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Maiolo, Cospito e la Giustizia

 “Un appello al Ministro Nordio perché  sospenda il 41bis a Cospito. La civiltà di una società si evince anche dalle condizioni dei detenuti e delle proprie carceri. Si rivedano le misure e si ridefiniscano i percorsi di recupero dei rei”, così Tiziana Maiolo interviene al dibattito “Per una giustizia giusta” che ha avuto luogo a Torino, presso il Centro Culturale Pannunzio,  in occasione della presentazione del suo giallo ’28 Marzo. Il fattaccio di Viale Famagosta’.

“Come possiamo parlare di giustizia dopo il ciclone di Mani Pulite? – argomenta Tiziana Parenti,  ex magistrato -. “Oggi Il garantismo è diventato un mito metropolitano. Dovrebbe essere normale garantire i diritti dei cittadini, ma non è così. Vi è una sorta di conformismo avvalorato dalla connivenza tra giornalismo e Procure che fa passare realtà distorte. E le indagini? Siamo nell’era dei cosiddetti ‘PM-sdraio’, cioè PM che nn si attivano ma stanno lì ‘sdraiati’ ad aspettare le intercettazioni. Si mira ad ottenere la custodia cautelare perché poi si fa carriera. E’ in pericolo la democrazia liberale e occorre interrogarsi seriamente”.
Interviene anche l’avvocato penalista Chiusano: “Questo libro di Tiziana Maiolo da vita a molte riflessioni quanto mai attuali. Il
28 marzo è evocativo, sembra qsi una cabala, ‘Mani Pulite’ ha cambiato il mondo. La politica non esiste più: è appalata al potere giudiziario. E il potere giudiziario è diventato una espressione del malessere dei cittadini dando il via a ‘PM Star’. “Io ho condotto battaglie per la separazione delle carriere” – continua Chiusano-. “La distinzione tra PM e giudici è anche a tutela dei giudici stessi. La riforma al vaglio prevedere due CSM e sono d’accordo: la promiscuità odierna crea situazioni di disagio”.
“28 Marzo. Il fattaccio di Viale Famagosta” ha per protagoniste quattro giovani donne, una pm, una giornalista, un avvocato e una donna lesa nella sua dignità. Si parla di giustizia e giustizia fai da te, con innumerevoli spunti e sfaccettature. Siamo nella Milano anni ’90.
“È un libro politicamente scorretto – conclude l’autrice Tiziana Maiolo -.”Ma è la storia che volevo scrivere”.

La politica alla ricerca del centro

RIPARTIRE DALLE RADICI POPOLARI 

Ricomporre i Popolari per rilanciare la politica di centro. Convegno a Torino.

“Ripartire dalle radici popolari. La politica alla ricerca del Centro” è il titolo del convegno che si terrà sabato 18 febbraio a partire dalle 10 a Torino presso l’Educatorio della Provvidenza, corso Trento 13.
L’iniziativa rientra nel progetto nazionale di costruire un movimento politico che punta alla ‘ricomposizione’ dell’area Popolare e cattolico sociale per rilanciare la ‘politica di centro’ nel nostro paese.
La Convention nazionale del Movimento che riunisce i vari comitati promotori a livello regionale si terrà a Roma il 25 febbraio all’Hotel Parco dei Principi.
Il convegno piemontese sarà introdotto da Giuseppe Novero.
I contributi politici saranno di Alessandro Bizjak, Marco Calgaro, Osvaldo Napoli e Gianluca Susta.
Conclude il convegno Giorgio Merlo. Modera l’incontro Luca Rolandi.

Canalis-Ravetti (Pd): “Problema ungulati non trova soluzioni in Piemonte”

Aumentati i sinistri stradali. Enormi danni al comparto agricolo.

15 febbraio 2023 – “L’emergenza ungulati continua a non trovare soluzioni e il problema è ancora più evidente in Piemonte che è una delle regioni d’Europa dove la presenza di questi animali è maggiore, in particolare a causa del numero di cinghiali. La situazione parrebbe essere fuori controllo. Le derive riguardano aspetti precisi: i danni al comparto agricolo, la sicurezza pubblica, l’aumento delle spese a ristoro dei danni, l’impatto negativo sulla biodiversità. All’emergenza generale si aggiunge quella specifica della Peste Suina Africana la cui gestione presenta criticità che abbiamo denunciato pubblicamente più volte purtroppo senza essere ascoltati dalla destra al governo del Piemonte” dichiarano la Vicepresidente della III Commissione del Consiglio regionale Monica Canalis e il Consigliere regionale Pd Domenico Ravetti.

