ECONOMIA- Pagina 98

Tempo di fiere autunnali per il Consorzio Turistico Sauze d’Oulx Fortur

IFTM di Parigi, TTG di Rimini e WTM di Londra

SAUZE D’OULX – Nell’ottica di continuare la ricerca di nuovi mercati, il Consorzio Turistico Fortur (Sauze d’Oulx, Cesana Torinese, Oulx, Claviere, Sauze di Cesana, Chiomonte, Exilles Salbertrand) ha avuto un autunno denso di trasferte.

Un periodo intenso che si è aperto con la partecipazione dal 3 al 5 ottobre all’IFTM (International & French Travel Market) di Parigi 3-5 ottobre 2023

La presidente del Consorzio Fortur Serenella Marcuzzo sottolinea l’importanza di essere tornati a Parigi: “Era da molti anni che non partecipavamo al Salone di Parigi, un salone specializzato nel “Rendez vous des professionnels du tourisme”, un salone quindi per operatori e non aperto al pubblico, cresciuto negli anni che punta a diventare mondiale come il WTM di Londra. Basta dare un’occhiata ai numeri per capire la portata del salone: 170 destinazioni, 1400 stand e 29.475 operatori turistici. A Parigi abbiamo avuto modo di essere presenti nell’area di Visit Piemonte all’interno dello stand di ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo)”.

Dall’11 al 13 ottobre il Consorzio Fortur ha poi partecipato al TTG Travel Experience di Rimini.

La Presidente del Consorzio Turistico Fortur Serenella Marcuzzo riassume questa nuova esperienza: “Il TTG di Rimini è una fiera forse un più istituzionale rispetto alle altre e sta sviluppando negli anni il programma di “Utopia”. Si tratta di un progetto dove gli operatori crescono con i viaggiatori con la consapevolezza di essere parte di una rete di relazioni complessa, in cui chi viaggia e chi fa viaggiare opera all’interno di un contesto che si rapporta con etica, politica ed economia. Infatti erano presenti e hanno tenuto delle conferenze l’Assessore Regione Piemonte a cultura, turismo e commercio Vittoria Poggio e il Ministro per il Turismo Daniela Santanchè che ha aperto la Opening Ceremony. Noi eravamo presenti in uno spazio all’interno dello stand della Regione Piemonte e anche in questo caso abbiamo avuto modo di confrontarci con operatori un po’ da tutta Italia e anche dal mercato estero, in particolare da Francia, Spagna, Gran Bretagna, Svezia, Lituania e anche dalla Cina”.

Il tour dei saloni si è poi concluso dal 6 all’8 novembre con la partecipazione al WTM (World Travel Market) di Londra.

É ancora la Presidente del Consorzio Fortur Serenella Marcuzzo a commentare anche questa ultima presenza: “Abbiamo deciso di partecipare al WTM di Londra nonostante lo scorso anno non ci avesse dato i risultati sperati. Eravamo però in un primo periodo post Covid. Infatti quest’anno la situazione è nettamente migliorata. Il WTM si è riproposto come la grande fiera di sempre con l’obiettivo di fornire ai professionisti del viaggio un’idea di come l’industria si evolverà nei prossimi 5 anni condividendo innovazioni e creando opportunità di business. E anche a Londra eravamo presenti all’interno di uno spazio acquistato da Visit Piemonte nel grande stand di ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo) che ha così presentato in maniera unita l’Italia”.

Restructura 2023 è stata un’edizione straordinaria

Ricca di temi, di aziende e di pubblico

Recupero dell’esistente, riuso e riciclo dei prodotti e di componenti, ritorno all’impiego di materiali naturali e di risorse rinnovabili per produrre l’energia necessaria a far funzionare la casa: sono stati alcuni temi al centro di Restructura 2023, organizzata da GL events Italia a Torino da giovedì 23 ad oggi. Un’edizione che si è dimostrata vivace e superiore alle aspettative, dove gli oltre 10.000 visitatori hanno toccato con mano la grande trasformazione del comparto.

