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I “chiodini” intelligenti della Quercetti

Ovviamente i giochi si sono evoluti, ma quel che conta e che fa la differenza è che l’impronta è la stessa data dal fondatore 67 anni fa. Giochi tradizionali, manuali, intelligenti

 

Caro Alessandro, i “plonini” hanno compiuto sessantacinque anni. Sette in più del tuo papà, più del doppio dei tuoi. Ma sono sempre quelli, di plastica colorata, che infilavi nei buchi per disegnare figure”. Così scriverei a mio figlio, in una ipotetica lettera, ricordando il tempo in cui giocava con i chiodini della Quercetti. Sì, erano quelli i “plonini” ( i bimbi tendono a reinventarsi i nomi; anche Snoopy era diventato “Stuyng” e i Puffi si erano ritrovati come d’incanto ad essere dei “fuppi” ) che nel 1950 uscirono dalla fabbrica torinese di Corso Vigevano,25. Esattamente 67 anni fa, Alessandro Quercetti, diede vita a uno fra gli esempi più longevi dell’industria del giocattolo in Italia. E, nonostante il paese sia cambiato dall’inizio del secondo dopoguerra e almeno tre generazioni di italiani hanno giocato con quei chiodini di plastica, sembra che per la “Quercetti & C.” il tempo si sia fermato. Certo, la fabbrica è più grande, moderna e tecnologica, ma il nome sulla porta è sempre lo stesso ed a  guidarla è sempre la stessa famiglia: Andrea, Alberto e Stefano Quercetti, i figli di Alessandro. L’azienda torinese rappresenta uno degli esempi più longevi dell’industria del giocattolo in Italia, un comparto che, nella maggior parte dei casi, ha dovuto arrendersi allo strapotere dei produttori asiatici.

Ovviamente i giochi si sono evoluti, ma quel che conta e che fa la differenza è che l’impronta è la stessa data dal fondatore. Giochi tradizionali, manuali, intelligenti. E il “pezzo forte” dell’azienda è sempre lui, il mitico “Chiodino“, intuizione straordinaria che ha reso il marchio “Quercetti” e i suoi giochi riconoscibili in tutto il mondo. La gamma dei giochi nel tempo è decuplicata, e sono cambiati materiali e tecnologie produttive: ai chiodini, si sono aggiunti biglie, costruzioni, aerei, magneti. Ma ogni pezzo viene realizzato ancora oggi in Italia, nello stabilimento di Torino, dove la Quercetti  può vantare di essere una delle pochissime realtà con un controllo diretto dell’intera filiera produttiva. Tutto il lavoro, a partire dalla progettazione del giocattolo fino al confezionamento del prodotto finito è interamente realizzato in Corso Vigevano. L’intero ciclo di produzione, dall’idea al prototipo, dallo sviluppo del prodotto alla costruzione degli  stampi, dallo stampaggio al confezionamento fino alla spedizione è svolto in Italia, sviluppando un indotto sul territorio. Così, nel tempo, la Quercetti  ha mantenuto la sua identità e non è mai scesa a compromessi. Perché per fare giocattoli, per essere in grado di offrire ai bambini una ricca gamma di esperienze, per realizzare un prodotto che non si limiti ad attrarre ma che stimoli l’intelligenza dei bambini. Rispettandola e coltivandola nel tempo, chiodino dopo chiodino.

Marco Travaglini

AnziBesson apre l’outlet di Sauze

E LANCIA LA NUOVA LINEA PER IL TEMPO LIBERO E LA CITTÀ 

Di Augusto Grandi

Un campione dello sci sa come anticipare le porte della discesa. Dunque non stupisce che Giuliano Besson, discesista della Valanga Azzurra, abbia anticipato le difficoltà che si stanno prospettando nel settore del turismo alpino invernale. E sabato 3 dicembre, all’apertura dell’outlet di Sauze d’Oulx sulle montagne torinesi, il marchio AnziBesson presenterà la nuova linea che, accanto agli immancabili capi tecnici dedicati agli sciatori, vedrà la presenza di abbigliamento per il tempo libero ed anche per la città. Per donna, uomo, bambino.

