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Lega: Femminicidi, un fenomeno in crescita

125 donne uccise dall’inizio del 2022 al 1° settembre a fronte dei 108 femminicidi commessi in tutto il 2021.

“E’ un numero impressionante che ci deve far tutti fermare e riflettere – dichiara la Senatrice Marzia Casolati, capogruppo della Lega nella commissione speciale sul femminicidio e contro ogni violenza di genere -. Il contatore sembra impazzito. La deriva violenta sta prendendo una velocità sempre più preoccupante”.
La Senatrice poi aggiunge: “Questo è esclusivamente il numero dei femminicidi, al quale, però bisogna sommare tutte le violenze subite dalle donne e non sfociate nella disgrazia massima. Un dato impossibile da conteggiare”.
“L’applicazione del Codice Rosso non è sufficiente – analizza la Senatrice – bisogna agire a monte del problema con un’azione di tipo culturale che vada ad insegnare ai nostri ragazzi il rispetto verso il prossimo”.
Ma esistono anche proposte concrete studiate per arginare il fenomeno: “Una di queste – spiega la Senatrice Casolati – è l’allungamento dei tempi della flagranza di reato in differita. Abbiamo già presentato una proposta di legge che però non è stata ancora presa in carico essendo terminata la legislatura. Occorre ripartire proprio da qui”.

Gorbaciov, coraggioso uomo di pace

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Le polemiche volgari che si sono levate a Torino per la morte di Gorbaciov non meritano commenti perché esse rivelano la piccolezza di personaggini che confondono un personaggio storico con il bordello elettorale italiano di oggi.

Ho conosciuto Gorbaciov in due occasioni a Torino e a Roma e ne ho un ricordo indelebilmente positivo. Egli fu un coraggioso uomo di pace che seppe andare oltre le fatiscenti ideologie novecentesche. I giornali italiani non hanno certo brillato nei loro commenti sulla figura di Gorbaciov che meritava ben diversa attenzione. La sua morte ha consegnato alla storia uno dei più grandi personaggi del Novecento, un secolo tormentato da due guerre mondiali e dittature di diverso orientamento politico. Gorbaciov e’ tra le poche figure positive del secolo in cui le ideologie presuntuose e le dittature più sanguinarie hanno avuto un ruolo privilegiato. In un secolo che gronda sangue Gorbaciov si colloca come l’uomo che riesce a porre fine ad un regime oppressivo della libertà nato dalla Rivoluzione bolscevica del 1917. Per molti quel regime fu la patria della democrazia e della giustizia sociale, una idealizzazione assolutamente falsa e propagandistica di un mondo migliore, quello di un socialismo rivoluzionario che stava realizzando una società di liberi ed eguali. Abbiamo constatato che l’Unione Sovietica rappresentasse un mostro di violenza che non si limitò al regime staliniano, ma si rivelò congenita dell’URSS in tutto il periodo storico in cui essa visse. Il Gulag fu il simbolo di un’operazione politica che calpestava i valori umani più irrinunciabili, creando un egualitarismo  militaresco che finì per negare gli stessi ideali del socialismo.  Il comunismo sovietico ebbe anche un risvolto di  imperialismo che mise a nudo il suo vero volto. L’uomo che seppe vedere questa realtà drammatica che stava soggiogando il popolo russo, fu Gorbaciov che seppe vincere tutte le nomenclature inossidabili e privilegiate, imponendo un modo nuovo di intendere la politica e le relazioni internazionali. Nel giro di un anno tra l’89 e il 90 riuscì ad imporre le perestroika e la glasnost,  parole che divennero in ogni parte del mondo simbolo di una trasparenza politica finalmente liberata dal machiavellismo sovietico leninista.  Il comunista Gorbaciov fece cadere la cortina di ferro che imprigionava milioni di uomini dell’est europeo e fece cadere le speranze di un Eurocomunismo impossibile che solo storici come Massimo Salvatori videro come il futuro del socialismo. Centinaia di intellettuali che avevano osannato l’URSS, dovettero prendere atto che quel mito era improponibile.  Gorbaciov fu tra i pochi premi Nobel per la pace davvero meritati. Non riuscì a mantenere il potere e a guidare la nuova Russia ed oggi vediamo le conseguenze drammatiche nell’aver perso Gorbaciov che resta comunque l’uomo coraggioso che seppe determinare uno scossone storico impensabile. Il processo innescato non ebbe gli sviluppi desiderati e la stagione di Putin ha rivelato una drammatica regressione poliziesca e militarista nella storia russa. Ma sulla lunga distanza c’è da sperare che la linea impressa da Gorbaciov possa tornare ad essere quella della futura storia russa. Nessuno potrà dimenticare questo grande protagonista della storia mondiale.  Io faccio difficoltà a trovare altri protagonisti da abbinare al suo nome. Fu un comunista che seppe vedere la democrazia e la pace come valori irrinunciabili e seppe trarne le dovute conseguenze. Un comunista che pose la parola fine ad un regime che aveva portato la Russia non al progresso ma alla miseria e alla servitù. Gorbaciov ha frequentato Torino e il Piemonte anche per illuminata iniziativa di Rolando Picchioni.
Si farà qualcosa per ricordare Gorbaciov in una città in cui sopravvive uno dei più lunghi corsi dedicati all’ Unione Sovietica? Io non chiedo cancellazioni, ma chiedo che almeno venga anche ricordato chi riuscì ad abbattere il leviatano sovietico, innalzando le bandiere della libertà e della pace. Non voglio offendere la sua memoria, accostando il suo nome a quello di Putin, ma certo si potrebbe concludere che egli sia stato l’anti Stalin ed anche, in nuce, l’anti Putin che rappresenta un neo – zarismo imbevuto di KGB.

