politica- Pagina 15

Europeista da sempre non sarò in piazza con Serra

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni 
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Pier Franco Quaglieni
Non andrò in piazza  il 15 marzo per l’Europa. Non sono mai andato volentieri in piazza e ci sono andato pochissime volte: per Jan Palach  e a sostegno delle vittime dei terroristi islamici che fecero strage dei redattori della rivista Charlie Hebdo. In quest’ultimo caso  poi mi pentii perché la satira deve avere rispetto delle religioni e non oltraggiarle. Forse ho partecipato un’altra volta ad un sit -in radicale, ma il protagonismo di Viale mi mise subito a disagio e mi allontanai dopo pochi minuti.  Ritengo che sia più utile adoperare la penna più che i piedi e in tante occasioni invece ho scritto appelli ed articoli.  Di fronte alll’Europa non si può restare inerti e non c’è bisogno dell’appello di Michele Serra, che non ho mai stimato e che ritengo un europeista di origini sospette.
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A muoversi per l’Europa, oltre che i dati di fatto che vediamo, vale invece l’appello ideale di Luigi Einaudi, di Ernesto Rossi, di Alcide De Gasperi, di Mario Pannunzio, di Gaetano Martino e Vittorio Badini Confalonieri, mentre nutro dei dubbi su Altiero Spinelli,  fautore di un europeismo socialistoide poco chiaro. Ritengo un  mio errore nel 1975 aver rinunciato, dopo cinque anni di impegno a fianco di Mario Scelba e di Giuseppe Petrilli, a partecipare come vicepresidente  al Movimento Federalista Europeo:  dopo aver visto cosa accadeva a Bruxelles e a Strasburgo ritenni di dedicarmi esclusivamente al Centro “Pannunzio”. Non dico di più. Molti che conobbi allora avevano un’unica aspirazione:  diventare funzionari europei, se non, in futuro,  persino deputati  europei, a costo di ogni compromesso.
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L’impegno europeo dei miei amici Sergio Pistone ed Emilio Papa è invece rimasto indelebilmente nel mio DNA.  Oggi bisogna muoversi per una nuova Europa davvero unita anche militarmente  ed economicamente capace di interloquire e di resistere a Trump,  a Putin,  alla Cina. Un’Europa protagonista di una Nato di cui non sia un alleato di serie B. L’Europa burocratica di Bruxelles non mi ha mai convinto. L’Europa dei 27 che deve decidere solo  all’unanimità; ma da‘ spazio alle evasioni fiscali e alle delocalizzazioni non mi è mai piaciuta. Non mi piacque inizialmente neppure quella dell’Euro da cui l’Italia uscì fortemente penalizzata, ma ritengo oggi che senza l’Euro saremmo al disastro assoluto. Fu  preziosa lungimiranza quella di Ciampi in modo particolare. Oggi quasi nessuno solleverebbe dubbi sulla moneta unica europea capace di tenere testa al dollaro.
Ma bisogna anche riprendere l’Europa delle radici storiche giudaico – cristiane che vennero rifiutate. L’Europa vera è fatta da secoli di storia, non solo dai Lumi settecenteschi.
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Bisogna tornare a credere ad un’Europa antidoto alle guerre come pensavano Einaudi e De Gasperi, l’Europa delineata magistralmente da Benedetto Croce nel suo grande libro dedicato alla storia europea. I piccoli politici europei d’oggi non inadeguati di fronte agli eventi drammatici dell’ora che ci toccare di vivere. Per questa Europa vale più che mai la pena di combattere. Essa non è una bandiera blu con tante stelline, ma un patrimonio di valori che noi italiani vediamo rappresentati da Cavour e da Cattaneo, da Mazzini e Garibaldi  insieme a tanti patrioti che dal 1943 al 1945 combatterono  contro l’Europa barbara di Hitler. Se fosse, ad  esempio, Valdo Fusi a chiamarmi in piazza il 15 marzo, non avrei esitazioni.
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Ma al di là della piazza occorrono le idee e su questo piano il contributo di chi ha qualcosa da dire  è necessario. Lasciamo gli slogans  issati sui cartelli  e la protesta senza idee e senza proposte agli attivisti di turno,un termine che  mi fa inorridire. Le semplificazioni  manichee non portano mai alle soluzioni equilibrate che sono quasi sempre  incompatibili con la piazza che rumoreggia e  si limita all’applauso acritico o all’urlo violento delle imprecazioni.

