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A Moncalieri Fiorile fa il bis

FIORILE ORTI & FIORI IN MOSTRA

19 e 20 MARZO 2022 – Edizione PRIMAVERA

A Moncalieri Fiorile fa il bis: la manifestazione culturale e vivaistica dedicata al verde e a tutte le sue declinazioni in termini di bellezza, storia e sostenibilità propone per il 2022 un cartellone che comprende due appuntamenti, con un’edizione Primavera e un’edizione Autunno. Un’accurata scelta di vivaisti specializzati, di produttori agricoli e di artigiani animerà il Giardino delle rose con due kermesse volte al racconto della stagionalità e dell’eccellenza.

Un programma a ciclo continuo, quello dell’edizione Primavera che apre le porte sabato 19 e domenica 20 marzo, curato in tutti i dettagli dall’Assessorato alla Cultura della Città di Moncalieri in partnership con l’associazione culturale Giardino Forbito, e che offrirà incontri con esperti del settore e attività correlate al verde, al giardinaggio e all’orticoltura, con inserti didattici dedicati al tema dell’iniziativa, con appuntamenti dedicati alle composizioni floreali, d’arte, di lettura e di creatività sia per grandi che per piccini, gite organizzate alla scoperta del territorio. Un format che coniuga politiche ambientali e culturali insieme, secondo lo spirito delle strategie contenute nel progetto Moncalieri Città nel Verde. Come ogni anno parte del porticato ospiterà l’angolo dei Saperi e dei Sapori ed esperienze immersive nel mondo del gusto e della consapevolezza alimentare, il resto degli spazi coperti sarà dedicato agli incontri,

all’arte e al design, con focus sulla manualità e l’artigianato. I produttori del territorio saranno selezionati per stagionalità ed eccellenza e due edizioni l’anno permetteranno così di mettere in risalto la varietà data dal ciclo delle Stagioni. L’organizzazione dell’evento curerà una programmazione contestualizzata, attenta all’arte, alla storia, alle tradizioni, alla natura, alla letteratura e alla biodiversità, a cominciare dal territorio e dalla sua memoria. Seguendo il filo della continua riscoperta del genius loci moncalierese, il progetto utilizzerà i format culturali, trasversali e interdisciplinari dell’associazione Giardino forbito per rendere Fiorile sempre più un appuntamento fondamentale e consolidato della città. In entrambe le edizioni si creeranno allestimenti utili a raccontare i colori e i profumi delle stagioni, scenografie ai momenti di arte e musica. I produttori proporranno corsi e workshop utili ad approfondire storie

vivaistiche, contadine e enogastronomiche. Sempre in tema di biodiversità, il corner didattico sarà curato dagli apicoltori con workshop dedicati al meraviglioso e necessario mondo delle api.

“Era diverso tempo che Giardino Forbito proponeva di realizzare un’edizione in chiave primaverile di Fiorile, poi

abbiamo dovuto soprassedere a motivo della pandemia, ma il progetto era nel cassetto – esprime soddisfazione l’assessore alla Cultura e alle Residenze reali Laura Pompeo – Finalmente con Giardino Forbito, che lavora con noi dal 2019, si sono trovate le sinergie giuste per realizzarla. Come sempre, al centro delle nostre proposte legate al verde c’è il Giardino delle Rose, luogo prediletto da Maria Letizia e uno dei motori principali del nostro cartellone di eventi. Quest’anno in collegamento, non solo simbolico, con il polmone alberato delle Vallere, sulle sponde del Po celebrando l’anniversario del riconoscimento del nostro territorio Mab Unesco (19.3.2016): dal Giardino partiranno infatti passeggiate immersive che raggiungeranno Le Vallere, dove proprio in omaggio a Fiorile abbiamo collocato l’opera d’arte di Jenaro Melendrez Chas”. Giardino delle Rose e Castello accolgono nel corso dell’anno numerosi appuntamenti che, insieme alle tante iniziative dedicate a arte e storia, tradizioni e natura, valori paesaggistici e panoramici, offrono occasioni per vivere la città, “scoprirne il genius loci, l’anima ricca di storia e di storie, mettendo anche in luce l’antica vocazione per l’orto-florovivaismo – continua Laura Pompeo – Ma soprattutto si sta lavorando a creare un importante sistema, trasformativo del territorio, costituito da Castello, Giardino e Parco storico, che la Città ha recentemente acquisito. Tra i nostri eventi collegati al grande progetto Moncalieri Città nel Verde, Fiorile è uno dei più amati e attesi dal pubblico, accanto al Premio della Rosa, ai Dialoghi sul paesaggio (il nostro convegno internazionale dedicato a parchi e giardini storici, quest’anno focalizzato sul cambiamento climatico) e molto altro”.

EDIZIONE PRIMAVERA – 19-20 marzo 2022

Nell’edizione Primavera il programma si focalizzerà sulla scoperta del territorio sottostante il Castello di Moncalieri: le rive del Po. La manifestazione “Fiorile – Orti e Fiori in mostra”, giunta all’ottava edizione, contribuisce e partecipa anche quest’anno alla costruzione dell’immagine identitaria del territorio delle Aree Protette del Po, della Collina Torinese e degli 85 Comuni coinvolti, diventato Riserva MAB nel marzo 2016, con una programmazione focalizzata su elementi di interesse naturalistico e culturale insieme. Quel braccio del fiume Po che attraversa Moncalieri e che sin dal Duecento mise la città in una posizione strategica, con un importante porto fluviale e una fondamentale via di comunicazione e commercio per il Piemonte, almeno fino alla fine del 700 è la prima suggestione e tappa dell’esplorazione. Con l’industrializzazione e la costruzione della rete stradale il cambio di paesaggio pone oggi queste sponde nella categoria dei “Nonluoghi” così ben definiti dall’antropologo francese Marc Augè e che rappresenta la seconda, importante sosta di riflessione.

