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Una riforma in nome di Enzo Tortora. Intervista a Francesca Scopelliti

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“L’attività di questi giorni per promuovere le ragioni del Sì al referendum sulla riforma della giustizia è grande e tocca diverse città. Sono stata a Palermo ospite del presidente Giorgio Mulè, oggi sarò a Macerata e poi andrò a Genova. L’impegno è totale, è un regalo che io devo fare a Tortora e sono determinata a mantenere questo impegno. Il comitato continua a respingere le falsità e il processo alle intenzioni che ormai usano i magistrati, o meglio tutti quelli del No. Questo un po’ mi stordisce, perché ormai ho capito che i magistrati hanno fatto davvero il partito del No. Usando però quelle sedi che sono state affidate loro come rappresentanza di una istituzione importante. Ma loro hanno ormai assunto la Cassazione, piuttosto che altri palazzi di giustizia, come sede del proprio partito. Questo è davvero fuori dalla Costituzione”.

Parola di Francesca Scopelliti, compagna di Enzo Tortora, senatrice per due mandati e oggi presidente del comitato Cittadini per il Sì in vista del referendum sulla riforma della giustizia.

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Una riforma in nome di Enzo Tortora. Intervista a Francesca Scopelliti

Un anno in Consiglio regionale

Un’attività intensa e concentrata soprattutto sull’aggiornamento, la semplificazione e sul riordino dell’impianto normativo esistente ha caratterizzato il lavoro consiliare nel 2025, svolto con continuità e carichi di lavoro significativi sia in aula sia nelle fasi istruttorie.

Nel corso dell’anno si sono tenute 49 sedute d’aula, per complessive 215 ore di discussione. Le leggi approvate sono state 22, mentre le delibere approvate hanno raggiunto quota 73, di cui 42 relative a nomine o designazioni di competenza consiliare.
L’attività ispettiva e di indirizzo si è mantenuta su livelli elevati: sono state presentate 306 interrogazioni e interpellanze e 300 interrogazioni a risposta immediata, mentre gli atti di indirizzo complessivamente depositati sono stati 329. Sul piano dell’iniziativa legislativa, i disegni di legge presentati sono stati 19 e le proposte di legge 34.
Particolarmente intenso il lavoro emendativo: in aula sono stati presentati 9.845 emendamenti su provvedimenti legislativi, con 197 approvati, ai quali si aggiungono 119 emendamenti su proposte di deliberazione, di cui 45 approvati.
Dal punto di vista dei contenuti, il 2025 è stato segnato in modo rilevante dalla legge regionale 9/2025, la cosiddetta legge di riordino, che con 148 articoli ha inciso in maniera trasversale sul corpus normativo regionale. A questa si affiancano altre otto leggi di modifica di normative preesistenti. Tra le leggi approvate, anche quella per ampliare la platea della Comunità energetiche, contro le truffe affettive e contro l’abbandono sociale.
Sul versante deliberativo, l’attività si è concentrata anche su importanti strumenti di pianificazione, tra cui il piano dei rifiuti speciali, il piano stralcio delle attività estrattive, il piano triennale per la cultura e il piano di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Nel corso dell’anno è stato infine portato a termine l’iter di discussione del piano socio-sanitario.
Anche le Commissioni del Consiglio regionale hanno registrato un’intensa attività, con 337 sedute complessive, dato che conferma la continuità e la produttività del lavoro istituzionale. Il numero legale è mancato solo due volte, segnalando una partecipazione costante dei componenti.
Le Commissioni si sono riunite 7 volte in sede legislativa, di cui 4 congiunte, mentre il lavoro istruttorio ha incluso 20 consultazioni online, 22 in presenza e 79 audizioni. Nel corso dell’anno sono stati assegnati 51 provvedimenti, tra cui 33 proposte di legge e 18 disegni di legge, oltre a 70 Proposte di    deliberazione (PDCR). Molto significativo anche il numero degli emendamenti depositati, pari a 1000, che testimonia un approfondimento capillare dei testi. Sono stati espressi 30 pareri preventivi e licenziati 13 disegni di legge, 6 proposte di legge e 63 PDCR, mentre 2 proposte di legge sono state ritirate.
Gli uffici hanno supportato i consiglieri con 40 progetti di legge, 11 ordini del giorno e numerosi atti. Prodotte 125 schede legislative e 18 newsletter tematiche, oltre a 65 segnalazioni di novità giuridiche. Pubblicati tre numeri della rivista “Il Piemonte delle Autonomie”.
In generale, poi, l’Ufficio di presidenza ha svolto 49 sedute e assunto 317 deliberazioni.
Il Comitato delle Autonomie Locali nel 2025 ha svolto 16 sedute dell’Udp e 14 sedute dell’assemblea plenaria, tutte in videoconferenza, e ha reso 30 pareri su progetti di legge e regolamenti, tre dei quali con condizioni. Sono inoltre stati predisposti 8 pareri per la Corte dei Conti su richiesta dei Comuni.
La Commissione di garanzia ha operato con 7 sedute, nelle quali ha esaminato e valutato i profili regolamentari e procedurali delle questioni sottoposte, esprimendo 7 pareri formali. La sua attività ha riguardato il rispetto delle norme interne, la corretta applicazione dei regolamenti consiliari e la tutela della regolarità degli atti.