Ferrero (Prc): “Meloni venga a Mirafiori a vedere l’impoverimento della città”

 “NON I RUSSI MA LA MANCANZA DI LAVORO E’ IL NOSTRO NEMICO!”

Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero ha dichiarato:

“Invito la Presidente Meloni che sarà oggi a Torino a venire nel quartiere di Mirafiori o in qualunque altro quartiere popolare per vedere cosa significa l’impoverimento della città. Così potrà capire fino in fondo perché è completamente sbagliato che il suo governo stanzi decine di miliardi per aumentare le spese militari sottraendoli alla sanità, all’istruzione, all’assistenza dei più deboli. Cara Meloni, il nostro nemico non sono i Russi a cui lei vuole fare la guerra ma la mancanza di lavoro e il peggioramento delle condizioni di vita della maggioranza dei torinesi”.

AVS: “TAV come il Ponte sullo Stretto: un’opera ciclopica, inutile”

“A maggior ragione dopo aver appreso che i costi sono aumentati di 3,5 miliardi di Euro, crediamo sia il momento di ammettere che il progetto TAV Torino-Lione – vecchio di 20 anni – non è realizzabile e non sarà realizzato nei prossimi 20: esorbitanti i costi, sempre più chiaro il disimpegno francese ma soprattutto lavori inconciliabili con la lotta alla crisi climatica e ambientale” – dichiarano il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi e Alice Ravinale Capogruppo AVS in Consiglio regionale del Piemonte
“Un’opera ciclopica e anacronistica in un momento in cui gli sforzi e gli investimenti infrastrutturali devono concentrarsi sull’adattamento climatico e sul rafforzamento delle linee ferroviarie in tutti quei territori drammaticamente carenti, a partire proprio dal Piemonte, sul ripristino delle tantissime linee cancellate nonostante il bisogno e nella promozione della mobilità sostenibile e intermodale in tutte le città e in tutto il Paese. Con la Finanziaria il Governo ha stanziato un altro miliardo per la TAV, mentre ha lasciato a secco i Comuni di Torino e della cintura che con la medesima cifra potrebbe completare la linea 1 della metropolitana e avviare i lavori della linea 2: è chiaro che la priorità sia continuare a difendere oltre ogni razionalità e fiori tempo massimo un’opera inutile, non fare gli interessi dei cittadini”.

Magliano (Lista Cirio): “Quarto Savona 15, tutti siamo chiamati a fare una scelta”

“Essere persone perbene o lasciare che il male trionfi”

 

In piazza Palazzo di Città la teca che contiene l’automobile blindata sulla quale a Capaci viaggiavano tre uomini della scorta del Giudice Falcone, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Magliano: “Oggi, di fronte a quest’auto, siamo chiamati a una scelta; quella, come diceva Edmund Burke, per cui basta che gli uomini perbene non facciano nulla perché il male trionfi”

 

“Perché il male trionfi, basta che gli uomini perbene non facciano nulla”. Così diceva Edmund Burke, con un aforisma che vale a maggior ragione per la lotta alla criminalità organizzata, nella quale è vitale l’impegno di tutti, cittadini, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, Forze dell’Ordine.

Oggi in piazza Palazzo di Città è stata esposta la teca che contiene la Quarto Savona 15, la vettura blindata su cui viaggiavano, e sono caduti, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo, i tre agenti della scorta del giudice Giovanni Falcone, che guidava un’altra auto con a bordo la moglie Francesca Morvillo, periti anch’essi nella strage di Capaci. “Perché il male non trionfi, le persone perbene devono essere uniti e impegnarsi – commenta Silvio Magliano, capogruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale in Consiglio regionale -; davanti a quest’auto siamo tutti chiamati a una scelta, se essere o no persone perbene. Una scelta che vale per i rappresentanti delle istituzioni, per gli imprenditori, gli artigiani, i liberi professionisti, l’associazionismo, le giovani generazioni: la criminalità organizzata è interessata a tutti i settori, si insinua in tutti gli ambiti. Tocca a noi decidere se e come reagire, e come sostenere chi decide di denunciare. Senza questa scelta, non c’è possibilità di lotta: senza persone perbene, non esiste una società libera e democratica”.

