GUSTO- Pagina 20

Nuova stagione per il QUBI’ di via Parma

18 Settembre 2024 dalle 17:00 alle 21:00

Aperitivo e incontro per raccontare tutte le novità

Via Parma 75/C Torino

 

La buona tavola, la musica, i libri, il teatro, i laboratori didattici, i corsi di cucina: questi sono i contenuti della nuova stagione del QUBÌ a Torino.

Occorre mettersi in gioco q.b. per rilanciare un calendario di appuntamenti ed eventi fitto come quello del QUBI. Per chi ancora non la conoscesse QUBÌ (Quanto Basta) – acronimo dell’equilibrio dei sapori nelle ricette italiane – èun’associazione culturale di Torino situata nel Borgo Rossini, tra Via Parma e la Dora. Fondata nel 2010 come scuola di cucina, QUBI vuole valorizzare e promuovere il cibo come espressione della cultura, e contemporaneamente promuove il rispetto per la natura e l’ambiente che ci circonda.

L’Associazione Culturale QUBÌ è divenuta nel tempo un accogliente punto di riferimento per il quartiere, grazie alla ristorazione di qualità, ai numerosi eventi culturali, all’attenzione ai prodotti locali e all’eco-sostenibilità. QUBÌospita il centro distributivo dell’ALVEARE CHE DICE SI, mercato on-line di produttori sostenibili locali, e possiede al suo ingresso un distributore di acqua microfiltrata, naturale e frizzante, per contrastare l’inquinamento e ridurre notevolmente il consumo di plastica.

Il prossimo 18 Settembre, proprio per fare conoscere e fare rete con i cittadini del Borgo e non solo, QUBÌ organizza un aperitivo (gratuito con prenotazione obbligatoria) per raccontare e raccontarsi e presentare la nuova stagione eventi 2024/2025 per adulti e per bambini.

L’ingresso è riservato ai soci.

Per chi volesse partecipare scrivere – info@qubitorino.it – telefono a 3500543432

QUBÌ Via Parma 75/c Torino

Io, Barolo 2024

Sabato 7 settembre 2024 il tradizionale appuntamento della Strada del Barolo e grandi vini di Langa, che ha come protagonisti assoluti il Barolo e i suoi produttori, ha fatto ritorno a Roddi: il borgo medievale e l’imponente castello hanno fatto da cornice all’undicesima edizione di Io, Barolo.

