food- Pagina 41

La Rocca di Arignano. Hotel di charme, ristorazione di qualità e storia. Non è per tutti

Di Augusto Grandi

Ci sono luoghi affascinanti, ricchi di storia e di suggestioni, che restano assurdamente fuori dai percorsi classici del turismo.

Indubbiamente la Rocca di Arignano, a soli 22 km dal centro di Torino, non è un luogo per tutti. Una rocca medievale, miracolosamente sopravvissuta a sette secoli di oblio e di incuria, non è il posto ideale dove far pascolare le mandrie di turisti in astinenza da shopping ed alla ricerca di località alla moda dove farsi fotografare per farsi invidiare dagli amici.
Continua a leggere:

La Rocca di Arignano. Hotel di charme, ristorazione di qualità e storia. Non è per tutti

Les Petit Madeleines, alta cucina nel segno dell’eleganza e dell’innovazione

Torino è conosciuta come la “piccola Parigi” per lo stile architettonico delle sue vie, per le  caratteristiche arcate di muratura sul fiume che la attraversa e dai palazzi che, in un certo modo, ricordano quelli maestosi della Francia dell’800. Tutto a Torino ricorda la Francia e il suo stile urbano: l’hotel 4 stelle Turin Palace, proprio di fronte alla stazione di Porta Nuova (lato via Sacchi) ne é un esempio.

La struttura storica ma contrapposta a chiare linee moderne , elegante e non eccentrica, è contornata di dettagli che ne imprimono subito lo stile con cui l’ospite viene accolto. E lo si nota subito dalla hall, arredata con divani e sedute ricoperti da materiali di qualità, con tinte abbinate ai colori dell’ambiente, avvolti da un’atmosfera di tranquillità e di rilassatezza. Accompagnati sempre da un sottofondo di musica classica che può aiutare a trovare concentrazione , a migliorare l’umore ma, piú in generale, contribuisce a calmare il corpo dalle fatiche quotidiane. A tal proposito, saranno varie le iniziative che lo stesso hotel metterà in campo al fine di godere delle intensità della note di musica classica abbinate a particolari degustazioni di tè.
Raffinatezza e stile che si può ritrovare soprattutto nel rinnovato progetto gastronomico del ristorante dell’hotel , LES PETIT MADELEINES, accessibile anche dal pubblico non ospite della struttura: la giovane brigata, guidata dall’executive chef Giuseppe Lisciotto, ha messo a punto un menù che si inserisce perfettamente in ció che potremmo identificare come una proposta gastronomica fresca e rinnovata,  dai gusti perfettamente equilibrati e distinguibili fra di loro, di alta cucina caratterizzata da sinfonie di semplicità e di innovazione.
Con le parole ben precise dello chef, si può comprendere immediatamente  il contenuto e la portata del progetto: ” Questi due anni , segnati da oggettive difficoltà per chi lavora nel mondo della ristorazione e dell’ospitalità, hanno avuto peró il merito di regalarmi del tempo non solo per approfondire le mie competenze, ma anche per riflettere su come approcciarmi nell’elaborare un piatto e nel proporlo. Una riflessione di concetto che ho portato nella Carta di Primavera de Les Petit Madeleines, in cui ho osato meno dal punto di vista della sperimentazione,  ma mi sono concentrato sul dare un’identitá netta ad ogni proposta, rendendola più centrata nell’uso degli ingredienti “
La primavera di gusti, su cui si basano i piatti, sono stati immaginati in un’ottica di sottrazione al posto dell’aggiunta,  proprio per assaporare fino alla fine l’ingrediente principe della portata: dove le contaminazioni sono state pensate e inserite per dare identitá e non per prevaricare. Ecco che, allora, il risotto, crema di topinambur, nduja e  liquriizia è stato chiaramente preparato omaggiando la terra calabra, quello dello chef, e il Piemonte, quella che lo ha accolto. Ma, nel menù alla carte, sono presenti e curiose anche le proposte sospese tra classicitá e innovazione, come il Filetto di fassona, pepe verde e patate ratte, la suprema di faraona, porro grigliato e chorizo e la pluma di maialino, broccoli e mele cotogne. Immancabile e sempre ben riuscita e gradita, la proposta tradizionale piemontese con sbuffi di innovazione non banale : il vitello tonnato con salsa all’antica, sedano e acciughe del cantabrico, l’insalata russa  con uova di quaglia e ventresca di tonno e gli agnolotti del plin al sugo di arrosto e crema di nocciole.
Degno di sottolineatura, il dessert di primavera ” Cremoso alla vaniglia, crema di nocciole, mela Red Moon ( coltivata in zona di Cuneo) e infuso al karkadè:  scenograficamente di impatto e dalla realizzazione curata nei particolari. La carta dei vini, ampia e selezionata direttamente dal sommellier di sala, abile conoscitore degli abbinamenti più adeguati alla pietanza prescelta.
Chiara Vannini
Turin Palace Hotel & Les petites Madeleines
Via Paolo Sacchi 8 , Torino
Tel. 011 0825321

