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Pd: “il centrodestra cede sui sottosegretari in Regione”

ROSSI – GALLO: GRAZIE AL LAVORO DELL’OPPOSIZIONE DA 4 SI PASSA A 2
“Si è conclusa la lunga battaglia per evitare che il centrodestra introducesse quattro Sottosegretari, una riforma inutile e costosa, che mira a stravolgere i rapporti tra Consiglio regionale e Giunta. Grazie ad un’opposizione ferma e instancabile abbiamo costretto la maggioranza a ridurre il numero dei Sottosegretari a due” dichiarano il Segretario regionale del Partito Democratico Domenico Rossi e il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“La riduzione del numero dei sottosegretari insieme all’impegno a cancellare la legge sui super-consulenti di fatto cancella ogni aumento legato ai costi della politica. Alle condizioni date sia sui numeri sia sui costi siamo di fronte una netta vittoria delle opposizioni ” proseguono i rappresentanti Dem.
“La proposta – aggiungono – era sbagliata nel merito e nel metodo. Nel merito, perché chiedeva di inserire lo stesso numero di sottosegretari che ha la Lombardia che, però, ha più del doppio degli abitanti del Piemonte, oltre che un numero maggiore di consiglieri e assessori. Nel metodo, perché le regole del gioco si cambiano insieme attraverso il dialogo e non con atti unilaterali e prove di forza”.
“Il centrodestra ha fatto di tutto per forzare la mano e impedire alle forze politiche di minoranza di opporsi democraticamente, alla modifica statutaria. La complicità del Presidente del Consiglio regionale ha permesso al centrodestra addirittura di depositare e inserire prima di tutti gli altri un emendamento monstrum,  che dava il potere al Presidente della Giunta di nominare genericamente “dei Sottosegretari” e a demandarne numero e funzioni a una legge ordinaria – spiegano i dem -. Una forzatura senza precedenti che siamo riusciti a fermare smontando anche la retorica della prova di forza annunciata a partire da una convocazione 24 ore su 24 che la maggioranza poi non è stata in grado di reggere. Lo Statuto è la carta di riferimento dei piemontesi che regola la vita di questo Consiglio regionale. Lo lasceremo in eredità a chi verrà dopo e dobbiamo avere consapevolezza di quello che scriviamo. Se dobbiamo modificarlo dobbiamo farlo insieme con grande senso istituzionale e non attraverso sotterfugi”
Ci siamo opposti con tutte le nostre forze, restando in aula fino all’ultimo momento per esprimere la nostra contrarietà per fare decadere il modello di rapporti istituzionali immaginato dal centrodestra nel quale il Consiglio regionale non potrà discutere direttamente i singoli temi con gli Assessori, ma sarà filtrato da una figura di secondo livello come il Sottosegretario. Questa non è democrazia! – concludono Rossi e Gallo – . Se la sanità non funziona in Piemonte non è perché mancano figure nuove, ma perché il centrodestra non sa farla funzionare. Già oggi la presenza del centrodestra, ma in generale della Giunta, è molto limitata. Con l’introduzione dei sottosegretari le cose peggioreranno. Per questo abbiamo voluto simbolicamente fare un’ultima foto agli scranni della Giunta perché sappiamo che non si faranno più vedere. Per noi questa battaglia è un avviso anche per i mesi che ci aspettano. La legge elettorale non si cambierà se non ci sarà condivisione con le forze di opposizione” .

Si consolida il progetto “Chieri Sul Serio”

Sabato 18 marzo si è tenuto il secondo appuntamento con i cittadini chieresi per illustrare il progetto “Chieri Sul Serio”.

Nel corso del pomeriggio sono state raccolte varie iscrizioni ad Italia Viva e numerose sono state le manifestazioni di interesse verso l’iniziativa. Inoltre, l’indirizzo email “terzopolo.chieri@gmail.com” ha già raccolto suggerimenti, proposte ed apprezzamenti, che saranno la base di partenza per la costruzione del programma elettorale in vista delle prossime elezioni comunali.

