GUSTO- Pagina 19

Da Fuzion ritorna il Classico Brunch, per una domenica di gusto e cultura!

Il Classico Brunch durante la pandemia

Durante ii lockdown, la pandemia ha stravolto profondamente tutte le nostre abitudini, non ultima quella di mangiare al ristorante e uscire la sera. Il settore che più di ogni altro ha subito delle restrizioni è stato infatti quello della ristorazione.

Il servizio al tavolo ha quindi lasciato il posto a delivery e asporto che hanno rappresentato un’alternativa necessaria per provare ad affrontare le difficoltà economiche, organizzative e strutturali che hanno colpito il comparto enogastronomico.

Nel 2020, proprio in questo contesto così drammatico, lo Chef Domenico Volgare non si è perso d’animo e insieme all’amico Luigi Orfeo, artista poliedrico, regista teatrale e lirico, nonché deus ex machina di Casa Fools | Teatro Vanchiglia, ha ideato il Classico Brunch.

La colazione della domenica, con Luigi e Domenico, è diventata un’esperienza che riunisce arte, gusto e musica in un percorso tematico ispirato all’oriente dove i piatti dialogano con una selezione musicale guidata, ragionata e commentata.

Non un semplice brunch in delivery, ma una vera e propria divagazione gastronomica e culturale da vivere a casa, una reazione proattiva alla stasi che ha investito tutte le attività della città. Così, nonostante fossero chiusi i teatri e i ristoranti, non si è fermato il desiderio di diffondere e condividere la bellezza e la creatività.

Il Classico Brunch oggi

Domenica 18 giugno il Classico Brunch, dalle 11 alle 13, farà il suo trionfale ritorno…in sala.

Domenico ha voluto recuperare qualcosa di buono dei mesi dolorosi e difficili del lockdown riproponendo il suo brunch, questa volta senza utilizzare il delivery ma servendolo ai tavoli di Fuzion, in via Volta 4b a Torino.

Un’occasione unica per saziare il palato e la mente, grazie a cultura e gastronomia per una domenica stimolante. Due speciali menù di sette piatti (5 salati e 2 dolci): uno ispirato alle specialità servite a colazione in Oriente, l’altro creato per far rivivere le suggestioni della cucina napoletana reinterpretata in chiave fusion dallo Chef.

Un omaggio alla gastronomia campana con i suoi gusti forti e genuinamente saporiti che hanno conquistato le tavole di tutto il mondo.

Le due proposte si alterneranno ogni domenica: di settimana in settimana quindi gli avventori potranno, una volta esplorare i segreti dei sapori del sud-est asiatico e un’altra vivere le atmosfere della città partenopea.

I partecipanti, comodamente seduti a tavola, utilizzando le cuffie dei loro smartphone, accederanno a una playlist appositamente studiata per completare questa esperienza culinaria e culturale. Un percorso gustativo che ripropone, arricchito dalla musica, un format già noto ai clienti più affezionati.

I menù

Alla scoperta dell’Asia

KOREAN MISO SOUP

Zuppa di miso koreana con tofu fresco, funghi e verdure.

CREPE VIETNAMITA

Crepe croccante in stile vietnamita con pancetta, gamberi e insalatina orientale.

CURRY JAP

Curry giapponese con verdure e manzo accompagnato da riso al vapore.

CRISPY THAI TOAST

Toast croccanti con salame di turgia in stile thai e salsa spicy al mango e lime.

KIMCHI HOME MADE

Verdure fermentate alla coreana, porridge chai, crema di latte con tè chai indiano, riso sushi piemontese e mela.

PORRIDGE CHAI

Crema di latte con te chai indiano, riso sushi piemontese e mela.

HONEYCOMB CAKE

Torta green vietnamita al cocco.

Napoli punto e a capo

MISO DI CUCOZZA

Vellutata di zucca napoletana con miso giapponese, semi di canapa di Carmagnola e crostini.

