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Il Circolo del Design di Torino presenta due nuove ricerche

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Il Circolo del Design di Torino presenta due nuove ricerche dell’Osservatorio MIRA: una fotografia aggiornata sull’economia del design in Piemonte e sull’offerta formativa in design nella regione. 

 

La ricerca “Studiare Design in Piemonte” indaga l’offerta formativa in design della regione, e “L’economia del Core Design in Piemonte” delinea l’ecosistema, le competenze e il valore occupazionale ed economico del settore. Con oltre mezzo miliardo di euro di fatturato e quasi seimila addetti nelle imprese che offrono servizi di design, il Piemonte è ai vertici nel panorama nazionale.

 

Torino, dicembre 2023

 

Il Circolo del Design presenta due nuove ricerche di MIRA, l’Osservatorio regionale dedicato al design, e delinea una nuova fotografia del settore nel Piemonte. Lo studio ha coinvolto istituzioni, centri di ricerca, imprese e professionisti, indagando il tema con due approfondimenti complementari:  “Studiare Design in Piemonte” e “L’economia del Core Design in Piemonte”.

 

MIRA è un progetto del Circolo del Design sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e da Unioncamere Piemonte, con la partnership di Città di Torino e frutto del lavoro congiunto con le principali istituzioni ed enti di ricerca del territorio piemontese. Gli studi sono condotti grazie al lavoro di un team scientifico, di cui fanno parte l’Università degli Studi di Torino, con il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti De Martiis”, il Politecnico di Torino, con il Dipartimento di Architettura e Design e la Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura. Coadiuvato dal Circolo del Design, il team di lavoro si confronta con le istituzioni, le aziende e i decisori a fini strategici e arricchisce e amplifica i percorsi di ricerca tramite la relazione con altri enti attivi sul territorio e parte dell’Osservatorio, quali IRES Piemonte, il Centro Studi della Camera di commercio di Torino, il Centro Studi di Unioncamere Piemonte e IRCrES.

 

Con “Studiare Design in Piemonte” per la prima volta viene indagata l’offerta formativa in design della regione nel suo complesso, dalla scuola secondaria di secondo livello ai percorsi di dottorato, per una popolazione studentesca pari a circa 9.500 persone. Attraverso dati statistici, questionari, attività di design partecipativo e interviste a direttori e responsabili di Politecnico di Torino, IED Torino, IAAD e Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, la ricerca ne ha disegnato la fisionomia, la portata e le dimensioni di eccellenza. I dati rilevano un buon posizionamento per il Piemonteal 4° posto in Italia per presenza di istituti terziari che hanno attivato corsi in discipline del design nell’anno accademico 2021-2022 e al 3° posto in Italia per studenti iscritti al primo anno di corsi di istituti terziari in discipline del design nell’anno accademico 2021-2022, con 1.223 iscritti. Dalla ricerca emerge che Torino risulta attrattiva per studiare design per la qualità delle scuole di design , per l’humus culturale generato dai centri e dalle istituzioni culturali del territorio , per l’accessibilità economica degli alloggi (3° posto). I numeri globali del settore della formazione del design in Piemonte vedono 4.410 studenti totali iscritti per discipline (a.a. 2021/2022), di cui il 15% stranieri (dato in forte crescita), 1.000 laureati nel 2022 e 968 docenti totali impiegati negli istituti di formazione terziaria. L’offerta didattica è articolata, aggiornata e distintiva di alcune caratteristiche culturali e imprenditoriali legate al territorio. La maggioranza degli iscritti si conferma negli ambiti del Communication Design e Product Design, a cui fanno seguito il Transportation e Fashion Design.

 

“L’economia del Core Design in Piemonte” analizza l’evoluzione del settore del design nella regione, dalla storia locale e l’ascesa di una professione dedicata al design, fino a delineare gli elementi che definiscono il suo ecosistema, le competenze, le specializzazioni emergenti e il valore occupazionale ed economico del settore nella regione.

