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In morte di Silvio Berlusconi

IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni
Mi ero imposto di non scrivere in  morte  di Silvio  Berlusconi, perché la morte in molti casi impone il silenzio e richiede sempre  il  dovuto rispetto. Di fronte alla morte le risse politiche debbono cessare almeno per il tempo dei funerali come facevano gli antichi che avevano una civiltà oggi da tempo perduta. Lo spettacolo desolante di un’ Italia vergognosa e barbara mi impone di rompere il silenzio e condannare senza appelli chi ha festeggiato la morte di Berlusconi. Ieri avevo ripreso  bonariamente un amico in una chat che  si era lasciato andare a confrontare Napoleone con Berlusconi, un parallelo davvero assurdo e privo di  qualsiasi significato. Non ho apprezzato i servi encomi post mortem dei berluscones, ma i codardi di certa sinistra mi sembrano ancora più intollerabili e miseri, espressione di una povertà morale davvero meschina ed intellettualmente disonesta. Ci sarà il tempo per valutare con distacco storico Berlusconi, ma non è accettabile  lo schiamazzo molesto  di certi volgari antiberlusconiani come il vignettista autore di una satira immonda che va pubblicata per denunciare il livello infimo a cui si è giunti. Spesso sono stato in dissenso con il berlusconismo che non è mai stato veramente liberale. La Rivoluzione liberale è stata una favola tanto bella quanto inesistente e forse impossibile. Molte volte ho criticato atteggiamenti di Berlusconi che mi sembravano del tutto non condivisibili. Non so oggi dare un giudizio d’insieme su Berlusconi imprenditore, politico e uomo. Occorrerà  tempo e serenità e sarà indispensabile vedere come andrà a finire il suo movimento senza di lui. Di fronte a certi antiberlusconiani che starnazzano le loro  volgarissime malevolenze difronte ad un morto, non posso però non esprimere  la mia  totale condanna morale verso  chi non sa rispettare la morte di un avversario politico.
E’ certo che Berlusconi è stato un protagonista della storia italiana di cui cambiò il corso  degli eventi nel 1994 quando le sinistre pensavano di stravincere, dopo che i magistrati di Milano avevano raso al suolo la I Repubblica, salvando solo i comunisti. Anche in altri momenti della storia italiana  Berlusconi ha saputo essere protagonista, malgrado la sua evidente e neppure dissimulata impreparazione politica e incultura storica. In certi momenti ha avuto una visione lungimirante in politica estera e forse il suo torto maggiore è stato quello di esserci circondato di persone incapaci che lo hanno tradito. Con gli Alfano non si può cambiare l’Italia, questo è certo. Ma i diversi capi della sinistra, sapienti nell’uso del politichese e della storia  maneggiata come una clava, non si sono rivelati così significativi. Di Occhetto, di D’Alema e di Rutelli già oggi non è rimasto nessun ricordo, pur essendo  essi ancora in vita. Sono stati spazzati via anche dalla cronaca locale.
Rispetto  ai nani che oggi  lo insultano, Berlusconi   è stato e resterà un gigante. Delle Gruber, dei Travaglio, delle Annunziata e dei Fazio non resterà nulla di nulla, forse neppure la polvere. Per non dire dell’Arci di Arcore, che festeggia la  morte di Berlusconi  con le solite, disgustose  e puzzolenti salamelle  di sempre.

Ferrante De Benedictis Consigliere comunale

La Sala Rossa ha convalidato l’elezione di Ferrante De Benedictis a Consigliere comunale – dopo le dimissioni di Paola Ambrogio – in qualità di primo dei candidati non eletti nella lista di Fratelli d’Italia; Il Consiglio comunale ha approvato oggi pomeriggio la delibera di surroga con trentadue voti favorevoli.

Ingegnere quarantenne originario della Basilicata, De Benedictis è vicepresidente del movimento Nazione Futura e presiede l’Associazione giovani ingegneri di Torino.

Sinistra Ecologista si prepara alle Regionali

Le elezioni regionali saranno esattamente tra un anno e per Sinistra Ecologista è tempo di mettersi in moto. Sabato si è tenuta l’assemblea dei soci e delle socie, in via Baltea 3, al termine della quale è stato approvato un documento che indica la posizione dell’organizzazione. Fra i presenti l’assessore al welfare del Comune Jacopo Rosatelli, la consigliera delegata della Città metropolitana Valentina Cera e la consigliera Sara Diena.

