Per rilanciare l’economia italiana, ridurre il grande debito pubblico e migliorare Sanità, la Scuola e i nostri trasporti, a quale modello di Governo del dopoguerra ci possiamo ispirare?
La politica, che rappresenta l’interesse nazionale di un Paese fa scelte di collocazione internazionale in Parlamento e esprime governi che rilancino la economia che migliorino la Scuola, la Sanità e la Mobilità e offrano un futuro alle proprie generazioni. A 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e dal recupero della libertà e della democrazia, l’Italia che da 25 anni ha una crescita economica molto bassa e che ha un Debito che ha superato i tremila miliardi , un debito che ci costa mediamente 80 miliardi di interesse ogni anno. Soldi che vengono levati alla Scuola, alla Sanità, alla qualità delle strade etc.
Agosto per la politica ha sempre rappresentato il momento delle analisi fatte al fresco della montagna o sotto l’ombrellone. Ma il 19 di agosto anniversario della morte di De Gasperi ci offre la opportunità di ricordarlo omaggiandolo per i suoi grandi meriti e ci fa fare un esame di coscienza su cosa abbiamo fatto noi negli ultimi vent’anni .
Alcide De Gasperi, il padre della Ricostruzione del nostro Paese, considerato il più grande politico e Uomo di governo del dopoguerra, l’unico che può essere avvicinato a Cavour, il Padre della Unità d’Italia, ebbe il coraggio di rompere il governo di unità nazionale per schierarsi con l’Occidente libero, democratico e pluralista. Fu grande perché Capì la importanza della NATO per la difesa del Paese cui aderimmo nel 1949 dopo un violentissimo scontro parlamentare con Togliatti. Emanuele MACALUSO scriverà sul riformista nel 2003 che il PCI capì la importanza della NATO solo 27 anni dopo quando Berlinguer a Pansa rispose che si sentiva più tranquillo sotto la NATO rispetto al Parto di Varsavia. De Gasperi ebbe il grande merito, insieme a Adenauer e a Schumann, di dar vita all’Europa perché nella vita dei Paesi democratici contano i programmi dei partiti ma contano soprattutto le decisioni dei governi perche queste cambiano le cose. Ma De Gasperi seppe attorniarsi di grandi Ministri che, ognuno nel proprio settore, fecero grandi cose. Nelle nostre Città e nei nostri paesi vediamo le Case Fanfani frutto di un grande Piano Casa opera appunto di un grande uomo di Governo, cui solo l’invidia dei suoi colleghi parlamentari impedì di diventare Presidente della Repubblica , Antonio Segni fece la Riforma agraria e quindici anni dopo diventò Capo dello Stato. Grandi Ministri dei Lavori pubblici impiegarono al meglio e in modo molto più efficiente di oggi i soldi del Piano Marshall e diedero inizio alla costruzione delle autostrade . Vanoni fu un grande Ministro delle Finanze , molto umano. In Parlamento avevamo altri grandi personaggi come Moro, Taviani, Nenni, Saragat, etc. Ai Governi di De Gasperi e ai governi centristi a lui succeduti dobbiamo il Boom economico , il periodo di maggiore crescita della economia italiana . Si ricostruì la rete ferroviaria bombardata, si riaprirono e rilanciarono le fabbriche. Nacque una delle più importanti industrie dell’auto del mondo. Ricordo che l’industria dell’auto con le migliaia di aziende dell’indotto e’ la più grande filiera industriale del mondo e gli altri Paesi europei l’hanno difesa con le unghie e i denti fino che non è arrivata una sciagurata decisione europea che l’ha messa in crisi. Nelle Università di mezzo mondo si studia il Boom economico italiano (1946-1970 )per capire le scelte di quei governanti.
