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Al Mercato Centrale cosplay da paura per la notte di Halloween

Venerdì 31 ottobre, al Mercato Centrale di Torino, la notte delle streghe si trasforma in un evento straordinario dedicato a grandi e piccini, una serata unica all’insegna del Cosplay, grazie alla collaborazione con XMAS COMICS, la più importante manifestazione torinese del mondo pop, fumetto e videogame organizzata al Lingotto Fiere in programma a dicembre.
Il cosplay, che consiste nell’interpretazione di un personaggio indossandone il costume, trova in Halloween l’occasione perfetta per mostrare la propria creatività  e abilità nella realizzazione di abiti complessi , trasformando una celebrazione occidentale in un’occasione di divertimento puro ed espressione artistica. Un’occasione imperdibile per esprimere la propria creatività e divertirsi insieme, con travestimenti che spaziano da personaggi di fantasia a eroi dei manga a icone delle anime.
La serata sarà  animata da una serie di attività sia per adulti sia per bambini a tema Cosplay, in collaborazione con il team di XMAS COMICS, in un’anteprima speciale che anticipa la manifestazione di dicembre.
A partire dalle 18.30 il Mercato Centrale si animerà con una serie di attività pensate per famiglie e appassionati.
I più piccoli potranno divertirsi  con il “Trucco bimbi”, dalle 18.30 alle 19.30, e partecipare a una sfilata in costume, con premi per I migliori look, dalle 19.30 alle 20. La serata  proseguirà con baby Dance, quiz, sarabanda a tema e karaoke, culminando nella sfilata degli adulti alle 22.30, anch’essa con premiazione per i costumi più creativi.
I vincitori della sfilata bimbi e adulti riceveranno come premio un ingresso omaggio alla manifestazione XMAS COMICS 2025.
Nel corso della serata, i visitatori avranno l’opportunità di incontrare anche gruppi di cosplayer che interpreteranno supereroi, principesse e personaggi iconici del mondo del cinema e dell’animazione, che gireranno  per lo store interagendo con il pubblico e posando per foto e video.

Mercato Centrale Torino rappresenta un luogo di incontro dove poter condividere esperienze culinarie di ogni genere. Oltre alle attività di intrattenimento i partecipanti alla serata potranno degustare la bontà dei prodotti artigianali, disponibili anche nell’opzione menù bimbi per i più piccoli.
La partecipazione è gratuita, ingresso libero fino a esaurimento posti.

Gradita la prenotazione al link https://niceuri.co/Iva3n
Per i gruppi superiori alle 4 persone si potrà anche prenotare un tavolo in piazza scrivendo a info.torino@mercatocentrale.it

Mara Martellotta

Molto più di una insalata di patate

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Un secondo fresco e sempre adatto

 Una preparazione semplice e sfiziosa che potete personalizzare secondo i vostri gusti per un piatto sempre diverso.
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Ingredienti:
3 grosse patate
1 scatoletta di tonno sott’olio
4 cucchiai di maionese
1 limone
1 pizzico di curcuma (facoltativo)
1 fetta spessa di prosciutto di Praga
Sale, pepe, prezzemolo o basilico
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Pelare le patate, tagliarle a bastoncini e cuocerle a vapore.
Frullare il tonno, mescolare alla maionese, aggiungere il succo del limone, il sale, il pepe, e la curcuma. Tagliare a listarelle il prosciutto privato dell’eventuale grasso, unirlo alle patate, aggiungere la salsa tonnata ed il prezzemolo. Mescolare con cura. Servire freddo guarnito con fette di limone.

