GUSTO

Vecchio Piemonte: pesche ripiene all’antica

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Un antico dessert estivo tipico del Piemonte, tutto da gustare. Una preparazione semplice e genuina realizzata con pesche dolci e mature, farcite da un goloso ripieno a base di cioccolato fondente e amaretti, un abbinamento davvero delizioso e irresistibile.

Ingredienti:

6 pesche mature a pasta bianca

80 gr. di amaretti

60 gr.di cioccolato fondente

2 tuorli

30 gr. di zucchero a velo

Poco burro

Lavare ed asciugare le pesche. Tagliarle a meta’ ed eliminare il nocciolo. Scavare un poco la polpa e metterla in una terrina. Preparare il ripieno mescolando la polpa delle pesche tritata con il cioccolato grattugiato e gli amaretti sbriciolati, unire parte dello zucchero a velo e i due tuorli. Disporre le mezze pesche in una pirofila da forno, precedentemente imburrata, riempirle con il ripieno di amaretti ed un fiocchetto di burro. Cuocere in forno a 190 gradi per circa 30 minuti. Servire a piacere tiepide o fredde cosparse di zucchero a velo.

Paperita Patty

Gelato Week 2025: Torino si trasforma nella Capitale del Gelato Artigianale

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Torino, città di storia, arte e cultura, si prepara ad accogliere la Gelato Week 2025, un evento che trasformerà il capoluogo piemontese nella capitale del gelato artigianale.

Dal 25 al 30 marzo, le migliori gelaterie della città apriranno le loro porte per offrire un’esperienza gustativa unica, un viaggio alla scoperta di sapori autentici e creazioni innovative.

Un Percorso tra i Sapori di Torino

La Gelato Week 2025 propone un format originale e coinvolgente: un percorso a tappe attraverso le gelaterie più rinomate di Torino, suddiviso in due itinerari tematici ispirati ai colori simbolo della città: il Giallo e il Blu. Ogni percorso include la visita a cinque gelaterie, accuratamente selezionate per la qualità dei loro prodotti e l’originalità delle loro proposte.

Come partecipare:

Per partecipare a questa dolce avventura, è sufficiente acquistare un biglietto, scegliendo tra due opzioni:

  • Biglietto Standard “Coppetta”: Permette di assaporare il gelato in formato mini in tutte le gelaterie del percorso scelto. L’opzione ideale per chi desidera provare più gusti e scoprire nuove combinazioni.

  • Biglietto Premium “Cono”: Offre porzioni più generose e vantaggi esclusivi, come sconti presso i partner dell’evento. Un’esperienza più completa per i veri appassionati del gelato.

I Percorsi del Gusto

Ogni percorso è stato studiato per offrire un’esperienza diversificata e rappresentativa del panorama gelatiero torinese.

  • Percorso Giallo:

    • @alberto_marchetti_gelaterie

    • @gelateria_miretti

    • @maradeiboschi

    • @papalele_gelatipasticcini

    • @ottimogelati

  • Percorso Blu:

    • @gelatidantan

    • @serraricardo23

    • @modo_gelato

    • @aria_gelateria

    • @viatrento_gelato

Un’Esperienza che Coinvolge Tutti i Sensi

La Gelato Week 2025 non è solo una degustazione di gelato, ma un’esperienza immersiva che coinvolge tutti i sensi.

Passeggiando per le vie di Torino, si potranno scoprire le storie e le passioni dei maestri gelatieri, assaporare le eccellenze del territorio e lasciarsi conquistare dalla creatività degli abbinamenti.

Un’occasione per:

  • Scoprire i segreti del gelato artigianale: La Gelato Week offre l’opportunità di conoscere da vicino i processi di produzione, gli ingredienti di qualità e le tecniche innovative che rendono unico il gelato artigianale.

  • Sostenere le eccellenze locali: Partecipare all’evento significa supportare le gelaterie artigianali, custodi di un’antica tradizione e promotrici del Made in Italy.

  • Vivere Torino in modo originale: La Gelato Week è un’occasione per esplorare la città da una prospettiva diversa, scoprendo angoli nascosti e assaporando la sua vivace atmosfera.

Non perdete l’occasione di partecipare alla Gelato Week 2025: un’esperienza indimenticabile per tutti gli amanti del gelato e della buona cucina.

