ECONOMIA- Pagina 98

Il nuovo Statuto della Fondazione CRT

Il nuovo Statuto della Fondazione CRT è stato approvato all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo, che ha accolto le proposte di modifica elaborate nell’ultimo anno dall’apposita Commissione composta da rappresentanti del CdA e del CdI.

 

La Fondazione CRT potrà contare su uno Statuto più coerente con l’attuale scenario di operatività, anche a seguito dell’entrata in vigore del Codice del Terzo Settore. Ringrazio la Commissione per il grande lavoro svolto in stretto coordinamento con il Cda e il CdI che, fin da subito, avevano condiviso l’esigenza di procedere alla revisione e all’aggiornamento del documento: le nuove norme rappresenteranno il nostro punto di riferimento per la crescita e lo sviluppo sociale del territorio e delle comunità nei prossimi anni”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione CRT Fabrizio Palenzona.

 

Etica, parità di genere, trasparenza e inclusione sono i valori fondanti esplicitati dal nuovo Statuto, che rafforza i principi di indipendenza e terzietà della Fondazione e dei singoli componenti degli Organi, sottolineando il ruolo di garante del Presidente.

 

Una delle novità più significative riguarda la composizione del Consiglio di Indirizzo. Nel ribadire l’utilizzo del metodo democratico delle terne per assicurare scelte polisettoriali nella composizione del CdI, in osservanza del protocollo d’intesa Acri-MEF il nuovo Statuto prevede che i consiglieri passino da 18 a 22: tale modifica migliorerà gli equilibri territoriali nel rispetto del ruolo centrale del capoluogo di Regione, garantirà la presenza di un esponente qualificato del Terzo Settore, consentirà di valorizzare il sistema universitario con focus prioritario su Torino e aumenterà le opportunità di cooptare in Consiglio personalità di chiara e indiscussa fama.

 

In dettaglio, le province di Alessandria e Asti potranno designare ciascuna una propria terna di candidati, anziché un’unica congiunta; analogamente, una terna di candidati sarà assegnata alle province di Biella e Vercelli e una a quelle di Novara e Verbania, nell’ottica di una maggiore rappresentatività di questi enti.
Le terne di candidati del Comitato Regionale Universitario del Piemonte passeranno da 2 a 3, alla luce dell’importante ruolo strategico svolto dagli Atenei per la crescita e lo sviluppo del territorio.
Inoltre, lo Statuto preserva il ruolo del sistema associativo camerale prendendo atto della sua riorganizzazione, e prevede che il mondo del Terzo Settore esprima una propria terna tramite l’innovativo sistema del bando: vengono quindi riconosciuti i principi meritocratici nella selezione di soggetti qualificati del Piemonte e della Valle d’Aosta, sostenuti da almeno cinque Enti del Terzo Settore (ETS) con sede operativa sul territorio. Al bando potranno partecipare le reti internazionali della filantropia Philea ed EVPA.
I Consiglieri di Indirizzo cooptati passeranno da 3 a 4.

 

Il nuovo Statuto della Fondazione CRT riorganizza e puntualizza le cause di incompatibilità e dei possibili conflitti di interesse in ambito erogativo e amplia le occasioni e le materie di confronto tra CdA e CdI.

 

Il documento sarà trasmesso all’Organo di Vigilanza per le osservazioni e l’approvazione finale.

PoliLine, The Garden: ora il verde si fa esclusivo

Gli arredi da giardino ecosostenibili, figli del gran design italiano che conquista l’estero

L’esclusività ha preso piede anche in giardino. Che la ricerca e la cura di verde domestico sia uno dei trend immobiliari in maggior crescita del momento, è un dato di fatto.

Un’esigenza che, per restare in metafora, merita di essere coltivata a dovere con una visione specifica in grado di coniugare funzionalità, estetica e pregio.

Nasce così PoliLine – The Garden, prima linea al mondo di arredi da giardino di ogni forma e dimensione interamente a incastro e zero viti. Ecologici, sono interamente realizzati in HPL, materiale rispettoso dell’ambiente che trova per la prima volta al mondo applicazione in questo settore.

E, soprattutto, racchiudono in sé numerosissimi vantaggi: pratici, comodi, solidi, resistenti, inintaccabili da raggi UV, invecchiamento ed effetto degli agenti atmosferici, conservano e difendono al meglio la propria forma migliore.