Grazie all’ospitalità e alla collaborazione dell’Ente di Gestione delle Aree protette del Po piemontese l’opera realizzata dall’artista Jenaro Melendrez Chas sarà la meta e l’obiettivo di trekking e passeggiate organizzate a piedi o in bicicletta con partenza sia dal Giardino delle Rose che da Cascina Le Vallere per seguire sentieri e tracciare corridoi ecologici alla scoperta del panorama fluviale sottostante il Castello di Moncalieri. Sempre accompagnati dalla Comunità degli Impollinatori alla ricerca del Risveglio di fiori e Natura, si godrà di un racconto fatto di note, immagini e parole. Un progetto che nel suo insieme mira a stimolare la fantasia dei partecipanti per una diversa percezione degli spazi, percorrendo anche argini di cemento, udendo l’eco della tangenziale. Laddove per raggiungere l’obiettivo – l’opera “Melodia per gli occhi”, realizzata con pezzi di recupero e materiali naturali, tra cui pietre del greto – si percorreranno sentieri ancora ricchi di biodiversità, fauna e flora che non hanno ceduto alla modernità e al cambio drastico di prospettive.

A corollario saranno presentate le pubblicazioni: “Moncalieri. Guida alla Città accessibile” di Laura Pompeo, che verrà reso disponibile in formato Pdf interattivo per una fruizione immersiva della pubblicazione e “Nonluoghi. Introduzione a un’ antropologia della surmodernità” di Marc Augé (ed. Eleuthera). Come ogni anno ritorna la Comunità Slow Food degli Impollinatori Metropolitani con il laboratorio didattico sugli insetti impollinatori “Le forme della natura”. Sarà un percorso esplorativo che porterà a osservare il mondo con occhi nuovi. Gli insetti impollinatori selvatici sono molti, diversi e colorati, alcuni in pericolo di estinzione, altri affamati. Sembra che quando una cosa non si veda, risulti poco importante e invece no. Loro sono tanti e piccoli e silenziosi, si muovono di giorno e alcuni anche la notte. Vivono in questo mondo, al nostro fianco, ma poche persone si accorgono di loro. Tutti insieme costruiremo un mondo nuovo fatto di insetti impollinatori fantastici con ali color di foglia e paia di antenne, i fiori avranno forme mai viste e così daremo vita ad un ambiente ricco e pieno di esseri diversi, in cui ci sarà tempo e cura per tutti. Per la festa del papà sarà allestito un corner per comprare piccole piante amiche delle api, che i bambini potranno dedicare. Ogni ricavato sarà a sostegno della Comunità per progetti sociali e ambientali. In linea con l’Agenda Europea per la strategia biodiversità 2030 – e soprattutto in coerenza con le scelte fatte dalla Città: giusto un anno fa Moncalieri è stata inclusa nella rete dei Comuni amici delle api, impiantando i primi alveari nel Parco storico del Castello Reale – questo progetto vuole promuovere un’agricoltura sostenibile, contribuire a un’educazione responsabile, comunicare strumenti e sensibilizzare la cittadinanza per contrastare il fenomeno dei cambiamenti climatici. Lo Spazio dell’arte al Giardino delle Rose è dedicato ai lavori di Jenaro Melendrez Chas.

PROGRAMMA

Sabato 19 marzo 2022

Al Giardino delle Rose

Ore 10.00: Apertura

Ore 14.00: Saluti istituzionali – con il Sindaco Paolo Montagna e l’Assessore alla Cultura e al Turismo di

Moncalieri Laura Pompeo

Ore 14.00/16.30: Passeggiate immersive con partenze in contemporanea dal Giardino delle Rose e da Cascina Vallere

● partenze: Giardino delle Rose/Cascina Vallere

● prima sosta I TEMPLARI RACCONTANO: con l’artista e ricercatore Francesco Léon

● seconda sosta CACCIATORE D’IMMAGINI: con il fotografo naturalista Cesare Carbonari

● terza sosta RISONANZE SUL FIUME: con la mezzo soprano Natalie Lithwick e il sassofonista Francesco Partipilo

● quarta sosta IL POTERE DEI FIORI: con l’attrice Linda Messerklinger

● quinta sosta MELODIE PER GLI OCCHI: con l’artista Jenaro Melendrez Chas

Ore 16.30: Pic-Nic!

Con la partecipazione dell’Associazione AmaR Piemonte e il gruppo di cammino Walkinprogress e Nordic Walking Andrate

● Ore 17.00: Buona festa del papà! Laboratorio didattico con la Comunità Slow Food degli impollinatori metropolitani

Ore 18.00: chiusura

Durante tutta la giornata al Giardino delle Rose incontri e approfondimenti con gli espositori

Domenica 20 marzo

Al Giardino delle Rose

● Ore 12.00: presentazione della versione digitalizzata della pubblicazione “Moncalieri. Guida alla Città accessibile” di Laura Pompeo. Con Domenico Papa, ideatore del progetto “La Voce degli alberi” del Parco delle Vallere e Antonella Giani, presidente di Giardino forbito.

● Ore 14.30: presentazione della pubblicazione “Nonluoghi. Introduzione a un’antropologia della surmodernità” di Marc Augè (ed. Eleuthera). Incontro con l’antropologo Marco Aime

Ore 18.00: chiusura

Dalle ore 10.00 alle 18.00: Trekking bike liberi

Partenza da Cascina Vallere e arrivo al Giardino delle Rose

Durante tutto il weekend al Giardino delle Rose appuntamenti e approfondimenti con gli espositori di Fiorile – Orti e fiori in mostra

PRENOTAZIONI ITINERARI

Nordic Walking Andrate

tel: 3346604498

email:scuolanordicwalking@viviandrate.it

Rent bike Le Vallere

tel:011 499 3333

email:mandriabike@gmail.com

APPUNTAMENTI A MONCALIERI

Sabato 19 marzo

● A Cascina Vallere

Ore 10.30: incontro “Sovrappeso e attività all’aperto: movimento e ginnastica con l’aiuto degli animali”.

L’evento fa parte del progetto 4passidisalutenelparco ed è promosso dall’AMaR Piemonte (Associazione malati

reumatici).

