ECONOMIA- Pagina 90

Piemonte, Fondi europei: non si conosce ancora l’ammontare

Il Piemonte, come le altre Regioni, non conosce ancora l’ammontare esatto dei fondi europei di sviluppo e coesione, relativi alla programmazione 21/27. È quanto emerso nella seduta congiunta di Prima e Settima commissione, presieduta da Domenico Ravetti.

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha relazionato sui fondi europei, in particolare appunto sugli Fsc. La direttrice del settore ha sottolineato come, ancora, non ci siano certezze sulle somme poiché, dei 73,5 miliardi disponibili a livello nazionale, una trentina è stata spesa, per cui ne restano circa 43. Bisogna tenere conto che, per legge, l’80% di tali fondi va al Mezzogiorno, mentre soltanto il 20% restante spetta al Centro-Nord.

Anche il presidente Ravetti ha chiesto lumi sulle cifre definitive per il Piemonte, ma al momento – è stato risposto – “è difficile quantificare, visto che non sappiamo se il ministero vorrà gestire direttamente il 30 o il 40% del rimanente”.
Da un lato, ha sottolineato Tronzano, “visto che siamo stati in grado di spendere quasi il 90% di quanto assegnatoci, chiediamo di avere più fondi a disposizione. I ministeri, per esempio, sulla programmazione 2014/20, hanno speso soltanto il 10%. Dall’altro lato, comunque, noi siamo pronti: per intenderci, i 140 milioni che sono la quota fondi europei liberi, la Giunta ha già deciso di destinarli ai Comuni, divisi per 14 aree omogenee, quindi circa 10 milioni per zona. Abbiamo individuato i Comuni capifila, cui diamo un contributo per la gestione, dopodiché partiremo con i progetti che arriveranno dalle diverse aree”.

Per chiarimenti, sono intervenuti anche Silvio Magliano (Moderati), Matteo Gagliasso (Lega).

Al termine della seduta si sono svolte le prime determinazioni sul Ddl 265 “Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali”, che sarà discusso e votato nelle prossime convocazioni.

Giachino: un Tavolo dell’ industria con Regione, Porto di Genova-Savona e Autostrade

 Per ridurre i tempi dei controlli nei porti e ridurre i tempi di trasporto
Importante convegno alla Unione di Industriali di Torino dell’AMMA , la  Associazione delle Industrie metalmeccaniche torinesi presieduta dall’ing. Serra, sulla economia del mare e sulle nuove prospettive della globalizzazione.Torino grazie ai suoi grandi politici dell’800 ha sempre puntato  molto sul rapporto con il porto di Genova .
Genova che dopo la Conferenza di pace del 1814 era stata assegnata al Regno di Sardegna, come dice lo storico genovese Scavino , amplio’ il suo bacino e al suo porto arrivavano il carbone, il cotone destinato al Piemonte e persino l’esercito francese che grazie alla alleanza tra Cavour e Napoleone III combatterono la II Guerra di Indipendenza.
Della importanza del porto di Genova se ne parlava ,come dice lo storico torinese Giuseppe Bracco, già nel 1842 con Carlo Alberto e gli uomini che scrissero lo Statuto Albertino. Ma il porto di Genova divenne strategico  per Cavour allorché si parlava della costruzione del Canale di Suez , la infrastruttura che deviò i traffici e rese nuovamente centrale il Mediterraneo.
26 miliardi l’import export via mare di Torino, il dato fornito dallo studio come sempre molto documentato di SRM, al convegno cui sono intervenuti Marco Bucci che ha parlato molto della importanza di lavorare alle sinergie tra le tre Regioni del Nord Ovest e Paolo Signorini che ha illustrato gli importanti investimenti che il PNRR del Giverno destina a Genova e alle infrastrutture del Nord Ovest.
L’efficienza dei porti , i tempi lunghi dei controlli nei porti, i tempi di trasporto aumentati a causa dello stato delle autostrade che collegano Genova e Savona alla terza economia del nostro Paese e le incertezze sul Ferrobonus , l’incentivo a usare il trasporto su rotaia che ideai e feci approvare nel 2009, incidono sulla competitività delle nostre aziende e rappresentano un costo per il nostro sistema produttivo come ha detto la responsabile logistica di Petronas Degli Agli.
Ecco perché sarebbe importante a mio parere un “TAVOLO della logistica tra AMMA Torino , le regioni , il porto di Genova-Savona ,le Dogane per accelerare i tempi dei controlli e con Autostrade per i tempi di trasporto.
Una operazione a costo zero che renderebbe più efficiente la logistica piemontese.
Il tavolo potrebbe poi chiedere chiarimenti al Governo sul rifinanziamento del ferrobonus perché il trasporto su rotaia diventa sempre più conveniente come ha detto la rappresentante di Petronas.
Nel suo ampio studio, SRM ha detto che la logistica italiana vale il 9% del PIL mentre la logistica in Europa vale il 12% del PIL europeo e noi sappiamo dallo studio di Banca d’Italia che la logistica piemontese che negli ultimi due decenni ha perso parecchie aziende vale solo il 6% della economia regionale.
Rilanciare la logistica , rendendola più competitiva , darebbe un bel contributo alla maggiore crescita della regione da cui parti l’Unita d’Italia.
Mino GIACHINO 
Presidente di SAIMARE spa