GYOZA DI BACCALA’ ALLA NAPOLETANA

Ravioli giapponesi in doppia cottura con ripieno di baccalà servito con sugo alle olive e capperi.

BIBIMWAH, POKE’ ALLA COREANA

Riso piemontese, zucchine alla scapece, salsiccia di bovino piemontese, verdure saltate al wok, sesamo tostato e uovo al “palet”. Servito con salsa coreana piccante.

PANUOZZO BANH MI

Panuozzo alla napoletana ripieno di porchetta di Ariccia IGP, carote e daikon allo zenzero in agrodolce e salsa di soia dolce.

SCAROLA ALLA NAPOLI-THAI

Scarola sbollentata e ripassata in padella con olive taggiasche e pasta chili al basilico thai.

DALGONA O’ PRUFESSORE

Cappuccino sottosopra” con latte caldo o freddo a scelta e crema di caffè vietnamita alla nocciola.

BABA’-JAP

Babà con “bagna” al sakè e yuzu giapponese.

La Playlist

I piatti dei menù saranno accompagnati dai brani selezionati da Luigi Orfeo che, pur non essendo presente in sala ma attraverso il suo podcast, racconterà dettagli, curiosità e aneddoti legati a ogni pezzo, per far scoprire i tesori “nascosti” della musica spaziando dalle sonorità della tradizione coreana ai cantautori italiani fino alle melodie di origine vietnamita.

Non mancheranno intermezzi lirici e famosi interludi estratti dalle colonne sonore dei grandi capolavori del cinema. Un sottofondo musicale creato attingendo dal repertorio classico fino a quello contemporaneo della musica italiana e di quella internazionale.

Il Classico Brunch”

  • 5 piatti salati e 2 piatti dolci

  • 29 a persona bevande escluse

  • Tutte le domeniche dalle 11 alle 13 presso Fuzion, via Volta 4b, Torino. Prenotazione obbligatoria entro le ore 20 del sabato chiamando il +39 346 2124341

