Artiste contro la violenza sulle donne a cura di Laura Oddo, Liliana Paganini, Francesca Taormina
Proveniente dalla Sala delle Capriate di Palazzo Sant’Elia di Palermo, dove è stata presentata, con grande successo, nel marzo del 2014, a cura della Fondazione Sant’Elia, della Provincia di Palermo e con il patrocinio dell’Arma dei Carabinieri, la collettiva “Io sono il mio grido,” approda ora, fino al 30 settembre, nelle Sale della Pinacoteca Albertina di Torino, per l’alto valore simbolico e sociale del tema trattato, con opere di venti artiste di varia provenienza e differente linguaggio artistico.
Ugo Li Puma, in riferimento alla mostra da lui coordinata, parla di un ‘FIL ROUGE’ che collega la parte artistica all’interpretazione reale del messaggio che si vuole fornire ai visitatori della mostra :- Mi sono ispirato alla ‘PASSIONE DI CRISTO’. Interpretazione della vera ed autentica sofferenza vista tecnicamente, come composizione di un’opera d’arte, nei chiodi ed oggetti connessi.
L’allestimento della mostra, curato dal Designer Ugo Li Puma, si conclude con un omaggio-riflessione sull’argomento dello stesso allestitore. Il “pezzo unico” di Li Puma è calzante in ogni occasione perché l’opera d’arte nasce da un semplice cartone; la tecnica dell’artigiano piemontese sembra ispirarsi all’operato di Michelangelo Buonarroti che trasformava un blocco di marmo in una meravigliosa scultura. Il “coreografo del cartone”, come ama definirsi, spiega l’armoniosa attività di smussare e levigare il cartone in diverse tecniche così da lanciare emozioni, suggestioni e riflessioni sempre diverse. “Saper cambiare musica” trasmettendo la trasparenza, le forme e la leggerezza del cartone. Questo è Ugo Li Puma, designer schivo e riservato ma capace di integrarsi pienamente nel percorso artistico di oltre mezzo secolo.
(Si ringrazia Antonio Chiarenza – GIORNALE WEB www.notiziefoto.it)