Cosa manca al nostro tempo dell’effimero? Forse un paradigma interpretativo, ancorato alla memoria del passato ma capace di orientare il futuro. Perché la storia non è un fluire incessante: se si trovano adeguati strumenti di lettura, noteremo l’esistenza di avvenimenti che offrono occasioni per riflettere sulla vita collettiva. La cassetta degli attrezzi la mettono a disposizione i classici, libri che non offrono soluzioni semplificate, ma ripropongono antichi dilemmi, non presentano un’immagine unilaterale ed edulcorata dell’uomo e del mondo, ma danno da pensare. Da questa idea nasce il Festival del Classico, dal 18 al 21 ottobre a Torino, quattro giorni di lezioni, dialoghi, letture, dispute dialettiche, presentazione di libri, spettacoli teatrali, alimentati dalle parole della letteratura e della filosofia, sullo sfondo della storia.
Il Festival del Classico affronta alcune grandi questioni del pensiero occidentale come i problemi e gli interrogativi della giustizia nati nelle antinomie tragiche, la ricchezza e gli insegnamenti dei miti, la nascita della visione scientifica del mondo, la crisi della polis, il concetto di colpa e di responsabilità, l’antico dilemma tra morale e politica. È una rassegna sulla classicità, quindi, dedicata ai grandi temi della Res publica per riannodare i fili della memoria e, nel dar voce ai testi fondamentali per renderli di nuovo vivi e vitali in un confronto aperto con la cultura e la società odierna. È un calendario di incontri con grandi voci per far incontrare i temi del passato e i dilemmi attuali, non solo per valorizzare il nostro patrimonio di tradizioni e di idee ma anche per rilanciare la ricerca di buoni modelli e di buone pratiche per il presente.
Quattro giorni in cui filologi, latinisti, storici, ma anche giornalisti, scrittori e giuristi, si incontrano al Circolo dei lettori (via Bogino, 9) e in altri luoghi della città, come l’aula magna della Cavallerizza Reale (via Verdi, 9), la Sala Plebisciti del Museo Nazionale del Risorgimento (via Accademia delle Scienze, 5), la Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze (via Accademia delle Scienze, 6), le OGR – Officine Grandi Riparazioni (Corso Castelfidardo, 22), il Teatro Carignano (Piazza Carignano, 6), per aprire la cassetta degli attrezzi che i classici ci donano, «libri che – secondo Italo Calvino – quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti».
Sono coinvolti anche gli studenti e studentesse delle scuole e dell’Università di Torino intornei di disputa classica, realizzati in collaborazione con Rete Nazionale dei Licei Classici e USR Piemonte. Durante i giorni del festival, 18, 19 e 20 ottobre, nella sala dei mappamondi dell’Accademia delle Scienze, prende il via il Torneo di disputa classica. Antiche lezioni per moderni dilemmi, in cui, alla maniera dei paesi anglosassoni, due squadre di studenti delle scuole superiori di Piemonte e Valle d’Aosta si sfidano in una competizione retorica strutturata in termini sportivi, cercando ciascuna di fare trionfare la propria verità. Obiettivo è convincere i giudici della bontà delle loro ragioni su temi del mondo antico suscettibili di ricadute culturali nel mondo moderno. È un progetto a cura di Elisabetta Berardi, Marcella Guglielmo e Massimo Manca, realizzato in collaborazione con Accademia delle Scienze, Dibattito e Cittadinanza – Rete del Piemonte, Rete Nazionale dei Licei Classici e Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. La prima semifinale è giovedì 18, ore 15.30, introduce Paola Mastrocola, scrittrice, segue venerdì 19, ore 16 la seconda semifinale, introduce Matteo Nucci, scrittore e infine sabato 20, ore 10.30 la finale, introduce Andrea Marcolongo, scrittrice.
Festival del Classico è un progetto della Fondazione Circolo dei lettori, diretta daMaurizia Rebola, presidente onorario del festival Luciano Canfora, curatori Ugo Cardinale e Massimo Arcangeli. La Nike di Samotracia che compare nella cover è un’opera di Ugo Nespolo. Festival del Classico è realizzato con il sostegno diFondazione CRT, con il patrocinio di Città di Torino, Università degli Studi di Torino, in collaborazione con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, OGR – Officine Grandi Riparazioni, Accademia delle Scienze, Dibattito e Cittadinanza – Rete del Piemonte, Rete Nazionale dei Licei Classici e Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. Partner QC Terme Torino. Media partner La Stampa e Rai Radio3.
