Numerose sono le parti civili che si affiancano alla famiglie delle vittime: Comune di Ivrea, Città Metropolitana di Torino, i comuni della Comunità Piccolo anfiteatro morenico, Fiom Cgil e Fim Cisl, Inail, Anmil ed Afeva
“Anche questa volta siamo di fronte ad una tragedia che si poteva evitare. L’importante è che verità e giustizia prevalgano”. Bruno Pesce, coordinatore di Afeva l’Associazione familiari vittime amianto da sempre in prima linea nella lotta alle conseguenze che l’esposizione ai manufatti di questo genere ha portato ai lavoratori e cittadini, in poche battute condensa quelle che sono le aspettative della sua associazione che si è costituita parte civile nel processo che parte lunedì 11 gennaio al Tribunale di Ivrea per i morti da amianto dell’Olivetti. Nell’auditorium del liceo scientifico Gramsci, adattato ad aula giudiziaria per l’occasione, il processo entra nel vivo dopo l’udienza filtro di fine novembre, quando il giudice monocratico Elena Stoppini aveva respinto tutte le eccezioni delle difese. A giudizio ci saranno 18 imputato tra cui, con l’imputazione di omicidio colposo, Carlo De Benedetti e l’ex ministro Corrado Passera, e con quella di lesioni colpose Roberto Colaninno., per 15 vittime – 13 decedute tra giugno del 2012 e maggio del 2014 per mal d’amianto e 2 gravemente malate. L’imputazione deriva dal fatto che queste avrebbero inalato le fibre di amianto presenti negli edifici ed utilizzate per le lavorazioni nei reparti di San Lorenzo, San Bernardo, Nuova Ico, Agliè e Scarmagno. Numerose sono le parti civili che si affiancano alla famiglie delle vittime: Comune di Ivrea, Città Metropolitana di Torino, i comuni della Comunità Piccolo anfiteatro morenico, Fiom Cgil e Fim Cisl, Inail, Anmil ed Afeva. Mancano rispetto al processo Eternit le presenza degli avvocati dello Stato e della Regione Piemonte.
Massimo Iaretti