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Stecco (Lega): “Il Piemonte aderisce al manifesto Anci sulla Sanità bene comune”

Approvata dal Consiglio regionale la proposta di adesione al manifesto Anci “La Salute nelle città: bene comune” affinché il concetto di salute non si riferisca soltanto alla sopravvivenza fisica o all’assenza di malattie, ma guardi agli aspetti psicologici, alle condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, oltre che alla vita lavorativa, economica sociale e culturale.

“Ho raccolto differenti stimoli provenienti dall’assemblea – commenta il primo firmatario dell’ordine del giorno, il leghista Alessandro Stecco – che portano verso il paradigma della salute non più come un ‘bene individuale’ ma ‘bene comune’, richiamando tutti i cittadini all’etica e all’osservanza delle regole di convivenza civile, a comportamenti virtuosi basati sul rispetto reciproco. Il manifesto si articola in 10 punti chiave e delinea azioni prioritarie per il raggiungimento di questo obiettivo promuovendo, a partire dall’esperienza internazionale, partenariati pubblico-privato per l’attuazione di progetti di studio sull’impatto dei determinanti di salute nei contesti urbani”.

“È noto – ha concluso Stecco – che l’obesità e il diabete rappresentino due dei principali problemi di salute pubblica nel mondo e due sfide reali per il Sistema Sanitario Nazionale e per i Sistemi Sanitari Regionali. Per questa ragione abbiamo inserito la proposta nel collegato al bilancio regionale raccomandando alla giunta di farsi promotrice presso l’Ires di un’indagine accurata delle conseguenze sulla salute come bene comune, con particolare attenzione ai fattori di rischio, alla prevalenza nella popolazione e i costi sociali e sanitari legali legati appunto a diabete e all’obesità”.

Assemblea Regionale di DemoS Piemonte

Sabato 30 aprile alle ore 9,30 al via la prima assemblea congressuale di DemoS – Democrazia Solidale Piemonte a Torino, presso il Teatro degli Artigianelli, in Corso Palestro 14.

    Dopo i primi due anni dalla sua nascita, DemoS incontra i suoi iscritti e simpatizzanti in Piemonte così come nelle altre regioni italiane in vista del congresso nazionale di maggio, per una riflessione su politica e futuro della democrazia in una prospettiva solidale, plurale e femminile.

    L’incontro, aperto in mattinata a tutte le realtà politiche e civiche di centro sinistra, alle associazioni e a chiunque desideri partecipare, sarà anche l’occasione per fare il punto sull’attuale situazione politica regionale alla vigilia dell’appuntamento elettorale di giugno che vedrà il rinnovo di diverse importanti amministrazioni locali.

    Oltre al sindaco di Torino Stefano Lo Russo, hanno confermato la presenza sindaci piemontesi, consiglieri regionali, assessori e consiglieri di Torino e di altri comuni piemontesi, rappresentanti di realtà civiche e associative, esponenti di parti sociali.

    I lavori proseguiranno nel pomeriggio con la votazione del documento politico e programmatico e con l’elezione della segretaria regionale e delle segreterie territoriali oltre che della struttura organizzativa regionale.

    Sarà presente il Presidente di DemoS, Mario Giro, già Viceministro agli Esteri. 

                 I coordinatori regionali per il Piemonte
DemoS – Democrazia Solidale

                       Elena Apollonio

                       Piergiacomo Baroni

Referendum Giustizia, intervento dei Radicali italiani

I referendum sulla giustizia sono grande occasione di riforma per il nostro Paese. 

