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Dino Marchese presenta “Libera nel vento…” a Torino

Lo scrittore Dino Marchese sarà presente a Torino, ospite della libreria Belgravia, per promuovere il suo libro “Libera nel vento a cavallo verso Santiago di Compostela”. L’autore farà una presentazione del libro il giorno 11 Ottobre 2024, presso la libreria Belgravia, in via Vicoforte 14/d, dove alle ore 18,30 discuterà dell’opera con il giornalista Dario Corradino. L’autore sarà anche presente alla manifestazione Portici di carta, presso lo stand della libreria Belgravia, via Roma 124, angolo via Santa Teresa, per incontrare il pubblico di Torino, e firmare le copie del libro, Sabato 12 e Domenica 13 Ottobre, con l’orario 10-20. I torinesi sono graditi ospiti. 

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Emilia Hart “Sirene” -Fazi Editore- euro 20,00

E’ il secondo romanzo della scrittrice anglo-australiana Emilia Hart, dopo il successo dell’esordio con “Weyward”.

Ancora una volta la narrazione è declinata a cavallo dei secoli: riannoda legami di sorellanza che travalicano i tempi, parla di mistero, magia, ed ogni pagina è cosparsa del potere evocativo del mare.

Due epoche e due luoghi diversi.  Nell’Irlanda del 1800 le sorelle 16enni Eliza e Mary subiscono un’ingiusta condanna alla deportazione oltreoceano. Separate dal padre, vengono ammassate insieme ad altre 80 donne, nell’angusta e soffocante stiva di una nave diretta nella lontanissima Australia; nel Nuovo Galles del Sud dove le attende un destino incerto e difficile.

Australia 2019, Lucy, giovane studentessa di giornalismo si sveglia da un episodio di sonnambulismo con le mani strette intorno al collo di un ragazzo che l’ha usata e bullizzata. L’unica che forse potrebbe aiutarla è la sorella Jess, più grande di 18 anni, pittrice affermata che si è ritirata in una casetta a Comber Bay, a picco su una scogliera. Luogo affascinante e legato ad un passato tragico.

Di qui parte una storia intrigante che riavvolge i destini di 4 donne separate dal tempo; ma legate in un modo intricato, che infine diventerà chiaro al lettore.

 

 

Natahan Hill “Wellness” -Rizzoli- euro 22,00

Nathan Hill è uno degli scrittori americani oggi maggiormente quotati; il suo esordio è stato nel 2016 con “Il Nix”, accolto come caso letterario dell’anno e di strepitoso successo a livello mondiale.

Lo scrittore (nato nell’Iowa nel 1978, vissuto in vari Stati americani) oggi risiede con la famiglia a Naples in Florida, e la sua ultima opera è il monumentale romanzo “Wellness”; oltre 700 pagine da divorare una dopo l’altra.

E’ la cronaca dell’amore tra il fotografo e docente di arte a contratto Jack Baker e la psicologa Elizabeth Augustine che gestisce un’azienda di farmaci placebo.

La storia inizia negli anni Novanta, quando i due sono giovanissimi. Lei proviene da una famiglia di ricchi magnati del Connecticut che hanno costruito la loro fortuna nel corso dei secoli non sempre in modo limpido.

Jack, invece, è cresciuto in una fattoria del Kansas, in mezzo alla natura e all’ombra della brillante sorella maggiore Evelyn. E’ stato un bambino di salute cagionevole, calamita delle frustrazioni dei genitori.

Elizabeth e Jack nel 1993 hanno vent’anni e si sono trasferiti a Chicago per studiare all’università. Sono in fuga dalle famiglie oppressive e in cerca del loro futuro.

Il caso vuole che affittino due appartamentini malconci le cui finestre affacciano sullo stesso angusto vicolo. Iniziano a spiarsi al buio reciprocamente. Lei sembra il tipo colto e sofisticato che fa sognare Jack.

Quando si incontrano per caso una sera in un bar, l’attrazione esplode e nasce una storia d’amore.

Li ritroviamo più di 20 anni dopo, nel 2014, sposati e con un figlio di 8 anni alquanto problematico; soggetto a violente crisi rabbiose verso la madre, e con la tendenza ad isolarsi dai coetanei.

