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A Torino nasce il Nomad, lungo le sponde del fiume Po

Inaugurazione il 17 ottobre

A Torino nasce il Nomad, una realtà unica in Piemonte, lungo le sponde del fiume Po, in corso Moncalieri all’altezza del numero civico 308. Si tratterà di uno spazio per eventi, che rivoluzionerà il modo di vivere e l’intrattenimento dei torinesi. Il Nomad porterà anche a cento posti di lavoro, di cui almeno la metà nuove assunzioni, ad una riqualificazione di una zona abbandonata, business e entertainement. Il Nomad nasce da un’idea di Gianluca Angilella, ad del gruppo imprenditoriale Angilella, specializzato nella cucina di qualità e nell’entertainment, Azhar, Padel Club Ruffini, Kaula. Il Nomad sarà composto da tre locali, il restaurant, il live music bistrot & Club Experience, più la novità assoluta, il Club Studio 54, che si rifà all’omonimo Club di New York. L’inaugurazione è prevista per il 17 ottobre.

Mara Martellotta

FLOReal celebra la Natura a 360°: dal mondo floreale al Salone del Pane

Venerdì 11, sabato 12, domenica 13 ottobre 2024

La quarta edizione di FLOReal celebra la Natura a 360°: dal mondo floreale alla prima edizione del Salone del Pane, dai profumi alla moda sostenibile. I “Floreal Talk” per i più grandi e i laboratori FLOR EDU per i più piccoli completano il programma di una delle manifestazioni più green del Piemonte

 

Da venerdì 11 a domenica 13 ottobre (tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30. Ultimo ingresso alle 18.30) la Natura si dà appuntamento alla Palazzina di Caccia di Stupinigi per la quarta edizione di FLOReal, la manifestazione florovivaistica organizzata da Orticola del Piemonte con l’obiettivo di offrire ai torinesi e ai turisti un week-end di immersione nel verde in un luogo magnifico e, allo stesso tempo, di fare cultura green attraverso un insieme di iniziative collaterali per un pubblico di ogni età.

Se il cuore centrale della manifestazione sarà, come d’abitudine, la mostra mercato con circa un centinaio di espositori tra florovivaisti, artigiani e agricoltori, FLOReal 2024 sarà un contenitore di nuove fragranze e di stimoli culturali: a cominciare dalla prima attesissima edizione del Salone del Pane per passare a Hortus Conclusus, la rassegna organizzata dall’Associazione Culturale Perfumum e dedicata ai profumi “naturali”, fino all’appuntamento ormai diventato consueto per il pubblico di FLOReal con la moda sostenibile attraverso la rassegna Verdetrama. Spazio anche a un ricco programma di talk di approfondimento con esperti del settore e ai laboratori di FLOR EDU per insegnare anche ai più piccoli tutto il bello della Natura.

La Natura può prendere le forme più diverse: dai fiori colorati e le grandi piante rigogliose fino alla semplice spiga di grano da cui prende vita un alimento necessario come il pane. Ma dalla Natura possono nascere anche profumi unici e inebrianti, così come vestiti sostenibili e all’ultima moda – Racconta Giustino Ballato, Presidente di Orticola del Piemonte – “Con FLOReal vogliamo mostrare tutte queste sue forme: vogliamo far innamorare le persone, vogliamo stupirle, farle divertire e offrire loro momenti di benessere, gusto e relax. Ma vogliamo anche fare cultura attraverso i nostri talk e grazie all’intervento di esperti che ci racconteranno l’importanza della Natura in ogni aspetto della nostra vita”.

LA MOSTRA MERCATO

Diventata negli anni una delle manifestazioni florovivaistiche di riferimento in Piemonte e in Italia FLOReal ospiterà circa 100 espositori tra vivaisti, artigiani e agricoltori.

Imponente sarà, come sempre, l’offerta dei migliori vivai italiani provenienti da tutto lo Stivale. Dal Piemonte, la Regione più rappresentata, al Veneto e la Liguria, dalla Lombardia e dalla Toscana fino al Lazio e alla Sicilia. Un vero e proprio giro d’Italia green per scoprire le migliori eccellenze stagionali dei vari territori, che inonderanno di profumi e colori gli scenografici giardini della Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Dal fiore più amato: la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, tillandsie, cactacee, piante acquatiche, ricadenti e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai e ornamentali come i Kokedama. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, perenni e annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclamini, peperoncini di ogni genere, settembrini e rose rifiorenti; i caldi e vivaci colori autunnali saranno protagonisti anche nelle foglie di ortensie e cornioli. Curiosando tra i banchi di FLOReal si potranno anche scovare begonie, rododendri, camelie e dalie, conifere rare, piante alpine, zucche, melograni e ulivi. Un insieme di proposte affascinanti e in certi casi sorprendenti per abbellire spazi urbani, giardini, terrazzi e balconi e stuzzicare la curiosità degli esperti di giardinaggio e di tutti gli appassionati che stanno affinando il loro pollice verde.

Non soltanto fiori ma, come da tradizione, anche una selezione di alcuni dei più apprezzati artigiani e agricoltori. Spazio a idee di oggettistica per il giardinaggio e per l’arredamento degli spazi esterni, libri, sementi e prodotti naturali per la cosmesi, prodotti agricoli, decorazioni per la casa e il giardino, e spezie di ogni tipo.

IL SALONE DEL PANE

All’interno di FLOReal 2024 si svolgerà la prima edizione del Salone del Pane, nato da un’idea di Orticola del Piemonte con il contributo della Camera di commercio di Torino. Il Salone del Pane punta a promuovere la cultura del pane locale e delle sue tradizioni e a valorizzare le eccellenze della filiera piemontese, creando sinergie tra produttori, artigiani e consumatori e sensibilizzando il pubblico sull’importanza di una filiera corta e sostenibile.

Il Salone del Pane si strutturerà in una parte di esposizione e vendita. Il pubblico partecipante avrà la possibilità di assaporare ben 15 diversi assaggi scelti tra i vari produttori, in certi casi abbinati con altri prodotti enogastronomici, potrà curiosare tra i vari produttori, scoprire storie artigianali e nuove tecniche di produzione. A questo si aggiunge un programma di appuntamenti che vanno dalle masterclass ai talk di approfondimento fino ai laboratori per i più piccoli.

Saranno circa 25 gli espositori ospitati all’interno della Citroniera di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi: dai Maestri del Gusto della Città di Torino alle aziende che sperimentano nuove farine, nuovi prodotti e nuove tipologie di macinazione, lievitazione e produzione, fino alle start up che pongono l’innovazione alla base di un prodotto all’apparenza così “semplice” e tradizionale come il pane e i suoi derivati.

Insieme a loro altri piccoli produttori e Maestri del Gusto del territorio che con i loro prodotti proporranno abbinamenti consueti e inconsueti per far scoprire le infinite potenzialità gastronomiche dei panificati sia in versione dolce che in versione salata.

 

FLOREAL TALKS

FLOReal non è solo bellezza per gli occhi ma è anche cultura ed educazione green. Vivere nel verde significa migliorare l’ambiente in casa ed essere protagonisti attivi nella trasformazione virtuosa dei centri abitati. Con questi obiettivi i FLOReal Talks vogliono guidare gli esperti del settore e i cittadini in un viaggio di approfondimento con l’aiuto di professionisti che si occupano di discipline diverse: dall’architettura al paesaggio, dalla botanica alla biologia vegetale fino al giornalismo e alla comunicazione.

Si parte venerdì 11 ottobre alle ore 16 presso la Sala Camini della Palazzina di Caccia di Stupinigi con il talk “I parchi urbani: strategie per il clima e l’ecologia della città”, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e l’Ordine dei Geologi di Torino.

Partendo da una serie di case history torinesi e non solo il talk vuole raccontare l’importanza dei parchi nei grandi centri urbani per una maggiore sostenibilità e qualità della vita dei cittadini, ma anche dal punto di vista estetico, sociale e ambientale. Fondamentale diventa pertanto una corretta progettazione e riprogettazione di questi spazi, per renderli funzionali alla città stessa, di facile manutenzione e durevoli nel tempo.  Modera l’incontro la giornalista, direttrice della rivista Casa Naturale, e divulgatrice di sostenibilità Maria Chiara Voci.