Dalle 17.00 alle 22.00 34 produttori di Barolo sono stati i protagonisti di una degustazione itinerante da in Piazza Umberto I al giardino del castello, da cui si gode un panorama suggestivo sui vigneti e le colline patrimonio Unesco nel cuore dell’area di produzione del Barolo, dove il pubblico nazionale e internazionale ha avuto l’occasione di assaggiare cru e annate differenti di Barolo e altri vini del territorio.
Dalle 16.00 alle 17.00 si è tenuto anche il salotto-degustazioneVignaiole in Langa: le artigiane del vino si raccontano“, condotto dal giornalista enogastronomico Danilo Poggio, all’interno del castello medievale appena restaurato, con gli interventi di Sara Vezza, titolare della cantina Sara Vezza e Josetta Saffirio di Monforte d’Alba, e Denise Marrone, titolare della cantina Marrone di La Morra, che hanno raccontato la loro esperienza e presentato in degustazione un vino particolarmente rappresentativo delle loro aziende, non presente nella degustazione principale: Barolo Docg Castelletto “Riserva Millenovecento48” 2017 – Josetta Saffirio e Barolo Docg Bussia 2013 – Agricola Gian Piero Marrone.
Presenti stand gastronomici dei produttori associati alla Strada del Barolo e show cooking a cura della Strada del Riso Piemontese di qualità.
L’evento è stato organizzato dalla Strada del Barolo e grandi vini di Langa, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e con il patrocinio dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato e della Barolo & Castles Foundation, grazie alla collaborazione di Comune e Pro Loco di Roddi e di Turismo in Langa.
PRODUTTORI DI BAROLO PRESENTI:
  1. ArnaldoRivera, Castiglione Falletto (CN)
  2. Boasso Franco, Serralunga d’Alba (CN)
  3. Borgogno Francesco, Barolo (CN)
  4. Bosco Pierangelo, La Morra (CN)
  5. Bric Cenciurio, Barolo (CN)
  6. Cadia, Roddi (CN)
  7. Casa Baricalino, Novello (CN)
  8. Casa E. di Mirafiore & Fontanafredda, Serralunga d’Alba (CN)
  9. Cascina Mucci, Roddino (CN)
  10. Costa di Bussia – Tenuta Arnulfo, Monforte d’Alba (CN)
  11. Diego Morra, Verduno (CN)
  12. Dosio Vigneti, La Morra (CN)
  13. Franco Conterno, Monforte d’Alba (CN)
  14. Fratelli Serio & Battista Borgogno, Barolo (CN)
  15. Gigi Rosso, Castiglione Falletto (CN)
  16. I Brè, Verduno (CN)
  17. La Biòca, Serralunga d’Alba (CN)
  18. L”Astemia, Barolo (CN)
  19. Le Strette, Novello (CN)
  20. Marrone, La Morra (CN)
  21. Monchiero F.lli, Castiglione Falletto (CN)
  22. Moscone, La Morra (CN)
  23. Olivero Mario, Roddi (CN)
  24. Podere Gagliassi, Monforte d’Alba (CN)
  25. Podere Ruggeri Corsini, Monforte d’Alba (CN)
  26. Rizieri, Diano d’Alba (CN)
  27. Rocche Costamagna, La Morra (CN)
  28. Sara VezzaJosetta Saffirio, Monforte d’Alba (CN)
  29. Tenuta Cucco, Serralunga d’Alba (CN)
  30. Vietti, Castiglione Falletto (CN)
BANCO D’ASSAGGIO DEL BAROLO:
  1. Broccardo, Monforte d’Alba (CN)
  2. Negretti, La Morra (CN)
  3. Poderi Luigi Einaudi, Dogliani (CN)
  4. Silvano Bolmida, Monforte d’Alba (CN)
STREET FOOD:
  1. Beppino Occelli, Farigliano (CN)
  2. Cascina Boschetto, Stazzano (AL) e Cascina Roveta, Bubbio (AT)
  3. Cascina Buschea, Rodello (CN)
  4. Fork in Travel, Acqui Terme (AL)
  5. Golosalba, Diano d’Alba (CN)
  6. L’Ora Giusta – Bistrot in Langa, Roddi (CN)
  7. Mosto Ardente, Castellino Tanaro (CN)
  8. Roascio Marinella, Ceva (CN)
  9. Salumificio Benese, Bene Vagienna (CN)
  10. Strada del Riso Piemontese di qualità con Riso Scagliotti, Fontanetto Po (VC)
Ecco alcuni vini che mi sono particolarmente piaciuti:
BRIC CENCIURIO
BAROLO
BAROLO MONROBIOLO DI BUSSIA 2018
Vigna del 1960
Terreno calcareo compatto con presenza di argilla e marne bianche sottili
Vinificato in acciaio poi 24 mesi di botti rovere Slavonia da 1500
Naso : fantastico, elegante , OLD style
Bocca: avvolgente ,elegante con un bellissimo finale old style , frutti di sottobosco
BOSCO PIERANGELO
LA MORRA
BAROLO BOIOLO 2019
Vigna di 25 anni vicino a rocca dell’Annunziata 30 giorni sulle bucce vinificato in acciaio poi 24 mesi botti di rovere francese da 3000
Naso: molto equilibrato ed elegante
Bocca: pulito ,old style fantastico e pienissimo
ancora con margine di miglioramento
BOASSO FRANCO
SERRALUNGA
BAROLO LAZZARITO 2020
Vigna di 15 anni , versante Ovest ,terreno calcare pieno 45 giorni sulle bucce di cui 30 cappello sommerso vinificato in acciaio poi 36 mesi di cui sei mesi in Barrique da 1000 e 30 mesi in botte di rovere di Slavonia da 2500
Naso: assolutamente un’esperienza sensoriale
Bocca: elegante e complesso muta ogni mezz’ora a migliorare con uno stile OLD style pur mantenendo una perfetta identificazione der descrittori
Uno dei miei preferiti della giornata!!
ARNALDO RIVERA
BAROLO 11 COMUNI 2019
Blend dei Baroli degli 11 comuni , vinificato in cemento e poi 26 mesi di botte di rovere di grandi dimensioni e poi di nuovo cemento per assemblare le masse.
Naso: ha bisogno ancora un po’ di Bottiglia ma ben assemblato
Bocca: sempre pulito con molti descrittori precisi old style
VIETTI
CASTIGLIONE FALLETTO
BAROLO CASTIGLIONE 2020
Blend di vigne di 9 comuni ,vinificato in acciaio poi 30 mesi di botte di rovere di Slavonia da 3000 a 6000 poi di nuovo acciaio
Naso: fresco, frutta
Bocca: fresco, elegante, old style, pulito e bel finale equilibrato
JOSETTA SAFFIRIO
MONFORTE
BAROLO CASTELLETTO RISERVA 2017
Vigna del 1948, vinificato in cemento poi 48 mesi di Barrique con tostatura leggera e di diversi passaggi, poi di nuovo cemento
Naso:Pulito ,elegante, vegetale
Bocca: fantasticamente elegante e pulito, conserva descrittori precisi anche nel finale
ROCCHE COSTAMAGNA
LA MORRA
NEBBIOLO ROCCARDO 2022
Vigna La Pisotta 20 anni ,Marne blu e vento , ultima ad essere vendemiata, metri 420, parte alta di Serradenari , 5 giorni sulle bucce poi 10 mesi di botti di rovere di Slavonia da 2200 e 3200
Naso: pulito descrittori di sottobosco ,lampone
Bocca: Pulito ed elegante, mantiene una freschezza in bocca che invita alla beva
Il mio Nebbiolo preferito della giornata !!
ROCCHE COSTAMAGNA
LA MORRA
ROCCHE DELL’ANNUNZIATA RISERVA 2017
42 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio poi 24 mesi in botte di rovere di Slavonia da 2200 e 3200 poi di nuovo acciaio. La parte alta della Vigna ha clone michet con acini piccoli .
Naso: pulito, frutta matura
Bocca: complesso ,fine ed elegante con un finale persistente ed armonico.
RIZIERI
LA MORRA
BAROLO SILIO 2019
Vigna del 1983, mt 300 ,terreno argilloso poco calcareo e poco sabbioso , esposiz S/E , vinificato in acciaio poi 24 mesi di botte di rovere di Slovenia da 2500 poi di nuovo acciaio
Naso: Fresco, pulito
Bocca: pulito, ancora duro ,necessita ancora di bottiglia ma molto ben impostato, con descrittori old style e marasca
MONCHIERO
CASTIGLIONE FALLETTO
BAROLO ROCCHE DI CASTIGLIONE 2020
Versante S/E , vinificato a cappello sommerso e poi botti da 5000 × 24 mesi
Naso: Intenso e balsamico al naso, elegante, fiori appassiti, spezie dolci, note vanigliate, bel frutto.
Bocca: elegante, dotato di buona struttura e trama tannica importante ma ben amalgamata nell’insieme, bel frutto, accenni di legno, lunga la persistenza su sentori di radice di liquirizia.
Uno dei miei preferiti della giornata .
LE STRETTE
NOVELLO
NAS-CËTTA 2023
Vitigno bianco fantastico , vero tesoro da conservare di Langa . In questo caso l’espressione veramente ai massimi livelli. Quattro vigne assemblate . Terreno bianco e compatto
Naso: floreale ed intenso, già presente TDN
Bocca: fantastico equilibrio e pulizia e bellissimi percettori vegetali ed TDN
In questo caso si vede che la mano del produttore fa la differenza.
GIGI ROSSO
MONFORTE
BAROLO BRICCO SAN PIETRO 2019
Marna calcarea, versante sud ovest a Monforte, 50 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio poi 30 mesi di botte di rovere Slavonia e poi di nuovo acciaio
Naso: vegetale e mentolato
Bocca: pieno e persistente con sentori di cioccolato e tabacco tipici old style
Luca Gandin