Relatori: dott. Carlo Bruno Giorda, Direttore SC Malattie Metaboliche e Diabetologia dell’Asl To 5 di Chieri e Coordinatore della Rete Endocrinologica della regione Piemonte. Valentina Fontanone, educatrice cinofila, addestratrice e componente della commissione regionale interventi assistiti con animale. L’incontro è fruibile in modalità ibrida:

in presenza, a numero chiuso nel rispetto delle normative legate all’emergenza sanitaria e con prenotazione; da remoto, sulla pagina Facebook AMaR Piemonte e sulla piattaforma Zoom.

Per informazioni e prenotazioni scrivere a info@amarpiemonte.org

● Al Teatro Comunale Giacomo Matteotti

Ore 20.30: Primo Concerto European Music Competition

A cura del Circolo Culturale Saturnio

Domenica 20 marzo

● A Cascina Vallere

Ore 11:30: “Il Po Bambino”. Incontro con Carlo Avataneo

Il fotografo, docente di Lettere, giornalista e pubblicista mostra e commenta dodici suoi scatti che raffigurano il percorso del Po, attraverso le quattro stagioni, dalle sorgenti fino a Torino.

L’incontro fa parte del progetto 4passidisalutenelparco ed è promosso dall’AMaR Piemonte.

Per informazioni e prenotazione scrivere a info@amarpiemonte.org

“Affini Daily Opening – Vintage Market”, il mercatino estemporaneo

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Domenica 6 marzo a partire dalle 12 in Via Belfiore 16C

“AFFINI DAILY OPENING – VINTAGE MARKET”:

IL SAPORE E IL SAPERE ARTIGIANALI PROTAGONISTI DA AFFINI SAN SALVARIO

 

Dalle specialità enogastronomiche del brand Distillerie Subalpine, con la presentazione ufficiale del nuovissimo “Amaro San Salvario”, e della filiera di “Artigiani Gentili” di Affini, fino alle eclettiche proposte di sartoria e moda vintage di giovani stilisti torinesi come “Barone Ostu” e “Al Fresco Vintage”.

Domenica 6 marzo, a partire dalle 12, Affini San Salvario (in Via Belfiore 16 C) mette in mostra “Affini Daily Opening – Vintage Market” un vero e proprio mercatino estemporaneo dell’artigianato autentico, appropriandosi per tutta la giornata di uno spazio importante nel cuore del quartiere – laboratorio di San Salvario.

 

Un’iniziativa fortemente voluta da Davide Pinto e Michele Marzella di Affini, frutto di uno degli insegnamenti più importanti ricevuti dall’emergenza pandemica: la necessità di fare sistema, di mettere insieme diverse professionalità e discipline per sostenersi e affrontare il percorso assieme.

“Affini Daily Opening –  Vintage Market” sarà l’occasione per assaporare per tutto il giorno le prime creazioni di Artigiani Gentili di Affini, progetto nato a fine 2021 con l’obiettivo di ridurre l’impronta ecologica dei propri locali e dell’intera filiera, come i tomini a pasta molle e quelli più stagionati, ma anche il miele di castagno e il miele millefiori di montagna. I numerosi e gustosi liquori artigianali di Distillerie Subalpine, tra cui spicca il nuovissimo “Amaro San Salvario”, creato appositamente per rendere omaggio al quartiere di San Salvario, culla e rampa di lancio del Gruppo Affini.

 

Non solo sapori ma anche eccentriche e sorprendenti proposte di abbigliamento vintage, grazie alla presenza di due giovani e creative realtà torinesi che presenteranno le loro affascinanti idee di moda, nel segno dello stile e della sostenibilità ambientale e sociale.

 

Barone Ostu, considerato il primo stilista vintage ed anche il creatore del “cheapest vintage shop on Instagram”, è diventato un punto di riferimento per la moda vintage grazie alla sua ampia proposta di abiti unici nel loro genere, alle sue creazioni su misura in base alle richieste dei clienti, ma anche per la sua costante presenza al Balon di Torino e all’East Market di Milano, di cui è uno dei protagonisti più conosciuti e apprezzati.  Barone Ostu ha inoltre da poco aperto il suo primo punto vendita all’interno di Green Pea, dove ha l’esclusiva per l’abbigliamento vintage.

 

Al Fresco Vintage è invece una realtà tutta al femminile, nata dall’idea di Letizia e Cristina che hanno abbandonato i loro posti fissi per tuffarsi a capofitto nel loro sogno. Presenti costantemente al Balon di Torino, proprietarie di uno showroom in zona Santa Giulia, propongono un vero e proprio tuffo nel passato attraverso capi d’abbigliamento originali e fantasiosi, con un occhio all’ambiente e alle tematiche sociali.

 

Per rendere omaggio a questi due affascinanti brand torinesi, Affini in occasione di “Affini Daily Opening –  Vintage Market” proporrà due cocktail creati ad hoc per l’occasione: Barone Spritz, in omaggio a “Barone Ostu”, a base di Green Bee, Nuvolari, aceto e kombucha, e Alfresco Sour, in omaggio a “Al Fresco Vintage”, a base di gin, the, lemongrass e burlesque bitter.

 

“Affini Daily Opening –  Vintage Market”

Domenica 6 marzo a partire dalle 12

Affini San Salvario, Via Belfiore 16 C a Torino

Ucraina, Azotea dona un dolce alla Croce Rossa

L’omaggio alla pastry ucraina,  Dinara Kasko 

 

Da oggi fino all’8 marzoda Azotea, restaurant-cocktail bar nikkei di Torino, si potrà ordinare il dolce Supernova, pensato dalla co-proprietaria, anima della sala e della pasticceria Noemi Dell’Agnello per omaggiare l’Ucraina e, simbolicamente, la Festa Internazionale della DonnaL’intero ricavato del dessert andrà alla Croce Rossa Italiana, per supportare le persone che stanno combattendo la battaglia in Ucraina.  

