L’antica drogheria sforna krumiri e giornali
Dal Piemonte / Mantenere la denominazione di “Antica Drogheria Corino” per la caffetteria, sorta da alcuni anni nei locali in cui dal 1920 esisteva la drogheria di Luigi Corino e anticamente nel 1764 una spezieria, è stata una lodevole iniziativa che ha conciliato il presente al passato, esigenze dell’oggi alle tradizioni facenti parte della storia minore di una città di fondamentale importanza per coglierne e tramandare lo spirito di continuità.
A ricordare la grande storia di Casale, ci pensa, al centro della piazza adiacente, il monumento equestre dedicato a Carlo Alberto nel 1843 alla presenza del Re Vittorio Emanuele II come imperituro ringraziamento di aver ridato alla città il Senato sotto forma di Corte d’Appello. Al profumo delle spezie, che avvolgevano i passanti sotto i portici corti di via Roma davanti alla vecchia drogheria, si sostituisce ora l’aroma del caffè e dei Krumiri prodotti nel laboratorio artigianale installato dai gestori che usano offrire in omaggio un tipico biscotto a chiunque ordini una tazzina di caffè.
La proustiana inevitabile “Recherche du temps perdu”, che si insinua nell’entrare in un locale dove è passato un mondo che non c’è più, si attua e si placa nell’atmosfera colloquiale e familiare creata dal vecchio bancone primo novecento, dall’antico parquet a liste di legno consunto ma ancora agibile, dagli scaffali colmi di bottiglie di vino e di liquori,quasi introvabili, che erano vanto dei salotti delle nonne ora passati di moda, dai “Barat” di vetro che prima contenevano bonbons e dolci ora sostituiti dai krumiri quali novelle madeleine. E’ talmente forte la suggestione che pare di percepire con immaginazione olfattiva, prendendo a prestito “Boogie” di Paolo Conte, “Quell’afrore di coloniali che giungevano da una di quelle drogherie di una volta che avevano la porta aperta davanti alla primavera”.
E intanto, sotto lo sguardo severo e imperioso di Carlo Alberto addobbato come il Marco Aurelio del monumento equestre di Roma, piazza Mazzini si anima e vivacizza grazie alla riapertura dell’edicola, inattiva da qualche tempo, dove oltre ai giornali vengono promossi i prodotti in vendita nel Caffè.
Giuliana Romano Bussola
Pronti per l’autunno?
La creatività dei visionari della moda e del beauty, dopo la clausura forzata dei mercati, investe in nuove formule, nuove combinazioni di abiti, accessori, bellezza e benessere, lontani dagli eccessi e dai lussi del passato.
Cosa non può mancare nel guardaroba e nella beauty routine al rientro dalle vacanze?
Un contesto wellness in cui il relax si coniuga alla creatività’. Ne parliamo con il suo direttore Pier Rosito
Otium. Questo il fil rouge che accompagna la filosofia di un nuovo esclusivo Member Club torinese che fa da contraltare alla produttività, vale a dire al “negotium” in senso latino, di Green Pea, la nuova creatura del patron di Eataly, Oscar Farinetti, che inaugurerà entro l’anno a fianco di Eataly al Lingotto.
Otium Pea Club, il nuovo rooftop panoramico alla sommità di Green Pea, non poteva che vantare un custode, come hanno avuto sempre dei custodi, o meglio dei “supervisori”, i templi greci ed i riti che vi si svolgevano, di cui è anche presente la citazione nelle pagine di Aristotele. Custode ne sarà Pier Rosito, CEO e founder di To be, che farà del binomio innovazione-ozio creatvo il valore aggiunto di questa nuova creatura.
Essa sorgerà alla sommità di Green Pea, il nuovo centro che prenderà vita entro la fine dell’anno in via Nizza 230, negli spazi in cui era presente il parcheggio riservato ai clienti di Eataly e della Eight Gallery.