Sono oltre 30 milioni di euro gli investimenti già in corso per le ristrutturazioni del patrimonio immobiliare del Consiglio regionale, ai quali si aggiungono 5,6 milioni previsti nel 2026. Negli ultimi anni il fabbisogno del Consiglio è cresciuto dell’11%, a fronte di un aumento dei prezzi del 19,6%, mentre i trasferimenti regionali sono passati da 48,8 a 53 milioni tra il 2018 e il 2025. Le spese di investimento hanno registrato un incremento significativo, da 1,8 a 5,2 milioni in sei anni. Una quota rilevante riguarda i lavori edili e di ristrutturazione, come il restauro di Palazzo Lascaris (12,5 milioni), dell’ex BdS con la nuova biblioteca (7,2 milioni) e la riqualificazione di via Arsenale 14 (13,8 milioni). Parallelamente sono cresciuti gli investimenti in informatica, con spese in conto capitale salite fino a 1,8 milioni nel 2025. Importante anche l’impegno sulla formazione del personale, con oltre 1.500 giornate erogate nel 2025. La qualità dei servizi è confermata dalla nuova ricertificazione ISO 9001 senza rilievi. Infine, la rideterminazione dei vitalizi ha generato un risparmio annuo superiore ai 900.000 euro.
Tra le attività di rilievo, ricordiamo l’aggiudicazione alla Società Cooperativa Culture di Venezia la gestione della nuova Biblioteca “Umberto Eco”, che aprirà nel 2026 in via Alfieri. Avviato con successo il servizio di visite guidate a Palazzo Lascaris, affidato a Turismo Torino e Provincia, già confermato per il 2026. Presentata e adottata la quarta edizione del Manuale per la redazione dei testi normativi, con nuovi allegati e appendici per migliorare la qualità legislativa.
Nel 2025 il Consiglio regionale del Piemonte ha sviluppato un’intensa attività culturale, educativa e civica attraverso i suoi Settori e Organismi consultivi, con ricadute significative per cittadini, scuole e territorio, confermandosi un punto di riferimento culturale per tutta la regione, capace di valorizzare memoria, diritti, partecipazione e inclusione.
Al Salone del Libro il Consiglio ha promosso ben 28 eventi, molti dei quali rivolti ai giovani, e contribuito in modo decisivo alla realizzazione dello stand della Regione Piemonte.
Sono state allestite cinque mostre alla Galleria Spagnuolo – “Orizzonte bianco”, “La meraviglia Unesco di Langhe Roero e Monferrato”, “Il Piemonte all’opera”, “Donne e motori? Gioie e basta” e “Tormenti, visioni, evasioni” – che hanno registrato 405 visitatori.
Tre esposizioni hanno riguardato l’Urp, l’ufficio relazioni con il pubblico: “Alpini uomini di pietra”, “Sulle ali della Bora”, “Marionette da favola”) e accolto 409 cittadini, mentre la Biblioteca URP ha raggiunto 637 utenti.
Il progetto “Porte Aperte a Palazzo Lascaris”, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia, è stato avviato nell’aprile 2025. Il servizio di visite guidate, affidato alle guide turistiche di Turismo Torino, ha coinvolto 50 istituti scolastici con 1.209 visitatori (di cui 1.065 studenti e 144 docenti). Sono state inoltre accolte 24 delegazioni per un totale di 466 cittadini, oltre a 330 visitatori nelle aperture straordinarie e 200 cittadini nelle aperture mensili. Complessivamente, nonostante i lavori in corso, Palazzo Lascaris ha registrato 2.205 visitatori nel 2025.
Tra gli eventi di rilievo figurano anche le frequenti visite di delegazioni straniere a Palazzo Lascaris.
Nel 2025 il Comitato regionale per i Diritti Umani e Civili ha affrontato i temi della pace, delle persecuzioni e dei diritti civili con un ampio programma di iniziative. Ha aderito alla Marcia per la Pace di Assisi e promosso la Giornata per i diritti umani e civili e le resistenze dimenticate, con testimonianze da Iran, Kurdistan, Venezuela e Bielorussia. Ha organizzato la Giornata della libertà di stampa a Cuneo e sostenuto la mostra dedicata a Vasilij Grossman contro i totalitarismi. Con l’Associazione Vittime del Terrorismo ha ricordato le vittime della violenza politica. Sul fronte sociale ha partecipato al Forum Africane Italiane sulla cooperazione allo sviluppo. Infine, ha sostenuto il DisFestival della CPD, dedicato a disabilità e inclusione.
Nel 2025 la Consulta regionale europea del Consiglio regionale del Piemonte ha rafforzato la formazione europea dei giovani con la 41ª edizione del concorso “Diventiamo cittadini europei”, che ha coinvolto 428 studenti, 22 istituti e 123 istanze, con viaggi studio a Strasburgo e Maastricht. Per il 2025 2026 è stata avviata la 42ª edizione, che ha registrato numeri record: 676 studenti, 28 istituti e 157 istanze, su temi come intelligenza artificiale e ripristino della natura. Rinnovata la Convenzione triennale con lo IUSE, conclusa la Fase 1 del progetto sulla governance partecipata e organizzati seminari con l’Università di Torino. La Consulta ha inoltre promosso l’incontro “È tempo di fare gli Stati Uniti d’Europa” con il Movimento Federalista Europeo. In ottobre ha collaborato al Convegno annuale dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti, che ha riunito 350–400 partecipanti da tutta Italia ed Europa. L’attività 2025 conferma la Consulta come punto di riferimento regionale per la cultura europea e la cittadinanza attiva.
Il Comitato Resistenza e Costituzione ha promosso numerose iniziative per le ricorrenze del 27 gennaio, 10 febbraio e 25 aprile, in collaborazione con il Polo del ’900, l’ANPI e l’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia. Sono proseguiti i progetti con scuole e istituti della memoria, con convegni dedicati a Salussola, Giorgio Amendola e figure del Risorgimento e della Resistenza. Al già citato Salone del Libro il Comitato ha organizzato tre incontri con autori e premiato i vincitori della 44ª edizione del Progetto di Storia contemporanea, che ha coinvolto 95 gruppi, 492 studenti e 35 istituti. Gli studenti hanno partecipato a viaggi studio, realizzando anche cortometraggi. Avviata la 45ª edizione del Progetto, dedicata ai minorenni nella guerra di Liberazione, con elaborati multimediali e dibattiti. L’attività ha rafforzato la diffusione dei valori costituzionali e della memoria civile nelle scuole e nella società piemontese.
La Consulta Femminile ha assegnato il Premio Marcellina Gilli e promosso iniziative per la parità di genere, tra cui Ottobre Rosa, “Lingua Madre” e campagne contro la violenza.
La Consulta delle Elette ha sostenuto gli appuntamenti dell’8 marzo e del 25 novembre, con il convegno “Lavoro al femminile” e la proiezione gratuita del film “C’è ancora domani”.
L’Osservatorio Usura ha coordinato il concorso “Ambasciatori del Consiglio regionale”, con 421 studenti e viaggi studio a Roma, affiancati da attività di educazione finanziaria.
Gli Stati Generali Prevenzione e Benessere hanno promosso iniziative su salute, sport e inclusione, tra cui “Play the Games 2025”, che ha coinvolto oltre 200 atleti con disabilità.
Nel 2025 l’ufficio stampa del Consiglio regionale del Piemonte ha intensificato la sua attività, pubblicando 542 comunicati e registrando 1,35 milioni di pagine viste sul sito istituzionale. L’Assemblea si conferma leader nella comunicazione social tra le istituzioni legislative regionali in Italia, con 90,8 mila follower su Facebook, 22 mila su X e 12 mila su Instagram. L’obiettivo è proseguire nell’impegno del Consiglio nel rendere l’informazione trasparente, imparziale e accessibile a tutti i cittadini.
Anche l’attività degli organi di Garanzia del Consiglio regionale del Piemonte ha registrato un’intensa attività a tutela dei cittadini. Il Difensore civico ha ricevuto 689 istanze, soprattutto su salute, disabilità, politiche sociali, ambiente e lavoro. Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha trattato 94 casi, legati a rapporti con i servizi sociali, adozioni, affidamenti e diritto allo studio. Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ha gestito 218 istanze, riguardanti disagi detentivi, salute e trasferimenti. Il Garante per i diritti degli animali ha seguito 19 segnalazioni, relative a canili, colonie feline e condizioni di mantenimento.

