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Allasia: “Solidarietà ai lavoratori Lear”

“Un intervento delle istituzioni a sostegno dei lavoratori nel fronteggiare la grave crisi aziendale, che sconta il calo della produzione di tutto il settore automotive in Piemonte”: è quanto ha chiesto  una delegazione di rappresentanti sindacali dei lavoratori della Lear, auditi durante una pausa dei lavori del Consiglio. L’azienda, con sede a Grugliasco, produce sedili per auto e versa in una situazione critica. 

Il presidente Stefano Allasia ha espresso piena solidarietà ai lavoratori: “Ci auguriamo che la Lear possa mantenere aperto lo stabilimento. Un’ulteriore azienda che chiude depaupera il territorio, con un impatto sociale conseguente non indifferente”, ha concluso il presidente.
“La Regione oltre ad aver chiesto il rifinanziamento dell’ammortizzatore sociale assicura massima disponibilità per dare sostegno concreto ai lavoratori, anche sul fronte delle competenze per un eventuale ricollocamento”, ha commentato l’assessore al Lavoro Elena Chiorino.
“Lo stabilimento di Grugliasco ha un organico di 420 persone, l’esubero strutturale dichiarato nel 2022 era di 260 persone, una cifra che stimiamo salga nel prossimo mese oltre le 300 unità rispetto ai volumi di produzione attesa, in pratica c’è lavoro per un quarto dei dipendenti”, ha affermato Rocco Cutrì segretario generale Fim Torino. “L’azienda assume una posizione attendista, non ci vengono date risposte. Ora aspettiamo il nuovo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 22 novembre, ma il rischio è che l’azienda non abbia nuovamente un progetto da presentare”.
“Attualmente stiamo utilizzando gli ammortizzatori sociali, ma il grande problema è la monocommittenza da parte di Stellantis, che produce sempre meno sul nostro territorio”, ha aggiunto Antonino Inserra responsabile Fiom Zona nord ovest.
I consiglieri Silvana Accossato (Luv), Diego SarnoDaniele Valle (Pd) e Sarah Disabato (M5s) sono poi intervenuti chiedendo precisazioni in merito alla distribuzione dei lavoratori sul territorio, alla presenza del gruppo Lear anche fuori dai confini regionali, alle interlocuzioni con Stellantis.
I delegati hanno sottolineato l’importanza di un possibile intervento della Regione nei confronti di Stellantis, anche per conoscere quante vetture saranno industrializzate nel prossimo futuro sul nostro territorio e hanno auspicato la pronta approvazione di un atto d’indirizzo da parte dell’Assemblea.
“Si tratta di una crisi complessa che coinvolge la monocommittenza di Stellantis – ha aggiunto l’assessore Chiorino – e una multinazionale, la Lear, che non dà risposte attendendo un’eventuale commessa. A ciò si aggiunge il tema della reindustrializzazione e dei tempi necessari per farla. Abbiamo in precedenza proposto delle misure di sostegno ma sono state ignorate dall’azienda e non sono seguite delle controproposte. Ora attendiamo l’esito del tavolo ministeriale del 22 novembre in cui proveremo a riproporre ulteriori interventi”.

Fissolo: Come sarà riqualificata l’area ex Zoo del Parco Michelotti?

DA PALAZZO CIVICO

Con la riapertura della Biblioteca civica Geisser è tornato centrale il tema del recupero dell’area ex Zoo del Parco Michelotti. L’area era già stato oggetto in passato di bandi per la sua concessione, ostacolati poi da un parere vincolante della Soprintendenza.

Il Capogruppo dei Moderati Simone Fissolo ha chiesto alla Vicesindaca se sono previsti progetti di riqualificazione dell’area, anche considerando il partenariato tra pubblico e privato, per darle una nuova destinazione e connotazione.

La Vicesindaca Favaro ha risposto: “L’area del parco Michelotti è stata decretata patrimonio artistico e storico. Proprio nelle ultime settimane è stato teatro di installazioni artistiche e eventi culturali all’interno di Artissima”.

Replica Fissolo: “Bene le ultime iniziative artistiche e culturali, ma non basta. Io *ricordo il parco Michelotti di Experimenta*. Un parco vivo, non una semplice cornice per una passeggiata. Mi auguro che attori pubblici e privati collaborino, con il Comune promotore, per far sì che il parco torni ad essere un polo culturale attrattivo e pienamente accessibile a tutti.