Nel documento approvato si legge che “per SE è fondamentale essere in campo per dare un contributo decisivo alla creazione sia di una coalizione ampia e competitiva, sia di una lista rosso-verde credibile e capace di generare entusiasmo che rappresenti le istanze di giustizia sociale e giustizia climatica, auspicando che anche per le elezioni regionali possa proseguire il percorso di Alleanza Verdi Sinistra”.

L’assemblea ha dato mandato alla segreteria guidata dalla capogruppo in Comune Alice Ravinale e dal capogruppo in Circoscrizione 3 Emanuele Busconi di “istituire un gruppo di lavoro che abbia il compito di attivarsi in ogni direzione per i due obiettivi citati, in particolare sinergia con la Federazione provinciale e regionale di Sinistra Italiana, con il gruppo consiliare regionale di Liberi Uguali Verdi guidato da Silvana Accossato, con le liste civiche coinvolgendo il più possibile comitati, associazioni, gruppi e movimenti”.

“Per noi è importante innanzitutto il metodo con il quale si vuol fare nascere una coalizione che possa sconfiggere la destra: dovrà essere aperto alla cittadinanza attiva e alle liste municipali come la nostra, oltre che alle forze politiche progressiste” dichiara Ravinale. “Il nome del candidato o della candidata presidente viene dopo la definizione del progetto e del metodo di lavoro per definire il programma, del profilo complessivo della coalizione. Dobbiamo avere come obiettivo prioritario quello di convincere le tante persone che hanno smesso di andare a votare, ma che sono ben consapevoli dei problemi che riguardano la sanità, il lavoro e il cambiamento climatico”.

“La destra attualmente al governo della regione è nemica dei diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+, quindi è necessario mettere tutto il nostro impegno per sconfiggerla, alle regionali come alle europee. Il contributo delle liste municipaliste come la nostra può fare la differenza“, aggiunge Busconi.

SINISTRA ECOLOGISTA TORINO

Canalis (PD): “Sanità e trasporti talloni d’Achille di Cirio”

CANALIS (PD): “CIRIO OSCURA I SUOI TALLONI DI ACHILLE. SANITA’ E TRASPORTI SONO IN CRISI. LO RIPETEREMO AI CITTADINI!”

 “È evidente come Alberto Cirio, nell’odierna disponibilità a ricandidarsi, oscuri i suoi principali talloni d’Achille. Innanzitutto il peggioramento della sanità piemontese (era prima in Italia nel 2017 con Chiamparino, secondo valutazioni ministeriali, ed oggi è settima). Anche altre Regioni italiane hanno affrontato la grave crisi pandemica, ma ci hanno superati nella classifica nazionale Il sistema sanitario è in chiara crisi, basti pensare alle liste d’attesa, alla privatizzazione progressiva, alle mancate assunzioni di personale sanitario e ai ritardi nell’edilizia ospedaliera e nel potenziamento delle cure domiciliari, per citare solo i fenomeni più eclatanti. In Piemonte 12 mila persone non autosufficienti sono in attesa di assistenza domiciliare” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis.

“Voglio, inoltre, sottolineare la drammatica riduzione del trasporto ferroviario in Piemonte, Regione tra le più inquinate d’Europa. L’Assessore Gabusi non ha ripristinato nemmeno per intero il trasporto ferroviario pre Covid” prosegue la Consigliera regionale Pd.

“Le principali competenze della Regione sono sanità trasporti e formazione professionale. Cirio non cerchi armi distrazione di massa nelle grandi opere che sono competenza statale! Diciamolo ai cittadini! Noi continueremo a ripeterlo dall’opposizione!” conclude la Consigliera Canalis.