Se di produttività e negotium si tratta, nel caso di Green Pea, per l’imprenditore albese il tutto sarà nel segno del green e del rispetto dell’ambiente e dei materiali scelti, sia per quanto riguarda le proposte di arredamento, totalmente ecosostenibili, sia nel campo della vendita dei capi di abbigliamento, realizzati in cotone bio, sia per quanto concerne le proposte dei mezzi di trasporto ( auto e scooter elettrici o a biometano), e l’offerta di energia eolica e solare.
Si richiama al tema dell’otium creativo l’ “Otium Pea Club”, un ambiente capace di unire ad un’estensione di 1500 metri quadrati una vista unica sull’intero arco alpino e sulla collina torinese. Diventerà un luogo di relax per eccellenza anche grazie alla presenza di una piscina di 20 metri, riscaldata anche d’inverno, affiancata da idromassaggio, sauna, bagno turco e sale dedicate ai massaggi. La cura del corpo non sarà l’unica prerogativa del Club, ma verrà coniugata con la sua filosofia di base, l'”ozio creativo”, capace di unire i momenti di relax a quelli della degustazione di buon cibo e cocktail, accanto alla possibilità di usufruire di una variegata proposta wellness.
E perché no, anche le aziende e le società, nonché i privati, potranno scegliere questa location per organizzarvi meeting ed eventi, che potranno godere di una giusta tranquillità unita alla visione di panorami unici.
I soci potranno, attraverso il pagamento di una quota annuale, accedere alla Spa ed al Lounge bar, mentre l’offerta wellness sarà aperta al pubblico su prenotazione.
Il rooftop rimarrà aperto dalle 10.00 del mattino all’1.00.
Mara Martellotta
Maurizio Molinari Maestro di “Bere il territorio”
Si conclude in settembre il percorso del progetto culturale promosso dall’associazione Go Wine e rinviato nella scorsa primavera a causa del Covid
MAURIZIO MOLINARI è “Il Maestro” DELLA XIX EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO “BERE IL TERRITORIO”
La premiazione ad Alba giovedì 10 settembre, Sala Fenoglio
Maurizio Molinari, direttore di Repubblica e direttore del Gruppo Editoriale Gedi (La Stampa, il Secolo XIX, Repubblica, 13 testate locali…) è “Il Maestro” del Concorso letterario Bere il territorio, promosso dall’associazione Go Wine e giunto nel 2020 alla XIX° edizione.
Il riconoscimento verrà assegnato giovedì 10 settembre p.v. alle ore 18 presso la nuova Sala Beppe Fenoglio di Alba.
Inizialmente prevista a inizio aprile (quando Molinari era ancora direttore de La Stampa ndr) la cerimonia finale di premiazione si svolgerà in settembre in due parti: “Il Maestro” giovedì 10 settembre, gli altri premiati domenica 27 settembre nel corso della Festa del Vino di Alba, promossa da Go Wine.
Molinari, giornalista e saggista, ha lavorato per La Stampa dal 1997 al novembre 2015 allorquando è stato nominato direttore del quotidiano torinese. In questo lungo periodo è stato per oltre un decennio corrispondente da New York. Dal 23 aprile scorso ha assunto la direzione di Repubblica, oltre ad essere direttore editoriale del gruppo editoriale Gedi (presidente John Elkann, amministratore delegato Maurizio Scanavino).
Il riconoscimento non va solo alla figura di un direttore di grandi quotidiani italiani, ma alla sua parallela e copiosa attività di saggista e scrittore. “Assedio all’Occidente. Leader, strategie e pericoli della seconda guerra fredda” è l’ultima pubblicazione uscita per i tipi de La nave di Teseo nel 2019.
Giunge così al termine l’iniziativa che Go Wine ogni anno propone allo scopo di diffondere una cultura positiva del consumo del vino di qualità.
Il riconoscimento al “Maestro” è stato istituito a partire dalla terza edizione e si propone di premiare importanti figure della cultura italiana, che possano essere di riferimento per i più giovani o testimoni di un particolare rapporto con l’identità dei luoghi e della civiltà materiale che li caratterizza.