Il romanzo racconta la crisi che avvolge la coppia intorno alla mezza età. Una battuta d’arresto della storia d’amore e del matrimonio. Hill indaga i meccanismi di incomprensione che scattano quando si guarda con eccessiva sicurezza alle proprie vite, e mette abilmente in scena dubbi e tentennamenti dei protagonisti.

 

Robert Greenfield “True West. La vita, il lavoro e i tempi di Sam Shepard” – Jimenez- euro 24,00

Impossibile definire in modo esaustivo Sam Shepard, uno degli uomini più complessi e affascinanti del panorama culturale, cinematografico e teatrale americano. Nato a Forth Sheridan il 5 novembre 1943; morto nella sua casa del Kentuky il 27 luglio 2017, a 73 anni, per le complicanze della sclerosi laterale amiotrofica con cui combatteva da tempo.

E’ stato drammaturgo, attore, sceneggiatore, scrittore, regista e percussionista. Artista prolifico, personalità poliedrica alle prese con una vita intensa, fatta di alti e bassi. “True West” (titolo di una sua celebre opera teatrale) è la quarta biografia scritta su di lui, la prima dopo la sua morte.

Figlio unico di un padre alcolizzato con cui i rapporti sono problematici, ha spiccato presto il volo e sviluppato i suoi molteplici talenti. I primi difficili passi li fa esibendosi sui palchi di quartiere a Lower Manhattan, in locali della scena jazz del Village Gate negli anni 60/70. Fino al teatro off di Londra negli anni 70, e il leggendario tour “Rolling Thunder” di Bob Dylan.

Poi diventa non solo attore tra i più intensi e intriganti del cinema americano, ma anche drammaturgo di fama mondiale. Tra le sue opere più amate “Buried child” (“Il bambino sepolto”) che gli valse il premio Pulitzer nel 1979.

Nella biografia Greenfield analizza anche i rapporti di questo genio complicato e tormentato con personaggi del calibro di Patty Smith, Bob Dylan, Joni Mitchell. L’autore mette a nudo la complessità, i tormenti, le idee, le maschere e il genio di Shepard, entrando negli anfratti della sua vita privata

Incluse le batoste, come l’arresto nel 2009 per guida in stato di ebbrezza e la condanna a 24 mesi di libertà vigilata. Poi, la sua battaglia per disintossicarsi dall’abuso di alcool. Il libro racchiude 38 interviste ad amanti, amici e collaboratori, tra i quali Diane Keaton, Patti Smith, Wim Wenders e Keith Richards.

Complessa anche la sua vita sentimentale. E’ stato sposato con l’attrice O-Lan Jones dal 1969 al 1984, dalla quale ha avuto il figlio Jesse. In mezzo c’è la relazione extraconiugale con Patti Smith nel 1971. Poi il lungo legame con l’attrice Jessica Lange, dal 1982 al 2009, dalla quale sono nati Hannah e Samuel. Mentre dal 2014 ha avuto accanto l’attrice Mia Kirshner.

 

 

The Book” -Marsilio- euro 95,00

Questo libro è un capolavoro, a un prezzo tutto sommato accessibile. Volume da collezione e raffinato manuale che ripercorre e racconta la storia della civiltà attraverso le sue scoperte, invenzioni e i manufatti della storia dell’uomo. Insomma chi eravamo e cosa siamo stati capaci di fare. Una guida alla ricostruzione della civiltà dagli albori, testimonianza per generazioni future.

L’idea è nata dal team di creativi, artisti e designer internazionali del collettivo Hungry Minds che nel 2020 ha lanciato una campagna di raccolta fondi per finanziare il progetto. “The book” è stato realizzato da scienziati, docenti universitari, esperti di varie discipline, copywriter, editori, redattori, disegnatori e illustratori.

E’ stampato su una carta che rimanda a preziose ed antiche pergamene; in più di 700 illustrazioni -minuziosamente curate- ci sono le varie tappe della conoscenza e del genio umano. Ogni immagine è frutto di un lungo processo artigianale; dai bozzetti disegnati a matita a quelli in china, poi completati dai colori.

Le sezioni riguardano i materiali, la meccanica, la medicina, la musica; e scoprirete infiniti dettagli raccontati da strepitose immagini e brevi testi esplicativi. In 405 spettacolari pagine rivivrete i passaggi più significativi nella storia dell’umanità.