Fdi: basta caro bollette

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Nella giornata di giovedì 1 settembre, alle ore 12.00 presso Piazza Don Pollarolo a Torino, Fratelli d’Italia presenterà alla stampa la sua campagna “Basta Caro Bollette” per far fronte ai rincari energetici e sostenere le famiglie torinesi.Sarà presente la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, candidata sul collegio uninominale di Torino.

Droghe. Magi (+Europa) in piazza Castello

Incentivare politiche di riduzione del danno dev’essere priorità per salvare vite

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Oggi, 31 agosto, è la “Giornata mondiale per la consapevolezza sull’overdose”. A Torino, in Piazza Castello, il COBS (Coordinamento operatori servizi a bassa soglia del Piemonte) ha tenuto un presidio per chiedere alla Regione Piemonte di non tagliare i servizi per la “riduzione del danno”, previsti nei Livelli Essenziali di Assistenza e che salvano la vita delle persone che utilizzano sostanze.
All’iniziativa erano presenti Riccardo Magi (presidente +Europa, candidato per la coalizione progressista nel collegio uninominale della Camera di Torino-01), Silvio Viale e Silvja Manzi (candidati della Lista “+Europa con Emma Bonino” nei collegi plurinominali rispettivamente del Senato e della Camera, entrambi Piemonte 1).

«È innanzitutto vergognoso – hanno dichiarato i tre esponenti di +Europa – che coloro che che si ergono a paladini della difesa della vita non prestino la minima attenzione, non abbiamo la minima consapevolezza sull’importanza degli interventi di “riduzione del danno”, volti proprio a salvare la vita delle persone.
Ma è altrettanto vergognoso che la Giunta Regionale del Piemonte trovi il tempo e i soldi, in piena estate, per istituire un nuovo settore della Sanità di dubbia utilità: “Benessere degli animali da compagnia nel contesto sociale” (D.G.R. 3 agosto 2022, n. 12-5466) – settore che, si presume, non servirà a nessun cane e a nessun gatto ma solo al dirigente che lo guiderà – e non abbia ancora nominato il “Tavolo tecnico regionale Riduzione del Danno”, non abbia ancora fornito garanzie di stabilità e continuità ai servizi di Riduzione del Danno presenti sul territorio regionale.
Abbiamo apprezzato l’intervento dell’assessore comunale di Torino, Jacopo Rosatelli. Speriamo di potere riprendere con lui l’iniziativa, portata avanti dai COBS e dall’Associazione radicale Aglietta dal 2007, per istituire una o più ‘narcosale’ a Torino. La legislazione nazionale, seppure proibizionista, lo consente; una giunta comunale che voglia essere veramente progressista dovrebbe porselo fra gli obiettivi. Un obiettivo di ragionevolezza.»