Paperita Patty

Camminata alla ricerca della Pera Cunca

Domenica 19 ottobre prossimo, “Cammini DiVini” di Augusto Cavallo ripropone un’escursione intorno all’abitato di Borgomasino, nel Torinese , tra i sentieri storici, alla ricerca della “Pera Cunca”, uno dei massi-altare più noti del Canavese.
Con tale nome si designano pietre e cavità più o meno profonde collegate tra loro da canaletti che potrebbero, in qualche modo, essere state utilizzate per riti sacrificali in epoche antiche. Si trova immersa nei boschi di querce e castagni, sulle pendici più meridionali dell’anfiteatro morenico di Ivrea, tra le ultime colline che testimoniano la massima estensione a Sud della lingua glaciale. Il ritrovo sarà a partire dalle ore 9 per le iscrizioni, con partenza alle 9.30. La lunghezza sarà di circa 9 km, con un dislivello di 250 metri. La durata sarà di circa 3 ore e mezzo. Il ritrovo avverrà presso l’ampio parcheggio adiacente al campo sportivo per le iscrizioni, per poi spostarsi verso la caffetteria del Borgo per un caffè prima della partenza. La camminata inizierà costeggiando il Municipio e in direzione di via Umberto I, per salire in seguito verso i boschi circostanti, seguendo antiche strade lastricate, costeggiando qua e là vigneti di Erbaluce. Si procederà, quindi, attraversando boschi di querce, castagni, acacie, fino a giungere in località Lusenta, cuore della collina di Borgomasino, dive si incontrerà, attorniata dai castagni, su una piccola collinetta naturale, la “Pera Cunca”, masso erratico depositato in questi luoghi dal ghiacciaio qualche migliaio di anni fa (ci troviamo all’estremità meridionale della Serra Morenica del Canavese). La roccia, di chiara origine metamorfica, è striata di profonde venature: al centro, una grande cavità di forma ovale raccoglie umidità e acqua piovana, ed è circondata da decine di coppelle più piccole, che paiono raggrupparsi in tre aree ben distinte. Le coppelle si trovano ad altezze diverse e hanno l’interessante peculiarità di essere collegate tra di loro da canaletti scavati nella roccia, che confluiscono poi nella cavità centrale. Si riprenderà il cammino per far ritorno al punto di partenza in centro al paese, mentre, dopo aver concluso l’escursione, sarà possibile pranzare spostandosi in auto a Moncrivello, presso la sede del Circolo Club 66, in via Roma 6.

Costo dell’iscrizione alla camminata è di 9 euro – costo del pranzo 20 euro.

Si consiglia abbigliamento sportivo adeguato alla stagione, scarpe da trekking e scorta d’acqua.

Prenotazione da effettuare entro sabato 18 ottobre prossimo ai seguenti riferimenti: Augusto-3394188277 – augusto.cavallo66@gmail.com

Mara Martellotta

Il tuo orologio è entrato in acqua? Scopri perché succede, come riconoscerlo e come salvarlo

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Ottobre è il mese in cui molti si accorgono dei piccoli “ricordi estivi” lasciati da mare, sabbia e caldo.
Tra questi, c’è chi nota che il proprio orologio si è appannato, si è fermato o presenta aloni sotto il vetro.
Anche un modello water resistant non è immune ai danni dell’acqua se non viene controllato regolarmente: l’impermeabilità, infatti, non è eterna e può ridursi nel tempo.

Un controllo tempestivo può davvero fare la differenza tra un piccolo intervento e un danno irreversibile al movimento.

Perché succede: le vere cause dei guasti da acqua

Conoscere le cause è il primo passo per proteggere il proprio orologio. Ecco i motivi più frequenti:

  • Guarnizioni usurate: con il tempo perdono elasticità e non sigillano più correttamente.
  • Urti o microfessure nella cassa che permettono infiltrazioni impercettibili ma pericolose.
  • Corona non serrata bene o pulsanti premuti sott’acqua, che compromettono la tenuta.
  • Esposizione a salsedine e sabbia, che danneggiano le parti metalliche e le guarnizioni.
  • Sbalzi termici improvvisi, come passare dal mare a una doccia calda o a un ambiente climatizzato.

Ogni dettaglio può incidere sull’impermeabilità e far entrare quella minima quantità d’acqua che, col tempo, corrode il cuore del movimento.