Street food italiano e cucina latina si incontrano a Cuneo

A Giugno, da Venerdì 16 a Domenica 18, a Cuneo si incontrano la cucina tradizionale latina, le leccornie degli street fooder italiani e il sapore e la qualità dei birrifici artigianali.
Saranno presenti anche alcuni stand di artigianato tipico.
L’evento “AGRI FOOD & BEVERAGE FESTIVAL LATINO”, offre un cocktail vincente tra buona cucina, buon bere e tanti momenti di spettacolo dal ritmo sudamericano, un vero e proprio ‘ponte’ tra i due mondi, il tutto a cura di D&N Eventi e Associazione Chef dal Mondo.
La proposta è davvero varia e rivolta a tutti: si inizia il Venerdì, con le scuole di ballo Bachata Sensual con i maestri di ballo Francesca Cascavilla e Gabriele Giannuzzi, e Imperial Dance del territorio cuneese con l’ausilio di Elisa Dj, specializzata in eventi di spettacolo latini, seguiti da Dj set e Percussion live che intratterranno il pubblico a ritmo e danza con le più belle musiche latine di successo.
E ancora, il Sabato , nella mattinata e primo pomeriggio, esibizioni delle scuole di ballo del territorio accompagnate da Elisa Dj e, a seguire, serata con il rinomato gruppo musicale havano cubano” Familia Loca”.
La Familia Loca è composta da un nucleo di artisti nativi di Cuba che da anni girano il mondo portando le loro sonorità latine nelle piazze, nei club, nei teatri e nei locali. La Familia Loca è molto conosciuta tra i connazionali che vivono in Italia e alle loro esibizioni vantano sempre una ricca presenza anche sudamericana.
Un concerto dai toni cangianti, dove musica popolare cubana, le radici afrocubane, latinjazz contemporaneo e musica latino americana si mescolano in un affresco tipico di nostri giorni.
Infine la Domenica, per gran parte della giornata si ballerà ancora con gli artisti delle scuole di ballo ed Elisa Dj che ci accompagneranno fino a sera, passando la staffetta ai Dj set specializzati in danze e musiche caraibiche e sudamericane che riusciranno a ricreare le atmosfere calde appassionate e vivaci del mondo latino oltre ad Animatori e Taxi Dancer, concludendo con Show di Artisti Latini il tutto a cura dell’Agenzia di spettaccolo “I 2 e 20” per un Finale schioppettante.
PROGRAMMA DETTAGLIATO DEGLI SPETTACOLI :
💥VENERDI 16 GIUGNO:
Ore 18:00
TWERK Y DEMBOW
Torino Twerk Dj Choco TV
Torino Dembow Elisa Dj
Ore 19:00
Esibizione IMPERIAL DANCE
Ore 20:30
TWERK Y DEMBOW
Torino Twerk Dj Choco TV
Torino Dembow Elisa Dj
Ore 22:00:
LATIN PARTY
Percussion Live EL FLACO
ELISA DJ
ESIBIZIONE BACHATA SENSUAL
Francesca Cascavillo e
Gabriele Giannuzzi
💥SABATO 17 GIUGNO:
Dalle 11:00 alle 18:00
TWERK Y DEMBOW
Torino Twerk Torino Dembow
Genova Dembow AL MAYI (MI)
PETERKING (Lago Maggiore)
BOSS GUERRERO (GE)
ONE MENOR (DV) Dj Choco TV
MAIKY PONS (MI) Elisa Dj
EL CHEN MELAO (TV)
Ore 18:00
RUEDA DE CASINO
Mauro Rosso Anna Ferrero
Ore 19:00
STAGE BACHATA SENSUAL
Franceca Cascavillo e Gabriele Giannuzzi
Ore 21:30
CONCERTO LIVE e DJ SET
LA FAMILIA LOCA
💥DOMENICA 18 GIUGNO:
Ore 15:30
PIZZA LIVE PROGET
Artisti Locali TORINO TWERK
TORINO DEMBOW
Dalle 16:30 alle 19:00
ESIBIZIONE e STAGE SALSA CUBANA
IMPERIAL DANCE
a seguire:
LATIN PARTY
PERCUSSIONI LIVE El Flaco
Dj Davide LATINO Elisa Dj
ANIMAZIONE REGGAETON
TAXI DANCER
ESIBIZIONE BACHATA SENSUAL
Francesca e Gabriele

C’è bolla e bolla: Eataly Lingotto dedica un mese alle migliori bollicine

E venerdì 16 giugno serata speciale in terrazza a tema vini d’estate.

Estate, tempo di fresche bollicine: dal oggi e fino al 16 luglio Eataly dedica più di un mese al racconto dei vini frizzanti, un universo che racchiude caratteristiche date dal territorio, dal vitigno e dai metodi produttivi. Per l’estate Eataly ha selezionato oltre 500 etichette di bollicine adatte per ogni occasione. Tra queste, uno spazio importante è riservato ai vitigni autoctoni, particolari varietà di vite utilizzata per la produzione di vino, coltivata e diffusa nella stessa zona geografica ritenuta di origine del vitigno stesso, specchio del territorio di provenienza. Le differenze geografico-climatiche del nostro paese, la grande superficie costiera, il lavoro dei piccoli ma tenaci vignaioli accanto a quello di cantine con storie dalla lunga tradizione fa sì che in Italia fioriscano bottiglie risultato di un lungo lavoro di selezione e difesa della nostra biodiversità.

Per raccontare questo patrimonio enologico, a Eataly Lingotto arriva il tavolo delle bolle autoctone: un banco di degustazione organizzato attraverso i tre metodi produttivi tipici delle bollicine: il Classico, il Martinotti (o Charmat) e il Rifermentato. Il tavolo delle bolle autoctone offre la possibilità di fare una degustazione guidata da un esperto di Eataly che, attraverso una selezione di etichette, può fare apprezzare le caratteristiche dei diversi prodotti. Un esempio? Tra i vinificati con metodo Classico si può assaggiare l’Erbaluce, il Carricante o il Bellone; tra i vinificati con metodo Charmat la Ribolla Gialla, il Vermentino nero o il Lambrusco Grasparossa; tra i Rifermentati la Falanghina, la Garganega o il Pignoletto.