Scoprirete come funzionano le macchine a vapore, i mulini e le macchine fotografiche, come aggiustare ossa fratturate, accendere un fuoco, fare il gesso, la colla e la penicillina partendo da zero, e come allevare bachi da seta.

Un compendio della genialità del cervello umano per ottenere risultati con il minimo sforzo; è questo che ha spinto l’umanità a inventare meccanismi che svolgessero il lavoro al posto suo. Non vi resta che sfogliare il libro e ammirarlo in tutta la sua bellezza.

 

La rassegna dei libri più commentati del mese

I libri più amati dalla community de Il Passaparola dei Libri nel mese di settembre 2024: impossibile non discutere di Alma, il romanzo di Federica Manzon (Feltrinelli, 2024) recente vincitrice del Premio Campiello.

Altro testo discusso Non Si Uccide Il Primo Che Passa, di Christian Frascella, che conferma come l’interesse intorno al “giallo italiano” sia sempre alto.

Infine si dimostra sempre in grado di appassionare Paolo di Paolo con il suo Romanzo Senza Umani (Feltrinelli, 2024) un viaggio nel tempo della memoria personale e nel tempo storico di grande impatto emotivo.

 

Incontri con gli autori

 

Questo mese abbiamo incontrato Elena Magnani autrice di Mare Avvelenato (Giunti, 2024) una saga familiare ambientata a Messina all’inizio del secolo scorso.

Edorado Orlandi e Eugenio Nocciolini ripropongono in versione romanzata la triste epopea del Mostro di Firenze nel loro libro Nessuno (Giunti). Li abbiamo intervistati.

Abbiamo incontrato Valentina Santini, l’autrice di Mosche (Voland, 2024), la storia di un antieroe dei nostri giorni.

 

 

 

Per questo mese è tutto: vi ricordiamo che se volete partecipare ai nostri confronti, potete venire a trovarci su FB e se volete rimanere aggiornati sulle novità in libreria e gli eventi legati al mondo dei libri e della lettura, visitate il nostro sito ufficiale all’indirizzo www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

 

In libreria “Gengis Khan – Un’apoteosi drammatica” di Marco Isidori

L’autore è capocomico della nota compagnia teatrale torinese Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa

 

Marco Isidori, capocomico della compagnia teatrale Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, è uscito in libreria con il suo nuovo lavoro poetico-teatrale dal titolo “Gengis Khan – Un’apoteosi drammatica”, edito da Algra Editore. Si tratta di un testo che evidenzia intensamente la cifra stilistica dei Marcido, un mondo in cui il teatro viene messo al servizio della poesia, o viceversa. L’arte che i Marcido rappresentano, attraverso la primaria funzione della voce e della musicalità ritmata nel suo utilizzo, entra in armonia con l’estro delle drammaturgie di Marco Isidori, anche quando riprese e riadattate da testi classici. Il suono e le vocalità portate in scena dalla compagnia rimandano agli aspetti originari della poesia, sulla cui onda è possibile incontrare il mistero (sempre rivolto al lettore e allo spettatore attento) del concetto universale.

Il Gengis Khan di Isidori non dismette questa dinamica Marcido, semmai la rafforza. Leggendo il testo emerge proprio il mistero di un personaggio storico famosissimo, quel sovrano e condottiero Mongolo che con ferocia si definiva “la punizione di Dio. Il castigatore di ogni peccato”, ma considerato parimenti uno statista saggio e illuminato, che favorì la tolleranza religiosa, unificò tribù e decretò l’adozione della scrittura uigura come sistema di scrittura dell’Impero, tanto che i Mongoli attuali lo considerano il padre fondatore della Mongolia. Un’interpretazione che sento di poter conferire al testo è puramente sociale: GengisKhan è una figura che ben rappresenta, nei suoi aspetti deteriori, violenti, invasivi, culturali, giocosamente inquietanti e poetici, il mondo che stiamo vivendo. Da una parte il violento condottiero castigatore, dall’altra quella forza unificante che oggi è un’utopia, ma l’intensità artistica e l’evocazione poetica servono proprio a “creare mondo”, a generare ciò che ancora non trova spazio nella realtà. Attraverso il canto, come ci racconta Bruce Chatwin ne “Le Vie dei Canti”, gli aborigeni australiani diedero forma al loro mondo. Tutti i personaggi del Gengis Khan di Marco Isidori si muovono come all’interno di un gioco, in una sorta di apoteosi da saltimbanchi  in cui la poesia, la visione teatrale e il teatro stesso prendono forma. Marco Isidori, come riportato nella sua biografia, vive quello scontro, mai risolto, mai evitato, tra la parola poetica e la voce cantante.