Sabato 12 ottobre alle ore 10 presso lo Scalone Reale della Palazzina il talk “Comunicare il verde” metterà di fronte giornalisti, influencer e addetti ai lavori sull’importanza cruciale di una corretta diffusione di informazioni documentate sul tema della sostenibilità e del verde. I media hanno infatti una responsabilità etica di primo piano: il modo in cui trattano l’argomento influenza il comportamento dei cittadini, stimola un dibattito costruttivo, genera impatti sulle politiche e sulle decisioni pubbliche, contribuisce a stimolare l’innovazione nel settore. Modera l’incontro la giornalista, direttrice della rivista Casa Naturale, e divulgatrice di sostenibilità Maria Chiara Voci.

Sabato 12 ottobre alle ore 15 presso la Scalone Reale della Palazzina sarà presentato il libro “Bulbomania” di Simonetta Chiarugi e Christian Shejbal, edito da Gribaudo (2024). L’autrice Simona Chiarugi racconterà il libro in dialogo con il florovivaista Marco Gramaglia.

Domenica 13 ottobre alle ore 15 presso lo Scalone Reale della Palazzina il programma dei talk si concluderà con “Dalla Botanica ai Profumi: Un Viaggio tra Scienza e Arte Olfattiva”. Un incontro per esplorare, grazie all’intervento di esperti botanici e maestri profumieri, l’affascinante connessione tra il mondo vegetale e la creazione di fragranze, mettendo in luce come la conoscenza botanica sia e sia stata fondamentale per lo sviluppo di profumi unici e seducenti. L’evento esplorerà anche la storia dell’arte profumiera, proponendo un viaggio sensoriale attraverso le sue essenze e profumi iconici della storia.

Modera l’incontro la giornalista e coordinatrice editoriale della rivista Casa Naturale Sabrina Zanini.

FLOR EDU

Grande attenzione sarà, come sempre, riservata ai più piccoli (a partire dai 5 anni) con FLOR EDU, lo spin-off di FLOR ideato nel 2019 con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di rispettare la natura e di costruire, grazie ad essa, un mondo più pulito e sostenibile per tutti. Un insieme di laboratori “diffusi” lungo i giardini della Palazzina di Caccia per contribuire a creare una coscienza del verde alle donne e agli uomini di domani.

Ci saranno laboratori di “rinvaso”, che insegneranno ai piccoli giardinieri a travasare le piante per scoprire l’importanza della cura del verde e favorire la crescita delle piccole piantine, e laboratori di ceramica per creare vestiti e simpatici animaletti.

Ci saranno laboratori creativi per giocare e costruire con l’argilla, altri per esplorare i diversi colori della terra e altri ancora con piccoli semini da piantare, fino alla possibilità di osservare e saperne di più sul mondo delle api e sulla loro instancabile attività.

HORTUS CONCLUSUS E VERDE TRAMA

FLOReal 2024 sarà arricchito anche da due spazi espositivi che racconteranno il mondo della Natura da altri punti di vista.

La seconda edizione di Hortus Conclusus, rassegna organizzata dall’Associazione Culturale Perfumum e dedicata a tutti i Parfum Lovers che avranno la possibilità di scoprire i brand ed i creatori emergenti, nazionali e internazionali, le profumerie artistiche più qualificate e, soprattutto conoscere, storie, curiosità, annusare e assaporare l’arte della profumeria. Un evento ricco di profumi, aromi e animazione, da scoprire e provare, come la singolare e coinvolgente sfilata olfattiva d’alta moda, un percorso emozionale che terminerà con un aperitivo olfattivo dove i profumi si potranno annusare e degustare.

Un’altra area della Palazzina di Caccia di Stupinigi sarà invece dedicata a VerdeTrama, mostra mercato di moda e tessuti sostenibili. Un inno all’eleganza della Natura e allo Slow Fashion, un punto d’incontro tra il grande pubblico e le realtà artigianali emergenti che hanno la possibilità di mettere in mostra le proprie creazioni: dalle calzature naturali e vegane all’intimo in tessuto di bambù, fino ai prodotti di sartoria minimale realizzati da donne che provengono da situazioni socialmente problematiche.

AREA FOOD

Ampia anche l’offerta food, in un’area dedicata presso il Cortile dell’Elefante, con proposte variegate per incontrare il gusto di tutti: dai ravioli emiliani e pasta fresca di BStradi agli Hamburger di ogni tipo, compresa la versione vegana, di Rock Burger e Van ver Burger. Dai panificati di Panacea ai cannoli salati di The Cannoli’s fino alle patate gourmet di Touberi. Per le colazioni e le pause caffè prosegue invece la collaborazione con Caffettè.

Informazioni utili

FLOReal si svolgerà dall’11 al 13 ottobre presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi: (tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30. Ultimo ingresso alle 18.30)

L’ingresso per la sola FLOReal è di 8 euro. L’ingresso è gratuito per i bambini fino a 14 anni e per gli accompagnatori di persone con disabilità.

La prima edizione del Salone del Pane si svolgerà sabato 12 (dalle 12.30 e le 20) e domenica 13 ottobre (dalle 10 alle 20).

L’ingresso per il solo Salone del Pane è di 15 euro e garantisce la possibilità di assaporare 15 diversi assaggi scelti tra i vari produttori a cui si aggiunge un bicchiere di vino.

 L’ingresso per partecipare sia a FLOReal sia al Salone del Pane è di 20 euro.

FLOReal è organizzata da Associazione Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it).

Ha ottenuto il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino e Città di Nichelino. Con il contributo di Fondazione CRT.

Il Salone del Pane è organizzato da Associazione Orticola del Piemonte con il contributo di Camera di Commercio.

FLOReal è partner di Expocasa, il Salone dell’arredamento e della ristrutturazione tenutosi a Torino dal 28 settembre al 6 ottobre. tutti coloro che si presenteranno a FLOReal con il biglietto di Expocasa avranno diritto allo sconto di un euro sul biglietto d’ingresso

https://floreal.orticolapiemonte.it/

www.salonedelpane.it

Lingotto Fiere apre i suoi spazi a QuattroZampeInFiera

Colori e luci natalizie si accendono nel Lingotto Fiere dal 9 al 10 novembre in occasione della manifestazione dedicata al mondo degli animali “QuattroZampeInFiera- versione natalizia”, facendo battere il cuore a tutti gli appassionati degli amici a quattro zampe.L’evento, che aprirà alle 10 e chiuderà alle 19, offrirà un’esperienza unica tra attività, formazione e divertimento, una vera e propria immersione nel mondo degli animali domestici che darà occasione ai partecipanti di vivere momenti di svago e ottenere informazioni utili al  benessere dei propri animali.

Le attività proposte sono a titolo gratuito e aperte a tutti, compresi gli amici a quattro zampe.

Cani e gatti potranno cimentarsi in sfilate, shooting fotografici ed altre attività pensate per farli sentire protagonisti dell’evento. La fiera ospiterà numerose aziende leader del settore, pronte a presentare le novità in fatto di alimentazione, accessori, salute e benessere.

QuattroZampeInFiera è pensata per le famiglie e per chiunque ami gli animali.

I più piccoli potranno divertirsi nelle aree tematiche ad essi dedicate attraverso attività ludico educative che li avvicineranno al mondo degli animali in modo sicuro e divertente.

Un evento imperdibile per chiunque voglia trascorrere del tempo di qualità con il proprio animale e conoscere in modo approfondito il mondo del proprio amico a quattro zampe grazie al coinvolgimento di aziende, veterinari, esperti cinofili, allevatori e influencer.

QuattroZampeInFiera vi aspetta il 9 e 10 novembre al Lingotto Fiere di Torino, dalle 10 alle 19, per trascorrere due giornate indimenticabili.

Biglietti intero euro 12 o scontati acquistabili online.