La mia prima azione politica fu firmare il referendum Tortora per la responsabilità civile dei magistrati. Era il 1987 quando sull’onda dello scandalo giudiziario che cadde come un macigno sulla testa di Enzo Tortora, gli Italiani, grazie ai Radicali, compresero quanto la battaglia per la giustizia giusta fosse decisiva, necessaria, urgente. Un mare di SI costrinse il Parlamento a legiferare ma purtroppo, come spesso accaduto, il risultato fu una legge inapplicabile e inapplicata.
Rendere responsabile la magistratura era ed è passo necessario eppure, di nuovo, tra i 6 referendum proposti,
 Nel 2021, proprio quello sulla responsabilità personale dei magistrati che sbagliano per dolo o colpa grave, è stato affossato da una Corte Costituzionale che ha deciso di proteggere lo status quo più che la Costituzione.
Eppure l’appuntamento referendario del 12 giugno prossimo mantiene intatta la sua forza, la sua importanza. Di fronte a un Parlamento dove si rischia al massimo di fare qualche flebile e insufficiente passo avanti grazie all’impegno della Ministra Cartabia, serve la spinta referendaria. Allora diciamo SI ai 5 referendum sulla giustizia!
La riforma del CSM che ha visto negli ultimi anni venire a galla una realtà malsana che da soli denunciavamo da decenni, è passo necessario tanto quanto giungere a un’equa valutazione dei magistrati e del loro operato.
La parziale abolizione del Decreto Severino e la riduzione dell’utilizzo della custodia cautelare sono passaggi fondamentali per una giustizia che torni ad avere il garantismo come prima prerogativa, in quanto previsto espressamente dalla Costituzione.
E soprattutto serve finalmente giungere alla separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, per dare terzietà piena al giudice e porre sullo stesso piano accusa e difesa. A chi dice che non sono i referendum lo strumento giusto rispondo che se aspettiamo il Parlamento la giustizia e k
Le carceri italiane sono destinate ad un continuo lento e inarrestabile degrado.
Igor Boni, Presidente di Radicali Italiani

Ruzzola (Fi): “Nel bilancio visione strategica”

Bilancio, Ruzzola (FI): abbiamo approvato un documento economico finanziario che ha una visione strategica per lo sviluppo del Piemonte, per il sostegno delle fasce deboli dei nostri cittadini e per potenziare le nostre eccellenze

“Pur in una situazione di bilancio alquanto ingessato possiamo dire che abbiamo approvato un documento di programmazione economica e finanziaria caratterizzato da una visione strategica per lo sviluppo del Piemonte, per il sostegno delle fasce più deboli dei nostri concittadini e per potenziare le nostre eccellenze, creando nuove occasioni di occupazione e di sostegno all’istruzione e formazione”. A sostenerlo Paolo Ruzzola, capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte e i consiglieri Alessandra Biletta, Mauro Fava e Franco Graglia.

“Credo – prosegue Ruzzola – che meritino di essere evidenziati prima di tutto i 15 milioni ogni anno per dieci anni destinati al settore dei Trasporti, che serviranno al rinnovo del contratto con Trenitalia e che porteranno a poter contare su 30 nuovi treni sulla nostra rete regionale; gli 8,4 milioni per l’edilizia scolastica di cui 1 per gli interventi d’urgenza nelle scuole piemontesi – una battaglia che abbiamo portato avanti con forza negli scorsi mesi; i 1,184 milioni di euro per il progetto scuola-lavoro “Le botteghe dei servizi”, i 20 milioni per il funzionamento dei Parchi piemontesi, i 300mila euro per progetti a favore della sicurezza stradale (Fondi regionali), i 10 milioni per la protezione civile di cui 1,5 milione di euro per le attività svolte dagli enti locali e dai gruppi comunali per le attività di Protezione Civile”.

Conclude Ruzzola e i consiglieri regionali azzurri: “Non abbiamo trascurato gli investimenti in ambito di cultura e sport. Si tratta di una scelta coraggiosa viste le difficoltà economiche post pandemia ma crediamo fortemente che sia necessario puntare su settori come questi che hanno fortemente sofferto gli effetti dei vari lockdown ma che sono il simbolo del ritorno alla normalità. E infine vorrei sottolineare la grande attenzione che abbiamo promosso nel tema delle tutele delle fragilitá. Penso a 1 milione di euro per progetti innovativi a favore della disabilità psicofisica (Fondi regionali), a 550mila euro per promuovere una vita indipendente delle persone con disabilità (Fondi statali), a 3,3 milioni di euro per interventi di abbattimento delle barriere architettoniche (Fondi statali – con 150 euro di cofinanziamento regionale) a 13 milioni di euro per il recupero degli alloggi di residenzialità pubblica (Fondi Pnrr), agli oltre 2,5 milioni di euro saranno invece destinati alla alle Aslo (le Agenzie Sociali per la Locazione) per favorire la mobilità abitativa; Ai 90 mila euro saranno destinati per politiche di sostegno e accesso alla casa per genitori separati; ai 7 milioni e 200 mila euro andranno per l’assegnazione di alloggi sociali, e ai 100 mila euro per le nuove funzionalità dei servizi informativi di welfare abitativo. Sono tutti punti che dall’inizio del mandato abbiamo fortemente sollecitato perchè dobbiamo tentare in tutti i modi di non lasciare nessuno indietro.”.