«In un allestimento ripensato nel format, abbiamo dato voce alle tendenze del settore per il futuro. Una filiera che deve trovare le strade sempre più performanti per investire sulla riqualificazione e riconfigurazione dell’esistente, piuttosto che per consumare nuove risorse – ha commentato Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia -. La fiera, forte della sua lunga tradizione ha iniziato da quest’anno un percorso di crescita e rilancio per tornare a essere fra gli appuntamenti di riferimento sul panorama nazionale per il retrofit, il recupero e il restauro del costruito».

Restructura 2023 è stata ricca di sfaccettature e idee, ruotando intorno sulle sfide del comparto, chiamato a sviluppare una metodologia più sistemica e a definire nuove regole per disciplinare le esigenze del futuro. È emerso come il settore abbia le carte in regola per “sexy” agli occhi dei giovani, che oggi in questo campo trovano professioni dove sono richieste competenze più sofisticate, complesse e “greening”, a tutti i livelli, e che più di altri oggi garantisce impieghi immediati e ben retribuiti, oltre che possibilità di fare carriera. E al salone infatti, sono tornati i giovani, protagonisti anche di un evento in cui si sono confrontati ingegneri, architetti, operai, carpentieri del legno, posatori, nuovi imprenditori. Sul tema è intervenuta anche l’Agenzia Piemonte Lavoro della Regione Piemonte che ha presentato alcuni dati: con oltre 61.000 imprese in Piemonte, l’attività economica dell’edilizia costituisce circa un terzo dei movimenti occupazionali da lavoro dipendente. Nel 2022 quasi 13.000 aziende hanno registrato almeno un’assunzione.

Passeggiando fra gli stand o ascoltando il ricco programma di convegni realizzati da ordini, associazioni e imprese, oltre che da GL events Italia, ci si poteva imbattere in nuove soluzioni che usano gli scarti di altre produzioni, non solo del settore edile, ma ad esempio di quello agricolo e che intendono la tecnologia e l’innovazione come mezzo per dare vita a soluzioni costruttive e materiali di nuova generazione e a basso impatto ambientale da impiegare nella ricostruzione di città più sostenibili.

Si è vista l’implementazione del verde urbano con pareti verdi, soluzioni per il recupero e lo stoccaggio dell’acqua – risorsa che mancherà sempre di più, ma da cui occorre anche proteggersi a fronte di fenomeni alluvionali indotti dal cambiamento climatico -, sistemi per sfruttare meglio gli apporti di luce naturale anche negli ambienti artificiali, una nuova attenzione alla salubrità dei materiali e alla loro emissività in termini di sostanze nocive alla salute, la circolarità e la garanzia di durabilità dei prodotti anche per un reimpiego in vita successiva come valore aggiunto per progettisti e committenza.

La bioedilizia, con isolanti ricavati dalle fibre di erba, mattoni di calce, canapa, paglia … non ha portato proposte di nicchia, ma filiere che stanno rivoluzionando la tradizione delle lavorazioni. Ampio spazio, in particolare, al legno, il materiale per eccellenza che decarbonizza la città, nuovo interprete del mondo del costruire. Quasi dimenticato dopo l’avvento del cemento, negli ultimi anni è risorto mettendo in luce caratteristiche fondamentali, come: sostenibilità, protezione dall’inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico, economicamente vantaggioso, leggero. Una materia prima di cui il nostro Paese è ricchissimo e che può contribuire alla crescita di un’edilizia di prossimità, “a chilometri zero”. E il legame di Restructura con il legno si consolida con la sua collaborazione con Eurobois 2024, principale fiera del legno in Francia, organizzata a Lione dal Gruppo GL events, dal 6 al 9 febbraio. «Una scelta che facciamo anche in una logica di “sistema azienda”, per condividere trasversalmente le competenze e le best practice del nostro Gruppo internazionale» spiega Ganczer.