Info@quattrozampeinfiera.it

 

Mara Martellotta

FLOReal celebra la Natura a 360°, dal mondo floreale al Salone del Pane

Venerdì 11, sabato 12, domenica 13 ottobre 2024

La quarta edizione di FLOReal celebra la Natura a 360°: dal mondo floreale alla prima edizione del Salone del Pane, dai profumi alla moda sostenibile. I “Floreal Talk” per i più grandi e i laboratori FLOR EDU per i più piccoli completano il programma di una delle manifestazioni più green del Piemonte

 

Da venerdì 11 a domenica 13 ottobre (tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30. Ultimo ingresso alle 18.30) la Natura si dà appuntamento alla Palazzina di Caccia di Stupinigi per la quarta edizione di FLOReal, la manifestazione florovivaistica organizzata da Orticola del Piemonte con l’obiettivo di offrire ai torinesi e ai turisti un week-end di immersione nel verde in un luogo magnifico e, allo stesso tempo, di fare cultura green attraverso un insieme di iniziative collaterali per un pubblico di ogni età.

Se il cuore centrale della manifestazione sarà, come d’abitudine, la mostra mercato con circa un centinaio di espositori tra florovivaisti, artigiani e agricoltori, FLOReal 2024 sarà un contenitore di nuove fragranze e di stimoli culturali: a cominciare dalla prima attesissima edizione del Salone del Pane per passare a Hortus Conclusus, la rassegna organizzata dall’Associazione Culturale Perfumum e dedicata ai profumi “naturali”, fino all’appuntamento ormai diventato consueto per il pubblico di FLOReal con la moda sostenibile attraverso la rassegna Verdetrama. Spazio anche a un ricco programma di talk di approfondimento con esperti del settore e ai laboratori di FLOR EDU per insegnare anche ai più piccoli tutto il bello della Natura.

La Natura può prendere le forme più diverse: dai fiori colorati e le grandi piante rigogliose fino alla semplice spiga di grano da cui prende vita un alimento necessario come il pane. Ma dalla Natura possono nascere anche profumi unici e inebrianti, così come vestiti sostenibili e all’ultima moda – Racconta Giustino Ballato, Presidente di Orticola del Piemonte – “Con FLOReal vogliamo mostrare tutte queste sue forme: vogliamo far innamorare le persone, vogliamo stupirle, farle divertire e offrire loro momenti di benessere, gusto e relax. Ma vogliamo anche fare cultura attraverso i nostri talk e grazie all’intervento di esperti che ci racconteranno l’importanza della Natura in ogni aspetto della nostra vita”.

LA MOSTRA MERCATO

Diventata negli anni una delle manifestazioni florovivaistiche di riferimento in Piemonte e in Italia FLOReal ospiterà circa 100 espositori tra vivaisti, artigiani e agricoltori.

Imponente sarà, come sempre, l’offerta dei migliori vivai italiani provenienti da tutto lo Stivale. Dal Piemonte, la Regione più rappresentata, al Veneto e la Liguria, dalla Lombardia e dalla Toscana fino al Lazio e alla Sicilia. Un vero e proprio giro d’Italia green per scoprire le migliori eccellenze stagionali dei vari territori, che inonderanno di profumi e colori gli scenografici giardini della Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Dal fiore più amato: la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, tillandsie, cactacee, piante acquatiche, ricadenti e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai e ornamentali come i Kokedama. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, perenni e annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclamini, peperoncini di ogni genere, settembrini e rose rifiorenti; i caldi e vivaci colori autunnali saranno protagonisti anche nelle foglie di ortensie e cornioli. Curiosando tra i banchi di FLOReal si potranno anche scovare begonie, rododendri, camelie e dalie, conifere rare, piante alpine, zucche, melograni e ulivi. Un insieme di proposte affascinanti e in certi casi sorprendenti per abbellire spazi urbani, giardini, terrazzi e balconi e stuzzicare la curiosità degli esperti di giardinaggio e di tutti gli appassionati che stanno affinando il loro pollice verde.

Non soltanto fiori ma, come da tradizione, anche una selezione di alcuni dei più apprezzati artigiani e agricoltori. Spazio a idee di oggettistica per il giardinaggio e per l’arredamento degli spazi esterni, libri, sementi e prodotti naturali per la cosmesi, prodotti agricoli, decorazioni per la casa e il giardino, e spezie di ogni tipo.

IL SALONE DEL PANE

All’interno di FLOReal 2024 si svolgerà la prima edizione del Salone del Pane, nato da un’idea di Orticola del Piemonte con il contributo della Camera di commercio di Torino. Il Salone del Pane punta a promuovere la cultura del pane locale e delle sue tradizioni e a valorizzare le eccellenze della filiera piemontese, creando sinergie tra produttori, artigiani e consumatori e sensibilizzando il pubblico sull’importanza di una filiera corta e sostenibile.

Il Salone del Pane si strutturerà in una parte di esposizione e vendita. Il pubblico partecipante avrà la possibilità di assaporare ben 15 diversi assaggi scelti tra i vari produttori, in certi casi abbinati con altri prodotti enogastronomici, potrà curiosare tra i vari produttori, scoprire storie artigianali e nuove tecniche di produzione. A questo si aggiunge un programma di appuntamenti che vanno dalle masterclass ai talk di approfondimento fino ai laboratori per i più piccoli.

Saranno circa 25 gli espositori ospitati all’interno della Citroniera di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi: dai Maestri del Gusto della Città di Torino alle aziende che sperimentano nuove farine, nuovi prodotti e nuove tipologie di macinazione, lievitazione e produzione, fino alle start up che pongono l’innovazione alla base di un prodotto all’apparenza così “semplice” e tradizionale come il pane e i suoi derivati.

Insieme a loro altri piccoli produttori e Maestri del Gusto del territorio che con i loro prodotti proporranno abbinamenti consueti e inconsueti per far scoprire le infinite potenzialità gastronomiche dei panificati sia in versione dolce che in versione salata.

 

FLOREAL TALKS

FLOReal non è solo bellezza per gli occhi ma è anche cultura ed educazione green. Vivere nel verde significa migliorare l’ambiente in casa ed essere protagonisti attivi nella trasformazione virtuosa dei centri abitati. Con questi obiettivi i FLOReal Talks vogliono guidare gli esperti del settore e i cittadini in un viaggio di approfondimento con l’aiuto di professionisti che si occupano di discipline diverse: dall’architettura al paesaggio, dalla botanica alla biologia vegetale fino al giornalismo e alla comunicazione.

Si parte venerdì 11 ottobre alle ore 16 presso la Sala Camini della Palazzina di Caccia di Stupinigi con il talk “I parchi urbani: strategie per il clima e l’ecologia della città”, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e l’Ordine dei Geologi di Torino.

Partendo da una serie di case history torinesi e non solo il talk vuole raccontare l’importanza dei parchi nei grandi centri urbani per una maggiore sostenibilità e qualità della vita dei cittadini, ma anche dal punto di vista estetico, sociale e ambientale. Fondamentale diventa pertanto una corretta progettazione e riprogettazione di questi spazi, per renderli funzionali alla città stessa, di facile manutenzione e durevoli nel tempo.  Modera l’incontro la giornalista, direttrice della rivista Casa Naturale, e divulgatrice di sostenibilità Maria Chiara Voci.

Sabato 12 ottobre alle ore 10 presso lo Scalone Reale della Palazzina il talk “Comunicare il verde” metterà di fronte giornalisti, influencer e addetti ai lavori sull’importanza cruciale di una corretta diffusione di informazioni documentate sul tema della sostenibilità e del verde. I media hanno infatti una responsabilità etica di primo piano: il modo in cui trattano l’argomento influenza il comportamento dei cittadini, stimola un dibattito costruttivo, genera impatti sulle politiche e sulle decisioni pubbliche, contribuisce a stimolare l’innovazione nel settore. Modera l’incontro la giornalista, direttrice della rivista Casa Naturale, e divulgatrice di sostenibilità Maria Chiara Voci.

Sabato 12 ottobre alle ore 15 presso la Scalone Reale della Palazzina sarà presentato il libro “Bulbomania” di Simonetta Chiarugi e Christian Shejbal, edito da Gribaudo (2024). L’autrice Simona Chiarugi racconterà il libro in dialogo con il florovivaista Marco Gramaglia.

Domenica 13 ottobre alle ore 15 presso lo Scalone Reale della Palazzina il programma dei talk si concluderà con “Dalla Botanica ai Profumi: Un Viaggio tra Scienza e Arte Olfattiva”. Un incontro per esplorare, grazie all’intervento di esperti botanici e maestri profumieri, l’affascinante connessione tra il mondo vegetale e la creazione di fragranze, mettendo in luce come la conoscenza botanica sia e sia stata fondamentale per lo sviluppo di profumi unici e seducenti. L’evento esplorerà anche la storia dell’arte profumiera, proponendo un viaggio sensoriale attraverso le sue essenze e profumi iconici della storia.