Ovada incontra Torino

 

Un territorio, la sua storia e i produttori dell’Ovada Docg.

Giovedì 05 Settembre 2024 dalle 15.00 – 21.00

presso Sede AIS Piemonte

Via Modena 23, 10153 Torino

 

 

 

Si è svolto un bell’incontro con banchi di degustazione presenti oltre 19 produttori del territorio ovadese e due Masterclass sul Dolcetto di Ovada .

 

In particolare alle 18.30 la Masterclass

Ovada: il racconto di un terroir che sfida il tempo

Ha dimostrato come il dolcetto di Ovada abbiamo raggiunto dei livelli qualitativi molto interessanti e che durano nel tempo .

Il disciplinare del 2013 comprende 22 comuni

Almeno 12 mesi di affinamento in acciaio/ legno

L’Importante influsso della brezza marina , presenza in alcune zone di terra bianca franco limosa ,terre rosse ( recente scoperta) vicino a Gavi, il clima secco portano l’Ovada ad avere

Colore rosso splendente, tannini significativi, acidità moderata, media struttura, potenziale evolutivo e versatilità in tavola .

Annate assaggiate dal 2021 fino al 2008 .

Ecco i miei preferiti tra quelli degustati in Masterclass e ai banchi:

ALVIO PRESTARINO 2020

Naso : viola , amarena , pulito

Bocca : piacevole, armonico , pulito, finale LTime

ALVIO PRESTARINO RISERVA 2018

15 g Buccie poi acciaio 24 mesi di tonneux vigna 30 anni ,terreno rosso argilloso

Naso: fresco e pulito

Bocca:tannicita’ elegante e complessa con un finale Ltime

CA DEL BRIC

TRE LUSTRI 2016

Mt 350 , terreno calcareo con Marne e arenarie su antico fondale marino

Vinificato in acciaio poi 50 mesi di Botti grandi di rovere poi 12 mesi di bottiglia

Naso: elegantissimo con note di ciliegie e lampone e di fragole di bosco.

