ECONOMIA- Pagina 98

Satispay apre le porte del denaro smart anche ai giovani under 18

Da oggi anche ragazze e ragazzi dai 14 anni potranno utilizzare SATISPAY e pagare in autonomia, attraverso il sistema di mobile payment alternativo e indipendente dai circuiti tradizionali delle carte di credito e di debito.

Oggi in Italia ci sono oltre 2 milioni di adolescenti, la maggior parte dei quali ha un proprio smartphone ed è abituata a destreggiarsi tra le diverse app in un contesto dove l’uso dei contanti è sempre più in calo, passando dall’82% di transazioni nel 2019 al 69% nel 2022. Satispay si rivolge ora a questa nuova generazione di nativi digitali che da oggi potranno pagare in autonomia con Satispay, imparando a gestire il loro denaro e acquisendo maggior consapevolezza e indipendenza sulle proprie spese.

Il servizio è attivo in Francia, Italia e Lussemburgo.

Per i giovani accedere a Satispay è molto semplice. Basta scaricare l’app sul proprio smartphone e registrarsi inserendo i dati identificativi, indicando un genitore o tutore legale che potrà autorizzare la creazione dell’account, solo se iscritto. Il wallet potrà essere ricaricato ricevendo denaro dai familiari, che potranno impostare un budget ricorrente o una paghetta digitale, che i giovani potranno utilizzare per fare acquisti nei negozi o e commerce che rientrano nelle categorie merceologiche utilizzate dai minori o per scambiare soldi tra amici. Tutte le transazioni potranno avvenire nei limiti del saldo disponibile, non utilizzando i contanti si ridurranno anche i rischi associati a furto o smarrimento.

All’interno della app i ragazzi possono tenere traccia delle proprie spese e grazie alla funzionalità risparmi creare dei salvadanaio da alimentare con accantonamenti settimanali o cashback e arrotondamenti sui pagamenti effettuati, iniziando a comprendere il valore dei piccoli importi per realizzare i loro desideri.

 

Mara Martellotta

Torna il Salone del Vino, eventi diffusi in tutta la città: tradizione, innovazione, cultura, musica

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 Il Salone del Vino di Torino giunge alla sua II edizione da sabato 2 a lunedì 4 marzo all’interno di due spazi espositivi: le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Ad anticiparlo, una settimana di eventi diffusi in tutta la città all’interno di un ricco palinsesto OFF del Salone, che da quest’anno ruota attorno a due sedi principali, Il Circolo dei lettori Combo Torino. Sono infatti oltre 100 gli appuntamenti in programma da martedì 27 febbraio che accompagnano il pubblico fino al lungo week end del Salone del Vino di Torino. Una grande manifestazione, dedicata a tutti gli amanti del vino pensata per raccontarlo attraverso tradizione e innovazioneculturamusica e letteratura.

 

Mission del Salone del Vino di Torino 2024 è raccontare il Piemonte del vino in tutte le sue sfaccettature e tipicità, alla scoperta delle radici profonde di un territorio capace di guardare al futuro, attraverso la lente di ingrandimento della sostenibilità. Un viaggio che narra i terroir, con l’obiettivo di valorizzare la grande diversità e la ricchezza vitivinicola del Piemonte.

 

Il Salone del Vino di Torino 2024 è organizzato da KLUG APS con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino; con il contributo di Fondazione CRT e con la partecipazione e la collaborazione di Regione autonoma Valle d’Aosta, Camera valdostana delle imprese e delle professioni, Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia.

 

L’edizione 2024 del Salone del Vino di Torino sarà un’esperienza autentica e coinvolgente: avremo l’opportunità di entrare in contatto diretto con cantine provenienti da tutta la nostra regione, con giovani produttori e realtà di eccellenza, assaporando il vino in un contesto che va oltre la degustazione. Ricostruiremo e restituiremo uno spaccato omogeneo e articolato del nostro territorio”, spiega Patrizio Anisio, Direttore del Salone del Vino di Torino.

 

Sono 500 le cantine attese tra l’esposizione del weekend e il ricco programma di approfondimento del Salone OFF; il palinsesto indaga e promuove la sostenibilità, ambientale, economica e  sociale, anche grazie al neonato comitato scientifico.
Quest’ultimo è composto da Luca Giorgio Carlo Rolle, professore ordinario di Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino; Paolo Sabbatini, professore ordinario di Viticoltura all’Università di Torino presso il Dipartimento di Scienze Agricole Forestali ed Ambientali; Paolo Marco Tamborrini professore in Design (ICAR/13) presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR); Eleonora Fiore, professoressa e ricercatrice in Design (ICAR/13) presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR); Giovanni Peira professore associato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino; Alessandro Bonadonna, dottore di ricerca in Cultura e Impresa e professore associato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino oltre a Egidio Dansero professore ordinario di Geografia economico-politica all’Università di Torino e Vice Rettore vicario per la sostenibilità e la cooperazione allo sviluppo, che coordina la Rete italiana politiche locali del cibo e l’Atlante del cibo di Torino metropolitana.
Nasce così un percorso di analisi e ricerca non solo sul Salone ma sull’intera filiera, anche in collaborazione con il Dipartimento di Management “Valter Cantino” dell’Università di Torino e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari.

 

L’approccio all’organizzazione della manifestazione è stato guidato dalla filosofia del design system, cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche sostenibili, sottolinea Luca Spadon, presidente dell’Associazione KLUG. La programmazione culturale analizza le sfide e le opportunità del presente, spaziando dall’uguaglianza di genere all’inclusione sociale, dalla promozione della cultura e dell’arte alla responsabilità sociale d’impresa, approfondendo le sfide del cambiamento climatico e scandagliando le ricerche scientifiche e le innovazioni tecnologiche.

 

 

IL SALONE DEL VINO DI TORINO 2024

La seconda edizione del Salone del vino di Torino entra nel vivo sabato 2 e domenica 3 marzo, con il fitto weekend di esposizione vitivinicola dedicata al grande pubblico, che verrà ospitata tra le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.

Si prosegue lunedì 4 marzo, nelle stesse location, con la giornata dedicata agli operatori professionali.

 

Grande novità di questa edizione 2024 sarà inoltre il coinvolgimento di una regione ospite: la Valle d’Aosta che, insieme al Consorzio Vini Valle d’Aosta, alle sue cantine vitivinicole e i suoi grandi spirits, darà l’opportunità al grande pubblico di conoscere un territorio ricco di storia e tradizioni.

 

DUE LOCATION: OGR TORINO E MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO

 

Al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano si potrà degustare una selezione di cantine da tutto il PiemonteL’Aula della Camera Italiana sarà dedicata alle cantine artigiane e alle cantine dell’Associazione dei vini biologici e del Consorzio di Cocconato, con una sezione di rappresentanza nazionale e internazionale a cura della Torino Wine Week, oltre alle storiche eccellenze vitivinicole piemontesi.

Restando all’interno del Museo, si potrà inoltre degustare una selezione di Vermouth piemontesi e, in Sala Plebiscito, ogni giorno, sono in programma 4 masterclass gratuite per il pubblico del Salone, tra le altre Spirito Agricolo, Cascina Rural, Le Viti, Cascina Corte, per approfondire la conoscenza e l’impegno delle cantine volto alla tutela delle tradizioni e della sostenibilità ambientale.