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AnziBesson apre l’outlet di Sauze e lancia la nuova linea per il tempo libero e la città

Castelli di sabbia

LIBERAMENTE di Monica Chiusano


I castelli di sabbia, molto spesso, possono creare le illusioni degli intenti, quelle che facilmente si caricano amorevolmente di desideri, ma che si distruggono anche in un solo soffio di vento subito 
dopo averli abbozzati.

Eperò anche vero che i castelli di sabbia nascono per costruire il gioco delle verità, laddove la genialità e la manualità delluomo emergono come forze assolute.

La bellezza allora nasce spontanea perché diviene la più autentica delle volontà, anche se spesso si distrugge.

Impariamo a famigliarizzare un popiù concretamente con i nostri sogni, perché forse solo così potremo recuperare le nostre verità e provare a ricostruirli se non ad avverarli..!

Cristina Sartorio: “Medicina estetica non è Black Friday”

La riflessione e il monito del noto medico chirurgo estetico torinese da sempre in prima linea nella diffusione di una sana informazione scientifica in un settore in costante ascesa.

La medicina estetica, per quanto fiorente e certamente trend in ascesa, va presa con cura e consapevolezza. Imparando a conoscere alcune regole fondamentali a evitare tutta una serie di possibili rischi per il paziente che potenzialmente sono sempre in agguato”.

Lo rende noto Cristina Sartorio, tra i più autorevoli e stimati medici chirurghi estetici della nuova generazione, seguitissima sui social.

Autrice del fortunato bestseller ‘La bellezza dell’imperfezione” (HCA Edizioni), ci tiene a precisare che “Un conto è un medico, un altro è un medico estetico. Due cose ben distinte che non sono affatto sinonimi, in quanto il secondo è uno status che si raggiunge soltanto mediante l’adesione e la partecipazione a un rigido e intenso protocollo formativo autorizzato, prima di ricevere l’abilitazione a operare. Infatti anche chi ha la patente C per l’autocarro, per poterne guidare uno dotato di rimorchio deve conseguirne un’altra, la E, che lo abilita in tal senso, pur essendo comunque un autista professionista”, spiega la professionista torinese titolare altresì di due moderni e avanguardistici studi medici a Torino e Santa Margherita Ligure. “L’esercizio abusivo della professione resta, ahimé, una circostanza piuttosto diffusa stante i volumi economici che caratterizzano la crescente domanda generale di bellezza”.

Ma c’è di più. “Prolifera, inoltre, anche un ampio e variegato mercato nero legato alla vendita su web e dark web di lotti di prodotti privi dei requisiti di idoneità alla messa in commercio. Si tratta spesso di partite farlocche di lotti di fiale, filler e tossina botulinica pronti a finire in mani inesperte grazie al passaparola battente che alimenta i vari gruppi al femminile che nascono qua e là come funghi on line. Pronti altresì a elargire e scambiarsi consigli su come autoiniettarsi o iniettare tale materiale, favorendo la diffusione di un malcostume che spesso comporta per chi ne abusa danni talvolta irreparabili. Idem per l’uso improprio di farmaci lipo riducenti et similia”.

Un contesto di illegalità occulta e blasonata Che rischia di coinvolgere in quota parte anche gli appartenenti alla cultura del gender che, nel tentativo di risparmiare e sperare di ottenere risultati di cambiamento repentino, ricorrono anch’essi a queste occasioni di approvvigionamento più dannose che vantaggiose”.

