Le sale operatorie dell'ospedale umanizzate dagli stessi operatori sanitari

IL MAURIZIANO RIDISEGNATO E VIVACIZZATO DAI DIPENDENTI

Le sale operatorie dell’ospedale Mauriziano di Torino sono state ridisegnate ed umanizzate dagli stessi dipendenti operatori sanitari del nosocomio all’insegna di un progetto di Teatro Sociale partecipato e condiviso. L’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano ha deciso di mettere al centro dell’attenzione l’umanizzazione dell’ospedale. Una serie di progetti sono stati avviati, tra questi alcuni specifici hanno come ambito di interesse le sale operatorie generali del Mauriziano. Nel 2017 è stato avviato un progetto di teatro sociale e di comunità (TSC) con un nuovo format, nato dal gruppo dei professionisti del blocco operatorio generale, in accordo con la Direzione Aziendale. Il Direttore Generale Silvio Falco crede fermamente nell’umanizzazione dell’ospedale ed ha promosso e supportato tutte le attività volte a coinvolgere in prima persona i professionisti sanitari, per rafforzare il senso di appartenenza all’Azienda, per creare un forte spirito di équipe e per migliorare la vivibilità degli ambienti di lavoro, con l’obiettivo primario di garantire un’assistenza sanitaria appropriata e di qualità ai pazienti. Infatti, contemporaneamente, è stato promosso anche un progetto che sviluppa la tematica del “lean” per ridurre gli sprechi ed ottimizzare la gestione delle sale operatorie generali.  In particolare il progetto “Umanizzazione dei Luoghi di Cura. Costruire luoghi e spazi di ben-essere per curati e curanti nel blocco delle sale operatorie dell’ospedale Mauriziano di Torino” si è posto l’obiettivo di rendere più accoglienti i locali delle sale operatorie generali sia per i pazienti che per gli operatori che lavorano in quell’area, utilizzando una metodologia progettuale partecipata e condivisa. I linguaggi d’arte scelti per realizzare questo progetto di Teatro Sociale sono stati i colori e le forme, scelti ad hoc, per ridisegnare le pareti del corridoio delle sale operatorie che ospitano i 12 quadri fotografici. Le fotografie rappresentano i visi, le azioni ed i gesti quotidiani dei professionisti e sono state realizzate e scelte dagli stessi operatori, come modalità condivisa per presentarsi ai propri pazienti ed accoglierli. Questo rappresenta un’occasione per costruire un percorso comune dove riconoscersi e riconoscere l’altro, il collega, in un’ottica di lavoro di squadra e di équipe multidisciplinare.  Ideatore e referente del progetto è il dottor Giuseppe Fiumanò, professionista sanitario dell’Azienda, nonché operatore di Teatro Sociale, in collaborazione con l’Ufficio Tecnico aziendale.  E’ stato possibile realizzare il progetto grazie al significativo supporto della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, che ha elargito un contributo che ha consentito di apportare le migliorie nei locali delle sale operatorie generali nell’ambito del progetto di umanizzazione. A conclusione del progetto il 31 gennaio 2018 sono stati inaugurati i nuovi locali di ingresso alle sale operatorie generali, alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità, che ha tagliato simbolicamente il nastro. Al termine della cerimonia gli operatori coinvolti nel progetto hanno fatto “volare” una lanterna luminosa di fronte all’ospedale, per inviare i loro pensieri, emozioni e desideri “ad maiora semper”.