Appagando l’occhio, catturando lo sguardo. Contestualizzandosi al meglio in qualsivoglia tipologia di cornice che richieda un tocco di classe ben integrato con il resto. E, in più, offrono il pretesto per distinguersi anche in situazioni in cui occorre fare la differenza: dimore di lusso, residenze di pregio, strutture ricettive, resort e qualsivoglia luogo in cui occorra segnare il livello.

PoliLine – The Garden è una linea integrata di sedie, sdraio, lettini prendisole, cassapanche, sedie e tavoli a gamba alta e bassa di svariate misure e dimensioni capace di soddisfare il semplice uso domestico su balconi e terrazzi per i propri momenti di relax fra pillole di natura, e spazi ben più ampi in cui ricreare momenti di aggregazione, svago e riposo immersi nel verde.

Una serie di manufatti figli del miglior design italiano a firma ‘IT Design Srl’, marchio di punta specializzato in prodotti per esterni da destinare al provato e alla zootecnia di qualità. Una risposta efficace al crescente desiderio di bellezza anche a bordo piscina.

Punto di forza dell’intera gamma di prodotti, disponibili tutti sul sito www.polilinegarden.it, è la piacevolezza delle forme e della geometria degli incastri, frutto di un’attenta selezione di suggestioni in grado di fondere con gusto ed evidente equilibrio cerchi e linee, in un’ottica razionale e accattivante al tempo stesso.

PoliLine – The Garden è una coccola al proprio giardino. Un regalo al proprio verde. Un punto fermo nella propria vita quotidiana per quanti sono convinti che la cultura delle radici fa sempre la differenza. Nella vita come anche sul prato o sul terrazzo di casa.

Conti in ordine per la Regione: disavanzo e debito ridotti di oltre due miliardi

La Corte dei Conti ha parificato il rendiconto 2022 senza eccezioni

La Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per il Piemonte ha parificato, oggi il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2022. Il disavanzo è sceso a 5 miliardi e 342 milioni, 238 milioni in miglioramento rispetto al 2021. La Regione Piemonte, pertanto, nel 2021 ha recuperato tutte le quote dei disavanzi pluriennali.

Il Presidente Alberto Cirio e l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano hanno sottolineato che in quattro anni di governo è stata ridotta la zavorra che grava sul Piemonte di oltre 2 miliardi di euro, su disavanzo e debito ereditati dal passato che pesano come un gigantesco macigno sulle spalle della regione.

“Più investimenti, come quelli di edilizia sanitaria che passano da 11 a 524 milioni, senza nuove tasse e con un lavoro costante di riduzione del debito. Sono questi gli elementi principali del giudizio della Corte dei Conti che oggi ha promosso a pieni voti il bilancio della Regione Piemonte – afferma il Presidente della Regione Alberto Cirio. La Corte ha preso atto positivamente della chiusura finalmente, dopo oltre 10 anni, del cantiere del Grattacielo e del trasferimento dei 2 mila dipendenti regionali e questo è per noi motivo di grande soddisfazione, perché i ritardi sono stati sempre oggetto di rilievi da parte della Corte e invece oggi l’obiettivo è stato raggiunto, avviando finalmente un’operazione di razionalizzazione e risparmio che vale 18 milioni di euro all’anno di risorse dei cittadini e che la Regione attendeva da anni. Siamo anche molto soddisfatti del lavoro di risanamento dei conti: da quando ci siamo insediati abbiamo ridotto disavanzo e debito di oltre 2 miliardi di euro e proseguiamo con determinazione nell’impegno di non lasciare debiti per le generazioni future. Anche sulle liste d’attesa la Corte ha riconosciuto il grande lavoro fatto: sappiamo bene che il problema non è ancora risolto anche perché si trascina da un decennio e il Covid ha ulteriormente aggravato la situazione, ma la strada è quella giusta. Siamo quindi molto soddisfatti – continua il Presidente Alberto Cirio – del giudizio della Corte e di aver ricevuto la conferma che i conti della Regione Piemonte del 2022 sono in ordine e le nostre decisioni di spesa sono legittime”.

“Il nostro orgoglio più grande è di aver tenuto e tenere i conti in ordine – commenta l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano.  Terza parifica di fila per il bilancio di questa legislatura un risultato importante e che qualifica la bontà del lavoro svolto da questa amministrazione e da parte degli uffici. Ringrazio il personale per il lavoro certosino che viene svolto e che consente di avere i conti in ordine; che la struttura sia operativa e funzionale lo testimoniano i rilievi svolti ad esempio sulla gestione dei fondi comunitari, nella valorizzazione del patrimonio con i primi segnali di risparmio anche a seguito del trasferimento del personale nella nuova sede del grattacielo, nel rapporto con le partecipate”.

