politica- Pagina 236

Altri fogli di via a Extinction Rebellion, Grimaldi (LUV): Misure di sproporzionata durezza

 

“Ci aspettavamo che i toni si alleggerissero e i 5 fogli di via gia emessi fossero revocati, invece la Questura ne assegna altri 12 della durata di un anno. Tutti a persone che solidarizzavano in strada verso un’azione non violenta, senza alcun disturbo della quiete, interruzione di servizio, danno a persone o cose. Una misura di pura repressione del dissenso priva di alcuna giustificazione” – commenta il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi e dirigente nazionale di Sinistra Italiana, Marco Grimaldi.

“Un foglio di via a persone che vivono, studiano, pagano affitti e lavorano a Torino significa perdere il lavoro, saltare una sessione di esami, interrompere relazioni e affetti” – prosegue Grimaldi. – “È una misura che andrebbe usata solo in caso di grave e accertata pericolosità. Adesso basta, chiediamo un confronto e un chiarimento”.

Le elezioni aspettando Godot

Ma perché la Nancy Pelosi non è rimasta  a casa sua? Se proprio, ma proprio voleva farsi una vacanza il mondo è pieno di località turistiche.  A momenti faceva scoppiare la terza guerra  mondiale.  C’è chi grida al complotto di misteriosi poteri mondiali. Non sono sicuramente un esperto di questioni mondiali o dirsivoglia problemi internazionali.
Ma mi sembra tutto governato da caos ed approssimazione. Mi sembra che Nancy Pelosi sia andata a Formosa punto e basta senza pensare alle conseguenze evidenziando l’ignavia  del Presidente degli States Biden. Non siamo in mani sicure.
La situazione è ballerina anche nel nostro Paese. Giorgia Meloni si sente già Presidente del Consiglio e vuole schierare la marina italiana in acque internazionali per impedire gli sbarchi clandestini. Qualcuno in Forza Italia le ha fatto presente che sarebbe considerato un atto di guerra. Non sono messi molto bene i Moderati nel centro destra e tra poco, non saremo messi bene manco noi italiani. Matteo Salvini fa di tutto per visibilità e vuole assicurazioni su fatto che lui e alcuni suoi sodali facciano i Ministri. Il resto poco gli importa. Berlusca decisamente assente e sonnacchioso nel senso letterale del termine.  Lo voglio proprio vedere questo film di lui Presidente del Senato. Eppure non ci sono Santi, il centro destra vincerà: il centro destra con due variabili.  Affluenza alle urne e quantità e qualità della vittoria. Concretamente? Gli stessi sondaggisti lo dicono : il 50% dice di essere indeciso nella scelta.  Chi dimostra di avere una pazienza da certosino è Enrico Letta. Se accontenta la Sinistra sbrindellata fa arrabbiare Calenda e se accontenta Calenda fa arrabbiare la sinistra sbrindellata. Un Pd che non ha scelto di essere carne né pesce. In fondo non è colpa sua. Un destino cinico e baro lo ha perseguitato. Ora un Pd donatore di sangue visto che molti captaz non del PD verranno eletti nelle liste dem. L’incognita rimane per i collegi uninominali. Basta un voto di differenza, e il tutto può cambiare. I vertici del PD piemontese sono accampati a Roma per la formazione delle liste.  Tanto chi deciderà sarà Enrico Letta con alcuni suoi accoliti, generalmente ministri o ex ministri.  Un Enrico Letta che già si è imposto.  Candidatura blindata per Mauro Berruto ex campione di pallavolo, amministratore delegato della Scuola Holden tra sport, cultura e management.
Bella scelta, indubbiamente. E le sezioni territoriali?  Non contavano nulla ieri e non conteranno nulla domani. Blindata Anna Rossomando e Mauro Laus cui verrà assegnato un collegio uninominale sicuro.
Manca poco al 20 Agosto. Un po’ di pazienza non guasta con l’unica certezza che il territorio poco contata.  Rimane un 15 % da spartirsi tra Matteo Renzi e pentastellati. Loro hanno una sola certezza. I soli parlamentari saranno eletti nel proporzionale. Insomma, con due conti a spanne poca roba.  Conteranno pochissimo, anzi niente. Del resto a Giuseppe Conte che gli frega , lui sicuramente sarà eletto. E  a Matteo Renzi che gli frega. Lui spazia dall’Arabia al Mondo e qualche volta si ferma in Italia giusto per dare un bacio a moglie e figli. Non volendolo lasciare solo si aggiunge Calenda che, in fondo, è rimasto il bambino di Cuore. Vuole sempre fare il primo della classe non sapendo che non potrà mai essere il capo classe. Vagheggia il 15%. Più precisamente delirante vagheggia il 15 % .
Fosse anche  avrà meno eletti che con il 7% e l’accordo nel Pd.  In fondo ognuno è libero di suicidarsi come meglio crede. Politicamente parlando, s’intende. Che succederà a Torino?  Per ora nulla.  Tutti ad aspettare Roma. Ho paura che questo aspettare si protrarrà per molto tempo . Come Aspettando Godot, attendere qualcuno che non arriverà mai.
Patrizio Tosetto