CRISTINA TAVERNITI

Il Mongetto di Vignale si degusta da Biraghi

Nel cuore della città, nel salotto di Torino una istituzione che ti porta a conoscere chicche gastronomiche ricercate sul territorio.
Anche se è prevista pioggia, passeggiando sotto i portici potrai gustare le specialità di un azienda agricola del Monferrato esattamente il Mongetto di Vignale Monferrato sarà con i suoi prodotti in degustazione da Biraghi, già famoso per il suo eccellente gelato al latte a 2 euro potrai anche degustare confetture, bagna cauda, saline e specialità uniche da portare sulla tua tavola.
Il Mongetto: prodotti tipici piemontesi e del Monferrato

Il Mongetto è una cooperativa a conduzione familiare che, dal 1981, si impegna ogni giorno per selezionare e trasformare i prodotti della terra, mantenendo viva la tradizione delle vecchie ricette piemontesi del territorio del Monferrato , come conserve, sottoli, mostarda, antipasto piemontese, bagna cauda e tanto altro ancora.

In una bellissima posizione tra i saliscendi delle vigne che caratterizzano il territorio, e strettamente legata ad esso, il Mongetto arricchisce il territorio di Vignale con uno spirito produttivo che sposa le filosofie di Slow Food, Eataly e di tutte le nuove piccole e grandi rivoluzioni sulla qualità e il cibo, mantenendo standard produttivi di altissima qualità, creatività nelle ricette, e rispetto della buona cucina piemontese.
L’appuntamento è per domenica dalle 9 alle 19 in piazza San Carlo 188.

Gabriella Daghero

Il lusso del gusto e dell’accoglienza… nella sua semplicità etica

Marcel Proust narrava : “Portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di madeleine. Ma nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario..” Amabile interpretazione della delizia diviene il senso di queste parole…Un inno di delicata ammirazione che definisce il gusto come l’elevazione del piacere e di tutto ciò che esso può sussurrarci.… Mangiare è incorporare un territorio, è, che lo vogliate o no, un buon piatto, scoperta, brivido, stupore, sogno, prodigio, affinità, adorazione, qualità… e la capacità di saper scegliere nella delizia del panorama gastronomico… Se non fosse tutto questo, si chiamerebbe solo cibo. Pensateci bene: le ore più belle della nostra vita sono in gran parte collegate, con un legame più o meno tangibile, a un qualche ricordo della tavola e dell’ambiente che ha saputo ospitarla. Non si sa di nessuno che sia riuscito a sedurre con ciò che aveva offerto da mangiare, ma esiste un lungo elenco appartenente a coloro che hanno sedotto spiegando quello che si stava per mangiare. Tutto questo ci insegna quindi anche la morale del cibo, della sua qualità e del suo valore.

Quante le citazioni, nel corso dei secoli, legate al cibo e alla cultura del gusto.? innumerevoli. Da qui riusciamo a comprendere come sia variegato e importante il pensiero dedicato all’alimentazione, all’approccio con l’alimento. Ci si nutre molto spesso solo per sfamarsi, ma ci si dimentica di nutrirsi per salvaguardare innanzitutto il nostro corpo e la nostra mente, perché la cultura dell’essere passa anche da qui. Per cui cibo, salute e ambiente sono strettamente connessi. Un’alimentazione più sana e sostenibile ha effetti positivi sul nostro corpo, come del resto anche l’ambiente dove la si consuma. Non c’è niente di meglio che trascorrere dei momenti in compagnia di amici, colleghi di lavoro e perché no, persino da soli, in un ambiente spazioso e funzionale, confortevole e perfettamente idoneo alle nostre esigenze.

Ci sono milioni di italiani e di stranieri, più o meno frenetici, che escono per andare a pranzo o per sorseggiare un aperitivo di fine giornata. Trasportati dalla curiosità di conoscere e sperimentare necessitano di un luogo dove poter entrare senza dover troppo pensare di aver fatto la scelta giusta su quel luogo di ristorazione, quello che dovrebbe divenire il miglior posto per loro. Un pubblico che si identifica in svariate fasce: dalla mamma che esce con il suo bambino a passeggio, agli studenti che cercano un posto dinamico per rifocillarsi ma anche per conversare e studiare con i propri amici, al funzionario di banca, alla commessa, all’imprenditore, al professionista stacanovista che brama una location dove mangiare velocemente senza spendere troppo, nel piacere però di un sano relax che possa offrigli ciò di cui davvero necessita il suo stomaco e il suo spirito.