Regione: approvato il Bilancio di previsione 2022-24

Durante le dichiarazioni di voto, il Partito democratico ha affermato che questo pare il peggior bilancio portato in approvazione dalla Giunta nei suoi tre anni di legislatura. Intanto per il metodo: un percorso tardivo con 4 mesi di esercizio provvisorio, senza contare un maxiemendamento portato in Commissione all’ultimo e un subemendamento che ha distribuito a pioggia 16 milioni di euro. Ma anche per il merito, perché il fil-rouge è costituito dalla parola tagli: sugli extra Lea, sui voucher scuola, sui trasporti, sulla mancanza di politica delle assunzioni del personale sanitario. Per il partito democratico l’esito di questa tre giorni lascia tanta delusione, perché i problemi reali sono rimasti fuori dall’Aula: con il contingentamento non c’è stato praticamente dibattito. Sottolinea anche una deriva ostruzionistica fine a sé stessa. Se l’ostruzionismo serve a portare avanti una battaglia, ben venga, ma se non serve a niente non è accettabile da parte del Pd.

Per il capogruppo Lega, invece, si tratta di un bilancio serio, di equilibrio, che pareggia a 19 miliardi, di cui 9 di spese sanitarie. Spese che sono sempre più pesanti anche a causa del Covid. Un bilancio di stabilità, malgrado i derivati stipulati dalla sinistra che ancora pesano e peseranno sul Piemonte. Abbiamo previsto oltre mille assunzioni in Sanità, tutte con fondi regionali, senza aiuto dallo Stato. Abbiamo avuto oltre 600 milioni di euro di spese Covid e lo Stato che ne ha rifusi soltanto 330, siamo sotto di 270 milioni, tutte spese richieste dal governo con garanzia di rimborso, non avvenuto.

Più di metà delle Regioni rischiano un piano di rientro, ha continuato il rappresentante della Lega, mentre il Piemonte cerca di mettere i conti al riparo: ma il governo deve fare la sua parte. Circa il Bilancio ha ricordato i venti milioni di euro sulle case popolari, un aiuto ai genitori separati per accedere all’edilizia popolare; ci sono nove milioni per la difesa del suolo, cento milioni per l’agricoltura, 42 sulla cultura (e il rifinanziamento dei voucher turismo). C’è la garanzia del presidente della Giunta a mantenere il 100 percento delle borse di studio. Ha ringraziato l’assessore al Bilancio e un’opposizione responsabile, che si è dimostrata maggioritaria in Aula. Ha ricordato che la Regione Piemonte ogni anno fa 8 miliardi di residuo fiscale attivo, che vanno a Roma senza tornare, somme che sarebbero molto utili per il territorio.

Il Movimento 5 stelle ha parlato di un bilancio lacrime e sangue per i lavoratori della sanità che non saranno assunti o per gli studenti universitari che andranno in altre regioni a studiare. E anche di tante mance erogate a fini elettorali a seconda degli interessi dei vari consiglieri

Il Movimento 4 ottobre ha criticato il ritardo nel portare l’atto in Commissione e in Aula, poi il tentativo di accelerare per non sforare troppo i tempi. Ha sottolineato l’importanza di investire sugli ambienti di studio all’interno delle scuole e manifestato preoccupazione per i tagli nei confronti del sostegno alle persone più fragili. La capogruppo si è augurata che sarà nuovamente possibile confrontarsi in Aula sugli argomenti e non solo per misurare la resistenza a premere un bottone per ore e ore.

Forza Italia ha ricordato che la pregressa situazione debitoria della Regione non ci permette di poter attingere per dare sostegno a un’economia in difficoltà. Non lo possiamo fare perché chi ci ha preceduto ha indebitato talmente tanto l’Ente, che oggi è impensabile fare nuovi debiti. La pandemia, poi, ha dato un colpo di grazia alla timida ripresa che stavamo vivendo. Con Finpiemonte a inizio mandato abbiamo dato vita al riparti-Piemonte, una scelta coraggiosa per aiutare imprese in crisi. Non dimentichiamo il volontariato e in particolar modo la Protezione civile: le risorse servono anche per prevenire. Oggi possiamo sottoscrivere il nuovo contratto decennale con le Ferrovie, con 150 milioni stanziati e una trentina di treni nuovi per il servizio metropolitano e non solo. Malgrado le difficoltà, teniamo i conti in ordine.