Impegno Civico: con il “taglia bollette” costi ridotti dell’80 per cento

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Gli italiani non possono reggere ancora il peso di questa crisi: non appena arrivati al governo, abbiamo in programma un decreto ‘Taglia-Bollette’.

In via emergenziale lo Stato paga l’80% della bolletta delle imprese almeno fino a fine anno: una misura che costa 13,5 miliardi di euro, ma che porta con sé enormi benefici ed evita a tante aziende, lavoratori e famiglie di finire sul lastrico per il prezzo incredibile raggiunto dal gas: siamo arrivati a 340 euro al Megawattora contro i 40 del periodo precedente a questa crisi.

La proposta di Impegno Civico è concreta e fattibile: si tratta di un decreto da firmare appena si sarà insediato il nuovo esecutivo. Un provvedimento finanziato utilizzando i fondi che lo Stato incamera in virtù della crescita economica, ossia tutti gli extraprofitti derivanti dalla speculazione e le risorse provenienti dall’aumento dell’inflazione a cui assistiamo in questi mesi. Questi fondi li utilizziamo per ridurre dell’80% le bollette alle imprese, così ne beneficia il nostro sistema produttivo ed evitiamo che chiudano 120mila imprese, mandando a casa 375mila lavoratori. Ne beneficiano inoltre ampiamente anche le famiglie, che pagano meno i beni e i servizi prodotti.

Nel frattempo sosteniamo con tutte le nostre forze il decreto che il governo Draghi sta mettendo a punto per affrontare questa pesante crisi. E al contempo, continuiamo a batterci per arrivare a un tetto massimo europeo al prezzo del gas. Una battaglia che, se le forze politiche italiane mostrassero sostegno al governo Draghi, si potrebbe vincere, a maggior ragione dopo l’apertura che ha mostrato ieri la Germania. Sappiamo che la destra non lo vuole introdurre, forse perché significherebbe tagliare i finanziamenti che attraverso il gas arrivano a Putin e alla sua sciagurata guerra. Eppure questa misura serve a portare i nostri concittadini fuori da una pesantissima crisi. Impegno Civico manterrà quest’impegno. Noi siamo dalla parte degli italiani. Noi difendiamo la libertà”.

Luigi Di Maio

Impegno Civico

Elezioni, ‘Terzo polo’ contro il bipolarismo ‘selvaggio’

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Ma dev’essere di Centro e plurale al suo interno.

“Di fronte alla riproposizione del solito e sempre più stantio bipolarismo ‘selvaggio’, la novità del ‘Terzo polo’ può realmente avere uno spazio politico significativo se riesce, però, a spiegare sino in fondo la necessità di ridare cittadinanza ad una scelta di ‘Centro’ nel dibattito pubblico italiano. Un Centro che si rende sempre più necessario ed indispensabile soprattutto se i due schieramenti principali ripropongono quella logica degli ‘opposti estremismi’ che è la causa principale del decadimento della nostra democrazia e della crisi delle nostre istituzioni.
Al contempo, però, il ‘Terzo polo’ dev’essere realmente un soggetto politico riformista e democratico perchè culturalmente plurale al suo interno. Non può, cioè, essere la semplice riedizione, seppur in forma aggiornata e rivista, dell’esperienza politica del PRI o del PLI. Una pluralità, quindi, che non può non avere al suo interno una visibile e e significativa presenza cattolico popolare e sociale. E questo non per mere ragioni di organigramma ma, al contrario, per rappresentare mondi vitali, realtà culturali e settori sociali e popolari che sono, tutt’oggi, privi di una rappresentanza politica adeguata e pertinente. Realtà che non sono rappresentate da un bipolarismo sempre più muscolare e teso solo a delegittimare e a distruggere l’avversario/nemico politico”.