Tenuta La Serra di Cinzano: l’eleganza di una cascina del 700 con grandi vini ed ottimi piatti

Di Augusto Grandi

Terra di grandi vini, il Piemonte. Però nell’immaginario collettivo il territorio vocato alla produzione di rossi e bianchi prestigiosi è limitato alle Langhe, al Monferrato.

Pochi conoscono la qualità di altri territori piemontesi, dal Saluzzese alle colline tortonesi, dal Canavese al Nord Piemonte. O al Chierese. E la sfida dell’agriturismo Tenuta La Serra di Cinzano è appunto rivolta a far conoscere ed apprezzare gli ottimi vini di questo angolo della provincia di Torino.

Continua a leggere:

Tenuta La Serra di Cinzano: l’eleganza di una cascina del 700 con grandi vini ed ottimi piatti

Gli appetitosi “cossot” dell’orto in burnia

Una favolosa idea per utilizzare le zucchine che  abbondano nei nostri orti

 

Semplice e veloce questa ricetta e’ una favolosa idea per utilizzare le zucchine che in questo periodo abbondano nei nostri orti.  Un modo di conservarle per gustarle tutto l’anno intrappolando i profumi, i colori e i sapori dell’estate. Ottime in abbinamento ad un gustoso antipasto rustico con formaggi e salumi, un aperitivo sfizioso o un contorno stuzzicante.

***

Ingredienti:

1 kg.di zucchine

2 bicchieri di olio d’oliva

1 bicchiere di aceto bianco

12 foglie di basilico

5 spicchi di aglio

1 foglia di alloro

1 cipolla a fettine

3 bacche di ginepro

2 scorze di limone

3 cucchiaini di sale fino

1 cucchiaio di zucchero

***

Lavare bene le zucchine, tagliarle a pezzetti e metterle con tutti gli altri ingredienti in un tegame a bordo alto. Dal primo bollore lasciar cuocere per circa 5 minuti. Togliere dal fuoco e sistemare nelle “burnie”  (precedentemente sterilizzate), coprire con il liquido di cottura, chiudere bene con il tappo e sterilizzare in acqua bollente per 30 minuti

Paperita Patty

 

Con l’agriturismo Bellavista, Marentino fa dimenticare a tavola i disastri della Fiat

Di Augusto Grandi


Marentino, per troppi anni, ha significato per i torinesi solo la località dove venivano formati i quadri ed i dirigenti del gruppo Fiat.

È qui che si è concluso il braccio di ferro tra Romiti e Ghidella per la guida della Fiat. Con la vittoria del primo ed il conseguente declino inarrestabile del gruppo automobilistico torinese. Ed ora l’abbandono della struttura è il simbolo perfetto della conclusione della parabola Fiat. Ma, per fortuna, la scomparsa del gruppo ha favorito la rinascita del paese che sorge sulla collina torinese.