Modera l’incontro la giornalista e coordinatrice editoriale della rivista Casa Naturale Sabrina Zanini.

FLOR EDU

Grande attenzione sarà, come sempre, riservata ai più piccoli (a partire dai 5 anni) con FLOR EDU, lo spin-off di FLOR ideato nel 2019 con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di rispettare la natura e di costruire, grazie ad essa, un mondo più pulito e sostenibile per tutti. Un insieme di laboratori “diffusi” lungo i giardini della Palazzina di Caccia per contribuire a creare una coscienza del verde alle donne e agli uomini di domani.

Ci saranno laboratori di “rinvaso”, che insegneranno ai piccoli giardinieri a travasare le piante per scoprire l’importanza della cura del verde e favorire la crescita delle piccole piantine, e laboratori di ceramica per creare vestiti e simpatici animaletti.

Ci saranno laboratori creativi per giocare e costruire con l’argilla, altri per esplorare i diversi colori della terra e altri ancora con piccoli semini da piantare, fino alla possibilità di osservare e saperne di più sul mondo delle api e sulla loro instancabile attività.

HORTUS CONCLUSUS E VERDE TRAMA

FLOReal 2024 sarà arricchito anche da due spazi espositivi che racconteranno il mondo della Natura da altri punti di vista.

La seconda edizione di Hortus Conclusus, rassegna organizzata dall’Associazione Culturale Perfumum e dedicata a tutti i Parfum Lovers che avranno la possibilità di scoprire i brand ed i creatori emergenti, nazionali e internazionali, le profumerie artistiche più qualificate e, soprattutto conoscere, storie, curiosità, annusare e assaporare l’arte della profumeria. Un evento ricco di profumi, aromi e animazione, da scoprire e provare, come la singolare e coinvolgente sfilata olfattiva d’alta moda, un percorso emozionale che terminerà con un aperitivo olfattivo dove i profumi si potranno annusare e degustare.

Un’altra area della Palazzina di Caccia di Stupinigi sarà invece dedicata a VerdeTrama, mostra mercato di moda e tessuti sostenibili. Un inno all’eleganza della Natura e allo Slow Fashion, un punto d’incontro tra il grande pubblico e le realtà artigianali emergenti che hanno la possibilità di mettere in mostra le proprie creazioni: dalle calzature naturali e vegane all’intimo in tessuto di bambù, fino ai prodotti di sartoria minimale realizzati da donne che provengono da situazioni socialmente problematiche.

AREA FOOD

Ampia anche l’offerta food, in un’area dedicata presso il Cortile dell’Elefante, con proposte variegate per incontrare il gusto di tutti: dai ravioli emiliani e pasta fresca di BStradi agli Hamburger di ogni tipo, compresa la versione vegana, di Rock Burger e Van ver Burger. Dai panificati di Panacea ai cannoli salati di The Cannoli’s fino alle patate gourmet di Touberi. Per le colazioni e le pause caffè prosegue invece la collaborazione con Caffettè.

Informazioni utili

FLOReal si svolgerà dall’11 al 13 ottobre presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi: (tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30. Ultimo ingresso alle 18.30)

L’ingresso per la sola FLOReal è di 8 euro. L’ingresso è gratuito per i bambini fino a 14 anni e per gli accompagnatori di persone con disabilità.

La prima edizione del Salone del Pane si svolgerà sabato 12 (dalle 12.30 e le 20) e domenica 13 ottobre (dalle 10 alle 20).

L’ingresso per il solo Salone del Pane è di 15 euro e garantisce la possibilità di assaporare 15 diversi assaggi scelti tra i vari produttori a cui si aggiunge un bicchiere di vino.

 L’ingresso per partecipare sia a FLOReal sia al Salone del Pane è di 20 euro.

FLOReal è organizzata da Associazione Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it).

Ha ottenuto il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino e Città di Nichelino. Con il contributo di Fondazione CRT.

Il Salone del Pane è organizzato da Associazione Orticola del Piemonte con il contributo di Camera di Commercio.

FLOReal è partner di Expocasa, il Salone dell’arredamento e della ristrutturazione tenutosi a Torino dal 28 settembre al 6 ottobre. tutti coloro che si presenteranno a FLOReal con il biglietto di Expocasa avranno diritto allo sconto di un euro sul biglietto d’ingresso

https://floreal.orticolapiemonte.it/

www.salonedelpane.it

A Chivasso torna la Festa d’Autunno

Torna a Chivasso in Via Torino la 19° edizione della FESTA D’AUTUNNO il 12/13 Ottobre (dalle ore 9,30 alle ore 19,30) organizzata dalla nostra Agenzia con il Patrocinio del Comune di Chivasso.


La manifestazione conferma il format tradizionale con la presenza in Via Torino del mercatino di diverse tipologie di prodotti (tipici enogastronomici, artigianato, articoli per la casa, commercio) in Piazza della Repubblica la Corsa sui grilli vintage (antichi tricicli di ferro coloratissimi) ed in Piazza Carletti la Casa di Topolino con truccabimbi, babydance, bolle giganti e magia e nuovi giochi per bambini e genitori.

La musica sarà la colonna sonora durante tutta la giornata e non poteva mancare alla nostra manifestazione.

La Festa d’Autunno è inoltre unoccasione per visitare la bella e ricca città di Chivasso, considerata la porta del Canavese”, sempre affollata e piena di vita sospesa tra straordinari tesori artistici, preziosi palazzi civili e meravigliose architetture religiose.

VIA TORINO – I MERCATINI Sono circa 50 espositori con tantissimi prodotti di diversi settori merceologici:

MERCATINO PROFUMI E SAPORI: Selezionati prodotti tipici regionali italiani e prodotti di qualità : formaggi e salumi piemontesi tipici delle Langhe, miele e prodotti dell’alveare, composte di frutta bio, prodotti tipici toscani come la porchetta d’asporto, salumi e formaggi, la finocchiona, il pecorino e i cantucci, prodotti tipici calabresi, la focaccia e altri prodotti tipici della Liguria, prodotti tipici pugliesi, formaggi siciliani come cacio cavallo ragusano DOP, e per i più golosi dolci tipici piemontesi come paste di meliga, canestrelli, torte di nocciola, biscotti, caldarroste, noci, liquirizia pura e tantissimi altre specialità

MERCATINO CREATIVA LA BELLEZZA DELLE IDEEE: Opere di ingegno – artigianato – arte
il meglio delle creatività e opere dell’ingegno come bigiotteria realizzata in vari materiali come pietre naturale e semipreziosa, acciaio, alluminio e perline, cristalli grezzi e cristalli swaroski, artigianato in legno, minerali e incenso naturale, cucito creativo, complementi d’arredo, borse dipinte, accessori moda, pellicce, orologi in legno, artigianato e geometria sacra, quadretti in legno incisi al laser, bigiotteria harrypotter, personaggi avengers e marvel da collezione.…. e tanto altro ancora

CASA DOLCE CASA Prodotti e servizi per la casa sono presenti aziende che presentano casalinghi, articoli e servizi per la casa


PRODOTTI BIOLOGICI Prodotti per la cura e la bellezza della persona

Piazza della Repubblica AREA GIOCHI BAMBINI con la corsa sui Grilli Vintage

Piazza Carletti CASA DI TOPOLINO con truccabimbi, babydance, bolle giganti e magia

e giochi

ARTISTI – MUSICISTI DI STRADA ITINERANTI

Per essere aggiornati seguire la pagina Facebook dell’evento:

LINK EVENTO FACEBOOK

Ufficio del turismo a Chivasso: link alla pagina

Ritorno in Formazza

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STORIE PIEMONTESI: a cura di CrPiemonte – Medium /   Il regionale 4792 delle ore 15,48, proveniente da Novara, è in arrivo sul binario numero 2. Termine corsa

di Marco Travaglini

Dall’altoparlante la voce gracchiante conferma che stiamo entrando nella stazione di Domodossola. Se non avessi il finestrino abbassato e non stessi qui, con la testa fuori e controvento, non si sentirebbe un granché. Anche perché il frastuono della vecchia locomotiva copre ogni altro suono. Che sia vecchia, nessun dubbio: basta dare un’ occhiata alle macchie di ruggine per capire che questa E.424 marchiata Breda è ormai prossima al pensionamento. Ciò nonostante ha fatto il suo dovere, coprendo i novanta chilometri a binario unico dalla città delle risaie al capoluogo ossolano un poco più di due ore, contenendo in una decina di minuti il ritardo sulla tabella di marcia.