Sintomi più comuni: segnali da non ignorare

Riconoscere subito i sintomi ti aiuta a intervenire in tempo.
Ecco i più frequenti — e cosa indicano:

  • Vetro appannato → condensa interna, segno che l’acqua è già entrata.
  • Orologio che si ferma o va in ritardo → umidità nel movimento.
  • Aloni o gocce sotto il vetro → infiltrazione più profonda, rischio ossidazione.
  • Cinturino o bracciale ossidato → corrosione dovuta a salsedine o sudore.

Se noti uno di questi sintomi, non aspettare: più passa il tempo, più l’umidità danneggia movimento e quadrante.

Cosa fare subito

Non tentare soluzioni casalinghe — phon, riso o esposizione al sole possono peggiorare i danni.
Portalo immediatamente in laboratorio.
Prima si interviene, maggiori sono le possibilità di recuperarlo completamente.

Come lo risolviamo professionalmente

Nel nostro laboratorio, ogni orologio viene trattato con la massima cura:

  • Apertura e ispezione interna.
  • Rimozione di ossido e umidità residua.
  • Sostituzione delle guarnizioni.
  • Revisione completa del movimento meccanico e dei componenti danneggiati.
  • Test di impermeabilità a pressione, per garantirne la perfetta tenuta.

Prevenzione: la vera protezione

La miglior difesa è una buona manutenzione:

  • Effettua un test di impermeabilità almeno una volta l’anno.
  • Richiedi una revisione completa ogni 3–5 anni, in base all’uso.
  • Evita shock termici improvvisi (mare → doccia calda).
  • Non premere mai pulsanti o corona sott’acqua.
  • Dopo un bagno in mare, risciacqua sempre con acqua dolce.

In conclusione

Se il tuo orologio mostra segni di umidità o non funziona più correttamente, non aspettare.
Intervenire subito può salvarlo da danni permanenti.
Passa in laboratorio per un controllo di impermeabilità: valuteremo insieme l’intervento più adatto per farlo tornare come nuovo

 

Watch Center Torino

Via Giambattista Bodoni 1/D

10123 – Torino 

Contatti:

Tel.: +39 011 8170477

WhatsApp: +39 3513028010

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mail: watchcentertorino@gmail.com

instagram: watchcenter.torino

Tik Tok: whatchcentertorino

facebook @watchcentertorino

 

Orari apertura pubblico:

dal Martedì al Sabato dalle 10:00 alle 13:00

                                            dalle 15:00 alle 19:00

Domenica, Lunedì e festivi chiuso

Il Giappone approda al Polo Artistico e Culturale delle Rosine

Il Giappone approda a Torino con “Japan Mania”, l’appuntamento che trasforma il Polo Culturale delle Rosine in un crocevia di arte, musica, tradizione e cultura pop nipponica. Sabato 18 ottobre, dalle 15 alle 18, gli spazi del Polo si animeranno con mostre, laboratori, talk, performance e attività dedicate a tutte le età. Si tratterà di un viaggio nel mondo del Sol Levante, tra manga, videogiochi, musica e artigianato Kawaii. Un pomeriggio all’insegna della creatività e del divertimento, arricchito dalla presenza di numerosi cosplayer, guidati da Matteo Lovecchio, che daranno vita ai personaggi più amati di anime e manga. Lorenzo Balocco presenterà “Sortisia”, un manga tutto italiano; Wada Shinobu, illustratrice e docente, svelerà dal vivo le tecniche di disegno manga; Barbara Sirtoli, illustratrice e docente, mostrerà l’iconografia giapponese attraverso disegni a china e ad acquerello; Sara ‘Marilù Lab’ mostrerà come si creano gli “amigurumi”, una tecnica giapponese che consiste nell’uncinetto a maglia per la realizzazione di piccoli pupazzi e oggetti tridimensionali. Una tecnica legata alla cultura del Kawaii; Sandro Solido racconterà il suo libro “Il favoloso mondo di Simon”, in un viaggio tra letteratura e cultura pop; Elena Romanello, esperta dell’opera di Riyoko Ileda, ci condurrà nella Corte di Versailles con Lady Oscar, tra segreti e aneddoti; Fabio Valerio, docente di Storia del Manga e caporedattore di Mondo Japan, ripercorrerà la storia della cultura pop giapponese dal periodo Tokugawa ai nostri giorni, spiegando come abbia influenzato l’Italia.
Il Museo Piemontese dell’Informatica propone una sala giochi vintage con console storiche come Commodore 64, Atari, Amiga e Spectrum; Videogames Generation conduce nel futuro con PS 5, Xbox 1 e i titoli più amati del momento. Si terrà anche un’esposizione di opere ispirate al Giappone di fine Ottocento dell’artista Cecilia Prete.