Bocca: elegante, trama tannica , legno ben dosato

Il mio preferito della giornata!

PASCHETTA VINI

AMBIZIOSO 2019

6 giorni sulle bucce vinificato in acciaio per 18 mesi e poi bottiglia

Naso: vegetale, sentori di bosco e felce

Bocca: frutto ,fragole di bosco ,molto armonico

LA PIRIA

MONFERRATO 2018

80% Albarossa 20% Merlot

15 gg sulle Bucce , acciaio e poi almeno 12 mesi Barrique di Allier , vigne di 25 anni

Terreno marnoso con pietra sotto i 70 cm

Naso: frutta piacevole , con descrittori ben definiti

Bocca: frutta armonica , pulito  , bel finale elegante

Ovviamente l’organizzazione dell’Ais Torino è stata perfetta sia durante la Masterclass dove si è potuto anche assaggiare delle specialità gastronomiche di giovani chef e sia per il servizio durante tutta la manifestazione.

Alla prossima !

Luca Gandin

Aromi d’Italia, appuntamento a Torino con la bagna caoda

Il progetto “Aromi d’italia” fa parte del contesto “Scopri l’Italia che non sapevi- Viaggio Italiano” ed è concepito come un tour alla scoperta della cucina italiana attraverso la quale le ricette regionali diventano una vero e proprio profumo.

Per il Piemonte l’appuntamento è fissato lunedì 2 settembre.

Aromi d’Italia prende spunto dal convincimento che l’aroma abbia la possibilità di suggestionare il consumatore evocando ricordi conservati nella parte più profonda della memoria e riportando emozioni dimenticate nella sfera cosciente. Il legame tra aromi ed esperienze risulta ancora più forte quando si tratta di cucina. Il progetto gioca sul marketing olfattivo e parte dalla definizione di questi aromi, un sondaggio tra gli esperti, addetti ai lavori, comunicatori per identificare con certezza il profumo di ogni regione.

L’olfatto è l’unico dei cinque sensi a non essere controllato in maniera condizionante dal cervello. Il progetto punta, per questo, alla creazione di un kit di aromi italiani, uno per regione. Sta a ciascuna di esse indicare l’aroma chiave che rappresenta l’essenza della regione. Si tratta di un lavoro collettivo fatto dal basso e dai territori. Una volta data vita alla ‘sensory Box’, si procederà ad un vero e proprio tour che, da Nord a Sud isole comprese, farà leva sulla degustazione dei diversi piatti. ‘Driving my tasting’ girerà l’Italia. Si tratta di un bus esclusivo, unico, arredato con una cucina professionale e tavoli per trenta coperti, pronto ad accogliere gli ospiti che pranzeranno e che potranno ammirare le bellezze di questa tappa da un punto di vista privilegiato”.

“Scopri l’Italia che non sapevi” è una strategia di promozione comune alle regioni italiane frutto di un accordo tra il Ministro del Turismo e la commissione politiche per il turismo, coordinata dalla Regione Abruzzo, dalla Conferenza delle Regioni e dalle province autonome, in collaborazione con ENIT. Si tratta di un progetto che vede capofila le regioni dell’Emilia Romagna, dell’Umbria, delle Marche e Abruzzo, ognuna con una tematica specifica da valorizzare, sia essa i borghi, il turismo lento, quello attivo, la natura e i parchi, con quest’ultimo anche responsabile degli aspetti legati all’operatività interconnessa con il Tourism Digital Hub.

MARA MARTELLOTTA

 

 

Verrines di pesche, golosità nel bicchiere

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Da proporre come aperitivo chic o antipasto raffinato fresco e colorato servito in piccoli bicchieri monoporzione

Le pesche, fresche, succose e profumate possono dare origine a tante gustose preparazioni sia dolci che salate. La ricetta della settimana e’ semplicissima e velocissima, gli ingredienti sono tutti crudi, un’idea sfiziosa ed originale da proporre come aperitivo chic o antipasto raffinato fresco e colorato servito in piccoli bicchieri monoporzione.

Una valida alternativa al classico prosciutto e melone.

***

Ingredienti per 8 bicchierini:

2 pesche noce

8 fette di prosciutto crudo dolce

100gr. di formaggio Feta o Quartirolo

***

Lavare le pesche, asciugarle e tagliarle in 4 spicchi. Tagliare il formaggio a cubetti. Sistemare in ogni bicchierino una fetta di prosciutto crudo, guarnire con i cubetti di formaggio e lo spicchio di pesca. Detto, fatto.

