I medici, nonostante le cure, non riescono ad abbassare i livelli della pressione che restano sempre molto elevati
Rischia un ictus, secondo i medici che lo hanno visitato, Francesco Furchì, (nellea foto) l’uomo accusato di essere l’omicida di Alberto Musy.
Dal carcere è stato trasferito nel repartino medico delle Molinette, ma i suoi difensori chiedono che gli siano dati gli arresti domiciliari.
Furchì, che ha sempre sostenuto la propria innocenza ha fatto in questi mesi lo sciopero della fame. I medici, nonostante le cure, non riescono ad abbassare i livelli della pressione che restano sempre molto elevati.
La richiesta dei suoi avvocati è stata avanzata nel corso dell’ultima udienza del processo per la morte del consigliere comunale, a seguito dell’attentato del marzo 2011 per mano del famoso uomo con il volto coperto dal casco Acerbis Nano.
Ieri Furchì, nonostante fosse visibilmente provato, ha seguito l’udienza in tribunale.