“Ridurre le diseguaglianze e migliorare il tenore di vita del 40% della popolazione”

“Ridurre le diseguaglianze e migliorare il tenore di vita del 40% della popolazione che non è in grado di risparmiare . Il prossimo Governo a ogni fine anno rendiconti di quanto le diseguaglianze sono diminuite”

Spunti per un Programma Elettorale, di Mino GIACHINO 

Stiamo ascoltando dai Leader politici nazionali le prime proposte di Programma elettorale per i prossimi cinque anni. Quanto di esse sarà realizzato? Migliorerà la vita è il benessere degli italiani, in particolare della metà del Paese che sta male? Migliorerà la condizione delle nostre Periferie?
Premessa fondamentale .  Dopo oltre vent’anni in cui la nostra economia ha perso 25 punti di PIL procapite rispetto alla media europea, la economia italiana sta andando meglio di altre perche’ sta tirando bene il turismo , per effetto degli aiuti europei e perché le nostre esportazioni tengono meglio grazie anche agli investimenti di Manifattura 4.0, ma ciononostante le diseguaglianze aumentano e la differenza di qualità della vita tra il 40% degli italiani che non riescono a risparmiare e gli altri continua ad aumentare.
Aumenta la domanda di lavoro ma sovente è un lavoro a tempo parziale , importante ma che non cambia la vita.  Quando si dice che il nostro PIL procapite è diminuito dobbiamo guardare dentro i dati e scopriremo che il calo del PIL ha colpito soprattutto la fascia più bassa della popolazione . Oggi parla di diseguaglianze anche chi ha governato negli ultimi anni nei quali le diseguaglianze sono cresciute. Ma non hanno ancora capito che se non cresce la domanda della metà del Paese svantaggiato solo la domanda della metà del Paese che sta bene non basta a farci recuperare i livelli del 2007.
L’obiettivo per il nostro Paese deve essere una crescita strutturalmente più forte e duratura che offra opportunità  di lavoro a tempo indeterminato.
Accelerare gli investimenti infrastrutturali , dalla TAV al Terzo Valico dalla Gronda alla Nuova Diga a Genova agli investimenti nel digitale, a una politica energetica che riduca il gap di costi tra le aziende europee, a una politica industriale dell’auto che utilizzi l’importante fondone auto di Giorgetti, una politica industriale della logistica che rafforzi un settore labour intensive e metta nelle condizioni anche i gruppi italiani non solo quelli esteri di fare shopping nella nostra logistica, uno dei settori con più alta prospettiva di crescita.
Chi vince  si impegni a rendicontare a fine anno la diminuzione delle diseguaglianze tra le categorie e nelle Città , sarebbe una novità epocale. Si dia vita a un Nuovo Piano Fanfani per le Periferie svantaggiate nelle quali mancano lavoro, casa e sicurezza.
Mino GIACHINO
SITAV

Elezioni: Ruffino “Italia ostaggio dei veti dei Verdi, noi siamo per lo sviluppo”

“Quando non si hanno argomenti validi, quando non si ha una vera strategia elettorale, per Bonelli e compagni vari basta solo demonizzare l’avversario dicendogli che è fascista”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “L’Italia è da anni ostaggio di questi signornò di estrema sinistra, no alla Tav, no ai rigassificatori, no ai termovalorizzatori, no a tutto. Per loro l’ideale è l’età della pietra così i Verdi, che non sono neanche quattro gatti è l’unica cosa che hanno di verde è il colore nel simbolo, sono felici e bloccano lo sviluppo sociale e economico di un paese intero che è nel G7. Per fortuna l’alleanza con questi soggetti è finita prima di iniziare. Il nostro Paese merita tutto lo sviluppo possibile e se per ottenerlo dobbiamo militarizzare le opere contro i vandali dei centri sociali che si faccia! A Letta lasciamo volentieri questi scellerati compagni di viaggio, nostalgici di Neanderthal”, conclude.