La ricetta prende spunto dal geometrico dolce AntiPavlova cake della pasticcera ucraina, che sta raccontando la guerra attraverso i suoi canali social, Dinara Kasko, da qui la scelta di chiamare il dolce proprio Supernova. “Ho conosciuto Dinara sui social grazie a questo dessert” – ha dichiarato Noemi Dell’Agnello – “e ho pensato non potesse esserci occasione migliore per proporre la mia versione in omaggio a lei e ai suoi connazionali vittime di una violenza che non ha nulla di umano nella sua genesi”. 

L’INIZIATIVA BENEFICA 

La scelta di donare, con il proprio lavoro, un contributo alla causa dell’Ucraina è nata in maniera spontanea. “Vista la passione che nutro per i dolci di Dinara da ormai 7 anni a questa parte” – era il 2015 quando creò questa rivisitazione della Pavlova – “ho pensato che anche noi, nel nostro piccolo, potevamo aiutare l’Ucraina sensibilizzando i nostri clienti sul tema” ha detto Noemi Dell’Agnello.

La donazionepari a 9 € per ogni dolce ordinatova nelle casse della Croce Rossa Italiana, un’Organizzazione di Volontariato componente della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale, che in questo momento si è prefissata l’obiettivo di sopperire ai bisogni che stanno colpendo numerose persone in Ucraina.

“Alla luce dell’intensificarsi delle violenze e della conseguente emergenza umanitaria” si legge sul sito dell’Organizzazione “la Croce Rossa Italiana lancia un’urgente raccolta fondi per rispondere alle enormi necessità cui stanno dando risposta senza sosta i volontari della Croce Rossa Ucraina. Manca acqua, cibo, elettricità”. È proprio a questa raccolta fondi che Azotea intende unirsi, con il contributo dei propri clienti che ordineranno il dolce.

                    LA RICETTA DEL DOLCE SUPERNOVA 

La ricetta Supernova è firmata da Noemi Dell’Agnello, che si è ispirata al dolce della pastry chef ucraina Dinara Kasko AntiPavlova cake, in cui sono ben visibili la formazione da architetto della pasticcera ucraina e il gusto estetico davvero singolare, che le ha permesso di innovare un classico della tradizione pasticcera mondiale come la Pavlova, “grazie al lavoro sugli inserti e sulla modalità di presentazione delle meringhe”.  

Il dessert contiene inserti di mango e frutti di bosco come nell’analogo ucraino, dal quale si differenzia per alcuni aspetti, come l’utilizzo di latte di cocco al posto del mascarpone. Completano il dessert spikes di meringa alla francese, una mousse al cocco e vaniglia, una dacquoise alla mandorla, un gel lime e della polvere di lamponi, tutte preparazioni che ben si inseriscono nella filosofia di cucina di contaminazione nippo-peruviana che Noemi Dell’Agnello e il suo compagno e co-proprietario Matteo Fornaro propongono nel proprio locale, sia nei piatti che nei cocktail. Ultimo aspetto che non cambia rispetto al dolce originale è l’estetica, che a Noemi ha suggerito il nome da dare al dessert, SupernovaCome la stellache speriamo illumini presto le menti dei protagonisti di queste due battaglie, la guerra russo-ucraina e la violenza contro le donne.

Attiviamo idee preziose per la Pace

LIBERAMENTE  di Monica Chiusano

Noi tutti, o quasi…stiamo diventando esseri umani ormai travolti dalla paura, troppo indeboliti da un tempo inesorabilmente amaro, Non commettiamo l’errore di limitarci a piangere sotto il velo dell’omertà, ma rendiamoci attivi conservatori dei valori più autentici volti allo spettacolo amabile della vita per la vita.. Facciamolo anche tramite le piccole cose.

In un tempo così impestato di continue lotte a confronto, dolorose, ingiuste, assurde e folli….rendiamoci
attenti e solidali sostenitori di un obiettivo intelligente, volto all’unione del mondo.
Attiviamo idee preziose e costruttive tra di noi, per una positività incline alla solidarietà e alla pace.
Il rischio di un feroce cambiamento è ormai globale e dilaga giorno per giorno.
“LORO”, i demoni….che assetati da quel potere insaziabile, non riescono a contenere (nell’era
dell’emancipazione e dell’innovazione più sorprendente) la smania votata alla devastazione assoluta,
senza neppure provare a rasentare una strategia diplomatica, dedicata ad un pragmatismo più saggio e
intelligente, capace di allontanare il rischio volto alla distruzione di TUTTO e di TUTTI.
La storia insegna ormai…ma non basta!!!
“LORO”, non fanno parte di un mondo leale…divengono incontenibili e mostruosi esseri senza scrupoli,
protagonisti ormai soltanto di una vendetta spietata.
I territori perdono il loro valore più autentico, le città vengono dilaniate, gli innocenti muoiono, i bambini
anche : delicate creature inermi, vittime di un agghiacciante destino costruito da un’umanità
sconcertante che non chiama certo il profilo amabile appartenente ad un’anima profonda, intelligente,
sana e matura. Rimane solo più la realtà di un appostamento fanatico concentrato sull’arrivismo di fragili
confini, dove l’avidità più disumana dilaga, incapace di attivare velocemente una degna risoluzione volta
al rispetto per la vita.
Chiamiamo quindi a rapporto la logica volta ad una finalità più corretta e costruttiva.
Preghiamo per un futuro che non ignora gli orrori e le conseguenze di una guerra che dovrebbe portare i
tatoo di una storia ormai nota anche ai più inetti. Rammentiamo il vero valore per il diritto umano e quindi
per la vita, l’unico davvero capace di insegnarci: LA PACE. E che pace sia!!!!

Al Bistrò di Off Topic tornano i “Ceneforum”

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Con Clint Eastwood alla scoperta di profumi e sapori del grande cinema d’autore

 

Per quattro serate, una al mese, il giornalista Marco Lombardi accompagnerà il pubblico alla scoperta di grandi registi, dei loro film e della loro trasposizione… in cucina. Dopo il primo appuntamento dello scorso febbraio, si continua giovedì 3 marzo a partire dalle ore 20 con la cinematografia di Clint Eastwood e le proposte culinarie “a tema” del Bistrò di Off Topic

 

Il cinema è immagine, suono e azione. Ma può essere anche sapori e profumi. Tutti noi, infatti, descriviamo determinati film con degli aggettivi emozionali che si possono legare anche al mondo del cibo: una commedia romantica, per esempio, è dolce, tenera o piccante, mentre un film drammatico può essere crudo o amaro.