Aumenti pensioni minime, ecco quando scattano

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Il mese di luglio 2023 diventa più ricco per milioni di pensionati italiani grazie all’aumento degli importi dei trattamenti previdenziali minimi proporzionali all’età del beneficiario, ma anche grazie alla quattordicesima. Il tutto avviene in conformità con quanto previsto dalla legge di Bilancio. L’aumento delle pensioni minime si somma alla perequazione all’inflazione che a gennaio ha raggiunto quota 7,3% e termina al 31 dicembre 2023.

Il prossimo aumento sulle pensioni più basse è previsto a gennaio 2024, ma in quel caso si tratterà di un aumento uguale per tutti che varrà per il solo 2024 e che non si andrà a sommare a quello elargito nel 2023. Da gennaio 2024 sarà inoltre attiva la pensione di cittadinanza per tutti coloro che ne abbiano i requisiti.

I pensionati che prendono un assegno mensile inferiore a 563,74 euro avranno entrambe le maggiorazioni. Chi invece percepisce più di questa cifra, in caso ne abbia diritto, avrà la sola quattordicesima.

La ratio del provvedimento è espressa in Manovra ed è volta a “contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per il biennio”.

La rivalutazione straordinaria delle pensioni avviene secondo due importi: la rivalutazione dell’1,5% vale per tutti i pensionati con trattamento minimo e può arrivare fino a un massimo di 572,74 euro (si tratta di 8,46 euro mensili); l’aumento sale al 6,4% (36,08 euro mensili) per quei pensionati, con pensione minima, che abbiano compiuto i 75 anni di età. Per loro il trattamento sale a 599,82 euro. Per chi abbia 74 anni è previsto l’adeguamento dal mese successivo al compimento del 75esimo anno.

La quattordicesima a luglio spetta a quei pensionati che abbiano già compiuto i 64 anni di età e che abbiano un reddito inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo Inps fino al 2016 o fino a 2 volte il trattamento minimo Inps dal 2017.

Sul fronte previdenziale si segnala inoltre che fino al 2026 è possibile andare in pensione con 7 anni di anticipo.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Fondo per la montagna e aiuti al turismo per il rilancio del Piemonte

Il primo provvedimento si intitola “Approvazione del riparto del Fondo regionale per la montagna per l’anno 2023”: a illustrarlo è intervenuto l’assessore Fabio Carosso, che ha elencato ai commissari alcuni tra i principali criteri di premialità per la ripartizione dei 10milioni e 700 mila euro del fondo: dotazione di infrastrutture fisiche e di infrastrutture di rete, indice di vecchiaia della popolazione, presenza dei servizi essenziali e di attività commerciali, turistiche, agro-silvo-pastorali.L’assessore al Turismo Vittoria Poggio, invece, ha presentato alla Commissione la delibera per la “Approvazione dei criteri, requisiti e modalità di candidatura per il riconoscimento dei consorzi di operatori turistici”. Dopo la mappatura avviata nel 2022 sono stati individuati alcuni criteri, come per esempio la presenza sul territorio piemontese del Consorzio da almeno 5 anni, l’iscrizione al registro delle imprese, la sede legale in Piemonte, essere composto da almeno 50 soci di cui la metà più uno che opera nel comparto ricettivo, avere almeno 1500 posti letto. La proposta di deliberazione, come detto, è stata approvata a maggioranza.
Infine l’assessore Poggio ha illustrato la proposta di regolamento sulle attività agrituristiche e sull’ospitalità rurale familiare. Anche in questo caso la Commissione si è espressa con un parere favorevole a maggioranza.