Perché, per Cristina Sartorio, “E’ fondamentale investire nella creazione di una nuova e più sana coscienza della cultura della bellezza, spiegando ai potenziali pazienti che si tratta di percorsi sanitari a tutti gli effetti che comportano un’anamnesi completa e complessa della persona al fine di individuarne e circoscriverne al meglio le possibili fonti di disagio al fine di approntare la migliore soluzione per risolverlo. Questo comporta l’instaurazione di una relazione fiduciaria forte e duratura con chi sceglie di avvalersi della medicina estetica, fatta di continuità per evitare il continuo ricorrere a questo o a quel professionista in cerca dell’occasione migliore di prezzo quasi fossimo al Black Friday”.

Fondamentale, conclude Sartorio “Conoscere bene i confini del perimetro d’azione del medico estetico: saper dire di no a richieste bislacche appartenenti ai più veraci desiderata del paziente, aggiornarsi costantemente sotto il profilo dell’innovazione dei ritrovati scientifici e farmacologici da impiegare, restare sempre al passo con i tempi nell’apprendimento di tutte le novità legate alla cosiddetta tecnologia dei filtranti. E, soprattutto, saper ascoltare in maniera oggettiva ed equilibrata. Questo fa la differenza per chi cura e per chi delle cure ne beneficia”.

Tutte le informazioni sul sito www.cristinasartorio.com e sulla Pagina Facebook Medicina Estetica Cristina Sartorio e su Instagram al profilo @dr.cristinasartorio.

Il Magico Paese di Natale al via a Govone

Grande attesa per la partenza della seconda parte de Il Magico Paese di Natale 2022, quella che coinvolge lo storico cuore pulsante della manifestazione, il piccolo paese di Govone, nel Roero, dove tutto è nato sedici anni fa.

Dopo il grande successo dell’inaugurazione della parte astigiana della manifestazione, con il suo mercatino (tra i più grandi d’Europa e unico italiano nella Top Ten dei migliori mercatini natalizi d’Europa per la prestigiosa associazione internazionale di promozione turistica European Best Destinations), adesso la magia raddoppia con l’inaugurazione della parte di animazione e spettacolo sulla splendida collina piemontese e nel Castello Reale Patrimonio Unesco.

Lì, come ogni anno, si svolgerà lo spettacolo che ha reso unico l’appuntamento piemontese con il Natale, il musical autoprodotto realizzato da una compagnia teatrale e coordinato dal regista Vincenzo Santagata, che conduce i visitatori all’interno del Castello Reale di Govone per approdare alla magica Casa di Babbo Natale. Lo spettacolo, che viene portato in scena 32 volte al giorno, per un totale di 448 rappresentazioni nel corso dellintera durata della manifestazione, è quest’anno dedicato al “Grande Albero della Foresta di Burzee”, nell’ottica di portare l’attenzione di grandi e piccini sul tema dell’albero di Natale, inteso non solo come simbolo di gioia e felicità, ma anche come elemento naturale di primaria importanza per l’ecosistema e la salvaguardia del territorio. Biglietti 9,50 euro (ridotto 8 euro)

Sempre nel Castello verrà allestita la mostra Natale a Casa Savoia, che ripercorre le tradizioni storiche legate al Natale reale, e l’introduzione del simbolo dell’Albero di Natale, “preso in prestito” dal Nord Europa. Il percorso di visita 2022 sarà arricchito per le festività natalizie da allestimenti, oggetti in esposizione, colori e luci che porteranno i visitatori a scoprire quali fossero le tradizioni  della nobile casata durante le feste. Biglietti 8 euro (0-10 anni gratuito)

Infine, Govone sarà anche il teatro della “Scuola degli Elfi”, un percorso-gioco della durata di circa mezzora composto da cinque tappe in cui i bambini parteciperanno a giochi e attività divertenti per ricevere il diploma di “Elfi professionisti”. Biglietti 7 euro

L‘inaugurazione del Magico Paese di Natale di Govone avrà luogo il 19 novembre con un grande spettacolo davanti allingresso del Castello Reale di Govone alle ore 17, che prevede il concerto del Susnhine Ghospel Choir, un coro gospel composto da oltre quaranta elementi che nel 2020 ha partecipato con successo a Italias Got Talent, e la partecipazione della compagnia teatrale della Casa di Babbo Natale.Al termine del concerto si procederà con laccensione delle luminarie 3D installate in tutta larea del castello (compresa una stella cometa di 17 metri) e con il via ufficiale alla magia natalizia.

