Utilizzo innovativo di sistemi unmanned e applicazione dell’intelligenza artificiale in contesto operativo
Per il secondo anno consecutivo, Leonardo ed il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino hanno avviato il progetto denominato “Utilizzo innovativo di sistemi unmanned e applicazione dell’intelligenza artificiale in contesto operativo”.
Il progetto, a cui hanno partecipato 120 Ufficiali frequentatori della Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, si pone come obiettivo quello di individuare soluzioni innovative per soddisfare le necessità operative della Forza Armata tramite l’utilizzo di sistemi senza pilota, a guida autonoma, operanti nei tre domini: terrestre, aereo e marittimo e applicazione dell’intelligenza artificiale.
Nell’ambito del Contest, gli Ufficiali hanno sviluppato progetti nel campo delle comunicazioni, della bonifica mine, passando per la sorveglianza all’attività di ricerca con drone, fino alla logistica e al trasporto. Valutazione e analisi delle esigenze operative, dunque, per ricercare soluzioni efficaci ed aderenti ai diversi contesti nazionali e internazionali, nei quali l’Esercito è chiamato a operare.
Il Contest “Esercito e Open Innovation”, alla presenza di Laurent Sissmann, Unmanned Systems Manager di Leonardo, si è concluso con l’esame e la valutazione dei numerosi progetti da parte di una Commissione, composta da membri militari e dell’azienda, secondo parametri quali idea, originalità, applicabilità, realizzabilità, grado di necessità, interesse industriale. “Siamo lieti di aver contribuito alla creazione di questa iniziativa” ha commentato Sissmann e ha aggiunto “Ringraziamo tutti i partecipanti per lo spirito innovatore espresso e per la qualità delle proposte presentate, così come gli organizzatori e il comitato dell’Esercito Italiano per l’opportunità unica di poter collaborare all’ideazione delle soluzioni del futuro”.
Il Generale di Divisione Salvatore Cuoci, Comandante dell’Istituto di formazione dell’Esercito, nel suo intervento ha sottolineato la necessità di affidarsi all’innovazione quale elemento imprescindibile per una sempre più spinta competitività poiché “la continua ricerca è un elemento chiave per il progresso.”

La Brigata alpina “Taurinense” ha sostituito la Brigata “Sassari” al comando dell’operazione “Leonte” nell’ambito della missione Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud. La Brigata alpina “Taurinense”, alla sua seconda missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, assume il comando del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.800 “caschi blu” di 16 dei 45 paesi contributori alla missione Unifil.
consolidato successo della missione Unifil”, ha concluso Farina, “lo si deve alla dedizione, al sacrificio, al senso del dovere e della responsabilità di ciascun peacekeeper, ma soprattutto alla straordinaria capacità di dialogo e di interazione dei militari italiani con tutte le componenti della società presenti nel variegato mosaico libanese”. Apprezzamento e gratitudine agli uomini e alle donne del settore Ovest di Unifil per i “risultati ottenuti sul campo”, sono stati espressi dal capo missione e comandante di Unifil. Quanto alla “situazione fragile” che regna nel Libano meridionale, “considerando il delicato contesto politico, economico e sociale aggravatosi ulteriormente a causa dell’emergenza sanitaria in corso”, il generale Del Col ha definito “straordinari” i progressi della missione nel “Paese dei cedri”, grazie anche al ruolo giocato dai peacekeepers italiani nel garantire, con imparzialità e trasparenza, il monitoraggio della cessazione delle ostilità e la cooperazione strategica con le forze armate libanesi per la sicurezza e la stabilità dell’area, soprattutto lungo la “blue line”, la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele. “A cio’ si aggiunge la ricerca costante del consenso unanime della popolazione locale mediante la realizzazione di progetti di cooperazione civile-militare”, ha detto Del Col, nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e della risoluzione 2539 dello scorso 28 agosto che, oltre a rinnovare per un altro anno il mandato di Unifil, “ha gettato le basi per un’ulteriore sinergia tra la missione e le parti verso gli obiettivi del mandato”.