In merito al comunicato rilasciato dalla deputata Daniela Ruffino, sostenuta anche dai nostri sforzi nell’ultima campagna elettorale, intendiamo affermare che la costruzione del partito unico è il nostro obiettivo primario.

Il gruppo “Chieri Sul Serio”, composto da iscritti ad Azione ed Italia Viva, non si sente rappresentato dalla consigliera Rachele Sacco; non condividendone il modo di fare politica tutt’altro che “sobrio”, che non arricchisce il dibattito pubblico, ma crea inutili divisioni, allontanando le possibili soluzioni condivise. In base alle tante osservazioni ricevute questo è un sentire comune a molti cittadini, operatori economici ed esponenti politici delle varie opposizioni.

Il gruppo “Chieri Sul Serio” ha già avviato diverse iniziative di dialogo e confronto con la cittadinanza, a partire dalla drammatica condizione in cui versa il Sistema Sanitario Regionale, rispetto alle quali non ha avuto il piacere di conoscere le idee, i progetti e le soluzioni proposte dalla consigliera Sacco.

 

Gruppo “Chieri Sul Serio”

 

Gruppo Italia Viva Chierese-Carmagnolese

Ambrogio (Fdi): “I Comuni non usino Iren come Bancomat”

AMBROGIO (FDI) – IREN: DEBITO ELEVATO. IL CONTESTO AVREBBE SUGGERITO POLITICA DIVIDENDI PIU’ PRUDENTE

“A leggere il bilancio 2022 di Iren, che registra un indebitamento pari a 3,35 miliardi di euro, in crescita di quasi mezzo miliardo in un anno, sembra improcrastinabile una riflessione: i Comuni, nel vivere la multiutility come un bancomat per dare respiro ai propri bilanci, corrono il rischio di spolpare una realtà solida e preziosa per i nostri territori. Sono convinta che il contesto operativo attuale avrebbe suggerito una politica di dividendi più prudente, magari proprio in ottica di contenimento e riduzione del debito.

Pur rendendomi perfettamente conto come 27 milioni di euro in cedole per Genova, 20 milioni per Torino e altri 13,5 milioni tra Reggio Emilia e Parma facciano gola e siano ossigeno per le casse comunali, occorre sempre tenere a fuoco l’obiettivo di assicurare l’equilibrio finanziario di lungo termine. Equilibrio che, per motivi che ritengo necessario approfondire, è evidentemente venuto meno. Chiederò al Comune di Torino di audire i vertici Iren per fare luce su numeri e dinamiche”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatrice di Fratelli d’Italia e Consigliere Comunale di Torino.

Sicurezza in Barriera di Milano, Giachino: “Deo gratias”

DEO GRATIAS , dopo 15 mesi della mia lettera da ex sottosegretario al Signor Prefetto nella quale evidenziavo la mancanza di sicurezza in Barriera di Milano accentuatasi dopo lo spostamento del Presidio di Largo Giulio Cesare e dopo le ripetute denuncia del Parroco della Madonna della Pace, il Sindaco di Torino ha posto il problema ufficialmente nel Comitato di Sicurezza provinciale di cui è il Vice Presidente e presieduto dal Prefetto di Torino.
La situazione di Barriera dimenticata da tutti ma per fortuna non da Dio rappresentato benissimo da Don Stefano Votta, il Parroco della Madonna della Pace, non è come quella di S. Rita come si disse in Prefettura il 7 gennaio 2022. I controlli di questo anno lo hanno dimostrato. Barriera di Milano ha bisogno di maggiore sicurezza ma anche di interventi per il lavoro, l’unico concorrente vero degli spacciatori. Invece sì continua a investire in altre parti della Città e l’investimento della Linea 2 della Metropolitana ritarda.
Propongo al Sindaco Lorusso un incontro con le categorie economiche , Fondazioni Bancarie e Istituti di Credito per discutere interventi economici e sociali in Barriera.
 
Mino GIACHINO 
Responsabile logistica FDI

Torino, addio a Rolando Picchioni politico di razza

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Rolando Picchioni è morto a 86 anni. L’ex presidente del Salone del Libro era stato operato al cuore nelle scorse settimane. Impegnato fin da giovane nella Dc, dal 1970 al 1975 ha ricoperto il ruolo di assessore alla Provincia di Torino, poi è stato deputato dal 1972 al 1983, sottosegretario ai beni culturali dal 1979 al 1981, consigliere regionale dal 1990, presidente dell’Assemblea regionale dal 1995.