Queste le date di apertura del Magico Paese di Natale a Govone:

19-20 NOVEMBRE / 26-27 NOVEMBRE / 3-4 DICEMBRE / 8-9-10-11 DICEMBRE / 17-18 DICEMBRE

Il Magico Paese di Natale 2022: informazioni pratiche

Magico Paese di Natale  

12 novembre 18 dicembre | www.magicopaesedinatale.com

 

                       

Per informazioni e materiale stampa:

Valentina Dirindin | valentinadirindin@yahoo.it | 393.9196933

All’ “OFF TOPIC” di Torino, la “Notte dei Meme Awards”

“Memissima” premierà i migliori “meme” delle più grandi pagine italiane

Venerdì 18 e sabato 19 novembre

Per chi non lo sapesse. I meno giovani, soprattutto. Da “Wikipedia”: dicesi “meme” (termine coniato dall’etologo britannico Richard Dawkins nel libro del ’76 “Il gene egoista”“un elemento culturale che si propaga, per imitazione, da un individuo a un altro… tramite le relazioni interpersonali o attraverso i mezzi di comunicazione di massa”. Per i più giovani e “informatizzati” è termine di linguaggio corrente.

 

Detto in soldoni, il “meme” è un contenuto digitale, spesso a sfondo umoristico, che si diffonde rapidamente attraverso “Internet”; per la maggior parte dei casi, trattasi di foto (o video) con didascalie destinate il più delle volte a suscitare ilarità. Sicuramente un settore che, oggi, continua a moltiplicare le sue “pagine web”. Immagini che incontriamo centinaia di volte al giorno sui “social”, diventate ormai centrali nelle pratiche comunicative di chiunque: dal vicino di casa all’influencer, dalle aziende alla politica e alle istituzioni. Perché dunque non dedicargli un Premio speciale? Nasce di qui l’idea del “Meme Award”, il primo evento in Italia che premia i migliori prodotti da pagine italiane, nell’ambito di “Memissima”, il festival della “cultura memetica” (ideato e diretto da Max Magaldi, musicista e artista che dal 2018 sperimenta azioni performative digitali fra musica, arte contemporanea e hackeraggio sui “social network”) che torna a Torino per la sua seconda edizione nel week end di venerdì 18 e sabato 19 novembre “OFF TOPIC” in via Pallavicino, 35. Sarà una due giorni di talk, concerti e azioni performative che coinvolgono le pagine e i memers più importanti d’Italia, ma anche artisti, docenti universitari ed esperti di comunicazione chiamati a riflettere su quanto queste “piccole immagini divertenti e innocue” siano, a volte, “sì carine e divertenti, ma tutt’altro che innocue”Seicento i “meme” arrivati al profilo “Instagram” @memissimafestival e raggruppati dalla Giuria in diverse categorie, fra cui “Politica”“Tv” e “No sense”. I vincitori verranno scelti dalla combinazione tra il voto della Giuria e quello dei follower della pagina dell’evento Memissima/Meme Awards: per votare basterà seguire la pagina su “Instagram” ed esprimere la propria preferenza nel corso della serata finale del 19 novembre. In programma, non solo premiazioni e talk, ma anche presentazioni di libri a tema, show situazionisti e brunch fuori dall’ordinario, oltre a imperdibili feste nel party dedicato ai 10 anni della community di “Hipster Democratici”.

Si inizia venerdì 18dalle 17,30 alle 23 e si prosegue sabato 19 novembredalle 12 per proseguire alle 17 e alle 21, prima della grande chiusura finale con l’imperdibile Party dedicato agli “Hipster Democratici”, grande festa per celebrare i dieci anni della community.

