ANTEPRIMA FLOREAL: ALLA PALAZZINA DI CACCIA DUE GIORNI DI FIORI, CULTURA GREEN E TANTA BELLEZZA
Sabato 2 e domenica 3 aprile 2022
ANTEPRIMA FLOREAL – In mostra i migliori vivai d’Italia è l’anticipazione di primavera, ricca di fiori e colori, della II edizione d’autunno di FLOREAL, storica mostra florovivaistica torinese ormai fra le principali d’Italia, per quantità e qualità di espositori.
Attesi i migliori 35 vivai selezionati dalla “Guida ai Vivai d’Italia”, edita da Add Editore e curata da Giustino Ballato e Rossella Vayr. L’unica roadmap ai vivai della Penisola oggi esistente, in un affascinante viaggio nel verde di 300 vivai d’Italia, per scoprire storie, curiosità e conoscere le diverse tipologie di piante che li contraddistinguono, e acquistabile nei giorni della manifestazione.
Due giorni per celebrare la bellezza dell’arrivo della primavera: orchidee, peonie, rose, bonsai, cactus e anche veri gioielli da collezione con le varietà di viola “Cool Wave” e le “Radiance”, ma anche verbene, petunie e piante aromatiche e medicinali. Un tripudio di fiori, verde e natura, nel segno della sostenibilità e del rapporto sempre più importante fra uomo e piante nei giardini della magnifica residenza Sabauda settecentesca della Palazzina di Caccia di Stupinigi, Patrimonio Unesco situato alle porte di Torino.
Novità di quest’anno, all’insegna della qualità della manifestazione che cresce di anno in anno, è la presentazione di FLOR Academy, una scuola per ogni coltivatore di piante, con la possibilità di confrontarsi con i migliori esperti d’Italia che, oltre ad esporre le proprie piante, organizzeranno workshop, approfondimenti, laboratori e lezioni, per tutti i visitatori della mostra-mercato.
Un momento dedicato volto a informare, divulgare e promuovere la cultura e la conoscenza delle piante in ambito green, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’ambiente.
Un intero week end all’insegna della valorizzazione dell’eccellenza, quindi, in presenza della top list degli esperti vivaisti per inondare di profumo e colori gli scenografici giardini della Palazzina di Caccia di Stupinigi, fra tante nuove attività e laboratori che ruotano intorno all’evento, fra cui sabato dalle 15 alle 17 un evento dedicato ai più piccoli e le loro famiglie, con il laboratorio a cura di Agroinnova, per imparare a conoscere e riconoscere i semi che danno vita alla pianta.
Alle ore 18, per i più grandi è invece in programma una ‘Flower Hour’ all’orario dell’aperitivo, in compagnia di Gramaglia. Dall’arquebuse al vermouth, fra erbe e liquoristica, una panoramica dell’apporto aromatico delle piante impegnate nella produzione di liquori, amari, vermouth e anche alcuni distillati.
Fra i tanti appuntamenti, nella giornata di domenica, da non perdere il laboratorio ADIPA per adulti e piccini a cura dell’illustratrice Rossana Bossù e tratto dal libro “Come un albero”, con un parallelismo fra albero e ritratto e analogie legate alle illustrazioni.
Per due giorni sarà inoltre possibile ricevere in ogni momento suggerimenti per le proprie piante, con i preziosi consigli di Giampiero del vivaio Isola Larga.
Un’occasione unica per trascorrere un week-end all’aria aperta con tutta la famiglia ed immergersi nella bellezza della natura, con la possibilità di visitare anche la splendida Palazzina di Caccia di Stupinigi, che in questi giorni ospita in contemporanea due grandi mostre internazionali, prodotte da NEXT EXHIBITION. Nelle antiche cucine il legame indissolubile uomo-animale con “STEVE McCURRY – Animals”; in Citroniera di Ponente “FRIDA KAHLO – Through the Lens of Nickolas Muray”. Frida, icona dei tempi, che fece dei fiori e dei colori sua immensa passione, come si potrà vedere nelle sue fotografie più iconiche. Per il grande afflusso di pubblico in mostra nel fine settimana, si consiglia, per evitare code, la prenotazione biglietti sui siti ufficiali www.mostramccurry.com e www.fridatorino.it
L’accesso ad ANTEPRIMA FLOREAL è consentito con green pass, secondo le normative che saranno vigenti al momento della manifestazione. Il programma completo è on line sul sito www.orticolapiemonte.it e su Facebook.
PROGRAMMA COMPLETO DI ANTEPRIMA FLOREAL ON LINE SUL SITO ORTICOLA PIEMONTE E SU FACEBOOK
Informazioni utili
SITO ORTICOLA PIEMONTE: www.orticolapiemonte.it
FACEBOOK: www.facebook.com/FLOR.di.ORTICOLA.PIEMONTE
ANTEPRIMA FLOREAL si svolgerà dal 2 al 3 aprile dalle h. 10 alle 19, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi.
L’accesso è consentito con green pass, secondo le normative che saranno vigenti al momento della manifestazione. L’ingresso è di 5 euro (6 euro in prevendita, maggiori informazioni al sito www.orticolapiemonte.it). L’incasso sarà devoluto come contributo al progetto di riforestazione urbana FORESTOPIA.
