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Rassegna dei Libri del mese

NOVEMBRE 2025

Il libro più discusso  a novembre sul nostro gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri è stato il romanzo di Alcide Pierantozzi, Lo Sbilico che affronta il delicato tema del disagio psichiatrico e ha toccato il cuore di molti lettori.

Natale è alle porte e non può essere Natale senza un libro da leggere o regalare! Se vi servono idee o suggerimenti, venite con noi per un giro in libreria!

Io Sono Cleopatra (Neri Pozza, 2025) di Natasha Salomon è una buona idea se amate il romanzi storici:

Cleopatra è la nuova regina d’Egitto e  non si lascia intimorire dalle trame di Tolomeo o da Cesare, l’uomo forte di Roma che nelle mani della regina sarà solo una pedina del grande gioco di potere. O forse qualcosa di più…

Se amate il fantasy, non perdete. Galaphile (Mondadori, 2025) di Terry Brooks che ritorna nel mondo di Shannara per raccontare come tutto è iniziato, addentrandosi in un’epoca cruciale e finora inesplorata, che cambierà per sempre il volto delle Quattro Terre.

Se amate i saggi e la storia contemporanea, potreste leggere

C’Era Una Volta In Italia. Gli Anni Ottanta, di Enrico Deaglio e Ivan Carozzi (Feltrinelli, 2025) in libreria dal 3 dicembre.

Un decennio raccontato come un grande romanzo civile, costruito attraverso cronache, voci, immagini, fatti, sogni, mode e paure. Una narrazione corale in cui la Storia entra nelle case con il telegiornale e la pubblicità, con le stragi e con la musica.

Buona lettura e buone feste!

Consigli per gli acquisti

 Questa è la rubrica nella quale diamo spazio agli scrittori emergenti, agli editori indipendenti e ai prodotti editoriali che rimangono fuori dal circuito della grande distribuzione.

La Teoria delle Dinamiche Risonanti – Diplomazia Economica e Politica della nuova Era (Youcanprint, 2025) è il nuovo saggio saggio in cui Fabio Presicce fonde la logica della meccanica con l’interpretazione dei fenomeni geopolitici contemporanei, offrendo una lettura scientifica per l’interpretazione del nostro presente, alla disperata ricerca di un nuovo ordine, per comprendere quali rischi e minacce possano esservi  occultati.

Sì Viaggiare, di Aldo Campostrini (auto-pubblicazione, 2025), un libro che racconta  non tanto l’esperienza turistica, quanto la scoperta del mondo, l’arricchimento personale e il valore sociale legato all’idea di lunghi viaggi.

Dite Addio A Luana Green è il nuovo giallo di Marco Alberici (auto-pubblicazione, 2025), che riporta i suoi lettori a Milano, per seguire la terza  indagine del commissario Marco Manfrè: un giallo classico, dalla trama realistica e dalla narrazione  scorrevole.

Incontri con gli autori

Abbiamo intervistato per voi  Claudia PicciniFabio Presicce e Gabriella Genisi.

 

Per rimanere aggiornati su novità e curiosità dal mondo dei libri, venite a trovarci sul sito www.ilpassaparoladeilibri.it

 

“Francesco. Il primo italiano”. Cazzullo presenta il suo ultimo libro

 

Ospite “di casa” al “Villaggio Narrante” della “Fondazione Mirafiore”, Aldo Cazzullo presenta il suo ultimo libro dedicato al “Poverello di Assisi”

Sabato 6 dicembre, ore 18,30

Serralunga d’Alba (Cuneo)

Appuntamento tradizionale, nell’ambito dei “Laboratori di Resistenza Permanente”promossi dalla “Fondazione Mirafiore” di Serralunga d’Alba, quello con Aldo Cazzullo, giornalista (origini albesi), scrittore, saggista nonché autore teatrale che, sabato prossimo 6 dicembre presenterà, alle 18,30, nel “Villaggio Narrante” di Fontanafredda, il suo ultimo libro “Francesco. Il primo italiano” (ed. “HarperCollins”, cover da Cimabue e da quel suo “Ritratto” vicino alla “Maestà” affrescata nella“Basilica Inferiore di San Francesco d’Assisi”) pubblicato in occasione degli ottocento anni dalla morte del “Poverello di Assisi”, nato Giovanni di Pietro di Bernardone (Assisi, 1181/’82 – 1226), proclamato Santo nel 1228 da Papa Gregorio IX e dichiarato, insieme a Santa Caterina da Siena, “Patrono d’Italia” nel 1939 da Papa Pio XII.