Fratelli d’Italia ha detto che si garantisce un bilancio che presidia i settori strategici, malgrado le enormi difficoltà causate dalla pandemia. Le forze di maggioranza continuano a lavorare per la ripresa economica, per non tagliare i servizi, per sostenere il comparto manifatturiero, senza aumenti di tassazione. Certo, in alcuni settori viviamo momenti drammatici, come in Sanità: la questione è aperta e l’auspicio è che il governo dei migliori non lasci sole le Regioni che hanno investito sul personale medico-sanitario con risorse proprie.

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano, in conclusione, ha ringraziato i suoi uffici e anche il presidente del Consiglio regionale, che ha garantito i lavori in quella che è diventata una vera e propria maratona. Un ringraziamento è andato all’azione responsabile dell’opposizione, che ha avanzato legittimamente le sue istanze che hanno trovato però una maggioranza coesa e compatta sui suoi valori di riferimento per i quali è stata eletta. L’assessore ha sottolineato che ereditiamo dal passato anche i debiti: oggi abbiamo 900 milioni di euro che tutti gli anni dobbiamo restituire a chi ce li ha imprestati negli anni scorsi. Ma quest’anno abbiamo avuto anche 140 milioni in meno di entrate: mettendo insieme fondi europei, statali e regionali, abbiamo però cercato di non ledere la dignità di nessuno. Con 6mila capitoli di spesa non è stato facile, ma pensiamo di averlo fatto.

Abbiamo rinegoziato parte del debito, liberando risorse; abbiamo ascoltato i sindacati, le imprese e noi non vogliamo deludere il tessuto economico del Piemonte.

Importante è anche ricordare il lavoro sull’idroelettrico, nonché sull’idrogeno, campo nel quale siamo all’avanguardia. Quanto al sociale, ha ricordato che tutti in quest’Aula hanno grande sensibilità su questo tema: utilizzeremo fondi europei con somme importanti in questa direzione.

Prima del voto finale sono stati approvati 15 ordini del giorno su 48 presentati. Domani sarà inviato il comunicato specifico.

La presente comunicazione è mancante di virgolettati e nomi secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.

Il Pd boccia il bilancio regionale

<Il Bilancio della Giunta di centrodestra, approvato oggi, si può riassumere con poche parole: buchi, tagli e nessuna visione politica per il futuro della nostra Regione. Non ci sono investimenti strategici e politiche industriali, politiche per i giovani e politiche sanitari. Dopo tre anni son state azzerate le risorse accantonate negli anni passati e oggi abbiamo zero risorse. I nodi vengono al pettine. Come farà il Piemonte, in una situazione simile, a rispondere alle esigenze dei cittadini, ai nuovi bisogni che la pandemia ha evidenziato con drammatica chiarezza?> dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo

<Rileviamo, purtroppo, che se all’ordinaria gestione si provvede sforbiciando qua e là, continua a mancare una visione del futuro, un’idea di ripensare l’economia e di creare una Regione attrattiva, di prevedere incentivi per il mondo delle imprese, in particolare delle pmi. Insomma – conclude il Presidente del Gruppo Pd – la giunta Cirio voleva imprimere una altra velocita al Piemonte invece dopo tre anni lo ha definitivamente fermato!

<Un bilancio che ha avuto un approccio ideologico, concentrandosi sul supporto alla maternità: un tema in carico ai consultori, che sono i nostri interlocutori quando si parla di spesa pubblica su questo tema. Il nostro emendamento al bilancio sul tema è stato travolto da quello dell’assessore Marrone e quantomeno, dopo lungo confronto, c’è rimasta una traccia del nostro lavoro – dichiara il consigliere regionale di Cuneo e relatore di minoranza –  Lo si evince nel merito dei fondi che devono essere valutati, come deve essere valutato il modo con cui erogarli, attraverso un interlocuzione con i consorzi socio assistenziali. Si è trattata di una discussione ideologica di distrazione, ci ha portato lontano dai temi reali che avremmo voluto portare in questo bilancio>.
<E’ trapelata in questi giorni una deriva ostruzionistica fine a sé stessa perché non è fondata su una battaglia politica: quando si tratta di fare ostruzionismo, anche se ci piace poco il metodo, se è necessario lo facciamo; lo abbiamo fatto, ma quello fine a se stesso non lo apprezziamo e ne siamo distanti> aggiunge il relatore dem.