Manovra, Grimaldi (Verdi Sinistra): Il Governo ha paura dello sciopero e fa bene

“I dati del Mef parlano di 41,45 miliardi di evasione da lavoro autonomo o reddito di impresa, ma il Governo offre un concordato preventivo per due anni a chi ha dichiarato il falso. Il patto con gli evasori contenuto nella legge di delega fiscale è l’altra faccia di una manovra fatta di tagli e nessun investimento. Una manovra fondata sul taglio delle pensioni, in cui il tema dei salari viene del tutto rimosso. Ma il Ministro Salvini non sa far altro che insultare lavoratori e sindacati. Il Governo ha paura dello sciopero e fa bene. Prima o poi anche a un Governo in costante fuga tocca essere giudicato” – così il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

Giachino: Torino per rilanciarsi ha bisogno di un forte partito dello sviluppo

Come non è stato il PD che ha portato Torino al declino e ha ancora al suo interno Sindaci No Tav, FDI punti al 30% con un forte programma di sviluppo , dalla difesa del settore auto al Centro per la IA dalla TAV alla Tangenziale est . Intollerabili le lentezze sulla TAV a e sulla Linea 2 della Metro che deve arrivare sino a Settimo/S. Mauro.
 
Così Mino Giachino , responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI, al dibattito con l’on. Giorgio Merlo per la presentazione del suo libro
UN IRRIDUCIBILE CONTRO IL DECLINO DI TORINO.
Giachino che nel 2008 per primo denunciò la bassa crescita della economia torinese non è stato con le mani in mano , nel 2013 ha proposto e guidato la battaglia per portare a Torino la Autorità dei trasporti e nel 2018 portò in piazza insieme alle Madamin 40.000 torinesi a dire SITAV e a salvare l’opera .
Come ha detto onestamente Cirio noi SITAV abbiamo fatto ciò che la politica non era stata capace di fare.
Dopo la nostra grande Manifestazione e dopo il voto del Senato che boccio definitivamente la posizione Notav purtroppo vi sono stati rallentamenti inconcepibili che paga sulla propria pelle la economia e il lavoro piemontese.
La bassa crescita della economia torinese come ha detto Banca d’Italia è una zavorra della economia regionale. Per rilanciare il Piemonte occorre rilanciare Torino ecco perché la palla passa alla politica torinese. Partendo dalla scelta del Governo Meloni di affidare a Torino la sede del Centro della IA relativa al settore auto e alla mobilità che sottolinea l’errore  di chi negli anni 90 diede per scontata il venir meno del peso della industria. Il settore industriale vale un quarto dei 70 miliardi del PIL di Torino e area metropolitana.
Oggi il Piemonte vive una situazione difficile nei collegamenti internazionali e paga ritardi e le incompetenze degli ultimi vent’anni. La chiusura del Traforo del Bianco, la chiusura del Tunnel ferroviario del Frejus costano quasi 1 miliardo ma il rischio , che solo gli incompetenti non valutano ., e’ che una volta modificati i percorsi una parte dei trasporti non ritorni.
Altro settore in sofferenza è il settore auto e dell’indotto messi in difficoltà da una decisione europea che andrà sicuramente corretta dopo le elezioni europee.
A proposito del Centro per la Intelligenza Artificiale , Giachino ha suggerito tre alternative, quella di corso Marche, quella dell’ex Palazzo della RAI di via Cernaia, avvantaggiato dalla stazione ferroviaria e che rilancerebbe un’area oggi in declino e la zona di corso Novara una scelta che darebbe un forte messaggio di speranza a Barriera di Milano.

FDI, pista ciclabile di 7 metri: interpellanza

Continua a far discutere la pista ciclabile di corso Umbria lunga 7 metri e mezzo, definita da molti la pista ciclabile più corta al mondo.

 

A sollevare la polemica questa volta è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 4, Raffaele Marascio, che ha presentato un’interpellanza diretta all’assessore alla viabilità Chiara Foglietta per richiedere chiarimenti in ordine alla nuova opera che sta tanto facendo discutere nelle ultime ore.