Certamente fra le firme più autorevoli del giornalismo italiano, Cazzullo, da oltre 35 anni racconta l’Italia e il mondo sulle colonne de “La Stampa” prima (dal 1888) e del “Corriere della Sera” poi, quotidiano di cui oggi è “vicedirettore ad personam” e responsabile della pagina delle “Lettere”. Con oltre trenta libri all’attivo e un palmarès di Premi veramente da “record”, oltre alla conduzione del programma “Una giornata particolare” su “La7”, Cazzullo (sua l’ultima intervista televisiva all’infinita Ornella Vanoni, andata in onda  in esclusiva cinque giorni dopo il 21 novembre, giorno della sua scomparsa) è capace di trasformare la storia in “racconto vivo, avvicinandola a chi ascolta con chiarezza, rigore e passione civile”.

Nell’incontro di sabato prossimo a Serralunga d’Alba, lo scrittore spiegherà il perché della “nascita” (dopo aver ricostruito l’eredità dell’impero romano e aver attraversato le grandi narrazioni bibliche) del “suo” Francesco, uomo capace – con la potenza delle sue scelte e la forza del suo esempio – di essere voce suggestiva e trascinante per l’umanità del suo tempo non meno che per quella d’oggi.

Il racconto prende avvio da un’affermazione sorprendente: “Di uomini così ne nasce uno ogni mille anni. Duemila anni fa Gesù. Nel millennio precedente Buddha. Nel millennio successivo san Francesco”. Attorno a questa intuizione prende forma un viaggio affascinante nella vita del “Poverello”: l’adolescenza segnata dagli ideali cavallereschi, la rottura con il padre, la celebre “spoliazione” in piazza, l’incontro con il Papa e con Santa Chiara, il mistero delle “stimmate”, fino alla distruzione delle prime biografie che raccontavano un Francesco troppo “umano” per i gusti dell’epoca. Ma il libro non si limita alla ricostruzione delle vicende storiche: affonda la narrazione nelle pieghe del sociale dove il suo messaggio continua a vivere anche oggi, attraversando l’arte, il cinema, la letteratura, l’impegno civile e la spiritualità di milioni di persone. San Francesco emerge così non solo come “Patrono d’Italia”, ma come il “primo vero italiano”, autore del celebre “Cantico delle Creature” (1224), la prima poesia in lingua volgare, “ispiratore di Dante, Petrarca, Boccaccio, Giotto, Manzoni fino a De Gasperi” e dunque anticipatore di quell’“umanesimo” moderno, che invoca ancora oggi rispetto per il Creato tutto, per la dignità della persona, per la donna e per gli ultimi. Temi che, attraverso di lui, arrivano da lontano, pur essendo, ad otto secoli di distanza, di strettissima e impegnativa attualità.

“Con il suo racconto limpido, Aldo Cazzullo – sottolineano gli organizzatori – accompagnerà il pubblico della ‘Fondazione’ in un percorso che intreccia storia, identità e memoria collettiva, restituendo l’attualità di un messaggio che attraversa i secoli e che oggi, in un mondo attraversato da crisi, conflitti e incertezze, risuona più che mai necessario”.

L’ingresso agli appuntamenti della “Fondazione Mirafiore” è libero, su prenotazione dal sito www.fondazionemirafiore.it

Per ulteriori info: “Fondazione Mirafiore”, via Alba 15; Fontanafredda (Cuneo); tel. 0173/626424o www.fondazionemirafiore.it

g.m.

Nelle foto: Aldo Cazzullo e cover “Francesco. Il primo italiano”

 

Oliva al “Pannunzio” presenta “La prima guerra civile”

MERCOLEDÌ 3 DICEMBRE ALLE ORE 17.30

Al Centro Pannunzio in via Maria Vittoria 35 h  il giornalista Carmine FESTA in dialogo con l’autore, presenterà il libro di Gianni OLIVA “LA PRIMA GUERRA CIVILE. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia”, Mondadori Editore. Presiede Pier Franco QUAGLIENI che ricorderà in apertura la socia Gianna BUSSI PASSAGGIO mancata nei giorni scorsi.