“Non è un caso – proseguono gli esponenti dem – se in Consiglio regionale abbiamo proposto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla gestione degli ungulati e della Peste Suina Africana. E non è un caso se la maggioranza in Consiglio regionale ha respinto la nostra proposta. In quella sede avremmo voluto elaborare con precisione i dati a disposizione, approfondire le dinamiche gestionali, analizzare gli strumenti a disposizione e migliorarli. Non è stato possibile. Così in Piemonte rispetto ai sinistri stradali causati dagli ungulati siamo passati dai 236 del 2018 con quantificazione dei danni pari a circa 650 mila euro, a 809 del 2022 con quantificazione dei danni pari a circa 1 milione e 750 mila euro. Una crescita del 37% in soli quattro anni. Gli ultimi dati a disposizione rispetto ai danni alle colture causati dai cinghiali risalgono al 2021 e riportano 5733 domande accertate da parte degli agricoltori, per un importo pari a circa 5 milioni e 700 mila euro. Mentre nel 2021 i danni alle colture causati dai caprioli sono rilevabili dalle 507 domande accertate per importi pari a circa 738 mila euro”.

“In Piemonte, insomma, – concludono Canalis e Ravetti – il numero eccessivo di ungulati è ormai una calamità, alla quale la Giunta regionale dovrebbe rispondere con più decisione, non solo per salvaguardare l’ecosistema e le attività agricole, ma anche per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico per tutti i cittadini piemontesi. E’ finalmente arrivato il momento di impostare nuove e più efficaci progettualità di contenimento. Quanto fatto finora è evidentemente insufficiente. Noi siamo a disposizione”.

 

Sanità, Pd: servirebbe tavolo di confronto in ogni provincia

 “Apprendiamo dagli organi di informazione che l’Assessore regionale alla Sanità, a seguito di un incontro al quale hanno partecipato il Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Alessandro Stecco, il consigliere regionale Dago e gli amministratori del Vercellese ha annunciato di avere preso l’impegno di tenere riunioni periodiche presso la sede dell’Asl di Vercelli, per mantenere un confronto costante e costruttivo sui temi sanitari di maggiore importanza. Sarebbe un’ottima notizia se ci fosse la stessa attenzione per le altre province e per l’intera regione. Ci stupisce che questa decisione arrivi a un anno dalla fine della legislatura e si limiti a un solo territorio. Occorre evitare che si trasformi in un’iniziativa dal sapore elettorale” commentano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi.

“Si aprano tavoli simili anche nelle altre province – proseguono Gallo e Rossi – coinvolgendo i consiglieri regionali del territorio, dando spazio anche alle forze di minoranza. Ricordiamo che servirebbe un nuovo Piano sociosanitario, che si attende orma da troppo tempo che il sistema sociosanitario venga rilanciato attraverso una politica seria il più possibile condivisa con i territori. Dopo quattro anni la Giunta Cirio non l’ha ancora fatto e la decisione di iniziare adesso ci sembra un chiaro annuncio di stampo elettorale”.

 

Marini, il Ppi e i Popolari

Due anni fa ci lasciava per sempre Franco Marini, uno dei più grandi leader politici del cattolicesimo popolare e sociale nel nostro paese.

