amazon. Le tombe fittizie recano delle scritte che rappresentano la morte dei diritti fondamentali dei lavoratori della multinazionale. Una situazione già segnalata dai sindacati in varie parti d’Italia.
“Stiamo continuando a puntare i riflettori su Amazon per fare in modo che ai suoi dipendenti vengano riconosciuti i diritti lavorativi fondamentali” comunicano in una nota le mascherine tricolori.
“È ormai noto che il colosso dell’e-commerce sottopaghi i propri dipendenti – continua il movimento anti-lockdown – e non conceda premi o benefit previsti dal contratto nazionale. Nonostante gli incassi milionari della società ai dipendenti è stata riconosciuta una gratifica di soli 300€ in busta paga. Una miseria rispetto all’aumento del fatturato degli ultimi mesi”.
“Le persone che lavorano in Amazon sono costantemente sotto pressione, vengono controllate a vista durante turni massacranti e oltretutto hanno quasi tutti un contratto a tempo determinato” attaccano le mascherine tricolori. “Proprio per questo nei giorni scorsi in molte sedi del colosso americano sono nate manifestazioni pacifiche dei dipendenti per chiedere maggiori tutele e stipendi più adeguati alle mansioni. Ovviamente noi continueremo a combattere al loro fianco. Il lavoratore non è uno schiavo e va trattato e pagato come merita”.

Le opposizioni: “Diritto allo studio, si cambi marcia”

Nel corso della sesta commissione del Consiglio regionale  è stata audita IRES sulla ricerca “Covid-19: quale impatto sulle immatricolazioni negli atenei del Piemonte?”

Tra i dati interessanti è emerso come lo strumento della didattica a distanza, che potrebbe immaginarsi disincentivante la mobilità, può invece risultare un fattore attrattivo nella scelta dell’ateneo. Da questo si ipotizza infatti derivi l’aumento delle immatricolazioni di studenti stranieri. La didattica a distanza può essere anche un’occasione per recuperare alla formazione universitaria fasce di popolazione più adulte o comunque impegnate già in lavori che impedivano l’accesso ai corsi universitari, specie provenienti da percorsi di formazione professionale.
Per ricercare una crescita dell’attrattività dei nostri atenei, risultano comunque decisivi lo sviluppo dei corsi in lingua inglese, anche a fronte del tema brexit, e il potenziamento di servizi, sostegni al diritto allo studio e residenzialità.

“Una ricerca dell’Ires Piemonte indica chiaramente che per molti studenti il diritto allo studio in Italia è in parte inapplicato e questo è dovuto in buona parte all’assenza di posti letto in residenze universitarie e al caro affitti, fenomeno che nelle grandi città rende impossibile il trasferimento di molti universitari” – dichiarano Valle, Sarno e Grimaldi. “In Europa il 18% degli studenti alloggiano in residenze universitarie (con punte dal 31 al 41% della Svezia, della Finlandia e della Turchia), in Italia solo il 3%; in Italia i posti letto complessivi sono 51.672 in Francia sono 175.000 e in Germania 194.268, con il risultato che degli oltre 410.000 studenti fuorisede in Italia solo il 12% alloggia in una residenza universitaria, sia pubblica che semi pubblica. Il Piemonte è fermo ai 2000 posti letto generati perlopiù da riconversione dei media Center olimpici. È ora di utilizzare i fondi nazionali della 338 e del Recovery Fund per aprire una nuova stagione”.

Ravetti (Pd): “La Regione intervenga per i bar e i ristoranti dei circoli ”

“L’Assessora Poggio è intervenuta sulla questione dei centri culturali e ricreativi che, al momento, nonostante il passaggio in zona gialla con la conseguente riapertura di bar e ristoranti,

restano chiusi, e ha precisato che la Regione sta predisponendo una FAQ perché questi circoli possano vendere per asporto e fare la consegna a domicilio solo per i propri soci” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Il problema ha interessato tutti i nostri territori – prosegue Ravetti – e mi chiedo perché non si prova ad essere coraggiosi e a inserire nella FAQ rivolta alla Prefettura anche la domanda dove specifica la possibilità di trattare le aperture dei bar dei circoli come gli altri bar, naturalmente con massima osservanza delle regole e nel pieno rispetto delle indicazioni. Sarebbe un segnale davvero importante!”

Le primarie e la tentazione degli incarichi

Caro direttore, mi ha entusiasmato registrare un ritrovato interesse verso le elezioni primarie di coalizione da parte di esponenti del mio partito che cullano l’ambizione di guidare il Comune di Torino dal 2021.

È uno slancio che fa segnare punti alla partecipazione e non alla mera competizione, come alcuni commentatori invece temono. Ma per mettere al sicuro un principio di democrazia così sacro io credo ci vorrebbe uno sforzo in più, una specie di garanzia d’autenticità da offrire non solamente ai nostri iscritti, ma ai simpatizzanti democratici e in generale a chi si riconosce nei valori di centrosinistra.  Il sigillo potrebbe essere rappresentato dall’impegno dei candidati sindaci a non accampare pretese d’incarichi nella futura amministrazione in caso di sconfitta alle primarie! Credo sarebbe un bel modo per aumentare il valore della contesa ma anche per favorire un mai abbandonato tentativo di sintesi su un nome condiviso.