A proposito di patrimonio come testimoniato dalla relazione cominciano a manifestarsi i risparmi sulle locazioni passive che sono ancora presenti per 6 milioni di euro nel 2022, cifra destinata a scendere sotto il milione di euro nel 2024, dopo il trasloco. Per quanto riguarda la gestione dei Fondi comunitari il dato che emerge (ad esempio sul Por Fesr 2014/2020) è che la Regione Piemonte ha un’elevata, rispetto alla media regionale, capacità di impegno pari al 111,28% con una capacità di spesa del 102,91% molto al di sopra delle regioni più sviluppate con buone prospettive che possono andare anche sulle future rendicontazioni. Particolare soddisfazione per la conferma del raggiungimento di un risultato di competenza positivo (€149 mln) e per il miglioramento rispetto al 2021 degli altri due saldi, quello dell’equilibrio di bilancio che tiene conto delle risorse vincolate (positivo per € 80mln) e quello dell’equilibrio complessivo che tiene conto di tutte le quote accantonate e vincolate (positivo per € 53,8mln).  Tale risultato è altresì frutto del miglioramento della gestione finanziaria complessiva a partire dalla programmazione e della successiva gestione rispettosa altresì dei tempi di pagamento dei debiti commerciali.

L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi ha espresso soddisfazione per l’approvazione del rendiconto finanziario 2022 da parte della Corte dei Conti, evidenziando che “il fondo sanitario indistinto ammonta a 8 miliardi e 680 milioni di euro e ringraziando la struttura dirigenziale e contabile dell’Assessorato per l’attenzione e la professionalità con cui ha svolto il proprio lavoro”.

«I conti sono stati mantenuti in equilibrio – osserva l’assessore Icardi – e tutte le Aziende sanitarie regionali stanno rispettando i tempi di pagamento, in linea con la Direttiva europea».

Nello specifico della rendicontazione, l’assessore regionale alla Sanità ha richiamato il dato di 3 miliardi 952 milioni di interventi di edilizia sanitaria in corso di realizzazione, relazionando sullo stato di attuazione dei principali progetti regionali, tra i quali anche gli interventi del Pnrr (Strutture di prossimità, ammodernamento del parco tecnologico…) per i quali nel 2022 risultano investiti oltre 346 milioni 623 mila euro. Una parte importante della relazione dell’assessore è stata  dedicata all’attività dell’Azienda Zero, che nel 2022 ha iniziato a operare a pieno regime su diversi fronti, tra i quali l’Emergenza Urgenza extraospedaliera, la gestione e lo sviluppo del sistema informativo di Telemedicina e Information and Communication Technologies (ICT), il monitoraggio e lo studio tendenziale dell’andamento degli aggregati di costo e ricavo delle Aziende sanitarie regionali, il supporto tecnico per la valutazione delle tecnologie sanitarie e il monitoraggio e controllo della rete logistica distributiva.

I CONTI NEGLI ANNI

Per quanto riguarda il DISAVANZO (cioè il saldo negativo tra le uscite e le entrate della Regione) è passato da 6,6 miliardi di euro nel 2018 è di 5,34 miliardi nel 2022. In quattro anni è stato ridotto di oltre un miliardo di euro (1,26milioni).

2018

Disavanzo complessivo oltre 6,6 miliardi (6.605.000.000)

2019

Riduzione di oltre 325 milioni portando il disavanzo complessivo a 6,2 miliardi (6.229.000.000)

2020

Riduzione di oltre 376 milioni portando il disavanzo complessivo a 5,9 miliardi (5.903.000.000)

2021

Riduzione di oltre 322 milioni portando il disavanzo complessivo a meno di 5,6 miliardi (5.581.000.000)

2022

Riduzione di altri 238 milioni per portare il disavanzo complessivo a circa 5,34miliardi (5.342.969.584)

OBIETTIVO 2023

Riduzione di altri 232 milioni per portare il disavanzo complessivo a circa 5,110 miliardi.

Per quanto riguarda il DEBITO in quattro anni è stato ridotto di quasi 1,10 miliardi di euro (per la precisione 1,092 miliardi). È sceso dai 9,6 miliardi di euro del 2018 agli 8,5 miliardi del 2022.