Continua a leggere:

Con l’agriturismo Bellavista, Marentino fa dimenticare a tavola i disastri della Fiat

Turin Palace Hotel e Les Petites Madeleines: una primavera di altissima qualità

Il coraggio di non osare.

Può sembrare paradossale, ma Giuseppe Lisciotto – chef del ristorante Les Petites Madeleines all’interno del Turin Palace Hotel del capoluogo subalpino – ha deciso che il menu di primavera deve prevedere meno sperimentazioni e più ricerca dell’identità di ogni singolo prodotto, sino ad arrivare in qualche caso al mono ingrediente. Serve coraggio, serve la capacità di rivalutare esperienze e tradizioni per arrivare a proposte più delicate.

Di Augusto Grandi

Continua a leggere:

Turin Palace Hotel e Les Petites Madeleines: una primavera di altissima qualità

Bere il territorio, al via la nuova edizione

Al via in tutta Italia la ventunesima edizione del
concorso letterario nazionale promosso da Go Wine

“BERE IL TERRITORIO”
Raccontare il vino attraverso un viaggio
L’associazione Go Wine lancia la ventunesima edizione del Concorso letterario nazionale Bere il Territorio.

 

E’ un progetto culturale che ha sempre accompagnato la vita dell’associazione fin dalla sua costituzione e che giunge nel 2022 ad un traguardo importante.

Riportiamo a seguire il Bando di Concorso che illustra le modalità di partecipazione e le informazioni legate alla sezione generale ed alle sezioni speciali.

Il Bando viene divulgato più avanti rispetto ai tempi abituali delle scorse edizioni, la scadenza è fissata al prossimo 30 aprile. 

 

Vi invitiamo a partecipare e a diffondere l’iniziativa.

Il Concorso conferma gli obiettivi di sempre che si rinnovano ogni anno e si misurano sempre con nuovi protagonisti: far crescere la cultura del consumo dei vini di qualità e contribuire, mediante il tema della narrazione, a valorizzare storia, tradizioni, paesaggio, vicende socio-culturali dei territori del vino.

IL BANDO DI CONCORSO

 

1. La ventunesima edizione del concorso letterario “Bere il Territorio” è promossa dalla Associazione Go Wine.

I partecipanti dovranno redigere un testo-racconto in forma libera che abbia per tema un viaggio in un territorio del vino italiano, raccontando esperienze, evidenziando il rapporto con i valori cari all’enoturista: paesaggio, ambiente, cultura, tradizioni e vicende locali.

 

Sono previste due categorie, in base a distinte fasce di età:

giovani dai 16 ai 24 anni;

per tutti i soggetti di età superiore ai 24 anni.

 

2. Ogni concorrente o gruppo potrà partecipare con un solo elaborato inedito, in lingua italiana, della lunghezza minima di due cartelle (3600 battute) e massima di 5 cartelle (9000 battute), redatto anche su supporto magnetico (chiavetta usb o cd-rom).

 

3. E’ inoltre istituita, a latere del concorso generale, una sezione speciale riservata agli studenti degli Istituti agrari italiani (di età compresa fra i 14 ed i 20 anni).

Verranno selezionati elaborati che trattino il tema dei vitigni autoctoni. Con l’invito agli studenti a svolgere un approfondito e originale lavoro di ricerca su vitigni autoctoni della propria zona di provenienza o di altre aree. Nell’elaborato essi potranno tenere conto delle conoscenze acquisite durante il corso di studio e trattare l’argomento attraverso uno specifico elaborato.

La partecipazione al Concorso è consentita a singoli studenti oppure a piccoli gruppi non inferiori a 5 persone. Gli elaborati dovranno avere la medesima lunghezza di cui all’art. 2, salvo eccezioni dettate dal lavoro di ricerca a cui sono chiamati.

 

4. Ogni testo dovrà contenere, in calce, le generalità del concorrente: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono ed eventualmente il riferimento dell’Istituto agrario di appartenenza (per la sezione speciale dell’art. 3).