 

La ricerca procede per diverse categorie di imprese che erogano servizi di design (professionisti freelance, società di persone e società di capitali) , divise tra:
– Extended Core Design, Campione allargato frutto di una classificazione riconducibile ai codici ATECO che contiene, oltre a studi e professionisti freelance del design, anche i disegnatori tecnici e gran parte dei disegnatori grafici, professionisti che di fatto svolgono una professione connessa ma differente da quella dei designer;

– Super Core Design, definizione quali-quantitativa del settore che esclude disegnatori tecnici e gran parte dei disegnatori grafici.
La capacità di generare innovazione tipica del design è da ricondursi nello specifico agli attori del Super Core Design, i designer.

 

La ricerca rileva in Piemonte 1.592 imprese di Super Core Design e 1.867 imprese di Extended Core Design, dato, quest’ultimo, che posiziona la provincia di Torino terza in Italia. Oltre 5.833 addetti compongono il numero di occupati nel settore Super Core Design, di cui 4.660 nella sola provincia di Torino. Per numero di occupati nel settore  Extended Core Design, l’Italia si colloca al primo posto tra i Paesi europei ela provincia di Torino è al secondo posto tra le province italiane.

All’interno del Super Core Design, il 51% delle realtà si occupa di Communication and Multimedia Design. Il 67% del settore è composto da progettisti freelance, di cui il 60% uomini e il 40% donne, con il 50% nella fascia d’età 35-50 anni. Nel 2022 sono stati rilevati 4.182 addetti (3.544 nella provincia di Torino) all’interno del Super Core Design e un fatturato di 541.757 milioni di euro (499.960 milioni all’interno della provincia di Torino).

MIRA posiziona la città di Torino come un vero e proprio design hub, capoluogo di una delle principali province per il ruolo esercitato nella formazione e per il numero,1.061, di imprese che erogano servizi e consulenze di design. La città ha anche ottenuto il riconoscimento di UNESCO Creative City of Design, a oggi l’unica in Italia.

Le imprese del Core Design dimostrano una crescente consapevolezza e competenze rispetto alla sostenibilità ambientale e sociale, allineandosi alle prospettive europee. Aspetto questo da considerarsi come vantaggio strategico rilevante.
Anche alla luce di ciò, tra le sfide per l’intero settore tracciate dalle due ricerche c’è la necessità di potenziare iniziative per integrare il design nei processi produttivi e promuoverne l’approccio ampio e innovativo.

“Studiare Design in Piemonte”

è una pubblicazione di MIRA. Numeri, persone, direzioni del design in Piemonte,

Autori
Ali Filippini – Politecnico di Torino

Cristina Marino – Politecnico di Torino
Paolo Tamborrini – Politecnico di Torino
Con la collaborazione di
Lorenza Abbate – Politecnico di Torino

Paola Borrione – Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura

Sergio Degiacomi – Politecnico di Torino

Claudio Germak – Politecnico di Torino
Art Direction

Fionda

L’economia del Core Design in Piemonte”

è una pubblicazione di MIRA. Numeri, persone, direzioni del design in Piemonte,

A cura di
Stefania Camoletto – Università di Torino

Giovanna Segre – Università di Torino

Autori
Paola Borrione – Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura

Stefania Camoletto – Università di Torino

Ali Filippini – Politecnico di Torino

Claudio Germak – Politecnico di Torino

Giovanna Segre – Università di Torino

Giampaolo Vitali – CNR-IRCrES
Art Direction

Fionda

 

“MIRA. Numeri, persone, direzione del design in Piemonte”
è un progetto di Circolo del Design
in partnership con: Camera di commercio di Torino, Città di Torino, Unioncamere Piemonte

con la partnership scientifica di: Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” dell’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, IRES Piemonte, CNR-IRCrES

in collaborazione con: Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura
con il sostegno di: Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte

Riparte la terza edizione di “Parlami di spreco”

Con Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist come conduttrice

 

Riparte la terza edizione di Parlami  di spreco,  dopo una partenza piuttosto coinvolgente della prima puntata dell’aquila edizione di “Parla con me” della scorsa settimana.

