Scopri – To Alla scoperta di Torino




E’ storia antica, è poesia. Grappoli ghiacciati, neve, luce del chiarore della luna. Nasce così il “vino del ghiaccio” valsusino. La viticoltura, nell’alta Val di Susa ha origini remotissime sui ripidi versanti lungo il cammino della Dora Riparia che percorre la valle, e questo quando ancora nell’astigiano non si parlava di coltura delle viti essendo quelle terre ancora acquitrinose. Secoli e secoli fà, sono state le comunità monastiche che assistevano i pellegrini, furono le locande sorte per alloggiare e sfamare i viaggiatori a dare impulso alla produzione e allo smercio del vino, quando i viandanti percorrevano la via franchigena verso la Francia e viceversa. Il vino del ghiaccio, prodotto anche in altre parti del mondo, tra cui il Canada, è particolare per molti aspetti che lo differenzia sostanzialmente dagli altri vini. Le uve si lasciano sui tralci fino all’inverno inoltrato e la vendemmia avviene a temperature di – 8 gradi circa e nelle ore notturne, di solito al chiarore della luna o all’alba e assolutamente a mano. Le uve raccolte vengono poi subito pigiate ancora ghiacciate ed il mosto ottenuto si pone a riposare sino all’autunno successivo. Di un colore tra il rosato ed il dorato, l’azione del freddo gioca un ruolo importante in quanto libera al massimo tutto il suo tenore zuccherino. Infatti gli acini rimasti al sole, al freddo, al disgelo, sono intensamente ricchi di profumi. Spesso si vedono le viti avvolte da reti per ripararle dagli uccelli che potrebbero danneggiarne gli acini.
Questo vino si accompagna ai dessert ma anche ai formaggi mediamente erborinati e serviti con la marmellata di mirtilli o di altri frutti di montagna. E’ sicuramente un vino ” da meditazione” figlio del freddo e dell’inverno ma anche della passione e della cura di chi lo produce, partendo dalle locali uve Avanà. Chiomonte ne è la culla a beneficio di tutta la valle. Lunga vita al prezioso vino del ghiaccio valsusino nonostante le temperature poco invernali di questa stagione e lunga vita agli agricoltori, ai produttori, a quanti lavorano ed amano questa antica terra valsusina, ricca di storia, di bellezza e di produzioni uniche, tramandate nei secoli.
Patrizia Foresto
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IL 2 FEBBRAIO
Sospeso a 150 metri sulla città di Torino, nel grattacielo di Intesa Sanpaolo progettato da Renzo Piano, e circondato da una serra bioclimatica sorge il Ristorante Piano35: un posto unico, pensato per evadere dalla città, dove assaporare una cucina stellare. Una stella Michelin ottenuta e confermata per il quinto anno di seguito grazie ad una sinergia di personalità: l’esperienza dello chef Marco Sacco insieme a Christian Balzo, chef resident, e a Denis Zanghirella, direttore della struttura. |
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Piano35 si trova all’interno della serra bioclimatica dell’edificio, un ambiente unico in quanto giardino d’alta quota che si sviluppa dal 35° al 37° piano. |
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Ogni menu può essere assaporato nella versione light o in quella completa, a seconda che si scelgano quattro o sette portate. A pranzo il servizio bistrot si fa più easy. |
Ha riaperto La Pista, il ristorante sul tetto del Lingotto a Torino.
Lo chef Fabrizio Tesse ha concluso la sua consulenza il 31 dicembre per proseguire alcuni personali progetti. Il Gruppo Gerla ringrazia chef Tesse per il percorso gastronomico fatto insieme e dà il benvenuto ad Alessandro Scardina.
Giovane e deciso, lo chef Alessandro Scardina, in arrivo da Villa La Bollina a Serravalle Scrivia, vanta un percorso professionale internazionale di oltre 15 anni tra Inghilterra, Australia, Grecia, Spagna e Scandinavia. Ed è proprio dalla sua esperienza nei ristoranti più blasonati di tutto il mondo che arrivano i sapori che si ritrovano nella cucina di Scardina, una cucina che abbraccia la tradizione ma che spinge sull’acceleratore dell’innovazione, una cucina mai monotona o ripetitiva, che osa e azzarda, stupisce e sperimenta.