Nel dettaglio:

2018

Debito complessivo di oltre 9,6 miliardi

2019

Riduzione di 249 milioni portando il debito complessivo a oltre 9,3 miliardi (quasi 9.355.000.000)

2020

Riduzione di oltre 213 milioni portando il debito complessivo a oltre 9,1 miliardi (9.141.000.000)

2021

Riduzione di oltre 315 milioni portando il debito complessivo a 8,8 miliardi (8.825.000.000)

2022

Riduzione di altri 315 milioni per portare il debito complessivo a circa di 8,5 miliardi (8.510.000.000)

OBIETTIVO 2023

Riduzione di altri 315 milioni per portare il debito complessivo a circa di 8,195 miliardi.

Dalla Regione un aiuto alle sale cinematografiche

Realizzazione di nuove sale cinematografiche, riattivazione di quelle chiuse o dismesse da almeno 24 mesi per aumentare il numero degli schermi. E poi adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche; installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari alle sale cinematografiche.

Per raggiungere questi obiettivi la Regione ha messo in campo 8.000.000 di euro con un bando gestito da Finpiemonte (attivo dalle ore 9 del 4 settembre 2023 fino ad esaurimento delle risorse) dal presentato oggi agli operatori del Settore, dagli assessori alla cultura Vittoria Poggio e alle attività produttive Andrea Tronzano.

«Per sostenere la ripresa – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggiogli operatori hanno bisogno di ingenti cifre, prima di tutto per l’adeguamento tecnologico e poi per riconvertire le sale che dopo lo tsunami del COVID e il sorpasso del digitale hanno vissuto un periodo di forte crisi, invece potranno diventare poli di aggregazione per attività collaterali. Abbiamo fatto un vero e proprio investimento con risorse importanti del PR-FESR, ascoltando le richieste degli operatori stessi con i quali abbiamo condiviso ogni passaggio e che oggi vedono una possibilità concreta di rilancio delle loro attività».

«La magia del cinema è unica, assistere alla proiezione di un lungometraggio in una sala con le nuove tecniche di ripresa trasmette emozioni che consentono a volte di fare parte attiva di una storia – commenta l’Assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano. Sostenere gli esercenti nella riqualificazione delle sale cinematografiche, oppure attivarne nuove, significa non solo valorizzare il comparto ma anche il lavoro che viene svolto dalle molteplici produzioni, anche piemontesi, che in questi mesi e anni hanno operato sul territorio. L’industria del cinema piemontese è un comparto in crescita e sostenere la filiera anche supportando le sale cinematografiche consentirà un’ulteriore valorizzazione della settima arte, nata in Italia proprio a Torino».

In Piemonte ci sono 117 sale cinematografiche e 259 schermi in funzione, che dall’inizio dell’anno hanno attirato 2.629.359 spettatori in un comparto che complessivamente occupa un migliaio di addetti tra esercenti e dipendenti e imprese che gravitano intorno al loro funzionamento (food, trasporti, manutenzioni, imprese pulizia, fornitori arredi e tecnologia, ecc..).

Gli interventi finanziati dal Bando devono contribuire ad almeno uno dei seguenti obiettivi specifici: ridurre le marginalità territoriali, migliorare l’accessibilità ai servizi e la qualità urbana; valorizzare il potenziale territoriale. La programmazione 2021/2027 dedica attenzione al tema della sostenibilità ambientale, introducendo vincoli all’ammissibilità dei progetti.

Viene introdotto il principio DNSH (non arrecare un danno significativo all’ambiente): in base al quale sarà richiesto il possesso delle certificazioni del sistema di gestione ambientale EMAS, ISO 14001, ISO 14064, OEF da parte dell’impresa richiedente e per le opere edili la verifica di applicabilità del Protocollo ITACA, che valuta il livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici.

 

Il bando nel dettaglio

Il Bando prevede quattro linee di intervento. La linea A per la riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse, intendendosi come chiuse o dismesse sale inattive da almeno 24 mesi prima della data di presentazione della domanda e quindi senza che siano state effettuate proiezioni cinematografiche in tale arco di tempo. Inattività certificata da SIAE; la linea B, per la realizzazione di nuove sale per l’esercizio cinematografico; la linea C, la trasformazione delle sale o multisala esistenti finalizzata all’aumento del numero degli schermi; la linea D, per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche; installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari alle sale cinematografiche. Per ogni struttura può essere indicata una sola linea di intervento, ad eccezione degli interventi relativi alle linee a) e c) che possono essere presentati contestualmente per singola sede o unità locale.