Nell’ambito della Convenzione per i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), sono state organizzate tre iniziative a Novara, Alba e Torino. La XII edizione del Corso per Tutori volontari ha registrato 98 iscritti, di cui 76 diventati tutori, rafforzando la rete di protezione dei minori vulnerabili.
Dall’Ufficio di presidenza sono stati concessi 386 patrocini gratuiti e, con la nuova formula a rendicontazione, oltre 150.000 euro di patrocini onerosi nei primi tre periodi. Le organizzazioni dirette hanno ricevuto circa 94.000 euro, mentre le partecipate hanno beneficiato di oltre 2,2 milioni di euro per 311 iniziative. L’attività ha valorizzato tradizioni, eccellenze e territorio, consolidando il ruolo del Consiglio regionale come promotore culturale e istituzionale.
Il Centro Gianni Oberto, dedicato alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale piemontese, è stato rafforzato dalle leggi regionali 15/2022 e 8/2022, che gli hanno attribuito nuovi compiti legati alla Festa del Piemonte e alla giornata del valore alpino. Dopo aver seguito soprattutto il percorso che ha portato, nel 2024, alla creazione dell’Inno del Piemonte “Ël Drapò a deuv vive”, ha avviato la definizione di un calendario di ricorrenze celebrative della storia e delle tradizioni regionali. Il Comitato quest’anno ha lavorato all’individuazione di nuove figure rappresentative dei valori piemontesi nel mondo. Il 29 ottobre 2025 si è insediato il nuovo Comitato Consultivo.

Dichiarazioni dell’ufficio di Presidenza
Davide Nicco (presidente)
“Facciamo il consuntivo di un anno di lavoro intenso, con 225 ore d’Aula, in crescita rispetto alle 215 registrate alla data di oggi nel 2023. Non prendo in esame i dati 2024, perché con le elezioni i numeri sono stati sensibilmente più bassi. Anche il numero totale dei provvedimenti approvati è in aumento, quest’anno sono stati sinora 95 e nel 2023 furono 84. Senza dimenticare le 337 sedute di Commissione svolte nel 2025, con tantissime audizioni e apertura a tutte le realtà piemontesi, nei vari campi.
Ma al di là della quantità di lavoro svolto, è la qualità che conta e la rilevanza dei documenti che abbiamo affrontato e votato, in ultimo il fondamentale Piano sociosanitario che è in discussione proprio in questi giorni.
Voglio dire inoltre che questa nuova biblioteca dove si tiene la conferenza stampa di fine anno, è un segnale ulteriore di impegno del Consiglio per il territorio. Nel 2026 dovrebbero concludersi anche i lavori di palazzo Lascaris e soprattutto quelli dell’Aula consiliare. Abbiamo affrontato questa grande ristrutturazione generale contenendo i costi generali: ieri è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio, evitando anche quest’anno l’esercizio provvisorio, con il parere positivo del collegio dei revisori. Un risultato che conferma una gestione improntata a rigore, responsabilità e trasparenza. Negli ultimi sette anni la spesa corrente, in termini reali, è diminuita dell’8,6%, nonostante un periodo segnato da una forte crescita dei costi e dall’inflazione”.
In ultimo, desidero esprimere la vicinanza del Consiglio regionale alle lavoratrici e ai lavoratori del gruppo Gedi, per le vicende legate alla possibile cessione della società a investitori stranieri.

