Nell’ultimo appuntamento dell’anno, il Festival ideato dalla biellese “BI-BOx – APS” chiude nello storico “Palazzo Ferrero” con cinque ospiti di alta classe
Sabato 13 dicembre, ore 15,30 – 19,30
Biella
Non poteva brindare al nuovo anno con “bollicine” migliori “Contemporanea. Parole e storie di donne”, il Festival “al femminile” realizzato a Biella da “BI-BOx-APS” (a cura di Irene Finiguerra e Barbara Masoni), giunto al suo ultimo round del 2025 con un appuntamento, in programma sabato 13 dicembre (dalle 15,30 alle 19, 30), che vedrà dialogare e invitare al dialogo cinque autrici sicuramente di gran richiamo impegnate a raccontarsi e a raccontare le loro ultime produzioni letterarie. Cinque incontri che si terranno presso lo storico “Palazzo Ferrero” (corso del Piazzo, 25), per chiudere insieme l’anno, in compagnia di parole storie idee ed emozioni ruotanti intorno ai temi delle relazioni, fra quotidianità e antiche consuetudini mai del tutto sopite. Cinque scrittrici in dialogo con il pubblico, in un critico suggestivo interfacciarsi fra loro e le loro ultime opere. I loro nomi: Maria Grazia Calandrone, Irene Facheris, Tiziana Ferrario, Mariachiara Montera e Linda Laura Sabbadini.
Scrittrice, poetessa, drammaturga e artista visiva, sarà la milanese Maria Grazia Calandrone, già finalista (fra i numerosi “Premi”) allo “Strega 2021”, ad aprire i giochi, portando a Biella il suo recente “Dimmi che sei stata felice” (“Einaudi”, 2025): un romanzo, ambientato sull’insolito – per un libro di Narrativa – litorale di “Nuova Ostia”, che “mescola vicende intime e tensioni collettive” (tra Aurora, psicologa cinquantenne, già nonna, e Viola, illustratrice, nasce un sentimento intenso), nato da un’accurata indagine storica che attraversa il periodo dalla Seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri, seguendo le esistenze di ben tre generazioni di donne.
“Tutti gli uomini hanno lo straordinario privilegio di potersi far ascoltare da un altro uomo”: parole decise, dal contenuto e dai sottintesi ben chiari espressi un giorno da Irene Facheris (seconda ospite di “Contemporanea”), anche lei milanese, formatrice e attivista, dal 2014 impegnata nelle “soft skills” e nelle “tematiche di genere”. Ebbene, proprio da quelle sue succitate riflessioni e parole, è nato prima un podcast di interviste, “Tutti gli uomini – voci maschili si raccontano per cambiare”, in cui si esprimeva l’idea che il ruolo del maschile nell’eliminazione della violenza di genere fosse centrale, anche se non semplice, e poi il libro (“Tlon”, 2025) che sarà presentato a “Contemporanea” e in cui sono state raccolte decine di testimonianze di uomini che parlano di sé, delle relazioni, delle difficoltà e delle possibilità di cambiamento. Un accorato invito ad aprire un dialogo autentico, per capire e trasformarsi.
Terzo incontro, quello con con Tiziana Ferrario, celebre volto televisivo, scrittrice e giornalista, inviata di guerra (dall’Afghanistan al Medio Oriente all’Africa) e politica estera (corrispondente da New York), nominata nel 2003 “Cavaliere al merito della Repubblica” dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nello staff del TG1 fin dai primi Anni ’80, la Ferrario metterà al centro del suo incontro a “Palazzo Ferrero”, la sua “Anna K” (“Fuoriscena”, 2025). In particolare, gli anni finali di Anna Kuliscioff, la “signora del socialismo”, dal 1912 alla vigilia del fascismo: un periodo attraversato da guerre, lotte politiche, passioni civili e figure femminili straordinarie. Quello mirabilmente tracciato da Tiziana Ferrario è un ritratto potente di una donna che ha segnato la storia italiana, narrato da un’altra donna, una delle più importanti giornaliste del nostro Paese.
A chiudere la ben combinata “cinquina” saranno Mariachiara Montera e Linda Laura Sabbadini. Salernitana di nascita ma oggi residente a Torino, la prima, foodwriter e content creator presenterà il suo ultimo libro “Sugo” (“Blackie Edizioni”, 2025), in cui emerge tutta la sua predilezione per il tema – racconto “cibo”, in pagine che invitano però a “guardare oltre il piatto, per illuminare le dinamiche che ci hanno reso le persone che siamo”. Statistica e pioniera negli studi di genere e già direttrice “ISTAT”, la seconda, arriverà a Biella con il suo “Il Paese che conta. Come i numeri raccontano la nostra storia” (Marsilio, 2025), libro in cui l’autrice ricostruisce la storia recente dell’Italia da una prospettiva unica, restituendo il ritratto di un Paese per molti aspetti diverso da quello che si penserebbe: un Paese dove gli uomini si dilettano nel ricamo e le donne preferiscono l’enigmistica, ma anche dove “più di sei milioni di italiane hanno subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita”. E per finire con gusto una bella “tavola imbandita”. Un ricco banchetto sì, ma a base di libri. “Disposti sopra i piatti, legati da nastri o poggiati su tovaglie di lino, i volumi – spiegano le organizzatrici – diventano i veri invitati a questo banchetto ideale. Ogni libro è un posto a tavola, un invito a sedersi, a condividere parole, storie, pensieri. La tavola è imbandita come per le grandi occasioni. Ma al centro, invece del convivio del cibo, c’è il convivio delle idee”.
g.m.
Nelle foto: Maria Grazia Calandrone (Ph. Barbara Ledda); Irene Facheris; Tiziana Ferrario (Ph. Mirta Lipsi_5)

Intanto giovedì 11 dicembre proseguono gli appuntamenti di “Granda in Rivolta” alla “Biblioteca di Trinità” (Cuneo); ospite Giulia Arduino, ricercatrice del “Laboratorio di Storia delle Alpi”, che presenta “Che ne sarà di noi? Ricordi di partigiani piemontesi a ottant’anni dalla Liberazione” (“arabAfenice”, 2024), portando testimonianze preziose sulla Resistenza piemontese.
Certamente fra le firme più autorevoli del giornalismo italiano, Cazzullo, da oltre 35 anni racconta l’Italia e il mondo sulle colonne de “La Stampa” prima (dal 1888) e del “Corriere della Sera” poi, quotidiano di cui oggi è “vicedirettore ad personam” e responsabile della pagina delle “Lettere”. Con oltre trenta libri all’attivo e un palmarès di Premi veramente da “record”, oltre alla conduzione del programma “Una giornata particolare” su “La7”, Cazzullo (sua l’ultima intervista televisiva all’infinita Ornella Vanoni, andata in onda in esclusiva cinque giorni dopo il 21 novembre, giorno della sua scomparsa) è capace di trasformare la storia in “racconto vivo, avvicinandola a chi ascolta con chiarezza, rigore e passione civile”.