Ogni progetto, nel complesso, deve avere un importo minimo di spese ammissibili: 50.000 euro per le linee di intervento A), B), C) e 10.000, per la linea di intervento D

L’agevolazione può coprire fino all’80% dei costi, con importo e intensità variabili in funzione delle linee di intervento: linea a) fino al 40% delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di € 200.000,00 per struttura riattivata, fatta salva la cumulabilità con il massimale previsto per la linea c) se la riattivazione comporta un aumento del numero di schermi; linea b) fino al 40 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 400.000 euro per nuove strutture fino a 4 schermi, di 800.000 euro per nuove strutture da 5 a 7 schermi e di 1.600.000 euro per nuove strutture con più di 7 schermi; linea c) fino al 40 per cento delle spese ritenute ammissibili, con un massimale di 200.000euro per nuovo schermo realizzato e comunque non oltre 800.000 euro per singola struttura; linea d) fino all’80 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 60.000 euro per strutture con un singolo schermo; fino al 60 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 120.000 euro per strutture da 2 a 4 schermi, di 300.000 europer strutture da 5 a 7 schermi; 400.000 europer strutture con più di 7 schermi. Limitatamente agli interventi per la linea d) ogni impresa beneficiaria non può superare un massimale di 600.000 euro complessivi di agevolazione percepita a valere sulla presente Misura. Concorrono alla determinazione del numero di schermi le sale dotate di un minimo di 25 posti, ridotto a 20 posti nei casi in cui l’intervento preveda la realizzazione di ambienti premium (dotati esclusivamente di poltrone reclining motorizzate).

Rifacimento del bagno c’è il bonus

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

La possibilità di ottenere una detrazione significativa, compresa tra il 50% e il 75%, per le spese di ristrutturazione effettuate nell’immobile rimane in vigore fino al 31 dicembre 2024, data di scadenza fissata.

Tra le spese che possono beneficiare di questa agevolazione rientrano anche quelle relative ai bagni. Esamineremo insieme le modalità e i requisiti per poter usufruire di questa detrazione.

In particolare, questa agevolazione è inclusa nel bonus per le barriere architettoniche, il quale rimarrà valido fino al 31 dicembre 2025. Tale bonus prevede una detrazione massima del 75% per le spese sostenute al fine di migliorare l’accessibilità degli immobili.

È importante sottolineare che per il bonus barriere architettoniche è stabilito un limite massimo di spesa che può beneficiare dell’agevolazione, nonché un importo massimo che può essere recuperato attraverso la detrazione.

In particolare, il bonus prevede una detrazione del 75% delle spese sostenute, la quale può essere recuperata entro un periodo massimo di 5 anni. Tuttavia, c’è un tetto massimo di spesa ammissibile per l’agevolazione, che è fissato a 50.000 euro.

È importante notare che i lavori rientranti nel bonus possono essere effettuati sia

su villette unifamiliari che su condomini.

Il bonus barriere architettoniche è accessibile a tutti i proprietari di immobili, inclusi coloro che possiedono uffici o studi commerciali. Tuttavia, è importante considerare che il tetto massimo di spesa ammissibile varia in base alla categoria dell’immobile in cui vengono effettuati i lavori.

La richiesta per il bonus può essere presentata da tutti i proprietari di immobili, indipendentemente dall’uso dell’immobile stesso. Tuttavia, è necessario rispettare il limite massimo di spesa consentito per l’agevolazione, che dipende dalla categoria dell’immobile.

Per quanto riguarda specificamente i lavori ai bagni, il bonus ristrutturazione si applica solo alle attività considerate come ristrutturazione. Ciò include la manutenzione straordinaria sia per le singole unità che per le parti comuni dell’edificio. Le stesse operazioni descritte precedentemente per il bonus barriere architettoniche possono rientrare nel bonus ristrutturazione. Tuttavia, i lavori di manutenzione ordinaria, come la sostituzione di un lavandino o un infisso, non sono ammissibili per il rimborso.

Per poter beneficiare del bonus, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante, che riporta la partita IVA dell’azienda che svolge i lavori. È inoltre necessario ottenere una Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) dal Comune. Inoltre, sarà richiesta la propria dichiarazione dei redditi annuale e i dati catastali dell’immobile oggetto della ristrutturazione.

