Per dire stop al divieto alle auto benzina e diesel dal 2035 e per tesserarsi
Il comunicato della Lega:
In Piemonte, come in tutta Italia, la Lega dice stop, con assoluta fermezza, al divieto alle auto benzina e diesel dal 2035, che significherebbe la distruzione di un intero comparto industriale (70 mila posti di lavoro complessivi), e il fallimento di migliaia di piccole e medie imprese in tutta la filiera.
Per questo la Lega invita tutti gli alessandrini a recarsi ai Gazebo sabato 18 marzo e domenica 19 marzo per firmare la petizione che chiede al Parlamento Europeo di ripensarci, e di invertire la rotta rispetto ad una normativa scellerata (votata anche dai partiti del centro sinistra, con Pd e 5 Stelle in testa) che porterebbe al fallimento dell’industria italiana dell’auto.
I Gazebo della Lega in Piemonte
ALESSANDRIA – 27
ASTI – 3
BIELLA – 11
CUNEO – 16
CANAVESE – 10
TORINO – 30
NOVARA- 6
VERCELLI – 6
VERBANO CUSO OSSOLA – 2
Parco Salute, Salizzoni (Pd): “Nulla si muove”
“CORSINI HA SMENTITO ICARDI? I PROGETTI DOVEVANO ESSERE PRESENTATI A METÀ APRILE”
«Speriamo che tra la documentazione recuperata dal commissario Marco Corsini sul progetto del Parco della Salute di Torino vi sia anche la risposta data dall’assessore Icardi ad un mio Question time, il 13 dicembre scorso, in cui si affermava che “la scadenza dei termini per la presentazione dei progetti definitivi potrebbe essere entro i primi 15 giorni di aprile, tenuto conto anche dei tempi legati alle informative obbligatorie da fornire ad Anac. Tempi diversi non sono ammessi dalle procedure di gara”.Parole chiare. Pertanto, si preoccupano e ci disorientano le affermazioni di Corsini secondo il quale “al momento tutto è fermo” e alle società partecipanti alla procedura di dialogo competitivo non è stata comunicata alcuna scadenza dei progetti. O Icardi e Corsini non si sono parlati, oppure ancora una volta la Giunta Cirio ha preferito fare annunci, poi smentiti dai fatti. Siamo consapevoli che il compito che attende il commissario è alquanto complesso, ma è urgente e necessario introdurre elementi di certezza sul futuro del Parco della Salute. Bisogna fissare un cronoprogramma preciso per il dialogo competitivo e capire le intenzioni dei gruppi di imprese rimasti in gara. Altrimenti, meglio predisporre una nuova gara con procedura d’urgenza. L’importante è uscire da questa situazione di impasse. Che riguarda tutta l’edilizia sanitaria. Solo su Novara e Cuneo sembra muoversi qualcosa, tutto il resto è fermo quando non si fanno passi indietro: cambi di localizzazione (AslTO5 e Alessandria), polemiche sulle sedi (Ivrea, Vco), investimenti Inail meramente ipotetici se non irrealistici, case di comunità e ospedali di comunità per ora sulla carta e domani destinati a rimanere scatole vuole se non si assumono più operatori sanitari. La legislatura regionale sta avviandosi verso la sua conclusione, con il suo carico di promesse rimaste tali. La speranza di poter assistere in questi cinque anni alla posa della prima pietra del Parco della Salute era eccessiva, ma che ad oggi si sia solo riusciti a completare la bonifica e per il resto perduri una situazione di stallo è sconfortante per la politica tutta, per i cittadini e per tutti coloro che, come me, hanno trascorso gran parte della loro vita in ospedali sempre più vecchi, fatiscenti, costosi».
Mauro SALIZZONI
Consigliere regionale Pd
Italvolt a Scarmagno: due anni di annunci illusori
Dopo più di due anni di chiacchiere, annunci e pochi fatti concreti, finisce il sogno di vedere rinascere il polo industriale di Scarmagno attraverso il progetto della cosiddetta Gigafactory delle batterie al litio targate Italvolt.