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La stazione di Domodossola

Quasi un record, visti i tempi. Erano più di vent’anni che non tornavo a Domodossola viaggiando in treno e nel frattempo le vecchie macchine diesel erano state sostituite dalle motrici elettriche. Una botta di vita per la vecchia Novara-Domodossola anche se il viaggio attraverso la campagna novarese, la sponda orientale del lago d’Orta e la piana del Toce è stato accompagnato da un intero campionario di rumori, cigolii e sferragliamenti oltre al classico e tradizionale ta- tam, ta- tam, ta- tam. Potevo scegliere di viaggiare in auto ma non mi andava di guidare e volevo ripercorrere a ritroso la stessa strada che facevamo un tempo per raggiungere Novara quando bisognava recarsi in qualche ufficio pubblico, come il catasto, o all’Ospedale Maggiore.

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Una vecchia corriera

La corriera, in attesa sul piazzale della stazione, a pochi metri da quella grande “D” di Domodossola, non è certo un esempio di modernità ma in quattro e quattr’otto si è lasciata alle spalle Crevoladossola, Oira, Crodo e Baceno. Ansima un po’, sbarellando nelle curve, ma “tiene” bene la strada e l’autista , decano di questa tratta, non tocca più il bicchiere da una quindicina d’anni. Un tempo la sua guida era da brivido, complice l’abitudine di alzare il gomito e l’audacia nel pigiare il pedale dell’acceleratore. Mai un incidente, per carità, ma si arrivava sul pianoro sopra la salita delle Casse con lo stomaco in gola e la tremarella nelle gambe. Oggi invece, nonostante l’età, viaggia tranquillo. Passata S.Rocco di Premia, sulla sinistra, vedo la strada che conduce a Salecchio, il nido d’aquile dei walser, un tempo raggiungibile a fatica e con gran dispendio di sudore. Mi è stato detto che oggi una strada facilita molto la salita a quel che resta del bellissimo insediamento alpino dove ogni anno, la prima domenica di febbraio, si festeggia la Candelora. Da Rivasco al ponte sul Toce saliamo i nove tornanti delle Casse che precedono Fondovalle. Sul dolce falsopiano il motore della corriera tira il fiato e in pochi minuti, attraversate le frazioni di Chiesa e Valdo, si ferma al capolinea, davanti al vecchio municipio di Ponte.

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Ballo in costume walser

La casa dei miei, affittata solo d’estate, da metà luglio alla fine d’agosto, mi accoglie silenziosa. Raccoglie sotto un unico tetto , come tutte le antiche case rurali dei walser, l’abitazione, la stalla e il fienile. Il nonno e i suoi fratelli l’hanno costruita con maestria su tre piani. Sul seminterrato, in muratura di pietre, è posata la struttura lignea dell’abitazione con la stalla, un angolo dedicato al soggiorno, la cucina e un angusto bugigattolo dove ricoverare gli attrezzi. Al primo piano le due camere da letto — una grande e l’altra più piccola — e sopra il fienile e la stanzetta per la conservazione di segale, patate, formaggi, carne secca e mele. Il nonno era un giramondo e, curioso come pochi, aveva studiato le abitazioni valsesiane fino al punto di imprimerne alcuni dei caratteri architettonici alla sua. Da lì è venuta l’idea dell’ampio loggiato che la circonda, consentendo a fieno, segale e canapa di seccare all’aperto, evitando che la pioggia le bagnasse. Orientata con il fronte principale rivolto a sud, in ogni sua parte il legno e la pietra le danno un senso di solida unità e di equilibrio con i monti e i boschi che stanno attorno. Il nonno, del resto, ci teneva tanto alla sua “radice” vallesana e come i suoi antenati svizzeri e tedeschi amava testimoniare il fatto di essere felicemente ordinato. Nel letto di rovere ho dormito come un ghiro e dopo un giro a salutare i pochi, vecchi amici che mi rammentano gli anni della gioventù, mi incammino a ritroso nel tempo discutendo con Walter. Ormai in pensione, dopo una vita passata a controllare quadri elettrici e prese d’acqua per conto dell’Enel sui bacini di Morasco e dei Sabbioni, Walter non perde l’occasione di rievocare insieme gli anni felici della nostra gioventù. Complice una bottiglia di Gattinara che ho acquistato per celebrare l’occasione, si sciolgono i ricordi. In poco tempo torniamo agli anni di scuola, d’inverno.

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Benvenuti in Formazza

Rammenti l’inverno del 1959?”, dice Walter. Eccome, se lo rammento. Quell’inverno di neve ne era già venuta giù molta. Anche troppa. E non finiva mai. Asciutta e morbida, continuava a cadere. Una spessa e soffice coltre bianca si era depositata ovunque. Sul tetto della baita di Joseph, sul fienile di Marianna, sul sagrato della chiesa . Ogni cosa cambiava forma e aspetto, sotto la neve. “Per fortuna il raccolto della segale e delle patate è andato bene e la caccia autunnale ci ha riservato delle buone soddisfazioni”, diceva mastro Peter, schiacciando il tabacco nel fornello della pipa di radica che s’era comprato all’emporio di Briga. Era lui, con il suo aspetto severo di vecchio montanaro che sapeva come far rendere la terra a quell’altitudine, l’anima della comunità. Capace di buoni consigli e di sagge decisioni, mastro Peter stava per compiere ottant’anni ma ne dimostrava venti di meno. Alto, dal fisico asciutto, i capelli corti e radi ed un viso segnato da alcune profonde rughe, incuteva rispetto e un po’ di soggezione. La nostra piccola comunità walser viveva d’agricoltura di montagna, di allevamento e del lavoro che i componenti maschi più giovani prestavano nelle cave di serizzo o nei cantieri dell’Edison.

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Case walser a Salecchio

Noi si andava a piedi a scuola. Con il bello o il brutto tempo, raggiungevamo la scuola elementare di Ponte dove ci attendeva, dai primi d’ottobre alla metà di giugno, la maestra Rosamaria con le sue lezioni d’italiano e matematica, storia e geografia. E di tutto il resto, compreso le ore dedicate alla nostra lingua. La pronuncia era quella che era. Impacciata, claudicante e soprattutto troppo marcata da quell’inflessione francese che ne tradiva le origini valdostane prima ancora che dichiarasse il suo cognome: Jannod. In Formazza era stata mandata per sostituire la vecchia maestra Hilde Brunner, troppo anziana per tenere a bada la pluriclasse. Doveva essere un affidamento temporaneo. Almeno così le avevano detto al Provveditorato agli studi di Novara per “indorare la pillola” della cattedra assegnata all’estremo nord della provincia, a ridosso con il confine svizzero. Ed invece rimase lì con noi. Se all’inizio si riteneva fortunata per non avere ancora una famiglia tutta sua, Rosamaria — con il tempo che passava e con quell’incarico provvisorio che come tutte le cose provvisorie era ormai da considerarsi definitivo — una famiglia pensò di farsela . Sposò Piero Locker, un boscaiolo alto e biondo, appartenente ad una delle più antiche famiglie walser formazzine. La classe che gli era stata affidata risultava composta da ragazzini intelligenti, vivaci. Avevamo tutti una gran fretta d’imparare. Ascoltavamo la maestra in religioso silenzio, divorando ogni testo ci passasse tra le mani. Eravamo attratti dalla storia e, tra i vari episodi, uno in particolare ci incuriosiva: la vicenda di Annibale, il grande generale cartaginese. “Maestra, e gli elefanti?”. Iniziava Giosuè, detto “pel di carota” per i capelli fulvi ed il volto coperto di lentiggini.