L’uso dell’energie elettrica da fonte rinnovabile è stato promosso da aziende di prodotti e servizi che semplificano sempre di più la possibilità, anche per chi vive in palazzi e condomini, di poter scegliere l’origine delle forniture ed è stato tema al centro di un’intera giornata di focus fra quelli dell’Alveare del professionista dedicato alle green communities e alle comunità energetiche. Alveare che, animato da continui costruttivi confronti, è l’unico caso in Italia di un efficiente luogo di rappresentanza e networking per le associazioni e per gli ordini professionali (ingegneri, architetti, geometri, geologi, periti industriali).

L’importanza della multi professionalità è andata oltre le figure più tipicamente legate all’edilizia investendo anche quello della medicina, come nel caso del convegno Neurosafety: Una sicurezza sul lavoro spiegata attraverso le neuroscienze. Le neuroscienze infatti, integrate alla psicologia e all’ingegneria della sicurezza, possono aiutare a prevenire gli infortuni sul lavoro. La comprensione dei fattori psicosociali che influiscono sul comportamento umano può influenzare le pratiche di sicurezza sul lavoro; da una parte occorre prendere coscienza dei bias cognitivi che intervengono nelle nostre scelte e dall’altra utilizzare tecnologie che consentono di misurare il sistema nervoso. In questa direzione, l’approccio metodologico e tecnologico messo a punto da un’azienda torinese, in seno all’Università di Torino, ha già dimostrato di saper condizionare la sostenibilità sociale, dimostrando il concreto miglioramento del benessere dei lavoratori, ma l’obiettivo e incidere sulla diminuzione dei decessi sul lavoro che attualmente sono intorno ai 1.200 l’anno.

L’esigenza di incrociare le esperienze dei progettisti con quella dei medici, ma anche con il mondo della comunicazione e dei media, a partire da quelli che si occupano di salute e wellbeing, è stato messo in evidenza nel convegno dedicato all’architettura biofilica, dal titolo Progettare il benessere e la salubrità in casa e saperlo comunicare.

Tra i tanti temi trattati, quello delle barriere architettoniche per una progettazione universale dello spazio urbano, più attenta alle esigenze di persone con diversi tipi di disabilità. E per farne comprendere appieno le necessità, architetti e progettisti sono stati invitai a sperimentare in prima persona cosa significhino le barriere.

A segnare il nuovo passo di Restructura anche la Call4Ideas che sul palco dell’evento inaugurale, e in una mostra allestita nel Padiglione 3 del Lingotto, ha portato esempi da tutta Italia di buon utilizzo degli incentivi fiscali esistenti per innovare e costruire in qualità pure all’interno di un contesto normativo che richiede un ripensamento e un adeguamento alle tendenze in atto nella nostra società.

La manifestazione è partita, nell’evento di opening, dalla riflessione su cosa in questo presente possiamo fare per orientare il cammino verso un futuro più sostenibile. Una riflessione che con coraggio ha posto il settore di fronte a domande importanti sul tipo di strumenti necessari alla pianificazione dei territori a fronte di cambiamenti sempre più repentini degli scenari da affrontare (sul sito di Restructura sarà disponibile l’intervento di Fabio Millevoi).

E guardando al futuro Restructura, per la prima volta e prima in Italia, ha anche scelto di non esaurirsi dei 3 giorni di fiera, ma di diventare anche completamente digitalizzata per continuare ad essere fruibile tutto l’anno, grazie alla collaborazione con Analist Group e Matterport. Chi ha mancato l’appuntamento con il salone può visitarlo sul sito www.restructura.comin attesa della prossima edizione che sarà dal 15 al 17 novembre 2024.