Vèstiti. La psicologia dietro l’abbigliamento

Il libro di Daniela Prandi dedicato allo stile, alla personalità e all’autostima

I vestiti parlano. Raccontano di noi, della nostra personalità, dei nostri stati d’animo. Ogni giorno davanti ad un armadio decidiamo come presentarci al mondo, ma non è una semplice scelta, si entra, infatti, in una sfera che coinvolge diversi temi oggetto di ricerca e approfondimento nell’ambito umano. La psicologia dell’abbigliamento, nella fattispecie, è la disciplina che esplora il legame tra ciò che indossiamo e come ci sentiamo, ci percepiamo e veniamo identificati dagli altri.

Ce ne parla nel suo libro, Vèstiti. La psicologia dietro l’abbigliamento, molto interessante e concreto, Daniela Prandi che ha fatto della sua passione per la psicologia e per gli abiti un percorso lavorativo combinato, che mira a far lavorare in modo sinergico il dentro e il fuori, l’identità e l’immagine. Questo volume, organizzato tra teoria e pratica, vuole essere uno stimolo a vestirsi con la consapevolezza dei messaggi e dei poteri che l’abbigliamento possiede, ma anche una raccolta di riflessioni utili a conoscere e riconoscere la propria personalità.

La Prandi racconta “prima di avviare questa attività lavoravo nell’orientamento professionale e nella formazione e dopo 20 anni ho deciso di passare dai file ai fili, dai monitor agli specchi. Questo passaggio è avvenuto gradualmente inserendo il tema della vestemica all’interno di diversi corsi e attraverso la creazione di un progetto, portato avanti con Sabina Rosso, che si chiamava Habitus da leader, il cui focus era quello di vestire la propria leadership. In quel periodo, inoltre, mi occupavo anche di coaching e collaboravo con uno studio dove potevo coordinare le mie attività; desideravo, tuttavia, un posto tutto mio e quindi mi sono detta perché’ non aprire un negozio? Una soluzione dove prodotto e servizio si fondono per lavorare sullo stile? È nato così PersonAtelier la cui vision è quella di poter vedere più persone sempre piu’ soddisfatte ed orgogliose di chi sono e come sono, dentro e fuori”.

Vèstiti è il prodotto, tradotto in un manuale, di anni dedicati alla consulenza di stile, alla offerta di vestiti ed accessori, di gesti dedicati al potenziamento dell’autostima. Nello scritto troviamo i significati terminologici di moda e abbigliamento in relazione alla psicologia, ci si pone quesiti e si restituiscono le relative risposte sul linguaggio degli abiti, sull’identità, l’immagine e lo stile.

Il libro di Daniela Prandi, dunque, non è semplicemente un libro sulla moda, sugli outfit giusti o di tendenza è uno stimolo alla conoscenza di sé attraverso ciò che vestiamo e indossiamo, perché gli abiti e gli accessori sono la nostra seconda pelle, l’estensione del nostro se’, una maniera di comunicare a chi ci circonda la nostra identita’.

www.personatelier.com

Maria La Barbera

“Oltre il Ghiaccio”. Il nuovo romanzo di Nadia Lanzi tra resilienza, coraggio e seconde opportunità

Informazione promozionale

Dopo il successo di Come fuoco sul ghiaccio, la scrittrice milanese Nadia Lanzi torna in libreria con Oltre il Ghiaccio, il secondo capitolo della sua saga sentimentale che ha conquistato lettori di ogni età grazie alla capacità di intrecciare emozione, intensità narrativa e realismo psicologico.

Lanzi, già nota per la sua sensibilità nel raccontare gli intrecci del cuore e le fragilità dell’età adolescenziale, in questo nuovo lavoro compie un ulteriore passo avanti: la sua scrittura si fa più matura, più incisiva, senza perdere quella delicatezza emotiva che contraddistingue il suo stile. Le atmosfere rimangono quelle che hanno fatto innamorare i lettori, ma la narrazione si apre a sfumature più profonde, mettendo al centro temi universali come la resilienza, la capacità di rialzarsi dopo una caduta, e il coraggio di mettersi in gioco anche quando tutto sembra remare contro.