Fra tutti questi personaggi, si lega un comune denominatore : agio e qualità. Cresce in loro l’attenzione verso gli ingredienti e al valore delle materie prime. Diviene quindi una chiave di lettura il poter contare su menù specifici per intolleranze e allergie e per il semplice desiderio di soddisfare tutti i tipi di gusti o quasi. Nasce per questo, nel cuore di Torino, il C’ENTRO FOOD GARDEN (via Arcivescovado 2 – 011.4174684 – info@italiantastesrl.com). Un’oasi di piacere, gusto, qualità e comunicazione. Non lo si può proprio definire un semplice luogo di ristorazione, o meglio, la semplicità in questo caso prende il suo punteggio di forza per la sua unicità a 360°. Potremmo denominarla forse come “la belle maison du monde”, dove ognuno di noi, straniero e non, può davvero navigare nell’appagamento e nella delizia del proprio piacere Colazione, pranzo, caffè e aperitivo divengono le soluzioni vincenti per grandi e piccini.

C’entro Food Garden è sicuramente un punto di ristoro innovativo, studiato accuratamente per le esigenze di un pubblico dinamico e spiritoso, un punto di ritrovo molto arioso , versatile e funzionale, studiato con elementi strutturali e di arredo all’avanguardia, con sedute comode e tavoli capaci di ospitare da un tête à tête a un momento conviviale, una casa ariosa e accattivante nella quale sostare senza noia, una serra artificiale che accarezza lo spirito di chi ne rimane attratto al primo impatto. Le sale da pranzo sono open space, ventilate e senza odore. Sono l’ambiente ideale per condividere il pasto con la famiglia e gli amici, creando un’atmosfera accogliente, perfetta per stare in piena comodità. Il colore verde impera sulle pareti con le gradazioni e le sfumature della natura che donano a questa location grazia e rilassatezza, mentre le sedute comode in midollino sussurrano all’ambientazione un nonsochè di coloniale. L’impatto è comunque internazionale, capace davvero di ospitare e soddisfare un pubblico proveniente da ogni dove, offrendo ad esso, oltre che una location davvero confortevole, anche una posizione geografica ottimale, nel cuore di una città meravigliosa, adiacente ai punti di interesse più famosi e caratterizzanti. Progettato minuziosamente da esperti del settore della ristorazione, al C’ENTRO FOOD GARDEN nulla è lasciato al caso. Inoltre la struttura e il suo staff sono anche in grado di organizzare eventi personalizzati sul posto, capaci di rendere davvero ottimale e originale ogni tipo di occasione conviviale, senza dimenticare la possibilità di gestire catering esterni, take away e delivery.

E’ una ambientazione questa destinata alla coltivazione del gusto e alla conservazione del suo piacere naturale, perché crea, mantiene e raccoglie la qualità dei suoi prodotti assolutamente sostenibili, selezionati per linee guida nutrizionali, offrendo oltretutto un rapporto di qualità/prezzo eccellente. Un vero tesoro di qualità e virtù. E’ praticamente finita l’era del “mangio ciò che voglio”, perché una cattiva alimentazione è pericolosa quanto il fumo, sebbene non ci sia la stessa consapevolezza nell’assumere abitudini alimentari sbagliate. Proprio per questo motivo lo staff di C’ENTRO FOOD GARDEN, ha affinato menù molto centrati sull’argomento, che vanno seguendo la stagionalità degli ingredienti, frutto di un’accurata ricerca sul territorio. La cosa assolutamente unica è che il servizio offre un panorama davvero eclettico di varietà gastronomiche, con il supporto di un team giovane e dinamico che al momento è in grado di improvvisare le tavolozze culinarie più disparate nel rispetto dei gusti di ognuno, esibendo il cibo a vista e disponendolo con autenticità e cura, supportato anche da tempi di breve attesa. I piatti più gettonati sono la verza, il cavolo nero, il cavolo rosso, il radicchio, le carote e i fagiolini in salsa di soia, i finocchi, gli spinaci , le cime di rapa alle mandorle tostate, la caponata siciliana, il ratatouille di verdura, la zucca ecc.. Per non parlare del salmone affumicato, il pollo grigliato in crosta di sesamo, le polpette al sugo, il pollo al curry e alle mandorle, il pollo con crema di zucca, il pollo ai peperoni… Torte salate (più di 20 gusti differenti) e torte dolci, un po’ come quelle che faceva la nonna, che certo non cucinava torte industriali ma si deliziava con uova fresche di galline allevate a terra e di limoni raccolti dall’albero in giardino. Frutta, verdura e i suoi centrifugati sono fatti al momento.