A menu nei Ristoranti arrivano inoltre alcuni piatti iconici dell’estate, perfetti per accompagnare la ricchissima carta di bollicine: dal Gran fritto di mare composto da gamberi rosa e totani del Mediterraneo, acciughe di Monte Rosso e verdure di stagione ai crudi; senza dimenticare le grigliate del pescatore con il pescato fresco di giornata e le paste di mare. Negli spazi all’interno ma anche nell’ampio dehors immerso nell’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti.

Anche la didattica questo mese è naturalmente a tema bollicine, con tanti appuntamenti. Qualche esempio? L’abc del vino, gli imperdibili appuntamenti del Wine Club, gli incontri con i produttori, le grandi bolle italiane.

E poi una serata speciale da segnare in agenda: Bollicine e vini d’estatevenerdì 16 giugno dalle ore 19 in Terrazza al primo piano di Eataly Lingotto. L’occasione perfetta per festeggiare l’avvicinarsi dell’estate con freschissime bollicine e i migliori vini d’estate! In degustazione ci saranno più di 50 etichette, con una ricca scelta di vini tutti da scoprire, raccontati da oltre 20 produttori, dal Piemonte a anche da tutta Italia. In abbinamento le proposte di tapas firmate da Patrik Lisa, Executive Chef di Eataly Lingotto. E in sottofondo il dj set di Famosini! L’evento è in collaborazione con Torino Wine Week. Per partecipare basta acquistare il carnet da 5 calici da 75ml al costo di 18 € su www.torino.eataly.it. Le tapas invece si possono scegliere e acquistare la sera stessa.

Le Cantine presenti:

  • Fontanafredda

Contessa Rosa Alta Langa DOCG Rosé Brut

Limited Edition Alta Langa DOCG

Marin Langhe bianco DOC Riesling

  • Brandini

Alta Langa DOCG Brut

Alta Langa DOCG Rosé

  • Serafini e Vidotto

Asolo Prosecco Superiore DOCG Brut

Bollicine Rosé

  • Le vigne di Zamò

Sauvignon Colli Orientali del Friuli DOC

  • Trullo di Noha

Rosato del Salento IGP

  • Fulvia Tombolini

Verdicchio Castelli di Jesi Doroverde

  • Poderi Marchesi Migliorati

Cerasuolo d’Abruzzo

  • Gancia

Alta Langa DOCG 36 mesi Brut

Alta Langa DOCG 36 mesi Rosé

Alta Langa DOCG 36 mesi Pas dosé

Alta Langa DOCG 60 mesi Brut

  • Contratto

Millesimato Alta Langa DOC Pas dosé

Blanc des blancs Alta Langa DOCG Pas dosé

For England Blanc des noirs Alta Langa DOCG Pas dosé

  • Roberto Mazzarello

Gavi DOCG

Vigna Le Zucche Gavi DOCG

  • OPERA 02

Opera Brut Lambrusco di Modena DOP

Opera Pura Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP

Opera Rosa Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP

  • Dama del Rovere

Durlì Durello Spumante Brut

Durello 24 mesi Spumante Brut

Durello 36 mesi Spumante Extra Brut

Bortolo Vecchie VIgne Soave DOC classico

  • La contrada di Sorano

Favorita

Alchimia rosato

Dolcetto d’Alba

  • Camossi

Franciacorta DOCG Saten

Franciacorta Dosaggio Zero

Le Tapas di Patrik Lisa:

Taco con pomodoro, avocado, peperoncino, cipollotto ed erbette

Crocchè di patate alla ‘nduja con provola affumicata

Agnolotti del plin fatti a mano e fritti

Focaccia genovese, burro, acciughe e bagnetto verde

Polpettine di zucchine con menta, limone e salsa yogurt

6,50 € l’una / Provale tutte | 30 €

Assaggiate le linguine che sanno di mare

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Un primo dal sapore tipicamente mediterraneo, saporito, economico e pronto in pochi minuti. Le acciughe, fonte di preziosissime sostanze nutritive, sono le protagoniste di questo piatto, abbinate alla croccantezza dei pinoli e dei pistacchi non deluderanno i palati piu’ esigenti.
***
Ingredienti
160gr. di pasta Linguine
4 filetti di acciughe sott’olio
½ spicchio di aglio
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di pistacchi di Bronte
1 piccolo peperoncino
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 mazzetto di prezzemolo
Olio evo q.b.
***
Lavare il prezzemolo, asciugarlo, tritarlo grossolanamente con la mezzaluna insieme all’aglio, al peperoncino, due filetti di acciuga, i pinoli ed i pistacchi. Cuocere la pasta in acqua poco salata. In una larga padella scaldare due cucchiai di olio con i rimanenti filetti di acciuga, lasciarli sciogliere e poi, aggiungere il concentrato di pomodoro, mescolare bene. Scolare la pasta nella padella, aggiungere il pesto di acciughe diluito con mezzo mestolino di acqua di cottura, amalgamare il tutto e servire subito.

Paperita Patty

Tarte Tatin a modo mio

PENSIERI SPARSI

Ecco la ricetta per una Tarte Tatin un po’ insolita; siamo abituati, quando si parla del famoso dolce francese, alla classica torta di mele rovesciata, in questo caso prepariamo una torta salata.
Ci occorreranno circa 400 gr di pomodorini ciliegini, un rotolo di pasta sfoglia, olive, capperi, origano e timo, zucchero, olio evo, sale.
Laviamo e asciughiamo i pomodorini, tagliamoli a metà e mettiamoli su una teglia rivestita con un foglio di carta forno con la parte del taglio verso l’alto; cospargiamo con un po’ di olio, zucchero, sale, timo, origano e inforniamo a 160/170 gradi in modalità ventilato per 30/35 minuti.
A questo punto possiamo tirarli fuori dal forno, aggiungere le olive e i capperi ed adagiare la pasta sfoglia bucherellata con una forchetta a ricoprire i pomodorini  e via in forno a 180 gradi per 35 minuti.
Appena sfornata rovesciatela e guarnite con foglie di basilico , volendo potete aggiungere al centro della Tarte Tatin della stracciatella, sarà ancora più golosa.
Didia Bargnani