Cgil e Uil in piazza a Torino

Cgil e Uil ha portato in piazza i lavoratori questa mattina a Torino nel giorno in cui i sindacati manifestano  nelle regioni del Nord per chiedere di cambiare la proposta di legge di bilancio e le politiche economiche e sociali del governo. Nel capoluogo piemontese si tiene una delle cinque manifestazioni del Piemonte, con un corteo da Porta Susa a piazza Castello, chiude il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che prima della manifestazione ha incontrato i lavoratori della Lear e della Te Connectivity, aziende che vedono a rischio 600 posti di lavoro.

Presentato in Regione il “Benessere equo e sostenibile dei territori”

L’assessore Tronzano: “I dati sono importanti e ci consegnano una fotografia dello Stato dell’arte in Piemonte”

Presentato presso la Sala Trasparenza della Regione Piemonte “Il benessere equo e sostenibile dei territori” redatto da Istat con la collaborazione dell’Ufficio Statistica. Si tratta   della collana regionale dei Report BesT, che offre un’analisi integrata degli indicatori Bes dei Territori (BesT). Un sistema di indicatori BesT, riferiti alle province e città metropolitane italiane, che l’Istat diffonde annualmente dal 2018 e che comprende un ampio set delle misure del Benessere equo e sostenibile (Bes) e le integra con ulteriori indicatori di benessere in grado di cogliere le specificità locali.  Nell’edizione 2023 gli indicatori sono in totale 70, distribuiti in 11 dei 12 domini del BesT.

Ciascun Report BesT presenta il profilo di benessere della regione e delle sue province sotto vari aspetti: la posizione nel contesto nazionale ed europeo, i punti di forza, gli svantaggi, le disparità territoriali, le evoluzioni recenti. Queste letture, proposte annualmente, si completano con alcuni indicatori sul territorio come la popolazione e l’economia.

Ciò che emerge dallo studio è che le province piemontesi hanno livelli di benessere relativo più alto che in Italia. Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) sul complesso degli indicatori disponibili per l’ultimo anno di riferimento (2020-2022), il 21,3 per cento delle misure colloca le province piemontesi nella classe di benessere più elevata; nel complesso il 47,9 per cento degli indicatori le assegna alle classi medio-alta e alta. I segnali di svantaggio sono meno frequenti: poco più del 28 per cento delle misure si concentra nella coda della distribuzione, ovvero nelle due classi di benessere relativo più basse tra le cinque considerate.

Nell’ultimo anno i livelli di benessere relativo maggiori si osservano nella città metropolitana di Torino, che si distacca in positivo dalle altre province del Piemonte per la quota maggiore di indicatori nelle classi di benessere alta e medio-alta (54,1 per cento, 6,1 punti percentuali in più della media delle province piemontesi) e per la più piccola quota di indicatori nelle classi di benessere bassa e medio-bassa (21,3 per cento).

Confrontando i domini, i risultati migliori si registrano in quello relativo al Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, dove nessuna provincia piemontese si trova nella coda della distribuzione nazionale: il 39,6 per cento delle misure provinciali è nella classe di benessere relativo alta, il 58,3 per cento nella medio-alta.

“I dati sono importanti e ci permettono di verificare la qualità della vita dei piemontesi – commenta l’Assessore alla Programmazione Economico Finanziaria Andrea Tronzano – di valutare positivamente alcune azioni intraprese e di porre dei correttivi laddove necessario. Queste informazioni sono utili – continua Tronzano – perché ci consegnano una fotografia dello stato dell’arte del Piemonte e ci spingono a lavorare al meglio individuando anche le aree di miglioramento su cui operare”.

Black Friday, tutti in cerca di regali da fare a Natale

Ecco il Black Friday, sei italiani su dieci faranno shopping e il 53,7% approfitterà delle offerte per acquistare in anticipo i regali natalizi.  Il budget medio sarà di  236 euro a persona e il 92,4% di quello che compreranno  spenderà fino a 500 euro. Almeno da quanto emerge dalla ricerca realizzata da Confcommercio in collaborazione con l’istituto Format Research. 