In Oltre il Ghiaccio ritroviamo Elisa e Christian, i protagonisti del primo romanzo, in una fase nuova della loro vita: più consapevoli, più segnati dalle esperienze, ma anche più pronti a confrontarsi con ciò che temono davvero. La loro crescita personale diventa la chiave del racconto. Non più solo l’incontro che sconvolge, ma il percorso che costruisce. Non più la passione travolgente come fine, ma come punto di partenza per capire chi si vuole essere davvero.

Tra sfide professionali, scelte difficili e fragilità che riaffiorano, i due protagonisti imparano a guardarsi con occhi nuovi e a non dare per scontato ciò che la vita può ancora offrire. È un romanzo che parla di seconde opportunità — quelle che spesso spaventano più delle prime — e del potere della fiducia, verso l’altro e verso sé stessi.

Con uno stile più maturo, un ritmo narrativo curato e un’attenzione particolare ai dialoghi e alle dinamiche emotive, Nadia Lanzi firma un’opera che non è solo il naturale seguito del suo esordio, ma il consolidamento di una voce narrativa che si sta facendo riconoscere per delicatezza, autenticità e profondità.

Altra novità di quest’opera è l’auto-pubblicazione. L’Autrice, vittima dei classici raggiri tipici degli editori che sfruttano l’ingenuità degli autori emergenti, in quest’opera ha messo tutta sé stessa, non solo nella scrittura ma anche nell’editing, nell’impaginazione e nella grafica della copertina, dando palese visione delle sue abilità a 360°.

Oltre il Ghiaccio è un romanzo che racconta la forza dell’amore quando diventa scelta consapevole, e non più soltanto destino. Un invito a credere che, anche dopo il gelo, possa nascere qualcosa di sorprendentemente vivo.

 

Nadia è molto attiva sui social, dove ama dialogare con i suoi lettori, condividere retroscena della scrittura e aggiornamenti sui suoi progetti.
📍 Facebook: https://www.facebook.com/share/14MUKRX8iiZ/
📍 Instagram: https://www.instagram.com/nadia_lanzi?igsh=aGV6M2pxNjZid21w

La storia vera del rapinatore che sfidò legge e destino in “Chi ha polvere spara”

Venerdì 5 dicembre alla Libreria Belleville

La libreria Belleville (Piazza De Amicis 80/E) accende i riflettori sul nuovo romanzo di Donato MontesanoChi ha polvere spara. L’appuntamento è fissato per venerdì 5 dicembre alle 18.30: a dialogare con l’autore sarà la giornalista Valeria Rombolà, per un incontro che promette di unire letteratura, cronaca e memoria storica.

Al centro del libro la figura di Pancrazio Chiruzzi, detto Pan: un ragazzo nato in Basilicata e cresciuto tra vicoli, mare e fuochi d’artificio, costretto a emigrare a Torino durante gli anni delle grandi migrazioni interne. Qui scopre l’altra faccia del sogno industriale: discriminazione, fatica in fabbrica, sfruttamento. La rabbia lo spinge oltre il confine della legge, trasformandolo in uno dei rapinatori più astuti e ricercati del Paese.
Nel romanzo, Montesano racconta una vita in bilico tra amicizia, fedeltà e crimine. Per Pan il colpo perfetto è quello senza spari: la violenza non serve a chi ha la testa e gli amici giusti. Le sue rapine – in banche, uffici postali, treni in corsa, furgoni blindati – attraversano l’Italia e l’Europa, senza mai un ferito. Dietro l’ombra del fuorilegge emerge però l’uomo, costretto infine a fare i conti con scelte, perdite e amori impossibili.
Chi ha polvere spara nasce da una storia vera. Chiruzzi, tra gli anni ’70 e il 2000, accumulò ricchezze ingenti – oltre un miliardo di lire a soli 22 anni – restando però indipendente da mafia e criminalità organizzata. Dopo 36 anni complessivi di detenzione, si è poi dedicato alla divulgazione della propria esperienza e alla sensibilizzazione sulle condizioni carcerarie.
Montesano, classe 1991, originario di Tricarico (MT), si è imposto nel panorama letterario fin dai primi esordi. La sua raccolta I grandi scrittori non mangiano, vincitrice del Premio Giovane Holden e candidata a numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Campiello 2018, è stata definita dalla Biblioteca Centrale di Torino “uno dei migliori esordi del 2018”.
Pubblicato nel 2023, Chi ha polvere spara ha ottenuto il Premio Speciale Giallo Grottammare 2024, è stato selezionato dal Book Database della Film Commission Torino Piemonte e presentato al Salone Internazionale del Libro 2025 tra gli autori rappresentativi della Basilicata. La storia di Chiruzzi ha recentemente catturato anche il mondo del podcast, approdando in due tra i format più ascoltati del Paese: One More Time di Luca Casadei e Non Aprite Quella Podcast di J-Ax.
Un incontro, quello del 5 dicembre, che promette di restituire non solo la cronaca di una vita al limite, ma anche il ritratto di un’Italia che cambia, tra lotte operaie, speranze di riscatto e scelte che segnano per sempre il destino di un uomo.