Paragone a Torino, il firma day di Italexit per l’Italia continua

Mercoledì 10 agosto

“È una raccolta firme ricca di insidie e di tanta burocrazia, deve essere effettuata non solo in tempi brevissimi in piena estate a 40 gradi con le città semi deserte, ma occorre trovare a Ferragosto: certificatori, ossia avvocati, cancelliere, consigliere comunale” sostiene il coordinatore nazionale di Italexit, il torinese Luciano Bosco.
Il segretario nazionale di ITALEXIT per l’Italia sarà presente a Torino gia’ al mattino presso il mercato di Santa Rita tra gli ambulanti e la gente impossibilitata ad andare in ferie, breve sosta poi al ristorante Arsenico Bistrot al Quadrilatero ed infine concluderà la giornata a partire dalle ore: 17.00 sempre con la raccolta firme c/o il Jazz Club Torino (Piazzale Valdo Fusi).
“Insomma una prova di forza tra autoritarismo e democrazia e noi sappiamo da che parte stare”.
Così in una nota il leader di Italexit per l’Italia il senatore Gianluigi Paragone.

Ferrovie: Gariglio (Pd), Mims disposto a rivedere progetto Ivrea – Aosta

“Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile si è reso disponibile a valutare l’ipotesi di un progetto meno impattante per l’elettrificazione della linea ferroviaria Aosta – Ivrea nel tratto urbano di Ivrea, venendo quindi incontro alle richieste dell’amministrazione comunale che ha approvato una mozione unitaria per limitare i disagi della comunità, riducendo l’impatto ambientale dei lavori”: è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio, sull’incontro che si è svolto oggi, lunedì 8 agosto, al Mims ed a cui hanno partecipato il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli, il capo della Struttura tecnica di Missione del dicastero, prof. Giuseppe Catalano e lo stesso Gariglio.

“Il Ministero ha dichiarato che l’ipotesi di non elettrificare la galleria che corre sotto Ivrea, lunga circa un chilometro, e di farvi transitare treni bimodali, cioè alimentati anche a batteria, é tecnicamente fattibile. Il Ministero si é riservato di approfondire gli aspetti finanziari e pratici della soluzione avanzata dal Comune di Ivrea. Siamo comunque fiduciosi di poter raggiungere un accordo che possa ridurre notevolmente i tempi di esecuzione e coniugare una infrastruttura efficace con la salvaguardia del patrimonio storico e paesaggistico di Ivrea”: conclude Davide Gariglio.

Il ritorno di Chiara Appendino: “Il Movimento è la mia casa. Mi candido in Parlamento”

L’ex sindaco di Torino Chiara Appendino si candiderà per i Cinquestelle al Parlamento. “Il Movimento è la mia casa politica, sono orgogliosa di farne parte. E quando sei parte di qualcosa devi avere il coraggio di metterti in gioco, anche nei momenti più difficili. Giustizia sociale, crisi economica e ambientale, diritti e donne, lavoro, giovani e precariato sono i temi principali per i quali continuerò a battermi”, ha detto l’ex sindaca che si presenterà alle elezioni insieme a Giuseppe Conte.

Giachino a Zangrillo: senza Damilano il Centro Destra rischia

Giachino a Zangrillo, il Centro Destra quando ha messo veti o ha vinto male o ha perso. Il Centro Destra più sarà inclusivo più potrà vincere bene e fare le cose che servono per rilanciare un Paese che viene da vent’anni di bassa crescita e un Debito Pubblico enorme.