 

Gian Giacomo Della Porta

Il Circolo dei lettori compie 18 anni: la festa sabato 5 ottobre e non solo

Il Circolo dei lettori compie 18 anni e, per celebrare questo importante anniversario, e le sale di Palazzo Graneri della Roccia ospiterà eventi e autori per tutto il corso della giornata:
  • si parte alle ore 11 con “I giornali, spiegati bene” la rassegna stampa del Post con il direttore Luca Sofri e il giornalista Luca Misculin;
  • alle 17 arriva Abracabook, il progetto della Scuola Holden ideato sulla scia dei raduni nati a Brooklyn nel maggio 2023 dal gruppo Reading Rhythms;
  • a seguire il Book Party il cui tema  sará “come crisalidi“: ogni partecipante dovrà portare con sé il libro che ha cambiato la propria vita di lettore e lettrice. Dopo la scrittrice Greta Olivo e la tiktoker Emma Galeotti guidano una conversazione per confrontarsi sull’esperienza.

In serata, dalle 21, inizierà party con “Ciao Discoteca Italiana” che trasformerà la main room del Circolo dei lettori in un dancefloor. Il tema scelto è proprio quello delle crisalidi, per celebrare e sottolineare il passaggio da un’ età all’altra, e la continua trasformazione a cui questo processo ci sottopone. Per questo le crisalidi sono il simbolo di questa trasformazione: “ogni giorno che passa, ogni minuto trascorso ci cambia, ci fa diventare qualche cosa d’altro“. E per celebrare al meglio questa nuova era, il Circolo del Lettori arricchisce il suo fitto programma di eventi e incontri sul tema tra cui:
  • Giulia Caminito, con Il male che non c’è, Bompiani (8 ottobre h19 con Simonetta Sciandivasci);
  • Francesca Giannone con Domani, domani, Nord (9 ottobre h 21 con Elena Masuelli);
  • per Generazioni in dialogo autori e autrici si confrontano con ragazzi e ragazze tra i 18 e i 25 anni partecipanti al progetto Parole in tazza grande, progetto di avvicinamento alla lettura a cura della Biblioteca Archimede di Settimo Torinese e della Fondazione ECM. Tra questi Esperance Hakuzwimana che, a partire da Tra i bianchi di scuola, Einaudi (23 ottobre h 21);
  • Antonio Pascale e Giorgio Brizio discutono di ambiente con i ragazzi (17 ottobre h 18,30);
  • lo scrittore Maciej Bielawaski con Racconti di un pellegrino russo, prima lezione di Scriptura crescit cum legente. Lector adolescit cum libro, invito alla lettura meditativa in collaborazione con Torino Spiritualità (19 ottobre h 10 e 30).
Le crisalidi non sono state casuale ma, come sottolineata dalla Direttrice del Circolo Elena Loewenthal, è stata “scelta un’immagine che cambia ovvero un insieme di colori che si muove e si modifica, in cui ognuno vedrà qualcosa di diverso, a cui ognuno darà il proprio significato“.
Valeria Rombolá 

L’Altra. Il libro di Raffella Borea e Laura Rivolta per affrontare le relazioni complicate

Il Turin Palace Hotel, con la sua eleganza, è stata la cornice ideale per la presentazione del libro “L’Altra. Tre, numero (im)perfetto” edito da Web and Magazine.