Ruffino (Az): “Tutelare attività panificatori Piemontesi”

 

“Tra le piccole attività commerciali del nostro Paese rientrano quelle dei panificatori che, spesso, sono composte da un numero ristretto di addetti, una decina tra laboratorio e locale per la vendita al dettaglio. Assimilare queste attività alle industrie alimentari, come avviene con il vigente codice Ateco e non farle rientrare nelle microimprese è, a nostro avviso, sbagliato. Si rischia di penalizzare un settore vitale e le conseguenze sarebbero particolarmente negative. Un decreto legislativo del 2008, per esempio, valuta l’Ateco come criterio di riferimento per la classificazione del rischio: un panificio con un ridotto numero di addetti non può, e non deve, essere equiparato ad industrie alimentari di grandi dimensioni e, quindi, considerato a ‘rischio alto’. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere una risoluzione della problematica e tutelare le piccole attività commerciali della federazione italiana panificatori. Anche l’associazione piemontese dei panificatori, infatti, ha espresso fondate preoccupazioni: auspico che il ministero dia una risposta in tempi rapidi”.

Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, dopo avere presentato un’interrogazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze per la tutela delle piccole attività commerciali della panificazione.

Stellantis, Grimaldi (AVS): Senza impegni e nuovi modelli la cortesia non basta

“È già tregua annunciata fra il governo e Stellantis, con Elkann che – a quanto pare – verrà a rivendicare davanti al Parlamento di essere il più importante datore di lavoro d’Italia. Un’affermazione che suona già come un ricatto, oltre a stridere, visti gli anni di cassa integrazione nelle fabbriche italiane. Come al solito si ragiona al contrario: si pretendono disponibilità e cortesia senza mai offrire impegni chiari, nuovi modelli e un piano di assunzioni che risollevi il settore. Il Governo dovrebbe ricordarsi che l’obiettivo centrale è portare avanti il Green new deal europeo e costruire le auto del futuro, non gettare tutte le nostre risorse in armi” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

 Tovaglieri (Lega), Ue gioca a Risiko, riconversione bellica incoerente con Green Deal

Strasburgo, 12 mar – “Oggi la Commissione ci propina l’ennesima strategia per rilanciare l’industria europea, dopo averla affossata con le sue stesse mani. Eppure nel Piano Industria Pulita non riusciamo a vedere ravvedimenti sostanziali: confermata la folle corsa verso l’elettrico, sussurrata appena l’espressione “neutralità tecnologica” e snobbato bellamente l’uso del nucleare per fini civili. Di fronte al tracollo dell’auto elettrica, anziché fare retromarcia sul Green Deal, in modo del tutto incoerente Bruxelles decide di investire 850 milardi di euro per costruire carri armati – ma da quando i carri armati sono green? – e senza alcun mandato parlamentare, chiedendo ancora una volta enormi sacrifici a quei cittadini che, a causa delle politiche scellerate Ue, non riescono ad arrivare a fine mese. Il problema è che, mentre qui dentro si perde tempo a giocare a Risiko, la Cina ogni giorno ci soffia fette di mercato e ogni minuto che passa senza aiutare le nostre imprese è una pietra tombale sulla competitività europea”.
Così l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), componente della commisione Industria, è intervenuta nella sessione plenaria di Strasburgo nel corso del dibattito sul Clean Industrial Deal.