GIORNATA INAUGURALE
A Gian Luigi Beccaria, linguista e critico letterario, è affidata la prima lezione del festival,giovedì 18, ore 17 al Circolo dei lettori. È Qualcosa è cambiato. Continuità e durata dei classici nel mestiere di scrivere, dedicata a quanto le scritture del passato influenzino quelle di oggi. Infatti, nei libri del presente – che siano romanzi, saggi o poesie – il classico vive e ritorna, come ispirazione e monito. Ma come avviene questo movimento? Qualcosa, adesso, è cambiato. Fino non molto tempo fa, le novità di rilievo si affermavano secondo una continuità con ciò che è stato, ne sono testimoni autori come Leopardi, Carducci, Pascoli e ancora Ungaretti, Pavese, Fenoglio. E adesso? È ancora così?
Lo stesso giorno, giovedì 18, ma alle ore 18.30, si entra nel vivo con un dialogo tra due intellettuali d’eccezione. A confrontarsi, all’aula magna della Cavallerizza Reale, sono il giornalista Paolo Mieli e il filologo Luciano Canfora, in Viviamo nel dopo Pericle? Dilemmi della politica, sul difficile rapporto tra la morale e l’arte di governare. Infatti «finché fu Pericle a capo del partito democratico la vita politica fu piuttosto onesta, scomparso lui, andò via via peggiorando»: questa la diagnosi di Aristotele, e già di Tucidide, secondo cui la forza dell’ateniese era proprio l’incorruttibilità. Cosa succede oggi? Pericle è davvero scomparso?
PROGRAMMA
Il Festival del Classico prosegue alle ore 21 di giovedì 18 con Quando la vita ti viene a trovare. Dialogo tra Lucrezio e Seneca, al Circolo dei lettori, spettacolo a cura diCompagnia Vetrano Randisi con la drammaturgia del latinista Ivano Dionigi. Divergono su tutto: cosmo, lingua, amore, religione, morte, politica, progresso. Ma entrambi tentano, con la sola ragione, l’assalto al cielo: Lucrezio per affrontare ed eliminare Dio, Seneca per avvicinarsi e rendersi simile a lui. Inutile chiedere loro pace, perché sono naturaliterantagonisti.
Venerdì 19 ottobre, cinque importanti occasioni di approfondimento, a partire dalle ore 11al Circolo dei lettori con I classici hanno un futuro? Riflessioni sulla strada del tempo, dialogo tra Luciano Canfora, storico del mondo antico e filologo dell’Università di Bari,Ivano Dionigi, latinista, professore ordinario di letteratura latina dell’Università di Bologna, e Lucio Russo, fisico, filologo e storico della scienza dell’Università di Roma Tor Vergata. Il mondo classico, fatto di ragione ed equilibrio, cos’ha in comune con questo mondo che delegittima ogni limite? Atene e Roma cosa dicono all’Europa, meta dell’arrivo di nuovi popoli che ne accelera il tramonto? Le parole dei classici come interessano l’uomo tecnologico che, frastornato dall’immensa rete dello spazio, ha smarrito la strada del tempo? L’incontro è aperto anche alle scuole superiori.
Quale forma di governo può assicurare la giustizia nello Stato? È il confronto traMauro Bonazzi, docente di storia della filosofia antica presso l’Università di Utrecht,Giuseppe Cambiano, storico della filosofia alla Scuola Normale di Pisa e Salvatore Veca, filosofo all’Università di Pavia, alle ore 17.30 nella Sala plebisciti del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Si è sempre guardato alle esperienze della politica e della giustizia antica di Greci e Romani, analizzando somiglianze e differenze rispetto alla situazione del proprio tempo, alla ricerca di nozioni riproducibili. Perché i corsi e ricorsi della storia, anche nell’organizzazione e gestione della vita condivisa, siano di insegnamento. ModeraMassimo Mori, filosofo dell’Università di Torino.
Segue, alle ore 18 al Circolo dei lettori, la presentazione Perché la cultura classica(Mondadori) con l’autore Lucio Russo, fisico, filologo e storico della scienza dell’Università di Roma e Sandro Graffi, fisico e matematico dell’Università di Bologna. Perché uno storico della scienza, docente di calcolo delle probabilità, promuove la difesa degli studi umanistici? All’idea che la definizione stessa di cultura non possa separare i campi del sapere si accompagna una proposta: la cultura classica, rivisitata, può riavere quel ruolo unificante svolto in passato e per cui non si è mai trovato un valido sostituto. È il primo incontro diClassica: i libri al festival, rassegna che porta al festival le novità editoriali legate al mondo degli antichi.
Seneca, un filosofo al governo. Tra otium e negotium è la lezione del latinista Ivano Dionigi, venerdì 19 ottobre, ore 18.30 al Circolo dei lettori (via Bogino, 9), intorno alla figura di un uomo fra i più influenti del suo tempo. Si tratta di Seneca che cerca ostinatamente il potere per tutta la vita, per poi rinnegarlo: quando la collaborazione con Nerone diventa impossibile, non solo chiede di ritirarsi a vita privata ma scrive anche De otio, in cui, dopo aver predicato e praticato l’impegno politico, sceglie ed elogia l’otium, che ritiene scelta obbligata per il filosofo, e per tutti.