E’ in arrivo a Ivrea “La grande invasione”

Appuntamento nel capoluogo canavesano per presentare la XIV edizione del “Festival della lettura”. Ospite lo scrittore Domenico Starnone

Venerdì 28 novembre, ore 18,30

Ivrea (Torino)

“… Piace agli eporediesi e vari viaggiatori
a semplici curiosi e veri intenditori,
pure a chi per dispetto alla sua signora
si evira impunemente a due passi dalla Dora.
Fra riva destra e riva sinistra non fa distinzione:
si tiene a
 Ivrea, è La grande invasione

Così simpaticamente, e con non poca goliardia, definiscono “in versi” la loro creatura, nata nel 2013, ad Ivrea, Marco Cassini e Gianmario Pilo. Il primo operante a Torino in “ADD editore” e a Milano per “Accento edizioni” e per la rivista multimediale “Lucy”; il secondo, fondatore delle case editrici “minimum fax” e “SUR”, nonché direttore didattico della “Scuola del libro” di Roma. Sono loro i geniali inventori de “La grande invasione”, l’eporediese “Festival della lettura” che si appresta ad inaugurare, dal 30 maggio al 2 giugno del prossimo anno, la sua XIV edizione, insieme alla più piccina “La piccola invasione” dedicata ai lettori più giovani e curata da Marianna Doria, studentessa di “Magistrale in Editoria” a “La Sapienza” di Roma, e Ludovica Giovine, studentessa di “Filologia letteratura e storia dell’antichità” a Torino.

I tempi non sono stretti, ma già venerdì 28 novembre prossimo, ad Ivrea si terrà un doppio appuntamento preparatorio all’arrivo dell’atteso Festival che “piace agli eporediesi e a vari viaggiatori” per citare ancora un versetto della succitata ironica presentazione a firma (almeno, penso) della coppia Cassini – Pilo.

Il ritrovo è alle 18,30, presso l’“Auditorium Mozart” (corso Massimo d’Azeglio, 69) e prevede, fra l’altro, un incontro con lo scrittore – anche per cinema e teatro – napoletano Domenico Starnone, “Premio Strega 2001” con il romanzo “Via Gemito”, che presenterà il suo ultimo libro “Destinazione errata” (Einaudi), attraverso cui l’autore aggiunge un nuovo tassello alla sua esplorazione della fragilità della coppia, luogo di delizie e di sofferenze, una “sintesi dei disastri di cui è capace il genere umano”.

Incontro “di qualità”, programmato non a caso per segnalare le alte aspettative del Festival e per svelarne alcuni passi importanti. Primo fra tutti il ritorno delle “Lezioni” della “Grande invasione”, guidate da professionisti esperti in diverse discipline, dalla Musica alla Storia, dalla Poesia alla Politica. Ognuno accompagnerà il pubblico in un ideale viaggio in tre tempi, ma ciascuna delle lezioni può essere ascoltata anche singolarmente.

Accanto al ritorno di ospiti eccellenti già presenti in passato, sono numerose le “new entry”: le firme musicali Maurizio Blatto e Giulia Cavaliere, i giornalisti e scrittori Stefano Liberti e Matteo Miavaldi, l’economista Alessandro Giraudo, il duo eporediese Claudio Bovo e Norberto Patrignani e il trio di scrittrici Viola ArdoneChiara Tagliaferri e Chiara Valerio.