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
“Non stupisce che dall’evento in programma il 17 e 18 marzo a Torino per una Riforma liberale della Giustizia, in ricordo di Enzo Tortora, siano stati esclusi il Partito Radicale e l’Associazione Marco Pannella di Torino. Il Pr fu l’unica organizzazione politica che fece della battaglia con Enzo Tortora una grande bandiera in Italia per una Giustizia Giusta. Val bene ricordare che proprio nelle sue liste venne candidato ed eletto al Parlamento Europeo nel 1984 per poi dimettersi, per meglio affrontare il processo da detenuto dal quale fu poi assolto. La lotta per una Giustizia Giusta incardinata dal Partito Radicale è continuata nei decenni fino ad oggi. Soltanto lo scorso anno furono promossi insieme alla Lega i referendum sulla giustizia. Si vuole cancellare la storia ed è un copione che si ripete: l’esclusione sistematica del Partito Radicale continua anche da parte di chi si professa “liberale” ma che nei fatti opera una vera e propria azione di censura che di cultura politica liberale ha ben poco, anzi, niente. Noi non possiamo che augurare loro buon lavoro nella speranza che dopo il tanto parlare ne derivino finalmente anche fatti e azioni politiche concrete. Sarebbe davvero ora di uscire dal sonno profondo.
Al Paese è necessaria una nuova stagione riformatrice e il Partito Radicale è pronto, lo dicono i fatti e lo dice la storia, malgrado le censure, le esclusioni e il tentativo di ‘Damnatio Memoriae’ operati sin dalla candidatura di Enzo Tortora e ancora in corso nei suoi confronti”.
Mario Barbaro (membro di Segreteria del Partito Radicale) e Sergio Rovasio (membro del Consiglio Generale del Partito Radicale)
“La giunta Cirio preferisce occuparsi di creare quattro posti di sottogoverno (i famosi sottosegretari) anziché approvare il bilancio regionale” dichiara la Presidente del gruppo LUV Silvana Accossato dopo la decisione da parte della maggioranza di portare in Consiglio Regionale con convocazioni ad oltranza la riforma dello Statuto a discapito della discussione sul Bilancio.
“Siamo a marzo inoltrato, la Regione è in esercizio provvisorio e di conseguenza può sostenere solo spese ordinarie in misura di un dodicesimo al mese” – ricorda la Presidente di LUV e “nei fatti sono bloccati tutti gli investimenti e le spese più importanti. Ma questo non sembra interessare Cirio e la sua maggioranza la cui unica priorità è quella di dotare il Piemonte di 4 sottosegretari, 4 nuove poltrone per i politici trombati alle prossime elezioni. Una situazione eticamente e politicamente intollerabile e che i piemontesi devo assolutamente sapere e spero si facciano sentire nei prossimi giorni incalzando una maggioranza priva di ogni visione politica se non quella di sfamare i propri appetiti partitici di posti di potere” – conclude l’Accossato.
Lear e Stellantis, Rifondazione: no ai licenziamenti
Nei giorni scorsi i lavoratori e le lavoratrici della LEAR di Grugliasco hanno manifestato di fronte alla Regione Piemonte, per chiedere di bloccare il licenziamento di 260 lavoratori, cioè della metà dell’organico presente nello stabilimento.
Rifondazione Comunista sostiene i lavoratori e le lavoratrici nella loro lotta per la difesa del posto di lavoro: il lavoro è un diritto fondamentale, che non può essere cancellato perchè si riducono i profitti aziendali o perchè l’azienda non è in grado di sottostare alle devastanti regole degli appalti.
Il lavoro alla LEAR, come in tutte le aziende della filiera automotive, va difeso, perché ogni posto cancellato, oltre ad un inaccettabile costo sociale, costituisce un indebolimento del settore, già colpito e ridimensionato dalla crisi delle vendite, dalla crisi energetica e dalla transizione in atto.
Ma va chiamata in causa con forza la responsabilità di STELLANTIS che, anche se in precedenza con altri nomi (FIAT, FCA), ha costruito un sistema di forniture monopolistico e, nelle collocazioni e nei contratti, totalmente sottoposto alle proprie scelte .
Il nodo quindi, per Torino e per le altre sedi, è quali siano i piani di investimenti, di produzioni, di volumi produttivi degli stabilimenti e in particolare, per l’area torinese, di Mirafiori. Per questo è necessario che le intese di un anno fa tra Il Presidente della Regione Cirio, il Sindaco di Torino Lorusso e Stellantis siano rese pubbliche e non secretate, quasi fosse un affare privato, mentre in ballo ci sono soldi e risorse pubbliche e il futuro sociale ed urbanistico di una parte significativa della città.