<Dopo tre giorni, in quest’aula non ci sono né vinti né vincitori. C’è una grande sconfitta, e lo dico con un po’ di tristezza: è la politica, che dovrebbe risolvere i problemi e dare le linee strategiche in anni difficili che stiamo vivendo. Noi siamo quelli che in questi giorni e in questa aula avrebbero dovuto dare speranza ai cittadini, alle imprese che fan fatica, al mondo del volontariato – conclude il consigliere di Cuneo – . La sconfitta è la politica e con essa la giunta Cirio , la maggioranza di centrodestra. Lo sono purtroppo i destinatari della nostra azione politica: il Piemonte e i piemontesi, abbiamo scritto in questi giorni una pagina non bella. Come Pd in questi anni lavoreremo per riscattarla e per convincere i piemontesi che esiste un’altra politica e che un altro governo è possibile>.

Bandi Pnrr, Ruffino (Azione): sì a fonti rinnovabili come il legno

“I prossimi bandi per il Pnrr promuoveranno finanziamenti per nuove centrali, per l’ammodernamento di impianti esistenti, per la costruzione di nuove reti efficienti a biomasse. Si tratta di un’ importante azione per provare a ridurre emissioni di gas serra e per rispondere alla crisi energetica in corso. Occorre dunque puntare su reti di teleriscaldamento alimentate da impianti che usino ad esempio il cippato di legno, biomasse forestali da filiera corta e cortissima.” Lo ha dichiarato in una nota la deputata di Azione Daniela Ruffino.
“Sì dunque a fonti rinnovabili, come il legno. l’Italia conta ben 11 milioni di ettari di boschi, pensiamo a quanti posti di lavoro potenziali potrebbero essere creati nel caso delle filiere bosco legno o filiere corte di valle. Dobbiamo puntare a ridurre o eliminare completamente nel nostro Paese, la dipendenza di forniture del dall’estero. I nostri boschi vanno gestiti, e non abbandonati. Ecco perché occorre urgentemente ripensare i piani forestali. Serve un cambio di passo veloce, servono risorse e progettazioni. Serve soprattutto assumere personale qualificato nei nostri comuni e territori, per accompagnare al meglio questa transizione.” Ha concluso così la deputata di Azione.

Magliano: “Paritarie invisibili”

Facciamo convintamente nostre le perplessità espresse dalle Associazioni di gestori e genitori: le Scuole Paritarie sembrano non esistere e anche l’Addendum al Decreto PNRR 2, relativo alla Riforma dell’Abilitazione all’Insegnamento e licenziato dal Governo, non le tiene in considerazione.

Eppure sono circa 200mila gli studenti che frequentano le Scuole Paritarie Secondarie di Primo e Secondo Grado e 15mila sono i docenti che attendono, da troppi anni, un percorso abilitante. Le Associazioni aderenti all’Agorà della Parità hanno recentemente commentato, con una nota, l’impianto complessivo della Riforma dell’abilitazione che introduce una netta separazione tra abilitazione e reclutamento nella scuola statale.

Fino al 31 dicembre 2024 i soli docenti che partecipano al concorso per il ruolo nello Stato possono ottenere l’abilitazione tramite l’acquisizione di crediti formativi: ci uniamo alla richiesta dell’Agorà della Parità di prevedere un’ipotesi analoga anche per quanti lavorano da anni nella Scuola Paritaria. Chiederemo alla Giunta Cirio di farsi portavoce di questa esigenza in sede di Conferenza Stato Regioni. Anche i docenti delle Paritarie possono ambire alla stabilizzazione soltanto con il possesso di un titolo abilitante, ma l’ultima occasione in ordine cronologico è stata, per loro, la partecipazione ai concorsi per il reclutamento nella scuola statale.