Monica Canalis – Consigliera regionale del Partito Democratico

Italia Lib Pop: Torino, quartieri degradati e amministrazione assente

Anche se in questo periodo i media sono impegnati a coprire altre notizie, spesso di carattere nazionale, la questione sicurezza a Torino è tutt’altro che risolta e continua a preoccupare chi la Città la vive e la fa vivere quotidianamente.
“Il parcheggio attiguo ai giardini San Paolo è teatro da sempre di intemperanze notturne, schiamazzi e risse, è stato eletto per il periodo diurno a campo rom. Diverse famiglie si alternano coi loro camper tra gli spazi destinati al parcheggio, sostando il tempo sufficiente per evitare di incorrere in sanzioni. Peccato non dedichino la stessa attenzione al decoro di quegli spazi: rifiuti di ogni sorta abbandonati tra le aiuole, abluzioni personali alle pubbliche fontane, minori liberi senza supervisione”, così Pietro PiazzollaCoordinatore Provinciale di Lib-Pop Piemonte, commenta la situazione di degrado ed ordine pubblico che si registra nel quartiere San Paolo di Torino.
“Nonostante l’opera di riqualificazione, seppur lodevole, ma limitata al solo verde pubblico in corso nell’area, negli abitanti della zona il senso di insicurezza e di abbandono da parte delle autorità è aumentato fino al punto di convincere un agguerrito gruppo di residenti a presentare un ennesimo esposto affinché le autorità siano con forza chiamate all’azione”, aggiunge Piazzolla.
Fatti analoghi, quando non più gravi, si ripetono in più parti della città lasciando la triste sensazione che l’attuale amministrazione cittadina annaspi impotente davanti un fenomeno che rischia di portare il degrado sistemico di aree del tessuto urbano un tempo esenti da questi problemi.
“Il ripristino dell’ordine pubblico e del decoro urbano, così come la tutela dei cittadini che si sentono ormai abbandonati a loro stessi in diversi quartieri della Città, deve tornare ad essere una priorità per questa Amministrazione, che sembra sempre più distante dalla realtà che molti Torinesi vivono sulle proprie spalle”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare.
“Come Italia Liberale e Popolare stiamo raccogliendo segnalazioni e programmando iniziative specifiche per portare alla luce fenomeni di delinquenza e degrado, spesso sottovalutati se non sconosciuti all’attuale amministrazione, distratta sull’argomento”, conclude Desirò.
Italia Liberale e Popolare
Coordinamento Regionale Piemonte

Avviso pubblico: la pandemia d’azzardo in Piemonte

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Millecinquecentoquarantasette euro: è la cifra pro-capite in puntate d’azzardo registrata in Piemonte nel 2021. Poco al di sotto delle stime a livello nazionale che si attestano su milleottocentoventisette euro per un totale di 111,7 miliardi di euro l’anno. La regione risulta essere anche la sesta in Italia per giocate online (con 927,7 euro pro-capite di giocate) e l’ottava per quelle fatte nel gioco fisico (con 619,3,9 euro pro-capite di giocate). Risultano poi attivi 901.709 conti online per il gioco e 293.695 aperti.

Tuttavia, stando alla Relazione del Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), le stime per il 2022potrebbero toccare un nuovo record. Si parla di circa 140 miliardi di euro in giocate. Secondo l’ADM l’aumento è dovuto all’azione di repressione del gioco illegale, ma le inchieste giudiziarie dimostrano invece come l’attuale organizzazione del comparto azzardo favorisca le mafie e come esse continuino a gestire parti del settore legale e illegale.

Sono alcuni dei dati emersi durante la presentazione dell’edizione aggiornata de “La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma”, edito da Altreconomia. Il volume, discusso giovedì 8 giugno alla Camera dei Deputati, è curato da Claudio Forleo e Giulia Migneco per Avviso Pubblico, la rete di enti locali antimafia in collaborazione con Fondazione Adventum.

La presentazione del libro è stata soprattutto l’occasione per discutere nel merito del disegno di legge delega al Governo per la riforma fiscale in discussione in Parlamento. Al tavolo dei relatori, oltre agli autori, anche la Vicepresidente della Camera Anna Ascani, il Vicepresidente della Commissione Antimafia Federico Cafiero de Raho, già procuratore nazionale antimafia, Andrea Bosi, Vicepresidente di Avviso Pubblico e il deputato dem Gian Antonio Girelli.

Quello italiano è un azzardo troppo grande per un paese che ha imparato presto a spendere fiumi di denaro senza nemmeno uscire di casa, o dalla scrivania del proprio ufficio. Un fenomeno che a dispetto di una pandemia messa quasi alle spalle, sconta il cosiddetto “effetto covid”. I lockdown hanno generato una strana entropia, spostando l’equilibrio dell’azzardo verso le giocate telematiche. La raccolta fisica è crollata sotto il 40 per cento, quella telematica ha superato il 60 per cento.

Ma l’azzardo, in Italia, coinvolge sempre più giovanissimi. Si conta che dei 12 milioni di conti gioco aperti nel 2021, 1 milione e 300 mila sono riconducibili a giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Un mercato gigantesco e difficile da controllare, nel quale operano anche le mafie che riciclano ingenti quantità di capitali accumulati illegalmente. Tanto che le maggiori agenzie investigative inseriscono l’azzardo tra i principali settori di interesse della criminalità organizzata, insieme al traffico di droga.