E poi ancora il flan di spinaci, di zucca, i formaggi, le uova sode, filetti di tonno , il riso basmati, il riso nero, venere e il riso integrale… Ed infine gli ingredienti fondamentali : qualità, cortesia e uno chef davvero eclettico sempre pronto a soddisfare personalmente il suo pubblico con passione e dedizione. C’entro Food Garden è un brand eccellente , gestito magistralmente da Roberto e Alessandro Garosci, che con grande esperienza ormai, hanno saputo coniugare eccellenza e professionalità con amore, impegno e stile. Qualità ormai sempre più rare, in una società ormai incapace di lavorare con etica, impegno e dedizione, dilaniata purtroppo dalla globalizzazione dei cibi, non curante di quella educazione alimentare e non solo, che disegna ormai la ristorazione come una banca indigesta di numeri, ma non di valori, addirittura da gustare… Il progetto di C’entro Food Garden fa quindi la differenza, ed è proprio quella la filosofia vincente che lo rende accogliente e unico, in grado quindi di offrire una cucina assolutamente naturale, con sapori e ricette capaci di soddisfare i gusti di tutti, alleggerendo i piatti per renderli digeribili anche dallo stomaco delicato dell’avventore del Terzio Millennio. Menù quindi di uno spirito allegro e oculato per il C’entro Food Garden è : “risotto di cultura, grigliata di nozioni con contorno di coscienza e dessert a base di sapere…”, della serie…dimmi cosa mangi, dove mangi e ti dirò chi sei! C’ENTRO FOOD GARDEN : Ci entro ? Si assolutamente.

MONICA DI MARIA CHIUSANO

Il Barolo e il Derthona sono andati in scena a Milano

 4a edizione
Giovedì 13 marzo 2025: si è tenuto un percorso di degustazione ideale fra le Langhe e i Colli Tortonesi nel cuore di Milano
Per il quarto anno consecutivo la Strada de il Barolo e grandi vini di Langa e Terre Derthona – Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi approdano a Milano per uno straordinario evento di degustazione promosso dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi e I Vini del Piemonte in partnership con Confcommercio Milano e con la collaborazione di Go Wine, associazione che promuove la cultura del vino e l’enoturismo.
Palazzo Bovara si trasformerà in un percorso ideale attraverso le Langhe e i Colli Tortonesi dove il pubblico di wine lovers e operatori del settore selezionati avrà l’occasione di degustare decine di etichette di Barolo Docg e Timorasso Derthona Doc che i produttori presenteranno di persona nelle loro molteplici sfaccettature, proponendo in degustazione cru e annate differenti.
Durante l’evento era previsto anche un salotto-degustazione con protagonisti Elisa Semino, la “Regina del Timorasso”, titolare dell’azienda La Colombera di Vho (AL), e Andrea Farinetti, titolare della storica cantina Giacomo Borgogno & Figli di Barolo (CN), che hanno raccontato la loro esperienza e proposto in degustazione vini particolarmente rappresentativi della loro produzione, non presenti ai banchi di assaggio allestiti nelle sale del palazzo. A condurre il salotto Francesco Quarna, DJ e vignaiolo, appassionato di viticoltura e di enogastronomia, che conduce il podcast “Deejay Wine Club” e “Summer Camp” in diretta su Radio Deejay.
Prima dell’apertura al pubblico era in programma una Masterclass di approfondimento su Barolo Docg e Timorasso Derthona Doc riservata (su invito) ai ristoratori e agli operatori del settore, organizzata in collaborazione con Confcommercio Milano ed EPAM – Associazione Provinciale Milanese Pubblici Esercizi, che è stata condotta da Davide Buongiorno, Diplomato Wine & Spirit Education Trust (WSET), Certified Educator WSET e giudice ai Decanter World Wine Awards.
PRODUTTORI DI TIMORASSO DERTHONA:
Cantine Volpi, Tortona (AL)
Claudio Mariotto, Tortona (AL)
Davico Stefano, Montemarzino (AL)
Ezio Poggio, Vignole Borbera (AL)
La Colombera, Tortona (AL)
6 La Stellara, Ovada (AL)
Paolo Poggio, Brignano Frascata (AL)
Sassaia, Capriata d’Orba (AL)
Tenute RaDe – Poderi Cusmano, San Marzano Oliveto (AT)
10 Terre di Sarizzola, Sarizzola (AL)
11 Vietti, Castiglione Falletto (CN)
12 Vigneti Repetto, Sarezzano (AL)
PRODUTTORI DI BAROLO:
Bel Colle, Verduno (CN)
Diego Morra, Verduno (CN)
Dosio Vigneti, La Morra (CN)
Giacomo Borgogno & Figli, Barolo (CN)
Gigi Rosso, Castiglione Falletto (CN)
Josetta Saffirio, Monforte d’Alba (CN)
L”Astemia, Barolo (CN)
Le Strette, Novello (CN)
Luigi Vico, Serralunga d’Alba (CN)
10 Poderi Colla, Alba (CN)
11 Savigliano Fratelli, Diano d’Alba (CN)
12 Sordo Giovanni, Castiglione Falletto (CN)
13 Vietti, Castiglione Falletto (CN)
PRODUTTORI FOOD:
Cascina Boschetto, Stazzano P.te (AL)
Cascina Roveta, Bubbio (AT)
Fork in Travel, Acqui Terme (AL)
Mosto Ardente, Castellino Tanaro (CN)
5 Banco di assaggio di prodotti agroalimentari di eccellenza delle terre Derthona
 