La stagione degli asparagi

La stagione degli asparagi sta finendo. La tradizione torinese degli asparagi di Santena  e di Poirino impone tra pochi giorni di andare a fare l’asparagiata dal mitico “Andrea” che non a caso si è da tempo trasferito da Santena a Poirino  perché Santena è stata letteralmente cementificata  anche sui terreni agricoli dedicati alla coltivazione del l’asparago.
La capitale dell’asparago piemontese e’ oggi Poirino che la sindaca Angelita Mollo  ha saputo promuovere insieme alle tinche, finalmente riabilitate  .  Peccato che i ristoranti torinesi non abbiano mai pensato all’asparagiata, salvo un ristorantino in località Lingotto che offre però  un menu deludente. Anche il “Cambio” ignora  o quasi l’asparago che era nel menu con il grande commendator Parandero. Io ricordo quando mio padre mi portava da Pinin a Santena e in un ristorante di un hotel  di Cambiano purtroppo chiuso da tempo. C’era  anche il “Cigno“ oggi soprattutto pizzeria che ha perso lo smalto antico . Pinin era un personaggio di altri tempi che faceva nella settimana il rappresentante di tessuti e nel fine settimana faceva il ristoratore. Ma i suoi asparagi erano solo alla parmigiana  o alla Bismarck con le uova. Solo Andrea invento’ il menu tutto asparagi. I miei amici maestri tipografi Janni per molti anni mi portavano in omaggio gli asparagi di Santena sempre molto grandi e buoni  e mi consigliarono la trattoria della Pace a Santena  dove si mangiava un’asparagiata eccezionale. Poi la troppa frequentazione ha guastato la trattoria .Anche ad Albenga in provincia di Savona  c’è la specialità degli asparagi violetti , una squisitezza prediletta dai Reali inglesi. Solo Luciano al “Pernambucco” cucina in modo squisito i violetti. E il presidente dell’Accademia italiana della cucina , il medico – umanista Roberto Pirino ha fatto un’opera benemerita per valorizzare il violetto . Petrini penso ‘ di tutelare l’asparago ingauno  quando ormai i migliori terreni erano stati cementificati con l’approvazione del sindaco comunista Viveri . Il presidio di Slow Food si rivelò una beffa affidata ad un anziano savonese, tal  Albertazzi, accusato successivamente di essere un fascistoide. Gli asparagi erano molto amati dal Conte di Cavour  sepolto a Santena.  Ma gli asparagi sono anche coltivati nel Trevigiano e dintorni; sono bianchi, ma meno buoni dei verdi e dei violetti. Io li comprai sulle rive del Piave , ma furono una delusione. La mia amica Luisa mi ha fatto conoscere gli asparagi pugliesi  che piacevano tantissimo al Duca delle Puglie  Amedeo, poi divenuto Duca d’Aosta, l’eroe dell’Amba Alagi. Il suo omonimo nipote che pretese di essere l’erede dei Savoia con il consenso  autorevolissimo di un preside di scuola  saluzzese, non sapeva neppure dell’esistenza  degli asparagi pugliesi. E, in verità, ignorava, poveretto, tante altre cose.
PIER FRANCO QUAGLIENI

Vino, Piemonte sotto i riflettori con Cascina delle rose

IL RITORNO DEI VINI NATURALI, 10 ANNI DOPO: 

Il Gambero Rosso di giugno rilancia a dieci anni di distanza la vecchia provocazione 
con una nuova storia copertina: a rispondere anche Vinicio Capossela. 
Tra i pionieri e 10 nuovi riferimenti da non perdere, con 22 bottiglie da mettere in cantina, 
la cantina del cuneese con i suoi barbaresco

 

Roma, giugno 2023 – Rimanda a Giorgio Gaber la nuova provocazione lanciata da Vinicio Capossela sull’ultimo numero del Gambero Rosso, il primo sotto la nuova direzione di Marco Mensurati: i vini naturali sono di destra o sono di sinistra? La risposta per Capossela è chiara: sono di sinistra e sono talmente buoni da annebbiare le menti degli elettori, allontanandoli dalla politica come Calypso con Ulisse. In Vinicio veritas: “Amore e vino sono due forze che si alimentano” racconta Capossela. “L’amore come la vite ha bisogno di essere guidato, ha bisogno del sostegno per sollevarsi in alto, per arrivare alla luce e prendere forza dalla terra. L’intreccio degli amanti rimanda un po’ a quello della vite che produce frutto”. E a domanda se vino naturale o vino convenzionale risponde: “È un po’ come contrapporre il vinile alle piattaforme digitali. La grande massa del mercato è fatta dai vini convenzionali e non potrebbe essere altrimenti. Un vino naturale non può essere prodotto in grandi quantità e con costi competitivi. E di sicuro non può piacere a tutti. Il vino naturale richiede anche una capacità di accogliere il difetto che fa parte della natura. Il grande Gianni Mura mi disse una volta: ma sei matto a bere vini naturali? Non lo sai che il vino naturalmente diventa aceto? E in effetti spesso c’è una spunta acetosa in questi vini di “fiore e feccia”. Mi rendo conto che ci vuole una abitudine e forse anche una rieducazione al gusto, ma una volta che ci si è abituati non si riesce più a tornare indietro. O almeno a me non è riuscito più”.