«In questo momento di dolore, ci stringiamo attorno alla famiglia e agli amici che hanno apprezzato Rolando Picchioni, un politico ma anche un manager di altri tempi, un pilastro della comunità culturale piemontese a cui dobbiamo dire grazie per la passione con la quale ha affrontato ogni sfida, su tutte quella del Salone del Libro che ha portato al successo e di cui oggi raccogliamo i frutti». Così l’assessore alla cultura turismo e commercio Vittoria Poggio a seguito della scomparsa di Rolando Picchion

 

Olimpiadi, Ruffino: “Sala attacca Torino per gli errori di Appendino”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Voglio sperare che il sindaco di Milano Beppe Sala avrà modo di smentire il suo ostracismo nei confronti della partecipazione di Torino all’organizzazione delle Olimpiadi invernali, Non capisco perché mai dovrebbe sollevare un problema politico quando la disponibilità a Torino di impianti per il pattinaggio dovrebbe dare sollievo alle casse dell’organizzazione visto che non ci sono circuiti di pattinaggio disponibili sull’asse Milano-Cortina. Invito Sala, amministratore che ha dato molte prove di buon senso, a riconsiderare i suoi giudizi su questo punto. A me sembra ingiusto far pagare ai torinesi, ma anche alle casse dello Stato, per gli errori e la cecità amministrativa dell’ex sindaco Appendino.

Fissolo: Cancellare o raccontare? Questo è il dilemma

 

Il piano del Comune di Torino per il contrasto al Razzismo, presentato ieri dall’Assessore Rosatelli è una buona notizia.
Meno buona è la proposta di cambiare il nome a via Tripoli e Piazza Massaua, cancellando così la storia come accadeva con la Commissione ideologica dell’Unione Sovietica. È un dato oggettivo che l’Italia non racconti abbastanza, nelle scuole, la storia del colonialismo italiano in Africa; lo racconta il Presidente della Commissione antirazzismo Abdullahi Ahmed nel suo libro: “Lo sguardo avanti”. Ma la risposta del nostro assessore risulta una boutade poco praticabile, per questioni organizzative e di coscienza del paese. Non cancellare, ma raccontare.
Sarebbe più opportuno mappare i nomi degli attivisti fascisti e intervenire su quelli, ricordando comunque che solo pochi mesi fa la proposta di cambiare il nome di Corso Unione Sovietica in Corso Unione Europea era stata bloccata anche dalla forza politica di Rosatelli. Auspichiamo che la Commissione toponomastica non si trasformi in una Commissione ideologica.

Simone Fissolo
Capogruppo dei Moderati

Regione, Travaglini: “Non serve mostrare i muscoli, le regole si scrivono insieme”

Ho letto le esternazioni di Alberto Preioni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, sulle “minoranze che frenano la modernizzazione dello Statuto” che l’hanno portato a denunciare “l’ennesima degenerazione di un regolamento d’Aula assurdo e anacronistico, senza equivalenti nelle altre Regioni: un’altra stortura che questa maggioranza, di cui la Lega è la prima forza, provvederà a sanare entro la fine della legislatura“.

