Più risorse alla sanità. Con una proposta di legge al Parlamento, presentata dalla Giunta e votata ieri all’unanimità, il Consiglio regionale chiede di vincolare per legge ad una percentuale non inferiore al 7,5 per cento del Pil il finanziamento annuale del sistema sanitario nazionale, con un incremento graduale da qui al 2027.
Il testo, ha spiegato l’assessore Luigi Icardi, è stato condiviso in Conferenza delle Regioni e sarà ora inviato alla Camera dei Deputati: “Con questa legge chiediamo che i fondi della sanità vengano integrati, fino a raggiungere la soglia minima del 7,5 per cento del Pil, e il superamento dei vincoli di spesa per il personale sanitario, nel rispetto dell’equilibrio finanziario”.
Per il relatore di maggioranza Alessandro Stecco(Lega) “il ragionamento che sottende alla legge è la crescita tendenziale delle richieste di prestazioni sanitarie e sociosanitarie a fronte di un servizio sottofinanziato e ancora in affanno per la necessità di coprire i costi derivanti dalle spese sostenute in pandemia. Da qui l’esigenza di destinare maggiori risorse alla sanità per garantire a tutti il diritto alla salute”.
“Il Covid ci ha insegnato che sulla salute non si può derogare – ha detto Raffaele Gallo, relatore per l’opposizione e primo firmatario di un’analoga proposta di legge del Partito democratico che chiedeva di applicare la percentuale del 7,5 già da quest’anno – per questo il vincolo cui fa riferimento la legge andrebbe inserito in Costituzione”.
Numerosi gli interventi dei consiglieri. Per il capogruppo della Lega, Alberto Preioni “obiettivo della legge è avvicinarci in cinque anni alla media europea e superare i vincoli imposti alle regioni per il personale così da poter concorrere in modo autonomo al fabbisogno del proprio territorio regionale”. “
Non basta avere maggiori risorse – ha sottolineato Domenico Ravetti (Pd) – dobbiamo impegnarci ad utilizzarle meglio, intervenendo ad esempio sull’eccesso di visite e sul consumo dei farmaci”. Il tema del privato è stato al centro degli interventi dei consiglieri dem Domenico Rossi “sul privato non c’è pregiudizio, ma deve essere uno strumento al servizio del pubblico, che deve restare al centro degli investimenti dello Stato” e Diego Sarno: “In media i piemontesi spendono 665 euro per prestazioni private e la rinuncia alle cure è passata dal 12% del 2019 al 20% del 2021. I dati ci dicono che migliaia di persone smettono di curarsi”.
Della stessa opinione Sean Sacco (M5s) “in Piemonte chi rinuncia a una visita specialistica è passato dal 8,7% del 2019 al 15% nel 2021 e il 45% delle visite specialistiche è fatto a pagamento. Il privato si sta sostituendo sempre di più al pubblico e può decidere quali prestazioni erogare, generalmente quelle a più alta remunerazione” e Silvana Accossato (Luv) “Sulle liste d’attesa non è sufficiente ipotizzare un sistema dove al pubblico è destinato solo il ruolo di garante e regolatore”.
La Pdl presentata da Gallo non è stata votata, con un ordine del giorno Preioni ha chiesto di non passare agli articoli, essendo i due testi sostanzialmente analoghi.
Lo spiegheremo ad ogni italiano come la destra ci ha riportato all’austerity
Ci sarà il tempo di spiegare agli italiani come siete riusciti a riportarci all’austerity mentre c’erano fiumi e fiumi di miliardi di euro grazie al Pnrr.
Lo afferma nell’Aula di Montecitorio Marco Grimaldi dell’Alleanza Verdi Sinistra.
Ci sarà il tempo di spiegare agli italiani – aggiunge il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi – come questa destra al governo è riuscita a mettere le mani nelle tasche dei pensionati e fare peggio della Fornero ministra.
Il loro nuovo slogan “Dio, Patria e Iva al 22% sui pannolini. Ne parleremo presto durante la legge finanziaria ma iniziamo a dirglielo: è ora – conclude Grimaldi – di tassare i ricchi non gli assorbenti!