Il riconoscimento de “Il Maestro” è stato nelle precedenti edizioni attribuito a Luigi Meneghello, Niccolò Ammaniti, Claudio Magris, Lorenzo Mondo e Gianmaria Testa, Sebastiano Vassalli, Dacia Maraini, Alberto Arbasino, Enzo Bettiza, Franco Loi, Francesco Guccini, Pupi Avati, Raffaele La Capria, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Maggiani, Luciano Canfora, Marcello Fois.
La Giuria del concorso Bere il territorio si compone della cortese presenza di: Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Stampa) e Massimo Corrado (Associazione Go Wine).
Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e una selezione di aziende vinicole italiane che sostengono i progetti culturali Go Wine.
Al presente link la foto di Maurizio Molinari
E’ online lo spot video proposto da UrbanLab per raccontare la città che cambia. Il titolo della campagna, “MODO”, composto utilizzando le iniziali delle parole centrali del progetto, è da interpretarsi nel significato di “maniera, abitudine, atteggiamento, condotta”, in riferimento a una nuova modalità di approccio alla mobilità quotidiana.
Ricorrente è il concetto di “scelta”: la scelta di una modalità di trasporto alternativa comporta una forte assunzione di responsabilità personale, segno della volontà di contribuire al cambiamento positivo attraverso le nuove “buone abitudini”.
Sempre più persone sono interessate al mondo del vino. Spesso, però, rinunciano a frequentare corsi da sommelier perché distanti o organizzati secondo tabelle di marcia serrate, difficili da conciliare con impegni e lavoro. Spesso, poi, sono molto costosi.
Marco Gallo, classe 1991, diploma come sommelier professionista nel 2017 e una laurea in Economia e Direzione delle Imprese all’Università di Torino, ha così avuto l’idea. «Serviva una piattaforma che guardasse avanti: abbiamo iniziata a svilupparla prima della pandemia, ma il lockdown ci ha ulteriormente convinto che fosse l’idea giusta».
Si tratta di Decantico, https://www.decantico.com/, un sito che permette di frequentare il corso da sommelier online, cercando di non perdere l’emozionalità del percorso, ma sfruttando le potenzialità della rete. Prendiamo il corso uno: 15 lezioni da 30 minuti. Al momento dell’acquisto arriva a casa anche una bella scatola con dieci mini bottiglie. «Ogni corso è un capitolo e può essere stoppato, riascoltato, rivisto, mentre si degustano i vini. Alla fine di ognuna delle 15 lezioni c’è sempre un test» spiega Marco, dal 2019 membro della commissione di assaggiatori dell’International Taste and Quality Institute di Bruxelles dove ogni anno sommelier selezionati da tutta Europa assegnano certificati di qualità a prodotti provenienti da tutto mondo.
A realizzare Decantico, primo portale in Italia del genere, è stato il torinese Richard Rizzo, che firma anche la direzione creativa di tutto progetto, nato in via Madama Cristina a Torino.
Ecco, così, che nel primo corso si parla di vino ma anche di vigne, di enologia, di vinificazione, con una panoramica sulla professione.
«Nella mia vita ho incontrato tante persone che lavorano in bar o ristoranti e per lavoro non riescono a frequentare i corsi da sommelier e vedo sempre più ragazzi interessanti. Il mondo del vino ha bisogno di guardare avanti e con questa piattaforma digitale si frequenta il corso quando e dove si preferisce, lo si stoppa mentre si assaggia, lo si rivede». Marco, che nella vita lavora in banca, ben capisce le esigenze di chi lavora o non riesce a impegnare una o due sere a settimana. Il suo mentore è Pietro Sattanino, due volte miglior sommelier del mondo e riconosciuto come uno dei massimi esperti del mondo enologico.
La chicca del percorso offerto da Decantico è poi la lezione finale, virtuale, ma one-to-one. A disposizione per domande e dubbi, 24 ore su 24, c’è anche un tutor. Si riceve, alla fine, un certificato di sommelier 100 per centogarantito dai wine-master di Decantico.