Tocchi fusion ed esotici, influenze giapponesi e peruviane, vanno ad amalgamarsi con preparazioni classiche e materie prime di qualità, rigorosamente stagionali, per una varietà di suggestioni capace di declinare in chiave contemporanea anche la tradizione più pura.
La proposta culinaria pensata da chef Alessandro Scardina per il ristorante La Pista, gestito da Gerla 1927, prevede tre menù che ben si adattano a tutti i tipi di esigenze e palati. Il primo è Trust, il menù più coraggioso e stravagante, molto estero ed estroso, contemporaneo e personale, come un “atto di fiducia” verso lo chef, sicuro di riuscire a conquistare il commensale con i suoi accostamenti ricercati e inediti. Alcuni esempi? Granchio e rafano, manzo e ricci, merluzzo e mais, banane e bacon… Il secondo menù è Botanic World, cinque portate completamente vegetariane caratterizzate da preparazioni attente e abbinamenti vegetali inaspettati, come kale e mango acerbo, patata e cocco, primo fiore e Kombucha. Il terzo, immancabile, è Radici, Gli Essenziali, un menù che celebra la tradizione e la cucina piemontese con qualche variazione di prodotto, come il vitello tonnato fatto con il sotto filetto alla brace invece del girello, per un sapore più intenso e gustoso. Immancabili e molto amati dallo chef gli Agnolotti del Plin, rigorosamente con pasta solo tuorli e ripieno ai tre arrosti: coniglio, manzo e maiale.
Ad accompagnare Alessandro Scardina nella sua nuova avventura sul tetto del Lingotto una brigata salda e coesa, all’interno della quale spiccano il sous chef Daniele Lo Grasso, Davide Sterrantino, maître e sommelier, Mattia Dagnelli vice maître di sala e Evi Polliotto, pastry chef.
La Pista – Via Nizza 262, Torino – Tel. 011.19173073
La cottura al forno le rende leggere, croccanti fuori e morbide dentro
Un ottimo secondo adatto ad ogni occasione. Le polpette sono semplici e veloci da realizzare, apprezzate da grandi e piccini si possono preparare con svariati ingredienti e non deludono mai. La cottura al forno le rende leggere, croccanti fuori e morbide dentro.
Tutte da gustare!
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Ingredienti:
300gr. di avanzi di carne di pollo o vitello arrosto
2 patate lesse
3 uova intere
2 cucchiai di olive taggiasche
40gr. di parmigiano grattugiato
1 limone
Un ciuffo di prezzemolo
Pangrattato q.b.
Sale, pepe q.b.
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Mettere nel mixer la carne con le patate, due uova intere, il parmigiano, il prezzemolo e la buccia del limone grattugiata. Tritare il tutto sino ad ottenere un composto omogeneo ma non troppo fine. Tritare le olive ed aggiungere al composto, salare e pepare. Formare le polpette pressandole leggermente, passarle prima nel rimanente uovo sbattuto e poi nel pangrattato. Cuocere in forno a 200 gradi per circa 25 minuti o sino a doratura.
Paperita Patty
Tante occasioni per assaggiare il meglio dell’enogastronomia italiana e festeggiare insieme!
Quest’anno Eataly compie 17 anni. Nel gennaio del 2007 iniziava la sua avventura aprendo le porte del primo punto vendita, quello nell’ex opificio Carpano al Lingotto di Torino, un luogo inedito dedicato alla valorizzazione e al racconto del meglio delle tradizioni enogastronomiche italiane. Da 17 anni ormai Eataly si occupa di raccontare incredibili storie i cui protagonisti sono i produttori, i luoghi e i prodotti del nostro Paese. In questi ultimi mesi, inoltre, è stata lanciata la prima linea di prodotti a marchio Eataly e posta particolare attenzione alle unicità come il pane fresco, i formaggi del caseificio interno, la selezione di olio, vino e non solo.