Ad assaltare” i negozi e a utilizzare internet alla ricerca di prodotti scontati saranno soprattutto le donne ( il 63,2%), i giovani fino a 34 anni, e chi abita nelle regioni del Nord Ovest e del Mezzogiorno. Il 55% delle farà acquisti online, invece il 40% si recherà nei negozi di quartiere e nei centri commerciali.  A Torino iniziative legate al Black Friday sono in corso ad esempio alla Rinascente, al Torino Outlet Village, da Decathlon e in tutti i grandi store di elettrodomestici e telefonia.

I Comuni dicono No al blackfriday online

CAMPAGNA UNCEM CONTRO LA DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE NEI PAESI:
PER IL BLACK FRIDAY SCEGLI IL NEGOZIO SOTTO CASA, DEL TERRITORIO.

COMPRARE LOCALE SALVA L’ECONOMIA LOCALE E FA BENE AL PAESE

Il #blackfriday è solo nei negozi del tuo territorio. Gli acquisti solo sotto casa,
e non sulle grandi piattaforme di logistica e mega siti web.
Salviamo con Uncem i negozi, che nei paesi sono sempre meno, più deboli,
visto che oltre 200 Comuni in Italia non hanno più negozi e bar.
Altri 500 sono a rischio desertificazione commerciale.
Il black friday on line è distruttivo per l’economia delle città e dei paesi.Secondo anno di campagna Uncem

Uncem ridiffonde l’appello e la campagna di marketing territoriale, da far circolare ovunque, da affiggere nei negozi e nei bar.
Per un invito a tutti a comprare nei negozi del proprio territorio, a comprare sotto casa. Sempre di più. Diciamolo sui social.
Quando Uncem lanciò, con le Camere di Commercio, la campagna ‘Compra in valle, il tuo paese, la montagna vivrà’, dieci anni fa,
vi è stata una grande attenzione culturale, mediatica, che è cresciuta. Ripartiamo oggi nella settimana del #blackfriday.
Da fare, come gli acquisti di Natale, nei negozi della valle, del territorio, dei paesi e delle città.

Il #blackfriday è solo nei negozi del tuo territorio.

“Latuaideadimpresa”, in gara oltre 20 mila studenti

Il business game nato ad Alessandria

All’Istituto Ascanio Sobrero di Casale Monferrato è stata presentata la 14° edizione del business game nazionale che trasforma gli studenti in startupper e l’idea del team vincitore che oggi è diventato prodotto commercializzato dall’azienda ANTOS COSMESI

I numeri parlano chiaro e sanciscono il successo di Latuaideadimpresa®, ideata con l’obiettivo di diffondere la cultura d’impresa tra i giovani Nata proprio in Alessandria nel 2010 è diventata poi la più importante iniziativa di coinvolgimento delle scuole secondarie di secondo grado a livello nazionale. Già nel 2010 si caratterizzava per una formula innovativa web based (www.latuideadimpresa.it) con votazioni online, che si è rivelata vincente in epoca Covid-19, continuando a mettere in gara migliaia di squadre di studenti e studentesse da ogni parte d’Italia.

Lunedi 20 novembre presso l’Istituto Sobrero di Casale Monferrato è stata lanciata la 14°edizione nazionale. Proprio in Alessandria dove è nata, proprio al Sobrero che è stata tra le prime scuole a partecipare fin dalla prima edizione e la più premiata negli anni a livello nazionale per i progetti presentati dai team dei suoi studenti.

Sono intervenuti presenti Luigi Serra Presidente di Sistemi Formativi di Confindustria, Laura Coppo Presidente di Confindustria Alessandria, Manuel Alfonso, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Alessandria, Fulvia Guazzone, ideatrice di Latuaideadimpresa® e Ceo di Noisiamofuturo, il Presidente del Consiglio Comunale di Casale Monferrato Fiorenzo Pivetta presidente del Consiglio del consiglio comunale di Casale Monferrato, il Provveditore agli studi Prof.ssa Laura Bergonzi e tanti imprenditori che negli anni hanno seguito come tutor degli studenti il progetto.