È questa l’idea alla base del progetto “Ceneforum” un ciclo di quattro incontri cinematografico – gastronomici che si terranno presso il Bistrò di Off Topic, in Via Pallavicino 35 a Torino.

Ogni serata sarà dedicata a un regista di spicco e alla sua cinematografia. Ad accompagnare la proiezione di alcune scene dei suoi lungometraggi più celebri e il successivo dibattito in sala, sarà la cucina “pop” del Bistrò di Off Topic, che proporrà menù “a tema”, pensati appositamente per far vivere i film in un modo nuovo: attraverso le emozioni offerte dal cibo.

 

Giovedì 3 marzo il secondo appuntamento di “Ceneforum” porterà in tavola il cinema di Clint Eastwood, regista dal sapore agrodolce ma caratterizzato da un fastidio “acido” nei confronti delle ingiustizie.

 

Il menù della serata che combina il cinema di Clint Eastwood e la cucina del Bistrò di OFF TOPIC sarà così organizzata:

 

  1. “MILLION DOLLAR BABY” (suggestioni: floreale, elegante)

Calice di Nebbiolo cantina Marco Porello e tomino fresco con fiori freschi

  1. “GRAN TORINO” (suggestioni: agrodolce, odore muffato)

Pane carasau, peperoni agrodolci con salsa leggera al gorgonzola

  1. INVICTUS” (suggestioni: balsamico)

Malloreddus al pomodoro fresco, mentuccia e pecorino

  1. MYSTIC RIVER” (suggestioni: acido che sovrasta il dolce) gelato al limone e miele millefiori

 

 

In Aprile sarà poi la volta di Kathryn Bigelow mentre l’ultimo appuntamento di questa prima edizione di “Ceneforum” sarà un omaggio al mito di Federico Fellini, giovedì 5 maggio.

 

Durante ogni serata saranno presentati i principali film dell’autore, a cui farà seguito la proiezione di alcune delle scene più rappresentative con la degustazione dei quattro piatti del menù, preparati dalla cucina del Bistrò per raccontare le emozioni gustativo – olfattive suscitate dalla pellicola. A conclusione della cena i partecipanti al “Ceneforum” saranno coinvolti in un dibattito e potranno descrivere le sensazioni vissute e i nuovi possibili sapori e profumi che il film ha regalato loro.

 

A guidare gli spettatori in questo viaggio a tappe tra immagini, suoni e sapori sarà il giornalista e scrittore Marco Lombardi, ideatore del format delle “Ceneforum” e del progetto giornalistico – divulgativo Cinegustologia, diventato anche un format televisivo trasmesso da Gambero Rosso HD con il titolo “Come ti cucino un film” e un progetto editoriale dal nome “La cinegustologia e il media Entertainment”.

Carnevale in Rsa

Nella residenza ‘Il Faggio’ di Carmagnola il Carnevale ha un sapore un po’ più dolce. Per l’occasione alcuni anziani si sono vestiti in maschera e le stanze, addobbate dalle decorazioni e dai cartelloni realizzati dagli ospiti e dagli operatori, hanno accolto la festa: gli anziani hanno avuto la possibilità di stare in compagnia, mangiando i dolci carnevaleschi.
«Il ritorno alla normalità è quello che tutti ci auguriamo» – afferma Ramona Borla, la direttrice della struttura – «Anche se con estrema cautela, è necessario per i nostri ospiti vivere momenti del genere e ridare valore alla dimensione sociale e relazionale, che soprattutto a una certa età è molto importante».
La struttura di Carmagnola, che per tutto l’inverno non ha registrato casi di positività al virus fra gli ospiti e fra il personale, condivide il clima di festa con la residenza ‘Montepulciano’ di Bra (Cn), anch’essa Covid-free. L’obiettivo delle prossime settimane è, dunque, quello di favorire, nel rispetto della normativa, i rapporti con l’esterno e di superare i mesi difficili appena trascorsi.
La struttura di Carmagnola può accogliere 62 ospiti con diverso grado di non autosufficienza. La residenza fornisce un’attività di animazione che spazia dai laboratori manuali all’ascolto della musica, dalle letture alla pet therapy. La struttura è gestita da Sereni Orizzonti, uno dei primi tre gruppi a livello nazionale che opera nella costruzione e gestione di residenze sanitarie assistenziali, con circa 80 Rsa e più di 5mila posti letto in Italia e all’estero. L’azienda, con sede centrale a Udine, è presente in Piemonte con 35 strutture.

 

La pandemia non ha fermato il grande Carnevale di Saluzzo

Un successo oltre ogni più rosea aspettativa. Anche per l’edizione 2022 sono i numeri a certificare l’ottima riuscita del 94° Carnevale Città Saluzzo 68° Carnevale di Rivoli – “Il Carnevale delle 2 Province”, svoltosi lo scorso fine settimana a Saluzzo. Un’edizione partita con ancora il timore della pandemia, ma che gli organizzatori della Fondazione Amleto Bertoni, organizzatrice dell’evento in sinergia con la Proloco di Rivoli, hanno saputo adattare in sicurezza con tanti eventi anche in presenza, per la gioia di grandi e piccoli che sabato 27 e domenica 28 febbraio hanno così potuto vivere un Carnevale quasi normale ammirando le maschere di Saluzzo, con Castellana e Ciaferlin in testa, passeggiare in alcuni punti nevralgici della Città, dove sono anche apparsi alcuni elementi delle fantastiche realizzazioni dei carristi. Le foto e i contributi video di 30 gruppi tra famiglie, carristi e oratori hanno animato il grande contest on-line, con le premiazioni svoltesi in presenza dagli spazi de “Il Quartiere” – Ex Caserma Mario Musso di Saluzzo e in contemporanea sulla pagina Facebook della Fondazione Amleto Bertoni, che durante l’evento, profilo compreso, ha toccato le 6.600 visite totali. Oltre 43.400 le interazioni con i followers, più di 34mila le visualizzazioni video di almeno 3” con oltre 4.700 interazioni con gli stessi. Più di 350mila, infine, le persone raggiunte dalla pagina Fb tra il 25 gennaio e il 27 febbraio, periodo di evento.

