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Troppa paura per lavorare, ma non per incontrare gli amanti

In Italia il lockdown è durato 55 giorni, quasi 2 mesi, ed anche di più in molte città del Nord Italia dove la quarantena è iniziata il 21 febbraio 2020.

Un periodo di confinamento forzato durante il quale – osservano gli analisti di Incontri-ExtraConiugali.com, un portale che favorisce le avventure clandestine – si è verificato un paradossale aumento dell’infedeltà coniugale, soprattutto quella virtuale.

«Dal momento che non si poteva uscire da casa, nonostante la presenza del partner, la propensione degli italiani a tradire è salita esponenzialmente negli ultimi mesi. In molti casi è stato solo un tradimento virtuale che si è consumato su siti di incontri come il nostro, ma ora – dopo la quarantena – ci sarà modo di incontrare nella vita reale la persona che ci ha aiutato a superare questo momento di stress» spiega Alex Fantini, fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com

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Troppa paura per lavorare, ma non per incontrare gli amanti

Da Torino al Texas, Lorenzo ingegnere aerospaziale

Di acqua ne è passata sotto i ponti da quando, ormai diversi anni fa, Lorenzo Casero lasciò Torino per spostarsi a Houston al seguito dei genitori Alberto e Alessandra, trasferitisi negli Usa per lavoro.

Gli studi nella prestigiosa A&M University di College Station, nei pressi della città texana, hanno dato decisamente buoni frutti. Lorenzo solo pochi giorni fa ha conseguito la laurea in ingegneria aerospaziale.

Nelle immagini che vi proponiamo, i festeggiamenti con papà – anch’egli ingegnere -, mamma,  il fratello Giuliano e gli amici. A festeggiare ci sono naturalmente anche Paola, Lina e Sandro, i nonni del neolaureato, che celebrano l’evento in collegamento Skype da Alessandria.

Dalla redazione del “Torinese” congratulazioni al pur sempre torinese Lorenzo (torinesissimo, visto che la sua data di nascita è il 24 giugno 1997, festa del nostro patrono San Giovanni), per l’ambizioso traguardo raggiunto!

 

 

L’amore è cantare insieme

Sul tema dell’amore, come su quello della morte, combatto da sempre, non so se per ragioni di storia personale o semplicemente perché è per tutti così.

Che cos’è l’amor, chiedilo al vento” direbbe Capossela, mentre Vecchioni mi spiegherebbe “Forse non lo sai ma pure questo è amore”. Sono loro quelli che risuonano maggiormente dentro di me…

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L’amore è cantare insieme

 

Cronache della peste. L’italiano sano

Esco malvolentieri, mi dice al telefono il Gianni. Non che abbia paura di sta fuffa del corona virus… a me ste fole non le possono dar da bere… È che mi dà fastidio la gente…

Tutti questi con guanti e mascherine, che camminano strisciando lungo i muri… come neppure nella peste del ‘300…i vecchi terrorizzati. E i giovani peggio ancora… Un popolo di… Ma che dico… Questo non è più un popolo. E forse non lo è mai stato…

Condivido. L’ ho scritto sino a nauseare i miei pochi lettori (magari fossero i fatidici 25…) lo spettacolo degli italiani in questi mesi è stato, e continua ad essere indegno. E anche indecente. Con delle eccezioni, però…

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Cronache della peste. L’italiano sano

Estate ai Murazzi? Potrebbe tornare la spiaggia sul Po

L’associazione Murazzi del Po, che riunisce i gestori delle storiche arcate lungo il fiume, ha proposto al Comune di allestire per la prossima estate una spiaggia  sulle banchine nel tratto compreso tra corso Vittorio Emanuele e piazza Vittorio Veneto.

Per far riprendere il turismo qualcosa bisognerà pur inventare. a dire il vero la spiaggia torinese, già sperimentata nel 2104, complice il maltempo di allora, non aveva avuto molto successo. La sabbia, a causa della pioggia, era finita tutta nel Po, rovinando il progetto.

Ma, in attesa di disposizioni più precise da parte di Governo e Regione sugli stabilimenti balneari, l’ipotesi di replicare il progetto è da tenere in considerazione. Se si farà si dovranno prendere le dovute precauzioni: distanziamento di ombrelloni e “bagnanti”, percorsi di accesso e così via. Un po’ come in metropolitana. Si attende dunque la risposta di Palazzo Civico.

(foto Laura Pati)

Parole d’amore ai tempi del virus

Francesco, infermiere impegnato nell’emergenza sanitaria, ha scritto un pezzo uscito su spotify e itunes dedicato alla sua ragazza

Incontro Francesco lungo Po, con la luce calma del tramonto, l’odore della primavera che quest’anno si sente quasi colpevole ad essere arrivata, e qualche sguardo prudente che passa rapido dietro alle nostre spalle.  Ha gli occhi dolci, uno sguardo un po’ lontano e un sorriso sincero.