Conclude la giornata di lavori lo scrittore Alessandro Baricco alle OGR – Officine Grandi Riparazioni, con La giustizia secondo Tucidide alle ore 21, una lettura dal dialogo fra i Melii e gli Ateniesi. Parla di una guerra di 2.500 fa, ma sul tavolo delle trattative ci sono le stesse cose di cui si potrebbe discutere ancora oggi: «Che giustizia c’è se uno dei due è fortissimo? Se c’è uno dei due che tiene l’altro sotto la minaccia di un’arma, è possibile parlare di diritto, doveri e giustizia?». Ingresso libero su prenotazione a org.it/education, i possessori di Carta Plus possono prenotare direttamente al Circolo dei lettori.
Sabato 20 ottobre, ore 10 si apre con Enea e l’Eneide, il laboratorio per bambini dai 5 ai 10 anni a cura di Merende Selvagge. A partire dall’edizione La Frontiera Junior, i dodici libri del poema virgiliano riprendono vita attraverso le parole di Carola Susani e le immagini di Rita Petruccioli, che ci fanno ripercorrere le peregrinazioni di Enea, eroe bello e responsabile. Media partner Giovani Genitori. (Ingresso € 5, prenotazione obbligatoria 011 4326827 | info@circololettori.it, una piccola merenda conclude il laboratorio)
Segue, al Circolo dei lettori, ore 11, il secondo incontro di Classica: i libri al festival #2.Nicola Gardini, latinista e docente all’Università di Oxford, presenta Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo (Garzanti). Il latino – dei grandi autori ma anche quello quotidiano spesso usato in maniera inconsapevole – è un tesoro di significati che ci sfida a entrare in dialogo con il passato, e quindi a conoscere meglio noi stessi. Dimostrandoci che il nostro mondo continua a svilupparsi a partire da antichissime radici che sarebbe impossibile, e sbagliato, ostinarsi a ignorare.
Alle ore 11.30, sempre al Circolo dei lettori, continua Classica: i libri al festival #3 conFederico Condello, docente di Filologia greco-latina e Letteratura e tradizione classica all’Università Alma Mater di Bologna e il nuovo saggio La scuola giusta (Mondadori), eGiuseppina Magnaldi, latinista dell’Università di Torino. Il liceo classico è stato, per tradizione, la scuola della classe dirigente italiana e, anche per questo, oggetto di dileggio. In realtà questi studi – di storia, filosofia, logica, matematica, traduzione, sono un esercizio mentale completo in grado di mobilitare contemporaneamente capacità analitica e intuizione.
A partire da Giustizia e mito (il Mulino) saggio di Marta Cartabia, giudice costituzionale eLuciano Violante, il dialogo di Classica: i libri al festival #4 modera Gustavo Zagrebelsky, alle ore 12, Circolo dei lettori. Nella società di oggi riaffiorano dilemmi del diritto già raccontati nei miti: coscienza individuale vs ragion di stato (Antigone), verità storica vs verità soggettiva (Edipo), legge vs sua opposizione (Creonte). Per quanto emancipata dal primitivo nucleo vendicativo e amministrata con molte garanzie, la giustizia infatti non risana mai del tutto i conti, né per le vittime né per i carnefici.
Classica: i libri al festival #5 continua alle ore 15 al Circolo dei lettori con Ulisse. L’ultimo degli eroi (Einaudi) incontro con l’autore Giulio Guidorizzi, grecista e filologo dell’Università di Torino. Ha espugnato Troia, affrontato tempeste, Ciclopi, Sirene e maghe, vagato per mare anni prima di tornare finalmente a casa. Ma il mito, come la storia, ha sempre un altro lato: l’Odissea è il romanzo originario della letteratura occidentale e Ulisse il primo vero personaggio moderno.
L’ora dei miti. Prometeo contro il potere degli dei arriva alle ore 16. Il laboratorio a cura di Progetto Odeon è per i bambini dai 5 agli 10 anni al Circolo dei lettori. Il mito di «colui che riflette prima» è lo spunto per affrontare temi come l’amicizia, lo scontro con un potere superiore, la libertà. A partire da una narrazione teatralizzata, i bambini si immergono, attraverso il gioco, nelle affascinanti vicende del primo Robin Hood ante litteram. (Ingresso € 5, prenotazione obbligatoria 011 4326827 | info@circololettori.it, una piccola merenda conclude il laboratorio)
Classica: i libri al festival #6 è con Arcipelago (Einaudi), nuovo saggio di Giorgio Ieranò, docente di Letteratura greca all’Università di Trento, e Olimpia Imperio, docente di italianistica all’Università di Bari, ore 16 al Circolo dei lettori. Il diario di viaggio nel tempo e nello spazio racconta l’intreccio di mito e realtà, storia e leggenda, che da sempre caratterizza l’Egeo. Mare mitologico di prodigi, paesaggio di labirinti e di colossi, di vulcani e di palazzi, ospita terre sacre, accoglie luoghi arcani e da millenni è anche scenario della grande storia europea.