 

 

Paperita Patty

A Torino 16 giorni di Oktoberfest!

CON BIRRA, CUCINA TIPICA, MUSICA E DIVERTIMENTO PER VIVERE A PIENO L’AUTENTICA TRADIZIONE BAVARESE

Un enorme beer garden coperto, un grande luna park, musica live, fiumi di birra e tanti piatti tipici preparati al momento nella spettacolare cucina a vista. Attese 200 mila persone. Importante l’impatto occupazione: 200 assunzioni per camerieri, aiuto cucina, accoglienza, logistica, sicurezza e altro.

«Questa è la festa che ama tutti questa è la festa in cui ognuno è protagonista».

 La tradizionale Oktoberfest tedesca arriva a Torino dal 19 ottobre al 3 novembre e porta al Parco della Pellerina l’atmosfera unica di Monaco di Baviera con fiumi di birra, cucina tipica, musica, divertimento e un grande luna park con 90 attrazioni. La prima edizione del Paulaner Oktoberfest Torino, evento ufficiale Paulaner, attende 200 mila persone in 16 giorni consecutivi di grande festa per tutta la città da vivere in famiglia, con gli amici, in coppia o con chi si preferisce.

Il Paulaner Oktoberfest Torino, organizzato da Partners Eventicon il patrocinio della Città di Torino, ricrea fedelmente in tutto e per tutto il celebre festival di Monaco, che, con i suoi 7 milioni di visitatori all’anno, è la più grande festa popolare del mondo.

L’edizione torinese è ospitata in uno spettacolare padiglione di 3.000 metri quadri con circa 2.500 posti a sedere e altri 1.000 nel Beer Garden coperto, addobbati e allestiti come nell’Oktoberfest tedesca. Qui l’ottima birra Paulaner e i gustosi piatti preparati al momento nella grande cucina a vista saranno serviti direttamente al tavolo da una nutrita squadra di oltre 70 giovani vestiti con i tipici costumi bavaresi, il ‘dindrl per le ragazze e il ‘lederhosenper i ragazzi. Non mancheranno le ‘Bretzeline, le ragazze con le ceste di vimini che passeranno tra i tavoli con bretzel e panini.

La birra, star indiscussa dell’evento, è la famosa Paulaner, prodotta dal 1634 dal Birrificio Paulaner tradizionale di Monaco di Baviera, il più grande tra i sei fornitori ufficiali della cosiddetta “Wiesn”. Il servizio della birra nel tipico Maß, il famoso boccale da birra da litro, è un vero e proprio spettacolo: basterà sedersi al tavolo, ordinare alle Kellerine (le cameriere delle cantinetedesche) e dopo pochi minuti arriveranno i Kellner (i camerieri)che faranno a gara a chi riuscirà a servire più boccali portati a grappolo con le mani. Sembra facile, ma ogni boccale pieno pesa 2,3 chili.

 

La birra accompagnerà i gustosi menù bavaresi realizzati da oltre 40 addetti guidati da esperti chef, che prepareranno nella grande cucina a vista stinchi, schnitzler, gulasch, spätzle e tante altre specialità bavaresi.

Altra grande protagonista sarà la musica. Durante la settimana tutte le serate saranno allietate da un autentico gruppo bavarese e, il venerdì e il sabatooltre a giovedì 31/10 dopo le band tedesche, si esibiranno i migliori gruppi live del momento.

«E’ un grande evento che contribuirà a rendere Torino ancor più internazionalecommenta l’assessore al Commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino : un gemellaggio gastronomico ideale tra due importanti città, Torino e Monaco di Baviera, entrambe portatrici di cultura anche sul piano delle specialità del gusto e dell’eccellenza del bere, ciascuna con differenti e pregiate caratteristiche. Sarà sicuramente un successo la realizzazione di questa tradizionale Oktoberfest tedesca sotto la Mole: oltre due settimane di degustazioni che consentiranno di far calare i piemontesi nelle tipiche atmosfere bavaresi. Una manifestazione che arricchirà l’autunno torinese in modo originale e che coinvolgerà simpaticamente centinaia di migliaia di buongustai».

«La Paulaner Oktoberfest – sottolinea l’organizzatore Carlo Pallavicini – porterà a Torino un’esperienza unica.  Abbiamo costruito questo evento con l’obiettivo di replicare il più fedelmente possibile il format dell’evento originale di Monaco di Baviera in modo da far vivere a tutti una festa genuina, estremamente coinvolgente e sicura. Varcata la soglia di entrata, ci si sentirà immersi immediatamente in una fantastica atmosfera:questa è la festa che ama tutti, questa è la festa in cui ognuno è protagonista. Un consiglio per vivere al meglio l’Oktoberfest di Torino: prendete posto, ordinate e godetevi lo spettacolo!»