Francesco Graglia (Vicepresidente)
“Non posso che ammirare questi lavori splendidi che stanno per terminare. La biblioteca è splendida e sarà una ricchezza per il quartiere, la città di Torino e tutta la Regione. Sottolineo poi l’evoluzione positiva del lavoro della Consulta europea. La partecipazione degli studenti ai progetti è raddoppiata e dobbiamo ringraziare gli uffici e le scuole per questo ottimo risultato”.

Domenico Ravetti (Vicepresidente)
“Il ruolo di vicepresidente è istituzionale ma anche un’esperienza umana bellissima. Ringrazio il presidente Nicco di averci dato la possibilità di vivere questa esperienza nel migliore dei modi.
Quanto all’attività del comitato resistenza e costituzione, di cui sono presidente, abbiamo lavorato seguendo il calendario e le varie ricorrenze. Dal Giorno della memoria al il 10 febbraio giorno del ricordo, il 25 aprile, il 2 giugno festa della Repubblica.
Quest’anno mi piace ricordare Rivoli medaglia d’oro e un piccolo paese della provincia di Cuneo, Valdieri, dove gli studenti hanno piantato 12 alberi per ricordare 12 partigiani morti su quelle montagne e i primi 12 articoli della Costituzione, in occasione dell’80mo anniversario della Liberazione”.

Fabio Carosso (Consigliere segretario)
“La tradizionale conferenza stampa quest’anno si svolge in uno spazio nuovo, che non è solo un luogo ma un progetto e un’idea di comunità: la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco”. Un ambiente che non custodirà soltanto libri, ma diventerà un crocevia di relazioni, conoscenza e dialogo.
Uno spazio moderno, aperto e inclusivo, in cui il Consiglio regionale mette al centro la cultura e la capacità di guardare lontano. Negli ultimi anni abbiamo portato avanti importanti lavori di ristrutturazione a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale, per rinnovare la casa dei Piemontesi e renderla sempre più aperta alla comunità.
Lo scorso anno avevo anticipato il progetto sulla felicità: a novembre abbiamo coinvolto i giovani in una giornata alle OGR, pensata come momento educativo e motivazionale”.

Mario Salvatore Castello (consigliere segretario)
“Il 2025, anno di avvio della XII Legislatura, ci ha visti impegnati a rendere il Consiglio regionale del Piemonte una vera casa di tutti, fondata su equilibrio politico e stabilità istituzionale.
Al centro del lavoro c’è stata l’efficienza concreta nelle risposte ai cittadini, testimoniata dall’attività degli Organi di Garanzia, che hanno seguito centinaia di casi su salute, disabilità, diritti dei detenuti e tutela degli animali.
Abbiamo investito sull’eccellenza civica: decisivo l’impegno dell’Osservatorio contro l’usura e il sovraindebitamento, che ha coinvolto oltre 400 studenti in percorsi di legalità e attivato tutele per famiglie e rider. Progetti come Ragazzi in Aula e Ambasciatori del Consiglio Regionale confermano la scelta di puntare sui giovani come motore del cambiamento.
Chiudiamo l’anno su basi solide. Continuerò a lavorare con questo spirito: equilibrio politico, risposte efficaci ai cittadini e un impegno etico e sociale per rendere il Piemonte un’eccellenza a livello nazionale”.

Valentina Cera (Consigliera segretaria)
“L’anno di lavoro di questo Ufficio di Presidenza è stato intenso e ricco di contenuti: abbiamo condiviso numerose tematiche e, in particolare, mi sono occupata delle politiche per la parità. Creare pari opportunità tra donne e uomini è un obiettivo centrale del nostro impegno, che portiamo avanti in stretta collaborazione con la Consulta femminile.
Ci siamo occupati di contrasto alla violenza di genere e abbiamo accompagnato molti Comuni nella realizzazione di progetti rivolti anche alle giovani generazioni. Accanto a questo, non sono mancati momenti di sensibilizzazione e confronto: presentazioni, spettacoli e la partecipazione alla corsa Just the Woman I Am, che ci ricorda quanto sia ancora necessario “correre” per raggiungere una reale parità.
Ricordo inoltre la partecipazione al Salone del Libro e l’attenzione dedicata al tema delle discriminazioni che corrono sul web, spesso le più subdole e aggressive.
Anche il lavoro svolto con la Consulta delle Elette ha perseguito obiettivi analoghi, nella convinzione che la collaborazione e il confronto siano strumenti fondamentali per costruire una società più equa”.

Centri Impiego, Canalis (Pd): “Fondi spesi ma nebbia sulla riforma”

Gli interventi per la ristrutturazione e l’ammodernamento dei Centri per l’Impiego, finanziati con risorse nazionali e PNRR, procedono nel rispetto delle scadenze, ma non è ancora chiara la riforma ventilata dall’assessore Chiorino

16.12.2025 – Nel rispondere al mio Question time odierno, l’assessore Chiorino ha rassicurato sui tempi di spesa delle risorse PNRR per i Centri per l’impiego e per il programma GOL entro la scadenza di giugno 2026, ma non ha offerto chiarimenti sulla riforma complessiva dei Centri per l’impiego, più volte ventilata.