ANTEPRIMA FLOREAL è organizzata dall’Associazione Società Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it) in collaborazione con Fondazione Ordine Mauriziano, Associazione Stupinigi è. Ha ottenuto il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Nichelino, Distretto Reale di Stupinigi.
Parte del ricavato della serata andrà nelle casse della Croce Rossa e tutti i commensali riceveranno, come omaggio simbolico, una confezione contenente una tazzina da caffè della Linea Women in Coffee, progetto di sostenibilità sociale di Caffè Vergnano, e una lattina di caffè della linea Pink Collection.
della carne”, si continua con gli Gnocchi arrostiti croccanti con fave crude e mousseline di cipolla e caffè, “in cui quest’ultimo va ad aromatizzare una zuppa di cipolle, insieme all’aceto”, si prosegue con il Petto d’anatra, radici e salsa al pane profumata al caffè, “dove la salsa viene realizzata con pane raffermo prodotto con lievito madre e fondo aromatizzato al caffè”, e si termina con un Parfait alla liquirizia e tuile croccante al caffè, “piatto nel quale il caffè è presente nella sottilissima tuile, quasi dello spessore di un’ostia, assieme all’alga nori”.
Della famiglia delle “Theaceae”, la camelia è originaria delle zone tropicali dell’Asia e il nome, scelto nel ‘700 dal medico e botanico svedese Linneo, deriva dal nome latinizzato del missionario gesuita Georg Joseph Kamel (1661 -1706) che, per primo, importò la pianta dal Giappone. Assurta agli onori letterari e resa celebre dal romanzo di Alexandre Dumas figlio “La signora delle camelie” (1848), il fiore è da allora simbolo di costanza in amore, di grazia, di bellezza e devozione. Se bianca, significa “stima” e “ammirazione”. Se rosa, “amore” e “speranza”. A metterla in scena come merita (ricordiamo che, rigorosamente bianca, divenne anche il simbolo di Coco Chanel e della sua celebre “Maison”) sarà, sabato 2 aprile (ore 14,30) la “Fondazione Cosso” che al “Castello di Miradolo” presenterà ufficialmente il piano di recupero, tutela e valorizzazione del suo “Camelieto”, realizzato in collaborazione con “Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA)” e “Società Italiana della Camelia” di Verbania, con il contributo di “Fondazione Compagnia di San Paolo”. “Nell’ambiente protetto del Parco del Castello – spiegano Maria Luisa Cosso e Paola Eynard, presidente e vicepresidente della Fondazione – si trovano oltre 130 giovani esemplari di camelie propagate da piante vetuste appartenenti a due tra le collezioni più antiche e pregevoli d’Italia, provenienti dal giardino dell’ex ‘Albergo Eden’ di Verbania Pallanza e dal Parco di ‘Villa Durazzo Pallavicini’ di Genova Pegli. Alle camelie ottocentesche introdotte dalla Contessa Sofia Cacherano di Bricherasio, ultima discendente della famiglia e proprietaria della dimora fino al 1950, si affiancano così le nuove ‘cultivar’, recuperate e salvate dall’abbandono”. Il progetto di piantamento diffuso ha preso il via nel 2019 con l’obiettivo di mantenere e far sopravvivere un ingente patrimonio botanico formato per il 50% da esemplari unici in Italia. Nel 2020 è stato avviato lo studio e la caratterizzazione dei giovani esemplari introdotti nel Parco del Castello e di quelli già esistenti, da parte di un gruppo di esperti dell’ “Università degli Studi” di Torino guidati da Valentina Scariot, con la collaborazione dell’agronomo Andrea Corneo, presidente della “Società Italiana della Camelia”. Strano destino però quello del prezioso fiore orientale. Portato in Europa grazie agli Inglesi, che sul finire del Seicento esplorarono le “Indie Orientali” alla ricerca di territori da conquistare, conobbe negli anni un enorme successo. Anche in Italia, dove una vera e propria esplosione di “cameliomania” si ebbe solo nell’Ottocento, quando il fiore assunse anche segreti significati politici ( “fiore del Risorgimento” ) e, più apertamente, letterari (“La Dama delle Camelie” e “La Traviata”). Sennonché, dopo anni gloriosi in cui in ogni giardino dell’Ottocento la presenza di piante di camelia era d’obbligo, sul finire del secolo l’interesse per questo fiore si è affievolito fino quasi a scomparire. “Molti vivai sono stati chiusi, la nomenclatura si è persa, anche nelle collezioni e nei giardini botanici. L’assenza di profumo, che accomuna quasi tutte le camelie, fu additata come la causa principale della perdita di interesse verso questa specie. Solo a metà degli anni ’60 del Novecento, grazie ad alcuni studiosi ed esperti floricoltori della ‘Società Italiana della Camelia’, l’attenzione per questa pianta rinasce in un’ottica di tutela della biodiversità”. E fu alla fine degli anni ’90 che l’“Assessorato alla Cultura” della Regione Piemonte, con il sostegno del “Ministero per le Politiche Agricole e Forestali”, avviò un articolato programma per il recupero del “germoplasma” locale sul cui solco si inserisce per l’appunto il progetto sviluppato a Miradolo e presentato ufficialmente sabato 2 aprile, in un incontro (a tema “La camelia nella storia tra Oriente e Occidente”) che darà il via ad un mese di iniziative e di incontri che si concluderanno sabato 30 aprile.