Invece l’Italia ha bisogno di un Governo serio competente in grado di attuare nei tempi previsti quasi 40 miliardi l’anno di investimenti, di dare risposte alle imprese , a chi non ha lavoro, ai giovani che dopo gli studi non trovano opportunità importanti a alle Periferie dimenticate dalle amministrazioni di sinistra e grilline e che oggi si trovano senza sicurezza e senza lavoro.
Senza gli oltre 30.000 voti di Torino bellissima di Paolo Damilano e delle liste civiche collegate è più difficile vincere bene sia Domenica 25 settembre che alle prossime regionali.
Come nel 94 il Centro Destra si apra alle candidature della società civile torinese che a partire dalla TAV ma non solo , sono state determinanti a salvare l’opera più importante per il futuro di Torino e del Piemonte.
Torino con la Marcia dei 40.000 diede la svolta alle relazioni industriali, con la grande Piazza SITAV a ha sconfitto vent’anni di NO a Tutto che hanno rallentato la economia e i lavoro nel nostro Paese.
Mentre a sinistra le liti e i personalismi stanno dominando e togliendo ogni credibilità, il Centro Destra sia aperto a candidature di qualità, di competenza e di passione civile.
 
Mino Giachino
SITAV

“Il Comune di Torino contro la partecipazione popolare?”

UN APPELLO PER LA DEMOCRAZIA

Ci accingiamo ad affrontare queste importanti elezioni politiche con una legge elettorale che esprime una rappresentanza falsata, essendo in buona parte basata su collegi uninominali, dove chi vince piglia tutto, e con candidati e candidate decisi dai vertici dei partiti. Esse, per la prima volta dal 1919, si svolgeranno nel mese di settembre, con modalità assurde, che comportano l’obbligo di raccogliere centinaia di firme, con relativa autentica, nell’arco di un tempo irrisorio e in pieno mese di agosto. Saranno così tutelate solo le forze politiche già presenti in Parlamento, o che riusciranno, attraverso spericolate alleanze, a farsi imprestare il simbolo elettorale.

In questo quadro, DOBBIAMO PURTROPPO DENUNCIARE CHE IL COMUNE DI TORINO NON ADEMPIE AI PROPRI COMPITI ISTITUZIONALI.

Esso infatti sta rallentando inspiegabilmente le procedure per autorizzare i funzionari comunali che ne facciano richiesta ad autenticare le firme necessarie alla presentazione elettorale.

Assistiamo così a ritardi inammissibili nel protocollare i documenti, fino a sentirci dire   dalla stessa Segreteria del Sindaco, a fronte delle nostre rimostranze, di rivolgerci agli uffici competenti. Sapendo che, essendo venerdì, fino a lunedì non se ne parla.

Il Sindaco Lo Russo non può cavarsela in questo modo pilatesco poiché riteniamo che sia in primo luogo sua la responsabilità di garantire il rispetto dei diritti democratici nella città che deve rappresentare.

Protestiamo quindi contro l’atteggiamento dilatorio del Comune di Torino e chiediamo che esso si impegni immediatamente a far sì che le procedure di autorizzazione si svolgano in tempi rapidi ed adeguati. Diversamente, riteniamo che il Sindaco si renderà responsabile del mancato adempimento dei propri doveri istituzionali.

Non è una questione astratta: in ogni collegio vanno raccolte 750 firme, tassativamente entro il 22 agosto. Ogni giorno in meno disponibile per la raccolta rischia di vanificare gli sforzi a cui siamo costretti da un meccanismo iniquo e scarsamente democratico, peggiorato da un decreto apposito che costringe praticamente solo noi alla raccolta delle firme.

Chiediamo quindi al Sindaco di agire immediatamente per sbloccare la situazione e chiediamo un sostegno a tutti e tutte coloro che hanno veramente a cuore la salvaguardia dei meccanismi democratici, e che rifiutano la logica di porre sbarramenti artificiali all’espressione e alla rappresentanza delle idee che percorrono il Paese.

Unione Popolare Torino

Dl Aiuti: Azione: “Bene fondi per ricezione tv in comunità montane”

“Bene la norma del Mise che stanzia circa 10 mln per assicurare la visione della televisione alla popolazione delle comunità montane e delle altre zone in cui, ad esito dello switch-off, non arrivava più la ricezione del segnale televisivo”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “É un segnale che ho sempre auspicato di attenzione molto importante, atteso da tempo, verso le comunità ma soprattutto verso le persone che sono radicate in territori bellissimi spesso svantaggiati da fattori naturali”, conclude