Per questo il necessario confronto delle istituzioni e del sindacato con Stellantis deve comprendere il destino di tutta la filiera e portare a precise garanzie per l’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici che vi sono occupat*.
PER DIFENDERE IL FUTURO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI DELLA LEAR BISOGNA IMPORRE A
STELLANTIS PIANI INDUSTRIALI E DI INVESTIMENTO, VOLUMI PRODUTTIVI E GARANZIE OCCUPAZIONALI.
Rifondazione Comunista
La perdurante siccità ha fatto sì che la prospettiva di una limitazione dei consumi agricoli dell’acqua sia stata oggi esplicitamente formulata dal Presidente Cirio (simili misure sono già realtà in altre Regioni). Le mutate condizioni climatiche sono o saranno la nuova “normalità”.
Ribadiamo in questo contesto – nel giorno dell’incontro tra Regione e Associazioni di Agricoltori sull’irrigazione dei campi – la necessità di una politica coraggiosa e lungimirante sugli invasi, fondamentale per la sostenibilità dell’agricoltura del Piemonte e precondizione affinché si possa affrontare il problema in maniera unitaria e coerente, senza limitarsi a privilegiare uno o l’altro degli interessi in gioco a scapito degli altri, ma garantendo risorse sufficienti per tutti. La nostra regione continua a soffrire un serio deficit pluviometrico. La Coldiretti prevede un’estate 2023 ancora più difficile di quella passata. Si stima che, rispetto agli anni Ottanta e Novanta, la possibilità di verificarsi di un’estate torrida e secca sia oggi del 70% superiore. Le prime proiezioni dei prossimi mesi non escludono un’estate dai fenomeni meteorologici estremi, assaggio di un futuro al quale dobbiamo farci trovare preparati.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte
(foto Vincenzo Solano)
Presenti alle prossime elezioni regionali.
“Sono 2 le motivazioni principali che ci hanno spinto nei mesi scorsi a dar vita al Movimento
politico nazionale ‘Pop-Popolari in rete’ e che abbiamo presentato in una conferenza
stampa a Torino.
Innanzitutto la necessità di ridare un protagonismo politico, culturale e sociale all’area popolare e
alla tradizione dei cattolici popolari dopo alcuni anni di emarginazione politica e di inconsistenza
progettuale. Di qui l’iniziativa di favorire una ricomposizione organizzativa nazionale di un mondo
culturale che, disperso ed anonimo, è finito per diventare un fatto politico puramente ornamentale
nei vari partiti di riferimento. E la presenza politica dei cattolici popolari, soprattutto nell’attuale
fase politica, è diventata non solo necessaria ma addirittura indispensabile nel nuovo contesto
politico che si è aperto.
Ed è proprio su questo versante che insiste la seconda considerazione. E cioè, una rinnovata
presenza dei cattolici popolari a livello regionale e nazionale è strettamente legata alla presenza di
un ‘partito di centro’ che sappia declinare una vera ed autentica ‘politica di centro’. E questo, a
maggior ragione, dopo la vittoria della destra democratica e di governo alle recenti elezioni
politiche da un lato e il ritorno di una sinistra radicale, libertaria e massimalista interpretata con
coerenza dalla nuova segretaria del Pd Elly Schlein dall’altro. E, al riguardo, la presenza degli ex
popolari in questo partito – ovviamente legittima – è molto simile a quella dei ‘cattolici indipendenti
di sinistra’ nel vecchio Pci del passato. Cioè, un ruolo del tutto marginale, periferico e quasi
innaturale.
Ma, al di là di questo dato oggettivo, quello che per noi Popolari è adesso decisivo è costruire un
progetto politico centrista, innovativo, dinamico e riformista con partiti, movimenti e culture
politiche che si riconoscono in questo percorso. E, su questa falsariga, saremo presenti alle
prossime elezioni regionali piemontesi. L’unico paletto che mettiamo, frutto di una considerazione
squisitamente politica e non ideologica, è che non saremo alleati con le forze populiste, anti
politiche, demagogiche e qualunquiste. Nel frattempo, completeremo la presenza politica ed
organizzativa nelle varie province piemontesi perchè il nostro movimento politico, che non è
ancora un partito, si fonda anche e soprattutto sul radicamento territoriale”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Pop-Popolari in rete.