T: Ciao Francesco, chi sei e da dove vieni?
F: Allora, sono Francesco, ho 27 anni, sono nato a Civitanova Marche e faccio l’infermiere. Esauriente? (ride). Sono a Torino da due anni, ma prima di approdare qui ho vissuto anche a Milano per un po’ di tempo. Qui a Torino ho trovato quello che per me era il giusto equilibrio tra il traffico della grande città e la pace della cittadina di provincia. Non mi fraintendere -che se lo legge mia mamma pensa “ma guarda questo”-: amo il posto dove sono nato, amo tornarci, ma io sono uno a cui piace cambiare.

T: e invece chi è F Brioschi?
F: F brioschi so’ io: è il mio alter-ego creativo. Hai presente quella parte di ognuno di noi che rimane inespressa, ma che è latente, quel qualcosa che non sai che forma abbia ma senti che c’è, e allora per ri-conoscerla, per prendere consapevolezza della sua esistenza, le dai un nome: dando un nome a questa parte di me, è come se gli avessi dato vita, attraverso la musica. Così è nato F Brioschi. Questo nome l’ho scelto insieme alla mia ragazza: se po di? O fa miele?

T: Da come ne parli sembra un “ri-conoscimento” recente.
F: Ho sempre scritto, canzoni, pensieri, poesie, parole insomma con diverse forme si, ma non mi ero ancora ri-conosciuto davvero. Avevo registrato altri pezzi che ho tenuto per me, per gioco, mentre Mina è uscito allo scoperto perchè è stato un regalo per la mia ragazza, Mina appunto. E’ lei che ha tirato fuori F Brioschi, in tutti i sensi. E il produttore, Emanuele Cotto, ha fatto il resto: ha visto nel mio pezzo un inno all’amore in cui altre persone avrebbero potuto indentificarsi, come spesso accade; poi è successo che è stata ascoltata dall’etichetta Reload Music, che ha deciso di farla uscire sulle piattaforme di streaming musicale a loro marchio. Sinceramene non mi aspettavo che un’etichetta si potesse accorgere di me, visto che fino a ieri cantavo solo mentre spadellavo (da buon terrone), o nel letto prima di dormire per fare addormentare la mia ragazza. E ora invece mi ritrovo la mia faccia su spotify.

T: Dicci chi è, e che cos’è, Mina
F: Mina è la mia compagna, la mia ragazza, che in realtà si chiama Martina, ma le piace farsi chiamare così. Nella canzone ho giocato con le parole: (canticchia) “e adesso c’ho una mina nel petto”, una bomba pronta ad esplodere per la potenza di quello che provo nei suoi confronti.  Dopo esserci persi in un locale notturno due anni fa, ci siamo ri-incontrati quest’autunno (canticchia di nuovo) “erano due anni che non ti vedevo”, e l’impressione che ho avuto è che ci fossimo già incontrati in un’altra vita “e ci siam voluti già in un’altra vita”, perchè è stato tutto molto familiare e vero sin dall’inizio, come se non dovessimo spiegarcele, le cose che più erano sepolte dentro noi. Mi sono sentito come se fossi tornato a casa dopo un lungo errare alla ricerca di una sensazione cosi vera. Quando l’ho ritrovata è stato come unire i puntini. É una sensazione rara, non è il semplice innamoramento: per questo il pezzo non poteva che prendere il suo, di nome.

T: Il pezzo è uscito durante la pandemia che ha messo in ginocchio tutta italia: come sta andando?
F: “mina” è uscito il 23 aprile su spotify, itunes, e alter piattaforme: fare uscire un pezzo in questo periodo va contro tutte le regole non scritte del mercato musicale, ma abbiamo comunque deciso di pubblicarla per vedere quante persone avrebbe raggiunto. Siamo rimasti davvero stupiti, perchè è andato ben oltre le nostre aspettative: dopo 15 giorni siamo arrivati a 15 mila stream, 1000 stream al giorno, non male eh per un ragazzo di provincia (ride): per me ma anche per il produttore e per l’etichetta, sono stati una grandissima sorpresa, essendo il mio primo pezzo.

T: ma con un successo così, avrai sicuramente in cantiere un secondo pezzo: confermi?
F: non voglio dire ancora nulla, solo che questo secondo pezzo sarà molto diverso dal primo, parla di una sensazione, uno stato d’animo in movimento, qualcosa che accomuna un po tutti i malinconici: non è che se so’ innamorato non sono più nostalgico. Non c’è un vero e proprio progetto musicale dietro, quello che esce da me è solo verità quindi aspettatevi questa e nient’altro.