 

Alle OGR Torino, si potranno invece incontrare i consorzi e le associazioni di tutela e di promozione, le enoteche regionali e le centinaia di cantine a fotografare il Piemonte, a cui si aggiungeranno quelle ospiti provenienti quindi dalla Regione Valle d’Aosta, oltre ancora alle grappe e agli spirits.
Il palco principale delle OGR Torino vedrà protagonisti 12 talk volti ad analizzare i temi dell’attualità e le sue sfide, le nuove ricerche scientifiche e la presentazione in anteprima di nuovi percorsi di studio e valorizzazione del vino.

Anche negli spazi di Snodo, ogni giorno, il pubblico potrà partecipare a 4 masterclass gratuite e non, per ampliare la propria conoscenza sul mondo del vino in Piemonte.

Strada del Barolo e grandi vini di Langa approfondirà i cru e le annate del re dei vini il Barolo, Fisar Torino ci guiderà invece alla scoperta dei grandi vini valdostani, mentre con l’Enoteca Regionale del Roero si esploreranno i grandi vini di questo territorio. Grazie all’Onav Torino si scopriranno i meravigliosi Dolcetti di Ovada, e ancora con Ais Piemonte le grandi bolle piemontese, insieme al Consorzio Alta Langa. E poi ancora i vini eroici dei sorì del Moscato, i vini della Val Susa, le grandi fresia con il Consorzio della Freisa di Chieri, le grappe con il Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e grappa di Barolo e l’ ANAG associazione nazionale assaggiatori di grappa.

 

Sabato 2 marzo, il palco principale del Salone del Vino di Torino ospiterà, dalle ore 18, il panel su sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici in relazione al mondo del vino e dell’enogastronomia insieme a Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e Divulgatore scientifico, Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale e alle politiche per l’ambiente e i docenti Luca Giorgio Carlo Rolle e Paolo Sabbatini del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali ed Alimentari. L’incontro sarà moderato da Luca Ferrua, direttore de Ilgusto.it (Gruppo Gedi).

Si approfondiranno inoltre le potenzialità e le criticità della filiera vitivinicola e dei suoi sottoprodotti, nel talk a cura del Prof. Tamborrini e la Dott. Eleonora Fiore, Università di Parma e Politecnico di Torino, con la moderazione del giornalista Danilo Poggio.

Al centro del dibattito, anche il tema dell’enoturismo e del rapporto tra vino e città insieme a Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di TorinoPaolo Chiavarino assessore al Commercio della Città di Torino, i docenti Giovanni Peira e Alessandro Bonadonna del Dipartimento di Management Valete Cantino dell’Università degli Studi di Torino e Corrado Scapino – presidente dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.

A concludere la giornata, Luca Paiardi e Danilo Ragona, il primo architetto e musicista, il secondo imprenditore e designer, amici in viaggio per dimostrare come i limiti della disabilità possano essere superati. Al Salone del vino di Torino racconteranno Borghi in Carrozza e Viaggio Italia, oltre al lancio delle loro nuove iniziative di ricerca e approfondimento.

 

Domenica 3 marzo alle 15:00 si guarderà al futuro, alle sfide della viticoltura eroica e alla valorizzazione dell’enogastronomia insieme alla Regione Valle d’Aosta e al Consorzio Vini Valle d’Aosta, in dialogo con la giornalista Piera Genta del Corriere della Sera.

Al centro della giornata, anche la presentazione della nuova Guida Go Wine Cantine d’Italia 2024, insieme al presidente Massimo Corrado e la presenza di alcune delle storiche cantine piemontesi che ‘valgono il viaggio’.
Alle 17.30 insieme all’Associazione Nazionale delle Donne del vino e venti comuni piemontesi, per la prima volta uniti sotto un’unica sigla di Città Europea del Vino 2024 (Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco), si parlerà di tradizioni tra presente e futuro del mondo del vino.

 

Lunedì 4 marzo, in occasione della giornata dedicata agli operatori professionali, alle OGR Torino sarà presente una delegazione di buyer del nord Europa. La delegazione di operatori danesi e tedeschi è composta da importatori di media taglia, distributori attivi nel comparto ho.re.ca, enoteche specializzate e wine bar. A loro sarà dedicato un programma volto a scoprire i vini piemontesi attraverso Masterclass, visite guidate del Salone ed incontri con i produttori. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Unioncamere Piemonte con l’obiettivo di favorire l’incontro tra i piccoli produttori presenti al Salone e operatori del Nord Europa.

Sul palco principale delle OGR Torino si parlerà anche di Politiche locali del cibo e stili di vita sostenibili nell’ambito dell’Atlante del Cibo, con l’Agronomo Massimo Pinna e il Prof. Egidio Dansero del Dipartimento di Culture, Politica e Società di Unito.

Infine, un intero focus di approfondimento è dedicato ai Giovani Viticoltori dei territori della Valsusa, del Pinerolese, della collina Torinese e del Canavese a confronto con la Città Metropolitana di Torino.

 

IL SALONE DEL VINO COME PIATTAFORMA PARTECIPATIVA: IL PIÙ GRANDE PALCO DI RAPPRESENTANZA DEL PIEMONTE DEL VINO

 

La partnership con più 18 realtà di tutela e promozione – il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio di tutela e Valorizzazione Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese DOC, Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese,  Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini D.O.C. Valsusa, Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni minori, Strada del barolo e i grandi vini di langa,  Associazione nazionale Le Donne del Vino, Associazione dei comuni del Moscato, i Giovani Vignaioli Canavesani, Associazione dei Vini Biologici, Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, ·Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, Enoteca Regionale di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Enoteca regionale del Roero, Enoteca Regionale di Ovada e Monferrato, Torino DOC – rende la tre giorni del Salone del Vino, il più grande palco di rappresentanza del Piemonte del vino.

 

Il Salone del Vino nasce e cresce sempre più, quindi, come piattaforma partecipativa, volta a dare spazio direttamente alla cantine piemontesi come agli enti di tutela e promozione piemontesi, coinvolgendo nel percorso tanti compagni di viaggio: Associazione Go Wine, Fisar di di Torino e Le Strade di Torino, Libreria Bodoni.

 

Nell’ambito di questa edizione 2024, si aggiungono inoltre numerose collaborazioni: Borghi in carrozza – Viaggio Italia, il Progetto 8 Pari, l’Associazione SoloRoero, Cultura Liquida, To Housing, SeeYouSound, l’Ais Torino. Inoltre si consolidano le collaborazioni con l‘associazione FEA, Pin Torino, e l’Onav Torino.

Il Salone diventa inoltre cashless, con una piattaforma digitale dedicata, per il pubblico e le cantine, che offrirà possibilità di approfondimento e scambio.

Anche la formazione trova spazio con momenti dedicati ai volontari, grazie alla collaborazione con GxT e Senior Civico, incentrati sulla storia della viticoltura piemontese, l’enologia e la degustazione, al fine di offrire una crescita a tutti i soggetti che aderiscono volontariamente alla manifestazione. Si aggiunge inoltre la collaborazione con Engim, al fine di aprire lo sguardo verso le nuove generazioni di operatori enogastronomici.

Grazie al protocollo d’intesa per il coordinamento generale del Salone del Vino – siglato tra l’Associazione Klug APS, la Città di Torino e la Camera di commercio di Torino – la manifestazione sottolinea sempre di più il suo impegno verso una promozione enoturistica nazionale ed internazionale. In particolare, grazie alla collaborazione con Unioncamere Piemonte, la giornata di lunedì 4 marzo sarà animata da buyer internazionali oltre a tutto il comparto professionale del Piemonte e non solo, coinvolto anche grazie al sostegno di Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia.