In quel periodo la crescita economica beneficiò tutti , a partire da chi entrava nelle fabbriche e poteva acquistare prima l’auto poi gli elettrodomestici , l’appartamento e contemporaneamente faceva studiare i propri figli. Quel grande periodo di crescita economica cioè diminuì le diseguaglianze mentre la bassa crescita economica di questi ultimi 25 anni ha aumentato le diseguaglianze oltre ad impoverire il ceto medio . Nell’autunno del 1969 in tre mesi un grande Ministro del Lavoro, Carlo Donat-Cattin, mise fine all’epoca dei bassi salari e nel 1970 diede ai lavoratori lo Statuto dei Lavoratori , una legge che ,seppure con qualche eccesso, migliorò proprio la condizione dei lavoratori. Oggi assistiamo invece a uno sfruttamento incredibile in alcuni settori dei servizi e si pone con maggiore forza la domanda di un salario minimo. Vedete la domanda che un buon uomo di governo dovrebbe porsi alla fine del suo servizio e’: le aziende del settore nel quale sono stato delegato dal Presidente del Consiglio alla fine del mio mandato stanno meglio ci prima o no? Per quanto riguarda il trasporto merci se interpellate il più grande trasportatore italiano, Eleuterio Arcese , vi dirà che a Novembre del 2011 il mondo del trasporto merci stava meglio che nel maggio del 2008 quando venni nominato Sottosegretario ai trasporti.
I Governi di De Gasperi e della DC sono stati il modello cui si sono ispirati molti dei suoi successori a partire da Silvio Berlusconi, ma se siamo obiettivi con noi stessi e dobbiamo dire Degasperi e i suoi governi hanno rappresentato il vertice della esperienza dei Governi italiani del 900. Per quanto mi riguarda ho imparato molto nei sei anni di collaborazione con Donat-Cattin e negli anni della collaborazione con Gianni Letta.
Se vogliamo bene ai nostri figli, ai nostri nipoti e al nostro Paese però a Settembre lavoriamo per migliorare decisamente l’attività di Governo rilanciando in qualche modo la grande esperienza democristiana.
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO
Marco Pannella è passato alla storia anche per i suoi lunghi digiuni per cause nobili e importanti rifacendosi a Gandhi. Il presidente “attivista” dell’ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, certo non parente dei più famosi pastai di via Santa Teresa, ha deciso di digiunare anche lui, ma per la Palestina “contro il genocidio a Gaza”. Una causa opposta a quelle del leader radicale che fu sempre dalla parte di Israele come lo fu Pannunzio. Non si tratta di una sua legittima scelta che certo non condivido, ma ritengo plausibile opinione ,ma è nella sua veste di presidente dell’Ordine che invita i medici a digiunare, a fotografarsi con un cartello in mano con su scritto: Digiuno contro il Genocidio“. Il presidente è abituato a far “deragliare” verso la politica l’Ordine rispetto ai suoi compiti istituzionali, ma non ricordo che abbia mai espresso una parola di condanna per la strage di Israeliani del 7 ottobre. E fece bene perché l’Ordine, a mio modo di vedere, non deve fare politica. Ricordo un grande medico ligure che, partigiano combattente, curò senza problemi dei fascisti repubblichini. Un esempio luminoso. Ci sarebbe inoltre da suggerire al presidente Giustetto un’ipotesi che va oltre il digiuno simbolico di un giorno con fotografia sui giornali: partire volontario egli stesso per Gaza a portare soccorsi. Un altro medico, Gino Strada, con idee politiche assai simili a quelle del dott. Giustetto, dedicò la sua vita alle cause umanitarie creò ospedali di guerra. Quando morì, io lo definii un Santo laico. Non basta esporre lenzuola bianche dalla sede dell’Ordine. Chi crede alla propaganda filo palestinese che oggi sta vincendo la guerra mediatica in Europa, deve mobilitarsi ben oltre i digiuni occasionali e le lenzuola che ancora penzolano malinconicamente da qualche parte per il povero Regeni. Il mio amico Alberto Fava forse citerebbe Orazio in latino; io mi limito a citarlo, semplificandolo, in Italiano: i fabbri si limitino a fare i fabbri. Oggi il latino e anche il buon senso antico sono travolti dalle idee visionarie, le uniche che abbiano diritto di cittadinanza.