«Questo nuovo evento va ad arricchire il calendario dell’autunno torinese – dichiara la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – con una proposta enogastronomica che saprà sicuramente farsi apprezzare. Sarà un piacere per i torinesi e per tutti i visitatori scoprire la cultura bavarese, che ci vede affini nel legame alle tradizioni del territorio e nella cultura dei prodotti locali. Siamo felici che a Torino arrivi una manifestazione che nel tempo ha continuato a proporre in maniera molto rispettosa la tradizione di un territorio e della sua comunità ».

Importante l’impatto occupazionale dell’evento. È infatti prevista l’assunzione di circa 200 giovani del territorio tra camerieri, personale di cucina, addetti alla vigilanza, assistenti e staff. «Non solo assumeremo un numero importante di persone – evidenzia Carlo Pallavicinima creeremo anche un indotto interessante per le strutture ricettive alberghiere, cooperative sociali, commercianti, artigiani, allestitori, servizi di trasporto, servizi di vigilanza, servizi di assistenza sanitaria, media locali e molti altri. Come accade in tutti i grandi eventi il territorio e le sue risorse sono al centro del nostro progetto».

L’inaugurazione, si svolgerà sabato 19 ottobre. Il sabato e la domenica, l’apertura del padiglione sarà alle ore 11:00 e si proseguirà fino a tarda notte, mentre dal lunedì al venerdì si inizierà alle 18:00. Il Luna Park sarà aperto dal 5 ottobre al 3 novembre.

L’ingresso è gratuito.

Tutti gli aggiornamenti sui canali social e sul sito www.oktoberfest.torino.it

Il Bicerin, quando la storia è una delizia

Nel 1763, quando l’acquacedratario Giuseppe Dentis apre la sua piccola bottega nell’edificio di fronte all’ingresso del Santuario della Consolata, non sa di avere aperto il primo caffè  di concezione moderna in Europa. Ancora oggi è il famoso “Bicerin” che prende il nome dalla dolce bevanda proprio lì inventata.

Il locale all’epoca era arredato semplicemente, con tavole e panche di legno. Nel 1856, su progetto dell’architetto Carlo Promis, viene edificato l’attuale palazzo e in questa sede il caffè assume l’elegante forma che oggi possiamo apprezzare: le pareti vengono abbellite con boiseries di legno decorate da specchi e lampade e fanno la loro comparsa i caratteristici tavolini tondi di marmo bianco, il bancone di legno e marmo e le scaffalature per i vasi dei confetti. Alla fine dell’Ottocento viene posta esternamente la devanture in ferro, con le vetrinette ai lati, le colonnine e i capitelli in ghisa. In questo ambiente viene svolta l’attività di confetteria e di caffè-cioccolateria.

Tra gli ospiti illustri nella storia del locale: il conte di Cavour, Nietzsche, Giacomo Puccini, varie altezze reali. E più recentemente Giovanni Agnelli e Umberto Eco, solo per citare alcuni nomi

L’invenzione del bicerin è stata, senza alcun dubbio, la base del successo del locale e, più che invenzione, fu evoluzione della settecentesca bavareisa, una bevanda allora di gran moda che veniva servita in grossi bicchieri e che era fatta di caffè, cioccolato, latte e sciroppo. Il rituale del bicerin prevedeva all’inizio che i tre ingredienti fossero serviti separatamente, ma già nell’Ottocento vengono riuniti in un unico bicchiere e declinati in tre varianti: pur e fiur (simile all’odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ‘n poc ‘d tut (ovvero “un po’ di tutto”), con tutti e tre gli ingredienti. Quest’ultima formula fu quella di maggiore successo e finì per prevalere sulle altre, arrivando integra ed originale ai nostri giorni e prendendo il nome dai piccoli bicchieri senza manico in cui veniva servita (bicerin, appunto).

Dal 1910 al 1975 il locale è stato gestito dalla signora Ida Cavalli, con l’aiuto della sorella e della figlia Olga, nelle cui mani passò quando la madre si ritirò. Le signore Cavalli sono state molto amate e conosciute da tutta la città: più padrone di casa che ostesse, amorevolmente accudivano tutti gli intellettuali squattrinati che nel Caffè Al Bicerin cercavano riparo dai rigori del freddo.

Nel 1983 Maritè Costa ha raccolto l’eredità delle signore Cavalli, portando il locale al livello di notorietà internazionali a cui  è oggi conosciuto. Il suo è stato uno straordinario lavoro di vera archeologia del cioccolato e dei dolci torinesi: la sua ricerca e studio delle ricette originali, dei materiali di qualità e un vero ed autentico amore per la cioccolata e la pasticceria tradizionale piemontese, hanno fatto sì che questo piccolo caffè venisse conosciuto ed amato nel mondo intero.