Le autrici sono Raffaella Borea e Laura Rivolta, una giornalista e l’altra psicologa, due voci che raccontano da due diversi punti di vista, chi, in una relazione, è l’Altra. Esiste, tuttavia, un lato positivo: le donne cercano di uscire dal circolo vizioso nel quale si sentono intrappolate, molto spesso con una psicoterapia che le aiuta a connettersi nuovamente con se stesse…

Continua a leggere:

L’Altra. Il libro di Raffaella Borea e Laura Rivolta per affrontare le relazioni complicate

Scopri “Gli Occhiali dell’Anima” di Sebastiano Vottari

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Un Viaggio di Verità e Crescita Personale attraverso la Saggezza Islamica

 

Nel panorama letterario contemporaneo, emergono voci che non solo arricchiscono il lettore, ma lo guidano anche in un percorso di introspezione e crescita personale. Tra queste, Sebastiano Vottari, scrittore musulmano appassionato, si distingue per la sua missione di far conoscere al mondo la bellezza e la profondità dell’Islam attraverso opere che intrecciano spiritualità e sviluppo personale. Il suo ultimo libro, “Gli Occhiali dell’Anima”, rappresenta un’opera significativa in questo ambito, offrendo riflessioni profonde e strumenti pratici per una vita più consapevole e autentica.

Un Viaggio nella Verità e nelle Illusioni

“Gli Occhiali dell’Anima” invita i lettori a riflettere sulla natura della verità, distinguendola dalle illusioni confortevoli che spesso ci circondano. In un mondo dominato da apparenze e superficialità, l’autore propone una ricerca interiore che porta alla scoperta di verità autentiche, liberando l’individuo dai vincoli delle false percezioni.

Il Potere Trasformativo della Solitudine Intenzionale

Uno dei temi centrali del libro è l’esplorazione del potere trasformativo della solitudine intenzionale. Sebastiano Vottari dimostra come momenti di isolamento scelto possano diventare occasioni di crescita personale, favorendo la riflessione e la connessione con il proprio sé interiore.

Forza nell’Accettazione dell’Incomprensibile

Accettare ciò che non possiamo comprendere è una sfida universale. L’autore offre strategie per trovare forza e serenità nell’accettazione dell’incomprensibile, un concetto profondamente radicato nella filosofia islamica, che insegna la pazienza e la fiducia nel destino.

L’Autoanalisi come Chiave per Comprendere gli Altri

“Gli Occhiali dell’Anima” sottolinea l’importanza dell’autoanalisi come strumento per comprendere meglio gli altri. Attraverso una profonda introspezione, è possibile sviluppare empatia e una maggiore capacità di relazionarsi con il prossimo, promuovendo relazioni più sane e significative.

Abbracciare le Emozioni: Dalla Tristezza alla Trasformazione

Il libro esplora anche come la tristezza possa essere un indicatore di verità in un mondo di illusioni confortevoli. Sebastiano Vottari spiega perché il pianto controllato potrebbe essere la chiave per liberarsi dai pesi emotivi che ci trasciniamo da anni, trasformando il dolore in forza e resilienza.

Piccoli Gesti, Grandi Cambiamenti

Un semplice saluto a uno sconosciuto può essere l’inizio di una trasformazione radicale della propria vita. L’autore dimostra come piccoli gesti quotidiani possano avere un impatto significativo, favorendo una visione più positiva e proattiva della realtà.

Pagina autore: https://www.amazon.it/stores/page/preview?isPreview=1&isSlp=1&asins=B0DH1P1MFK,B0DCGFLW91,B0D9FX3Q59,B0D95YZ8JS,B0DHR1RHNV,B0DB8SWFZJ,B0D8KNNHHH,B0D935QR1R,B0D9C4M853,B0D8HMB12F,B0D6WWNQK6,B0C2RPBKG5,B0C6BX5GHK,B0CXD9VW4M,B0CSX7JPNH,B0CTFK6RFH,B0CMD68LBZ,B0D56GL7MJ,B0CLL12T97,B0DJ953GP9,B0D4KMTR4V,B0C72VH63H,B0C7TCKPR2

Sito web: www.corano.net

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Ruggero Cappuccio “La principessa di Lampedusa” -Feltrinelli- euro 20,00

Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, principessa di Lampedusa, è un personaggio di rara bellezza: profonda, intelligente, coraggiosa, saggia, sensibile, portatrice di eleganza e classe innata.

Lo scrittore e drammaturgo siciliano Ruggero Cappuccio delinea in modo splendido la madre di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del capolavoro “Il Gattopardo”.

Beatrice è una donna famosa e molto amata. La troviamo quando torna a Palermo nel maggio 1943; sgomenta di fronte alla distruzione della guerra, con la grandinata di bombe lanciate dagli alleati, e il drammatico bilancio di 373 cadaveri sepolti sotto le macerie.