L’impostazione delle lezioni di quest’anno, divise per “pacchetti tematici”, è frutto di un dialogo con il pubblico dell’“Invasione”: il programma è costruito in modo che lezioni di discipline simili non si sovrappongano, e che possano quindi essere seguite tutte, nell’arco della giornata, per un totale di 18 cicli e 54 lezioni tenute da 22 ospiti.

I biglietti verranno messi in vendita a partire da venerdì 28 novembre e si potranno acquistare presso la “Galleria del Libro” (via Palestro, 70; tel. 0125/641212 o ivrea@ubiklibri.it ) e online sulla piattaforma “Eventbrite”.

Ogni lezione ha il costo di 7 euro, ma sono previste diverse formule di abbonamento.

La copertina del “libretto” che contiene il programma delle “lezioni” è a cura dell’illustratore toscano Francesco Chiacchio, che sarà protagonista di una delle mostre programmate nell’ambio del “Festival”, in collaborazione con “Caracol Art Gallery”.

Per ulteriori info e aggiornamenti del programmawww.lagrandeinvasione.it

Gianni Milani

Nelle foto: Franco Chiacchio Cover programma lezioni “Grande invasione” (Ph. Ghirigori Agency); Domenico Starnone; Cover “Destinazione errata” di Starnone

Premi e riconoscimenti letterari a Travaglini

Il Centro Studi Cultura e Società di Torino ha assegnato a Marco Travaglini la prima posizione assoluta nella sezione narrativa breve della V° edizione del concorso nazionale Tesori della Natura. Il racconto che è valso il premio al giornalista e scrittore di Baveno, torinese d’adozione e collaboratore de Il Torinese, si intitola “Dantès e la Lettera 22 dell’Olivetti”. La giuria ha motivato il riconoscimento perché il racconto “conquista per la sua capacità di fondere storia industriale, innovazione e umanità in un racconto delicato e luminoso. Attraverso gli occhi curiosi del piccolo terrier Dantès, l’autore restituisce l’atmosfera vitale della Ivrea olivettiana, simbolo di un’Italia che credeva nel progresso etico e nella dignità del lavoro”. La narrazione, definita “ densa di tenerezza e ironia”, secondo la giuria “celebra un modello di impresa a misura d’uomo e di natura, dove la tecnologia è al servizio del benessere collettivo. Dantès diventa emblema di leggerezza e armonia, portavoce inconsapevole di quella visione in cui l’ambiente, umano e naturale, respira all’unisono con il sogno di Adriano Olivetti: un futuro dove produttività e felicità potessero convivere”. Quest’ultimo premio si aggiunge al secondo posto nella sezione giornalismo della 16° edizione del Premio letterario internazionale Andrea Testore – Plinio Martini – Salviamo la Montagna, con un articolo dedicato allo scrittore Benito Mazzi e al suo legame con la valle Vigezzo, e al posizionamento tra i finalisti del premio letterario Mario Soldati-Lalla Romano bandito dal Centro Pannunzio di Torino con il libro di racconti Il seggio del peccato. Dulcis in fundo il settimanale Eco Risveglio, al quale Travaglini collabora da anni, offrirà in regalo agli abbonati per il 2026 un volumetto con i suoi racconti intitolato La guerra delle ciliegie. Si tratta di racconti che parlano del territorio all’estremo nord del Piemonte, di personaggi esistiti e altri no, di storie capaci di trasportare i lettori qua e là tra il lago e le montagne, suoi luoghi d’origine. Già, perché Marco Travaglini, scrittore, giornalista, ex-politico, ha trasformato la sua passione per la scrittura, ma soprattutto per i personaggi e le storie che incontra, in veri e propri spaccati di vita. Da sempre, concentra l’attenzione prima di tutto sugli ultimi, su quelle persone “dimenticate” che invece, attraverso i suoi occhi, meritano di essere raccontate, conosciute, vissute, di rimanere impresse per sempre. Ed ecco, allora, che hanno vita le storie, tra aneddoti divertenti e spunti di profonda riflessione. E’ la capacità di raccontare di Travaglini a prevalere su tutto, a trasportare chi si avvicina ai suoi scritti in altri tempi, altri luoghi e altre avventure.