Ad oggi sono stati impegnati 52 dei 68 milioni di euro, risorse nazionali e PNRR, per rafforzare la formazione degli operatori dei Centri per l’impiego, per i sistemi informativi e le infrastrutture.

Per quanto riguarda il programma GOL, al 30 novembre 2025, 165.632 persone hanno trovato lavoro e tutti i 294 milioni di euro assegnati sono stati impegnati.

Il nodo della riforma dei Centri per l’impiego sarà cruciale per garantire continuità ed efficienza: servono assunzioni di nuovi operatori e c’è un problema di sedi e di spazi fisici.

Monitoreremo che entro il 30 giugno venga conclusa la formazione delle restanti persone disoccupate e soprattutto che questa grande mole di fondi europei erogata in maniera straordinaria durante la pandemia abbia un seguito e non resti una cattedrale nel deserto.

Monica CANALIS – vice presidente commissione lavoro e attività produttive del Consiglio Regionale

La risposta della Giunta al question time di Sergio Bartoli (Lista Cirio)

 

«Dopo il question time, Regione già attivata: lunedì tavolo al Ministero»

Nel corso della risposta fornita al question time presentato da Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Consiliare – Ambiente, l’Assessore regionale Elena Chiorino, a nome della Giunta, ha confermato che la Regione Piemonte sta seguendo con attenzione la vicenda Konecta, annunciando una serie di iniziative conseguenti al confronto avvenuto in Aula.

In particolare, rispondendo all’interrogazione di Bartoli, l’Assessore ha comunicato che è stato programmato per lunedì 22 dicembre un tavolo di confronto presso il Ministero del Lavoro, con la partecipazione dell’azienda e delle organizzazioni sindacali. È stato inoltre precisato che, a valle dell’incontro ministeriale, la Regione promuoverà ulteriori momenti di consultazione, nell’ambito delle proprie competenze, partendo dalle basi condivise già definite.

«I lavoratori di Konecta e le loro famiglie non sono soli – commenta Sergio Bartoli –. La risposta della Giunta al mio question time conferma che la Regione ha rafforzato il proprio impegno su questa vertenza, assumendo un ruolo attivo di accompagnamento e tutela».

«Spostare la sede di lavoro di un numero così rilevante di dipendenti – prosegue Bartoli – ha una ricaduta concreta sulla qualità della vita delle persone, sulle loro famiglie e sull’intero territorio. Per molti lavoratori affrontare quotidianamente lunghi spostamenti verso il capoluogo significa rinunciare ad attività sociali e di volontariato, con un conseguente impoverimento del tessuto comunitario locale, già fortemente sotto pressione».

«La presenza della Regione, ribadita oggi in Aula – conclude Bartoli – rappresenta un elemento fondamentale di tutela per i lavoratori e per gli Enti Locali. Continuerò a seguire con attenzione questa vicenda affinché si costruiscano soluzioni equilibrate, capaci di difendere il lavoro e il territorio, nel rispetto delle legittime esigenze dell’azienda».

Opposizioni in Regione, PSSR: “un piano incompleto dopo anni di ritardi”

Le opposizioni in Consiglio regionale esprimono una valutazione fortemente critica sul Piano Sociosanitario Regionale, arrivato in Aula dopo un lungo e travagliato percorso. Secondo i gruppi di minoranza, il documento resta fragile e privo di una visione strategica, nonostante le numerose modifiche introdotte grazie al lavoro svolto in Commissione e agli emendamenti presentati.

“Gli oltre 200 emendamenti presentati dalla Giunta dimostrano che approvare il Piano sociosanitario entro l’estate sarebbe stata una forzatura e avrebbe prodotto un documento inservibile. Fin dall’inizio, infatti, avevamo segnalato errori, lacune e dati non aggiornati. Sarebbe stato molto meglio partire subito con le audizioni in Consiglio regionale, coinvolgendo tutte le forze politiche, invece di tentare un percorso di consultazioni gestito dalla sola Giunta, rivelatosi confuso e insufficiente. Con nove incontri sul territorio abbiamo ascoltato amministratori, operatori, associazioni e sindacati, restituendo al Consiglio un ruolo centrale di confronto con la società piemontese. I contributi raccolti sono ora pubblici e consentono di misurare la distanza tra le richieste del territorio e il testo finale che, purtroppo, resta ampia. Nel merito, il giudizio del PD resta negativo: il Piano è ancora privo di una solida base epidemiologica, di obiettivi chiari, risorse definite e indicatori di risultato. Riconosciamo che alcune integrazioni utili, sia della Giunta sia delle Opposizioni, siano entrate nel piano al seguito del lavoro di Commissione, ma non bastano a colmare l’assenza di una visione complessiva. La sanità piemontese ha bisogno di scelte chiare e condivise, non di un Piano fragile e costruito in ritardo” dichiara Daniele Valle, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Sanità.

Sul merito delle modifiche apportate, il Partito Democratico rivendica il ruolo decisivo svolto dalle opposizioni nel rafforzare alcuni capitoli chiave del Piano.

“Il Piano Socio Sanitario arriva oggi in Consiglio in una versione con qualcosa in più rispetto a quella iniziale, solo col nostro intervento. La maggioranza aveva presentato un testo debole e generico, che è stato corretto grazie agli emendamenti che abbiamo portato nel merito.