Automotive, il 21 marzo giornata con Conte e Fratoianni

Da Avs e M5S riceviamo e pubblichiamo

Venerdì 21 marzo, alle ore 10, manifestazione  davanti ai cancelli di Mirafiori insieme al gruppo parlamentare europeo The Left per chiedere risposte e investimenti a tutela della piena e buona occupazione nella transizione ecologica del settore automotive.
Mirafiori è al diciottesimo anno di cassa integrazione e il green deal che la destra continua a demonizzare non c’entra: quella in corso è una crisi indotta da scelte finanziarie e industriali che hanno volutamente sacrificato i posti di lavoro sull’altare dei profitti.
Inoltre, il piano d’azione per rilanciare il settore dell’automotive presentato dalla Commissione europea è assolutamente insufficiente.
Occorre che le istituzioni, a partire da quelle europee che in queste ore stanno varando un piano monstre sugli armamenti, tornino a fare politiche industriali lungimiranti, climaticamente e socialmente sostenibili.
Siamo particolarmente felici per la presenza di Yolanda Diaz, vicepremier spagnola che ha avuto un ruolo cruciale nella riforma che ha introdotto in Spagna la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario: un cambio di paradigma necessario, oggetto di una proposta di legge delle opposizioni e che è anche il punto più avanzato dalla piattaforma sindacale per il rinnovo del CCLN del settore metalmeccanico in discussione in queste settimane.
All’evento saranno presenti il Presidente Giuseppe Conte, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, europarlamentari, deputati, senatori, Consiglieri regionali e comunali.
Facciamo sentire la nostra voce a Bruxelles e alle Istituzioni nazionali e regionali.
IL PROGRAMMA DETTAGLIATO 👇
🕑 ore 10:00
📍 Stabilimento Stellantis Mirafiori, Porta 2, Torino
Interventi:
🔹Lavoratori e delegati di Mirafiori
🔹Lavoratori/delegati imprese dell’indotto
🔹Organizzazioni sindacali: FIOM (Samuele LODI), CGIL(Pino GESMUNDO), CISL (Giorgio GRAZIANI), FIM, UILM ( Gianluca FICCO)
🔹Confederazioni sindacali europee e internazionali: IndustriALL (Isabelle Barthes)
🔹Eurodeputati Movimento 5 Stelle, The Left: Pasquale Tridico, Gaetano Pedullà
🔹Marco Grimaldi, deputato, Alice Ravinale e  Valentina Cera, consigliere regionali, Emanuele Busconi, consigliere comunale Torino – Alleanza Verdi Sinistra
🔹Giuseppe Conte e Portavoce Movimento 5 Stelle: Appendino, Auriemma, Turco, Patuanelli, Gravina, Araneo, Pirro, Iaria.
🔹Consiglieri regionali Piemonte, consiglieri comunali e circoscrizionali Torino.
🔹Collettivo di Fabbrica – Ex Lavoratori GKN
🔹Fridays For Future
🔹Alleanza Clima e Lavoro
🔹Co.mu.net- Officine Corsare per la Rete Italiana Imprese Recuperate
🔹Forum Disuguaglianze e Diversità: Filippo Berbera
🔹Fondazione Feltrinelli
🟢 13:30 – 14:30 Buffet
SECONDA PARTE
🕑 ore 14:30
📍Museo Nazionale dell’Automobile, Torino
“Lavoro e Mobilità Sostenibile – Il Futuro del Settore Automotive Europeo”
PRENOTA QUI IL TUO POSTO 👉 http://bit.ly/3XFIOn0)
Apertura dei lavori
🔹Michela Favaro, ViceSindaca di Torino
🔹Sarah Disabato, Consigliera Regionale del Piemonte M5S
Tavolo politico ( 14:30 – 15.00):
🔹Pasquale Tridico (M5S) in dialogo con Giuseppe Conte (M5S) , Nicola Fratoianni (SI)
🔹Yolanda Diaz (Ministro del lavoro Spagnolo Sumar)
🟢 Sessione 1: Le cause e le conseguenze della crisi del settore auto europeo
Chair: Chiara Appendino (M5S)
Interventi di: Stefano Musso (Università di Torino), Andrea Boraschi (Transport & Environment), Francesco Zirpoli (Università Ca’ Foscari Venezia), Clelia Li Vigni (Scuola Normale Superiore), Estrella Galan (Sumar)
Esperienza belga: Marc Botenga (Ptb)
Modera Gaetano Pedullà
🟢 Sessione 2: Italia, Europa, Cina: relazioni industriali e guerre commerciali
Chair: Alessia Araneo (M5S)
Interventi di: Massimiliano Bienati (ECCO), Angelo Moro (Università di Modena e Reggio-Emilia), Giovanni Balcet (Università di Torino),Benedetta Scuderi (Greens),
Esperienza Francese: Marina Mesure (LFI)
Modera Pasquale Tridico
🟢 Sessione 3: Tecnologia, catene di fornitura e politica industriale
Chair: Dario Tamburrano (M5S)
Interventi di: Silvia Bodoardo (Politecnico di Torino), Matteo Gaddi (Centro Studi Fiom-Cgil), Simone Gasperin (Institute for Public Policy Research), Leonardo Artico (Motus-E), Simone Fardella (TariffEV), CNA
👉 CONCLUSIONI: Pasquale Tridico, Gaetano Pedullà, Dario Tamburrano, Stefano Patuanelli