“Questi dati dimostrano alcuni elementi: l’Italia e l’Unione Europea si devono occupare del comparto del gioco on line attivando politiche di controllo internazionali sulle società che gestiscono le piattaforme e delle limitazioni, ad esempio, degli orari consecutivi e giornalieri di gioco – spiega Diego Sarno, consigliere regionale del Piemonte e Coordinatore regionale di Avviso Pubblico –. Inoltre, il dato dell’aumento del gioco on line tra i più giovani dimostra quanto le legge regionale sul gioco d’azzardo patologico sia sbagliata nella parte di lasciare solo le scuole superiori come luoghi sensibili dai quali vietare la presenza delle slot machine proprio perché quei potenziali giocatori lo sono on line e non in presenza. In ultimo, come emerge dalla relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, la dimostrazione che la criminalità organizzata, le mafie hanno l’interesse maggiore di infiltrazione nel gioco legale e non nella costruzione di quello illegale, questo perché solo così possono riciclare il denaro ricavato da fonti illegali, chi su questo continua a dire il contrario o è in mala fede o non si informa e non legge gli atti e se sei un amministratore pubblico sei doppiamente colpevole e pericoloso per la nostra Repubblica”.

Fdi: TAR certifica disastro dell’anagrafe

“LO RUSSO AVOCHI A SE’ DELEGHE. ALTRO CHE DIRITTI ASTRATTI, RECUPERI CONTATTO CON LA REALTA’”
“Il Tar del Piemonte, parlando di tempistiche abnormi e di gestione scorretta, certifica ciò denunciamo da tempo: l’anagrafe di Torino versa in condizioni disastrose e la situazione fatica a migliorare. È davvero surreale come, proprio mentre Lo Russo torna ad invocare strumentalmente lo ius scholae, un cittadino straniero rischi di perdere il permesso di soggiorno per colpa dell’anagrafe comunale: forse è ora che il Sindaco accantoni la propria astrazione politica e recuperi il contatto con la realtà. L’ho detto e lo ripeto: Lo Russo dimostri concretezza gestionale e amministrativa avocando a sé, pro tempore, le deleghe dei servizi demografici e statistici, come anagrafe, stato civile ed elettorale. Al superamento dell’emergenza, avrà poi tutto il tempo per tornare ai voli pindarici sui diritti”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“L’anagrafe centrale – continua Grazia Poggio Sartori, Consigliere della Circoscrizione 1 – è la fotografia dell’inefficienza comunale sul tema, un motivo di vergogna per una città che mira ad erogate servizi di qualità e che, invece, si inceppa anche su un semplice cambio di residenza”.
Sen. Paola Ambrogio Cons. Grazia Poggio Sartori

Canalis (Pd): “Bodrato voleva un’Europa politicamente più forte”

Guido era per me un amico e un maestro politico, sempre lucido e coerente con il suo profondo amore per la democrazia, per la centralità del Parlamento e per i check and balances che potessero ridurre i rischi di autoritarismo nel nostro paese.
Grande fautore di un rafforzamento politico dell’Europa, era avversario del bipolarismo, del presidenzialismo e del sistema elettorale maggioritario.
Da sempre riteneva che la radice del declino dei partiti fosse la personalizzazione della politica.
Era tra i pochi a sottolineare i rischi di un distanziamento di servizi ed opportunità tra aree urbane e rurali.
Era preoccupato per le tendenze massimaliste e radicaleggianti, che riducono gli spazi per il dialogo e la mediazione.
Un padre della nostra democrazia, che oggi piangiamo anche come Popolari e come Torinesi.
Monica Canalis

Addio a Guido Bodrato. Le sue analisi erano lezioni di politica

Guido Bodrato, centrale nella formazione politica di molti di noi cattolici impegnati in politica, le sue analisi erano vere e proprie lezioni sul Paese e le sue contraddizioni. Dopo la fine della DC e il grande cambiamento nella politica conseguente alla globalizzazione e alla nuova legge elettorale siamo stati su posizioni diverse ma uniti nella ricerca dell’interesse nazionale. Alcuni giorni dopo la mia nomina al Governo mi fece un bellissimo complimento che mi porto nel cuore. R.I.P. caro Guido insieme alla Tua cara Signora.

Mino Giachino