Gli appuntamenti speciali saranno alle ore 16 e alle 18. Alle 16 con l’esibizione di arti marziali a cura del maestro Matteo Brianti e degli atleti del Dojo Karate&Kobudo di Moncalieri; alle ore 18 si terrà un concerto live dal titolo “Le sigle che hai amato”. Verranno cantate le sigle dei cartoni animati e anime più amati, interpretate dalla cantante Lisa Spizzo.

Japan Mania è un’esperienza unica tra Torino e Giappone, tra passato e futuro. Il ricavato dell’evento, a offerta libera, andrà a sostenere il percorso di musicoterapia per bimbi audiolesi, una delle tre opere sociali gratuite del Polo delle Rosine, realizzate grazie ai proventi dei corsi, agli affitti degli spazi e alla generosità di chi vi partecipa.

Info: eventi@lerosine.it

Polo Artistico e Culturale delle Rosine – via Plana 8/c, Torino

Mara Martellotta

Caffè Malabar apre le porte alla moda

Con una sfilata all’interno del sito produttivo di via Sansovino 207, il 9 ottobre, la storica torrefazione torinese si è trasformata nella location della sfilata primavera/estate 2026 di Anjoy.

Torino è una città di tesori nascosti, di persone schive che arrossiscono quando fai notare loro la straordinarietà delle loro storie. Le porte, qui, sono spesso chiuse: non c’è tempo per la frivolezza, si lavora. Ma quando si aprono, permettono di scoprire realtà bellissime.

È quello che è successo il 9 ottobre, quando Caffè Malabar, storica torrefazione torinese fondata nel 1947, ha trasformato per una sera il proprio sito produttivo di via Sansovino 207 in una passerella di moda. Tra macchinari, profumi di arabica e tostatura, è andata in scena la sfilata di Anjoy, giovane brand torinese con atelier in via Miglietti 10.

Un incontro inaspettato tra due mondi – quello del caffè e quello della moda – che condividono però la stessa filosofia: artigianalità, cura del dettaglio e passione autentica per ciò che è fatto bene.

Tutto nasce nel dopoguerra, quando Marcello Crosta, contadino, decide di intraprendere un’avventura al sapore di caffè. È il 1947, l’Italia deve ricostruirsi, e per buttarsi in un’impresa serve coraggio. Oggi le redini di Malabar sono nelle mani del genero Flavio e di sua moglie Antonella, figlia di Marcello, insieme alle tre figlie Arianna, Rebecca e Carlotta, che continuano la tradizione di famiglia.

Ed è proprio Carlotta ad avere l’idea di trasformare, per una notte, la torrefazione in una passerella. Scopre Anjoy, marchio altrettanto torinese fondato dalla designer Joyce Canova, e si riconosce nella sua filosofia: abiti artigianali, ricerca di qualità e una forte componente etica.

La sfilata, intitolata Amazing Blend, gioca su un doppio significato: la miscela come unione di aromi e sapori, ma anche di generi, culture e linguaggi. Anjoy propone infatti capi unisex, versatili e intercambiabili, in un progetto di moda consapevole che rompe le convenzioni e promuove la diversità.

“Le mie radici sono indiane” racconta Joyce Canova. “Vivo a Torino ma la mia anima abbraccia il mondo intero. Credo in una moda che non giudica e che non esclude.”