E poco più di 20 anni fa chiudeva i battenti la breve esperienza politica del Partito Popolare Italiano dopo il tramonto della Democrazia Cristiana e in attesa del decollo della Margherita, il primo partito “plurale” nella storia democratica del nostro paese. E proprio il percorso politico, culturale ed organizzativo di Marini ha attraversato tutte queste fasi. E va pur detto, senza enfasi ma con sano realismo, che Franco Marini ha vissuto queste varie e diverse esperienze politiche ed organizzative sempre da protagonista. Con coraggio, coerenza e determinazione. Come, del resto, era il suo carattere da prima linea senza, però, rinunciare mai a valori e a principi che hanno scandito nel tempo e nelle diverse fasi storiche il cammino del cattolicesimo popolare e sociale nel nostro paese.
Ora, c’è un filo rosso che lega questi periodi, seppur diversi tra di loro, ma accomunati dalla medesima preoccupazione. Ovvero, salvaguardare la specificità e l’originalità della tradizione del cattolicesimo sociale e popolare che aveva, ed ha, sempre la stessa priorità: difendere, salvaguardare e promuovere i ceti popolari nel nostro paese. Detto in altre parole, difendere le loro istanze, le loro esigenze e, soprattutto, farsi carico a livello politico e legislativo delle loro domande. Ed è lungo questo solco che Marini ha proseguito, con autorevolezza e personalità, la storica esperienza della “sinistra sociale” di ispirazione cristiana di Carlo Donat-Cattin e di molti altri esponenti di questo filone ideale. E cioè, far sì “che l’istanza sociale doveva farsi Stato”. E quindi, e di conseguenza, che la “politica sociale” diventi un asset fondamentale dell’intera politica economica del paese e condizioni il progetto politico del partito di riferimento e dello schieramento politico e di governo. E così è stato nel suo lungo e fecondo impegno sindacale; così, soprattutto, nella corrente di Forze Nuove nella Dc con Donat-Cattin, Sandro Fontana, Toros, Faraguti, Vito Napoli, Foschi, Triglia, Vittorino Colombo e moltissimi altri uomini e donne; così nella stagione con Martinazzoli alla guida della Dc dopo l’uragano tangentopoli; così nella straordinaria esperienza del Partito Popolare Italiano e nella Margherita all’inizio degli anni duemila e poi con la prima fase del Partito democratico.
Insomma, nel grande partito interclassista della Dc come nel partito identitario, seppur laico e moderno, come il Ppi; nel soggetto “plurale” della Margherita come nel Pd, sin quando si è impegnato in prima persona, Marini non ha mai rinunciato a quella specificità politica e culturale. Ovvero, l’esperienza dei Popolari e dei cattolici sociali non poteva essere sacrificata sull’altare di nessuna novità politica e per nessuna ragione dettata dal conformismo dominante o dalla modernità del cosiddetto costume. Politico o culturale che fosse non faceva, al riguardo, alcuna differenza.
Ecco perchè, quando si ricorda il vissuto politico di Franco Marini, occorre avere l’onestà intellettuale di evidenziare che il tratto distintivo di Franco è sempre stato quello di accettare sì le sfide e le novità dettate dall’evoluzione della storia e degli accadimenti politici, ma con la consapevolezza, quasi religiosa, che alla propria identità non si poteva e non si può rinunciare. Pena la rinuncia alla propria storia e, soprattutto, ai propri valori di riferimento. E la “sospensione” – questo è il temine esatto – forse troppo frettolosa della esperienza del Ppi e la successiva confluenza nel primo partito “plurale”, cioè la Margherita, ha visto proprio in Marini il baluardo per eccellenza della difesa e della salvaguardia della “ragione Popolare” e cattolico sociale.
Per questi motivi il “magistero” politico e civile di Franco Marini non tramonta. Nel merito e anche nel “metodo”. Perchè Marini, certo, aveva un carattere “d’altri tempi” difficilmente replicabile nella cittadella politica contemporanea caratterizzata da una classe dirigente improvvisata, subalterna ai sondaggi sfornati quotidianamente e ancora, purtroppo, condizionata dai disvalori e dalla sub cultura del populismo grillino che individua nel passato un luogo da criminalizzare e da gettare alle ortiche, ma aveva anche la certezza che un politico è un interlocutore, credibile e rispettato, solo se è interprete di una chiara e netta identità politico e culturale. Senza paure e senza cedimenti di natura trasformistica ed opportunistica.
E proprio l’esempio e l’insegnamento concreti di Franco Marini possono essere, oggi, un riferimento per le nuove sfide che attendono i Popolari e i cattolici sociali. Senza subalternità a chicchessia e, soprattutto, senza presenze politiche al ribasso o nascosti all’ombra di grigi cartelli elettorali o di partiti personali o di soggetti politici che prescindono ormai da quella storia. Marini

lo ricordiamo con amicizia, forza e convinzione perchè quelle strade non le ha mai condivise e, nello specifico, le ha sempre combattute a viso aperto. Con coerenza politica, coraggio umano e lungimiranza culturale.