Il Carnevale torinese: una tradizione colorata e ostinata

Viva i coriandoli di Carnevale, / bombe di carta che non fan male!/ Van per le strade in gaia compagnia /i guerrieri dell’allegria: /si sparano in faccia risate /scacciapensieri, /si fanno prigionieri /con le stelle filanti colorate. /Non servono infermieri / perché i feriti guariscono/ con una caramella. /Guida l’assalto, a passo di tarantella, /il generale in capo Pulcinella./ Cessata la battaglia, tutti a nanna. /Sul guanciale /spicca come una medaglia/ un coriandolo di Carnevale. (Gianni Rodari)

Sarebbe il tempo delle maschere, dei coriandoli per terra, degli scherzi e della baldoria dilagante. “Sarebbe”, perché è difficile entrare a pieno nello spirito festaiolo in questo preciso periodo storico: gli strascichi della pandemia ancora non si affievoliscono, la promessa del termine dello stato d’emergenza non ci risolleva il morale, soprattutto ora che televisioni e giornali ci parlano costantemente di una guerra troppo vera e troppo vicina.
L’altro giorno ero in centro e nonostante tutto, per fortuna, mi è capitato di vedere molti bambini travestiti, correvano sguaiatamente sotto i portici di via Po, infastidivano i passanti più lenti, mentre i genitori tentavano di riacchiapparli. Immagini bellissime, cari lettori, scene che mi hanno fatto sorridere e sperare davvero in qualcosa di migliore. Mi spiace per l’ovvietà melensa, eppure sono loro quelli su cui dobbiamo puntare, quelli così piccoli che ancora non dipendono dai cellulari e dai social, quelli che ancora guardano il mondo come fosse un’enorme giostra, fregandosene dei grandi benpensanti che gli dicono che un qualcosa non si fa perché sconveniente.
Mi ha stupito veder entrare quegli stessi bambini a curiosare nella piccola esposizione a cui anch’io ho partecipato: “Il carnevale degli artisti”, adibita presso il Chiostro della S.S. Annunziata in via Po 45, partecipano all’esposizione numerosi autori torinesi facenti parte di due storiche associazioni del territorio, i Vanchigliesi e il Circolo degli Artisti.
In questa particolare occasione sono esposti al pubblico diverse rielaborazioni personali del tema del Carnevale, maschere dietro cui si scorgono vivaci occhi azzurri, altre invece, segnate dall’inquietudine di orbite vuote, sculture, dipinti e fotografie che rendono tangibili i diversi approcci ad una delle feste più antiche di sempre.
Mi è piaciuto osservare i “piccirilli” sgranare gli occhi davanti a tutti quei colori, osservavano e giudicavano con fermezza le opere che più li colpivano, li ho ascoltati in sacrale silenzio mentre additavano la mia fotografia e concordavano nell’indicarla come “inquietante”.

È giusto, cari lettori, che a dispetto di tutto si continui a festeggiare. È giusto intestardirsi nell’organizzare piacevoli occasioni di festa e condividere il tempo, mantenendoci solidali in momenti così assurdi e difficili. La stessa Torino, la cui Mole ha preso in queste sere i colori della pace per manifestare contro lo scontro bellico russo-ucraino, offre varie attività da svolgere in compagnia in questo breve periodo carnevalesco. Sono diverse le mostre degne di nota, tra cui mi sento di raccomandare “The World of Banksy”, adibita a Porta Nuova, l’esposizione dedicata ai ritratti fatti a Frida Kahlo a Stupinigi, dove è ancora visionabile “ANIMALS”, la raccolta fotografica del celeberrimo Steve McCurry, e ancora vi consiglio “Vivian Maier-Inedita”, presso Palazzo Chiablese.
Non è un caso che mi soffermi sulle manifestazioni artistiche, poiché “la cultura condanna chi impedisce con la violenza il dialogo nel segno della pace” – affermazione tratta dal commento di solidarietà rispetto agli artisti russi che coraggiosamente non hanno voluto esporre alla Biennale di Venezia. –
Davanti a certe situazioni abbiamo tutti le mani legate, spesso le decisioni prese “dalle alte sfere” risultano a noi, popolino inerte, davvero intangibili. Vi è però qualcosa che possiamo fare, rimanere attenti e curiosi pensatori, accrescere il nostro bagaglio culturale, continuare a mantenere la mente attiva, affinché quel “logos”, che gli antichi tenevano in così alta considerazione, sempre ci guidi nella scelta tra il bene e l’orrore. Troviamo dunque la forza di sorridere e, perché no, di indossare al volo qualcuna di queste maschere di Carnevale.
La tradizione della festa è antica e ricolma di simbologie pagane legate al risveglio della natura.
Dal punto di vista etimologico, l’interpretazione più accreditata vuole che la parola derivi dal latino “carnem levare”, ossia “eliminare la carne”, termine connesso all’ingordigia del banchetto che si tiene l’ultimo giorno di festa, il così detto “Martedì grasso”, giusto prima del periodo della Quaresima, segnato dall’astinenza e dal digiuno.
Altre ipotesi pongono l’accento sulle attività di festa, per cui secondo alcuni l’origine del nome della festa deriverebbe da “ carnualia”, “giochi campagnoli” o dalla locuzione “carrus navalis”, cioé “nave su ruote”, espressione che indicava i primigeni carri carnevaleschi, tipici dei cortei pagani.