 

”Ci sorprende come qualcuno cerchi di far passare quest’opera, addirittura come un record di cui la nostra città possa vantarsi” dichiara Raffaele Marascio ” Siamo davanti all’ennesima scelta quanto meno dubbia sulla viabilità che viene fatta all’interno della nostra città per inseguire l’ecologismo sfrenato. Farebbe ridere, se non fosse che questo progetto è stato realizzato con fondi pubblici, in particolare con i fondi del PON Metro, il programma operativo nazionale unitario di interventi per lo sviluppo urbano sostenibile” continua – ”Ho presentato un’interpellanza diretta all’assessore alla viabilità Foglietta per chiedere conto del senso di questa opera e per conoscere l’entità dei fondi impiegati per la sua realizzazione. È giusto che i cittadini sappiano come vengono spesi i loro soldi”

Raffaele Marascio – capogruppo Fdi circoscrizione 4

Elezioni regionali, i Popolari centristi per una lista civica e di governo

“Per i Popolari centristi e riformisti l’alleanza in vista delle prossime elezioni regionali non può
esserci con chi fa del radicalismo e del populismo la sua cifra politica distintiva. A maggior
ragione quando c’è anche una differenza programmatica fondamentale e decisiva. Basti pensare,
per fare un solo esempio, alla netta – e peraltro coerente – contrarietà del partito dei 5 stelle alla
Tav Torino-Lione.
E la scelta politica conseguente, almeno per i Popolari che coltivano una prospettiva centrista e
riformista, non può essere che quella di aderire ad una lista ‘civica’, centrista e con una spiccata
cultura di governo. Una scelta, questa, che quasi si impone di fronte ad un quadro politico che,
comunque sia, inizia ad essere più chiaro dopo la stagione populista e demagogica dei 5 stelle”.
Giorgio Merlo, dirigente nazionale “Tempi Nuovi-Popolari uniti”.

Iannò (Libero Pensiero): “Lo Russo sindaco delle inaugurazioni”

DATEGLI UN PAIO DI FORBICI E SOLLEVERA’ IL MONDO

11 Novembre 2023

“Il Marchese del Grillo colpisce ancora. In questi giorni è veramente molto impegnato e indaffarato, lo ricorderemo sicuramente negli annali come il Sindaco delle inaugurazioni, grazie ai successi dell’Amministrazione precedente. Andiamo per ordine.

Si è fatto fotografare e ha dato il benvenuto ai grandi atleti del tennis delle ATP, peccato (forse se n’è dimenticato) che in Consiglio comunale buttò le palline da tennis, convinto che non ci venissero assegnate.

Speriamo che non si accorgano che abbiamo le strade di un Paese in via di sviluppo, ah già le buche sono sempre le stesse. Pure durante la presentazione delle ATP NItto Finals presso Casa Tennis in piazza Castello, non ha perso occasione di parlare della transizione ecologica, è proprio un ritornello imparato a memoria.

L’altro ieri ha inaugurato il giardino Michele Pellegrino, altro taglio di nastro.

Ieri inaugurazione in corso Marconi e anche questo è frutto dell’Amministrazione Appendino.

Ma i nastri non sono ancora finiti? Dategli un paio di forbici e solleverà il mondo!

Le sorprese non finiscono qua, perchè il Primo Cittadino ha anche deciso che la comunicazione istituzionale si sostituisce al dibattito nelle sedi opportune.

Una consuetudine che dimostra una mancanza di rispetto verso le funzioni del Consiglio comunale, visto che il Bilancio di Previsione dovrebbe essere presentato nelle competenti Commissioni consiliari.

Un Bilancio costruito sulle inefficienze che da tempo lamenta l’opposizione, le buche, il verde pubblico e l’illuminazione, ma che da quanto si apprende, non parla di aumento di risorse in ambito sociale e per fortuna non prevede aumenti. Ci mancherebbe, è stato aumentato tutto quanto fosse nelle competenze del Primo Cittadino. Non siamo ancora a metà mandato, speriamo che il futuro ci riservi ancora tante inaugurazioni e nessun aumento di tasse!”

Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero

La Dc non c’è più ma ritorna il Pci

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

La Dc è consegnata alla storia e qualunque tentativo che viene messo in campo per farla rinascere è destinato a sbattere contro gli scogli. Come l’esperienza concreta ha puntualmente confermato in questi ultimi trent’anni. Ma, al contempo, stanno ritornando i vari tasselli che hanno segnato ed accompagnato la storia del Pci. Certo, si tratta di un confronto che deve necessariamente tenere conto del mutamento radicale della politica e delle stesse fasi storiche nel nostro paese. I grandi partiti popolari e di massa del passato non esistono più. Sono stati sostituiti da cartelli elettorali, partiti personali, partiti proprietari e partiti del capo. Ma è indubbio che persistono i vizi e le virtù, come si suol dire, dei vecchi partiti anche nella politica contemporanea seppur con nuovi soggetti e altri protagonisti. E, nello specifico, stanno ritornando uno ad uno, pur tenendo conto delle profonde differenze storiche, politiche, culturali, di costume ed ambientali, alcuni elementi che hanno contraddistinto le esperienze del passato. Tanto sul fronte moderato quanto su quello progressista. Ma è proprio su quest’ultimo versante che si registra una straordinaria somiglianza del cosiddetto ‘nuovo corso’ del Pd della Schlein con il vecchio Pci. Pur non essendoci più, come ovvio, una Democrazia Cristiana a cui ci si deve contrapporre e che dispiega una politica e una prassi democratica, riformista e con una spiccata cultura di governo. Perchè su questo versante, la segreteria della Schlein è alquanto chiara e netta.

