Rubrica settimanale a cura di Laura Goria / In questi difficili giorni di coprifuoco causa Corona Virus l’occasione da non perdere è scoprire o rispolverare pagine che ci aiutino a trasportarci oltre l’emergenza
Ben venga allora l’iniziativa della Nave di Teseo e di Baldini+Castoldi #IoRestoALeggere, che vi segnalo.
Gli autori di queste case editrici sono stati invitati a registrare una clip in cui leggono un brano da un proprio libro. Brevi filmati che, giorno dopo giorno, sui canali social degli editori ci terranno compagnia, ricordandoci che i libri costruiscono ponti e legami che trascendono i limiti di una stanza e di casa. Quotidiane pillole di lettura che dal nostro divano ci catapulteranno in viaggi, mondi e vite infiniti e affascinanti. Perché questa è una delle tante meraviglie della lettura. Un’ancora di salvezza in tempo di reclusione forzata. Un’occasione da non perdere. Fate volare il tempo con un libro che può salvarvi la vita … in più sensi, e regalarvi emozioni nuove.
Ed ora alcuni spunti …..
Sandro Veronesi “Il colibrì” -La nave di Teseo- euro 20,00
Questa è la bellissima storia di una vita raccontata con la profondità a cui ci ha abituati l’autore di “Caos calmo”, con cui vinse il Premio Strega nel 2006. L’esistenza è quella dell’oftalmologo Marco Carrera, soprannominato “il colibrì” -come il piccolo uccello, apparentemente fragile- perché la sua statura sembrava aver segnato una battuta d’arresto; salvo poi ripartire in altezza dopo i 15 anni grazie ad una prodigiosa cura ormonale. Nasce nel 1959 in una classica famiglia borghese fiorentina, e finisce i suoi giorni (in pagine che vi lasceranno il segno) in un ipotetico futuro 2030. In mezzo a questi poli opposti c’è la sua avventura umana, con gli sgambetti che il destino può fare, e ci sono i personaggi che abiteranno la sua vita. Sullo sfondo i genitori, l’ingegnere Probo e l’architetto Letizia, che lui assisterà con abnegazione negli anni della malattia; il fratello Giacomo con cui la distanza da colmare non è solo quella dell’oceano che ha attraversato per costruirsi una nuova vita in America. Poi c’è lo strazio mai completamente metabolizzato della morte della sorella Irene; il difficile matrimonio con una hostess slovena che non finirà bene, l’amore platonico ed epistolare per Luisa, la vicina di casa delle estati da ragazzini nel paradiso di Bolgheri. I dolori nella vita di Marco sono una costante, ma lui è un colibrì e nella tempesta resiste tenacemente in volo sbattendo forsennatamente le ali. E’ con questa insospettabile resistenza che attraversa le nuvole della morte della figlia Adele che da piccola era convinta di avere un filo legato dietro la schiena: il loro era un rapporto strettissimo interrotto dal destino beffardo (e leggendo capirete anche quanto simbolico). Poi una nuova e fortissima ragione di vita incarnata dalla nipotina orfana Miraijin, che lui cresce con amore infinito e che diventerà una leader e concreta speranza di una nuova era per l’umanità. E dopo tanto peregrinare la fine che Marco coraggiosamente sceglie per se, orchestrando la scena in un modo che già da solo vale tutto il romanzo.
Patricia Cornwell “Quantum” – Mondadori- euro 22,00
Non aspettatevi un’altra avventura dell’anatomopatologa Kay Scarpetta perché questa volta la regina del best seller abbandona la sala autopsie per gettarsi a capofitto nel mondo del cyber crimine e inventa una nuova eroina. E’ Calli Chase, una pilota della Nasa e vanta carattere combattivo e tenacia. La sua missione è indagare sul possibile boicottaggio di una missione strategica che potrebbe vedere coinvolta la sua gemella omozigote, Carme. Calli inizia un’affannosa corsa contro il tempo perche vuole salvare il programma spaziale e riabilitare la sorella. Siamo catapultati nel mondo dello spionaggio, e il romanzo è frutto anche di un’approfondita ricerca che la Cornwell ha dovuto fare per addentrarsi in un universo di cui sapeva poco. “Quantum” è il primo di una nuova serie di romanzi che la scrittrice americana ha in mente; seguirà “Spin”, e spera di replicare lo straordinario successo dei precedenti 24 libri con Kay Scarpetta.Curiosità: l’idea di “Quantum” è nata dal tour che l’autrice fece nel 2001 alla Nasa, durante il quale conobbe due gemelle. Due anni fa è tornata per una nuova visita ed ha saputo che una delle due era morta di cancro. Ha voluto incontrare quella superstite, Christina, che le ha raccontato come una volta vedendosi riflessa nello specchio ha avuto la sensazione di vedere la gemella. Da lì e dall’affascinante tema del doppio, la Cornwell è partita per questa nuova avventura.