Padrone di casa il Professor Riccardo Rota, Dirigente Scolastico dell’Istituto Ascanio Sobrero, insieme a rappresentanze di studenti che negli anni si sono aggiudicati i premi e agli imprenditori che li hanno votati e tutorati.

Tutti concordi nel ritenere fondamentale un progetto come Latuaideadimpresa® che stimola competenze nei giovani rendendoli protagonisti, ma soprattutto crea un dialogo tra mondo dell’azienda e mondo della scuola con uno scambio reciproco di conoscenza e ascolto.

Un confronto che accompagna le idee più valide degli studenti a diventare prototipi, prodotti, imprese.

Cosi come è successo con la crema Pruno Som i cui principi attivi, studiati in laboratorio dal Sobrero, sono oggi alla base della crema antiage prodotta e commercializzata dall’azienda ANTOS COSMESI NATURALE come ha spiegato l’imprenditore Gian Luca Mortara

DRIVE DIFFERENT, 50 anni di politiche sulla mobilità e di ricerca a Torino città dell’auto

24 novembre 2023 – 7 aprile 2024, Museo Nazionale dell’Automobile

 

Dal 23 novembre del 1973 – data in cui il Governo Rumor vara misure restrittive e divieti per contenere i consumi di energia – ai giorni nostri: cinquant’anni di politiche sulla mobilità, di ricerca tecnologica sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche.

 

Il curatore Giosuè Boetto Cohen: “Il racconto di questa mostra indica che le risposte a una sfida epocale devono essere diverse e complementari, perché così sono gli scenari in cui l’uomo vive e i suoi bisogni”.

 

Il sogno generalizzato di possedere un’automobile, un parco circolante che quadruplica negli anni Sessanta, lo sconvolgimento delle città che si riempiono di auto, la viabilità nei centri storici che si congestiona e le piazze artistiche che si trasformano in immensi parcheggi. Poi, nel 1973, il conflitto in Medio Oriente con gli eserciti di Egitto e Siria che attaccano a sorpresa Israele. E il prezzo del petrolio che sale da tre a dodici dollari al barile. E così il 23 novembre del 1973 l’avvio di una fase storica nota come Austeritysancita dal Decreto Legge 304 del Governo Rumor con nuovi e improvvisi divieti e restrizioni per contenere i consumi di energia: proibito l’uso delle auto la domenica, ridotti i termostati nelle case, l’illuminazione nelle strade e i limiti di velocità; cinema, teatri e attività commerciali costretti ad abbassare le serrande anticipatamente e le pompe di benzina chiuse dalle ore 12 del sabato e per tutta la domenica.

A partire da questo 50° anniversario, la mostra “DRIVE DIFFERENT. Dall’Austerity alla mobilità del futuro”, al Museo Nazionale dell’Automobile dal 24 novembre 2023 al 7 aprile 2024, propone una riflessione sulle sfide della mobilità e sulle domande che è necessario porsi perché la ricerca tecnologica, da una parte, e le abitudini individuali, dall’altra, convergano sull’obiettivo comune di salvaguardare il pianeta. Un racconto multimediale, unico nel suo genere, che parte dalla crisi petrolifera degli anni Settanta, ripercorre decenni di politiche sulla mobilità, di ricerca tecnologica sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche, e attraverso scatti, documenti, filmati, modelli, installazioni si interroga sul passato e analizza le sfide della Future Mobility, indissolubilmente legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

DRIVE DIFFERENT è ideata e curata per il MAUTO da Giosuè Boetto Cohen, realizzata in collaborazione con Stellantis Automobile Club Italia (ACI), con il supporto di EniPolitecnico di Torino, Senseable City Lab (Massachusetts Institute of Technology – MIT), e Quattroruote, e con il patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Piemonte Città di Torino.