Green communities per il futuro della montagna

LA CAMPANIA APRE LA STRADA. LUCIANO (UNCEM): “SULLE COMUNITA’ MONTANE POGGIATI I PROCESSI E LE STRATEGIE”. BUSSONE: “ORA LA REGIONE FACCIA DI PIU”

“Nel viaggio dell’Uncem tra le Green Communityies in Campania abbiamo visto una grande vitalità. Dodici progetti presentati sul bando del 2022 del PNRR, due finanziati. Ma grande fiducia in processi comunitari di attivazione di nuovi percorsi, strategie vere, non elenchi della spesa. Uncem nei giorni scorsi ha incontrato quattro Comunità montane, la Bussento Lambro Mingardo, i Monti Lattari, Fortore e Taburno. La domanda è sempre: cosa abbiamo imparato? Che l’Appennino dalla Sila alla Cisa ha la necessità uniche e coesive di una tessitura e di comunità vive con Enti montani che escano dal palazzo, Comuni che lavorino di più insieme. Di certo avere le Comunità montane in Campania rende il modello organizzativo istituzionale più forte e capace di presentare progetti e di stare dentro strategie. Le Comunità montane salvano il territorio e le comunità. Valorizzano i Comuni. Nelle Regioni dove non ci sono c’è maggiore fragilità. Quella delle Green communities ha 15 anni di storia, ma è freschissima e dinamica, smart e a prova di futuro. Anche in Campania Non c’è progettualità senza istituzioni democratiche forti e managerialmente gestite. Ora però le Regioni devono fare di più sulle politiche per la montagna. Vincano la timidezza e incoraggino percorsi inclusivi. Non ci si salva – coscienza e decisione politica – con un po’ di assistenza da Napoli o Salerno verso i territori. È ora – Regione Campania – di cambiare paradigma, attorno a un nuovo patto”.

Lo affermano Vincenzo Luciano e Marco Bussone, Presidente Uncem Campania e Presidente nazionale Uncem.

Premiate le migliori tesi di laurea sulla montagna

IL 27 GIUGNO A TORINO ALLA SAA, LA PREMIAZIONE UNCEM ALLA MEMORIA DI SINDACI E AMMINISTRATORI CHE CI PRECEDONO E CI GUIDANO

Martedì 27 giugno si terrà a Torino, alle ore 10,30, presso la sede della SAA School of Management in via Ventimiglia, il conferimento dei Premi alle migliori tesi di laurea sulla montagna, in memoria di Amministratori defunti negli uiltimi anni. Sono Lido Riba, Ugo Boccacci, Mauro Berretta, Giuseppe Panaro, Pierangelo Carrara, Mario Malan, Luciano Abate, oltre a un importante premio alla memoria di Edoardo Martinengo, storico Presidente Uncem nazionale, nel 70esimo di fondazione dell’Associazione.
“Abbiamo ricevuto, nel corso del 2022 – spiega Roberto Colombero, Presidente Uncem – oltre 40 tesi di laurea, che una commissione di Amministratori locali e docenti ha valutato. Sono materiali di grande valore, che diffonderemo dopo la premiazione, anche con articoli sui canali media e social Uncem”.
“Le tesi sono un patrimonio, ma prima ancora i giovani, gli studenti sono un Patrimonio – afferma il Presidente – Che dobbiamo valorizzare oggi. Sono il nostro Presente, non il futuro come spesso erroneamente pensiamo. Dobbiamo coinvolgerli, amano i territori, vogliono la crescita di comunità, Istituzioni, sanno le dinamiche e possono agevolare processi di crescita. Incontrarli e ascoltarli, il 27 giugno, sarà un primo importante passo”.