Sam Kasnher e Nancy Schoenberger “Jackie e Lee” –Mondadori- euro 19,00
Il sottotitolo di questa sorta di biografia a due recita: due sorelle, una vita splendida e tragica. Sono Jacqueline e Caroline Bouvier: la prima diventerà first lady d’America sposando John Fitzgerald Kennedy, la seconda principessa Radziwill… e questo splendido libro mette a fuoco il loro complesso rapporto. Un legame che conoscerà alti e bassi, gelosie, prevaricazioni, rivalità in amore, costante ricerca di mariti estremamente ricchi che possano pagare i loro salatissimi conti. Un rapporto strettissimo e complice in certe fasi delle loro vite, alternato da scontri e malumori in altri frangenti. Fino alla crepa finale con l’inspiegabile testamento di Jackie: non lasciò neanche una briciola del suo ingente patrimonio alla sorella Lee, che invece di soldi avrebbe avuto bisogno.In queste pagine scorrono le loro vite quasi parallele, tra jet set, politica, miliardi, matrimoni, vedovanze e divorzi, funestate entrambe da grandi lutti. Scopriamo che Lee forse andò a letto con JFK e che Jackie la ripagò più tardi soffiandogli il magnate greco Aristotele Onassis. Entrambe adoravano il padre, che però preferiva Jackie, crebbero con tutti gli agi grazie al ricco patrigno ed ebbero caratteri molto diversi. Lee era esuberante, ribelle e amava distinguersi; Jackie era più schiva e riservata. Eppure il destino mise al centro della scena mondiale proprio lei, la first lady che sopportava i tradimenti del Presidente in silenzio e a testa alta; madre attenta e protettiva, laddove Lee invece fu più distratta e patì parecchio stare nel cono d’ombra dell’ingombrante sorella. Tutta la vita di Lee, i suoi interessi e il suo stile furono dettati in parte dalla costante competizione con Jackie della quale fu anche succube. La summa finale è il tracciato di due vite privilegiate costellate da lutti devastanti: ebbero davvero molto, ma persero anche figli e mariti. Come se la vita avesse loro regalato glamour, successo e soldi a palate, ma anche preteso in cambio pesanti tributi di dolore. In questo libro che scivola via con la scorrevolezza di un romanzo, gli autori raccontano fatti privati e inediti che ci aiutano a capire meglio due icone del XX secolo con i loro pregi e ….parecchi difetti.

Jacqueline morì nel 1994 per un linfoma non Hodgkin a soli 64 anni; Lee le sopravvisse a lungo. E’ morta a 85 anni il 15 febbraio 2019 nel suo appartamento a Manhattan.
Nel 2000 pubblicò “Happy Times” (Assouline). Metà diario e metà album fotografico in cui celebra e ripercorre gli anni 60: periodo della sua vita particolarmente felice e ricco di incontri esaltanti.
Nel 2015 mandò in stampa “Lee”(Assouline) che più che un’autobiografia è un’altra “miniera di fotografie” che immortalano case, luoghi, viaggi e personaggi dorati e famosi.
Entrambi i volumi sono in lingua inglese, ma le immagini parlano da sole e ci danno un’idea più precisa di questa donna bellissima ed elegante fino all’ultimo. Decisamente la più bella delle sorelle Bouvier.