Giorgio Merlo

Giachino responsabile Logistica Fdi

Mino Giachino, già sottosegretario alle Infrastrutture, è stato nominato responsabile regionale di Fratelli d’Italia per la Logistica.

“Ringrazio col cuore il coordinatore regionale Fabrizio Comba della stima e della fiducia. Da oggi,  – commenta Giachino – dopo le battaglie vittoriose per la TAV, per la Autorità dei trasporti e per la difesa del settore automotive, aumenta l’impegno per lo sviluppo della logistica piemontese che potrà crescere molto con il TerzoValico, la TAV e gli interventi sul sistema autostradale piemontese e dei trafori alpini. La logistica piemontese come ha detto Banca d’Italia è meno sviluppata che in altre regioni mentre le nostre potenzialità di sviluppo e di lavoro sono grandi. Porterò la lunga esperienza nel settore dopo l’impegno di sottosegretario ai trasporti e utilizzando il mio impegno di amministratore di SAIMARE una importante azienda genovese presente in tutti i porti italiani”. “Ovviamente per sviluppare la logistica piemontese  – conclude – occorre far collaborare sempre di più Piemonte Liguria e Lombardia. Limitato parlare solo di Milano e Torino ma occorre aggiungere Genova che sarà sempre più importante anche grazie alla spinta del suo Sindaco Bucci e dei grandi operatori logistici mondiali che operano attorno al primo porto italiano”.

 

Magliano, Blocco del traffico: “esami di guida impossibili senza un’apposita deroga”

Diversi degli oltre 500 esaminatori di guida piemontesi utilizzano veicoli che non possono circolare se sono in vigore le misure antismog: domani, sul tema, il mio Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte.


La Giunta intende inserire tra le categorie esentate dalle limitazioni del traffico gli esaminatori di guida? Una misura non più rimandabile e che, domani in Aula, chiederò di prendere in seria considerazione discutendo un Question Time appena depositato. La DGR 26-3694/2021, tra le diverse esenzioni alla limitazione della circolazione dei veicoli per casi particolari, non ha previsto la categoria degli esaminatori di guida. Le conseguenze di questa mancata deroga si fanno sentire ogniqualvolta scattano le limitazioni previste dal cosiddetto “semaforo antismog”, in vigore anche quest’anno fino al prossimo 15 aprile. L’introduzione di specifiche esenzioni anche per questa categoria sarebbe opportuna per agevolare l’importante lavoro svolto dagli esaminatori di guida e sveltire le procedure. Ogni anno sono oltre 40mila i piemontesi che affrontano, e nell’80% dei casi superano, l’esame di guida.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Da Moncalieri a Bruxelles e ritorno Cos’è l’Europa e a cosa serve

Giovedì 16 febbraio 2023

 

Incontro con Daniele Viotti

Moncalieri, ore 17,30

Biblioteca civica Arduino, via Cavour 31

Pagina facebook @bibliomonc

Giovedì 16 febbraio ala biblioteca civica Arduino di Moncalieri interviene Daniele Viotti, europarlamentare nella legislatura 2014-2019 e presidente dell’associazione Europa Aperta. L’appuntamento è alle ore 17,30 in via Cavour 31. Introdotto dal sindaco Paolo Montagna e dall’assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità Laura Pompeo, l’incontro “Da Moncalieri a Bruxelles e ritorno” porterà il ragionamento su Europa e politiche europee nella loro vicinanza ai territori e come stimolo alla cittadinanza attiva delle nuove generazioni. “Le ragazze e i ragazzi più giovani sono il perno della nostra azione come Europa Aperta – sintetizza Viotti, che vive a Torino ma è di origini alessandrine – C’è un enorme bisogno di guardare al futuro e aiutare una generazione a diventare classe dirigente, o almeno partecipare al disegno di quel futuro”.

Eletto al Parlamento europeo nel 2014, Viotti è stato nell’ottava legislatura membro delle Commissioni Bilancio e Libertà Civili, relatore del bilancio generale dell’Unione europea per il 2019, co-presidente dell’Integruppo per i diritti LGBTI e membro della Delegazione per le relazioni con la Bosnia Erzegovina e il Kosovo. E’ iscritto al Partito Democratico dalla sua fondazione.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti e diretta facebook.