È infatti rimasta incompiuta la procedura straordinaria per esami finalizzata all’accesso ai percorsi di abilitazione all’insegnamento bandita con Decreto Dipartimentale n. 497 /2020. Durante la fase di conversione del Decreto Sostegni bis era emersa la data del 15 dicembre 2021 come termine ultimo per avviare la prova selettiva, ma tale data non è confluita nella stesura finale del DL 73/2021.

Chi domandiamo perché e chiediamo anche noi che le esigenze della Scuola Paritaria siano tenute in considerazione almeno in fase di conversione del Decreto. Il Ministero dell’Istruzione dia seguito anche al concorso straordinario abilitante di cui al Decreto Dipartimentale 497/2020. A quel punto potremo esprimere apprezzamento per l’impianto complessivo della Riforma.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Fondi alle associazioni Antiabortiste. Grimaldi (LUV): “è una misura illecita”

 

«Da oggi in Piemonte una donna indigente che deciderà di andare al consultorio e avere un bambino non avrà niente, mentre le prime 100 che si presenteranno ai centri pro vita riceveranno 4.000 euro. Credo che siamo davanti ad un abominio prima ancora che a una misura illecita. L’emendamento Marrone è stato  approvato da una larga maggioranza di centro destra, da quello stesso fronte che, dopo aver spalancato le porte delle ASL e dei consultori alle associazioni anti-abortiste, ora li finanzia con 400mila euro di fondi pubblici» – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione a margine della votazione dei suoi oltre 1200 emendamenti al bilancio.

«Se il Piemonte vuole applicare la legge 194 intervenga in tutte le strutture dove l’interruzione volontaria di gravidanza è negata per la mancanza di personale non-obiettore, attui i percorsi previsti per una genitorialità consapevole, a partire dalla distribuzione gratuita di contraccettivi ai giovani fino a 26 anni come prevede tra l’altro la delibera 211 del 2018 a mia prima firma approvata da questa Aula, e parta dalla somministrazione della pillola Ru486 anche nei consultori e non solo negli ospedali».

«Inoltre – prosegue Grimaldi – se il Piemonte vuole davvero aiutare le donne la smetta di speculare sulla loro libertà di scelta e metta in campo risorse e provvedimenti per combattere le disparità di genere, a partire dai salari, e per una condivisione paritaria del carico familiare tra padre e madre. Se il Piemonte vuole combattere la denatalità allora pensi allo sviluppo del Piemonte: provi a fermare l’unica emigrazione che rende questa Regione più povera, quella dei troppi giovani che, per assenza di salari e lavori a tempo indeterminato, continuano a scappare all’estero. Le nostre regionali devono essere destinate a chi ne ha realmente bisogno, non a un gruppo di associazioni pro-vita, per questo le migliaia di nostri emendamenti presentati, e in queste ore al voto, chiedono proprio di agire per garantire quelle politiche. Per crescere i nostri figli servono nidi, serve dignità, serve reddito, diritto allo studio. Altro che mancette» – conclude Grimaldi.

“Il partito ‘Noi Di Centro-Mastella’ si presenta anche a Torino

Il nuovo partito di centro, dopo aver costruito gli organi del movimento politico in tutta Italia, si presenta in tutte le regioni per illustrare il suo progetto politico. 

Un progetto che punta a ricostruire un’area di “centro” a livello nazionale attraverso la ‘federazione’ di tutte quelle forze che si riconoscono in quest’area politica e culturale del nostro paese.
E il titolo del convegno piemontese che si terrà a Torino venerdì 29 aprile alle ore 17,30 presso l’NH Hotel di piazza Carlo Emanuele II n.15, si intitola appunto ‘Le Ragioni del Centro’.
Il convegno sarà introdotto da Giorgio Merlo, Presidente Nazionale di ‘Noi Di Centro-Mastella’.
Segue un’analisi del sondaggista Lorenzo Pregliasco, Direttore di YouTrend, sul mercato elettorale del Centro nel nostro paese.
Dopodichè ci sarà un confronto tra Valentino Castellani e Michele Vietti sul ruolo politico e culturale del ‘Centro’ nel nostro paese dopo la stagione populista.
Conclude il convegno il segretario nazionale del partito Clemente Mastella.

Modera il dibattito Giuseppe Novero”.

Luca Pedrale Presidente regionale “Noi Di Centro-Mastella”
Renato Zambon Segretario regionale “Noi Di Centro-Mastella”