Il corso numero uno ‘’Decantico Master” è già online, il secondo arriverà nel mese di settembre ed è dedicato ai vini d’Italia, della Francia e del resto del mondo, il numero 3 è tutto su abbinamenti cibo/vino. L’altra rivoluzione di Decantico è il prezzo: un corso costa il 50 per cento in meno rispetto a molte proposte frontali, poiché abbatte corsi di aule, spostamenti, personale.
Ma oltre ai corsi professionali Decantico Master (da 14-15 lezioni), esistono anche quelli Decantico Taster, per appassionati, con una formula light da due, tre, quattro lezioni.
Lo storico albergo nel cuore di Torino torna ad accogliere i suoi ospiti con ulteriori nuove attenzioni per assicurare serenità, benessere e relax. Riapre anche il Bar in Terrazza dove, su prenotazione, anche chi non soggiorna in hotel potrà accedere per l’aperitivo serale.
Le grandi sale, le confortevoli camere e suite e la Terrazza panoramica del Turin Palace Hotel sono allestite per ricevere nuovamente i propri ospiti. Una riapertura dallo scorso giugno nel segno della migliore accoglienza e del desiderio di offrire rinnovate occasioni di relax e serenità a quanti sceglieranno di soggiornare nella storica struttura torinese.
Si può così riammirare il “cielo sopra Torino” stando comodamente seduti sulle poltroncine e sui divani che vestono i 500 mq della Terrazza del Turin Palace Hotel. Dalle ore 17 sino all’1.00, su prenotazione, sorseggiando un cocktail e spizzicando divagazioni sfiziose appositamente preparate dallo chef de Les Petites Madeleines Giuseppe Lisciotto, gli ospiti potranno così ammirare dall’alto le bellezze di Torino.
“Siamo fiduciosi che le eccellenze del nostro territorio risveglieranno nei viaggiatori la voglia di muoversi, scoprire e stare insieme. Torino è bellissima e mai come in questo periodo può essere visitata con tranquillità, rilassatezza e sicurezza. Sensazioni che siamo pronti ad offrire, con tutte le accortezze necessarie, anche nel nostro Hotel” commenta Piero Marzot, del Turin Palace Hotel.
Anno zero. Scirocco
Oggi soffia lo Scirocco. Il cielo è terso. Di un azzurro, però, sbiadito. E la luce del tardo pomeriggio assume riflessi aurei. È la sabbia rossa del deserto, portata dal vento. Domattina la troveremo come una coltre sulle automobili parcheggiate all’aperto.
Viene da sud est lo Scirocco. Dalla martoriata Siria, sfiorando la Zacinto di Foscolo. E dalla Libia, anche. Dove lo chiamano Ghibli. È un vento strano. Barocco, lo definisce Guccini, che lo chiama anche “lurido”. Perché sporca le strade. E turba gli animi.
È infatti un vento nocivo, secondo la tradizione popolare. Non solo perché porta afa soffocante, e l’umidità intensa di cui si carica attraversando il Mediterraneo. Ma anche, e soprattutto, perché tende i nervi come corde di violino. Evoca fantasmi. Porta angoscia. Dicono che i neurolabili soffrano molte crisi in giornate come questa…
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Aperto il Centro visitatori “Acqua e Biodiversità” di Rovenaud, dal venerdì al lunedì. L’accesso sarà possibile solo con prenotazione della visita guidata (compresa nel prezzo dell’ingresso), per un massimo di 12 persone.
Gli orari delle visite guidate tra cui è possibile selezionare quella prescelta sono: al mattino ore 9.30 e 10.30; al pomeriggio ore 15.00 e 16.30. Per l’ingresso compreso di visita è previsto un costo di € 5,00 per gli adulti; € 4,00 per ragazzi da 11 a 18 anni e per i maggiori di 65 anni; gratuito fino a 10 anni, disabili e loro accompagnatori. Il pagamento verrà effettuato direttamente al centro (solo contanti).
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