I primi usi del vocabolo risalgono al finire del XIII secolo e si trovano in alcuni testi del giullare Matazone da Caligano o in quelli del novelliere Giovanni Sercambi.
Ciò che colpisce è che tra le varie festività, il Carnevale è quella che ha meglio conservato i suoi antichi tratti precristiani, non solo, tale occasione è anche rimasta estranea al calendario scandito dalle feste religiose.
Il “clou” dei festeggiamenti si svolge proprio il “Martedì grasso”, giorno che precede il “Mercoledì delle ceneri”, indicato anche come “cinerum”. È il mercoledì che precede la prima domenica della Quaresima, considerata nelle Chiese cattoliche di rito romano e in molte Chiese protestanti, come periodo liturgico “forte”, a carattere battesimale e penitenziale in preparazione della Pasqua cristiana. L’elemento centrale della ricorrenza è la maschera, oggetto peculiare, dietro al quale si celano figure arcaiche, come “l’uomo selvatico” o l’ “orso”, animale simbolo della vita agreste e collegato ai ritmi naturali: esso va in letargo d’inverno, mentre l’attività dei campi è sospesa, e si risveglia in primavera, quando la natura rinasce e si possono consumare le scorte di cibo senza il timore che il freddo duri più del dovuto. L’antropologo Piercarlo Grimaldi si sofferma ad approfondire l’importanza della maschera-orso, sottolineando che “l’orso è una figura pagana, incorporata in molti carnevali tradizionali. Spesso appare come essere selvaggio che si finge aggressivo e viene poi domato, magari da una fanciulla, segno del suo passaggio dall’animalità all’umanità”.
Sono tuttavia innumerevoli le tipologie di maschere utilizzate a Carnevale, così come sono assai diversificati i personaggi a cui si fa riferimento per travestirsi e interpretare, almeno per un giorno, una parte diversa dall’essere se stessi. In tal senso, a Venezia soprattutto, in tempi ormai lontani, era solito che gli uomini si camuffassero da donne, tra i costumi più utilizzati vi era il tipo della Gnaga, la popolana beffarda a sua volta mascherata da gatta.

Si assiste in tale occasione all’inversione sociale dei ruoli, attraverso la realizzazione – seppur temporanea – di un “mondo alla rovescia”, in cui vi è l’abolizione dei rapporti gerarchici e delle autorità. È dunque “un rito legato alla rigenerazione della comunità”, citando sempre Grimaldi, è un’occasione che diventa riequilibrazione sociale e che si conclude con la speranza di purificarsi dai peccati passati, attraverso il rogo del fantoccio. Il pupazzo appositamente creato diveniva protagonista di un farsesco processo, ad esso erano imputati i mali e le colpe, i vizi pubblici e quelli privati, la sua condanna segnava il termine della festa, nonché l’inizio di una nuova fiducia verso un tempo migliore.
Le origini del Carnevale si possono ricercare nei Saturnalia, festa romana dedicata al dio Saturno, che si svolgeva tra il 17 e il 23 dicembre. Secondo quanto riportato dagli studiosi, si tratta di giorni vissuti all’insegna dell’allegria, dello stare insieme, del condividere lauti banchetti e nel farsi simpatici scherzi vicendevolmente. Durante i vari convivi è eletto il “Rex Saturnaliorum”, figura a cui tutt’oggi è associato il “re del carnevale”, ossia una burlesca autorità che è il protagonista assoluto della celebrazione. Anche il rovesciamento sociale è elemento importante dei Saturnalia, altra motivazione che lega il nostro Carnevale all’antica festività.
Nel mondo romano vi erano anche le celebrazioni in onore della dea Iside, durante le quali presenziavano cortei di uomini mascherati, come ben esplica Lucio Apuleio, il quale, nell’XI libro delle Metamorfosi, racconta di un tale, rinominato Mamurio Veturio, coperto di pelli di capra, portato in processione e continuamente preso a bacchettate.
Anche le feste dionisiache greche presentano caratteri comuni, come il temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali in favore dello scherzo, della dissolutezza e di un vero e proprio rovesciamento dell’ordine costituito.

A Babilonia, invece, durante le “antesterie”, si assisteva al passaggio di un carro che avrebbe dovuto restaurare il cosmo dopo il ritorno del caos primordiale. Le festività si svolgevano dopo l’equinozio di primavera, in tali giornate veniva attualizzato il mitico processo di formazione dell’Universo, descritto attraverso l’antico scontro tra Marduk, il dio salvatore, e il drago Tiamat. Secondo le fonti, la celebrazione prevedeva lo svolgimento di una processione in cui veniva rappresentata la morte e la resurrezione del Salvatore Marduk, allegoria delle forze del caos in antitesi con la creazione dell’Universo.
La festa del Carnevale si inquadra così all’interno di un ciclo dinamico che vede la libera circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Quella che ci appare come una semplice mascherata ha in realtà una profonda dimensione metafisica che riguarda l’uomo e il suo destino. In primavera, in concomitanza con il risvegliarsi della natura che manifesta le sue prime energie, il Carnevale apre un passaggio per le anime, che dall’Aldilà possono riversarsi nel mondo dei vivi. Tali spiriti, affinché non diventino pericolosi, vanno onorati, attraverso il prestito di corpi provvisori: le maschere.
Tali oggetti assumono anche significato apotropaico, poiché chi le indossa assume le caratteristiche sovrannaturali dell’essere rappresentato.
L’usanza carnevalesca sopravvive al tempo, anche durante il Medioevo è un’abitudine popolare che pare non voler essere dimenticata; la Chiesa, non riuscendo ad estirpare un’usanza così radicata, cerca di porvi dei limiti, viene così istituita la Quaresima, che trasla avanti nell’anno il rito delle maschere. Il Carnevale diviene quel tempo circoscritto di abbuffate ed eccessi in netta contrapposizione con il tempo del digiuno e della penitenza. Agli ultimi giorni di festa, prima che la baldoria termini e che inizino i quaranta giorni di costrizione, si collega la Pasqua, altra festività “mobile”. Per quel che riguarda l’inizio della festa, dipende dalle tradizioni locali: il 26 dicembre (l’Epifania), il 17 gennaio (giorno di S. Antonio abate), il 2 febbraio (la Candelora).
Ogni località ha la propria tradizione da portare avanti, si pensi al celeberrimo Carnevale di Venezia, ai carri fiorati di Acireale o ancora alla “Battaglia delle arance” di Ivrea.
Torino è legata alle figure di Gianduja e Giacometta, maschere della tradizione piemontese originarie della Commedia dell’Arte. Il primo è un bonaccione borghese sabaudo, amante del buon cibo e del buon vino, la seconda è la sua fedele innamorata e compagna.
Fino a qualche tempo fa non era insolito incontrare la bonaria coppia in giro per il capoluogo, ma adesso sembra essere tutto più complicato, il ridere pare faticoso e dopo tutte le mascherine che ancora indossiamo, metterne una diversa quasi non appare divertente.
Eppure “the show must go on”, cari lettori, come cantava il mitico Freddie Mercury, non è tempo di arrendersi.