 

Continua inoltre l’attenzione verso le cantine di Torino e provincia grazie alla collaborazione con la Camera di commercio di Torino e la sua selezione Torino DOC e la Città Metropolitana di Torino.

 

Turismo Torino e Provincia è partner nell’ambito della comunicazione attraverso diverse azioni ed attività, dall’inserimento dell’evento nel portale turismotorino.org tradotto in inglese e francese alla pianificazione di contenuti sui canali ufficiali dell’ATL, FB, IG e LINKEDIN, all’invio di newsletter dedicate al pubblico finale e agli operatori, per la promozione dell’evento a livello nazionale e internazionale oltre che a disposizione di visitatori e cittadini attraverso i 14 Uffici del Turismo presenti sul territorio.

 

GLI APPUNTAMENTI DIFFUSI DEL SALONE OFF

Al via martedì 27 febbraio il Salone OFF, programma diffuso ricco di cene ed eventi che coinvolgeranno centinaia dei luoghi simbolo della Città di Torino: dal Circolo dei lettori a Combo, fino a OFF TOPIC, oltre alle piole che avranno come protagonisti il vino e la musica, i grandi ristoranti, le enoteche e gli spazi informali. Un ricco cartellone di iniziative e attività ideate per tutti i winelovers che potranno incontrare dal vivo i vignaioli piemontesi e degustare le loro eccellenze.

Il Salone OFF prende il via con l’Enoteca Day martedì 27 febbraio, la giornata che mette al centro il mondo del vino e dove la curiosità si trasforma in calice: 10 appuntamenti nei quali verranno approfonditi la ricchezza e l’autenticità dei vini piemontesi nei luoghi cult della città, da Vanchiglia a San Salvario, ma non solo.

 

Tra le auliche sale del Circolo dei lettori è inoltre in programma un intero filone di eventi culturali per approfondire i temi materiali chiave nel mondo del vino di oggi, in relazione alle tre dimensioni della sostenibilità. Un viaggio tra calici e parole, per narrare il vino grazie a diversi sguardi, dalle esperienze legate alla comunità LGBTQIA+ ai racconti di empowerment feminile, dai progetti di sostenibilità, all’inclusione sociale.

 

Si inizia martedì 27 febbraio alle ore 18 al Barney’s, il bar del Circolo dei lettori, con i vini della cantina queer Gringhigna di Strevi, che si pone come obiettivo l’inclusione, sia di persone del luogo che di minoranze, oltre alla salvaguardia degli animali nativi e del territorio, implementando una viticoltura sostenibile.

Alle ore 21, nella Sala Grande del Circolo dei lettori, il talk dell’Associazione Quore – ToHousing: ‘Vini di Ogni Genere’ mette al centro il racconto e lo scambio di buone pratiche turistiche ed enogastronomiche ancora in ambito queer, grazie alla fortunata esperienza di Friendly Piemonte.

 

L’appuntamento di mercoledì 28 febbraio sarà dedicato, dalle ore 21, al racconto dell’Associazione Nazionale delle Donne dei vini in dialogo con le tante professionalità che ne fanno parte, durante il quale verranno trattati i temi dell’inclusività e del gender gap, oltre ai progetti e alle iniziative dell’Associazione, con Mirella De Martis, Mirella Morra, Laura Novarese, Marina Ramasso, Francesca Poggio.

A raccontare e far degustare i propri vini dalle ore 18, Maria Angela Brosio con la cantina Amalia Cascina in Langa – Monforte d’Alba, Elena Bonelli con l’Azienda agricola Germano Ettore – Serralunga d’Alba, Anna Sertorio dal Podere ai Valloni – Boca e Mariuccia Borio dalla Cascina Castlet – Costigliole d’Asti.

 

Giovedì 29 febbraio, alle ore 21, anche il talk a cura del progetto terapeutico 8 Pari e l’Associazione SoloRoero per affrontare il tema dell’inserimento lavorativo di persone fragili in aziende vitivinicole: una sfida sociale da affrontare insieme a tutto il mondo del vino. Ad aprire la serata, sempre al Barney’s, dalle ore 18 si degusteranno i vini delle cantine che sono parte del progetto, tra cui Matteo Correggia, Marco e Vittorio Adriano, Cascina Fornace, Alberto Oggero, Valfaccenda. 

 

All’interno della Libreria Bodoni si rinnova il format ‘Di Libri in Vino’, proseguendo all’interno del filone culturale del Salone del Vino che propone, da mercoledì 28 febbraio a venerdì 1° marzo, tre appuntamenti: la presentazione de ‘Il grande atlante del vino italiano a cura di Alessandro Avataneo, autore e regista cinematografico e teatrale,  e Vittorio Manganelli, grande divulgatore del vino e già direttore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, (Rizzoli, 2023). Si prosegue con ‘Italia o Enotria: la vigna del Risorgimento. Storie di uomini, vini e vigneti nell’Italia che si unisce’ (Edizioni Ambiente & Cultura) insieme a Marco Mozzone, archeologo del vino in dialogo con Gianmarco Gastone, archeologo e docente. Infine, ‘Eravamo immortali’ un vero romanzo popolare, presentato dall’autore Marco Cassardo, edito da Mondadori. Ogni giorno, in degustazione gratuita un grande Dolcetto, un vino da sempre amato da tanti scrittori per cui è stato musa creativa, che ci sarà raccontato dei vignaioli stessi e dall’Onav di Torino.

 

Da martedì 27 febbraio a venerdì 1° marzoCombo Torino sarà la casa di WOUSE la wine-house del Salone del vino: organizzata da Le strade di Torino, la quattro giorni vede susseguirsi, al pomeriggio, degustazioni e approfondimenti dedicati ai creators, giornalisti e influencer per aprirsi al più grande pubblico, ogni sera, con un talk e una degustazione gratuita, dove il protagonista questa volta è il mondo della comunicazione.

Si comincia martedì 27 febbraio alle 17 con i vini in anfora e alle 19 il talk insieme a Metanolo, podcast di Will. 

Mercoledì 28 febbraio sarà la giornata dei vini eroici, con tante cantine e approfondimenti provenienti da quel mondo, dove un Sorì è un tesoro e una sfida, e dove un muretto a secco conserva una storia preziosa di tutela paesaggistica.

 

Giovedì 29 febbraio, alle 17, è protagonista l’Erbaluce. Dalle ore 19, Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino, i tre giornalisti e autori della Guida dei 100 di Torino, moderati da Chiara Cavalleris di Dissapore, racconteranno e si interrogheranno sullo stato dell’arte del mondo enogastronomico di Torino, e non solo.

Venerdì 1 marzo sarà la giornata dedicata alle bollicine piemontesi, non solo quelle alla ribalta internazionale, ma anche le piccole produzioni e i vitigni autoctoni riscoperti. 

Nel week end del Salone del Vino, Wouse e Le strade di Torino, si trasferiscono alle OGR Torino, dove andrà in scena FERMENTO, il podcast nato nel corso della prima edizione del Salone, che da buon ‘esploratore urbano’, ama cogliere i riflessi più trasversali delle storie del vino.

 

Mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio al via ‘Le Grandi Cene’: Il Salone del Vino arriva nei migliori ristoranti di Torino. Il pubblico potrà scegliere tra i migliori ristoranti della città che, per l’occasione, ospiteranno un produttore scelto dall’organizzazione del Salone del Vino di Torino. Un connubio che vuole valorizzare la proposta di menù del ristorante, insieme alle migliori cantine del Piemonte.