Il suo messaggio si riflette nel claim del brand, “Siamo tutti uguali”, e in una visione inclusiva della bellezza: un’attività che intreccia artigianalità e attivismo, dando vita ad abiti che parlano di uguaglianza, rispetto e libertà di espressione.

L’incontro tra Malabar e Anjoy nasce quasi per caso, davanti a una tazza di caffè. Da una parte Carlotta Viola, la prima a credere in questo connubio, e dall’altra Joyce Canova, fashion designer e titolare del marchio Anjoy. Donne brillanti, intuitive, accomunate dagli stessi valori e da uno sguardo rivolto al futuro.

Quel caffè è diventato simbolo di un viaggio: una bevanda che racconta un viaggio attorno al mondo, dall’America Latina all’Africa, un gesto, un rituale, una tradizione tutta italiana. È proprio utilizzando il caffè Malabar che Joyce Canova ha colorato i tessuti della collezione primavera-estate 2026, presentata all’interno della torrefazione.

“Amazing Blend è davvero la migliore descrizione del risultato del nostro incontro con Joyce” spiegano le sorelle Viola, “perché sembra sintetizzare la storia della nostra famiglia, che dal 1946 ad oggi ha saputo miscelare non solo ottime qualità di caffè, ma momenti storici e scelte di vita, investendo su un futuro di cui si scorgevano solo i contorni. Oggi la nostra miscela straordinaria è fatta di artigianalità, coerenza e della scelta di lavorare in modo tradizionale e autentico, come una volta, gli stessi valori che abbiamo ritrovato nella proposta di moda di Joyce Canova.”

Una collaborazione che sa di futuro, radici e passione. Una miscela perfetta, capace di unire due tradizioni torinesi – il caffè e la moda – in un’unica, sorprendente esperienza sensoriale.

Lori Barozzino

Un click d’amore per la montagna

“Oltre lo scatto”: è la mostra fotografica presentata dal “Forte di Bard”, in collaborazione con il “Parco Nazionale Gran Paradiso”

Fino all’8 dicembre

Bard (Aosta)

Fotografia “Wildlife”. Scatti di “Natura”. Le meraviglie di boschi e di prati incontaminati, la montagna a far da cornice a scenari in cui paiono vivere solo esseri umani “illuminati” e animali selvatici che hanno imparato (o forse è il contrario) a condividere le loro giornate con quegli “amici”, esseri umani “illuminati”. Che bella e rassicurante è la mostra “Oltre lo scatto” ospitata fino a lunedì 8 dicembre nelle “Scuderie” del “Forte di Bard” e organizzata dall’antica “Fortezza sabauda” in collaborazione con il “Parco Nazionale Gran Paradiso”! Mostra “etica”, l’hanno definita i responsabili. “Etica” e (aggiungerei) saggiamente “didattica”. L’obiettivo è infatti, si sottolinea, quello di “promuovere una riflessione sull’etica della fotografia naturalistica e più in generale sull’importanza di un approccio all’ambiente alpino rispettoso, proponendo un percorso che accompagni il visitatore oltre la dimensione estetica dell’immagine e invitandolo a interrogarsi su ciò che accade prima, durante e dopo lo scatto fotografico”. C’è un prima, un durante e un dopo dietro ogni scatto. No all’improvvisazione, no alla fotografia a tutti i costi “perfetta” (anche in barba al buon senso e al doveroso rispetto verso animali e cose) da condividere magari sui social “tanto più accattivante quanto più rappresentativa di momenti eccezionali, come gli incontri con gli animali selvatici”. Teniamo a riposo per un attimo (e anche un po’di più) l’obiettivo per evitare che i nostri comportamenti possano avere effetti negativi sulla fauna selvatica. Adottiamo atteggiamenti responsabili. E’ questo il monito che arriva dalle opere esposte. E dai testi che spesso accompagnano la mano del fotografo e le sue immagini, “raccontando le emozioni, il caso, la tenacia, l’ironia, le verità che si nascondono dietro ogni incontro con la fauna alpina”: parole sante, scritte per Roberto Andrighetto, guida valdostana che dal 2006 conduce con il fotografo Enzo Massa Micon i trekking foto naturalistici in Vallée e le Escursioni Fotografiche “Obiettivo Parco” organizzate in collaborazione con il “Parco Nazionale Gran Paradiso”.