Giorgio Merlo

Giachino: non è la crisi di governo a rivitalizzare i No Tav

Mino Giachino risponde a Gariglio : Dire che è la crisi di governo ad aver rivitalizzato i NOTAV è una assoluta scemenza.
I NOTAV sono rivitalizzati dalla lentezza esagerata nei lavori  e dal fatto che Amministratori locali PD a sono ancora oggi contrari. Casomai la colpa dei partiti è aver dato la sensazione di non vole parlare della importanza della TAV, mettendo da parte il nostro Movimento delle Piazze SITAV. Il Paese deve accelerare gli investimenti in infrastruttture che portano lo sviluppo come la TAV, come la Nuova Diga al porto di Genova sino al Ponte sullo stretto e alla Rete AV al SUD perché l’Italia diventerà prima in Europa per logistica e turismo e potrà diminuire il peso del Debito pubblico.  L’Italia potrà evitare altri attacchi speculativi se darà chiari segnali sugli investimenti del PNRR ma non solo e se difenderà con forza il proprio sistema industriale e produttivo.
 
Mino GIACHINO 
SITAV

Parte la campagna di Demos per Italia Democratica e Progressista con il PD

Riceviamo e pubblichiamo

DemoS – Democrazia Solidale ha scelto di dare il suo contributo alla coalizione di centrosinistra con suoi candidati nella lista Italia Democratica e Progressista con il PD. Tra questi candidati c’è anche la nostra  Elena Apollonio, consigliera comunale a Torino e segretaria di DemoS Piemonte, che è stata scelta per rappresentare il centro sinistra nel Collegio uninominale del Senato Moncalieri  U02.

Questa scelta è un riconoscimento sia per DemoS, che sta guadagnando peso e visibilità nello scenario politico locale e nazionale, e sia per Elena, di cui tutti conosciamo e apprezziamo le qualità politiche, organizzative e soprattutto umane.

I tempi della campagna elettorale sono strettissimi, per cui vi invitiamo a partecipare all’incontro aperitivo per il lancio della campagna stessa, che si terrà
Lunedì 29 agosto a partire dalle ore 19
presso Circolo Amici di Borgo Vittoria
Coordinate GPS:   44.9987, 7.6932
Moncalieri

DemoS – Democrazia Solidale

Quando nella politica c’era uno “stile”….