In sintesi, per ottenere il bonus ristrutturazione per i lavori ai bagni, è necessario assicurarsi di effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante con la partita IVA dell’azienda, ottenere la CILA dal Comune e avere a disposizione la dichiarazione dei redditi annuale e i dati catastali dell’immobile.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

In memoria di Marchionne, “Super Sergio”

 

SERGIO MARCHIONNE – 17 Giugno 1952 – 25 Luglio 2015

Duro, determinato, schivo e, a molti, antipatico.

Sì perché essere simpatico a tutti a Sergio Marchionne poco interessava.

Forse per questo, al di là delle celebrazioni di circostanza, sempre più flebili ad ogni anniversario, il suo ricordo viene lasciato colpevolmente sbiadire.

Sarebbe forse ozioso, ma non certamente inutile, pensare a cosa sarebbe stata la FIAT senza di lui e, ancora di più, a cosa sarebbe ANCORA OGGI, la FIAT con lui alla guida.

Lo so. la FIAT non c’è più e il gruppo che l’ha fagocitata fa utili, tanti, ma non in Italia e tanto meno a Torino.

La nostalgia, qualche volta, è canaglia ma in altri casi ci fa ricordare e, seppure più di rado, imparare dalle esperienze che, sedimentando, rendono più evidenti insegnamenti che subito non avevamo compreso.

Sono passati cinque anni e il ricordo di Super Sergio non è quello di un santo, come spesso diventa, nelle celebrazioni, chi in questa vita è stato baciato dalla stella della celebrità, ma quello di una persona per bene e di un grandissimo manager.

Ah, ancora la nostalgia… e il rammarico che la sua lezione non sia stata d’insegnamento al nostro Paese.

Con il sincero augurio che non sia troppo tardi.

LUCA MARTINA

La Regione: “A Mirafiori serve produrre un nuovo modello per lo sviluppo dello stabilimento”

“A inizio del secolo a Mirafiori si producevano 400 mila auto, lo stesso numero che si raggiunge oggi con l’intera produzione italiana. Per questo nel confronto con il ministro abbiamo detto chiaramente che, all’interno dell’incremento di volumi al centro dell’ipotesi di accordo a cui il ministero sta lavorando con Stellantis, ci sia una valorizzazione dei singoli stabilimenti, alla luce delle attuali e potenziali capacità produttive. Mirafiori oggi ospita la produzione della 500 elettrica, con volumi di circa 100 mila auto all’anno, ma ha capacità produttiva almeno doppia. Serve quindi un nuovo modello da produrre a Mirafiori in grado di garantire lo sviluppo dello stabilimento e la crescita dei posti di lavoro” dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio al termine dell’incontro al ministero delle imprese e del Made in Italy con il ministro Adolfo Urso e le altre Regioni che ospitano stabilimenti Stellantis.

 

L’assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano, aggiunge: “Si sta andando nella direzione giusta perché, per la prima volta negli ultimi decenni, grazie al lavoro del ministro Urso si sta affrontando in modo organico la politica sull’auto con idee chiare che tengano conto anche delle richieste che provengono dalla politica e dalle imprese piemontesi”.

 

Durante l’incontro il presidente Cirio e l’assessore Tronzano hanno ricordato l’accordo, siglato con Stellantis e il Comune di Torino, per la realizzazione a Mirafiori dell’hub del riciclo, che consente di mantenere per Torino un ruolo centrale nella filiera della transizione ecologica.

“È importante che nel confronto con Stellantis siano inseriti tutti i livelli: quello produttivo, quello della ricerca e sviluppo, quello ingegneristico e quello della filiera che per il nostro territorio rappresenta una componente strategica irrinunciabile” sottolineano Cirio e Tronzano. Oggi la componentistica legata all’automotive in Piemonte rappresenta oltre 730 imprese, 59 mila occupati e un fatturato che nel 2021 ha raggiunto i 17,6 miliardi di euro. “

 

Per il Piemonte – concludono presidente e assessore- è quindi fondamentale non solo salvaguardare questo comparto ma anche farlo crescere mettendolo nelle condizioni di intercettare la transizione ecologica e le sfide dell’automotive del futuro”.

 

Aruba annuncia la nascita a Torino di ArubaKube, spin-off del Politecnico

Nuovo  polo di eccellenza per lo sviluppo Cloud Native

 

La nuova unit punta a realizzare progetti di ricerca e sviluppo in ambito cloud open source alimentando le community e fornendo supporto di livello enterprise alle aziende

 

 

Aruba S.p.A. (www.aruba.it), il più grande cloud provider italiano e leader nei servizi di data center, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini, annuncia la nascita di ArubaKube, spin off del Politecnico di Torino e nuovo centro di eccellenza Aruba per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione in ambito Cloud Native.