Mauro Laus

Senatore Pd

Popolo della Famiglia: “Cuneo-Ventimiglia grande opportunità”

“Il disastro del Tenda ci offre l’opportunità di riqualificare la linea ferroviaria” 

“Caro direttore, sembra di essere colpiti da una maledizione: riusciamo quasi sistematicamente a dimenticare o trascurare gioielli architettonici di alto valore con colpevole indifferenza”: questo quanto dichiarato da Antonio Panero, Coordinatore provinciale di Cuneo del Popolo della Famiglia e responsabile trasporti del partito.

“Un esempio eclatante è quello dalla linea internazionale Cuneo–Ventimiglia, ricostruita nel 1979 e diventata negli anni punto di riferimento per i passeggeri che volevano raggiungere la riviera, godendosi nel contempo un paesaggio davvero eccezionale. Dopo decenni di tira e molla fra i due Stati interessati alla linea, nel corso dei quali l’Italia ha comunque dimostrato un certo interesse, nonostante un silenzio assordante delle forze politiche nazionali e territoriali (salvo qualche eccezione dei comuni dislocati sulla linea), il maltempo ha messo definitivamente a nudo la situazione: è indispensabile rimettere la linea a pieno regime, con finanziamenti cospicui di Italia e Francia”.

“Quando parlo del silenzio politico – continua Panero – mi riferisco in particolare alla poca attenzione a questa linea, considerata un po’ la cenerentola dei trasporti, senza alcun valore strategico e non degna di interesse. A confutare questa bislacca teoria, ricordo che negli anni Ottanta la stessa linea, oltre a svolgere un prezioso servizio con la riviera ed i paesi lungo la valle Roya, era percorsa da corse di treni turistici internazionali per la Liguria dalla Svizzera (precisamente da Berna). Poi con un continuo e lento decadimento, con uno stillicidio di minori finanziamenti e conseguente riduzione delle corse, si è giunti all’attuale situazione di stallo”.

“Plaudiamo all’iniziativa del FAI – conclude Panero – che concorre a far conoscere al grande pubblico questa meraviglia, già molto apprezzata da chi ha avuto il piacere di percorrerla. Coloro che sono appassionati di viaggi e di treni conoscono altre famose tratte di linee ferroviarie allocate in luoghi caratteristici e valorizzate come motivo di attrazione turistica e fonte di sviluppo economico del territorio. Tutto nasce però dalla volontà politica, dalla sensibilità e lungimiranza di coloro che possono e che devono fare delle scelte. Forse “elettoralmente” questa linea non può dare grandi soddisfazioni, ma chi si occupa seriamente e con passione di politica dovrebbe alzare lo sguardo un po’ oltre la cabina elettorale”.

“Garantite le cure agli stranieri irregolari, senza identificazione”

Come viene gestita la cura di cittadini stranieri privi di documento di identità che accedono ai Pronto Soccorso e alle strutture ospedaliere? Questa l’interrogazione che il consigliere Pd, Daniele Valle ha rivolto all’assessore alla sanità Luigi Icardi, nell’ambito dei question time di oggi. Il quesito alla Giunta regionale nasce dopo aver appreso da alcuni organi di stampa, quanto contenuto in una nota del direttore sanitario del Maria Vittoria e Amedeo di Savoia che prevedeva un iter per l’identificazione degli stranieri privi di documento di identità ricoverati presso i due ospedali con l’intervento della polizia locale.

“Per la Regione, la tutela del diritto alla salute di tutte le persone straniere, indipendentemente dal loro status giuridico e con particolare riferimento alle donne ed ai minori, tutelati da specifica Convenzione Internazionale, è da ritenersi prioritaria – ha assicurato l’assessore Icardi;-  quanto ribadito nella circolare del 2011 “Disposizioni per il rilascio del codice STP/ENI (Straniero Temporaneamente Presente/Europeo non iscrivibile) per soggetti ricoverati e/o trattati in DEA /PS, è tuttora valido ed efficace. Ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno, sono pertanto assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia e infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva, così come previsto da tutte le disposizioni di legge vigenti”.

“Esprimo soddisfazione per aver appreso l’assoluta estraneità della Regione, le cui ultime linee guida in materia risalgono al 2011 – ha dichiarato Valle – e per aver appreso che la direzione di Maria Vittoria e Amedeo di Savoia ha ritirato il provvedimento. Il diritto alla salute va tutelato in ogni caso”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di  Silvio Magliano le visite siano consentite a tutti i famigliari e parenti e non solo nelle RSA; di Alberto Avetta (Pd) su Linea Aosta-Torino. I nuovi orari di Trenitalia penalizzano il Canavese; di Domenico Rossi (Pd) su Visite ai parenti in RSA; di Francesca Frediani (M5S) sulla soppressione fermate sulla linea Chivasso -Ivrea – Aosta; di Marco Grimaldi (Luv) su occupazione posti letto e Piano Ospedali.