Di seguito, i titoli delle tesi di laurea pervenute a Uncem nel corso del 2022, secondo il bando predisposto.
1. Analisi di stabilità per frana complessa. Un caso studio a Campertogno, Valsesia (VC)
2. Unioni montane in Piemonte tra il non più e il non ancora
3. Sistema di teleriscaldamento di Luserna San Giovanni: analisi dell’esercizio, degli sviluppi futuri e calcolo del fattore di conversione dell’energia primaria
4. Usi civici e domini collettivi nella disciplina regionale piemontese
5. Patrimonio condiviso: una mappa di comunità per ipotizzare un Ecomuseo a Casazza (BG)
6. Valutazione delle politiche pubbliche. Un caso pratico relativo ad un ente locale: il servizio fondamentale di polizia locale
7. Biodistretto come occasione di sviluppo delle aree interne dell’Ogliastra – Recupero e trasformazione di un quartiere nel centro storico di Perdasdefogu
8. Uscire dalla marginalità. La Strategia Nazionale Aree Interne nella sua applicazione in Valle Maira e Valle Grana
9. Migranti per forza nelle valli valdesi. Riflessioni antropologiche su esperienze di accoglienza in trasformazione
10 L’impiego dei fondi strutturali europei nel territorio montano piemontese
11. Trent’anni di Convenzione delle Alpi
12. Trazione animale nel mondo forestale: vantaggi e svantaggi
13. “Antipasti und alte wege” Traduzione e commento di alcuni estratti di una guida sui sentieri di una valle piemontese
14. Il welfare locale nella strategia nazionale aree interne
15. Indagine conoscitiva sui castagneti della Val Pellice: valutazione delle dinamiche di involuzione della coltura e descrizione del germoplasma locale
16. Locali, nuovi montanari e villeggianti a Croveo: forme comunitarie e transnazionali di cura e valorizzazione del patrimonio culturale di una valle alpina
17. Il turismo lento e sostenibile – Un’idea di valorizzazione turistica di un’area rurale
18. Le politiche economiche per la montagna: strategie, opportunità e limiti nella gestione delle terre alte. Il caso Clickwood
19. Il contributo dell’ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime all’economia locale
20. Busca e Casa Francotto. Un caso di studio di promozione attraverso l’arte e l’educazione
21. Influenza microbiologica sulla qualità del latte crudo bovino proveniente dalle aziende zootecniche affiliate alla latteria sociale antigoriana di Crodo
22. Ripensare i resort delle Alpi Occidentali. Il caso studio de La Chapelle presso Sauze d’Olux (TO)
23. Indagine etnobotanica in Valsesia: valorizzazione di specie vegetali eduli spontanee
24. Analisi a scala di paesaggio della struttura forestale e floristica dei boschi di neoformazione nel vallone del Fiolera, Valle Pesio, CN
25. Test di germinazione, analisi di metaboliti bioattivi e dna barcoding di specie fitoalimurgiche pedemontane
26. Adattamento del protocollo AWIN Goat per capre da latte in alpeggio: valutazioni di fattibilità
27. Cultura Condivisa: nuovi spazi di vita per la borgata di Vazon
28. Progetto di riqualificazione dell’ex villaggio idroelettrico di Morasco. Un nuovo scenario per l’Alta Val Formazza
29. Ré-Souviens: ipotesi progettuali per la trasformazione di un’area in stato di sottoutilizzo sita nella frazione Villaret di la Thuile in Valle d’Aosta
30. Valle Gesso on focus. Turismo sostenibile e cooperazione: quale futuro per la Valle Gesso?
31. Promuovere riflessività per generare cambiamento: un percorso di formazione in una equipe di comunità
32. La toponomastica del comune di Torre Pellice tra fonti storiche e competenze comunitarie
33. Come si può vivere in questi luoghi? Geografie e strategie di vivibilità nel contesto alpino. Il caso di Campolasalza a Massello (TO)
34. Curtivà. Percorsi di rigenerazione territoriale nelle Alpi Liguri. Il caso della Valle Argentina e del Borgo di Ciabaudo
35. An ògni gir de stra – analisi del sistema di fortificazioni e sentieri militari nell’area del Passo della gardetta (CN). Studio comparativo tra fonti cartografiche storiche e tecnologie
36. Il ruolo delle multiutility all’interno delle Strategie Regionali e Agende Metropolitane di Sviluppo Sostenibile
37. A nòsta mòda – inchiesta sociolinguistica sull’occitano della Valle Grana
38.Le politiche sociali ed ambientali: settore pubblico
39. Marchi per la promozione del legno nell’area alpina: attualità e prospettive
40. Andata e ritorno. Flussi transfrontalieri sulle Alpi sud-occidentali
41. Smart Village: una prospettiva di sviluppo per le Terre Alte

