Nel terzo trimestre 2017 l’export dei distretti del Piemonte continua il suo percorso di crescita a ritmi sostenuti (+14,3%tendenziale) segnando un’evoluzione nettamente migliore rispetto sia al manifatturiero piemontese (+4,8% tendenziale), che alla media dei distretti italiani (4,5% tendenziale). Le esportazioni sono aumentate di 275 milioni di euro rispetto al terzo trimestre 2016, passando da 1.927 a 2.202 milioni di euro. È questo il bilancio della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha diffuso i dati sugli 11 distretti del Piemonte. Il 2017 si è caratterizzato per esportazioni in forte crescita sia nei nuovi mercati che nei mercati maturi. Buone le previsioni per il 2018: le condizioni di domanda estera paiono potersi mantenere positive e ciò consentirà ai distretti piemontesi di proseguire il proprio percorso di crescita, grazie alla competitività che li contraddistingue. “Anche nel terzo trimestre del 2017 l’export dei distretti piemontesi ha continuato a correre – commenta Cristina Balbo, Direttore regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo – Nei primi nove mesi dell’anno, dieci distretti su undici sono in crescita; in termini di valore, il Piemonte si colloca al secondo posto tra le regioni distrettuali italiane per aumento delle esportazioni. Oltre alla conferma degli eccellenti risultati del distretto orafo di Valenza, spicca per intensità di crescita della domanda estera il comparto dell’agroalimentare e della meccanica. In questo scenario, nel 2017 Intesa Sanpaolo ha intermediato regolamenti con l’estero per circa 12 miliardi di euro, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente, mettendo a disposizione delle imprese che puntano sull’internazionalizzazione la propria ampia rete di specialisti. Inoltre, grazie al Programma Filiere attivato nel giugno 2015, la nostra Banca ha sviluppato un nuovo modello di collaborazione con oltre 50 aziende leader di filiere produttive, con il coinvolgimento di circa 800 fornitori che hanno l’opportunità di valorizzare la propria appartenenza alla filiera, anche in termini di maggiore facilità di accesso al credito.”