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Case walser in Formazza

Voleva che Rosamaria parlasse di Annibale e della sua impresa più straordinaria: l’attraversamento delle alpi con il suo esercito composto da 50.000 fanti , 90.000 cavalieri e una quarantina di elefanti. Si, gli elefanti. Animali enormi dalla grande memoria, probabilmente scelti da Annibale con l’intento di farli restare nella memoria, appunto, consegnando alla storia un’impresa che pareva impossibile tanto era collocata oltre ogni ragionevole immaginazione a quell’epoca. Come se lui sapesse, e forse proprio per questo, che dopo la sua impresa qualsiasi altro esercito si fosse trovato sulle Alpi non avrebbe fatto lo stesso effetto. Tant’è che , qualche anno dopo il suo passaggio, la stessa via venne ripercorsa da suo fratello Asdrubale senza che nessuno ne porti il ricordo, nonostante avesse con se il doppio di elefanti e avesse subito molte meno perdite. Dopo di lui a tutti gli altri — Giulio Cesare, Carlo Magno, Napoleone, gli Alpini ed i Kaisershutzen — non restò che il ruolo di imitatori di un’idea. Ogni qualvolta s’accennava ad Annibale i ragazzi ascoltavano attentissimi, mostrando curiosità mista ad interesse. E la maestra non si faceva pregare.“ Il condottiero cartaginese, tra il 218 e il 216 avanti Cristo, marciando dalla Spagna, attraverso i Pirenei, la Provenza e le Alpi scese in Italia, dove sconfisse le legioni romane in tre grandi battaglie: quelle della Trebbia, del lago Trasimeno e — la più famosa — di Canne. Sconfiggendo le tribù montane, sfidando le difficoltà del terreno, intemperie e tempeste di neve, inerpicandosi su strettissimi tornanti e scendendo in gole impervie a filo degli strapiombi, Annibale ha compiuto una delle imprese militari più memorabili del mondo antico. Trovò persino un metodo geniale per spaccare le rocce che impedivano il passaggio: riscaldava la roccia e una volta che questa si raffreddava, la spezzava dopo averla ricoperta di aceto. Il prezzo fu altissimo .Non si contarono le perdite tra gli elefanti e gli uomini dell’esercito, nonostante ciò Annibale riuscì nel suo intento di ridiscendere i monti e affacciarsi sulla Pianura Padana”.

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La cascata del Toce

Che ricordi. Belli, lontani. Eravamo ragazzini e c’era l’entusiasmo di conoscere tutto, la curiosità delle domande che bruciavano le risposte. E la fame di futuro. Ed ora? Ora con Walter, in questa serata, tra un bicchiere e l’altro, si rievoca un po’ tutta l’infanzia. Intanto, lenta e silenziosa, fuori la neve sta cadendo. Gli parlo dell’incontro avuto poche ore prima con padre Giacomo, che mi ha procurato una forte emozione. Non ci vedevamo da una vita ma entrambi non abbiamo avuto esitazione alcuna nel riconoscerci quando ci siano trovati, uno davanti all’altro, di fronte all’entrata del negozio della signora Hilde, dove si può comprare il miglior Bettelmatt di tutta la valle. Un energico abbraccio e un paio di bicchieri di rosso davanti al banco da mescita di Liborio, hanno colmato in un attimo quasi quarant’anni. “Caro Marco, ne sono passate di stagioni, eh? Io ormai sono vecchio ma tu non sei tanto cambiato da quand’eri ragazzo. Sì, ora sei quasi calvo e hai messo su un po’ di pancetta, ma quella luce che ti brilla negli occhi è la stessa di quando venivi all’Oratorio a discutere con me di ogni cosa ti capitasse per la testa. Ricordi? Eri curioso, intelligente ma anche un gran testardo e non c’era verso di farti cambiare idea quando te ne infilavi una in testa e ci attaccavi anche il cuore”. Giacomo, pur essendo di vent’anni più anziano, è sì un prete ma è anche un amico. Uno dei più cari tra gli amici.

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La chiesetta di Riale

Mi vuol bene anche se le mie idee e le scelte che ho fatto in seguito non sono mai state le sue. Però, e di questo gli devo merito, non ha mai cambiato il suo atteggiamento nei miei confronti, rispettando anche ciò che non condivideva. E’ con lui che abbiamo imparato — io, Walter e tanti altri — a conoscere quel sentimento religioso che ha accompagnato, nel tempo, la vita quotidiana della nostra gente. “Ti ricordi, Walter? E’ lui che, insieme al suo sacrestano, il vallesano Berti, ci ha insegnato la formula di ringraziamento con la quale i walser di Formazza invocavano la protezione di Dio per le persone e i loro cari defunti, quel “Färgalts Gott tüsuk Maal, tresch gott un ärlesch Gott di Abkschtorbnuseela” che significava Ti ricompensi Dio, mille volte, consoli Dio e liberi Dio le anime dei tuoi morti”. Con lui si giocava a calcio nel prato di Valdo e s’andava sugli alpeggi dove, dopo il tramonto, il casaro e i pastori recitavano il Vangelo di San Giovanni affinché gli spiriti maligni non andassero a molestare gli animali. Padre Giacomo ci spiegava che dall’allevamento e dai prodotti derivati dal latte dipendeva buona parte dell’economia della valle e che le preghiere ( qualche volte accompagnate da veri e propri rituali di esorcismo) servivano a “scacciare il male” dalle stalle. Ricordo a Walter, che annuisce, quando — all’inizio di una estate — a Foppiano, nel giorno di San Giovanni, che cade il 24 giugno, assistemmo alla benedizione dei gigli rossi i cui petali erano stati messi ad ardere in un braciere insieme all’ulivo benedetto, affumicando la stalla del papà di Martino, allo scopo d’allontanare ogni influsso negativo.

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Merenda a Formazza

Quanti ricordi, E i fratelli Arnold e i loro cugini Berger? Da bambini accompagnavano al pascolo le mucche fin su nel pianoro di Riale e si divertivano con un gioco, ”Z Hêmmelfarä” che significava ”correre in Paradiso”, seguendo tutte le fasi che portavano dall’Inferno al Purgatorio e da lì al sommo dei cieli , e quindi alla vittoria, aiutandosi con un legnetto che veniva lanciato in aria. Con Giacomo abbiamo anche ricordato mia nonna, Helga. Mi portava spesso ai due santuari dedicati alla vergine Maria, ad Antillone e a Brendo, il suo preferito, dove si venerava Maria del monte Carmelo. Una volta si mise in testa di condurmi in pellegrinaggio, ovviamente a piedi. Era indecisa sulla meta: Sion, Reckingen o Einsiedeln? Mia madre Maria, sua figlia, sfruttando quell’indecisione riuscì a convincerla che non era il caso di farmi fare una sfacchinata del genere e così, pur contrariata e a malincuore, la nonna s’arrese. All’interno di casa, nell’angolo della Stube, tra le due finestre, teneva un grande crocifisso di legno e le statuette di San Teodulo e di San Nicola, i suoi ( e nostri) santi protettori. Mi fece un grande effetto quando mi toccò, a meno di dieci anni, fare la dolorosa scoperta del significato della piccola finestrella, sormontata da una croce, aperta sulla facciata della casa dei nonni.