 

Giovedì 29 febbraio, gli spazi di Eataly Lingotto ospiteranno l’evento ‘Cantine d’Italia 2024. Più di 100 vini in festa!’Venti cantine da tutta Italia in collaborazione con GO WINE, più di 100 vini in degustazione, tanta musica e le tapas della Chef Giorgia Serrani. Una serata unica per scoprire la guida dedicata a oltre 750 cantine italiane che “valgono il viaggio“. Proprio per questo  l’appuntamento ‘trasgredisce’ le regole del Salone, e racconta il Piemonte attraverso il dialogo con le tante eccellenze italiane fuori regione.

 

Venerdì 1° marzo 2024 torna la Notte Rossa Barbera, la sagra diffusa del buon vino e cucina a prezzi popolari, per celebrare la “piola”, luogo simbolo della ristorazione sabauda. Piatti tipici, atmosfere conviviali e l’intrattenimento live di musicisti emergenti per un viaggio nella storia della cultura gastronomica e sociale piemontese. L’ottava edizione coinvolge 14 piole nelle quali viene proposto il Menù Notte Rossa Barbera, ispirato alla tradizione della Merenda Sinoira, e si potrà assistere all’esibizione di 14 musicisti emergenti piemontesi accompagnati dai vini di 14 cantine produttrici di Barbera. Il Barbagusto ospiterà il cantautore Filippo D’Erasmo, da Il Camaleonte si esibirà l’artista Esma, sul palco della Cricca suonerà Salvario, da Ratatui ci sarà Alberodicarta, da Ostu il cantautore Eugenio Rodondi, a OFFTOPIC i Bonsai Bonsai e ancora, Annibale alla Bocciofila Vanchiglietta, da Qucina la musica di La Cricca dij mes-cià, in Via Baltea Diletta Semboloni, Andrea Ciuchetti ai Bagni di via Aglie’, Il Conte Biagio al Capodoglio, l’eclettico pianista Protto accompagnato da una violoncellista al Comala e Dionysian al Kontiki, mentre al Circolo Risorgimento l’artista Pedar.

 

Durante le giornate del Salone la Gelateria Silvano – gelato d’altri tempi, Mouu Mouu, Gelateria Miretti, Gelateria La Tosca, Gelato Dok, +Di un gelato, e Gelati D’Antan daranno la possibilità di gustare un Sorbetto al Moscato – del Consorzio del Moscato – in collaborazione con Ascom Confcommercio Torino.

 

Inoltre, nei locali aderenti al circuito Mangébin – progetto di Camera di commercio di Torino, Ascom Torino, Confesercenti di Torino e Provincia, Città di Torino e Turismo Torino e Provincia –  composto da 51 ristoranti di Torino e della sua provincia che propongono nei propri menù le ricette tradizionali del Piemonte e i vini regionali, si potranno degustare dal 27 febbraio al 17 marzo i  famosi Plin e tutti i partecipanti al Salone del Vino riceveranno un calice in omaggio.

 

La Città di Torino – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo – sostiene il Salone del Vino e siamo davvero contenti di dare il via a questa nuova edizione. In un anno che vede la nostra città sempre più protagonista di grandi eventi internazionali, sarà una vetrina d’eccellenza per l’enogastronomia di qualità, che fa parte della storia di questo territorio e rappresenta da sempre una delle sue attrattive, oltre che un importante volano economico”.

 

Come spiega Dario Gallina, presidente dell’ente camerale: “La Camera di commercio di Torino sostiene il Salone del vino e si impegna a renderlo ricco e animato attraverso la presenza dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e dei produttori locali con particolare attenzione a quelli della nostra selezione Torino DOC, che raccoglie 45 aziende e 146 vini in rappresentanza delle 7 denominazioni torinesi. Produzioni affermate, ma anche rare e di nicchia, che verranno presentate in masterclass dedicate aperte al pubblico e ai professionali. Grazie al nostro Laboratorio Chimico porteremo poi al centro dell’attenzione dei visitatori temi di estrema attualità, come i cambiamenti climatici e le ricadute sulle produzioni vitivinicole, ma il Salone sarà anche un’occasione per ricordare il nostro impegno nella valorizzazione della viticoltura torinese attraverso progetti come Mangébin, rivolto a clienti e ristoratori, e Atlante del Cibo, a supporto del sistema cibo metropolitano e delle sue politiche di sostenibilità”.

 

Il Salone del Vino 2024 porta al centro del capoluogo piemontese il grande patrimonio vitivinicolo del Piemonte, inserendosi tra gli eventi di richiamo per turisti e appassionati. Un’ampia offerta che nasce dai vini eccellenti, rappresentati dai produttori, consorzi di tutela, enoteche regionali e strade del vino, e diventa l’occasione per conoscere i territori di produzione che hanno determinato il successo dell’enoturismo nella nostra regione – dichiara l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa – È soprattutto la dimostrazione che la città di Torino è sempre di più un riferimento per il mondo agricolo della sua Regione”.

 

 

Informazioni relative ai biglietti e ai pacchetti disponibili:

bit.ly/SALONE_VINO_TORINO

bit.ly/SALONE_VINO_TORINO_PACCHETTI

 

IL SALONE DEL VINO DI TORINO 

è realizzato:

 

Con il Patrocinio e il sostegno di

Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino

 

Con il Patrocinio di

Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino

 

Con il Contributo di

Fondazione CRT

 

Con la Partecipazione e la Collaborazione di

Regione autonoma Valle d’Aosta, Camera valdostana delle imprese e delle professioni, Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia. 

 

Main partner organizzativi

Go Wine, Fisar Torino, Le strade di Torino, Associazione FEA, Libreria Bodoni

 

Partner

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio di tutela e Valorizzazione Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese DOC, Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini D.O.C. Valsusa, Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni minori, Strada del barolo e i grandi vini di langa, Associazione nazionale Le Donne del Vino, Associazione dei comuni del Moscato, i Giovani Vignaioli Canavesani, Associazione dei Vini Biologici, Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, Enoteca Regionale di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Enoteca regionale del Roero, Enoteca Regionale di Ovada e Monferrato, Torino Doc, Consorzio Vini Valle d’Aosta,  Ais Piemonte, Onav Piemonte, Città Europea del Vino 2024, Fondazione Circolo dei lettori

 

Main Partner Tecnici

Rastal, Team System

Partner Tecnici

Grissinificio Feyles, Acqua Minerale Lauretana

 

Grazie a

GAI Macchine Imbottigliatrici

Hospitality partner

Federalberghi Torino

 

Con la  collaborazione di

Borghi in carrozza – Viaggio Italia, 8 Pari, Associazione SoloRoero, Cultura Liquida, To Housing, SeeYouSound, Pin Torino, GxT e Senior Civico, Engim, To BE, Torino Magazine 

 

Main Location Salone del Vino

OGR Torino, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

Main Location Salone del Vino OFF

Combo Torino, Fondazione Circolo dei lettori e Barney’s, il bar del Circolo dei lettori, Eataly Torino

 

www.salonedelvinotorino.it

A Torino il punto di incontro dell’Horeca: idee, novità, formazione, business

Dal 17 al 19 marzo a Torino arriva Horeca Expoforum, il più importante evento dell’ospitalità e del food and beverage nel nord ovest d’Italia: non solo spazi espositivi per i professionisti del settore, ma anche eventi, dibattiti, degustazioni e la possibilità di conoscere innovative start-up.