 

Il segreto per assaporare al meglio il vero bicerin è non mescolarlo, lasciando che le sue varie componenti si fondano fra di loro direttamente sul palato, con le loro differenti densità, temperature e sapori.

www.bicerin.it

Domenica a tutto Gofri aspettando il Ferragosto a Sauze d’Oulx

SAUZE D’OULX – Inutile nascondersi: ad agosto a Sauze d’Oulx il mantra è: Tutti pazzi per i Gofri. Anche quest’anno l’antipasto è stato servito alla grandissima sabato 3 agosto per l’evento Jouvenceaux in Festa. Un ininterrotto fiume di buongustai si è deliziato con i Gofri di Jouvenceaux in versione dolce nella piazza della Cappella di Sant’Antonio. Gran lavoro per le Gofriere che non hanno smesso di sfornare cialde croccanti dall’ora della merenda sino all’ora di cena. E questo era l’antipasto, perché domenica 11 agosto torna nel centro storico di Sauze d’Oulx la tradizionale “Fete du Gofre” che dal pomeriggio alle 17 e sino a notte sfornerà cialde croccanti da condirsi in versione dolce e salata a seconda dei gusti personali di ognuno. La Festa dei Gofri taglia quest’anno il traguardo della sua 17° edizione e si snoderà da piazza Assietta sino all’area dell’ex Posta nei dehors dei locali che hanno, anche quest’anno, aderito all’iniziativa, con estensione anche a piazzale Miramonti. L’esercito di volontari pronti a sfornare i Gofri è pronto, l’impasto che segue ricette di famiglia che si perdono nella notte dei tempi è in preparazione, non resta che aspettare i buongustai.

L’Assessore al Turismo Davide Allemand da il benvenuto ai buongustai: “Per la nostra Comunità i Gofri rappresentano davvero una tradizione molto importante che viene tramandata di generazione in generazione. Sabato abbiamo fatto il tutto esaurito a Jouvenceaux e ringrazio l’Associazione “Amici di Jouvenceaux” e tutti i Volontari che si sono prestati per la buona riuscita della manifestazione, oltre ai tanti turisti che hanno voluto assaggiare una delle nostre eccellenze. Turisti che aspettiamo domenica nel nostro centro storico per assaporare i Gofri in versione dolce e salata. Essendo quest’anno l’11 agosto di domenica ci aspettiamo davvero tanta gente e ringrazio sin d’ora i Volontari che si metteranno a disposizione per questa festa che è un nostro orgoglio”.

Il fine settimana che porta a Ferragosto ha certamente come evento di punta la Festa dei Gofri, ma il corollario di iniziative spazia da cultura a sport.

Per la rassegna “Le serate del CAI”, serate informative e culturali organizzate della sottosezione CAI di Sauze d’Oulx che si tengono presso il Bar “Scacco Matto” di piazzale Miramonti, venerdì 9 agosto alle ore 21 conferenza di Gian Paolo Rovetto: “Le montagne di Caporetto”.

Sempre venerdì 9 agosto presso la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni, il Consorzio Fortur presenta alle ore 21 l’esibizione della soprano lirica “Fè Avouglan”, soprano californiano formatasi all’Accademia Verdiana di Busseto e all’Accademia della voce del Piemonte e alla Blivet School e Conservatorie di Parigi. Il soprano Fè Avouglan presenterà brani di lirica classici e moderni.

Nuovo appuntamento sabato 10 agosto con “Le serate del Cai”, serate informative e culturali organizzate della sottosezione CAI di Sauze d’Oulx che si tengono presso il Bar “Scacco Matto” di piazzale Miramonti. Alle ore 21 protagonista è Matteo Eydallin che presenta “Se fosse facile tutti lo farebbero”.

In ambito sportivo da sabato 10 agosto a venerdì 16 agosto 3° edizione torneo Open Padel 15°edizione del memorial “Romano Tintinelli”, Doppio maschile e doppio femminile organizzato dal Centro Sportivo Pin Court.

Proseguono poi le mostre presso l’Ufficio del Turismo di viale Genevris 7 con orario dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30. Sino all’8 settembre la mostra “Diorami”: ambientazione in scala ridotta dell’habitat alpino a cura del Consorzio Forestale Alta Valle Susa e la mostra “La storia infinita”: esposizione fotografica sul tema del ciclo dell’acqua, dal congelamento dei fiumi artici al loro scioglimento, dalla costruzione dell’icehotel e conseguente ritorno al fiume.