 

5. Gli elaborati dovranno pervenire, in tre copie dattiloscritte e su supporto magnetico, entro il 30 aprile 2022, tramite posta, al seguente indirizzo:

 

Concorso “Bere il territorio” – Go Wine

Via Vida, 6 – 12051 Alba (Cn).

 

6. Gli elaborati saranno sottoposti al vaglio della giuria composta da Gianluigi Beccaria e Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Repubblica), Massimo Corrado (Associazione Go Wine).

 

7. Saranno selezionati dalla sezione generale I DUE MIGLIORI TESTI, uno per ciascuna categoria: i vincitori riceveranno ciascuno un premio di euro 500,00.

 

7a) Sarà selezionato dalla sezione speciale riservata agli Istituti agrari IL MIGLIORE LAVORO DI RICERCA: il vincitore (o il gruppo) della sezione speciale riceverà un premio di euro 500,00.

 

8. E’ istituito da questa edizione un premio speciale rivolto a realtà del comparto vitivinicolo che si siano distinte per aver salvaguardato il patrimonio territoriale in un’ottica di valorizzazione del paesaggio, con la fruizione dell’ambiente naturale, volto a stimolare lo sviluppo culturale, turistico, sociale ed economico. Il tutto in un’ottica di sostenibilità nel rispetto di modelli di sviluppo equi e “green”.

 

9. È inoltre istituito un premio speciale a favore di un libro edito durante l’anno 2021 che abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione.

L’autore riceverà un premio in denaro di euro 500,00.

 

10. I testi rimarranno a disposizione dell’organizzazione del concorso e non verranno restituiti. I concorrenti, accettando senza condizione il presente regolamento, concedono, sin d’ora e senza nulla pretendere, i diritti di pubblicazione a Go Wine.

 

11. I vincitori, che saranno avvertiti tramite raccomandata, saranno premiati durante la cerimonia che si terrà ad Alba sabato 28 maggio 2022.

 

12. I giudizi della giuria, che selezionerà le opere, sono insindacabili.

 

13. Per quanto non previsto dal presente regolamento, le decisioni spettano autonomamente alla segreteria del concorso.

 

 

Info: Associazione Go Wine – Tel. 0173 364631 e-mail gowine.editore@gowinet.it

 

A Sigep le delizie di Vergnano

Dal 12 al 16 marzo 2022 torna l’appuntamento con SIGEP: la fiera dell’ospitalità
professionale Ho.re.ca organizzata nel quartiere fieristico di Rimini, punto di riferimento per
le innovazioni dell’intero settore ed importante vetrina per le novità proposte dal mercato.

Caffè Vergnano parteciperà all’evento celebrando l’ importante Anniversario dei suoi 140
anni, all’insegna della cultura del caffè e di un solido know-how ricco di eccellenza, qualità
e Made in Italy, da sempre ispirato dai valori in cui il brand fortemente crede.

Il 2022 sarà infatti un anno di festa, non solo per Caffè Vergnano ma anche per partner, i
tanti clienti e per tutti gli amanti del vero espresso italiano.

Tra le proposte che verranno presentate in fiera e per brindare insieme in occasione di
questo importante traguardo, tre drink esclusivi firmati da Paola Campana, nominata ai Bar
Awards di Bargiornale, miglior barista d’Italia.

I drink, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità ma tutti accomunati dall’oro come
elemento distintivo e celebrativo di questo anniversario, subito dopo la presentazione in
fiera, si potranno assaporare anche nelle caffetterie a marchio Vergnano sparse sul territorio
italiano ed estero.

Altro protagonista di queste giornate sarà il lancio ufficiale della nuova Limited Edition di
prodotti iconici dell’azienda che, in occasione dell’Anniversario, si vestiranno d’oro.
La collezione, composta da tazzina, moka e lattina di caffè logati 140, sarà presto disponibile
sull’ e-shop di Caffè Vergnano e sarà dedicata a tutti i coffee lovers che vorranno vivere il
piacere di degustare 140 anni di storia in un espresso.