Porta di accesso a novità, occasioni di business, nuovi fornitori, divertimento, informazione: è in arrivo Horeca Expoforum, l’unico evento internazionale del Nord-Ovest d’Italia. La tre giorni è organizzata da GL events Italia dal 17 al 19 marzo 2024 al Lingotto Fiere di Torino (Padiglione 3) ed è riservata ai professionisti della filiera dell’ospitalità e del food and beverage. Qui potranno addentrarsi nel mondo dell’Horeca, confrontarsi con le proposte degli espositori e partecipare al fitto programma di appuntamenti, tra masterclass, showcooking e corsi di aggiornamento professionale.

Horeca celebra un universo fatto di ospitalità, ristorazione e catering rappresentato in Italia da 405.000 aziende in cui lavorano 1.300.000 dipendenti (fonte: Rapporto Ristorazione 2022 FIPE – Federazione Italiana Pubblici esercizi). Un settore eterogeneo, in cui ognuno ha necessità diverse. È il pianeta della convivialità, che 92,9% degli italiani riconosce come uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita (fonte: Rapporto Censis 2023).

Su un’area espositiva di 13.000 mqHoreca Expoforum darà voce ai protagonisti della filiera anche attraverso un ricco palinsesto di incontri, dibattiti e degustazioni. Tra questi, il 18 marzo ci sarà il Simposio Nazionale Stelle della Ristorazione 2024, un simposio tecnico per valorizzare la formazione e il confronto tra chef, e l’Assemblea Nazionale APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani), prezioso momento di confronto e pianificazione strategica, durante il quale si parlerà della ristorazione come impresa, di sostenibilità e del progetto di valorizzazione dei giovani #APCIJR.

Parallelamente l’Associazione Cuochi della Mole di Torino e provincia organizza una giornata di appuntamenti con chef che si alternano nella preparazione di pietanze dedicate al mondo delle verdure e dei legumi del territorio piemontese, per richiamare l’attenzione sull’importanza di una sana e corretta alimentazione.

In collaborazione con la World Green Tea Association, nella giornata di apertura sarà invece organizzata una degustazione guidata di pregiati tè verdi giapponesi, in risposta al crescente interesse dei consumatori verso i tè e le tisane.

Tra i protagonisti della manifestazione anche Horeca Job, start-up piacentina e società benefit, composta da un team femminile al 100%, che offre un servizio innovativo a chi offre e cerca lavoro nel mondo Horeca, tema che costituisce uno dei problemi più caldi in questa fase di “talent shortage”, ovvero di scarsità di candidati, soprattutto per le attività più operative.

Cuochi, chef, operatori food e aziende di catering, pasticcerie, baristi e titolari di bar ed enoteche gastronomie, panetteria, salumeria e molti altri operatori della ristorazione, proprietari e gestori di hotel e attività ricettive, agenti, rappresentanti e distributori: sono loro gli interpreti della manifestazione, insieme a espositori che contano importanti nomi in arrivo da tutta Italia. Tra loro: Barilla for professionals, Lauretana, Bonduelle, Cantine Bava, Orogel, Electrolux, Costadoro, Marchetti, Délifrance Ekaf, Cioccolato Gobino, Galup. Presenti anche numerose associazioni, tra cui Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani), APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani), Specialty Coffee Association, AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana), FIC (Federazione italiana cuochi), Associazione Provinciale Cuochi Della Mole, Associazione Cuochi di Novara e VCO, Associazione Cuochi Provincia Granda, Unione Regionale Cuochi Piemontesi, ASVI: associazione sala vendita italiana.

HORECA EXPO

·        date: 17-19 marzo 2024 ore 9.30 – 18.30, luogo: Padiglione 3 | Lingotto Fiere Torino, via Nizza 280

·        pubblico: evento dedicato ai professionisti del settore hospitality e Food&Beverage

·        ingresso: gratuito previo accredito: operatori – scuole

Il Papa ha incontrato in Vaticano gli artigiani del Piemonte

Papa Francesco ha incontrato una delegazione di 400 artigiani di Confartigianato Piemonte, nell’udienza privata organizzata dall’Associazione Artigiana sabato mattina nell’Aula Paolo VI (Sala Nervi) nella Città del Vaticano.

Il gruppo piemontese ha fatto parte della rappresentanza di circa 6mila imprenditori, collaboratori, pensionati, familiari e simpatizzanti, provenienti da tutto il Piemonte e dal resto d’Italia, del sistema artigiano nazionale dell’Associazione Artigiana.

 

Il Papa ha ricordato come le macchine eseguano, gli artigiani inventano perché mettono in gioco la loro creatività con il cuore, le mani e i piedi. “Non tutti hanno la fortuna di avere le mani degli artigiani – ha detto il Santo Padre – e a loro dico: non scoraggiatevi a offrire posti di lavoro. Gli artigiani hanno occhi diversi per guardare la realtà e i loro prodotti “camminano” per il mondo”. Poi a esortato il settore: “Gli artigiani siano “artigiani di fraternità e creino l’Artigianato delle relazioni” ovvero artigiani di una nuova umanità, creativa e generosa”.

L’incontro, che l’intero sistema Confartigianato auspicava da tempo, ha così costituito una fondamentale occasione per sottolineare la corrispondenza e adesione del valore artigiano espresso dalle imprese con la loro creatività e la loro passione, ai valori universali del lavoro e della solidarietà. La presenza degli imprenditori artigiani è stata, quindi, un riconoscimento dell’importante contributo che la comunità imprenditoriale offre alla società, attraverso la dedizione al lavoro, la creatività e la capacità di costruire legami solidi nelle comunità locali.

Confartigianato Imprese Piemonte crede profondamente che l’incontro sarà un’occasione per ispirare e rafforzare i valori etici e sociali che guidano gli imprenditori artigiani nella loro attività quotidiana. La testimonianza del Papa, con la sua attenzione alle sfide sociali ed economiche, sarà certamente fonte di ispirazione per coloro che si dedicano alla creazione di lavoro ed economia.

“L’incontro con Papa Francesco è stata una esperienza profonda che, siamo sicuri, segnerà il percorso personale e professionale di tutti – ha commentato Giorgio Felici,  Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – per questo siamo felici di aver potuto offrire questa opportunità ai nostri artigiani e alle loro famiglie, che troppo spesso lavorano nell’ombra, in silenzio e tra mille sacrifici. Questo incontro rimarrà indelebile nei cuori e nelle menti della comunità imprenditoriale, rafforzando il senso di appartenenza.

“La gioia per questo incontro va oltre la sfera individuale, estendendosi alla comunità artigiana nel suo complesso – ha concluso Felici- il dialogo con Papa Francesco ha offerto l’opportunità di riflettere su temi fondamentali come la dignità del lavoro, la responsabilità sociale delle imprese e la solidarietà”.

Luce e gas, uBroker: “siamo sempre alla ricerca di figure professionali qualificate”

“Cresciamo in misura esponenziale” L’impresa piemontese fa il punto sulla transizione energetica e il gap fra la domanda di professionisti e l’offerta al momento disponibile sul mercato del lavoro.

L’impresa che per prima in Italia ha contribuito ad azzerare le bollette di luce e gas, redistribuendo quelli che sono ormai milioni di sconti in fattura a clienti privati e PMI, prosegue inarrestabile la propria corsa al successo. uBroker SpA ha puntato tutto sull’ampliamento del proprio organico e sulla formazione di quest’ultimo per garantire il miglior servizio di fornitura di energia e un’assistenza al cliente veloce, puntuale e d’eccellenza.