La cena sotto le stelle di Eataly: in terrazza un menu pensato da chef Giorgia Serrani

Per la magica sera di San Lorenzo.

 

Si sta avvicinando la serata del 10 agosto, una delle più romantiche e sognanti dell’anno e Eataly Lingotto ha pensato ad una cena speciale per godere di questa notte magica. L’Executive Chef Giorgia Serrani firmerà un menu estivo a base di pesce, con ingredienti freschi e di stagione, che ci farà fare un viaggio tra i sapori della tradizione mediterranea, conun’incursione anche in quella asiatica. Si inizia con una proposta tutta vegetale del ceviche, con frutta e verdura estiva, fico d’india e fave secche fritte. Si prosegue con riso patate e cozze in una versione gourmet con spuma di patate affumicate e chips di riso soffiate e poi culurgiones con un tocco di oriente, chutney allo zenzero e salsa di soia. Il secondo sarà il magurokatsu, ricetta tipica giapponese che letteralmente vuol dire tonno impanato e fritto, ma con un elemento mediterraneo dato dall’aggiunta della salsa aioli in accompagnamento. E per concludere in dolcezza, ecco pesca, mandorla salata e cioccolato fondente. In accompagnamento due calici di vino, per brindare assieme alla Notte delle Perseidi.

Location d’eccezione non poteva che essere la grande terrazza al primo piano di Eataly Lingotto: un ampio spazio nel verde perfetto per vivere una serata d’estate e, se si sarà fortunati, anche ammirare le stelle cadenti.

La cena ha un costo di 55 € a persona, comprensivo di vini, acqua e caffè.

È necessaria la prenotazione su www.torino.eataly.it

Menu

Ceviche vegetale
frutta e verdura estiva, fico d’india e fave secche fritte
“Riso patate e cozze”
chips di riso soffiate, spuma di patate affumicate, cozze, limone
Culurgiones oriente
culurgiones sardi alla piastra ripieni di patate, pecorino e menta accompagnati da chutney di pomodoro e zenzero, salsa di soia
Magurokatsu
Tonno impanato fritto, con aioli e cipollotto fresco
Pesca, mandorla salata e cioccolato fondente
pesca marinata, crumble alla mandorla salata, namelaka al cioccolato fondente

In abbinamento

Un calice di Spumante brut Ribolla, Borgo Conventi

Un calice di Roero Arneis Pradalupo, Fontanafredda

Sagra della Pesca ripiena, gusto piemontese

È in corso in questi giorni, sino a domenica 10 agosto 2024, a Vauda di Rocca Canavese, nel centro dell’altopiano delle Vaude, al confine tra le Valli di Lanzo e il Canavese, ed a metà strada tra Rocca Canavese e Cirié, la ventiduesima edizione  della “Sagra della Pesca ripiena”. Organizzata come ogni anno dall’associazione La Baraca e promossa da Regione Piemonte e Visit Piemonte con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, la manifestazione è dedicata ai “persi pien”, uno dei dolci più iconici della cucina piemontese, o meglio, le deliziose e semplicissime pesche ripiene di amaretti e cacao.

Il segreto della bontà della ricetta originale canavesana è nella cottura della pesca negli antichi forni a legna, fino a qualche tempo fa utilizzati dalle massaie per la cottura del pane. Nello stand gastronomico della Sagra oltre alle pesche sono servite esclusivamente specialità piemontesi, frutto di uno studio delle ricette canavesane tradizionali perché uno degli obiettivi dell’evento è proprio la riscoperta degli antichi sapori dell’agricoltura, della zootecnica e della cucina locale.

Spazio dunque alle acciughe e ai tomini freschi al verde, ai Peperoni di Carmagnola cotti al forno e conditi con olio e timo, al Salame di Turgia, agli agnolotti piemontesi, ai fagioli con le cotiche cucinati nelle tofeje di Castellamonte, alle carni alla brace, alla salsiccia artigianale e alla Toma di Lanzo. Anche la scelta dei vini è rigorosamente piemontese: Arneis, Barbera, Bonarda, Erbaluce e Passito di Caluso.

Oltre alle pesche ripiene di amaretti e cioccolato anche un ricco calendario di eventi per tutti i gusti. A Vauda di Rocca si va quindi anche per ballare con cantanti ed orchestre come Omar Codazzi e la sua band e Matteo Bensi. Nella serata di venerdì 9 agosto ci sarà invece spazio per il revival con l’evento “Voglio tornare agli anni ’90”, mentre il duo cabarettistico Marco & Mauro chiuderà la manifestazione all’insegna delle risate la sera di sabato 10 agosto. Che dire? Evviva la pesca ripiena!

Igino Macagno