E proprio di Andrighetto è una stupendo, per effetto tecnico e di acuta intuizione, scatto fotografico presente in mostra, dove una simpatica paciosa “Marmotta” si lascia immortalare, per nulla stranita, dall’obiettivo di un “amico fotografo”, intento a “documentare” e a “raccogliere emozioni”, ben lontano dalla ricerca dello “scoop”, della “foto rubata” che avrebbe forse spaventato e allontanato l’“amica marmotta”. Un altro scatto di Jean Laurent Jordaney (detto “Patience”) – guida di Courmayeur – ci racconta invece della fierezza e della geniale capacità di mimetizzarsi con l’ambiente, di un “Gufo” sicuramente “Reale” o “Gufo Aquila” (per quei bizzarri ciuffi di piume sulla testa che sembrano orecchie), quasi un tutt’uno con la corteccia e l’intreccio dei rami dell’albero che è ormai la sua casa. Simpatica, di una vivacità e vitalità quasi sfrontata è, poi, la vispa “Volpe” dal pelo  grigio-marrone in perfetto risalto cromatico con il candore della neve, cristallizzata, senza disturbo alcuno alla quiete che è nell’aria intorno, dall’aostano Dario De Siena, fotografo e, dal ’90, Guardiaparco del “Primo Parco Nazionale d’Italia”, con lo “Stambecco” a simbolo universale.

Complessivamente sono oltre 20 le immagini, in grande e medio formato, esposte a Bard. Con esse, uno storytelling che evidenzia le conseguenze di azioni umane solo in apparenza innocue, due pannelli didattici, di cui uno interattivo, che permettono di scoprire i mesi più vulnerabili per alcune specie montane e le complesse interconnessioni tra flora e fauna nell’ecosistema alpino. Il percorso si conclude con due proiezioni video: ad uno, in special modo, è affidato il compito di far ritrovare al fruitore “equilibrio e connessione” con la natura di cui fa parte, avvicinandolo con gli occhi e con il cuore a quell’ecosistema alpino fatto (e questo è importante sapere) di delicati equilibri e di stretti legami in grado di tenere uniti piante, animali e uomo. “La mostra – concludono gli organizzatori – diventa così un viaggio di consapevolezza che porta a riconoscere il nostro ruolo all’interno di questa rete ecologica e a comprendere come ogni gesto, ogni scelta, ogni scatto lasci un segno”.

Da segnalareFino a domenica 26 ottobre, il “Forte” presenta anche la decima edizione de “Le Sommet de l’Artisanat Valdôtain” esponendo, nell’ex “Cappella Militare” le opere premiate alla 72^ “Mostra-Concorso dell’Artigianato Valdostano” di Aosta. L’evento intende essere un omaggio all’eccellenza di un artigianato che ha saputo evolvere nei tempi, senza mai rinnegare l’antica sapienza di un “savoir-faire” che porta i tratti rigorosi di un “mestiere” tramandato nei secoli.

Gianni Milani

“Oltre lo scatto”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Fino all’8 dicembre. Orari: Feriali 10/18; sab. dom. e festivi 10/19

Nelle foto: alcuni scatti di Roberto Andrighetto, Jean Laurent Jordaney e Dario De Siena con una scultura dalla mostra “Le Sommet de l’Artisanat  Valdôtain”.

Costruire la calma: come ROBOTIME trasforma la concentrazione in benessere

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In un mondo che corre, fermarsi a costruire qualcosa con le proprie mani è un atto di serenità.

ROBOTIME, in Via San Tommaso 23 C a Torino, azienda specializzata in kit in legno e puzzle 3D, ha trasformato la precisione artigianale in una forma moderna di meditazione attiva.