“UN TRAGUARDO L’APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA AL PARLAMENTO DEL VINCOLO DEL 7,5% DEL PIL. UNA VITTORIA DEL PD”
31 ottobre 2023 – “E’ sicuramente un traguardo per il Piemonte che, oggi, l’Aula di Palazzo Lascaris affronti le proposte al Parlamento, di Giunta e del Partito Democratico, che toccano uno stesso, importantissimo tema: la necessità che l’importo delle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale sia determinato in misura non inferiore al 7,5% del PIL dell’anno precedente. Dietro a questa scelta c’è la consapevolezza dell’importanza di finanziare il SSN, un bene collettivo. Questo vincolo dovrebbe entrare in Costituzione esattamente come il pareggio di Bilancio. Il Partito Democratico, presentando questa proposta, nel luglio scorso, ha voluto dire concretamente basta ai tagli alla sanità e riteniamo importante che la Giunta l’abbia voluta condividere. Il SSN è un bene collettivo e il suo finanziamento non può e non deve mai essere oggetto di discussione, ma una certezza. La pandemia ci ha drammaticamente messo di fronte all’importanza della nostra sanità. Sulla salute non si può tagliare” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Il Covid – prosegue l’esponente dem – ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario e ci ha dimostrato con chiarezza quanto sia importante rafforzare e potenziare la sanità pubblica e, adesso, la nuova crisi economica, causata dai conflitti, sta drammaticamente spingendo molti italiani verso la scelta di rinunciare a prevenzione e cure. I numeri ci dicono che il centrodestra al Governo sta andando nella direzione opposta. I Governi Conte e Draghi, nonostante le gravi difficoltà, sono riusciti a mantenere la spesa sanitaria intorno al 7% del PIL: 7,4% nel 2020, 7,2% nel 2021, 7 % nel 2022. Le previsioni per il triennio 2023-2025, sotto il Governo Meloni, disegnano una discesa costante: 6,6% nel 2023, 6,3% nel 2024, 6,2% nel 2025. Il Partito Democratico, ancora una volta, ha scelto di essere al fianco dei cittadini, attraverso proposte serie e concrete”.
“Purtroppo – afferma Gallo – la Legge Finanziaria, in discussione a Roma, se da un lato stanzia 3 miliardi in più per la spesa sanitaria dall’altro raggiunge appena il 6% del Pil e la destinazione di queste risorse non è quella che servirebbe al Paese. Certo è importante prevedere il rinnovo contrattuale per i medici, tuttavia la misura sulle pensioni rischia di vedere uscire dal mondo del lavoro un numero molto alto di medici che lasceranno scoperti servizi. La nuova legge, inoltre, non abolisce il tetto di spesa sul personale e non inserisce risorse per nuove assunzioni, se non nel 2025 e per potenziare il sistema territoriale”.
“Infine – conclude Gallo – la Finanziaria prevede, ed è la cosa più preoccupante, la riduzione delle liste d’attesa, non attraverso assunzioni riorganizzazione e rimodulazione dei processi, ma attraverso un aumento di trasferimenti ai privati. In un momento in cui il Governo sceglie un modello sempre più orientato alla sanità privata il Partito Democratico sceglie, invece, di proseguire la battaglia a sostegno di una sanità pubblica che deve essere rafforzata, modernizzata e sostenuta attraverso uno stanziamento consistente di risorse e una sua profonda riorganizzazione”.
DESIRÒ : SI INNEGGIA ALLA LIBERTÀ SOSTENENDO LA NASCITA DI UNA TEOCRAZIA
“Destina un milione di euro alle associazioni antiabortiste”.
“Questa mattina in IV Commissione ancora una volta ho espresso convintamente il mio parere contrario sulla bozza di deliberazione della Giunta regionale che destina un milione di euro al fondo Vita Nascente e alle associazioni antiabortiste. Sono totalmente contraria ad un provvedimento marcatamente ideologico che oltretutto ha il grosso limite di mettere il tema economico eccessivamente al centro dell’eventuale scelta della donna di abortire, come se l’unico o il principale motivo per cui una donna decide di affrontare una scelta così dolorosa come quella di abortire fosse un problema di soldi, sappiamo che la realtà è decisamente più complessa della narrazione bigotta che Marrone continua a propinarci” ha dichiarato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.