Da inizio anno più di due milioni di turisti in Piemonte

+14% TRA APRILE E MAGGIO, BOOM DI STRANIERI

Tra gennaio e maggio di quest’anno sono arrivati in Piemonte oltre 2 milioni di turisti per 5 milioni di pernottamenti. Solo negli ultimi due mesi, tra aprile e maggio, gli arrivi sono stati oltre 1.080.000 e 2.760.000 i pernottamenti, con un aumento del 14 e dell’11 per cento rispetto all’anno precedente. La crescita è del 37 per cento se si considerano solo gli arrivi dall’estero.

Questi i numeri diffusi dalla Regione Piemonte e da VisitPiemonte per quanto riguarda i primi cinque mesi del 2023.

«Si tratta di numeri che confermano l’ottima crescita delle performance turistiche del Piemonte – commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – dopo la crescita registrata nel 2022, quando si sono raggiunti 5,5 milioni di arrivi e quasi 15 milioni di presenze, segnando un aumento del 3,3 per cento rispetto al 2019, e del 56 per cento rispetto al 2021. Mentre l’Italia nel suo complesso nel 2022 ha raggiunto risultati ancora in difetto rispetto al livello pre-Covid con un saldo di presenze pari a -8 per cento, il Piemonte ha superato quei numeri e continua a crescere».

risultati positivi arrivano alla vigilia del ritorno della promozione del Piemonte sulle reti Rai, Mediaset e La7.

«Anche quest’anno il Piemonte torna protagonista sulle reti televisive. Da domenica infatti sulle reti Mediaset – illustra l’assessore al Turismo Vittoria Poggio – andranno in onda gli spot pubblicitari durante i servizi del meteo. Sulla Rai invece saremo presenti con vari servizi su Camper e su Linea Verde Estate. Questa programmazione televisiva ci permetterà di attrarre nuovi visitatori, o far scoprire nuovi angoli del nostro territorio a chi già lo conosce, grazie ai contenuti puntuali delle trasmissioni e di diffondere il messaggio capillarmente grazie agli spot pubblicitari. Lo scorso anno, come testimoniano i dati, abbiamo tratto un grandissimo beneficio di presenze grazie alla comunicazione televisiva quindi siamo certi di aver intrapreso la strada giusta».

A conferma dei risultati della primavera, sono favorevoli anche le tendenze per i prossimi mesi estiviper il primo week end di luglio, ad esempio, sulle piattaforme online (Online travel agency, Ota) che offrono circa il 40 per cento delle camere disponibili in Piemonte, risulta prenotabile solo una camera su 4, mentre per Torino, dove l’offerta online rappresenta il 63 per cento delle camere totali, quelle ancora prenotabili sono circa il 40 per cento.

«Dopo gli ottimi risultati turistici dei mesi primaverili, ci aspettiamo un’altra stagione di grandi soddisfazioni, grazie all’intensa attività di promozione all’estero in fiere, workshop e incontri e agli investimenti pubblicitari pianificati per la campagna dell’estate 2023, declinata sui temi chiave gusto, Unescoarte e cultura, outdoor – spiega Beppe Carlevarispresidente del consiglio di amministrazione di VisitPiemonte – Spot e trasmissioni televisive in collaborazione con i principali network italiani: “Linea Verde Sentieri” e “Camper” della Rai; cartoline meteo e branded video sulle reti Mediaset; campagne spot su La7 e trasmissioni dedicate con “L’Italia Che Mi Piace…in viaggio con Raspelli” su Alma Tv, Canale Europa, TV Plus, Amazon Fire TV e Roku. Programmazione su Radio Montecarlo, Radio Deejay e Radio Capital. E, inoltre, uscite su La Stampa, Repubblica, Il Venerdì e D di Repubblica, National Geographic Travel, Il Gusto, Corriere della Sera, Bell’Italia e altri. Per i mercati internazionali abbiamo studiato campagne digitali in programmatic e di engagement sui social media nell’area DACH (di lingua tedesca), Francia, Regno Unito, Paesi Scandinavi e Spagna, oltre alla realizzazione di contenuti ad hoc sulle peculiarità turistiche dei territori piemontesi».

