Itinerari di storia e cultura del territorio

Sguardi su Moncalieri

Incontri per conoscere la città e il suo territorio. Alla Biblioteca Civica “A. Arduino” Via Cavour, 31. Sulle tracce dei fortunati incontri in Biblioteca sotto il titolo “Da Moncalieri al Piemonte. Itinerari di storia e cultura del territorio”, ideati in collaborazione tra la Biblioteca, l’Assessorato alla Cultura della Città di Moncalieri e il Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis di Torino, riprende il cammino attraverso la storia e le storie di Moncalieri e del suo territorio, per aprire nuovi “Sguardi su Moncalieri”, volti ad approfondire i temi legati all’identità territoriale, nella consapevolezza che è importante il riferimento alle comuni radici per rinsaldare il senso di appartenenza e di radicamento alla comunità. E questo vale per tutti, per i moncalieresi d’antan,ma anche per tutti coloro che qui sono venuti a vivere in anni più recenti. Avere poi lo sguardo aperto al territorio è la condizione naturale di un luogo crocevia di cultura e di culture, capace di creare sinergie come Moncalieri si è dimostrata attraverso i suoi secoli di storia. In collaborazione con la Cooperativa Culturalpe

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Tre gli appuntamenti per la primavera:

Giovedì 9 marzo ore 17,30 GUSTAVO MOLA DI NOMAGLIO Centro Studi Piemontesi Settecento anni fianco a fianco: Moncalieri e i Savoia da Tomaso II a Clotilde

Giovedì 23 marzo, ore 17,30 GIAN SAVINO PENE VIDARI Presidente Deputazione Subalpina di Storia Patria Moncalieri e il suo territorio nello sguardo di Clemente Rovere

Giovedì 6 aprile ore 17,30 MARIA TERESA PICHETTO I luoghi “moncalieresi” di Massimo d’Azeglio, un artista in politica.

Coordinamento ALBINA MALERBA. Negli appuntamenti successivi, in via di definizione, il percorso ci porterà in un viaggio ideale attraverso la città e i borghi di Moncalieri per seguirne i cambiamenti, i fatti sociali, i rivolgimenti ambientali: i luoghi cambiano, gli architetti e gli uomini trasformano il paesaggio urbano, cancellano, ridisegnano, e poi il tempo su tutto fa la sua parte. Ma nella “pietra che dura” risuona l’eco di quanti ci hanno preceduto e come “voce delle cose” le parole frantumano spazio e tempo e ci restituiscono immagini, gusto e fascino dello stratificarsi della nostra storia.