La principessa ha 73 anni -portati splendidamente- quando rientra nel palazzo palermitano di famiglia, devastato e pericolante. E’ decisa a stare tra le mura che hanno visto scorrere la sua incredibile vita. Molto più di una casa. L’anima della casata, e lei è la custode.

Splendida nobildonna alla quale la città riserva rispetto, obbedienza e devozione; anche perché ha speso la sua vita aiutando gli altri. Ha salvato una bambina sepolta dalle macerie, impedito ai soldati tedeschi di violentare 4 ragazze e ha nascosto degli ebrei. Sempre rischiando in prima persona.

Il suo arrivo attira l’attenzione della 23enne vicina di casa, Eugenia, che la osserva dalla finestra. Il romanzo mette a fuoco il rapporto intenso e intimo che si crea tra loro. Beatrice prende sotto la sua ala protettrice la giovane, disperata per l’imposizione del padre –faccendiere opportunista e dedito a loschi intrallazzi- che la vuole sposare a un giovane utile ai suoi traffici in odor di mafia. Invece Eugenia è innamorata di un altro.

Beatrice la sprona a cercare prima di tutto la sua indipendenza e a realizzare il sogno di studiare astronomia. La protegge e la nasconde in una villa sperduta nella campagna, dove la giovane scopre la sua strada. Il loro incontro è anche l’occasione in cui Beatrice racconta la sua vita, il suo amore per l’indipendenza e per il talentuoso figlio che sprona a compiere il capolavoro della letteratura a livello mondiale.

 

 

Marta Lamalfa “L’isola dove volano le femmine” – Neri Pozza- euro 18,00

Alicudi, la più remota delle isole Eolie, con un grande vulcano spento, 713 abitanti su uno sputo di terra in mezzo al mare; è lì che nel 1903 un’allucinazione collettiva sconvolge la comunità.

E’ questa la materia incandescente del romanzo di esordio di Marta Lamalfa, nata a Palmi, in Calabria, nel 1990, laureata in Lingue Medievali e specializzata in Editoria e scrittura. Ha scelto di rievocare una storia registrata dagli antropologi.

Ad Alicudi impera la miseria più triste, la società è patriarcale e le donne contano meno di nulla. Non fa eccezione la famiglia Iatti che conosciamo nelle prime pagine mentre piange la morte della giovane Maria, stroncata dalla malattia e dal disonore perché era stata vista parlare con un detenuto della colonia penale di Lipari.

Per l’addio alla vita le hanno infilato l’unico abito bianco, quello delle feste; ora la famiglia, già in difficoltà, si ritrova con due braccia in meno per lavorare nei campi. A piangerla è soprattutto la gemella Caterina, che si sente depauperata della sua metà. E’ lei che aiuta la madre Palmira nelle faccende di casa, inoltre lavora la terra e fa consegne giornaliere di acciughe sotto sale.

A movimentare tutto è l’irrompere della leggenda magica delle “streghe del mare”, ovvero quanto accaduto tra 1903 – 1905, quando le spighe di segale furono infestate da un fungo lisergico, l’”ergot”, che è alla base dell’LSD (detto anche la segale cornuta). Masticando il pane nero pieno di droga ognuno si libra in alto nei sogni.

Caterina finisce per credere alla leggenda delle “majare”, le streghe dell’isola che volano nude nel cielo, librandosi verso un altrove che profuma di libertà. Ed è a loro che la giovane desidera congiungersi, anelando a una nuova realtà magica.

 

 

Dana Spiotta “Ribelle” -La nave di Teseo- euro 22,00

Lo scenario è il 2017 (primo anno della presidenza Trump), protagonista è la 53enne Samantha in calo di estrogeni e in ribellione totale. Vorrebbe fuggire dal marito e dal matrimonio noioso e scarso di comunicativa, dalla madre anziana e malata, dalla figlia nel pieno delle turbolenze adolescenziali.

Samantha si innamora di un fatiscente piccolo cottage, in una zona popolare della città; versa la caparra (con il conto del consorte) e ne diventa la proprietaria. Lascia la casa di famiglia nei sobborghi di Syracuse, stato di New York, senza tentennare nè voltarsi indietro.