Dafne, la fata del lago. Un omaggio alle favole e al lago Maggiore

Dafne, la fata del lago è il nuovo libro di Maria Carfora, ex insegnante, scrittrice e fotografa originaria della Sicilia e ossolana d’adozione, già autrice de Le storie di Boscobello. Il volume verrà presentato, insieme all’autrice, dal critico Giuseppe Possa alle 16 di sabato 29 novembre presso il teatro La Fabbrica di Villadossola. Il libro, dedicato ai bambini di tutte le età, propone un viaggio magico tra ricordi, promesse e fantasia. Una nonna, la signora Rita, ritrova una vecchia fotografia nascosta in un libro di favole, e la riscoperta fa riemergere un antico legame quasi dimenticato: quello con Dafne, un’amica speciale dell’adolescenza. Con i suoi cinque nipotini intraprenderà un’avventura unica sulle sponde del Lago Maggiore, nella cornice suggestiva di Stresa e delle sue ville. I piccoli scopriranno Villa Azzurra e incontreranno Dafne, la fata del lago, creatura misteriosa capace di trasportarli ogni sera in storie straordinarie, tra magia, natura e amicizia. Come scrive Giuseppe Possa “è un libro che intreccia fiaba, memoria e tradizione, capace di catturare l’immaginazione sia dei grandi che dei piccoli. Perfetto per essere letto e condiviso tra nonni, genitori e bambini. Quest’opera è un tributo al potere delle storie, della fantasia e della natura incantevole del Lago Maggiore. L’autrice rivisitando alcune favole classiche le propone attraverso il racconto della fata che, ascoltandole dalla madre, si immedesimava a tal punto che , nei suoi sogni notturni, vedeva Cappuccetto Rosso, i principi azzurri e le principesse, oppure i protagonisti di Cenerentola, Biancaneve o della Bella Addormentata in una maniera del tutto nuova e diversa. I veri protagonisti erano liberi di vivere la propria esistenza, senza i vincoli imposti dai racconti, amandosi come meglio credevano – perfino tra persone dello stesso genere – coltivando le proprie passioni, “ovviamente, nel rispetto della libertà degli altri”. Reinterpretazioni che, oltre ad allietare i nipotini di Rita, offrono preziosi insegnamenti a tutti i bambini. Il volume è impreziosito dall’illustrazione di copertina e da undici disegni interni a colori, uno per ogni capitolo, realizzati dall’artista e pittore Giorgio Stefanetta. Inoltre include la prefazione di Andrea Pelfini, figlio di Maria Carfora, e la postfazione di Giuseppe Possa.

Marco Travaglini

Leggere come “atto di libertà”

Sarà “Leggere Lolita a Teheran” di Azar Nafisi a contrassegnare la sesta edizione del Progetto “Un libro tante scuole” promosso dal “Salone del Libro”

“In un mondo dove tutto era proibito – i colori, i sorrisi, i libri – leggere diventava un atto di libertà. Nelle nostre stanze chiuse, tra le pagine di Nabokov, Austen, e Fitzgerald, imparavamo a respirare di nuovo, a ricordarci chi eravamo”: sono parole in cui è racchiuso tutta l’opprimente tragicità seguita in Iran alla rivoluzione islamica (1978-’79) con la conseguente presa di potere dell’ayatollah Khomeini e mirabilmente espressa nell’immortale romanzo autobiografico della scrittrice iraniana Azar Nafisi (nata a Teheran, nel 1948, e oggi residente negli Stati Uniti, dove si era rifugiata nel 1997) dal titolo “Leggere Lolita a Teheran”, bestseller mondiale, tradotto in oltre trenta lingue, uscito in Italia nel 2004 – e ripubblicato nel 2007 – per i tipi di “Adelphi”. Opera che celebra la letteratura “come strumento contro i totalitarismi e come atto di coraggio e resistenza”, è l’opera scelta quest’anno dal “Salone Internazionale del Libro di Torino” per la sesta edizione del progetto di lettura condivisa per i giovani “Un libro tante scuole”. Il romanzo, con l’introduzione di Chiara Valerio (scrittrice, editor e direttrice di “Più libri più Liberi”), una nota di Annalena Benini (scrittrice, giornalista e direttrice del “Salone” torinese) e la copertina e l’impostazione grafica curate da Riccardo Falcinelli (art director designer) sarà stampato, entro fine gennaio 2026, in 7mila copie gratuite destinate a studentesse e a studenti, nell’edizione speciale del “Salone” realizzata in collaborazione con “Adelphi”, e andrà ad arricchire la “Biblioteca del Salone del Libro”, insieme ai volumi, selezionati nelle precedenti edizioni del progetto (che vede, come “Main partner”“Intesa San Paolo” e “Gallerie d’Italia”), di Albert Camus, Elsa Morante, Antonio Tabucchi, Emily Brontë e Stephen King.