Ecco i vini che mi sono particolarmente piaciuti:

TIMORASSO

Sassaia

Derthona Riserva Platinum 2021
Vigne del 2004 a Val Curone e Val Grue vicino a Monleale, metri 410, terreno bianco tufo calcareo con un po’ di argilla, no macerazione, poi 8 mesi in Barrique Chassin .

Claudio Mariotto

Derthona Bricco San Michele 2023
Vigna di 20 anni a Sarizzola (AL), mt 200 versante sud-est, terreno argilloso con componenti calcare e marna Bianca, 15 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio .
Derthona Cavallina 2021
Vigne di 35 anni, metri 300 , versante sud-est, 10 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio.
Derthona Picasso 2017
Vigna di 50 anni, metri 350 ,terreno bianco e forti componenti di Marne di Sant’Agata, vinificato in acciaio

Davico Stefano

Derthona Regina 2023
Vigne di di 30 anni a Monleale e Monte Marzino ,metri 400, versante ovest terreno Marna sciolta, 48 ore sulle bucce ,vinificato in acciaio , tappo a vite.

La Colombera

Derthona 2023
Vigne del 1998, tra 200/250 mt, terreno Tortoniano, con componenti di argilla e calcare , solo tre ore sulle bucce ,vinificato in acciaio.
Derthona Santa Croce 2023
Vigna a Sarizzola in una cava di calce terreno bianco, vinificato in acciaio.
Derthona Il Montino 2021
Vigna del 1997, vicino alla cantina, terreno argilloso e poi calcareo .

Cantine Volpi

Derthona La Zerba 2023
Vigna del 2003 mt 250/300, terreno di marna Bianca sciolta , zero giorni sulle bucce, 10 mesi di cemento .

Borgogno

Derthona 2023
Vigna di 15 anni, versante sud-est, metri 300, Terreno principalmente sabbioso limoso, vinificato in acciaio.

BAROLO

Borgogno

Langhe Nebbiolo (100%) Bartomè 2022
Vigne a Barolo Cru Liste 30 e 50 anni ,200 mt , in cemento con 100% di raspo intero, 12 mesi di botte rovere di Slavonia da 5000 di media tostatura poi 2 mesi di cemento.
Barolo Comune di Barolo 2021
Cinque vigne di Barolo (Liste, Fossati, Cannubi, San Lorenzo, San Pietro, Case nere) , in cemento 15 giorni a cappello sommerso, poi 30 mesi di botte di rovere di Slavonia da 5000 poi di nuovo cemento.
Barolo Fossati 2020
Vigne del 1980 /90 di circa 30 anni, metri 340 versante sud est, terreno nella parte alta sabbioso poi sotto Marne e argilla, fermentazioni 15 giorni in cemento poi malolattica in botte di rovere di Slavonia da 5000 , 34 mesi in botte di rovere di Slavonia da 5000 poco tostate .

Sordo Giovanni

Nebbiolo d’Alba 2022
Vigna a Grinzane, terreno sabbioso, metri 250, in acciaio poi 12 mesi di botte grande di Slavonia da 1000 e poi di nuovo acciaio.
Barolo Ravera Novello 2020
Vigna degli anni 80 , terreno con Marne di Sant’Agata laminate, 60 giorni sulle bucce , in acciaio poi 24 mesi di botte di rovere di Slavonia da 5000 poi di nuovo acciaio .
Barolo Gabutti Castiglione Falletto 2020
Terreno Lequio ,60 giorni sulle bucce ,in acciaio poi 24 mesi di botte di rovere di Slavonia da 5000 poi di nuovo acciaio per 6 mesi.

