Il documento per la “Valutazione degli aspetti sociali e del carico emotivo-sociale” contiene una serie di domande sul grado di “vergogna” provata dai familiari nei confronti del proprio congiunto con grave disabilità e contiene alcuni quesiti inaccettabili come “Ti vergogni del tuo congiunto con disabilità?”, “Provi risentimento nei suoi confronti?” e “Non ti senti a tuo agio quando hai amici a casa?”. Chiederò alla Giunta, con un Question Time, di eliminare o riformulare completamente questi interrogativi (richiesta peraltro già inoltrata da UTIM OdV e Fondazione Promozione Sociale Onlus).
“Ti vergogni del tuo congiunto con disabilità?”, “Provi risentimento nei suoi confronti?”, “Non ti senti a tuo agio quando hai amici a casa?”
Sono alcuni dei quesiti inclusi nel questionario compreso nella sezione relativa alla valutazione degli aspetti sociali e del carico emotivo-sociale della “Cartella della disabilità Adulti”. La “Cartella” è stata approvata con la Deliberazione della Giunta Regionale numero 39-1523 del 12 giugno 2020.
Sono domande inaccettabili e, oltre tutto, assolutamente ininfluenti rispetto all’accesso alle prestazioni. Questo questionario è adottato dal 1989 e puntualmente inserito come allegato tecnico nelle delibere: la sua compilazione è richiesta per ricevere i fondi destinati al sostegno delle famiglie che hanno a carico una persona con una grave disabilità. Si tratta di un metodo di valutazione ormai superato e irrispettoso della dignità tanto dei caregiver quanto delle persone con disabilità. Con un Question Time appena presentato, chiederò domani alla Giunta di provvedere immediatamente alla rimozione di questo testo. Intendiamo in questo modo dare seguito alla richiesta, da parte di UTIM OdV (Unione per la Tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità) e della Fondazione Promozione Sociale Onlus, di eliminare queste domande, obiettivo che condividiamo pienamente.
Sì, è vero, il cosiddetto “terzo polo” non ha centrato l’obiettivo di un risultato a doppia cifra. Come, del resto, e almeno per il momento, non è stato determinante ai fini della costruzione degli equilibri politici. Ma il consenso al “terzo polo” – questo è abbastanza evidente al di là delle stesse analisi demoscopiche – è stato il frutto di due elementi incrociati. Da una lato una sorta di “identità in negativo”, come si suol dire, ovvero si è votato il “terzo polo” perchè il bipolarismo selvaggio che ha caratterizzato gli ultimi anni della politica italiana era ormai giunto al capolinea come credibilità complessiva. E, non a caso, l’esordio di questa legislatura lo ha già confermato platealmente. E, in secondo luogo, si è votato “terzo polo” perchè si è dato una delega in bianco a chi cercava di riproporre, dopo la lontana stagione di Marini e di Martinazzoli con il progetto del Ppi, una “politica di centro” nella cittadella politica del nostro paese. Queste, in sintesi, le due argomentazioni decisive che hanno portato il “terzo polo” ad un consenso che ha sfiorato l’8%. Al di là e forse anche al di fuori degli stessi leader che si sono fatti carico di questa scommessa politica ed elettorale.
dopo essermi cimentato (Con alterne fortune) come fumettista, giornalista, attore e scrittore, da un po’ di tempo a questa parte, mi sto appassionando di politica (sì, la tanto bistrattata politica), e pur non esercitando il mestiere, ho avuto la fortuna di incontrare e scambiare due chiacchiere, con diversi esponenti del settore, come Piero Genovese (Sindaco di Susa), Chiara Foglietta (Giunta Comunale di Torino), Massimiliano Miano (Presidente Circoscrizione 8) Noemi Petracin (Vice Presidente/Circoscrizione, il Sindaco Stefano Lo Russo, l’ex Sindaca Chiara Appendino, Enrico Letta, e dulcis in fundo, ho ricevuto gli auguri di Buon Compleanno dall’onorevole Deodato Scanderebech.