Hanno preso la parola i legali dell’ONA, l’Osservatorio Nazionale Amianto, gli avvocati Andrea Ferrero Merlino di Torino e Alberto Costanzo di Casale Monferrato, risvegliando improvvisamente l’attenzione di tutti. Con un intervento appassionato ed emozionante, Ferrero Merlino ha spostato il discorso dalle schermaglie processuali ai fatti sostanziali
Si è svolta giovedì 14 maggio, davanti al GUP di Torino dott.ssa Federica Bompieri, la seconda udienza preliminare del processo a Stephan Schmidheiny, proprietario della fabbrica che lavorava l’amianto, accusato di avere letteralmente assassinato (l’accusa è proprio di omicidio volontario) 258 operai e cittadini a Casale Monferrato. La prima udienza ha visto la sfilata delle costituzioni di parte civile (peraltro, per una scelta di alcune associazioni rappresentative, pochissimi eredi delle vittime si sono costituiti) tra le quali non c’è lo Stato, nonostante la promessa fatta dal premier Matteo Renzi all’inomani del verdetto della Cassazione che ha annullato le sentenze di primo e secondo grado del primo processo che avevano visto la condanna del magnate svizzero per disastro ambientale ed omissione dolosa delle misure di sicurezza sul lavoro, la seconda è stata destinata alle eccezioni difensive preliminari della difesa di Schmidheiny, tra cui un’eccezione di incompetenza territoriale probabilmente destinata a venire rigettata. Nonostante il clamoroso contenuto dell’accusa, il processo si è finora svolto in un clima molto rarefatto e discretocon, interventi sempre pacati, esplicite dichiarazioni di reciproca stima tra le due “squadre in campo” (i difensori dell’imputato da una parte, il pubblici ministeri e gli avvocati delle vittime dall’altra), poco pubblico molto silenzioso e disciplinato.
Il primo vero “affondo” è venuto poco dopo le 13, quando ormai si attendeva la conclusione degli ultimi interventi e la comunicazione della data del rinvio. A quel punto hanno preso la parola i legali dell’ONA, l’Osservatorio Nazionale Amianto, gli avvocati Andrea Ferrero Merlino di Torino e Alberto Costanzo (nella foto) di Casale Monferrato, risvegliando improvvisamente l’attenzione di tutti. Con un intervento appassionato ed emozionante, Ferrero Merlino ha spostato il discorso dalle schermaglie processuali ai fatti sostanziali, ricordando la tragedia vissuta dalla città di Casale Monferrato, la necessità di assistenza alle vittime ed ai loro familiari, l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica perché nessun altro imprenditore, in futuro, commetta nuovamente i medesimi crimini di Stephan Schmidheiny, ed ha ricordato che anche Benedetto XVI ha esortato l’ONA a proseguire nella sua missione. I legali dell’ONA avevano già anticipato, in precedenza, l’intenzione di chiedere ulteriori indagini per scoprire i complici di Schmidheiny, perché “nessuno può perpetrare da solo 258 omicidi e garantirsi l’incolumità”. Dopo questa benefica “scossa”, il processo è stato rinviato a giovedì 21 maggio.
Massimo Iaretti