 

Il percorso espositivo e le iniziative correlate

La mostra parte dall’automobile come simbolo del desiderio di autonomia e libertà negli anni Sessanta: tra il 1962 e il 1973 undici milioni di nuove automobili vengono immatricolate in Italia. Prodotta a ritmi mai visti nelle fabbriche da centomila operai, premiata dalle scelte politiche, infrastrutturali e di costume, l’automobile è una grande irresistibile promessa di libertà. Ma “l’auto per tutti” e il suo acquisto divenuto ormai abbordabile riserva effetti collaterali elevatissimi, che oggi tutti conoscono.

 

Tra l’Italia del boom economico e l’Italia dell’austerità c’è la Guerra del Kippur, che scatena la prima crisi petrolifera dell’Occidente. Infatti, l’influenza politica degli Stati Uniti per convincere lo Stato Ebraico a interrompere la sua marcia e accogliere le successive risoluzioni dell’ONU porta l’OPEC, l’associazione dei Paesi produttori, a quadruplicare il prezzo del petrolio e i Paesi occidentali iniziano ad adottare misure di razionamento dell’energia. In Italia il Governo Rumor vara il decreto legge 304: per la prima volta, dai tempi della guerra, le pompe di benzina vengono chiuse nei weekend, le città riducono l’illuminazione del 40%, gli uffici pubblici anticipano la chiusura alle 17.30, i negozi sono obbligati ad abbassare le serrande alle 19, ai locali notturni viene imposto di chiudere alle 23 e viene proibito l’uso delle auto la domenica.

 

Il percorso espositivo prosegue con fotografie dell’epoca, pagine dei giornali e servizi televisivi che testimoniano la reazione degli italiani ai provvedimenti sull’Austerity: pervasi da un certo ottimismo e confidando nella breve durata delle norme, cercano di trasformare le restrizioni in un diversivo. Nei weekend restano a casa o si spostano a piedi, in bicicletta, su tram e corriere; rispolverano pattini e monopattini. Anche cavalli e calessi ricompaiono nelle città, tra lo stupore generale. Poi in aprile, con lo spegnimento dei termosifoni, il divieto di circolazione diventa a targhe alterne. Nel frattempo, il prezzo della benzina raddoppia passando da 138 a 315 lire/litro e nel 1977 la Super arriva a costare 500 lire/litro, circa 2 euro, fatte le dovute proporzioni. Come oggi.

 

Poi le soluzioni tecnologiche, le invenzioni sperimentali e le politiche sulla mobilità che emergono dagli anni dell’Austerity: la sfortunata avventura del motore rotativo Wankel, la concept car “Kar-a- sutra” (dissacrante veicolo esposto al MoMA di New York nel 1972, che anticipa, a suo modo, la vettura a guida autonoma), la prima metropolitana moderna a Milano, l’alta velocità ferroviaria; le criticità del traffico aereo e navale, le piste ciclabili in città.

 

Tra lezioni imparate e occasioni perdute, il percorso espositivo ci porta ai nostri giorni. Altre guerre minacciano le riserve energetiche e la stabilità politica ed economica dell’intero pianeta. E mentre questo accade, anche l’equilibrio ambientale della Terra si incrina: il 7 luglio 2023 l’ONU ha dichiarato che l’innalzamento termico è ormai “fuori controllo”. I termini del problema fanno un salto di scala: non più una crisi contingente, in un paese o un emisfero. Tutto il mondo, con le sue diseguaglianze, passa dall’Austerity agli obbiettivi della sostenibilità. I trasporti, che partecipano per una quota importante al generale dissesto, sono chiamati a fornire le risposte più urgenti. L’automobile, in particolare, a compiere scelte epocali. La direzione della produzione industriale viene guidata dalla transizione ecologica che porta nel mondo dell’automobile nuove tecnologie come i veicoli elettrici, le stazioni per la sharing mobility, le colonnine per la ricarica delle batterie, l’e-fuel e il bio-fuel, i motori a idrogeno.