Un’appassionante riflessione sulla vita di tutti i giorni, sul tempo che scorre, nella sua indomabile fugacità, sul pensiero, che è parte integrante delle nostre vite e senza il quale nulla potrebbe esistere e sull’amore che non può e non deve mancare in tutti noi.
L’autrice
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
creatrice del fenomeno virale #bookbreakfast, ovvero abbinare alla grafica della copertina di un libro oggetti collegati, e poi li ha pubblicati sul suo profilo Instagram @petuniaollister. Dopo il libro precedente “Colazioni d’autore” (foto di libri sul tavolo della colazione) ecco i “Cocktail d’autore” in cui è raccontato visivamente come si beve nella letteratura. Una serie di scatti inediti che sposano le cover dei libri con i suggerimenti di cosa shakerare nel bicchiere. Ovviamente l’ ispirazione per le composizioni fotografiche arriva dalle pagine dei libri e filo conduttore sono i cocktail citati in opere famose. Dalle atmosfere in cui si beve molto e un po’ di tutto, palpabili nelle pagine di Hemingway a quelle della Duras; dagli alcolici anni folli narrati da Francis Scott Fitzgerald ai “Giochi di società” di Dorothy Parker; passando per le miscele di Steinbeck e di tanti altri scrittori. In tutto 70 magnifici libri e altrettante ispirazioni, in immagini che celebrano ad hoc colori e sapori al alto tasso alcolico.
Spesso sotto una patina di comune boriosità, che parrebbe innocua, può nascondersi un subdolo calcolo e un pericoloso mostro. Di più non anticipo, però posso dirvi che questo libro di Elizabeth Jane Howard, pubblicato la prima volta nel 69, è un’autentica chicca dell’autrice della famosa saga dei Cazalet. E’ la storia di una famiglia allargata nella seconda metà del 900 e mescola invenzione pura con alcuni elementi estrapolati dalla biografia dell’autrice. C’è l’insicura vedova May Browne-Lacey, madre di Elizabeth e Oliver, che finisce per sposare l’arrogante e odioso colonnello Herbert. Anche lui ha seppellito ben due mogli ed ha cresciuto –opprimendola- la giovane Alice, che appena può si sposa andandosene di casa, anche se finisce per cadere dalla padella alla brace, fagocitata da altra infelicità. Il fulcro è racchiuso nel matrimonio di May. Il nuovo marito l’ha praticamente costretta ad investire il suo capitale nell’acquisto di una casa che è un vero e proprio obbrobrio tardo vittoriano: spropositatamente immensa e paradossalmente claustrofobica. Non piace a May e tanto meno ai suoi ragazzi che emigrano a Londra: Oliver alla ricerca di una moglie ricca che lo mantenga, mentre Elizabeth invece finirà per trovare l’amore.
un difficile rapporto con due genitori tutt’altro che perfetti. Reginald Dwight –questo il vero nome del cantante- si mette a nudo fino al midollo raccontando della sua timidezza di bambino, con madre e padre che litigavano spesso ed avevano anche idee strampalate sui metodi educativi. Eppure riconosce che “..se non fosse stato per mamma e papà, avrei avuto una tipica noiosa infanzia da anni 50”. Reginald ha il dono di un orecchio portentoso per la musica e accarezza la presenza del pianoforte in casa della nonna. Crescendo viene folgorato dal rock’n’roll che esplode come una bomba ed ha un effetto rivoluzionario, con il retroterra di cultura, vestiti, film e atteggiamenti che travolgono letteralmente il giovane. Entra a lavorare nel cuore dell’industria musicale, fa parte di una piccola band, i Bluesology, e sogna di diventare una stella del pop. A 23 anni tiene il primo concerto in America: si presenta sul palco in salopette giallo canarino, maglietta di stelle e scarponi con le ali. Singolari la tenuta, il suo stile… e nasce così Elton John, un uragano nel mondo musicale. Il resto è storia pubblica e dietro c’è il privato più intimo che scoprirete in queste 352 pagine. Una parabola di alti e bassi, tra tossicodipendenza e tentati suicidi, tosta disintossicazione e impegno nella lotta contro l’Aids, passando per i grandi personaggi che hanno costellato la sua incredibile vita. Dall’amicizia con Lady D a quella con Gianni Versace, da quella con John Lennon ai balli nientemeno che con la regina Elisabetta II. Poi l’incontro con il vero amore e la decisione di diventare padre….