Il bar dello stand 081, presso il Padiglione D1, sarà inoltre gestito dai migliori baristi
dell’Accademia Vergnano, quelli che per affezione, passione e amore verso il prodotto si
sono distinti come i più in linea con i valori aziendali.

Non quindi solo baristi, ma veri e propri Ambassador dell’eccellenza italiana nel mondo.
Sigep si conferma l’occasione perfetta d’incontro tra tutti i partner delle Caffetterie Vergnano
1882, oltre 180 nel mondo e sarà un’ulteriore opportunità per amici e clienti per scoprire
una storia autentica di famiglia fatta di passione, amore e grandi sogni.

Caffè Vergnano
Caffè Vergnano è la più antica torrefazione italiana a livello nazionale. Fondata nel 1882 e ancora oggi
guidata dalla famiglia, da 140 anni racconta il rito dell’autentico espresso italiano portando in una tazzina
profumi e aromi di tutto il mondo. Il segreto delle miscele è la tostatura, lenta e tradizionale che valorizza
ogni singola origine, nel rispetto della materia prima.
Le miscele Caffè Vergnano si trovano nella grande distribuzione, nei m

Approda sotto la Mole la storica pizzeria napoletana di Gino Sorbillo

Ha aperto in via XX Settembre angolo via Buozzi la prima pizzeria a Torino  del re della pizza napoletana Gino Sorbillo.

Dopo l’ultima apertura, avvenuta qualche settimana fa, nel quartiere Isola a Milano, dopo i tanti locali milanesi, con questo locale torinese Gino Sorbillo ha raggiunto quota venti. L’annuncio dell’apertura risale a quasi due anni fa, ma a rallentarne i lavori è stata la pandemia. Dopo Milano, Roma e New York l’approdo a Torino.

La grande sala di 200 metri quadrati ospita circa 100 posti a sedere, due sono i forni a legna dipinti di verde e di rosso su fondo bianco, per omaggiare la bandiera e la prima capitale del Regno d’Italia. La statua di Gino Sorbillo, colto mentre regge una piazza margherita, si staglia su una parete ricca di motivi floreali e di quadri, quasi una rappresentazione pop della Margherita di Savoia.

Sorbillo fa parte di una delle più  antiche famiglie  di pizzaioli di Napoli; nel 1935 i suoi nonni, Luigi Sorbillo e Carolina Esposito, fondarono la loro prima pizzeria nel centro antico della città su via dei Tribunali, definita  da molti quale la “Via della pizza Napoletana”.

La regina indiscussa della pizzeria di Gino Sorbillo a Torino rimarrà  la pizza, tradizionale e di ampia circonferenza.  La formula del Menu di Gino Sorbillo sarà quella classica del Lievito Madre inaugurata sul lungomare di Napoli, comprendente 7 antipasti, 7 pizze cotte a legna, 7 pizze speciali, 7 dolci, bibite, 7 birre  in bottiglia, 7 vini, 7 bollicine e 7 liquori. Vi saranno anche componenti della tradizione partenopea, come le palle di riso, le crocche’ e le frittatine.

Regina indiscussa della pizzeria di Gino Sorbillo rimane, comunque, la pizza, il cui modello è  quello tradizionale di ampia circonferenza,  che procede oltre i bordi del piatto. Prodotti campani, farine di agricoltura biologica del Mulino Caputo, ortaggi, aromi e verdure, costituiscono gli ingredienti di queste celebri pizze, tra cui i grandi classici come la Marinara con origano selvatico del Matese; l’antica Margherita con fiordilatte misto con latte di bufala; la Cetara con pomodorino del Piennolo del Vesuvio e la Margherita Gialla, con pomodorini giallo del Vesuvio, Provola misto latte di bufala e conciato romano, che rappresenta uno dei formaggi più antichi d’Italia.

Gino Sorbillo Lievito Madre si trova in via XX Settembre all’angolo con via Buozzi; ha inaugurato il locale il 9 marzo scorso alle 19. Rimarrà aperto sette giorni su sette, con orario continuatodalle 12 alle 23.30.

Non è prevista la prenotazione.

Mara Martellotta