Tornando ai dati della primavera, e alla forte crescita del turismo straniero dopo i due anni di pandemia, i numeri dimostrano che è la Germania il primo mercato di provenienza estera, seguita da Svizzera, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi, che incrementano i loro arrivi e presenze di oltre il 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022. Al sesto posto si piazzano gli Stati Uniti d’America con un incremento di circa il 50 per cento.

In base all’elaborazione dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte si evidenzia che sono in crescita tutti i prodotti turistici:

• la zona dei laghi registra nella primavera 2023 un incremento del 19 per cento per gli arrivi e del 28 per cento per le presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;

• la montagna registra una variazione positiva per gli arrivi e un incremento nei pernottamenti: +5 per cento di arrivi e +8 per cento di presenze rispetto allo stesso periodo del 2022;

• è positiva anche la performance delle colline piemontesi, dove si registra un aumento del 9 per cento di arrivi e dell’11 per cento di pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno passato;

• Torino e la prima cintura dimostrano un incremento del 17 per cento di arrivi e un leggero calo in termini di pernottamenti.

Sempre in base ai dati elaborati dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, si evidenzia che nel periodo aprile-maggio 2023 il monitoraggio delle recensioni online conferma l’aumento dei visitatori in Piemonte: il numero di recensioni, che è direttamente correlato agli arrivi turistici, in questi due mesi è aumentato del 10 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare sono cresciute del 6,7 per cento quelle relative alla zona dei laghi, dell’8 per cento quelle per la montagna, del 10,2 per cento quelle per la zona delle colline e dell’11,8 per cento quelle di Torino e prima cintura. Si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, di recensioni positive. Il sentiment per il “prodotto Piemonte” nel suo complesso – ricettività, ristorazione e attrazioni – è pari a 87,2 punti su 100, superiore a quello dell’Italia, pari a 86,7/100. Per quanto riguarda il comparto ricettività il Piemonte raggiunge 85,1 punti su 100 contro gli 84,5 dell’Italia.

A Torino in crescita le compravendite immobiliari, prezzi al rialzo

Report a cura dell’Ufficio Studi Gabetti

 

Nel 2022 Torino registra una crescita delle compravendite residenziali: secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel periodo di rifermento si sono realizzate 16.125 transazioni residenziali nel capoluogo, +5,9% rispetto al 2021.

Per quanto riguarda i prezzi, nel 2022, secondo quanto emerge dalle rilevazioni dell’Ufficio Studi Gabetti, presso le agenzie Gabetti, Grimaldi e Professionecasa , il capoluogo piemontese ha mostrato un incremento delle quotazioni che, rispetto al 2021, registrano un +1%.

I tempi medi di vendita sono risultati inferiori a 3 mesi, mentre gli sconti in sede di chiusura delle trattative sono mediamente intorno al 14%, con forte variabilità a seconda del rapporto qualità/prezzo delle specifiche soluzioni immobiliari.

Transazioni residenziali a Torino per trimestre

 

Elaborazione Ufficio Studi Gabetti su dati Agenzia del Territorio

Nella “Torino storica”, le quotazioni in centro sono, nel secondo semestre 2022, in lieve rialzo rispetto al semestre precedente: per il signorile in condizioni ottime siamo a 2.600 euro al mq e a 2.200 euro al mq in condizioni buone. In queste zone i prezzi richiesti per particolari soluzioni di pregio possono distanziarsi rispetto alle medie evidenziate. Per le soluzioni di tipologia media siamo invece a 1.850 euro al mq per l’usato in buono stato e a 2.200 euro al mq per soluzioni in ottimo stato manutentivo.

In San Secondo, quotazioni stabili rispetto al primo semestre del 2022, siamo intorno ai 1.900 euro al mq per soluzioni medie in buone condizioni.

Nella “Vecchia Torino”, in Vanchiglia, per le soluzioni medie i prezzi variano dai 2.450 euro al mq ai 1.800 euro al mq in funzione dello stato. Quotazioni simili inVanchiglietta: qui siamo tra i 2.400 euro al mq e i 2.000 euro al mq.

Ad Aurora – Borgo Dora i valori per soluzioni medie in buono stato sono intorno ai 1.300 euro al mq che scendono leggermente quando ci si sposta inBarriera di Milano, attestandosi intorno ai 1.200 euro al mq per l’usato medio in buone condizioni.