 

A dieci anni da un editoriale che infiammò il settore, la bibbia dei tre bicchieri torna a rifare il punto su un movimento che ha avuto una forza dirompente, anticipando tempi e temi. Il vino naturale è ovunque, anche se per legge non esiste: per il sentire comune indica un vino prodotto da viticoltura biologica o biodinamica, fermentato con lieviti indigeni, vinificato nella maniera meno interventista possibile nel rispetto della sua unicità con una dose minima di solforosa in fase di imbottigliamento.  E la sua storia l’hanno fatta etichette coraggiose e visionarie come Radikon, Gravner, Cornelissen, Occhipinti, Rinaldi, Bellotti, Pepe, Maule, Morganti e Foradori. A loro, che hanno aperto una via maestra al naturale, si aggiungono oggi dieci nuove stelle emergenti, dove il Piemonte brilla con Cascina delle Rose, azienda che Gambero Rosso racconta così: ”Riccardo e Davide hanno dato un bel carico di energia a questa bella cantina, fortemente voluta e resa celebre da Giovanna Rizzolio, fautrice dell’estrema naturalità dei vini e da sempre ostile alla chimica in vigna. Le uve coltivate rappresentano le tre tipologie classiche della zona, con dolcetto e barbera a fare da spalla al preponderante nebbiolo, da cui nascono i due Barbaresco: Rio Sordo e Tre Stelle. La filosofia aziendale si richiama alla classicità della tradizione, interpretata con eleganza e fedeltà al territorio”.

 

Azienda famigliare nata nel 1948, Cascina delle Rose prende avvio nell’immediato dopoguerra quando i nonni di Giovanna, Beatrice e Ferdinando Rizzolio, si innamorano di una casa e della sua vista sullo spettacolo naturale delle colline fino alla cornice delle Alpi: siamo nella sottozona del Rio Sordo dove si trovano terreni a stratificazione fitta e diversificata: dalle marne blu tufacee a terreni calcarei dove la notevole componente minerale dona un risultato finale di grande carattere e finezza alle preziose etichette di una cantina amata e apprezzata in tutto il mondo per il suo fortissimo legame con il territorio.

 

Fiumi di birra in Canavese a Favria

Fiumi di birra scorreranno in Canavese questo weekend nei giorni 1-2-3-4 Giugno. Le celebrazioni della Festa della Repubblica 2023 si terranno a Favria con quattro giorni di cibo, manifestazioni, spettacoli e concerti Live.  

L’associazione Sapori dal Mondo promette di stupire ancora le migliaia di curiosi e appassionati di enogastronomia. Le degustazioni della birra saranno interamente offerte da Paulaner, il marchio brew tedesco più amato in Italia.  

Al Parco Martinotti saranno coinvolti tutti i palati, da quello più nativo al più esigente, grazie alla qualità della proposta e all’apprezzamento crescente da parte di un pubblico maturo che non accenna a volersi fermare.  

 