L’intento della maggioranza di centrodestra è di cambiare Statuto e regole nell’ultimo anno di legislatura a colpi di maggioranza, moltiplicando posti e costi della politica con l’introduzione delle figure di quattro sottosegretari ( in analogia con la Lombardia che ha più del doppio della popolazione piemontese, mentre l’Emilia Romagna ne ha uno solo) e con un automatismo mutuato dal calcio: l’introduzione di una sorta di “panchina” che consentirebbe la sostituzione di ogni consigliere che diventi assessore con il primo escluso. Una proposta sbagliata nel merito, ma ancor più nel metodo perché, nonostante la cosa piaccia poco al decisionismo di Preioni, le regole si discutono e si cambiano insieme. Conosco bene il tema del regolamento del Consiglio regionale del Piemonte, essendomene occupato da vicepresidente dell’apposito organismo a Palazzo Lascaris tra il 2005 e il 2010. Quindici anni fa, dopo un lungo dibattito e una maratona in Consiglio riformammo il testo che era in vigore dal 1990. La questione del regolamento non è un fatto marginale perché incide sulla qualità del lavoro della assemblea legislativa. Già dal 2003, quando gli allora DS erano all’opposizione venne avanzata una proposta articolata senza pensare ai vincoli o agli interessi di collocazione, perché in democrazia e in una logica di alternanza le regole vanno definite, scritte e condivise con la più larga intesa possibile. La stessa logica avvenne con l’approvazione del nuovo Statuto nel 2005, negli ultimi mesi della giunta Ghigo. Se si intende affrontare il tema della programmazione dei lavori consiliari per definire con maggior precisione dei tempi certi per l’esame dei provvedimenti (garantendo anche una riserva per i provvedimenti dell’opposizione), organizzando in modo funzionale i lavori delle Commissioni e dell’Aula, normando con precisione i casi e le modalità circa il ricorso alle questioni preliminari, pregiudiziali e sospensive, i tempi e le modalità di presentazione di emendamenti e subemendamenti, una maggiore efficacia agli atti di sindacato ispettivo e rendere più spedito e funzionale l’iter delle leggi va avviata una discussione seria. Il regolamento non si cambia minacciando prove di forza muscolari e modifiche a randellate. La maggioranza deve poter perseguire il suo programma di governo (“e ci mancherebbe!”, parafrasando il linguaggio preioniano), ma è evidente che chi è in minoranza deve, altresì, poter svolgere pienamente la sua funzione di controllo. Le regole, quando si sceglie di riscriverle, necessitano di un ampio consenso e non di atti d’imperio tanto roboanti quanto, spesso, inconcludenti. La democrazia non è una perdita di tempo se si ha a cuore il buon funzionamento delle istituzioni e non solo l’interesse personale o di bottega.

 Marco Travaglini

(già vicepresidente della Giunta del Regolamento in Consiglio regionale nell’VIII° legislatura)

QatarGate, Grimaldi (Verdi Sinistra): ‘Col Qatar affari floridi, senza bisogno di corruzione’

“Il Presidente di Federpetroli incontra l’ambasciatore del Qatar in Italia e lo ringrazia per l’importante contributo del suo Paese per lo sviluppo dei progetti petroliferi e lo sfruttamento dei giacimenti di gas che coinvolgono le maggiori aziende italiane. L’Italia si accorda con il Libano per lo sfruttamento del giacimento di gas Leviathan che verrà esplorato da Qatar Energy, Total ed Eni. Intanto la Golar Tundra arriva al porto di Piombino, destinata a ricevere gas liquido proprio dal Qatar, fra gli altri. Se parliamo di Qatar dovremmo dire queste cose, perché costituirsi parte civile nel processo Qatargate ha senso se il Governo decide di smettere di fare affari con quello Stato. Invece continua a farli senza nemmeno il bisogno di essere corrotto da qualcuno, ignorando le innumerevoli storture e violazioni dei diritti umani che coinvolgono il Qatar, in una corsa all’indietro verso le fonti fossili”. Così il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, durante la discussione alla Camera sulle mozioni sul cosiddetto Qatargate

Ravetti vice presidente Pd in Regione

“Abbiamo deciso di nominare il collega Domenico Ravetti Vicepresidente del Gruppo Pd per rafforzare e potenziare l’azione del Partito Democratico sui diversi fronti sui quali saremo impegnati nei prossimi mesi: dalla modifica dello Statuto e della legge elettorale fino al Bilancio di previsione e agli ultimi provvedimenti che dovremo discutere nella parte finale di questa legislatura” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“L’esperienza e la preparazione di Ravetti – prosegue l’esponente dem – saranno importanti per affrontare le sfide che ci aspettano e, a nome di tutti i Consiglieri regionali del Partito Democratico, voglio ringraziarlo per la disponibilità che, ancora una volta, ha dimostrato”.