Dal 23 novembre, oltre 300 mila volumi del Polo del ‘900 disponibili su prenotazione tramite email.
Delivery e take away non solo per cibi e bevande ma anche per i libri in biblioteca: succede al Polo del ‘900, dove saggi, biografie, romanzi come ogni bene essenziale rimangono disponibili al pubblico, anche dopo la chiusura delle biblioteche ai tempi delle zone rosse.
Si comincia lunedì 23 settembre e gli oltre 300 mila volumi delle biblioteche del Polo (tra romanzi, saggi e graphic novel) tornano disponibili al prestito con una novità. Infatti, al ritiro dei libri in via del Carmine, 14, si aggiunge per la prima volta la consegna direttamente a casa, grazie alla collaborazione con la Rete Italiana di Cultura Popolare e Lo Spaccio di cultura- Portineria di comunità.
“Il lavoro congiunto di archivisti e bibliotecari degli enti del Polo ha garantito un servizio essenziale per i cittadini che abbiamo potenziato grazie ai portinai di comunità – sottolinea Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900 – I libri e le biblioteche non possono rimanere chiusi in un momento storico tanto delicato, così ci siamo attivati affinché la lettura e i bisogni culturali in generale vengano soddisfatti come beni di prima necessità perché nutrono lo spirito critico e forniscono chiavi di interpretazioni per il presente e, alle volte, sono essenziali anche solo per distrarci. Completa il senso di questo nuovo servizio, l’alleanza con la Portineria di Comunità che di fatto crea un sistema virtuoso di welfare di comunità e anche nuove opportunità di lavoro”.
“La Portineria di Comunità, attiva nell’edicola di piazza della Repubblica n.1/F dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle 19.30, è un luogo di welfare di comunità che da mesi si occupa di coprogettare con gli abitanti servizi come commissioni negli uffici pubblici, spesa a domicilio con il gruppo di acquisto Gasp, Sos tecnologia, traduzioni, babysitting, aiuto compiti, pulizie e molto altro. Siamo da sempre convinti che la cultura, e in questo caso, i libri e i servizi bibliotecari siano una necessità quotidiana” Antonio Damasco, direttore Rete Italia di Cultura Popolare.
Per prenotare un libro e definire modalità e tempistiche di ritiro o consegna, è necessario inviare una email a archivio.biblioteca@polodel900.it. La consegna a domicilio sarà effettuata ogni martedì e venerdì dai portinai. La Portineria di comunità risponde al numero 3478788271, la consegna libri è gratuita, con donazione libera per sostenere la Portineria e coloro che ci lavorano.
“L’immagine – spiega l’autore del libro – mi sembrava utile a ricordare una dimensione comunitaria ed europea”. E già si entra nel merito del nostro incontro con Mauro Carmagnola, giornalista, democristiano da sempre (è iscritto allo Scudo Crociato dal 1976) e oggi membro della Direzione Nazionale del partito, con l’incarico di segretario amministrativo. Suo il libro “DC 2020. XX Congresso”, di recente pubblicato da “Il Laboratorio Edizioni”. Un pamphlet storico-politico-giornalistico di un’ottantina di pagine che si leggono d’un fiato. Chiare, coraggiose, ben documentate, argute, oneste. E l’incipit già la dice lunga sul perché e sul dove Carmagnola vuole arrivare, denunciare e proporre. Queste infatti le prime quattro righe: “Nei confronti di chi intende rilanciare il progetto ideale e politico della Democrazia Cristiana, una nutrita platea di accidiosi replica che non esistono oggi le condizioni storiche per la sua riproposizione”. Bella stoccata, già in partenza. “E per accidiosi – prosegue – intendo tutti quelli che, pur proclamandosi democristiani o riconoscendo la necessità, anche oggi, di un partito che abbia affinità con la Dc storica non fanno nulla per organizzarsi in tal senso. Gente che recrimina senza agire”. Categoria del genere umano assai poco amata dai tempi dei tempi e relegata nella IV Cornice del Purgatorio perfino dallo stesso Dante, anche a questi “accidiosi”, Mauro intende rivolgersi. Forte e chiaro. “La Dc ha celebrato il suo XIX Congresso nell’autunno del 2018 in piena continuità giuridica con il partito sciolto in modo non corretto da Martinazzoli nel gennaio 1994. Dopo la ripartenza giuridica e dopo l’assestamento post-congressuale, mi sembrava giusto divulgare il nuovo corso della Dc. La chiusura causata da Covid nella primavera 2020 mi ha dato il tempo di trasformare documentazioni ed idee sparse in qualcosa di maggiormente organico.