nera: riscaldamento a singhiozzo, lei costretta a scrivere addirittura con i guanti e a inventarsi stratagemmi per tenere i bambini al caldo. Poi arriva il sassofonista eroinomane Buddy Berlin con 4 biglietti aerei, destinazione Acapulco, e lei lo segue in capanne e altra miseria. Mentre lui si fa l’ennesimo buco Lucia partorisce il terzo figlio e ancora una volta si ritrova sola; dopo la nascita del quarto prende i bambini e vola a ricostruirsi una vita in California. Farà di tutto: donna delle pulizie, centralinista, infermiera.. nel frattempo scrive i suoi magnifici e spesso autobiografici racconti, entra ed esce dagli Alcolisti Anonimi. Vale la pena soffermarsi sul capitolo che riassume i problemi di tutti i luoghi in cui ha vissuto, perché lì è scandito il suo continuo peregrinare tra Alaska, Montana, Idaho, Texas, Arizona, Santiago del Cile, Acapulco, e poi ancora altre mete fino alla California, alle prese con valanghe, alluvioni, scorpioni, sporcizia, topi e termiti…e via così in un percorso difficile e spesso al limite dell’inimmaginabile.
riesce anche a ritagliarsi il tempo per scrivere e raccontare il suo lavoro, come nel precedente “Naufraghi senza volto”; una sorta di reportage della complessa identificazione dei migranti morti in mare, in particolare dei naufraghi di Lampedusa. Ora in “Corpi, scheletri e delitti” ci aiuta a fare chiarezza sul suo mestiere difficile e affascinante che restituisce ai cadaveri un nome e ai familiari la possibilità di metabolizzare un lutto.
Se amate le atmosfere del realismo magico sudamericano questo libro fa per voi. E’ scritto da una delle autrici più geniali dell’America Latina, la brasiliana Martha Batalha, nata a Recife nel 1973, giornalista e fondatrice della casa editrice Desiderata, che dopo un periodo newyorkese oggi vive in California con il marito e due figli. Ci coinvolge in un romanzo travolgente, una sorta di saga familiare in cui si inanellano destini, tradimenti, segreti, amori e rancori che partono da lontano. Dall’origine di Ipanema, spiaggia favolosa in cui nel 1904 il console svedese Johan Jansson (tutto ossa) costruisce per la moglie Brigitta (70 kg di donna in un metro e mezzo di altezza, e strane voci nella testa inutilmente curate da Freud) un castelletto moresco con tanto di torre: una delle prime case della zona sud di Rio de Janeiro. Martha Batalha ricrea l’atmosfera di quel lido favoloso, attingendo anche a fonti storiche, ma soprattutto alla sua fantasia. Il risultato è fantastico e cresce di pagina in pagina, man mano che il castello si ammanta di tanti stili fino ad ottenere una fisionomia pasticciata e unica. Qui nascono i 3 figli della coppia e scorrono gli anni movimentati da feste spettacolari dai ritmi carioca. Poi Johan viene inghiottito da mare e scogli, il castello va in rovina e niente sarà mai più come prima. A portare aventi la dinastia sono i giovani eredi, soprattutto Nils che riemerge dalla malinconia, sposa la strabica e rancorosa Guiomar, e mettono al mondo Tavinho. E’ soprattutto la storia del suo matrimonio con Estela che viene messa a fuoco. Anni di cene in famiglia insopportabili, rimbrotti
continui di Guiomar verso le delizie culinarie della nuora, tutto condito da sentimenti altalenanti, apparenze, disorientamenti sessuali e amanti. Traiettorie di vita sullo sfondo della dittatura e delle torture dei prigionieri politici, poi della democrazia condita dal boom economico. Con un epilogo in qualche modo annunciato.
Il nuovo libro del Cardinale Tarcisio Bertone non è solo un’opera letteraria, ma un manifesto tout court in nome della passione per la pratica sportiva, intesa come quel connubio tra l’attività agonistica e il suo patrimonio valoriale.