Sulla salute mentale abbiamo imposto un cambio di paradigma: non più una logica di cronicizzazione fondata su farmaci, ospedalizzazioni e residenzialità, ma il recupero della persona, il rafforzamento dei servizi territoriali, il lavoro di équipe integrate e il ruolo centrale del Piano Terapeutico Riabilitativo Individuale. Un’impostazione che migliora la qualità della cura e rende più efficiente anche la spesa pubblica. Sugli obiettivi strategici abbiamo introdotto il principio di equità, indicando priorità chiare: rafforzamento della sanità di prossimità, presa in carico delle fragilità e superamento di una programmazione ospedaliera ormai superata, che non tiene conto dell’invecchiamento della popolazione, della lezione del Covid, del Decreto 77 e del PNRR. Sulla salute delle donne abbiamo colmato vuoti evidenti, inserendo la prevenzione della violenza di genere, il riconoscimento del dolore pelvico cronico e della vulvodinia, e il potenziamento della rete per i disturbi alimentari.

Resta però una contraddizione politica enorme: a fronte di obiettivi condivisibili, non ci sono risorse, non ci sono finanziamenti, non c’è un quadro economico credibile. Senza investimenti, anche i miglioramenti ottenuti col nostro intervento rischiano di restare sulla carta”, afferma la capogruppo PD in Consiglio regionale del Piemonte Gianna Pentenero.

Anche il Movimento 5 Stelle sottolinea i ritardi accumulati dalla Giunta e le criticità strutturali ancora presenti nel documento.

“Il piano socio-sanitario approda a Palazzo Lascaris dopo anni di attese e di ritardi, anni nei quali la Giunta Cirio ha gestito la sanità in maniera improvvisata e senza alcuna programmazione – aggiunge Sarah Disabato, capogruppo M5S -. Sul documento permangono dubbi e criticità, a partire dalla mancanza di risorse per attuare le misure inserite nel piano, per arrivare al problema della carenza di personale che rimane irrisolto, senza considerare l’immobilismo che continua a regnare sovrano sull’edilizia sanitaria, dove non si posa un mattone se non per ospedali e case di comunità, strutture realizzate con i fondi PNRR portati a casa dal governo Conte”.

Disabato rivendica tuttavia i risultati ottenuti grazie al confronto in Commissione e alle audizioni.

“Grazie al lavoro fatto in Commissione e alle audizioni dei sindacati, degli ordini professionali, delle associazioni, degli enti locali e di tutti i soggetti interpellati – prosegue Disabato – il Movimento 5 Stelle è però riuscito a portare a casa importanti migliorie al piano socio-sanitario: un monitoraggio più stringente delle attività svolte in intramoenia, maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso il rafforzamento degli Spresal, l’introduzione di misure strutturali per la prevenzione ed il contrasto della violenza nei confronti del personale sanitario e socio-sanitario, il riconoscimento della rilevanza della pratica della crioconservazione degli ovociti. Stiamo inoltre lavorando per apportare ulteriori modifiche al testo, ad esempio per quanto riguarda l’attenzione verso gli animali oppure il contrasto ai Pfas”.

Dura anche la posizione del gruppo Stati Uniti d’Europa, che denuncia l’assenza di scelte chiare su risorse e personale.

“La Giunta evita il cuore del problema: risorse e personale. Questo Piano non chiarisce né le previsioni di spesa né come si intenda garantire i professionisti necessari. Dopo sei anni, non è più solo mancanza di visione: è incapacità di governo” dichiara Vittoria Nallo, Presidente del Gruppo Stati Uniti d’Europa per il Piemonte, che aggiunge: “È inaccettabile che si rinunci a definire obiettivi misurabili, criteri di scelta, condizioni minime di tutela per pazienti e operatori, indicatori di risultato, vincoli sulle grandi riorganizzazioni aziendali e infrastrutturali. Anche per questo, a proposito di Torino, abbiamo preteso, con un nostro emendamento, che la riorganizzazione della rete ospedaliera non possa essere improvvisata. Ogni iniziativa deve essere coerente con il progetto del Parco della Salute: servono logistica, pianificazione e soldi certi”, incalza Nallo. “Ma la sanità è fatta soprattutto di cura. Per questo abbiamo inserito, tramite emendamenti già approvati in commissione, due elementi di civiltà. Primo, una rivoluzione sugli screening neonatali: abbiamo impegnato la Regione ad allargare i test a tutte le malattie previste dai nuovi LEA e a finanziare anche le patologie non ancora incluse a livello nazionale. E dopo la diagnosi, a garantire che i pazienti vengano presi in carico immediatamente. Secondo, il modello Housing First per i senza fissa dimora: dare una casa è la base per qualsiasi percorso di cura sociosanitaria e psicologica. Terzo, la sanità transfrontaliera. L’attenzione alle aree interne è rimasta troppo spesso soltanto teorica: grazie al nostro emendamento la cooperazione con la Francia è finalmente realtà, superando il paradosso geografico dell’Alta Val Susa e delle terre di confine.”

In chiusura, Alleanza Verdi e Sinistra ribadisce il giudizio complessivamente negativo sull’impianto del Piano, pur riconoscendo i miglioramenti ottenuti grazie al lavoro delle opposizioni.