I cammini d’Italia in diretta sui social

Martedì e venerdì alle ore 18.00 appuntamento con interviste live

Non so se andrà tutto bene, né se l’emergenza ci restituirà in qualche modo migliori alla vita civile, ma d’una cosa son certo: la differenza fra un popolo e un ammasso di gente sta nella capacità di declinare il pensiero al plurale, silenziando l’“io” per dar voce al “noi”.
Enrico Brizzi per Montagne 360


All’interno dell’emergenza sanitaria tutte le attività outdoor hanno subito una battuta d’arresto, ma Duma c’anduma ha trovato il modo per proseguire: parte dal Piemonte il nuovo progetto digitale ‘a tappe’ – attraverso tutta la penisola italiana da nord a sud, dal Trentino alla Sicilia – per dar voce, spazio e visibilità ai Cammini d’Italia.

Gli appuntamenti, con cadenza infrasettimanale ogni martedì e venerdì alle ore 18:00, sono strutturati in una serie di interviste live sui social media (YouTube e Facebook) di Duma c’anduma. L’entusiamo col quale è stato accolto il progetto ha dato l’opportunità di creare un fitto calendario con appuntamenti che arrivano già fino a luglio. Protagonisti delle dirette streaming sono gli ideatori, i realizzatori e i promotori dei numerosi cammini delle regioni italiane. Un’iniziativa condivisa che ha l’obiettivo di promuovere le proposte di turismo lento a piedi (o in bicicletta) per sostenere la cultura dello slow travel in Italia e favorire i territori e le strutture attraversate da questi itinerari. Ad oggi sono già state realizzate già due dirette con i promotori del Cammino dei Ribelli tra Piemonte, Liguria, Emilia e Lombardia e del Cammino di San Francesco di Paola in Calabria. Le interviste hanno riscosso grande interesse raggiungendo un pubblico molto attivo che ha partecipato con numerosi

commenti e domande live. Le dirette con i cammini d’Italia è un progetto di Duma c’anduma. Nata ne l 2015, per idea di Gabriele Ferreri, Duma C’anduma organizza escursioni e trekking in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e accompagna camminatori in viaggi a piedi in tutta Italia e nel mondo. Duma c’anduma propone, tutto l’anno, con le sue guide escursionistiche ambientali, esperienze di cammino in luoghi di alto interesse naturalistico, storico e culturale, ponendo grande attenzione alla filosofia del “camminare in gruppo”, rispettando le esigenze e le difficoltà del singolo.

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CALENDARIO DELLE DIRETTE

Martedì e venerdì ore 18.00 appuntamento con interviste live
Su YouTube https://www.youtube.com/dumacanduma
Su Facebook https://www.facebook.com/dumacanduma/

21 APR 2020
Il Cammino dei Ribelli tra Piemonte, Liguria, Emilia e Lombardia

28 APR 2020
Il Cammino di San Francesco di Paola in Calabria

5 MAGG 2020
La Magna Via Francigena in Sicilia

8 MAGG 2020
Il Cammino di Carlo Magno dal Lago d’Iseo a Ponte di Legno

12 MAGG 2020
Il Cammino Materano tra Puglia, Basilicata, Campania e Molise

15 MAGG 2020
IL Cammino della Linea Gotica da Cinquale a Pesaro

19 MAGG 2020
Il Cammino di San Nilo in Cilento

22 MAGG 2020
La Via Ghibellina da Firenze a La Verna

26 MAGG 2020
Il Cammino di San Vili in Trentino

29 MAGG 2020
La Via dei Frati da Caltanissetta a Cefalù

2 GIU 2020
La Via Francisca del Lucomagno da Costanza a Pavia

5 GIU 2020
Il Sentiero dell’Inglese in Calabria

9 GIU 2020
Il Cammino del Salento in Puglia

12 GIU 2020
La Via Valeriana da Pilzone d’Iseo a Edolo

16 GIU 2020
Il Cammino di San Cristoforo in Friuli Venezia Giulia

19 GIU 2020
Il Cammino di Santa Giulia da Livorno a Brescia

23 GIU 2020
La Via Spluga tra Svizzera e Italia

26 GIU 2020
Il Cammino Minerario di Santa Barbara in Sardegna

30 GIU 2020
Il Cammino di San Tommaso da Roma a Ortona

3 LUG 2020
La Via della Lana e della Seta da Bologna a Prato

7 LUG 2020
La Via Appia da Roma a Brindisi

10 LUG 2020
Il Cammino di San Bartolomeo da Fiumalbo a Pistoia

14 LUG 2020
Il Cammino delle Terre Mutate da Fabriano a L’Aquila

Cronache della peste. Parliamo di sesso

Leggo un post su fb, inoltrato a tarda notte. “Non riesco a dormire. Ho una voglia di…” e poi un emoticon ammiccante. Non so di chi sia. Si intuisce una presenza femminile. Ma conta fino a un certo punto. Il problema del sesso durante la quarantena è trasversale. Non conosce differenziazione di genere.