Fra le pagine in gara:  AQTR, Hipster Democratici, Filosofia Coatta, Memi Borghesi, Intrashttenimento2.0, Sapore di male, Legolize, Eman Russ, Socialisti Gaudenti, Lo statale jonico, Fake tv e tanti altri.

Fra gli ospiti: Eman Russ, Edoardo Tresoldi, Alice Oliveri, Willie Peyote, Mattia Salvia, Andrea Villa e Giulio Armeni.

g.m.

Nelle foto:

–       “Meme Awards”

–       Immagine “Memissima 2021”

La Makeup artist Tarannom truccherà al casting shooting di Torino le finaliste di miss Paradisia

Il 20 a Torino e il 27 a Saint Vincent si terranno due giornate di presentazione, casting e shooting per le ragazze che vorranno entrare nel tour 2023 legato a miss Paradisia. Il contest ideato dal patron Beppe Berlier ha molte novità da preannunciare per l’edizione del nuovo anno in primis la collaborazione come agente con il più prestigioso concorso al mondo, miss Grand international.


In queste 2 occasioni verrà presentato il piano di miss Paradisia 2023 e i suoi collegamenti importanti per la moda e miss Grand international Italy di cui il patron è anche agente. Saranno tante le novità che le ragazze scopriranno in anteprima compreso lo shooting che sarà loro offerto in esclusiva . Le finaliste testimonial 2022 sotto citate invece saranno truccate dalla bravissima Makeup artist Tarannom e pettinate dalla giovane ex finalista Martina musso. Erica Vacchiero miss Paradisia, Giorgia Giacobbe miss sorriso charme, alessia Notario miss web, Chiara d’aloia miss cinema Paradisia, Giulia Vezzoso miss eleganza Paradisia ed Elisa Scala miss Edelweiss scatteranno invece per la campagna pubblicitaria delle tappe del nuovo anno. È possibile partecipare o saperne di più scrivendo al 3274744451 numero ufficiale di Paradisia Event.

Green Pea, alla scoperta del primo centro commerciale dedicato ai temi della Sostenibilità

“Ozio. Intervalli di lucidità nei disordini della vita”.

Per godere di questo momento di “lucidità” nel bel mezzo della città, potete andare alla scoperta di Green Pea- il primo primo centro commerciale dedicato ai temi della Sostenibilità situato nel quartiere Lingotto di Torino. L’ edificio è unico nel suo genere per forme e architettura e i servizi spaziano dal benessere, al desing offrendo ai consumatori un’esperienza wellness a 360° gradi.

Il progetto è opera di Oscar Farinetti, il creatore di Eataly, conosciuto in tutto il mondo per la tutela e la valorizzazione dei prodotti gastronomici Made in Italy. Questa volta la sua sfida era quella di creare un luogo in cui la tutela dell’ambiente incontrasse l’architettura e potesse rispondere in modo innovativo alle esigenze dei consumatori. Quello che ne è venuto fuori è un grande centro commerciale, totalmente eco- friendly, snodato su 5 piani che spaziano dal food and beverage, all’abbigliamento per finire con una terrazza dedicata all’ Optium completa di SPA. I primi 4 piani sono dedicati al neg-otium ovvero al lavoro: life-style, architettura e arredamento, abbigliamento sostenibile e beauty con annessa libreria.

Il terzo piano ospita il bistrot “100Vini&Affini” e il ristorante stellato “Casa Vicina”. L’ultimo piano è dedicato, invece, all’ Otium, un momento di pace che aiuti l’uomo allo sviluppo di nuove idee. Per rispondere a questa esigenza, la grande terrazza dell’ultimo piano, ospita una SPA, due piscine idromassaggio, una sauna, un bagno turco e la prima piscina a sbalzo su Torino. Tutto qui è creato in armonia con la natura con l’obiettivo di rispettare il pianeta. Se Eataly era nato per la tutela dei prodotti che mettiamo sulla tavola, questo posto ha l’intento di completare il percorso, garantendo servizi che soddisfino i consumatori in tutti gli aspetti della vita.