“Il piano era e resta insufficiente nel suo impianto complessivo, è un’occasione persa per individuare i fabbisogni e obiettivi socio-sanitari da misurare con indicatori chiari. – conclude Alice Ravinale, capogruppo di AVS – “Grazie a un lavoro attento di ascolto fatto in Commissione e al lavoro unitario delle opposizioni in questi mesi, siamo soddisfatte che, per esempio, nella nuova versione siano state accolte le proposte su temi cruciali come la salute mentale, ma anche su fattori che hanno un impatto enorme sulla sanità e di cui non c’era traccia nella prima versione, in primis l’inquinamento dell’aria. Come AVS abbiamo portato l’attenzione a specifiche situazioni che oggi entrano nel piano: la prevenzione per le persone con BRCA, mutazioni che predispongono ad alcuni tipi di tumori; le cure riabilitative per le persone con mielolesioni, a partire dal rafforzamento dell’Unità Spinale Unipolare di Torino; il rafforzamento delle unità mobili multidisiciplinari per la presa in carico socio-sanitaria delle persone senza fissa dimora. Con i nostri emendamenti in aula continueremo a insistere per un PSSR che dia risposte all’altezza dei bisogni sulla medicina di genere, sulla medicina territoriale, a partire dalla corretta organizzazione delle Case della Comunità, sui servizi sanitari in carcere, sull’emergenza delle persone anziane e malate non autosufficienti, che attendono anni per essere prese in carico dal sistema socio-sanitario gravando sulle famiglie, e sulle dipendenze, su cui questo piano è completamente insufficiente. Chiederemo anche che vengano pienamente rispettati i diritti di lavoratori e lavoratrici, proponendo che la Regione convenzioni o accrediti solo enti privati che applicano i CCNL corretti e li rinnovino: raccogliamo così tante vertenze degli ultimi mesi, da quella degli educatori a quella dei dipendenti delle RSA private a quella dei farmacisti delle farmacie private a quelle di chi gestisce i CUP con contratti multiservizi con tutele molto più basse. La Regione non può continuare a tollerare lavoro povero negli appalti e negli accreditamenti.”

Mini Manovre di bilancio: le c.d. “leggi mancia”, cioè i regalini distribuiti da ministeri (e ministri)

Di Carlo Manacorda

Parallelamente alla Manovra di bilancio, nella più assoluta “riservatezza” parlamentare, si discutono Mini Manovre di bilancio, che resteranno per lo più ignote ai cittadini: le c.d. “leggi mancia”. Ecco cosa hanno finanziato in passato. Sempre molto riservatamente…

Leggi l’articolo su lineaitaliapiemonte.it:

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“Barattolo”, Pd: “La povertà non è un crimine e fa rima con legalità”

 “La Regione utilizza il mercato di libero scambio per fare opposizione politica contro il Comune di Torino” 
“Abbiamo votato contro il protocollo regionale per il mercato di libero scambio “Il Barattolo” perché le nuove norme così declinate non sono volte a garantire maggiore legalità e funzionalità ma rischiano anzi di rendere più difficile i controlli e di vanificare il progetto come contrasto alla povertà. La riduzione delle giornate da 80 a 40 non segue un criterio. La nostra proposta era di 54, una a settimana più una domenica al mese, come per il Gran Balôn, quindi circa 60.
“I venditori di via Carcano  hanno protestato di fronte al Palazzo del Consiglio regionale per spiegare, con le loro storie, come la realtà del mercatino di libero scambio “Il Barattolo” non sia una sorta di mercato senza regole, come definito in modo dispregiativo da alcuni esponenti della destra, ma una realtà fatta di azioni positive per chi si trova in condizioni di fragilità economica e di rinforzo della legalità su un territorio complesso.
“Oggi la gestione da parte di una realtà esterna e il controllo attento delle forze dell’ordine rendono “Il Barattolo” di via Carcano un luogo idoneo per lo scambio e il recupero di oggetti nella legalità, nel quale peraltro vi sono anche gli hobbisti, che con il mercato del libero scambio lavorano. Oltretutto il Comune di Torino ha normato l’attività del mercatino con un apposito regolamento, cosa che in altre città non è stata fatta, grazie a un lavoro corale con la circoscrizione e le realtà del territorio stesso durato anni.
“Il coinvolgimento dei Servizi sociali può avere senso rispetto alla presa in carico delle persone più fragili, ma non in maniera rigida e semplicemente burocratica come previsto dal protocollo imposto dalla Regione. Peraltro non sono previste deroghe per il hobbisti, che dunque dovrebbero diventare casi sociale per poter lavorare?
“Alle fragilità si risponde con investimenti sul welfare, che invece la regione ha scelto di mettere sui bonus del click day,  e creando reti anche di mutuo aiuto come quella del barattolo può essere definita”.
Nadia Conticelli, consigliera regionale PD
Gianna Pentenero, presidente gruppo regionale PD

Imam, AVS-SE: “Gioia immensa per la sua liberazione”

“La nostra gioia per la liberazione di Mohamed Shahin dal CPR di Caltanissetta è immensa. E sappiamo di condividerla con tantissime e tantissimi torinesi che in queste settimane si sono mobilitati e che ringraziamo. La Corte d’appello di Torino ha accolto il riesame sulla convalida del suo trattenimento, rilevando che non sussistono elementi per affermare che sia un soggetto pericoloso, anzi che la difesa ha dimostrato ‘un concreto e attivo impegno del trattenuto in ordine alla salvaguardia dei valori su cui si fonda l’ordinamento dello Stato italiano’. Il Tribunale sottolinea come elementi nuovi e degni di rilievo il fatto che il procedimento relativo alle frasi ‘incriminate’ sia stato immediatamente archiviato dalla Procura della Repubblica, perché quelle espressioni non configuravano estremi di reato, e i fatti relativi al blocco stradale del 17.5.2025 in cui la condotta di Shahin è stata pacifica e non pericolosa. Soprattutto, rileva che gli atti relativi a tali procedimenti non sono stati secretati, a differenza di quanto riportava la sentenza, sulla base di informazioni non chiare provenienti dal Ministero, su cui abbiamo provato a far luce. Se si fosse saputo prima che l’indagine era stata archiviata e che non c’era alcun atto secretato in Procura, oggi non parleremmo nemmeno di espulsione. È gravissimo che il Ministro Piantedosi abbia costruito un decreto su basi inconsistenti, mentendo al Paese e alimentando un clima di sospetto verso una persona innocente e soffiando sul fuoco dell’islamofobia. Questa vicenda è l’ennesima dimostrazione di come si pieghi il concetto di sicurezza nazionale per fini politici. Shahin è stato privato della libertà senza motivo. La giustizia ha fatto il suo corso, ma il danno umano e civile resta. Ora il governo chieda scusa, cambi rotta e ritiri il decreto di espulsione: non si gioca con i diritti fondamentali delle persone” – lo dichiarano il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi, la Capogruppo di AVS in Regione Piemonte, Alice Ravinale, e i consiglieri comunali di Torino di Sinistra Ecologista, Sara Diena ed Emanuele Busconi, che in queste settimane sulla vicenda avevano presentato diverse interrogazioni e richieste di comunicazione.