Per farlo, prosegue nel cammino intrapreso in termini di ricerca e valorizzazione di risorse umane capaci, ambiziose, competenti e sanamente motivate a inserirsi in un contesto professionale stimolante e completamente meritocratico, ove merito e proposta costruttiva sono parole chiave di primaria importanza nella filiera delle operations di ‘uBroker SpA’.

Così Cristiano Bilucaglia, Ceo dell’azienda nata nel 2015 a Collegno, nel Torinese: “Non esiste impresa del settore energetico che non sia alla ricerca di figure professionali qualificate. L’Osservatorio per l’energia uBroker ha stilato la classifica delle figure professionali più richieste in questo momento e per i prossimi anni. Secondo l’Istat, nonostante la contrazione dei consumi e i livelli ancora alti di inflazione, quasi il 20% delle imprese italiane lamenta carenza di personale. Il settore energetico, in particolar modo, sta attraversando una fase di evoluzione profonda e veloce. La transizione energetica, infatti, sta creando un gap fra la domanda di professionisti con competenze specifiche e l’offerta al momento disponibile sul mercato del lavoro. Le energie rinnovabili, eolico e fotovoltaico in primis, giocano un ruolo cruciale in questo sviluppo senza precedenti. Basti pensare che, nel solo settore fotovoltaico, la richiesta di professionisti è stimata a 300mila unità entro il 2030”.

Ma c’è di più. Approfondisce ancora il Presidente di ‘uBroker’: “Se “sotto le Feste” molti settori sono arrivati a raddoppiare il numero dei propri dipendenti per coprire richieste e urgenze, nel settore dell’energia 1 figura professionale specializzata su 3 manca tutto l’anno. Un’esigenza, quella di avere a bordo personale altamente qualificato, che non può più essere rimandata. In veste di Osservatorio abbiamo scandagliato e stimato le posizioni più ricercate, non solo durante Feste e Ponti, ma oggi e in prospettiva futura nel settore energetico. Si tratta di vere e proprie “nuove professioni-occasioni” che dovrebbero essere colte dai giovani”.

Tra i profili più ricercati fra le imprese energy figurano il Data Analyst & il Data Scientist (richiesti dal 48% delle aziende), fondamentali per fornire e analizzare i dati da cui dipendono decisioni e strategie.

È poi la volta dei Sustainability Manager (30%) per migliorare comportamenti e processi in modo da garantire una maggiore sostenibilità dell’operato dell’azienda; i Digital & Social Media Marketing Manager (26%) per adeguare la comunicazione dell’azienda ai new media; e i Cybersecurity Specialist (24%), ovvero le sentinelle poste a presidio delle strutture IT delle imprese, ancor più fondamentali in un momento storico di crisi energetica e grandi cambiamenti mondiali.

Infine, ma altrettanto importanti, Sviluppatori e programmatori IT (22%); Customer Success Manager (17%) Data Privacy Specialist e Compliance Specialist (13%) e Data Entry Specialist (10%).

Tutti professionisti che in quest’ultimo anno abbiamo ricercato o continuiamo a cercare grazie alla necessità di dover inserire sempre più risorse qualificate e con competenze specifiche nel nostro team. Sul nostro sito nella sezione “Careers” e su LinkedIn è sempre possibile consultare le posizioni aperte ”, conclude il Presidente Cristiano Bilucaglia.

Valle di Susa e montagne olimpiche prossimamente collegate con l’aeroporto

Tempo di nuove infrastrutture per il Piemonte. Dopo il Terxo Valico ormai avviato e il treno che collega Torino a Caselle, prossimamente con  la realizzazione del collegamento diretto tra Porta Susa e Porta Nuova, dal 2026,  anche la Valsusa e le montagne olimpiche saranno collegate con il treno diretto all’aeroporto di Torino. La linea Sfm3, infatti, potrà entrare nel nodo di Torino e proseguire verso la stazione di Porta Susa e da lì verso l’aeroporto con un treno ogni ora dal lunedì al sabato e uno ogni due ore nei festivi, dalle 5 alle 23. Questo sarà possibile grazie alla realizzazione del collegamento diretto tra le stazioni di Torino Porta Susa e Torino Porta Nuova, per il quale nel giugno del 2023 Rfi ha lanciato la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione, per un valore di circa 68 milioni di euro di fondi Pnrr.
«Dopo il collegamento diretto con il centro della città e quelli con il territorio Unesco e il Cuneese, operativi dal 20 gennaio, la connessione diretta tra l’aeroporto e le montagne olimpiche rappresenterà una grande opportunità per il nostro territorio. Immaginare che da una qualsiasi località italiana o estera si possa arrivare in aereo e con i charter della neve e, senza nemmeno uscire dall’aeroporto, salire in treno e arrivare in un’ora sulle piste significa offrire un prodotto turistico di alta qualità che unisce la bellezza delle nostre montagne alla comodità degli spostamenti» dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore al Turismo Vittoria Poggio, in occasione dell’apertura di CONNECT AVIATION 2024 Route Development Forum, la business convention dell’aviazione, al via oggi al Padiglione 1 del Lingotto Fiere di Torino.

Piemonte, Liguria, Lombardia: il Nord Ovest fa sistema

Nasce un’alleanza strategica tra Piemonte, Liguria e Lombardia per dare certezze alle nostre imprese utilizzando al meglio i fondi europei per aerospazio e automotive con una progettualità comune. espressione di quest’area”: questa la dichiarazione rilasciata dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Tronzano al termine della Cabina economica del Nord Ovest a sostegno dello sviluppo macroregionale.

Con Tronzano gli assessori allo Sviluppo economico dalla Lombardia Guido Guidesi e della Liguria Alessio Piana.

Un lavoro che coinvolge imprese, Università e associazioni di categoria per mettere in campo azioni condivise che saranno messe a punto per la prossima riunione del 4 aprile.

“La strada è tracciata e l’obiettivo è senza dubbio ambizioso: costruire filiere interregionali su tematiche di interesse comune che permettano ai tre territori un maggiore sviluppo e nuove opportunità alle imprese. Oggi si è compiuto un ulteriore importante passo in avanti per una sinergia sempre più forte” hanno affermato i tre assessori.

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Tavoli di lavoro specifici sono avviati sui settori automotive, aerospazio, logistica, industria energetica e microelettronica. Per quanto riguarda l’automotive è stata sottolineata la necessità di combattere la disaggregazione della componentistica, ragionando nell’ottica di fornire un sistema di competenza che si “mantiene in casa”, di rafforzare le condizioni affinché convenga produrre in Italia e nel Nord Ovest in particolare, di ulteriori investimenti sui carburanti rinnovabili, nella consapevolezza che non è possibile concentrarsi solo sull’elettrico.

Tra i temi discussi la necessità di incentivare l’uso dell‘idrogeno da parte del trasporto pesante e le sinergie per misure di sostegno alle imprese logistiche comuni.