Luigi Vico

Langhe Nebbiolo Serralunga 2021
Vigna Rivetta vicino alla cantina, terreno di Marne calcare, 400 m, 20 giorni sulle bucce, poi acciaio e poi 12 mesi botte austriaca da 2000, poi di nuovo acciaio .
Barolo Comune di Serralunga 2020
Vinificato 24 mesi botte francese da 1600
Barolo Prapo’ 2018
Vigna del 1990,28 giorni sulle bucce in acciaio poi 24 mesi di botte francesi da 2600 Garbellotto , il terreno di Lequio compatto, versante molto ripido e vecchio.
Fantastico.

Le Strette

Nebbiolo d’Alba Pasinot 2022
Vigna di 10 anni, 24 giorni sulle bucce poi 12 mesi di un mix di legni poi 12 mesi di rovere austriaco da 1000 e 1500
Barolo Corini – Pallaretta 2019
Barolo Bergera – Pezzole 2020
Entrambi dimostrano la mano del produttore su terreni bianchi e la propensione a lunghissimo invecchiamento e alla grandissima eleganza .
Alla prossima.
LUCA GANDIN

La Prima dell’Alta Langa

Lunedì 10 marzo 2025, si è tenuta a Torino la settima edizione de “La Prima dell’Alta Langa”, la grande degustazione annuale delle Alte Bollicine Piemontesi presso La Centrale di Nuvola Lavazza dalle 9:30 alle 17:30.
82 produttori hanno presentato oltre 180 cuvée in degustazione.
Durante la giornata erano previsti due seminari per approfondire la storia e le caratteristiche della denominazione:
• Dalle 12:00 alle 13:00, gli storici del vino Pierstefano Berta e Giusi Mainardi hanno raccontato le origini e lo sviluppo del metodo classico più antico d’Italia.
• Dalle 16:00 alle 17:00, Edmondo Bonelli, esperto di geologia, parlerà dei suoli dell’Alta Langa.
Inoltre, era prevista un’apertura straordinaria del Museo Lavazza dalle 11:30 alle 18:00.
Alcune informazioni tecniche:
La denominazione di origine controllata e garantita “Alta Langa” è riservata solo da uve vitigni Pinot nero e/o Chardonnay dal 90 al 100%.
La zona di produzione nelle province di Asti , Alessandria e Cuneo.
Alta Langa deve rispettare queste caratteristiche :
  • spuma: fine e persistente;
  • colore: da giallo paglierino tenue ad oro intenso;
  • odore: fragrante, complesso, caratteristico della rifermentazione in bottiglia;
  • sapore: sapido, fine ed armonico;
  • titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
  • acidità totale minima: 5,0 g/l;
  • estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l
Come devono essere i terreni :
  • terreni: i terreni marnosi calcareo-argillosi, a fertilità moderata;
  • giacitura: esclusivamente collinare. Sono da escludere categoricamente i terreni di fondovalle, umidi e pianeggianti;
  • altitudine: non inferiore a metri 250 s.l.m.;
  • densità d’impianto: quelle generalmente usate in funzione delle caratteristiche peculiari delle uve e dei vini. I vigneti dovranno essere composti da un numero di ceppi ad ettaro non inferiore a 4.000;
  • forme di allevamento e sistemi di potatura: quelli tradizionali, controspalliera bassa con potatura a Guyot tradizionale o cordone speronato;
  • è vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irrigazione di soccorso.
Vinificazione ed invecchiamento:
La durata del processo di elaborazione (l’invecchiamento cioè dall’inizio della fermentazione in bottiglia destinata a rendere spumante la partita (cuvèe) e la durata della permanenza sulle fecce, minimo 30 mesi per “Alta Langa” spumante e “Alta Langa” spumante rosato e a 36 mesi per i vini con menzione riserva.
STORIA
Attorno al 1850, il Marchese Leopoldo Incisa aveva incluso diversi vitigni francesi nella sua collezione ampelografica localizzata nei vigneti di Rocchetta Tanaro. A metà dell’800 non mancavano in Piemonte impianti di Pinot. Già intorno al 1810 i Conti di Sambuy avevano introdotto alcuni rinomati vitigni francesi per migliorare la produzione vinicola locale. Carlo Gancia, però, aveva favorito la diffusione dei Pinot e Chardonnay intorno a Canelli per favorire la produzione dei suoi spumanti. Con il Progetto Spumante Metodo Classico in Piemonte, del quale la denominazione “Alta Langa” è nata, l’industria spumantistica piemontese ha dato al suo territorio un contributo di impegno economico e tecnologico prezioso per la produzione di spumanti Metodo Classico .
Il metodo di produzione dell’Alta Langa Docg – Alte bollicine piemontesi
Link
Ecco alcuni Alta Langa che mi sono particolarmente piaciuti:

Gancia

2013 millesimato Brut , sboccatura 10/2023 , 60 mesi sui lieviti
2010 millesimato Brut Riserva ,sboccatura 6/2024 , 120 mesi sui lieviti con 5 gr litro

Fontanafredda

Contessa Rosa 2018 Rose’ Brut Riserva , 70% pinot nero 30% chardonnay, sboccatura 2024,60 mesi sui lieviti con goccia di Barolo 1967
Vigna Gatinera 2016 100% Pinot noir Pas Dose’ Riserva, sboccatura 7/2023 , 72 mesi sui lieviti , single Vineyard
Vigna Gatinera 2014 100% Pinot noir Pas Dose’ Brut nature , sboccatura 6/2024 ,
108 mesi sui lieviti

Ettore Germano

2017 100% chardonnay Riserva Blanc de Blanc Pas Dose’ , 50% in acciaio, 50% 8 mesi in tonneaux , sboccatura 3/2024 , 65 mesi sui lieviti
2017 100% Pinot noir Riserva Blanc de Noir Pas Dose’, 50% in acciaio, 50% 8 mesi in tonneaux , sboccatura 3/2024, 65 mesi sui lieviti
2013 Brut , 80% Pinot noir 20% chardonnay , 70% acciaio, 30% tonneaux , sboccatura 2020 36 mesi sui lieviti

Contratto

2015 Riserva Pas Dose’ , 90% Pinot noir in acciaio, 10% chardonnay tonneaux usati per sei mesi ,sboccatura 3/2024, 100 mesi sui lieviti

Rapalino Fratelli

2019 Pas Dose’ , 50% Pinot noir e 50% chardonnay, sboccatura 12/2024,48 mesi sui lieviti
2018 Rose’ Pas Dose’ , 100% Pino noir, sboccatura 6/2024 ,60 mesi su lieviti

Enrico Serafino

2018 Zero Pas Dosè , Pinot noir 100%, sboccatura ? , 70 mesi sui lieviti
2018 Zero Riserva Pas Dosè De saignee’, cioè sanguinamento, Pinot noir 100%, sboccatura ?, 60 mesi su lieviti.
2011 Zero Riserva Pas Dosè , 85 %Pinot noir 15% chardonnay, sboccatura 2021,140 mesi sui lieviti

Bera

2018 Brut 70% chardonnay 30% Pinot noir, sboccatura 1/2024, bottiglia magnum ,80 mesi sui lieviti

Banfi

Cuvee’ Aurora 2017 Pinot noir 100%, sboccatura 6/2023 ,60 mesi sui lieviti
Cuveè Aurora 2015 Pinot noir 100%, sboccatura 11/2019 , 30 mesi sui lieviti
Cuveè Aurora Riserva Pas Dosè 2012 , 85% Pinot noir 15% chardonnay, sboccatura 10/2022 , 100 mesi sui lieviti

Abrigo fratelli

2018 Brut Riserva 100% chardonnay sboccatura 5/2024, 60 mesi sui lieviti

Pecchenino

2019 Riserva Pas Dosè, 70% Pinot noir 30% chardonnay, sboccatura 01/2025, 60 mesi sui lieviti

Tenuta il Falchetto

2018 Riserva Pas Dosè , chardonnay 100%, sboccatura 7/2024 Doss, 60 mesi sui lieviti
Alla prossima !
LUCA GANDIN

Con spinaci e ricotta la torta è speciale e stuzzicante

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Le torte salate sono apprezzate per la loro versatilità. Molto facili e veloci da preparare sono ottime servite tiepide o fredde, stuzzicanti e fantasiose

Ideali per un aperitivo con amici, una cena veloce, un antipasto o un pic nic,  le torte salate sono molto apprezzate per la loro versatilita’. Molto facili e veloci da preparare sono ottime servite tiepide o fredde, stuzzicanti e fantasiose. Un must per tutte le stagioni.

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Ingredienti:

2 rotoli di pasta sfoglia rotonda

½ kg. di spinacini freschi

1 fetta di prosciutto cotto (100gr.)