Forza Italia Giovani: Natale solidale in piazza Respighi

Si è conclusa con un bilancio positivo l’iniziativa “Natale Solidale”, promossa dal Nazionale di Forza Italia Giovani e a cui ha aderito anche Forza Italia Giovani Torino. Nella mattinata di Domenica 14 Dicembre i ragazzi hanno organizzato una raccolta di generi alimentari in piazza Respighi, nel quartiere Barriera di Milano.

Nel corso dell’iniziativa sono stati raccolti 5 scatoloni di alimenti a lunga conservazione, per un totale di circa 80kg, destinati a sostenere le persone e le famiglie in difficoltà del territorio. L’evento ha visto una buona partecipazione dei residenti, rivelandosi anche un’importante occasione di dialogo diretto con il quartiere.

Alla raccolta erano presenti il segretario regionale Maria Vittoria Marocco, il segretario cittadino di Forza Italia Giovani Torino, Veronica Pratis ed il segretario provinciale di Forza Italia Giovani, Alessandro Vicari, a testimonianza di una piena e concreta collaborazione tra il livello cittadino e quello provinciale del movimento giovanile.

Ecco quanto dichiara Maria Vittoria: “La bellissima iniziativa della segreteria nazionale “Natale Solidale” sta dando grandi risultati nella nostra regione e ogni donazione ci riempie il cuore perché insieme potremo aiutare persone che stanno attraversando un momento di difficoltà e nel nostro piccolo
vogliamo fare la nostra parte per sostenere queste realtà che sono un pilastro fondamentale della nostra comunità.
Un grazie speciale al giovanile di Torino per aver organizzato questo appuntamento e a Martina Ratta, responsabile nazionale per il sociale”.

«I cittadini hanno davvero apprezzato il nostro operato – ha dichiarato Veronica Pratis –. Durante la mattinata abbiamo avuto modo di scambiare due parole con molti residenti, che hanno denunciato la necessità di una maggiore sicurezza nella zona e, soprattutto, il bisogno di nuovi volti in politica, capaci di ascoltare e di essere presenti sul territorio».

Un’iniziativa che conferma l’impegno di Forza Italia Giovani Torino non solo sul fronte della solidarietà, ma anche nell’ascolto delle istanze dei quartieri, con particolare attenzione alle periferie cittadine

MPP e Comitato Autonomia Veneto: ddl Roma Capitale per tutte le Città metropolitane

E’ in corso di discussione alla Camera il disegno di legge che introduce in Costituzione che Roma diventi una Città con ampie prerogative di autonomia in alcune materie. Perché solo Roma? Le grandi città italiane, le città metropolitane, non hanno la medesima necessità di poter gestire alcune funzioni come il turismo, l’artigianato, il trasporto pubblico e i relativi fondi.

La domanda se l’è posta Paolo Franco, già senatore della Repubblica, e coordinatore del Comitato Autonomia Veneto che ha trasmesso ai vari componenti della Commissione Affari Istituzionali tre proposte di emendamenti da presentare in quella sede in modo che vengano estesi a tutte le Città Metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina, Palermo.

Il Movimento Progetto Piemonte appoggia in pieno, e fa propria la proposta di Paolo Franco e del Comitato Autonomia Veneto, sostenuta anche dal Partito Popolare del Nord di Roberto Castelli.

A tal proposito Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte – MPP dichiara:“Le Città Metropolitane sono, ad oggi, un’opera incompiuta in quanto non hanno una loro caratteristica peculiare e i confini geografici ricalcano, nel caso della Città Metropolitana di Torino, esattamente quelli della fu Provincia di Torino. Qualcuno, anzi, potrebbe dire paradossalmente l’unica cosa che è cambiata è l’intestazione della segnaletica stradale e della carta intestata. Certamente la possibilità di poter gestire alcune funzioni, analoghe a quelle di Roma Capitale, darebbe loro una maggiore ed effettiva possibilità di governo dei territori metropolitani accompagnata dall’elezione diretta da parte del popolo degli organi di governo. Per la Città Metropolitana di Torino e per il Piemonte sarebbe anche una giusta restituzione storica: non dimentichiamo che Torino è stata la prima città Capitale d’Italia. Il Movimento Progetto Piemonte si attiva di subito per sensibilizzare, a tutti i livelli e con tutti i contatti, istituzionali, politici ed amministrativi, parlamentari del territorio, consiglieri regionali, provinciali e comunali al fine di arrivare a tale obiettivo che sarebbe una conquista non soltanto per il Piemonte ma per l’Italia intera.

Movimento Progetto Piemonte – MPP è un movimento politico regionalista nato nel 2009 a Casale Monferrato, aderente alla Confederazione del Nord.

Nella foto: Massimo Iaretti