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Nevicata

Quando nonna Helga , a causa di una brutta febbre, stava per morire, la finestrella — che era sempre stata chiusa — venne aperta affinché la sua anima potesse trovare il passaggio per uscire e andare in cielo, per essere poi richiusa subito dopo la morte, impedendole di rientrare. La “finestrella dell’anima”, la “Seelenbalgenn”, pensavo m’avesse rapito la nonna e io piangevo, piangevo disperato e non mi davo pace. Toccò proprio a Giacomo, a quell’epoca appena ordinato prete, trovare le parole giuste per consolarmi. E, con grande pazienza, vi riuscì. Per questo oggi, da ateo qual sono diventato, mi spiace avergli fatto un così grave torto. Lui, però, con quel sorriso aperto che il tempo non ha cambiato, mi ha confidato di non aver abbandonato la speranza in un mio ravvedimento. E così, tra una chiacchiera e l’altra, amico mio, abbiamo fatto scorrere le ore fino al vespro quando l’anziano prete mi ha salutato con un abbraccio ed è andato a dir messa. Sull’uscio, girandosi, mi ha rivolto un ultimo sguardo, dicendomi: “Oh, Marco. Mi raccomando. Non far passare ancora troppo tempo nel tornare qui a casa perché non posso garantirti che mi troverai ancora qui ad aspettarti. E chi ti confesserebbe, a quel punto, per darti assoluzione da tutti i tuoi peccati?”. Così mi ha detto ,con il suo sorriso. Poi, con un cenno della mano, mi ha salutato e, lentamente, se n’è andato verso la chiesa di Santa Caterina. Ma gli incontri non sono finiti qui. In questo mio peregrinare tra le vie ho incontrato anche Edith e Ingrid, le due sorelle Meier. Entrambe vedove, le ho trovate ancora in gamba, nonostante l’età: la prima ha novantasette anni e la seconda solo due di meno. Sarà il freddo dei lunghi inverni o l’aria buona che scende dalle vette a conservarle così arzille? Se io, tu e tanti altri come noi, cresciuti qui in valle, ci siamo nutriti a pane, formaggio e leggende, è grazie a loro. Le due Meier, originarie della valle di Goms, con il loro italiano indurito dalla pronuncia tedesca, nelle sere d’inverno quando tra una casa e l’altra c’era tanta, troppa neve e ci si doveva aprire dei varchi spalando di gran lena, invitavano amici e parenti nella loro grande casa e lì, con in mano una tazza di tisana alle erbe raccolte tra il lago Kastel e il Toggia, raccontavano delle storie incredibili. Rimaste vedove ancor giovani, avevano deciso di rimanere qui in Formazza, dove mandavano avanti la loro attività di sarte. Sia io che Walter ricordiamo bene quelle sere. Del resto le leggende hanno sempre avuto una grande importanza, occupando un posto di primo piano nella cultura walser perché nel racconto si mescolano i desideri, le convinzioni, le gioie e le paure insieme ai fatti della vita quotidiana e ai personaggi. Un nostro coetaneo, Aldo Svillar, che noi chiamavano “kartoffen” vuoi perché aveva un gran naso a patata, vuoi perché di quei tuberi faceva grandi scorpacciate, era sempre in prima fila, con la bocca aperta. Silvia, la figlia del sindaco, una bella morettina tutto pepe che aveva anch’essa più o meno la nostra età, gli dava delle botte terribili sotto il mento, facendogli mordere la lingua, dicendo al povero Aldo: “Chiudi quel forno, altrimenti la strega di Morasco ti mangia la lingua”. E noi giù a ridere. Ridevamo tutti, tranne il malcapitato, cioè lui.. Quando però le Meier iniziavano i racconti, non volava nemmeno una mosca. Le leggende erano ambientate tra i monti, in sperdute valli e isolati alpeggi dove la natura selvaggia era popolata da streghe, diavoli, folletti e nani. Dai Pubrina di Salecchio, uomini selvatici o esseri mostruosi che fossero, che portavano i bambini ( le cicogne non c’erano e sotto i cavoli non si trovavano neonati ) ma che al tempo stesso erano il terrore dei piccoli quando questi facevano i capricci, al pari dell’uomo nero, agli Zwärgji, eccentrici burloni che abitano i boschi, bassi di statura e coperti di stracci e foglie, sempre pronti a divertirsi alle spalle degli alpigiani, vittime dei loro dispetti. A differenza delle streghe che fanno malefici al bestiame o che mandano in malora il latte e il formaggio, gli Zwärgji avevano insegnato ai nostri avi come fare il bucato con la cenere o lavorare il latte. Forse per farsi perdonare gli scherzi, forse per evitare che pastori e i casari, stanchi di esser presi in giro, se ne andassero via, abbandonando gli alpeggi formazzini. Nei racconti di Edith e Ingrid le valanghe, le bufere di neve, i movimenti dei ghiacciai, il sibilare del vento erano ricondotti al mistero delle tante creature fantastiche che vivevano la montagna. Lo scricchiolio dei ghiacciai del Sidel o dei Camosci era interpretato come lamento delle anime. “Sì, perché Edith, alzando l’indice minaccioso, ci ammoniva sul fatto che i ghiacciai fossero il purgatorio dove i defunti scontavano i loro peccati”, dice Walter. “E noi zitti, con il cuore in gola e i brividi lungo la schiena. In fondo, lo capimmo più tardi, la morte, per chi viveva in condizioni così difficili, era una componente non così estranea o distante dalla vita di tutti i giorni”. Oltre alle vicende dei morti, alle loro inquietanti processioni e alle streghe dal brutto carattere, alle sorelle Meier piaceva raccontare la leggenda di un uomo della valle che, per sfuggire alle vessazioni di un signorotto, decise di passare il confine, emigrando in Alta Val Bedretto, a Ronco, dove fu bene accolto al punto da metter su famiglia. Da quell’avvenimento, dicevano le sorelle, discendeva il diritto che veniva riconosciuto alla gente di Ronco di andare a far legna sul territorio di Formazza, in nome di quell’antica discendenza che accomunava le due valli, comprovata anche da alcuni documenti.

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Val Formazza

Ma la leggenda più bella era quella della valle perduta. Te la ricordi, Marco?”, dice Walter. Eccome, se la ricordo. In ogni villaggio walzer sgorga una sorgente d’acqua proveniente dalla valle perduta, la nostra terra d’origine, dove tutto è iniziato. Dai padri ai figli, per generazioni, dalla notte dei tempi si parla di questo luogo meraviglioso. Un vero paradiso, verde d’erba e alberi, ricco di pascoli e boschi, nascosto tra ghiacciai e nevi eterne. Una leggenda che, per molti secoli, ha aiutato la nostra gente ad affrontare asprezze e difficoltà con il miraggio di poter raggiungere un giorno la straordinaria, fertile e mite “valle perduta”. Così, tra un sorso e una scheggia di formaggio stagionato, abbiamo tirato tardi. Fuori la nevicata si è fatta più intensa. E’ ormai buio e attorno alle luci fioche dei lampioni i fiocchi disegnano traiettorie leggere, sospinti dall’aria. Alcuni finiscono sui vetri della casa, disegnando arabeschi di gelo. Viene giù che è un piacere, secca e soffice. Ancora un paio di giorni e mi raggiungerà anche Carla. Nella vecchia casa dei nonni addobberemo l’abete che mi ha regalato Walter. A Natale e a fine anno sarà una festa. Si canterà Stille Nacht, in tedesco. Per chi non ha dimestichezza con la lingua dei vecchi padri, la tradurremo in italiano, nell’Astro del Ciel. Ci augureremo che l’anno nuovo sia migliore di quello che ci lascia. E le fiammelle compariranno sulle finestre, tremolanti. Come un tempo.

Crpiemonte

Il canale Medium ufficiale del Consiglio regionale del #Piemonte, dove raccogliamo notizie e approfondimenti. I video su http://www.crpiemonte.tv

Il giornalista tv Maurizio Scandurra Cittadino Onorario di Burolo

L’eclettico e noto opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ dialogherà sabato 12 ottobre con il celebre cantautore astigiano Danilo Amerio.

Burolo ha un nuovo cittadino onorario. E’ Maurizio Scandurra, già cittadino onorario anche di Montiglio Monferrato, giornalista radiotelevisivo cattolico noto per le sue frequenti incursioni in qualità di eclettico opinionista a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24, il celebre talk-show radiofonico condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

A conferire l’onorificenza la scorsa primavera il sindaco Franco Cominetto con l’approvazione unanime di tutto il Consiglio Comunale. Alla base del gesto, spiega il primo cittadino “L’ampia attenzione crescente che negli ultimi anni Maurizio Scandurra ha sempre tributato al nostro Comune. Prima, contribuendo all’organizzazione del primo e unico raduno di veicoli storici svoltosi il 27 giugno del 2020 a Burolo, in piena pandemia. Poi, facendosi portatore di una menzione per il rilascio della Cittadinanza Onoraria Post Mortem in omaggio a due burolesi scomparsi, che nel Dopoguerra furono tra i pionieri italiani dell’industria dei trasporti su gomma: Costantino Perino e Lucillo Marazzato, ideatori di due fra le più note realtà aziendali del settore, In occasione dell’evento, avvenuto il 7 ottobre 2021, Scandurra ha donato un trittico artistico a memoria della ricorrenza che campeggia nella Sala del Consiglio Comunale. Infine, non c’è due senza tre. Animato da costante generosità, ha donato di propria spontanea iniziativa due preziose opere pittoriche di grandi dimensioni raffiguranti soggetti religiosi per la Chiesa Parrocchiale, affidate all’estro creativo di Diego Crozza di Mazzé, uno fra i maggiori Maestri d’Arte Sacra italiani contemporanei che ringrazio per la meraviglia di cui è sempre autore”.

