IL DOPO FASSINO

Fassino battagliero. E il Pd (forse) torna a sinistra

fassino appendino2STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Direi proprio meglio tardi che mai. Piero Fassino si rilancia come leader nazionale del Pd. Molto, se non tutto, incentrato sul ruolo e sulla persona di Matteo Renzi. Effettivamente gli sono bastati solo due anni ed è passato dalle stelle alle stalle. Piero Fassino chiede e suggerisce tre cose.

Primo:  un vicesegretario operativo del Pd chetosetto appunto pensi al partito o a quello che ne è rimasto. Poi…udite ..udite… ripensare all’Italicum. E, infine,  attuare politiche per le classi sociali più disagiate. Ma sì, magari il pd torna a sinistra. Vedremo. L’impressione è di un Piero Fassino comunque battagliero, come sempre, che non vuole mollare, conoscendolo da alcuni decenni, nel suo stile e carattere. Si sta sicuramente meglio nei panni del vincitore, nei panni di Chiara Appendino, brillante nella sua prima conferenza stampa.

Siamo solo agli inizi ma alcune intenzioni e precisazioni fanno intendere per il meglio. Sui NoTav mi sembra siano stati politicamente scaricati. Elegantemente la sindaca ha precisato che portando le istanze del no ai tavoli istituzionali il Comune non ha potere decisionale o d’interdizione.

Possibilista sul potenziamento delle linee del Metrò. Poi il “piatto forte”, il  Prof. Francesco Profumo Presidente della Compagnia di SanPaolo e Paolo Peveraro Presidente di Iren: “dovete dimettervi”. Richiesta prontamente rimandata al mittente. Quasi sicuramente il Sindaco non ha potere di revocare le nomine. Si dovrà aspettare le scadenze naturali.

C’è stato uno studio dell’Università di Torino sugli ultimi 25 anni, su chi ha ricoperto questi importanti ruoli: 120 persone hanno ruotato consolidando il loro potere. Anche qui vedremo. L’inizio fa ben sperare in un cambiamento reale e radicale.