A scriverlo è stato Felice Augusto Rossi, nato a Valmacca ottantadue anni orsono, laureato in pedagogia e filosofia, oggi docente a riposo dopo aver insegnato molti anni alle scuole elementari come maestro e alle scuole medie come professore di italiano. Rossi, che vive a Valenza, dove è diacono delle parrocchie del Duomo e del Sacro Cuore, ha però mantenuto molto saldi i legami e l’abitazione con il paese di Valmacca a metà tra la città di Sant’Evasio, Casale Monferrato, e la città di San Massimo, Valenza, “A Valmacca sono nato e vivevo – racconta, rievocando una tradizione dei tempi passati – nel Rione Napoli
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
A legarle è una profonda amicizia e il mutuo soccorso quando la vita si fa più pesante. Sono insieme per metabolizzare una perdita tra le più dolorose, difficile da affrontare in solitaria. Lasciano in attesa a Napoli lavoro, figli o amori, e si ritagliano uno spazio tutto per loro.
Ha qualche appiglio nell’attualità l’ultimo romanzo dello scrittore scozzese 52enne John Niven, che imbastisce una trama fantapolitica, dissacrante, satirica e a tratti spietata, ambientata in un futuribile 2026 a stelle e strisce.
Questa volta il pluripremiato scrittore irlandese indaga sul privato della famiglia reale inglese sullo sfondo di una pagina storica drammatica.
La scrittrice e architetto palestinese Suad Amiry affida alle pagine di questo romanzo la storia delle vite dell’ 84enne Shams e dell’86enne Subhi, che le hanno aperto i loro cuori e affidato le loro memorie. Due personaggi che sono l’emblema della tragica storia di un intero popolo e della catastrofe che segnò l’esproprio violento delle terre e delle proprietà dei palestinesi da parte dello stato di Israele. L’autrice dedica il libro a suo padre e a tutti quelli che sono morti nella diaspora palestinese degli anni 40.
Sono tre i torinesi che partecipano al Malta Book Festival 2020 dal 11 al 15 novembre. Gianni Oliva, Giorgio Vitari e Andrea Monticone infatti saranno presenti all’evento organizzato dal National Book Council, l’IIC La Valletta che presenterà un ricco programma rinnovando, anche quest’anno, la sua partecipazione alla manifestazione.
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Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
La scoperta del petrolio sull’uscio di casa aveva reso la sua famiglia di contadini improvvisamente e scandalosamente ricca, ma le vicende storiche rivolteranno più volte le carte.
Il secondo romanzo di Manuel Vilas è una sorta di interrogazione fluviale sul senso dell’esistenza e rimanda spesso al suo precedente “In tutto c’è stata bellezza” del quale è la continuazione ideale.
O’Hara -nato in Pennsylvania il 31 gennaio 1905 e morto a Princeton, nel New Jersey l’11 aprile 1970- è uno dei grandi maestri del realismo americano, contemporaneo di Mostri Sacri della letteratura americana come Hemingway e Scott Fitzgerald.
C’è tutto il suo travolgente amore per le rose in questo libro che Anna Peyron ha scritto tracciando la storia del fiore nei secoli e nelle vite di grandi personaggi storici.