È quindi il momento di celebrare i successi dell’anno appena passato e brindare alle sfide future insieme. Per farlo Eataly ha selezionato tantissimi prodotti di qualità che propone a prezzi irresistibili: quelli indispensabili per la spesa quotidiana ma anche le chicche gastronomiche da concedersi in momenti speciali, così come i grandi classici della tradizione nostrana, quelli di piccoli produttori virtuosi e tanto altro. Fino al 4 febbraio ecco le migliori offerte dell’anno, con tanti prodotti a meno di 2 € e sconti imperdibili, in negozio e online: la polpa di pomodori coltivati al sole della Sardegna, Marca Antonella, dal gusto intenso e casereccio, il riso Carnaroli di Falasco, ideale per preparare risotti da veri chef, o il caffè 100% Arabica della bottega Vergnano, una pregiata miscela dall’aroma rotondo e studiata in esclusiva per Eataly. E poi il gorgonzola Dop dolce del Caseificio Brusati, con la sua consistenza fondente e cremosa, la mortadella classica di Negrini, prodotta con sole carni selezionate italiane e Presidio Slow Food. E ancora il Barolo Brandini, l’olio extravergine d’oliva nella latta da 5l di Roi, il gin Pure Organic di Engine, la pasta Rigorosa, i canestrelli di Baratti & Milano. E questo è solo un assaggio! Un’occasione unica per iniziare il nuovo anno all’insegna del gusto e arricchire la dispensa con il meglio dell’enogastronomia italiana a un prezzo più conveniente.
Per il compleanno di Eataly, inoltre, la Scuola di Lingotto apre le sue porte per un Open Day unico: sabato 20 gennaio vieni a scoprire i corsi di cucina, pasticceria e degustazione per imparare a cucinare divertendosi, con un ricco programma di eventi per tutta la giornata a un prezzo davvero speciale.
Pasta fresca
Ami la pasta fresca ma non sai da dove iniziare per prepararla? Guidati da una docente d’eccezione, Elena Spisni @bastachesiapasta, impareremo tutti i segreti e le antiche tecniche dell’arte della pasta fresca all’uovo!
Pasta sfoglia
Una lezione per imparare a utilizzare la pasta sfoglia in modo creativo, sia in versione dolce che salata.
Manine in pasta
Insieme alle maestre di Eataly, i piccoli chef si possono divertire in cucina e imparare una ricetta speciale, da rifare poi a casa con mamma e papà.
Il risotto
Vorresti scoprire come cucinare un risotto a regola d’arte? Ecco lo showcooking perfetto, per diventare un professionista di risotti!
Dolci al cucchiaio
Il corso ideale per chi vuole imparare tutti i segreti per realizzare dolci al cucchiaio belli da vedere e buoni da mangiare.
I vini Fontanafredda
Una degustazione guidata per scoprire una delle più importanti case vinicole piemontesi e le sue migliori bottiglie.
Workshop kokedama
Metti le mani nella terra e crea un kokedama, una sfera di terra ricoperta di muschio con al suo interno una pianta. Durante questa lezione insieme a Valeria Icardi @bottegabotanica, potrai preparare la tua creazione utilizzando la pianta del caffè, per dare vita a un kokedama unico e personale!
Cucinare in famiglia
Uova, farina e tanta fantasia: basta mettere le mani in pasta per dar vita a golose ricette, in compagnia di mamma o papà!
La pizza fatta in casa
Un appuntamento dedicato alla preparazione della pizza, dalla scelta del lievito e della farina, fino alla realizzazione dell’impasto. L’occasione unica per scoprire tutti i segreti del mondo del lievito e della farina.
Per maggiori informazioni: www.torino.eataly.it
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A partire da mercoledì 10 gennaio porterà gli spettatori alla scoperta dei sapori esotici
Prenderà il via un nuovo programma in onda su RBE TV a partire da mercoledì 10 gennaio per un ciclo di sei puntate dal titolo “Tastè Partout, dal campo alla cucina”, dove sarà alla conduzione del primo format televisivo il ‘gastronomade’ giornalista torinese Vittorio Castellani, più noto come chef Kumalé.
Da più di trent’anni Vittorio Castellani viaggia attraverso i contenenti per scoprire e divulgare molteplici culture culinarie e da molti è ritenuto il massimo esperto italiano di cucine nel mondo.