Ristorante La Pista, d’estate la terrazza più esclusiva della città

TAVOLI CON VISTA SUL PANORAMA PIÙ SPETTACOLARE DELLA CITTÀ
Con l’arrivo della bella stagione c’è una novità al Ristorante La Pista: dal 1° giugno è possibile prenotare un tavolo sulla terrazza
della Pista del Lingotto e godere di una vista mozzafiato a 360° su Torino e sull’arco alpino.
Il Monviso, le Alpi, la Sacra di San Michele, l’Arco Olimpico e la Passerella, i grattacieli, Superga, la bolla di Renzo Piano, la Mole
Antonelliana, la collina, il Castello di Moncalieri… Torino è bella, ma dall’alto ancora di più e la vista dalla terrazza panoramica è
senza dubbio una delle più suggestive e spettacolari sulle quali cenare in città.
La terrazza de La Pista è immersa nel verde del giardino pensile che l’architetto e paesaggista Benedetto Camerana ha realizzato sul tetto
del Lingotto trasformando la vecchia pista di collaudo delle auto dell’ex stabilimento Fiat in un’oasi sostenibile: un grande giardino
lineare con quasi 40mila piccoli alberi, arbusti e piante erbacee che convivono con i residenti.
In questa oasi di pace e tranquillità lo chef stellato Fabrizio Tesse propone il suo menù gastronomico, fatto di creatività e richiami alla
cucina regionale del Piemonte e della Liguria, sua terra d’origine.
La proposta estiva di Fabrizio Tesse è un viaggio ispirato alle cucine
L liguri e piemontesi contaminate da quelle esotiche che lo chef ha conosciuto e amato in giro per il mondo, interpretato in maniera
innovativa, personale e moderna. Il menù racconta il percorso dello chef tra ricette molto amate – come il piccione – e nuove proposte, in una sintesi di grande eleganza.
La Pista – Via Nizza 262, Torino

Lavazza rinasce in via San Tommaso a Torino

Rinasce, nello spazio dove Luigi Lavazza fondò una drogheria nell’Ottocento, un ristorante con ‘coffee experience’  firmato Lavazza

 

Nel luogo in cui Luigi Lavazza aveva aperto, in via San Tommaso 10, un’antica drogheria, in cui vendeva generi coloniali, caffè, spezie, olio, sapone, oggi Lavazza ha riaperto una nuova realtà. Dopo un  totale restyling ne è  nato un “ristorante con coffe experience”, il San Tommaso 10, senza dimenticare la tradizione degli avi.

Nel cuore della vecchia Torino, nella contrada dei Guardinfanti, dove venivano realizzare le intelaiature a campana per i vestiti delle nobildonne, è nato un nuovo ristorante che ha come spirito l’omaggio a Torino.

Il fil rouge che unisce le sue sale è quello dello spirito architettonico torinese. Una sala richiama la cupola del Guarini della Sindone, una seconda sala la Mole Antonelliana, una terza la basilica di Superga dell’architetto Juvarra.

A guidare un “esercito” di 13 persone  è  lo chef Gabriele Eusebi, classe 1989, formatosi in importanti ristoranti italiani e esteri, tra cui Mugaritz di Errenteria nei Paesi Baschi e Moreno Cedroni, rientrato a Torino nel 2018 per stare a fianco di Federico Zanasi nel nuovo ristorante della Nuvola Lavazza.

Eusebi è  molto appassionato di letteratura e di erbe, tanto da aver scritto, durante la pandemia, un libro dal titolo ‘Selvario’, in cui accosta le piante del suo territorio ai gusti degli scrittori che ama, come Calvino e Camilleri, Hemingway e Murakami.

Direttore di sala è Manuel de Castro  e la sommelier Alice Terzolo. I piatti storici sono legati alla tradizione del territorio. Per la carne il ristorante si rifornisce da una nota macelleria di Boves, in provincia di Cuneo, alcuni formaggi provengono dalla Romagna,  altri sono ingredienti che hanno accompagnato Eusebi durante i suoi numerosi viaggi. La lasagna riprende una tradizione marchigiana. Il vitello tonnato, proposto come secondo piatto, viene cotto alla brace e aromatizzato ai capperi, con la tipica salsa tonnata.

Non mancano le verdure, le erbe spontanee e le spezie, una tipica passione dello chef.

Le spezie sono utilizzate nel brodo vegetale, che accompagna i plin con i tre arrosti,  ma di verdure, e nei drink di benvenuto, realizzato con alkerme (una ricetta di Eusebio), cui viene aggiunto il vermouth di Mulassano, simbolo di Torino. Tra i dessert figura la crema di gianduja di Guido Gobino, la torre di profiteroles e,alla fine, non può mancare il caffè, degustato nello spazio disegnato dai Lavazza Coffee designer.

MARA MARTELLOTTA