“La prima azione che faremo insieme – ha puntualizzato Tronzano – è mettere a sistema le risorse regionali europee per fare dei bandi che abbiano una forza maggiore di impatto. Senza l’ausilio di tutto il Nord Ovest certamente le nostre imprese soffrono un po’ di più, perché le sole Regioni ormai sono una piccola parte all’interno di un mondo che sta cambiando. Essendo noi presidenti dell’Alleanza europea dei semiconduttori e la Lombardia presidente dell’Alleanza sull’automotive pensiamo di poter incidere sulle politiche di sviluppo europee e anche nazionali, parlando una sola lingua. Aggiungo un’ultima cosa, che è quello del motore termico: dobbiamo mantenerlo per essere ancora competitivi nel mondo. Certamente l’elettrico è una strada, ma dobbiamo continuare ad avere anche il motore termico”.

“Io Lavoro”, un successo anche a Gravellona

Successo di presenze alla prima tappa del 2024.
La più importante fiera del lavoro farà poi tappa ad Alessandria, Alba e Pinerolo.

Grande affluenza di pubblico al primo degli appuntamenti del 2024 con le edizioni territoriali di IOLAVORO, il principale evento dedicato al mondo del lavoro, promosso dall’Assessorato regionale dell’istruzione e merito, lavoro, formazione professionale e diritto allo studio e organizzato da Agenzia Piemonte Lavoro e dal Centro per l’impiego di Omegna, suo presidio territoriale, grazie alle risorse del Fondo sociale europeo FSE+.

I numeri dell’edizione ospitata giovedì 8 febbraio, dalle 10 alle 18, negli spazi del Palazzetto dello sport, confermano l’eccellente risultato del primo appuntamento 2024 con il tour territoriale, già avviato l’anno scorso, per valorizzare le peculiarità dei tessuti economici locali; in particolare, quelli turistico, alberghiero e meccanico industriale, per il territorio del Verbano-Cusio-Ossola.

A Gravellona Toce sono infatti state oltre 1.250 le persone che hanno aderito all’evento, di cui 350 studenti che hanno partecipato al tour dei mestieri e alle attività di orientamento ai mestieri WorldSkills. Sono stati offerti oltre 1.400 posti di lavoro da 48 aziende, sette agenzie per il lavoro e nove istituti ed enti di formazione.
Nel corso della giornata per il pubblico sono state una ventina le occasioni di incontri, laboratori, approfondimenti, dibattiti sul mercato del lavoro locale e sulle opportunità offerte dal territorio, in particolare i servizi messi a disposizione dalla Direzione Lavoro di Regione Piemonte e dal suo ente strumentale, Agenzia Piemonte Lavoro con i suoi Centri per l’impiego territoriali; fra questi, per esempio, orientamento, certificazione delle competenze, sistema delle Academy, contratto di apprendistato, così come anche il collocamento miratoper le persone con disabilità, la consulenza nella ricerca attiva di lavoro e il supporto nella redazione del curriculum.

Commenta Elena Chiorino, Assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale: “Con IoLavoro raccontiamo la capacità di competere, di innovare e di crescere dell’Italia. Una visione, supportata dalle politiche che abbiamo messo in campo negli ultimi cinque anni, che tiene conto delle potenzialità provenienti dai territori. L’appuntamento è utile ai nostri giovani, a chi è in cerca di occupazione e a chi vuole scoprire ulteriori occasioni per tracciare un nuovo percorso professionale. Ringrazio Agenzia Piemonte Lavoro e i Centri per l’Impiego distribuiti in tutte le province, presidi della Regione sul territorio. E tutti coloro che, con la loro partecipazione, hanno reso possibile l’organizzazione dell’evento. Siamo in cammino verso il futuro. Con la fiducia di vivere in una Nazione ricca di opportunità. Non dimentichiamolo mai”.

Le prossime tappe

29 febbraio ad Alessandria: Disit-Università del Piemonte Orientale, in viale Teresa Michel 11; Associazione cultura e sviluppo, in piazza Fabrizio De André 76;
6 marzo ad Alba (CN): Palazzo mostre e congressi “Giacomo Morra”, piazza Medford 3;
27 marzo a Pinerolo (TO): sede in via di definizione.

Confermato a Torino il consolidato evento autunnale.

Maggiori dettagli sulla piattaforma iolavoro.org.

Imposta patrimoniale: ha un senso?

 

 

Anche i ricchi piangano” è stato uno degli slogan più ripetuti dalla propaganda di Rifondazione Comunista che nel 2007 propose di istituire un’imposta patrimoniale che colpisse i proprietari di case, titoli, depositi bancari per risolvere i problemi finanziari dell’Italia.

Una drastica presa di posizione che divise non solo gli esperti finanziari, ma anche i politici, compresi quelli alleati a Rifondazione; Massimo D’Alema a suo tempo lo definì come il manifesto più cretino che avesse mai visto…

Dopo anni di silenzio, l’idea di una patrimoniale è nuovamente emersa, questa volta proposta da un’economista ben nota, l’ex ministra Elsa Fornero, che ne esposto le ragioni su un quotidiano nazionale.

L’assenza di crescita e una impressionante serie di shock negli ultimi decenni non hanno impedito che, mentre la povertà si estendeva, una parte molto minoritaria del paese aumentasse la propria quota di ricchezza” ha scritto la Fornero.

La soluzione, secondo l’economista, potrebbe essere quella di “stabilire un imponibile minimo piuttosto elevato per alleggerire l’imposizione sul reddito da lavoro o evitare un aumento netto della pressione fiscale”.

In pratica la Fornero propone si usare il gettito per ridurre le tasse sui redditi da lavoro, nel tentativo di ridurre le disuguaglianze sociali.

La proposta ha animato accese discussioni sia nel mondo politico che in quello accademico.

Tralasciando le prime, viziate da questioni ideologiche, citiamo solo alcune considerazioni tecniche.

Patrimoniale: in Italia c’è già

A parte i riferimenti ”storici”, con prelievi forzosi durante il periodo bellico, finalizzati a sostenere le spese di guerra, l’unico precedente italiano è l’imposta sui conti correnti applicata dal Governo Amato nel 1992, con un’imposta pari allo 0,6%, che scatenò polemiche enormi e che ancora oggi viene citata come provvedimento iniquo da non ripetere.

Però non scordiamoci che l’Italia ha già alcune imposte patrimoniali, anche se “settoriali” e circoscritte, per l’esattezza:

IMU, che colpisce gli immobili (con alcune eccezioni come le prime case non di “lusso”) basandosi sul valore catastale, con un’aliquota base dello 0,86% che i comuni possono aumentare sino all’1,06% o diminuire fino allo 0,76%.

IVIE, che colpisce gli immobili detenuti all’estero da residenti italiani, basata, a seconda dei casi e degli Stati esteri, sul costo di acquisto, sul valore di mercato o sul valore catastale estero con un’aliquota (aumentata dal 2024) dell’1,06%.

Imposta di bollo, che colpisce i titoli custoditi a dossier presso le banche in base al valore di mercato con un’aliquota dello 0,2%.

IVAFE, l’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero, che riguarda persone fisiche, enti non commerciali e società semplici che colpisce gli asset finanziari esteri, con un’aliquota (aumentata dal 2024) dello 0,4% sul valore di mercato.

Queste imposte generano un gettito pari al 6% del totale delle entrate tributarie.

La “ricchezza” è quindi già colpita, ma non in maniera organica e generalizzata. La proposta della Fornero andrebbe verso una istituzionalizzazione della tassazione sul patrimonio (in qualunque forma detenuto) con un’aliquota unica e (probabilmente) aree di esenzione per non colpire anche cifre di modesta entità con un’imposizione iniqua.