La sua esperienza, unita alla professionalità e alla sua attitudine alla narrazione dinamica, frutto di anni di giornalismo radio TV, costituiranno il cuore del programma in onda ogni mercoledì sul canale 87 del digitale terrestre in Piemonte nelle province di Torino, Asti e Cuneo e visibile anche online attraverso il sito www.rbe.it
L’idea del format è semplice ma assolutamente innovativa, vale a dire raccontare alcuni ingredienti esotici, tropicali e subtropicali coltivati a km. 0, grazie a una nuova generazione di giovani agricoltori e start up che stanno sperimentando nuove forme di agricoltura e di produzioni nelle nostre campagne. In ognuna delle sei puntate in programma a ciascun coltivatore verrà abbinato uno chef talentuoso di un ristorante esotico e non, che interpreterà i prodotti del campo in una serie di ricette in grado di esemplificarne l’uso in cucina, sottolineandone le caratteristiche e i sapori, tra aneddoti e curiosità, tra tradizione e innovazione.
Se nell’epoca delle grandi scoperte geografiche e dei traffici coloniali erano i pomodori, il mais, le patate o il cacao a sorprenderci e a entrare nelle nostre cucine per diventare protagonisti di tanti nuovi piatti, oggi si coltivano centinaia di nuova specie, ancora tutte da scoprire per gli italiani. Ci attendono nuove frontiere del gusto.
Vittorio Castellani, considerato il massimo esperto in Italia di cucine del mondo, viaggia dai primi anni Novanta, attraverso cinque continenti per conoscere e divulgare le culture gastronomiche “altre”; con Tastè Partout porterà i telespettatori in viaggio alla scoperta di piante enormi esotiche le cui radici si incontrano oggi da una terra inedita a quella dei campi del Piemonte.
Mercoledì 10 gennaio alle ore 21 la prima puntata avrà come titolo ‘Aromatiche esotiche alle porte di Torino: dalle Ande al Fujiyama”.
Uniamo oriente e Sud America con 1500 piante aromatiche dai sentori inediti, ottime per essere trasformate sia in cibo sia in cocktail e software drink. Dal vivaio fratelli Gramaglia ddiCollegno si passa al ristorante Azotea di Torino, guru della cucina fusion nikkei, che interpreta le aromatiche nella tradizione andino-peruviana e nella cucina giapponese.
La puntata della settimana successiva, mercoledì 17 gennaio, alle 21, avrà come titolo “Brassicacee orientali, sono cavoli vostri!”. A sorpresa, infatti, le brassicacee orientali crescono bene anche nell’hinterland torinese, dando vita a involtini, zuppe o semplicemente saltate al wok. La cucina cinese di silvia lingotto del Ristorante ZhengYang con le sue tradizioni farà da sfondo a tutta la puntata, che si aprirà a Venaria, nei vivai Licciardi.
Gli altri interventi del mese di gennaio verteranno il 24 gennaio sulla tematica del “Moso”, sua eccellenza il bambù d’alta Langa. In questa puntata Vittorio Castellani condurrà alla scoperta di un enorme bambuseto in alta Langa nel terreno dell’azienda agricola Moso di Cravanzana, luogo inedito e magico della campagna piemontese. Il compito di trasformare i germogli di bambù in tre piatti esclusivi spetterà alle Petit Restaurant Japonaise di Avigliana.
MARA MARTELLOTTA
La Cotoletta alla Piemontese è indubbiamente la novità culinaria dell’anno e in particolare della cucina piemontese. Il piatto ideato da Mino Giachino, il grande sostenitore della TAV, sta rilanciando il consumo della carne di razza piemontese e dei formaggi tipici delle nostre vallate alpine. Aumentano i ristoranti che l’hanno inserita nel menu in Città e nelle località di montagna. Accompagnata da un bicchiere di Nebbiolo giovane e dai grissini della collina piemontese sta trovando il suo spazio e incuriosisce piemontesi e turisti.
Nella foto il manifesto affissione nei ristoranti firmato dall’assessore regionale alla agricoltura Protopapa