“Saremmo invece decisamente disponibili ad un dialogo se si parlasse veramente di azioni a sostegno delle famiglie con contributi agli enti locali e ai consorzi socio-assistenziali. Per esempio solo la scorsa settimana abbiamo votato a favore della nuova legge regionale sui servizi educativi per l’infanzia. Ecco noi saremmo pronti a votare anche subito con la maggioranza di destra se si destinasse quel milione di euro agli asili nido e alle famiglie in difficoltà, invece di regalarlo alle organizzazioni pro-vita” ha continuato Accossato.
“Sempre su questo tema, seguiamo con interesse l’iniziativa della CGIL e dell’Associazione Se Non Ora Quando che la scorsa settimana hanno depositato un ricorso al TAR contro l’atto che istituisce la stanza anti-aborto all’interno dell’Ospedale Sant’Anna gestita da un’associazione che ha nel suo Statuto un esplicito riferimento alla cancellazione della legge 194/78” ha concluso la Capogruppo di LUV.
“Torino avrebbe potuto contare su impianti già pronti a ospitare le prossime Olimpiadi invernali del 2026, a 20 anni esatti dalla prima esperienza.
Purtroppo 5 anni fa il Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle introdusse una condizione che vincolava il CONI e di fatto escluse la Città dalla candidatura.
La Delibera che sottoponeva al Coni la condizione vincolante e cioè che fossero previste sinergie esclusivamente con località dell’area metropolitana torinese, fu approvata con i voti di tutto il Movimento 5 Stelle in Comune.”
“Torino ha lasciato sfuggire un’occasione unica, che le avrebbe permesso di non fermarsi nel suo percorso di crescita economica dopo gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si concluderanno intorno al 2026” – dichiara il Capogruppo dei Moderati Simone Fissolo.
Il 1° ottobre 2023 si è riaperto uno spiraglio per Torino in quanto gli organizzatori delle Olimpiadi Invernali sono ancora oggi alla ricerca di un’infrastruttura adeguata per la disciplina del bob. La sinergia tra la Città di Torino, la Città Metropolitana e la Regione Piemonte consentirebbe la riqualificazione della pista di bob di Cesana Torinese, oggi inutilizzata, e permetterebbe a Torino e al Piemonte di non perdere l’occasione dei Giochi Olimpici Invernali 2026 con grande beneficio in termini di immagine e di turismo.
Il Capogruppo Simone Fissolo ha inoltre evidenziato: “La riqualificazione della pista di bob di Cesana Torinese consentirebbe alla Regione di valutare la candidatura per i Campionanti del Mondo di bob del 2028″.
Non sono bruscolini. Non scherziamo le ALPI sono la priorità.
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione), componente Commissione infanzia e adolescenza:
La tragedia accaduta a Rivoli, l’ennesima di una lunga scia di femminicidi, ha visto un uomo uccidere la sua compagna e poi suicidarsi. A questa tragedia non deve aggiungersene un’altra quale sarebbe l’abbandono della bimba, figlia delle vittime. Quando parliamo di sussidiarietà è anche a vicende come questa che bisogna riferirsi. Lo Stato deve sussidiare una bimba in un modo che vada oltre il semplice affidamento ai parenti. È importante, ad esempio, attivare nuclei di professionisti specializzati nel sostegno psicologico e di inserimento nella scuola. La bimba sopravvissuta alla strage ha il diritto di essere indennizzata dallo Stato in quanto soggetto incolpevole di una tragedia che rischia di cambiare per sempre il corso della sua vita. Bene fanno quelle associazioni che chiedono l’intervento del giudice tutelare per consentire alla bimba di Rivoli di accedere al Fondo vittime di femminicidio. Perché è lei, sopravvissuta, la vittima più grande.
“In vista delle prossime elezioni regionali piemontesi le forze centriste è bene che non si alleino con i movimenti populisti e i partiti massimalisti. L’unica coalizione possibile e politicamente coerente resta quella con una coalizione che privilegi il buon governo del territorio senza rigidità ideologiche e senza estremismi.
E, nello specifico, anche i Popolari, almeno quelli che sono lontani tanto dal populismo quanto dal massimalismo, non potranno che optare per una alleanza pragmatica e profondamente ancorata ad un programma, attenta ai problemi dei piemontesi e lontana dalle pregiudiziali ideologiche e dai settarismi”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale ‘Tempi nuovi-Popolari uniti.