E i tasselli di questa somiglianza sono abbastanza semplici da snocciolare: opposizione frontale alla maggioranza di governo; una presunta, e neanche tanto nascosta, ostentazione della ‘superiorità morale’ nei confronti degli avversari politici; il ricorso sistematico alla ‘piazza’ come elemento salvifico e miracolistico per affrontare e risolvere i principali nodi politici; il ritorno al collateralismo’ con il mondo sindacale di riferimento, cioè la Cgil, l’ormai celebre e famosa ‘cinghia di trasmissione’; il sostanziale rifiuto del dialogo e del confronto – anche su temi importanti e dedicati come la riforma costituzionale ed istituzionale – perchè con il ‘nemico’ politico irriducibile non si tratta; e, in ultimo, la puntuale conferma che quando la sinistra non è al governo persiste il rischio concreto o della “torsione autoritaria” o della “svolta a destra” o del “ritorno del regime” o del “golpe strisciante” o del sostanziale “rinnegamento e tradimento dei principi e dei valori della Costituzione repubblicana”. Insomma, la solita e ormai persin macchiettistica “minaccia fascista”. Un campionario che per quasi cinquant’anni si è scagliato contro la Democrazia Cristiana e larga parte della sua classe dirigente e che poi si è trasferita meccanicamente a Berlusconi e poi a Renzi a conclusione della sua segreteria nazionale del Pd, e quindi a Salvini e adesso, e a maggior ragione, contro il centro destra a guida Giorgia Meloni. Cambia, cioè, l’interlocutore politico ma l’accusa politica specifica resta sempre la stessa. Ossia, detta in termini ancora più semplici, senza la sinistra al potere la democrazia è sempre a rischio. E, con la democrazia, la tenuta dello Stato di diritto e addirittura la permanenza delle libertà democratiche e sociali.

Ora, se con il Pci c’era una classe dirigente di straordinario livello e di rara qualità, è di tutta evidenza che invece con il nuovo corso del Pd della Schlein e il ritorno di una sinistra radicale, massimalista ed estremista, si ripropone il tema di come far ripartire quella “cultura della mediazione” e quella “politica del confronto” che erano, e restano, i tasselli cardinali della tradizione e del pensiero autenticamente democratico. Per larga parte frutto e conseguenza anche dell’influenza del pensiero cattolico democratico e popolare. Per questi motivi è fondamentale in questa fase politica – anche in vista del dibattito sulla riforma istituzionale e costituzionale che è decollato dopo la presentazione da parte del Governo del relativo progetto – far sì che le forze riformiste e tutti coloro che hanno una concezione autenticamente democratica e costituzionale della politica, non facciano la politica dello struzzo ma si assumano la responsabilità e il compito – politico, culturale e di metodo – di partecipare attivamente al confronto politico battendo alla radice quel tentativo di radicalizzare il conflitto e di delegittimare moralmente e politicamente l’avversario/nemico. Perchè in gioco, ancora una volta, ci sono la qualità della nostra democrazia e la stessa credibilità delle nostre istituzioni.

Il capogruppo della Lega Molinari assolto dall’accusa di falso elettorale

Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, già assessore regionale del Piemonte, è stato assolto dall’accusa di falso elettorale. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Paolo Gallo, del tribunale di Torino:  “il fatto non sussiste”, valida anche per altri due imputati. La procura della repubblica aveva chiesto otto mesi di reclusione.

L’odg del Consiglio regionale

Il presidente Stefano Allasia ha convocato il Consiglio regionale martedì 14 novembre, dalle 10alle 19, con sindacato ispettivo alle 9.30 e question time alle 14. All’ordine del giorno il proseguimento del Ddl 218 sul sistema integrato di orientamento, formazione e lavoro, il 222 per istituire il Parco Cinque laghi di Ivrea, il testo unificato sulla fibromialgia e le delibere sul programma di ricerca dell’Ires Piemonte e sul Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2024-26.

Si riuniscono anche le Commissioni.