 

La sede di ArubaKube si trova a Torino, in un’area che già vede un importante indotto strategico a livello tecnologico, con l’obiettivo di diventare un nuovo polo di innovazione che punta ad attrarre esperti del settore ed essere riconosciuta come un’azienda italiana punto di riferimento per giovani talenti che intendano diventare professionisti e pionieri dell’innovazione. Va ad affiancarsi all’Aruba Software Factory – inaugurata nel 2019 sempre a Torino – dimostrando di fatto il crescente impegno nella ricerca e sviluppo di realtà innovative nel territorio e una sempre maggiore collaborazione con la realtà del Politecnico.

 

ArubaKube mira a costruire e valorizzare progetti di ricerca e sviluppo in ambito cloud open source supportando ed alimentando in modo concreto le diverse community e fornendo, inoltre, un supporto di livello enterprise alle aziende, puntando – ad esempio – all’eliminazione del rischio di vendor lock-in, alla riduzione dei costi e alla creazione di un rapporto bidirezionale tra community ed azienda.

Obiettivo principale di questo nuovo centro di eccellenza sarà la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative che possano semplificare la gestione del Cloud Computing, consentendo di implementare in maniera semplice e dinamica paradigmi di Cloud Continuum ed Edge-to-Cloud Continuum. Grande attenzione sarà dedicata alla promozione, lo sviluppo e il supporto di progetti open source, con focus particolare sulla piattaforma Kubernetes.

 

“Il Cloud Computing rappresenta sempre di più uno strumento fondamentale per le organizzazioni che, sfruttandone i vantaggi, possono implementare nuovi modelli di business ed aumentare la loro competitività. Le applicazioni devono essere concepite e sviluppate nativamente per poter operare in ambiente cloud e sfruttarne a pieno tutte le caratteristiche distintive. Per questo è essenziale investire nella ricerca continua e nello sviluppo di progetti e soluzioni pensati e nati in cloud. – ha commentato Marco Mangiulli, Amministratore e Chief Technology Officer di ArubaKube – Siamo orgogliosi di presentare la nascita di questo centro d’eccellenza pensato per far incontrare la tecnologia cloud con l’approccio open source, consentendo alla community di sperimentare e creare progetti open e alle aziende di beneficiare dell’open source di livello enterprise.”

 

Tra le prime aree di focalizzazione, è da evidenziare l’impegno nel progetto Liqo, la soluzione open source che consente di costruire e orchestrare servizi multi-cloud, quindi di creare, in maniera trasparente e dinamica, un’infrastruttura virtuale capace di aggregare risorse e servizi appartenenti ad infrastrutture o cloud service provider differenti. In questo contesto, ArubaKube si posiziona come uno dei maggiori contributori del progetto.

 

“Liqo consente a Kubernetes di consumare in modo sicuro risorse e servizi disponibili ovunque, creando dinamicamente cluster virtuali che si estendono su più cluster reali, dando vita a un continuum virtuale, omogeneo e scalabile, con un modello simile a quello dell’internet peer-to-peer. – ha commentato Fulvio Risso, Professore del Politecnico di Torino e Chief Innovation Officer di ArubaKube – Ogni cluster mantiene il pieno controllo della propria infrastruttura, decidendo cosa condividere, quanto e con chi, utilizzando politiche e criteri specifici. Il progetto, inoltre, applica i principi della sharing economy, quindi è più efficiente e risulta ottimale anche in termini di impatto ambientale.”

 

Tra gli ulteriori progetti di ArubaKube che verranno annunciati a breve, si segnala la partecipazione al progetto Myrtus che ha ottenuto finanziamenti per 6 milioni di euro da Horizon Europe e che si concentrerà sull’interconnettività abilitata dall’intelligenza artificiale tra “piattaforme di edge, fog e cloud computing”.

 

Per ulteriori dettagli: https://www.arubakube.cloud/

Israele, Francia, Spagna: i media internazionali lanciano il turismo a Torino

Torino sempre più protagonista del panorama internazionale, anche grazie all’attenzione dei media. A renderlo noto è Turismo Torino e Provincia che registra una sempre maggiore presenza delle mete turistiche torinesi sulle pagine delle riviste e nei servizi di tv di tutto il mondo.