In zona San Donato siamo intorno ai 1.450 euro al mq per il medio usato in buono stato e ai 1.710 euro per soluzioni signorili. In zona Borgo Campidoglio si registrano quotazioni intorno ai 1.700 euro al mq per l’usato medio in buone condizioni e ai 2.300 euro al mq per il signorile in ottimo stato.

Nella “Nuova Torino”, in zona Cit Turin, siamo sui 2.100 euro al mq per il medio usato in buono stato e sui 2.500 euro al mq per soluzioni signorili. L’ottimo stato signorile è su una media di 3.100 euro al mq. Per San Paolo e Cenisia, siamo su una media di 2.000 euro al mq per l’usato medio in buone condizioni.

In zona Crocetta le quotazioni per l’usato in buono stato in stabili di tipologia ottima si attestano intorno ai 2.300 euro al mq, mentre nel caso in cui siano necessari alcuni interventi di ristrutturazione si scende a 2.000 euro al mq. La forbice, per le stesse tipologie, si attesta a 2.300 euro al mq nel caso di immobili signorili in buono stato, fino a 3.600 euro al mq per i signorili in ottimo stato. Da questa media si discostano gli immobili di pregio, soprattutto nell’isola pedonale, che possono raggiungere valori più elevati.

In zona San Salvario siamo intorno ai 1.600 euro al mq per l’usato medio in buono stato e ai 2.200 euro al mq per soluzioni signorili. Valori simili in zona San Salvario – Dante, 1.250 euro al mq per l’usato medio in buone condizioni che salgono a 2.500 euro al mq per soluzioni signorili in buone condizioni. In zonaSan Salvario – Nizza, quotazioni per l’usato medio in buono stato con valori che si attestano intorno ai 1.500 euro al mq e per il signorile in buono stato, con valori sui 2.200 euro al mq.

Il quartiere Parco del Valentino – Torino Esposizioni presenta prezzi intorno ai 1.300 euro al mq per l’usato medio in buono stato e ai 2.700 euro al mq in caso di immobili signorili, che presentano quotazioni intorno ai 3.600 euro al mq se in ottimo stato.

Nella periferia nord, a Madonna di Campagna e Borgo Vittoria per soluzioni medie in ottimo stato si hanno prezzi di 1.320 e 1.600 euro al mq, mentre per soluzioni medie in buone condizioni si registrano rispettivamente valori di 1.100 euro e 1.300 euro al mq.

In Rebaudengo, Continassa, Falchera e le Valletteper immobili medi in buono stato, si hanno valori di 930 – 2.250 euro al mq.

Nella periferia sud-ovest, per la zona Parella, si registrano valori leggermente in rialzo: per il medio in buono stato sopra ai 1.000 euro al mq, mentre siamo a 1.800 euro al mq in caso di immobili signorili. Le soluzioni economiche in buono stato sono invece intorno ai 800 euro al mq.

A Pozzo Strada i prezzi si sono attestati su una media di 1.600 euro al mq per il medio usato in buono stato e di 1.350 euro al mq in caso di immobili economici in buono stato.

In zona Santa Rita si registrano quotazioni in rialzo, tra i 2.550 euro al mq e i 2.950 euro al mq per la categoria media, e tra i 3.340 euro al mq e i 4.200 euro al mq per soluzioni signorili, in base allo stato manutentivo.

A Mirafiori, i valori si attestano intorno ai 1.150 euro al mq per le soluzioni medie in buono stato e ai 850 euro al mq nel caso di immobili economici. Simili in zona Lingotto, dove i prezzi sono intorno ai 1.000 euro al mq per le soluzioni economiche usate in buone condizioni e ai 1.500 euro al mq nel caso di immobili medi.

Infine, il collinare Oltrepò mantiene una buona domanda di soluzioni di alto livello, con valori in calo in zona Gran Madre – Monte dei Cappuccini, dove siamo sui 1.890 euro al mq per l’usato medio in buono stato e sui 2.500 euro al mq in caso di soluzioni signorili, che salgono a 3.050 euro al mq per l’ottimo stato. Quotazioni simili in Crimea: siamo a 2.100 euro al mq per soluzioni medie in buono stato e a 3.500 euro per immobili signorili, che arrivano a 4.400 euro al mq per l’ottimo stato.