La lezione di Piero Boitani, filologo, critico letterario della Sapienza di Roma, è alle ore 16.30 al Circolo dei lettori, si intitola Usare clemenza ai sottomessi, schiacciare i superbi. Roma, l’impero e l’anti-impero. La frase con cui Anchise indica a Enea il compito fondamentale della futura Roma è una costante della politica romana per circa mille anni: da una parte, la strategia di inclusione e assimilazione (e di tolleranza), dall’altra, la conquista, o la repressione, nei confronti di coloro che non si sottomettono. Ma cosa pensano di tutto questo i “superbi”, i ribelli?
Sabato 20 ottobre, ore 17, protagonista è Eva Cantarella con il nuovo saggio, presentato in anteprima, Gli amori degli altri (La nave di Teseo), inserito nella rassegna interna al festival, Classica: i libri al festival #7, all’Aula Magna, Cavallerizza Reale. Storica dell’antichità e del diritto antico presso l’Università di Milano è stata global professor alla New York University Law School. Tra le sue opere ricordiamo L’amore è un dio. Il sesso e la polis e L’ambiguo malanno. Condizione e immagine della donna nell’antichità greca e romana, entrambi per Feltrinelli. In libreria dal 31 ottobre, il saggio in discussione racconta trenta storie d’amore diversissime tra loro, da Zeus, il primo molestatore seriale della storia Occidentale a Cesare, il marito di tutte le moglie e la moglie di tutti i mariti.
Segue alle ore 18.30 al Circolo dei lettori (via Bogino 9) Parole antiche nella Costituzione italiana. Etimologia e significati, lezione di Gianmaria Ajani, rettore Università di Torino,Luciano Canfora, filologo e Giovanni Maria Flick, giurista, modera Giuseppe Laterza, editore. Le leggi sono incastri di parole così potenti da organizzare la vita dei popoli. Responsabili della convivenza degli uomini, accolgono e sfidano il tempo: conseguenza delle esperienze di ieri, devono saper gestire il presente con un occhio sempre attento ai cambiamenti. Quelle fondanti sono antiche, ma non passate.
Conclude la serata la lezione del grande Roberto Vecchioni, sabato 20, ore 21 all’Aula Magna, Cavallerizza Reale (via Verdi 9), che prima di dedicarsi alla musica, è stato assistente di storia delle religioni all’Università Cattolica di Milano dove si è laureato nel 1968, proseguendo poi per trent’anni la sua attività di insegnante di greco, latino, italiano e storia nei licei classici.
Maurizio Bettini è la prima voce di domenica 21, ore 11, al Teatro Carignano (piazza Carignano 6), con Narrare il mondo classico. Il racconto dei miti tra Atene e Roma, lezione del classicista e scrittore, docente di filologia classica Università di Berkeley e all’Università di Siena dove ha fondato il Centro Antropologia e Mondo antico. Da oltre duemila anni i miti continuano a porre interrogativi. Sono solo narrazioni affascinanti, talora bizzarre, oppure celano verità profonde e inaudite rivelazioni? Vanno conosciuti perché innanzitutto tramandano regole e significati di una cultura, e mettono a nudo le passioni, i dilemmi e le inquietudini della modernità.
Segue, sempre al Teatro Carignano, la lectio conclusiva del filologo Luciano Canfora,Antica e moderna res publica, percorso fra leggi e norme, visioni della collettività e dell’uomo, a partire dalla Costituzione degli Ateniesi dello Pseudo-Senofonte, dall’Epitafio di Pericle e da Le Supplici di Euripide, utili da (ri)leggere perché molto più contemporanee di quanto erroneamente si possa pensare.
Festival del Classico è anche un viaggio ad Atene, Il fascino dell’eternità, dall’11 al 14 aprile 2019 con lo scrittore Matteo Nucci, che al mondo antico ha dedicato i suoi studi e incentrato reportage, saggi e romanzi (come Le lacrime degli eroi, Einaudi). In programma anche gli incontri con lo scrittore Petros Markaris e l’artista Mary Zygouri (info circololettori.it).
Informazioni
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.
I possessori della Carta Plus del Circolo dei lettori possono prenotare il posto in sala (011 4326827 | info@circololettori.it).
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