250gr. di ricotta piemontese

100gr. di taleggio

1 uovo intero, 4 tuorli

1 spicchio di aglio

50gr.di parmigiano grattugiato

sale, pepe,burro, noce moscata q.b.

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Lavare gli spinacini, saltarli in padella con una noce di burro e l’aglio, lasciar raffreddare. In una ciotola mescolare il prosciutto e il taleggio tagliati a dadini, aggiungere il parmigiano, l’uovo intero, gli spinacini, sale, pepe e un pizzico di noce moscata. Stendere la pasta sfoglia in una teglia rotonda foderata di carta forno,bucherellare il fondo, disporre il ripieno, coprire con la ricotta, fare 4 fossette in ognuna delle quali sistemare il tuorlo. Coprire con la sfoglia rimanente, saldare bene i bordi, spennellare con poco latte e cuocere in forno per 35-40 minuti a 200 gradi. Servire tiepida.

 

Paperita Patty 

Aromatici biscotti all’arancia 

Invaderà la vostra cucina il delizioso profumo di questi biscotti

Si preparano semplicemente questi friabili e aromatici dolcetti ideali per una sana merenda o colazione. 

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Ingredienti 
250gr. di farina 00 
120gr. di burro 
140gr.di zucchero 
1 uovo intero 
3 cucchiai di scorza di arancia grattugiata 
1 cucchiaio di succo di arancia 
1 pizzico di lievito in polvere 
1 pizzico di sale 
Zucchero a velo 
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Lavorare il burro con lo zucchero ed un pizzico di sale fino a renderlo spumoso, unire l’uovo, la scorza e il succo di arancia poi, aggiungere a pioggia la farina con un pizzico di lievito. Formare una palla, avvolgere in pellicola e riporre in frigo per 30 minuti.  Formare un cilindro, avvolgere in pellicola e mettere in freezer per 30 minuti. Tagliare il cilindro a fette di un centimetro di spessore, disporre i biscotti su una teglia foderata con carta forno e cuocere in forno a 170 gradi per 15 minuti.  Lasciar raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo. 
Paperita Patty 

Coppa deliziosa alle fragole

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Fragole che passione!  Offriamo a fine pasto ai nostri ospiti questo scenografico dolce delizioso e di semplice realizzazione

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Dosi per 4 persone:

½ Kg.di fragole

1 Banana

4/5 biscotti savoiardi

2 bicchierini di limoncello

200 ml di panna da montare

Crema pasticcera

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Sul fondo di una coppa in vetro trasparente mettere i savoiardi spezzettati bagnati con 1 bicchierino di limoncello (allungato con un bicchierino di acqua). Preparare una crema pasticcera con 3 tuorli, ½ litro di latte, 1 bustina di vanillina, 20gr. di farina, 60 gr.di zucchero e 1 bicchierino di limoncello. Lasciar raffreddare.

Tagliare le fragole ben pulite e la banana a fettine. Iniziare a decorare la circonferenza della coppa con le fette di fragole, quando terminato mettere le restanti fragole nella coppa livellando la superficie e procedere nello stesso modo con la banana.

Montare la panna con un poco di zucchero a velo.

Stendere sullo strato di banane la crema pasticcera raffreddata e completare con uno strato di panna montata. Decorare a piacere.

PaperitaPatty

 

Sapore di mare: gratin di pesce in conchiglia

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Una preparazione dedicata ad un momento di festa che soddisfera’ anche i palati piu’ raffinati

Eccovi una proposta deliziosa a  base di pesce per  un antipasto originale e d’effetto. Una ricetta delicata, un’armonia di sapori resi ancora piu’ invitanti dalla presentazione in conchiglie di capesante, una preparazione dedicata ad un momento di festa che soddisfera’ anche i palati piu’ raffinati.

 

Ingredienti per 8 persone:

300gr. di filetto di nasello

300gr. di salmone fresco

10 code di gaberoni

250gr. di besciamella

100gr. di parmigiano grattugiato

100gr. di emmenthal

Sale, pepe, prezzemolo q.b.

Cuocere a vapore il nasello, il salmone e le code di gambero, lasciar raffreddare. In una ciotola sminuzzare il pesce, salare, pepare, aggiungere tre cucchiai di parmigiano, l’emmental tagliato a cubetti, il prezzemolo tritato e la besciamella. Mescolare con cura, riempire con il composto ottenuto i gusci delle capesante, cospargere di parmigiano e infornare a 200 gradi per 10 minuti poi lasciar gratinare sotto il grill sino a completa doratura. Servire la conchiglia calda su un letto di insalatina.

 

Paperita Patty