Non si tratta di essere moralisti e, men che meno, nostalgici. Ma è indubbio che se c’è un tassello
che è letteralmente scomparso dall’orizzonte della politica contemporanea è quello “stile” che
caratterizzava la classe dirigente politica e di governo di un tempo. Certo, le stagioni politiche
scorrono rapidamente e sarebbe puerile pensare di riportare indietro le lancette della storia.
Anche se lo spettacolo, sempre più squallido ed indecente a cui assistiamo quotidianamente, ci
conferma che rispetto alle stagioni in cui la politica era protagonista oggi c’è uno scadimento
senza proporzioni e senza limiti.
E questo perchè lo “stile” del politico, anche al di là del richiamo costituzionale, continua a
conservare una bruciante attualità e modernità. Ora, non si tratta di confrontare lo “stile” dei
singoli leader e statisti politici del passato con gli improvvisati e casuali politici di oggi. Sarebbe
una operazione persin troppo facile per evidenziare le differenze quasi di ordine e di carattere
antropologico. No, quello che è utile evidenziare è che la politica recupera la sua credibilità, il suo
ruolo, la sua funzione e il suo prestigio solo se i suoi protagonisti recuperano quello “stile” che
proprio da quel passato si può ricavare come modello di riferimento. Del resto, per fare un solo
esempio concreto, chissà perchè ogni qualvolta che ascoltiamo un giudizio, sentiamo un
commento o leggiamo un articolo di Guido Bodrato, di Rino Formica, di Claudio Martelli, di Rosy
Bindi, di Giuseppe De Rita e di moltissimi altri ci sentiamo in obbligo di riflettere e di capire sino in
fondo le riflessioni che avanzano e che pongono direttamente all’attenzione della pubblica
opinione. Perchè? La risposta è molto semplice, anzi semplicissima. Di fronte alla povertà e alla
debolezza strutturale dell’attuale classe dirigente politica, è di tutta evidenza che quando si vuole
avere qualche lettura più approfondita o qualche interpretazione più attenta di ciò che capita
realmente nella nostra società, siamo quasi costretti a ricorrere al passato…
Certo nessuno pretende, oggi, che la classe dirigente politica svolga anche quel ruolo “educativo”
che declinava nel passato. Perchè è bene ricordare che i grandi leader e statisti della Democrazia
Cristiana erano anche dei grandi “educatori” nelle rispettive comunità politiche. No, quel periodo
storico è ormai archiviato. Quello che, semmai, oggi va recuperato – almeno va tentato di
recuperare – è proprio quello “stile” che è andato letteralmente disperso in questi ultimi anni
carichi di populismo, di demagogia, di qualunquismo, di “uno vale uno”, di povertà culturale e di
impreparazione politica. Per non parlare della radicale assenza di qualsiasi cultura di governo.
Ecco perchè se si vuole veramente voltare pagina rispetto alla squallida stagione rappresentata
emblematicamente dal populismo grillino, è fondamentale ripartire dalle fondamenta. E, al
riguardo, proprio dallo “stile” concreto e quotidiano del politico. Senza alcuna deriva moralista o
moralisteggiante ma solo e soltanto per ragioni di nobiltà e di autorevolezza della politica e del
ruolo nella società.

Giorgio Merlo

Europa Verde si affida alla Cintura Torinese per le prossime elezioni

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Nel collegio Piemonte 1 Europa Verde  con sinistra italiana sarà presente con  il simbolo Alleanza #AlleanzaVerdiSinistra

Alle prossime elezioni politiche del 25/09/2022, Europa Verde ha inserito nel suo listino i suoi rappresentati del territorio che oltre Torino, rappresentano anche Beinasco, Grugliasco e Nichelino

A Torino ci sarà Mariella Grisà, portavoce Regionale di Europa Verde, volto nuovo della politica torinese che dallo scorso anno è stata eletta portavoce Regionale Piemontese, e che arriva dalla società civile,  è candidata alla Camera

Andrea Giuliana, già candidato sindaco nelle ultime elezioni di Beinasco per  Europa Verde, e membro dell’esecutivo Regionale di Europa Verde, da anni è parte attiva dell’associazionismo Beinaschese ed e’ l unico beinaschese presente tra i candidati alla Camera

Alla Camera ci sarà anche Emanuela Chidichimo,  di Nichelino, che da Marzo è la nuova CO-portavoce Regionale. Food Blogger, attivista nella sua città da molti anni, sia in politica che nel volontariato.

Il candidato al Senato è Frosina Fabrizio, da sempre attivo a Grugliasco nel mondo dello Sport, dell’associazionismo locale e da Marzo  2022  Co-Portavoce di Europa Verde Torino e che a Grugliasco ha portato Europa Verde ad appoggiare nell’ultima elezione  l’attuale Sindaco Gaito, mettendo fine alla diaspora rosso/verde che durava da tempo. Grugliasco in questo turno non ha altri candidati del centro sinistra in lista

I candidati, sono l’espressione  di un ampio gruppo  di attivisti che si adoperano  instancabilmente su tutto il territorio per portare avanti i temi cari ad  Europa Verde dallo sviluppo delle  energie rinnovabili contro il caro bollette, alla riconversione green del mercato del lavoro, alla mobilità sostenibile, ad una nuova politica sui rifiuti, alle politiche giovanili, alla tutela degli animali e del patrimonio agroalimentare ed arboreo. Tutto presente nei punti del programma elettorale  (https://verdisinistra.it/programma/)