Il romanzo ironico -a tratti semi grottesco- racconta l’improvviso cambio di rotta di Sam che rivoluziona il suo tranquillo e ovattato mondo borghese.

Si libera dal marito Matt, devoto ma privo di verve; dalle discussioni di Ally, tipica 16enne in rotta di collisione con la madre; dal peso della genitrice Lily, rimasta vedova e malata.

Nel cottage Arts and Crafts crea una nuova confort zone in cui l’arredamento è limitato all’essenziale, e si bea della solitudine che, a questo punto della sua esistenza, ha voluto a tutti i costi.

Cerca anche di allacciare nuove amicizie e pesca all’interno di strampalate associazioni femministe che si rispirano all’esempio di Clara Loomis. La donna che nel 1868 si era lasciata alle spalle il benessere borghese per unirsi ad una comunità cristiana fondata sull’amore e non sull’avidità.

 

Asako Yuzuki “Butter” – HarperCollins- euro 18,90

Questa è la storia di 3 donne: Rika unica giornalista femmina in una rivista sportiva maschile; Manako serial killer; la casalinga Reiko. A unirle è la passione per la cucina e per il burro, ingrediente metaforicamente significativo della trasformazione della materia (e, per estensione, della persona).

Rika Machida è una giovane in carriera che sgomita per emergere, mira a diventare la prima caporedattrice donna e per fare lo scatto decide di intervistare Manako Kajiii.

La donna è stata accusata di aver ucciso alcuni uomini di affari dopo aver cucinato per loro. Ora è detenuta in carcere e rifiuta di rilasciare interviste o dichiarazioni.

Rika però riesce a far breccia e la contatta con la scusa di chiederle la ricetta del famoso stufato di manzo. Lo stratagemma funziona; durante i loro incontri Manako le spiega come preparare i suoi piatti e come devono essere mangiati.

Rika cucina le ricette della detenuta, finendo per diventare un clone di Manako, ingrassa a dismisura e stabilisce con l’assassina un feeling dai contorni ambigui.

Soprattutto la serial killer si rivela un’abilissima manipolatrice; usa la giornalista come una marionetta e le fa fare quello che vuole… almeno fino al giorno in cui si stufa

Rika si rende conto del gioco solo dopo mesi, quando la malvagità di Manako colpisce la sua migliore amica, la placida Reiko, che all’improvviso scompare. Il resto è la reazione dell’anima cattiva rinchiusa tra le sbarre, determinata a distruggere Riko.

 

 

 

Enrica Tesio si racconta

L’incontro a Torino Spiritualità 2024

Enrica Tesio- classe 1978 scrittrice, pubblicitaria e mamma di tre figli- è una delle voci torinesi più affermate nel panorama della letteratura contemporanea degli ultimi anni. Ironica, moderna e sempre pronta a scherzare su se stessa e sul suo stare al mondo.
Inizia con un blog e nel 2015 pubblica il suo libro d’esordio – La verità, vi spiego, sull’amore- senza mai fermarsi fino ad arrivare al 2023 anno in cui esce il suo ultimo romanzo – I sorrisi non fanno rumore.
Ospite sul palco dell’ edizione 2024 di Torino Spiritualità, la Tesio ha discusso il tema dell’ errore con l’autore Enrico Gagliano.
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“Torino Spiritualità”  è un momento di condivisione e riflessione per la nostra città. Cosa rappresenta per te questa kermesse?
È uno dei festival che ho sempre vissuto da spettatrice e, in passato, sono stata a numerosi incontri. Mi domandavo perché non mi chiamassero ma probabilmente, in qualità di grande “sbagliante”, hanno atteso il momento in cui il tema fosse quello dell’ “errore” per coinvolgermi e sono molto contenta di prenderne parte. Inoltre penso che la tematica della “spiritualità” sia molto attuale. In particolare, quando si sbagli qualcosa, quello diventa uno dei più importanti momenti in cui fermarsi e riflettere. Per queste ragioni trovo questo evento molto contemporaneo.
Oggi quanto è ancora molto difficile “permettersi di sbagliare”?
Secondo me, sempre meno. Essendo nata nel 1978 e vivendo in una generazione di mezzo, su di noi è sentita molto di più  una certa pressione sociale. Noi dovevamo un po’ “spaccare il mondo” a suon di creatività e stravaganza. Avevamo meno possibilità di sbagliare di quanto ci sia oggi e l’idea comune era quello del “se vuoi, puoi”. Ma tutto ciò si è rivelato pericoloso perché, molti di quelli che volevano fare un certo tipo di lavoro, hanno dovuto ripiegare su altro. In questo abbiamo fallito.
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Tu, però, sembri essere l’eccezione.
Io sono stata fortunata, ma ho sempre mantenuto due lavori. Sono entrata nel mondo della pubblicità molto presto e ho avuto la possibilità di avere ancora un contratto vero e non ho mai ceduto, dopo aver intrapreso la carriera di scrittrice, all’idea di vivere esclusivamente di scrittura. Il lavoro non può essere solo passione, perché  come in amore, se fosse solo quello diventerebbe pericoloso e doloroso.
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Fin dal tuo primo libro, un tema a te molto caro è stato quello della maternità. In quell’ambito è possibile classificarsi come vincenti o perdenti?
Per me dobbiamo uscire da qualsiasi bilancio si possa fare: prima di tutto non può essere considerata come “vincente” o ” perdente” la scelta di avere figli o non averne. Credo che, come sempre nella vita, ci siano dei momenti in cui pensi di aver capito e di essere al massimo delle tue capacità e altri in cui sei a terra. Per questo è sbagliato fare bilanci: vinci nel momento in cui ci sei e vivi.
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Valeria Rombolá 