Ed è problema pesante. Non per nulla se le farmacie hanno esaurito le scorte di benzodiazrepine, i siti di vendita online hanno buttato fuori tutte le riserve di sex toys. Per non parlare dei siti porno, che stanno conoscendo una vera e propria età dell’oro…

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Cronache della peste. Parliamo di sesso

Nasce l’Indice di Sicurezza dei viaggi targato Torino

Uno strumento innovativo per monitorare la riapertura delle frontiere e i contagiati in ogni stato. Due giovani torinesi lo lanciano sul portale Generazione Viaggio

Basta digitare il nome di uno stato. E, in un attimo, si scoprono contagiati, morti, guariti, tasso di mortalità e se le frontiere sono chiuse o aperte. Capita per la Norvegia, dove il tasso di mortalità è al 2,69 per cento, come pure per il Portogallo dove è fermo al 3,9 per cento.  C’è addirittura la Groenlandia, dove si contano solo 11 guariti e zero contagiati. In Martinica? Appena due casi. E, poi, ci sono le Filippine (530 morti) e la Repubblica di San Marino (41 decessi), le Bahamas (qui il tasso di mortalità schizza al 13,75) e Capo Verde dove, ad esempio, il tasso di mortalità è a zero, come pure in Mongolia o alle Isole Fidji.

Si tratta di un tool disponibile su https://generazioneviaggio.it/informazioni-coronavirus-tempo-reale/. Uno strumento digitale veloce, gratuito e di facile consultazione, che peraltro viene messo a disposizione di chiunque: lo si può infatti inserire come widget su qualsiasi altro sito.

E’ un progetto pensato per i viaggiatori che vogliono monitorare la situazione nel mondo, sognando e iniziando a immaginare rotte laddove la situazione lo potrebbe permettere. Ma è anche uno strumento di conoscenza della situazione odierna, calcolato sulla base di dati pubblici internazionali, che, dunque, torna molto prezioso ad analisti, giornalisti, studenti, cittadini.

Il nuovo portale Generazione Viaggio è firmato da Tiziano Salerno e Andrea Dattoli, 35enni torinesi. I due, esperti travel designer e del turismo online, hanno creato una sinergia con i giovani  francesi, specialisti in tecnologia del turismo, Eric Gerardin e Florian Colas, che hanno deciso in questo periodo di instabilità del mondo del turismo di creare un tool per informare i viaggiatori sul nuovo mondo dei viaggi all’epoca del Coronavirus.

«Lo abbiamo ideato per aiutare chi viaggia a capire meglio il flusso di informazioni che arrivano dai media ed avere dei dati certi e affidabili: abbiamo sviluppato questo indice di sicurezza elaborandolo sui dati resi noti da ogni stato» spiegano Dattoli e Salerno, non nuovi a progetti innovativi nel campo del turismo. Nel 2014  hanno anche dato vita al tour operator Archè Travel, che si occupa di viaggi d’autore nel Mediterraneo sulle rotte degli antichi, vincitore del Premio Turismo Cultura Unesco 2015.

Spiegano che il tool sarà dinamico e molto affidabile: «Sarà aggiornato due volte al giorno: è destinato, in particolare, alle persone che hanno in programma un viaggio imminente e fino ad ora non sapevano come reperire informazioni». Tornerà utilissimo alla ripresa della vita reale, quando si cercheranno mete sicure e paesi meno toccati dal virus.

Il sistema assegna anche una lettera a ogni paese: fotografa destinazioni rischiose (dall’India a Porto Rico), incerte (come Maldive o Argentina) o sicure (come Birmania o Cambogia).

Tra le altre cose, il nuovo portale Generazione Viaggio si impegna a dare importanti e utili informazioni di viaggio nel mondo a 365 gradi ed ora è impegnato attivamente in una campagna di promozione dell’Italia come destinazione turistica per gli italiani.

Cronache della peste. Il barbiere

Alla fine non ce l’ho fatta più. Ho preso e mi sono rasato i capelli da solo. Adesso sembro il nonno dei Naziskin. Beh, sempre meglio che dovermi fare le treccine come un rasta.

Visto che l’ineffabile Conte Zio ha deciso che barbieri e parrucchieri non riapriranno prima di Giugno… E voi continuate a cantare dai balconi belli felici. Prima o dopo provvederanno a tosarvi. E non solo i capelli…

Comunque, a me il barbiere manca. Non solo, forse neppure tanto per una questione estetica. Piuttosto perché la “barberia”, come la si usava chiamare un tempo, era un luogo importante della vita. Della vita sociale e di quella personale. Per certi aspetti addirittura un luogo di formazione.

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