Per Maurizio Scandurra, “Il Comune di Burolo è una piccola perla incastonata ai piedi delle Alpi, con lo sguardo incantato rivolto alla pianura che strizza l’occhio allo specchio d’acqua di Viverone. Mi legano a questa terra l’amicizia fraterna con il sindaco Franco Cominetto, il vicesindaco Renato Chiej, la giunta, il valente imprenditore burolese Gianni Bessolo Pejla leader nella lavorazione dell’acciaio inox e il parroco Mons. Giovan BattistaGiovanino, che ringrazio tutti di cuore per aver accolto con entusiasmo questo dono, quale testimonianza di fede. Ritengo che l’Amore per Dio e per la cultura delle radici siano capisaldi imprescindibili per l’Italia di oggi, per ripartire in continuità con i padri e gli esempi che l’hanno resa grande e libera. Perché il dovere del cristiano è la testimonianza, come insegna il Vangelo. Ho dedicato i dipinti ai miei nonni Giuseppe e Odetta Macaluso, Rosa e Salvatore Scandurra, esempi di fede, famiglia e lavoro”.

I due quadri, rispettivamente delle dimensioni di 100×140 cm e 50×70 cm, “raffigurano – approfondisce Scandurra – rispettivamente la Gloria di Maria Vergine fra gli Angeli e i Santi, con San Giovanni Bosco, San Domenico Savio, San Pio da Pietrelcina, San Giovanni Paolo II, San Giuseppe Benedetto Cottolengo nel cui giorno sono nato e San Carlo Acutis che verrà canonizzato durante il Giubileo. La seconda raffigurazione pittorica ritrae San Pancrazio e il Santuario a lui dedicato a Pianezza, nel Torinese, altra devozione per me fondamentale che merita di essere diffusa e conosciuta sempre più”.

Le opere verranno inaugurate e benedette sabato 12 ottobre alle ore 18.00 nel corso della Santa Messa Prefestiva presieduta dal parroco di Burolo in concelebrazione con Il Rettore del Santuario di San Pancrazio in Pianezza Padre Giuseppe Cortesi, e Padre Giuseppe Martinelli in rappresentanza dei Padri Passionisti di San Paolo della Croce che animano il convento torinese. Presenti anche le autorità di Burolo e l’artista Diego Crozza che ha firmato i pregiati dipinti.

Alle ore 16.00 si terrà invece la cerimonia ufficiale di conferimento dell’onorificenza al giornalista torinese presso la Sala Congressi del Comune di Burolo. La sera stessa, dopo la funzione religiosa Maurizio Scandurra, anche critico musicale, sarà di scena in ‘C’era una volta la canzone italiana’, dialogo-intervista fra musica e parole conil raffinato e intenso cantautore astigiano Danilo Amerio, reduce dalla partecipazione a ‘The Voice Senior 2024’ su Raiuno con Antonella Clerici nel Team di Gigi D’Alessio, che in carriera vanta ben quattro partecipazioni al Festival di Sanremo, un terzo posto fra le ‘Nuove Proposte’ e moltissime collaborazioni di successo con canzoni scritte e prodotte anche per artisti illustri tra i quali Fiordaliso, Anna Oxa, Mia Martini, Marco Masini, Aleandro Baldi, Umberto Tozzi, Mietta, Raf, Jovanotti, Giorgio Faletti e moltissimi altri.

L’appuntamento artistico e musicale – realizzato in collaborazione con la Pro Loco di Burolo e il contributo della ‘Inoxtek Srl’ fondata e sapientemente guidata dall’imprenditore burolese Gianni Bessolo Pejla, eccellenza italiana nella lavorazione dell’acciaio – è sempre per la sera di sabato 12 ottobre alle ore 21.00 sul palco del ‘Centro Albatros’ in Via Asilo, 40 a Burolo. Ingresso libero sino a esaurimento posti.

Di scena a Stupinigi Floreal e il Salone del Pane

da venerdì 11 a domenica 13 ottobre la Palazzina di Caccia di Stupinigi ospiterà la quarta edizione di FLOReal (tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30. Ultimo ingresso alle 18.30), una delle principali manifestazioni florovivaistiche piemontesi e italiane.

Non solo la mostra mercato con circa cento espositori tra florovivaisti, artigiani e agricoltori, ma anche un insieme di iniziative collaterali volte a raccontare la Natura in tutte le sue forme e un palinsesto di FLOReal Talks per fare cultura del verde con esperti del settore.

In occasione di FLOReal, presso la citroniera di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi si terrà anche la prima edizione del Salone del Pane (sabato 12 ottobre dalle 12.30 e le 20 e domenica 13 ottobre dalle 10 alle 20).

Nato da un’idea di Orticola del Piemonte con il contributo della Camera di commercio di Torino il Salone del Pane punta a promuovere la cultura del pane locale e delle sue tradizioni e a valorizzare le eccellenze della filiera piemontese. Saranno 25 gli espositori presenti tra panificatori, mulini e aziende agricole. Il Salone del Pane si strutturerà in una parte di esposizione e vendita. Il pubblico partecipante avrà la possibilità di assaporare ben 15 diversi assaggi scelti tra i vari produttori, in certi casi abbinati con altri prodotti enogastronomici, potrà curiosare tra i vari produttori, scoprire storie artigianali e nuove tecniche di produzione. A questo si aggiunge un programma di appuntamenti che vanno dalle masterclass ai talk di approfondimento fino ai laboratori per i più piccoli.

In bici con Turismo Torino

In bicicletta da Andezeno a Pino Torinese domenica 13 ottobre e a Chieri domenica 10 novembre

 

Dopo la pedalata di domenica 29 settembre a Marentino per la Fiera del Miele, Turismo Torino e Provincia, nell’ambito della promozione del Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese, in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino, ha coordinato l’organizzazione di un calendario di pedalate cicloescursionistiche nell’Oltre Collina Torinese organizzate in occasione delle Fiere agricole e sagre enogastronomiche in programma pressoi Comuni aderenti. Gli itinerari sono ideati da Pistaaa! LA Blue Way Piemontese e le tracce del percorso sono disponibili sul portale Outdooractive.

Dopo la pedalata di Marentino per la Fiera del Miele, l’appuntamento è per domenica 13 ottobre con una biciclettata fra Andezeno e Pino Torinese, in occasione della Sagra del Cardo, della Bagna cauda e della Cipolla Piattellina ad Andezeno e della Festa dell’Autunno a Pino Torinese. Il ritrovo è alle ore 9 presso il campo sportivo strada della Faiteria 6, per una durata indicativa di 5 ore, soste incluse. L’itinerario è di circa 35 km con un dislivello di 590 metri. Si richiede un buon allenamento. Lungo l’itinerario si potrà ammirare la chiocciola di Andezeno, ovvero il nucleo originario del Comune posizionato sulla collina che sovrasta il territorio con un punto panoramico di pregio, per proseguire verso la cappella di Sant’Irene nel Chierese, circondata dai vigneti da cui si scorgono le colline torinesi, per raggiungere la località di Valle Ceppi, sede del Museo delle Contadinerie. È possibile con l’accompagnatore concordare una tappa alla Basilica di Superga con una breve deviazione di 4 km attraverso la strada panoramica, per ammirare la città di Torino e la corona delle Alpi dalla terrazza della chiesa.

Sulla via del ritorno verso Andezeno si transita da Chieri dove si trovano suggestivi punti di vista ad Airali e Tetti Canalone. Il tour si effettua con bici propria, si consiglia la MTB, la E bike e Gravel.

La pedalata successiva che chiuderà la stagione sarà domenica 10 novembre a Chieri in occasione della Fiera di San Martino.

Le escursioni sono gratuite con fee di prenotazione pari a 5 euro. Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro per supportare le ricerche oncologiche dell’Istituto di Candiolo.

 

Mara Martellotta