 

Il focus di Green Pea è il Rispetto dell’ambiente. Per questo l’edificio è interamente costruito con legno, acciaio e vetro. Anche la vernice Airlite è studiata in modo da eliminare l’80% dell’inquinamento e il 90% dei virus. All’esterno vi sono dei grossi smartflowers di Enel X che alimentano l’energia dell’edificio seguendo l’andamento della luce solare. Allo stesso modo funzionano le pensiline fotovoltaiche e le sfere eoliche esterne, entrambe in grado di creare energia in modo naturale. Non è solo quello che si vede ad essere studiato in modo eco- friendly, ma anche quello che sta nelle fondamenta di questo posto.

Sotto il centro commerciale c’è una serra idrica di capienza pari a 110 litri di acqua che recupera l’acqua piovana e viene riutilizzata per bagnare piante e fiori presenti nell’edificio e per dare acqua agli scarichi. E’ presente anche un sistema geotermico in grado di risparmiare all’ambiente ben 300 kg di Co2..
Il piano zero ospita tutti i servizi connessi ai beni essenziali: una lavanderia totalmente sostenibile che riduce la dispersione dell’acqua, Iren per la luce e il gas, TIM con tante offerte legate alla comunicazione sostenibile, fino ad arrivare alla mobilità con Stellantis &You Torino che,oltre alle auto elettriche e ibride, ha a disposizione scooter e monopattini. Il primo piano, invece, è dedicato all’architettura con tante soluzioni eco-solidali e materiali Made in Italy. Il secondo piano è totalmente incentrato sull’abbigliamento, con un interessante sezione iniziale focalizzata sui materiali. Solo per citarne alcuni è presente un campione di cotone biologico, uno di nylon rigenerato, un campione di lana vergine tinta in modo naturale (mediante l’utilizzo delle erbe), la lana grezza merino certificata a livello internazionale. Tra i materiali più insoliti, tramite un Partner Green Pea, c’è anche un pezzo di copertone di bicicletta riutilizzato per creare portachiavi e borse. Oltre all’abbigliamento, il piano offre una sezione di beauty con un ampliamento dei marchi presenti. La scelta dei brand si basa su due criteri differenti: alcuni vengono selezionati per i metodi di distribuzione, altri le tecniche di lavorazione totalmente sostenibili. Per quanto riguarda i primi sono aziende che riducono lo spreco derivante dall’eccessiva produzione dei capi, creando solo il pezzo richiesto ed evitando gli accumuli in magazzino.

 

I secondi, invece, utilizzano delle tecniche eco-solidali come il riciclo, le tinture o l’utilizzo del materiale sostenibile. Tra i capi in esposizione vi sono quelli di un’azienda che basa la produzione sul riciclo della plastica che viene pescata dai mari trattandola fino a diventare un tessuto. Vi è, poi, un marchio che produce solo in un certo giorno alla settimana e solo sulla base della richiesta del consumatore.
Il terzo piano ospita “100ViniAffini” e “Casa Vicina” e una zona dedicata alla libreria con un focus ambientale.Chiude il percorso il bellissimo terrazzo Otium Rooftop che, oltre ad un’esperienza di relax, regala una vista unica in modo da diventare un’oasi di pace e tranquillità nel bel mezzo della città. Così, Green Pea diventa un luogo unico nel suo genere, non solo per l’architettura ma anche per i servizi offerti, facendosi strada come il primo centro commerciale sostenibile e futuristico.

 

 Valeria Rombolà
Foto: Antonio Roseti

 

Porte Aperte all’Inverno a Bardonecchia

Musica, street food, laboratori artigianali, spettacoli, incontri in biblioteca ed ancora sport ed un’anticipazione della prossima stagione con le scuole di sci.