A marzo era stato il celebre quotidiano inglese The Guardian a raccontare la nostra città come una meta imperdibile, partendo dal mercato di Porta Palazzo per poi spingersi a visitare il Museo Egizio, Palazzo Madama e le residenze reali, la Mole Antonelliana, il Teatro Regio, le Ogr e molto altro.

Nei mesi scorsi la città ha poi ospitato le troupe dei programmi “Camper” e “Camper in viaggio” della Rai e, da qui alla fine dell’estate, l’offerta turistica, culturale ed enogastronomica torinese sarà protagonista anche di altri importanti approfondimenti giornalistici.

Da Israele è in visita proprio in questi giorni Metropolis Magazine, la più importante rivista locale, che punterà il focus su storia, cultura, arte e cucina torinesi. Il caporedattore Yadin Roman ha intervistato il Sindaco Stefano Lo Russo, in una chiacchierata che ha spaziato tra le mete da non perdere della città alle sue trasformazioni in atto con le risorse europee, passando per la sua attrattività come città universitaria e nel campo dell’innovazione.

Dalla Spagna nei prossimi giorni arriveranno invece alcune delle più importanti riviste di viaggio, come Qtravel.es, Miradas Viajeros Magazine, Moviestar TV, espirituviajero.com, magazinehorse.com, beandlifemagazine.com e Destinos El Periódico de Cataluña.

Da oltralpe arriverà invece il giornale on line wevamag.com dedicato a turismo, viaggi e tempo libero per dedicare un ampio reportage ai musei e alle tappe culinarie da non perdere sotto la Mole.

Christian Ruggeri

Iren Ambiente perfeziona l’acquisizione del 36,56% di Sistema Ambiente

Iren Ambiente perfeziona l’acquisizione del 36,56% di Sistema Ambiente

 

In data odierna Iren Ambiente SpA, controllata interamente da Iren SpA, ha perfezionato l’acquisto del 36,56% del capitale sociale della società Sistema Ambiente SpA. Le quote restanti sono detenute dal Comune di Lucca, tramite la società Lucca Holding SpA.

L’acquisto della partecipazione è avvenuto attraverso una gara pubblica indetta dalla curatela fallimentare della società Daneco Impianti SpA che precedentemente deteneva la quota oggetto dell’operazione.

Sistema Ambiente gestisce il servizio di raccolta e di igiene urbana nel territorio del comune di Lucca, che fa parte dell’Ambito Territoriale Ottimale Toscana Costa, che comprende le province di Lucca, Massa Carrara, Pisa e, in parte, Livorno. La società serve circa 90.000 abitanti e raccoglie 58.000 tonnellate all’anno di rifiuti, con una percentuale di raccolta differenziata pari all’81%, il valore più alto tra tutti i capoluoghi di provincia della Regione Toscana (dati 2021).

Il mantenimento della presenza di un socio privato in Sistema Ambiente permette la prosecuzione della concessione in essere fino alla scadenza del 2029.

L’operazione consolida la presenza del Gruppo Iren in Toscana, dove l’azienda è già impegnata, attraverso partecipazioni dirette e indirette, nei settori dell’igiene ambientale, della depurazione e distribuzione delle acque, della gestione reti gas e della vendita di servizi. Dopo i comuni di Arezzo, Grosseto e Siena, parte dei 104 comuni dell’ATO Toscana Sud e il comune di Livorno, serviti dal Gruppo Iren, si aggiunge quindi il comune di Lucca, capoluogo di provincia che in Toscana ha le migliori prestazioni sulle raccolte differenziate.

“Questa operazione – dichiara il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro – contribuisce ad accrescere ulteriormente l’operatività del Gruppo in Toscana, una delle regioni italiane in cui la presenza Iren è più significativa sia in termini di servizi erogati che di attività industriali avviate. Anche a Lucca, come in tutte le città italiane in cui Iren opera, lavoreremo in sinergia e sintonia con gli enti locali e gli stakeholder territoriali con l’obiettivo di portare un significativo contributo allo sviluppo e alla crescita della comunità locale”.

“L’ingresso di Iren in un territorio e in una città in cui l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità sono sempre stati obiettivi prioritari – afferma il Vice Presidente di Iren Moris Ferretti – consentirà di avviare da subito azioni finalizzate al raggiungimento di importanti target di servizio, in modo da rafforzare e migliorare le performance ambientali e generando nello stesso tempo positive ricadute economiche territoriali”.