Nuovo stallo nel confronto. Tutte le organizzazioni sindacali (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri) sono compatte e concordi nel sostenere che il nuovo contratto debba garantire aumenti per tutti i dipendenti del gruppo
Se l’ad di Fiat-Chrysler-FCA, Sergio Marchionne, può cantare vittoria per i successi conseguiti negli Usa, dove le vendite del gruppo, il mese scorso, si sono impennate del 18% (quelle di Fiat 500L sono salite del 14%, e del 66% quelle di Fiat 500 Cabrio Abarth), non può fare altrettanto per il mercato italiano, dove le immatricolazioni sono scese del 3,8%. La crisi è crisi, bellezza. Ma in casa (ex) Lingotto le preoccupazioni non finiscono qui.
Tutte le organizzazioni sindacali (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri) sono compatte e concordi nel sostenere che il nuovo contratto debba garantire aumenti salariali per gli 80 mila lavoratori del gruppo Fiat e Cnh.
E’ la ferma posizione emersa alla ripresa del confronto con l’azienda, tenutosi all’Unione Industriale Torinese . «Siamo di fronte a un appuntamento decisivo. Non ci sono più le condizioni per ulteriori rinvii o si giunge ad un accordo per il rinnovo del contratto o si apre una fase di conflittualità», ha detto il segretario nazionale Fim, Ferdinando Uliano.
Il quotidiano della Cisl, Conquiste del lavoro annuncia intanto: “Nuove difficoltà nel negoziato: il problema riguarda la cifra dell’una tantum da dare a tutti i lavoratori, compresi i cassaintegrati, per il 2014. Secondo quanto si apprende, la richiesta di 390 euro dei sindacati è considerata irricevibile dall’azienda. La trattativa è quindi di nuovo in una fase di stallo”.
(Foto: il Torinese)