 

Il piacere del fare lento

Viviamo in un tempo in cui tutto accade velocemente — notifiche, scadenze, richieste continue.
Ma c’è una nuova tendenza che va nella direzione opposta: il fare con calma.
Costruire un modello ROBOTIME significa ritrovare il gusto di dedicarsi completamente a un gesto preciso, di concentrarsi su un obiettivo tangibile e silenzioso.

 

ROBOTIME: artigianato, precisione e immaginazione

Fondata nel 2007, ROBOTIME è conosciuta per i suoi kit artigianali in legno: puzzle 3D, modelli meccanici, casette in miniatura e oggetti decorativi.
Sotto il suo marchio convivono due anime:

ROKR, che crea modelli meccanici con ingranaggi e movimenti perfetti;

Ogni pezzo è tagliato al laser con tolleranze minime. Nessuna colla, solo incastri millimetrici e pazienza.
Il risultato? Un oggetto di bellezza, ma soprattutto un’esperienza di concentrazione totale.

Rolife, dedicata a scenari miniaturizzati e design poetico è un marchio culturale e creativo fai-da-te alla moda incentrato sullo sviluppo di giocattoli fatti a mano fai-da-te per adulti.

Book Nook invece permette di realizzare una piccola libreria in miniatura, arricchita da luci LED che creano un’atmosfera calda e invitante. Ideale per gli appassionati di libri, gli hobbisti o chi desidera un oggetto decorativo originale, offre un’esperienza creativa piacevole e coinvolgente.

 

Serenità, concentrazione, precisione: il trio del benessere

Serenità

Montare un modello ROBOTIME è come rallentare il tempo.
Le mani si muovono, la mente si calma. Ogni pezzo che si incastra è un piccolo passo verso il silenzio interiore.

Concentrazione

Lontano dagli schermi, l’assemblaggio diventa un atto meditativo.
Seguire le istruzioni, osservare le forme, correggere gli errori: è una pratica di consapevolezza, come lo yoga o la pittura.

Precisione

Ogni parte richiede attenzione millimetrica. È un allenamento alla cura, alla pazienza, alla presenza.
Costruire diventa un esercizio di equilibrio tra mente e gesto.

 

L’hobby che diventa rituale di benessere

Molti lo definiscono un “antistress creativo”.
Dedicarsi ogni giorno a un piccolo momento di costruzione è una forma di mindfulness concreta: il corpo agisce, la mente si quieta.

Consigli per iniziare:

  • Scegli un modello adatto al tuo tempo e livello.
  • Crea uno spazio tranquillo e luminoso.
  • Spegni notifiche e distrazioni.
  • Non avere fretta: il bello è nel percorso.
  • Mostra con orgoglio il risultato: è il simbolo della tua calma ritrovata.

 

 

Oltre il gioco: la filosofia del costruire

Robotime non vende solo puzzle.
Vende tempo di qualità, pazienza, armonia.
Ogni kit è un invito a riscoprire la lentezza come forma di libertà.
Perché, alla fine, la precisione è un linguaggio della serenità, e costruire qualcosa con le proprie mani è un modo per tornare presenti — pezzo dopo pezzo.

 

Scopri di più su robotime.torino

https://www.instagram.com/robotime.torino?utm_source=ig_web_button_share_sheet&igsh=ZDNlZDc0MzIxNw==

Lascia che la calma prenda forma tra le tue mani.

 

 

 

 

 

Via San Tommaso 23 c

Torino

Telefono 331 7633680

 

Il Drone Art Show all’ippodromo di Vinovo

 