Sono stati giorni ricchi di eventi ed appuntamenti quelli vissuti a Bardonecchia, in occasione della settima edizione di “Porte Aperte all’inverno”. Quattordici appuntamenti in tutto, disseminati sul territorio, organizzati dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Pro Loco, la Polisportiva, le Scuole di Sci, la Biblioteca, Estemporanea e le tante componenti presenti a Bardonecchia.

Anche quest’anno con “Porte Aperte all’Inverno” ha preso il via l’opportunità di acquistare a prezzi scontati gli abbonamenti stagionali validi per sciare nel comprensorio della Conca.

Le insolite miti temperature ed i colori dell’autunno hanno fatto da sfondo a queste giornate. A cominciare dal contest “Bardo Vetrine d’Autunno”, istituito dalla Pro Loco per premiare utilizzando i social la più bella vetrina a tema allestita dai commercianti.
Nel pomeriggio di sabato 29 ottobre, dal sagrato della chiesa parrocchiale ha preso il via la molto partecipata sfilata delle scuole di sci della Conca, con protagonisti i maestri di sci, tanti giovani sciatori e genitori molti dei quali mascherati a tema, che hanno percorso le vie del centro, con tanto di musica itinerante offerta dalla Street Band a cura di Estemporanea. Numerosi residenti e turisti hanno aderito dal tardo pomeriggio a notte fonda a “Dolcetto Prosecco Tour”, percorso enogastronomico articolato in cinque tappe in altrettanti bar nel Borgo Vecchio e nella centrale via Medail. La Biblioteca Civica ha proposto un pomeriggio dedicato alla lettura e ai laboratori a tema Halloween con protagonisti i più giovani lettori.

L’intensa giornata si è conclusa con lo spettacolo de “I Moderni “, Gran Passato sul palco del Palazzo delle Feste, che ha inaugurato la stagione invernale 2022-23 di Scena 1312, festival culturale a cura di Estemporanea.

Domenica 30 ottobre, altra giornata ricca di appuntamenti, da “Foliage e Yoga”, proposto dalla Polisportiva Bardonecchia, al “truccabimbi” al Campo Smith organizzato dai volontari della Croce Rossa. Ed ancora, nel tardo pomeriggio ha preso il via “Bardo Wine”, percorso enogastronomico a tappe lungo Borgo Vecchio e via Medail, guidato dal professor Marco Rissone, docente enologo, che ha illustrato la storia e le caratteristiche dei formaggi e dei salumi abbinati a vari tipi di vino piemontese e no. In serata, nell’ambito di Scena 1312, nel foyer del Palazzo delle Feste, l’attrice Alessia Donadio, accompagnata al pianoforte da Anna Barbero Beerwald, del Duo ParlaPiano, ha dato vita allo spettacolo “In Vino Musica”. Suoni, musica e parole per raccontare il vino.

Lunedì 31 ottobre, nel foyer del Palazzo delle Feste, appuntamento con “L’autunno fatto a mano”, tre laboratori didattici patrocinati dal Comune di Bardonecchia e dalla Citta Metropolitana di Torino, per conoscere ed imparare tecniche artigianali di oggi e del passato: dalla pittura su legno con “Atelier firmato Tuttorosa”, all’intaglio delle zucche e la creazione di ghirlande con l’Orto in Fiore, alla scoperta di un’antica tecnica fotografica, la cianotipia. Al termine, “Le Guarattelle di Pulcinella”, terzo appuntamento stagionale di Scena 1312, con protagonista Gianluca Di Matteo, artigiano burattinaio, che ha conquistato il numeroso pubblico di grandi e piccini, che ha affollato il Foyer del Palazzo delle Feste.

Archiviata la settima edizione di “Porte aperte all’inverno” già si pensa al lungo Ponte dell’Immacolata con la speranza di viverlo in una Conca finalmente imbiancata.

Foto Gian Spagnolo