 

Dove sta andando, allora, il futuro dell’auto? Proprio su questa domanda intende far riflettere l’ultima parte della mostra che inquadra il presente e prova a tracciare gli scenari futuri, con l’aiuto di esperti e ricercatori, dal Dipartimento Energia del Politecnico di Torino al Senseable City Lab del MIT- Massachusetts Institute of Technology. La speranza è che la libertà che l’automobile ci ha dato in passato sia ancora tutelabile. Adattata, intelligentemente, ai bisogni, alle situazioni, ai luoghi che cambiano.

 

La mostra sarà corredata da un ciclo di conferenze con autorevoli esperti per approfondire i temi della smart mobility e delle smart cities, della sharing mobility e dell’economia circolare, dei biocarburanti e

 

della guida autonoma. Oltre a un palinsesto di appuntamenti dedicati alle scuole e ai ragazzi che verranno coinvolti in attività di laboratorio, visite guidate con il curatore e tavoli di lavoro. Il calendario completo di tutti gli eventi sarà disponibile sul sito www.museoauto.com.

 

A dicembre una sezione satellite della mostra apre a Milano nelle gallerie dell’ADI Design Museum Compasso d’Oro: il tema è la micromobilità nella città che cambia, con quattro esempi di vetture di design: Topolino Giacosa (1936), Iso Isetta (1953), Topolino Elettrica e Microlino (2023).

 

Il Museo Nazionale dell’Automobile è aperto il lunedì dalle 10 alle 14 e dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Per informazioni e prenotazioni: info@museoauto.it o 011-677666.

A Mirafiori apre il nuovo hub di economia circolare targato Stellantis

Il primo hub di economia circolare è stato inaugurato da Stellantis a Torino, nello storico stabilimento di Mirafiori. Alla cerimonia di apertura il presidente John Elkann e il ceo Carlos Tavares. SusteinEra Circular Economy è il nome della struttura dedicata a rigenerazione, riparazione, riutilizzo e riciclo dei componenti e dei materiali delle auto, rispondente alla strategia delle 4R annunciata dal gruppo nel piano strategico Dare Forward 2030. Si tratta di 73.000 metri quadrati, di questi  55.000 recuperati  da uno stabilimento parzialmente inutilizzato. 40 i milioni di euro investiti con  l’impiego previsto di 550 dipendenti entro il 2025. Il nuovo nuovo hub si propone come un’alternativa sostenibile e conveniente nell’offerta dei ricambi di Stellantis. Si prevede di gestire oltre 50.000 ricambi rigenerati entro il 2025 e 150.000 entro il 2030. Sono intervenuti all’inaugurazione anche il sindaco di Torino Lo Russo e il presidente della Regione Cirio.

Si è aperto oggi Restructura 2023

Si è aperto oggi Restructura 2023, l’appuntamento espositivo e convegnistico organizzato da GL events Italia, al Padiglione 3 del Lingotto Fiere di Torino fino al 25 novembre.
Il salone ha preso il via ponendo l’accento su progetti straordinari realizzati nel nostro Paese, con esempi che testimoniano anche l’uso intelligente del bonus edilizi, come la riqualificazione energetica del Complesso Residenziale di ALER Milano con il Superbonus 110%. Esemplare anche il caso del Giardino delle Gemme (Fidenza, PR), primo complesso residenziale al mondo certificato “Active House PRO”.
Il programma di eventi ruota intorno all’edilizia più innovativa e coraggiosa, aperta ai giovani che in questo campo oggi possono cogliere nuove prospettive professionali.
Tra i prossimi appuntamenti: sabato il convegno Economia Circolare in Edilizia per una sostenibilità ambientale, dove ETRA-EU (European Tyre Recycling Association) e il Politecnico di Torino racconteranno le esperienze, nell’ambito del progetto Replan City Life, sull’utilizzo degli pneumatici riciclati nel comparto delle costruzioni. Sviluppare questo approccio innovativo richiede la capacità e l’audacia di conoscere e di sperimentare: Restructura è il baricentro di questo sforzo