Tra musica classica e spettacolo di droni

Il 17 e il 18 ottobre prossimi, l’Ippodromo di Vinovo ospiterà un’esperienza multisensoriale che unisce armonia, luce e tecnologia. Dopo il successo straordinario delle due date milanesi di fine luglio, entrambe sold out, Drone Art Show, presentato da Fever, principale piattaforma globale per l’intrattenimento dal vivo, in collaborazione con Nova Sky Stories, sceglie Torino per proseguire il suo viaggio in Italia. L’ippodromo di Vinovo diventerà palcoscenico di un evento unico, capace di fondere la  agia senza tempo della musica classica con l’innovazione spettacolare della tecnologia dei droni. Dopo aver incantato il pubblico di Milano, Drone Art Show si prepara a conquistare Torino, confermandosi come uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno. L’evento è pensato per tutti, per chiunque desideri vivere un’esperienza indimenticabile sotto il cielo stellato di Torino. In un’atmosfera suggestiva, illuminata da centinaia di candele, un quartetto d’archi eseguirà dal vivo capolavori intramontabili, come Le Quattro Stagioni di Vivaldi e Il Lago dei Cigni di Cajkovskij. In perfetta armonia con le note, una flotta di droni prenderà il volo disegnando straordinarie coreografie luminose, figure poetiche, fiori, stelle scintillanti ed eleganti cigni che daranno forma alla musica in tempo reale.

“i droni sono in grado di creare nel cielo qualsiasi raffigurazione si possa immaginare – afferma Sofia Bottolo, Project Manager di Fever – chiunque abbia assistito a uno spettacolo con i droni ne resta affascinato e sorpreso. Possono dare vita a forme, mondi e interi film nel cielo, in un modo mai visto prima. Insieme alla musica dal vivo, questa magia si amplifica maggiormente, trasformando la serata in una esperienza indimenticabile. Una nuova forma di intrattenimento che sta diventando sempre più popolare”.

Concepito per unire tradizione e innovazione, The Drone Art Show regala al pubblico un nuovo modo di vivere la musica classica, trasformandola in un’esperienza immersiva fatta di emozione, luce e tecnologia. Due sole serate, un appuntamento imperdibile nel ricco calendario culturale della città.

Biglietti disponibili sulla piattaforma ufficiale di Fever, feverup.com

Info: thedroneartshow.com

Mara Martellotta

Diwali, festa induista della luce, dall’11 al 19 ottobre

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Il Diwali è la più importante ricorrenza induista che celebra la vittoria della luce interiore sull’oscurità del male, diffondendo i valori della pace e della fratellanza tra popoli.

L’iniziativa, che gode del patrocinio della Città di Torino, è organizzata dall’Unione Induista Italiana e dal Coordinamento spontaneo Divali, con capofila l’associazione Sanjivani, e vede anche la collaborazione del MAO.

Il programma, presentato  nella sala delle Colonne di Palazzo Civico, si svolgerà dall’11 al 19 ottobre. Alla presentazione dell’iniziativa, in rappresentanza della Città di Torino, è intervenuta la vicepresidente del Consiglio comunale Ludovica Cioria che ha sottolineato che il “Diwali è ormai una tradizione della nostra Città. Abbiamo così tanto bisogno di luce, in questo tempo buio di odio e conflitti, che celebrazioni come queste sono un grande segnale di speranza, di gioia, di condivisione e convivenza”.

I festeggiamenti avranno inizio sabato 11 alle ore 16 presso il MAO, Museo D’arte Orientale con la conferenza   “Introduzione alla Dipavali: significato, cultura e aƫtività”, con la prof.ssa Pinuccia Caracchi.

Lunedì 13 alle ore 17 presso la Bocciofila Vanchiglietta si terrà il laboratorio creativo per adulti, “Realizzazione di lampade di carta”, e laboratorio decorativo per bambini, “Decorazione di lampade di terracotta”.

Il 14 e 15 ottobre alle ore 17 presso Dastrà si potrà partecipare al laboratorio di cucina, con la preparazione di piatti tipici legati alla festa di Diwali.

Giovedì 16 alle ore 19.30 presso la Scuola Yoga Shanti “Meditazione e riflessione sul significato spirituale della Diwali”.

Il 18 dalle ore 17.30 nel Giardino di Sambuy si potrà prendere parte alla camminata simbolica per celebrare la festa e illuminare la serata in segno di rinascita e speranza.

Ultimi appuntamenti domenica 19 a partire dalle 10.30 fino alle 23 presso la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani dove andranno in scena spettacoli di danza tradizionale indiana, concerti, conferenze, lezioni di yoga e laboratori.