Patrimoniale: un provvedimento molto discutibile

La ricchezza finanziaria degli italiani ammonta a oltre 5.200 miliardi di euro, con una crescita continua nell’ultimo decennio. La forma preferita è il denaro liquido in banca (oltre 1.600 miliardi); tassare questa voce scatenerebbe reazioni imprevedibili e probabilmente sarebbe improponibile sotto il profilo politico, perché nessun partito sarebbe disposto ad assumersene la responsabilità.

L’area applicativa si limiterebbe quindi agli immobili, l’investimento “classico” delle famiglie (il 71% degli italiani vive in case di proprietà).

Chiediamoci se ha una sua logica ed una sua equità.

A mio avviso la risposta è negativa.

In primis tassare il patrimonio significa sottoporre a prelievo fiscale un capitale che è già stato tassato in sede di formazione del risparmio (imposta sul reddito, imposta sui frutti di depositi bancari e postali, sull’incasso di cedole, proventi da capital gain ecc.); una duplicazione certamente poco equa. Ricordiamoci che la Costituzione, all’art.47, afferma solennemente che “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio” e “favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione”. Come ha autorevolmente affermato la professoressa Sileoni in replica alla proposta della professoressa Fornero “I patrimoni immobiliari si costituiscono con l’uso di ricchezze (risparmi) che sono già stati tassati come redditi”.

Per quanto riguarda i valori di riferimento, essi sono spesso fuori dalla realtà, basandosi sul catasto (notoriamente arretrato) con rivalutazioni cervellotiche e risultati iniqui: alcuni cespiti sono palesemente sotto valutati, altri palesemente sopravvalutati; altri addirittura non sono censiti!

Altro fatto, un po’ più grave, è che, se si vuole ottenere un gettito significativo, sarebbe necessario tassare anche la prima casa, il bene più prezioso per una famiglia. Fra l’altro occorrerebbe tener conto di un fatto importante: la prima casa, nella stragrande totalità dei casi, è acquistata ricorrendo ad un mutuo, perché i compratori in genere non dispongono di tutta la cifra necessaria, soprattutto se sono ancora giovani. Ecco allora un meccanismo perverso: se la casa vale 150.000 euro a catasto ed il proprietario deve pagare lo 0,5%, dovrà sborsare 750 euro. Ma se ha investito solo 30.000 euro ed ha ottenuto un mutuo di 120.000, quei 750 euro rappresentano una tassa sul suo patrimonio del 2,5%, cioè 5 volte l’aliquota apparente.

E’ giusto tassare non solo i patrimoni ma anche i debiti?

Per non suscitare eccessive reazioni una patrimoniale dovrebbe:

  • Tener conto dell’effettiva ricchezza del proprietario. In pratica, si dovrebbero esentare le fasce basse ed applicare l’imposta solo su valori elevati (ma quali sono i valori elevati “giusti”? Un milione di euro, cinque milioni di euro?)

  • Tener conto del patrimonio “netto”, decurtando il valore accertato dai debiti collegati (è il caso dei mutui accesi per l’acquisto di immobili)

  • Prevedere aliquote progressive, partendo da valori bassi per salire gradualmente a valori più elevati in funzione dell’importo accertato. Principio fondamentale per rispettare la Costituzione che prevede la progressività del sistema fiscale. (vedi art.53)

  • Armonizzare la patrimoniale all’interno del sistema fiscale, mantenendo l’IMU solo per le fasce inferiori (non potendo certo tassare due volte lo stesso bene con due imposte patrimoniali) e riducendo l’imposizione IRPEF.

Lavoro titanico che presuppone tempi lunghi ed esiti incerti.

Conclusioni

Vale la pena affrontare impopolarità e reazioni pesanti che potrebbero ripercuotersi sui mercati a danno dell’Italia?

Non conviene piuttosto affrontare seriamente il tema dell’evasione fiscale, che è il vero, drammatico nodo da sciogliere nel nostro paese, in cui l’area del reddito “nero” è enorme e genera perdite gravissime per il buon funzionamento della pubblica amministrazione?

Possibile che non si riescano a collegare (con l’enorme potenza dei database e degli archivi in cui tutto ormai è classificato) le fonti di ricchezza personale? I media periodicamente citano casi di cittadini “nullatenenti” intestatari di immobili, auto di lusso, yacht… Con pochi click mirati si dovrebbe pur essere in grado di collegare il “nullatenente” ai suoi molteplici beni registrati!

Sono solo alcuni dei tanti quesiti che tutti i rappresentanti dei partiti dovrebbero porsi, lavorando tutti insieme (e non in competizione) per costruire un’Italia “equa e solidale” che non abbia come unico obiettivo quello di far piangere i ricchi, ma di coinvolgerli in un progetto di sviluppo in cui il capitale sia un alleato, non un nemico!

Gianluigi De Marchi

demarketing2008@libero.it

 

La Regione punta sulla vocazione internazionale delle imprese piemontesi

Una volta lo slogan della Regione Piemonte era “Spirito europeo”, a testimoniare l’apertura dalle regione oltre i propri confini.

 

A quanto pare la Regione punta ancora sulle Aziende piemontesi sempre più internazionali: lo fa  grazie ai fondi regionali, statali ed europei del Fesr 2021-2027 destinati al supporto delle piccole e medie imprese intenzionate ad affacciarsi e rafforzarsi fuori dai propri confini. Sono infatti aperte le iscrizioni ai Progetti Integrati di Filiera per l’annualità 2024 e 2025, che si propongono di favorire l’incremento del livello di internazionalizzazione delle PMI piemontesi promuovendo e consolidando la presenza competitiva e la proiezione internazionale delle aziende in nove filiere produttive piemontesi di eccellenza attraverso specifici Progetti Integrati.

Queste le filiere interessate dal progetto:
-Aerospazio
-Automotive & Transportation
-Meccatronica
-Clean Tech /Green Building
-Salute e Benessere
-Tessile
-Agroalimentare
-Abbigliamento/Alta Gamma/Design
-ICT (NUOVO)
Ogni progetto si articola in un insieme strutturato di attività volte a coprire target anche differenti nell’ambito della filiera con la realizzazione di attività trasversali e attività di investimento, quali workshop, B2B, visite aziendali, assistenza continuativa e individuale, partecipazioni collettive a fiere internazionali, eventi espositivi, business convention sia in modalità fisica che in modalità virtuale.
Alle PMI ammesse al/ai PIF sarà concessa un’agevolazione del valore massimo di euro 20mila euro ad impresa per ogni PIF a cui la stessa risulterà ammessa.
Tale agevolazione consentirà di usufruire di una riduzione sui costi di partecipazione alle azioni di investimento (fiere, B2B, ecc.) che saranno proposte nell’ambito delle attività di ogni progetto realizzato su incarico della Regione Piemonte  da Ceipiemonte s.c.p.a.
L’abbattimento della quota di partecipazione aziendale alla singola attività di investimento sarà entro un valore massimo di 10mila euro ad iniziativa.
I PIF hanno durata biennale.
La procedura di presentazione delle domande sarà attiva fino alle ore 12.00 del 15/02/2024.
Per aderire all’invito le PMI interessate dovranno compilare il modulo di domanda telematico presente sulla piattaforma regionale (https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande), accedendo al sistema tramite autenticazione con apposito certificato digitale.
“La Regione Piemonte crede che favorire l’internazionalizzazione delle PMI sia un eccellente viatico per garantire loro nuove prospettive di crescita – afferma l’assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca -. Per questo investiamo in progetti simili e crediamo nell’importanza di supportare le imprese nel loro cammino”.