Alessia Cagnotto

A Saluzzo le premiazioni del contest del Carnevale, sorprese per grandi e piccoli

 

Domenica 27 febbraio con inizio alle 14.30, in presenza dagli spazi de “Il Quartiere” – Ex Caserma Mario Musso di Saluzzo (con ingresso libero fino ad esaurimento posti) e in contemporanea sulla pagina Facebook della Fondazione Amleto Bertoni, sarà tempo di festa con la premiazione del Contest del 94° Carnevale Città Saluzzo 68° Carnevale di Rivoli – “Il Carnevale delle 2 Province”.

Gli organizzatori della Fab mostreranno le splendide elaborazioni preparate in queste settimane da famiglie, carristi e oratori, con questi ultimi che concorreranno all’assegnazione del premio previsto dal concorso “Quinto Carnevale degli Oratori della Diocesi di Saluzzo”. Dopo le premiazioni del contest, dalle 16, le maschere del Carnevale di Saluzzo, con in testa la Castellana, Ciaferlin, Damigelle e Ciaferlinot insceneranno una passeggiata musicale insieme a quelle dei paesi limitrofi che vorranno unirsi alla “Gran Baldoria” per le vie del centro cittadino, regalando tante sorprese a tutti i cittadini, grandi e piccoli, che scenderanno in strada per ammirarle. Le maschere faranno breve sosta in 5 diverse zone dell’isola pedonale di Saluzzo: in piazza Cavour, presso il “rialzo” di piazza Garibaldi, e in tre punti di corso Italia. Qui sarà possibile ammirare gli splendidi pupazzi in carta pesta realizzati dai gruppi dei carristi che hanno preso parte al concorso indetto anche quest’anno dalla Fondazione Amleto Bertoni, organizzatrice della manifestazione. La giornata di festa sarà aperta da una Santa Messa (ore 10) celebrata nel Duomo di Saluzzo dal Vescovo Cristiano Bodo, alla presenza delle Maschere della Città.

Martedì 1° marzo il Carnevale 2022 avrà un’appendice finale: dalle 16 in presenza sempre dagli spazi dell’ex Caserma Mario Musso (con ingresso libero fino ad esaurimento posti) e in diretta sulla pagina FB della Fab, si terrà la tradizionale premiazione del concorso “Coriandoli di frutta” dedicato alle Scuole dell’Infanzia e Primarie dell’Istituto Comprensivo di Saluzzo. Sempre fino al 1° marzo, infine, dalle 21.30, in diretta sulla pagina FB della Fondazione Amleto Bertoni, andrà in onda “La Gran Baldoria”, la divertente trasmissione condotta da Ciaferlin con protagonisti la Castellana, le Damigelle e i Ciaferlinot, con tanti ospiti.
Maggiori informazioni su www.carnevaleindoor.it o all’indirizzo info@fondazionebertoni.it
A decretare in vincitori del contest on line saranno i like espressi da una giuria esclusivamente popolare che potrà esprimersi votando sulla pagina FB della Fondazione Amleto Bertoni. Le famiglie concorreranno per l’assegnazione dei premi previsti dal concorso “categoria Amanti del Carnevale”. I like conteggiati saranno unicamente quelli compresi tra le 17 del 26 febbraio fino alle 12 del 27 febbraio. Sempre domenica 27 febbraio, dalle 10 fino allo stop ai voti che verrà dato in diretta, il pubblico avrà la possibilità di votare i carri che saranno valutati anche da una giuria di 5 componenti che si esprimeranno in base ai seguenti criteri: uso di materiale di recupero/percentuale di cartapesta, coerenza del carro con il tema scelto, originalità del tema, esecuzione dell’operato e comprensibilità dell’idea di insieme del carro. Vincerà il primo premio assoluto il carro che otterrà il voto maggiore dato dalla somma dei voti dei singoli parametri. Al carro che otterrà più like verrà invece assegnata la coppa del Premio Social del 94° carnevale Città di Saluzzo”. A scalare, in base al punteggio ottenuto, verranno dati gli altri premi. Da sabato 26 sono su Facebook foto e video delle realizzazioni degli oratori: le votazioni saranno possibili fino alle 10 del 27 febbraio. L’oratorio che riceverà più like vincerà un buono per materiale didattico del valore di 50 euro, oltre al trofeo della quarta edizione del concorso.

Non snobbate mai l’armonia, la magia e l’interpretazione che si cela nell’arte

LIBERAMENTE

di Monica Chiusano


Ella non nasconde inquietanti segreti, ne’ si cela della sua natura pi
ù delicata..

Diviene inesorabilmente la dama di un approccio garbato volto alla figura della sua più timida ma al tempo stesso audace e meravigliosa essenza

Beata, soave e prorompente diviene quindi spesso la cultura dellarteallinterno della quale si libera listinto dellessere più autentico, nella danza elegante di colori e forme, capaci di farci interpretare la vera essenza della verità più amabile.

Non snobbate mai larmonia, la magia e linterpretazione che si cela nellarte, perché in essa si nasconde, a volte, la rappresentazione più attendibile anche di voi stessi!