Torino Spiritualità 2024: ma io, dove ho sbagliato? Enrica Tesio e Enrico Gagliano a confronto

“Torino spiritualità” ritorna a Torino dal 25 al 29 settembre con tante conferenze e  riflessioni nelle ultime giornate d’estate per “non rinunciare a farsi domande e cercare, lontano dalla frenesia di tutti i giorni”.
Un luogo in cui, grazie all’esperienza e alla conoscenza di personaggi più o meno noti, è possibile approfondire il significato profondo del nostro essere e del nostro tempo attraverso voci ed esperienze condivise.
Nella serata del 26 settembre, tra le molto occasioni di confronto, il palco del Teatro Gobetti di Torino ha ospitato Enrica Tesio e Enrico Galiano che insieme hanno discusso e riflettuto sul tema dell’errore.
 Il titolo emblematico- “Ma io, dove ho sbagliato?” – ha dato il via ad un confronto onesto e profondo tra i due autori che hanno entrambi a cuore questa tematica.
Sull’ errore, Enrica racconta di aver vissuto il suo lavoro come quell’ “ansia costante di essere sempre creativi e questo  mette una pressione pazzesca alle persone. L’ errore sta nell’idea della passione del lavoro che debba essere sempre una fiamma ardente sempre, ma il lavoro è mestiere e non può essere solo passione”.
Mentre  Enrico ha riflettuto sulle origini di questa antica emozione constatando che l’errore genera naturalmente paura. Ma dietro questo concetto c’è una spiegazione che già i greci avevano scandagliato illustrando che ” Phobos è la divinizzazione della paura e dello spavento. Ma questo potente Dio è figlio di Ares (dio della guerra)  e Afrodite(dea dell’ amore).  Raccontandoti una storia, viene spiegato un’emozione. Quando senti la paura si sbagliare, è un segno: devi combattere per inseguire ciò che ami. Devi attraversa il vuoto e vincere la paura”.
Ancora Enrica, parlando della difficoltà di scegliere e sbagliare, dice ” ho sempre vissuto in positivo perché l’errore o la scelta giusta si svela solo nel lungo periodo. In realtà entrambe le strade generano una perdita. È importante capire che “crescere è imparare a deludere”.
Chiude Enrico con una profonda riflessione sulle imperfezioni che caratterizzano tutti noi e che  ci rendono però unici “anche quando perdi una persona amata alla fine ti mancano proprio le sue imperfezioni. I difetti sono un dono che rende quel rapporto unico e insostenibile”.
I due scrittori hanno entrambi sottolineato l’importanza di scendere dalla nave su cui  ci rifugiamo per non affrontare le difficoltà e iniziare a vivere veramente nelle nostre molteplici contraddizioni che sono quelle ci rendono maledettamente umani.
VALERIA ROMBOLA’