Prezzi stabili in zona Cavoretto, con soluzioni in buono stato sui 1.250 euro al mq e 2.350 euro al mq per immobili signorili.

Le quotazioni per Eremo sono tra i 1.800 euro al mq e i 2.300 euro al mq per la categoria media, e da 2.300 euro al mq fino a 3.150 euro al mq per soluzioni signorili.

 

 

Ires, Piemonte verso il futuro. Bene export e investimenti

Numeri, tabelle, grafici nell’ Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale l’Ires ha snocciolato i dati 2022 riguardanti la nostra Regione. Dopo due anni di pausa x COVID non si è interrotta l’analisi nei vari campi: demografia, occupazione, istruzione, scolarità, salute, lavoro e stili di vita, clima, territorio.

Come dichiarato dal direttore Angelo Robotto, il bicchiere è mezzo pieno, ma non mancano le criticità. Piu’ positivo l’intervento del Governatore Cirio in remoto dalla Germania.
I dati esposti capillarmente dai ricercatori, vedono il Piemonte in avanti rispetto ai dati nazionali. Analizzati più scenari ,i dati sono fondamentali per impostare  i programmi, i progetti e gli interventi per il prossimo futuro.

Le criticità devo servire da spinta all’agenda politica, PIL 3,4 %,+10% di investimenti +18,5% export, -18.000 occupati, una regione sempre più proiettata in Europa. Diversificando si cresce, non più solo automotive. Ottimista anche il presidente Ires Michele Rosboch.

GD

A Torino gli Stati generali dell’export

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IL 30 GIUGNO LA CONFERENZA STAMPA DI LANCIO
E’ in arrivo la quinta edizione degli Stati Generali dell’Export: il più importante evento dedicato al Commercio Estero e alle opportunità di sviluppo delle imprese italiane all’estero.
L’iniziativa, promossa da Lorenzo Zurino, Presidente del Forum Italiano dell’Export, verrà presentata a Torino venerdì 30 giugno, alle ore 15, presso la storica sede della Camera di commercio in via Carlo Alberto n. 16.
La conferenza sarà l’occasione per delineare gli obiettivi e le tematiche più salienti degli Stati Generali dell’Export che si svolgerà in Piemonte il 29 e il 30 di settembre.
Al consesso parteciperanno importanti personalità del mondo istituzionale e dell’economia: Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte; Stefano Lo Russo, Sindaco della città di Torino; Dario Gallina, Presidente della Camera di Commercio di Torino; Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali di Torino; Antonio Graziano, Presidente del Forum Italiano dell’Export Piemonte; Riccardo Maria Monti, Presidente di Triboo S.p.a; Leonardo Massa, Managing Director di MSC Crociere; Lorenzo Cesa, Presidente Delegazione NATO della Camera dei Deputati; Stefano Kuhn, Chief Retail & Commercial Banking Officer BPER Banca.
Saranno inoltre presenti due autorevoli figure che contribuiranno, con il loro prestigio e competenza, al dibattito sul Commercio Estero: Antonio Di Stasio, Generale di Brigata Legione Carabinieri Piemonte/Val d’Aosta e Gian Carlo Caselli, Presidente Comitato scientifico Fondazione Osservatorio agromafie.
Antonio Noto, Direttore dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi, invece, presenterà lo studio “La Tutela dei prodotti Made in Italy: l’opinione degli italiani”.
Il Forum Italiano dell’Export è una piattaforma di confronto sul Made in Italy tra importanti attori imprenditoriali e istituzionali, italiani e stranieri.
IEF è stato creato da Lorenzo Zurino, imprendi- tore dell’Export da oltre 4 generazioni, fondatore e CEO di The One Company. L’azienda è leader nel commercio di prodotti italiani nel mondo, con un focus sul Food & Wine esportato principal- mente negli Stati Uniti (11 Stati). Dopo l’acqui- sizione della Storica PIEFFE & Partners, il volume di export è aumentato a 2000 container all’anno, con aggiunta di Australia, Israele ed Europa (Svizzera, Germania e Austria).
Le tappe degli Stati Generali sono state le seguenti: 2019 Sorrento, 2020 Bari, 2021 Marsala 2022 Ravenna mentre quelle dei talk sono state 2019 Milano, 2020 New York, 2022 Dubai e San Marino.