Il concetto di un’Europa politica che persegue valori comuni rimane la chiave di soluzione più feconda ai problemi del nostro tempo – sintetizza soddisfatta l’assessore Laura Pompeo – Tenendo sempre presente che le politiche sviluppate dalle istituzioni più alte, nazionali ed europee, devono inverarsi a livello locale per dinventare efficaci, tramite la rete delle Città e degli enti locali che, operando nel concreto del territorio, le condividono e ne concretizzano il compimento”.

Italia Viva, Tavolo tematico Salute e territorio

La sanità piemontese come quotidianamente denunciato dai mezzi di informazione e sperimentato direttamente dagli
utenti viaggia in cattive acque.

Risorse economiche inadeguate e carenze insostenibili di personale si stanno traducendo in molteplici problematicità:
liste di attesa inaccettabili, Pronti soccorso intasati con degenze che si protraggono per giorni su barella, mancati esami
di prevenzione nell’area oncologica, attese di anni per interventi chirurgici di routine etc.
Un lungo elenco di carenze ed inadempienze che avranno pesanti ricadute sulla salute della cittadinanza piemontese.
Certo problematiche non da oggi esistenti ma che la pandemia da Covid-19 ha scoperchiato in tutta la loro gravità.
A ciò si aggiunge una gestione politica della Giunta regionale del Presidente Cirio di cui sono ormai evidenti la
inconsistenza e l’approssimazione nella incapacità di una ormai non più procrastinabile azione di programmazione
anche solo a medio termine.

E’ a tal proposito emblematica la vicenda del progetto del “nuovo” ospedale Maria Vittoria.
Fra commissioni di esperti, cabine di regia, aziende zero l’unica cosa certa è che nella rincorsa alle varie emergenze una
litigiosa Giunta regionale apre i cordoni della borsa in funzione preelettorale verso le strutture private mentre la spesa
sanitaria a carico dei contribuenti di fronte alla urgenza della malattia cresce per chi può permetterselo e per gli altri
spesso vi è una rinuncia alle cure.

Di tutto ciò come Italia Viva vogliamo discutere nell’incontro del 18 Febbraio organizzato presso l’Associazione Famija
Moncalereisa aprendo un confronto con il mondo della Sanità convinti della urgente necessità di un suo
coinvolgimento nella ricerca di soluzioni concrete coerenti con una visione del futuro in cui l’emergenza sia l’eccezione
e non la regola, il curarsi non dipenda dal reddito e lavorare per la sanità pubblica torni ad essere un ambito traguardo
personale.

Abbiamo una grande fiducia nel futuro di un servizio sanitario pubblico all’altezza dei valori su cui era stato costruito e
sappiamo che alla fine sono le persone che fanno la differenza.

SOS SANITA’ PIEMONTE
Italia Viva Tavolo tematico Salute e territorio
18 Febbraio 2023 | inizio lavori ore 10,00
via V. Alfieri 40 Moncalieri
c/o Associazione Famija Moncalereisa
I Coordinatori Provinciali di Italia Viva

Tovaglieri (Lega): “Sinistra vota per euro-patrimoniale sulla casa”

«Centrodestra unito anche in Europa per difendere gli interessi dell’Italia contro la direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici, approvata nella commissione Industria ed Energia del Parlamento europeo anche grazie ai voti di Pd e Verdi che, col sostegno dei Cinque Stelle, hanno detto sì all’euro-patrimoniale mascherata sulla casa, misura che rischia di impoverire le famiglie e di mettere in crisi il settore dell’edilizia. 

La Lega si è espressa contro la direttiva, per difendere gli interessi e il portafogli degli italiani, già colpiti duramente da pandemia, caro energia e inflazione. Ora siamo pronti ad alzare le barricate in plenaria, dove porteremo nuovamente le preoccupazioni delle categorie interessate dalla direttiva, finora ignorate da Bruxelles, chiedendo innanzitutto uno slittamento delle scadenze e incentivi al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici in sostituzione degli obblighi attualmente previsti».

 

Così l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), componente della Commissione Industria ed Energia del Parlamento europeo, relatrice di minoranza della direttiva sull’efficienza energetica degli edifici per il gruppo Identità e Democrazia.