La lettura del libro sarà inoltre accompagnata da un “podcast” in cinque puntate (e disponibile, a partire dalla primavera, sulle principali piattaforme audio gratuite) realizzato con “Chora Media”, con contributi di diversi voci fra le più autorevoli della narrativa contemporanea, da Marco Missiroli a Cecilia Sala, fino a Elena StancanelliBarbra Stefanelli e Chiara Valerio.

In agenda anche quattro incontri per le Scuole alle “Gallerie d’Italia” , con Barbara Stefanelli (20 gennaio, Milano), Chiara Valerio (22 gennaio, Torino), Elena Stancanelli (5 febbraio, Napoli) e Annalena Benini (12 febbraio, Vicenza); un audiolibro messo a disposizione dalla piattaforma “Storytel” con accessi gratuiti per 7mila giovani utenti e la disponibilità della casa di produzione “Minerva Pictures” a organizzare proiezioni cinematografiche gratuite per le scuole del film omonimo, diretto dal regista Eran Riklis.

D’obbligo, a questo punto, la domanda Quale il contenuto di ‘Leggere Lolita a Teheran’? Il tutto parte nell’anno 1995. Proprio in quell’anno, Azar Nafisi, allora docente di “Letteratura Inglese” all’“Università di Teheran”, fu costretta a interrompere il proprio corso a causa delle pressioni del regime islamico. In risposta, organizzò “incontri clandestini” nella sua abitazione con sette studentesse selezionate, dando vita a un “laboratorio critico e intellettuale in cui la letteratura diventa strumento di libertà”. Nel libro “Leggere Lolita a Teheran”, Nafisi racconta proprio queste lezioni segrete, in cui le giovani donne, libere dal velo e dalla sorveglianza, analizzano opere come “Lolita”“Il grande Gatsby”“Orgoglio e pregiudizio”“Cime tempestose”“Daisy Miller” e “Le Mille e una Notte”. I testi diventano, per loro, chiavi di lettura della condizione femminile in Iran, dove le donne sono private di libertà, dignità e diritti fondamentali. Nel libro Nafisi denuncia il “regime khomeinista” per la sua repressione sistematica, in particolare contro le donne, e propone la letteratura “come forma di resistenza e salvezza”.

Scrive Chiara Valerio nell’introduzione: “C’era una volta, insomma, una cinquantina di anni fa, una stanza dove un gruppo di donne, non amiche, ma curiose, potevano guardarsi negli occhi, ciascuna con le proprie differenze e diffidenze e parlare di libri. Fuori dalla stanza, le donne hanno solo occhi, il resto del corpo è coperto, per legge. Un uomo, l’ayatollah, ha sognato una realtà, e in questa realtà sognata le donne non possono passeggiare con uomini che non siano mariti, padri o fratelli e devono essere coperte dalla testa ai piedi. Non possono stringere le mani a un uomo che non sia parente, nemmeno quando discutono di letteratura in un’aula universitaria. ‘I sogni son desideri di felicità’ cantava – e canta – Cenerentola di Disney. Sì, certo, ma sogni di chi, felicità di chi?, domanda che occorre continuare a porsi. Il regime in cui vive Azar Nafisi e in cui il romanzo si svolge è l’Iran di Khomeini”.

Grazie alla collaborazione con il “Sistema della Formazione Italiana nel Mondo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI)”, anche quattro Scuole italiane all’estero partecipano al progetto: le scuole statali di Atene e di Barcellona e le paritarie “Aldo Moro” di Bucarest e “G.B. Hodierna” di Tunisi. Per ulteriori infowww.salonelibro.it

Gianni Milani

Nelle foto: Cover “Leggere Lolita a Teheran”; Annalena Benini (Ph. Chiara Pasqualini); Chiara Valerio