A condurre la trasmissione sarà giovedì 14 dicembre dalle 18 alle 19 sarà  Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist, fondatrice e conduttrice di “Parla con me”, entusiasta nell’annunciare la ripartenza di “Parlami di spreco”.

Nella terza edizione di “Parlami di spreco” si aprirà un nuovo capitolo dedicato al mondo della moda, esplorando l’impegno per il riciclo e il riuso nell’abbigliamento.

La trasmissione è in collaborazione con l’onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge 166 sullo spreco alimentare e vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.

La puntata andrà in onda giovedì 14 dicembre dalle 18 alle 19, sul profilo Linkedin top Voice e Facebook e sul canale YouTube con ospiti illustri quali Linda Senfett, responsabile della Sosta Comunità Sant’Egidio di Torino, Giorgio De Ponti del Politecnico di Milano, Scuola del Design, Design for food.

Si parlerà di quanto quest’anno,  durante le festività  natalizie, ben 500 tonnellate di cibo vengano gettate nella pattumiera a causa degli sprechi alimentari nelle case degli italiani.

Assoutenti denuncia questa inaccettabile pratica evidenziando come tra i generi alimentari più  sprecati durante il Natale ci siano non solo prodotti freschi come frutta e verdura, ma anche elementi tradizionali  come pasta, pesce, panettoni, torroni e spumante. Per ogni singola famiglia questo comporta fino a 80 euro di cibo, che rischiano  di finire nella spazzatura. In Italia il valore dello spreco alimentare nel settore alimentare raggiunge i 9 miliardi di euro l’anno, di cui circa 6,5 miliardi si verificano all’interno delle nostre case. Le cifre sono allarmanti. In media ogni persona butta nella spazzatura 524 grammi di cibo a settimana, corrispondenti a circa 75 grammi al giorno e 27,2 kg annui. Pane e verdure fresche sono tra gli alimenti più  sprecati,  insieme a bevande analcoliche, legumi, frutta fresca e pasta fresca.

Solo nell’ultimo anno una famiglia italiana ha gettato nella pattumiera in media 252 euro di alimenti, sottolineando l’urgente necessità di affrontare il problema dello spreco alimentare.

Per ascoltare tutte le edizioni precedenti potete visitare il sito www.parlaconmeofficial.it

 

Mara Martellotta

Alle associazioni culturali 9 milioni dalla Regione

Gli assessori Poggio e Tronzano: «Prosegue il percorso di pagamento dei contributi. Entro fine anno una nuova tranche»

«Nell’ultima settimana la Regione ha emesso pagamenti alle associazioni culturali per 9 milioni di euro, proseguendo il percorso di pagamento dei contributi previsti». Lo hanno annunciato gli assessori regionali alla Cultura Vittoria Poggio e al Bilancio Andrea Tronzano in Consiglio Regionale. I 9 milioni a cui corrisponde l’erogazione di fondi per un centinaio di soggetti oltre ai 1.644 già liquidati nel 2023, si aggiungono ai 54 già erogati nei mesi scorsi su un totale di 84,3 milioni di contributi previsti.

«Restano quindi 21 milioni di cui una parte importante sarà saldata entro la fine dell’anno. Si tratta di risorse anticipate dalla Regione – hanno aggiunto gli assessori – all’interno delle priorità di pagamento, a fronte di ritardi nell’andamento dei flussi di entrata attesi dalla Regione».

Gli assessori hanno anche ricordato l’impegno della Regione in questi ultimi quattro anni a sostenere l’asset della Cultura in ogni sessione di bilancio: «Lo abbiamo dimostrato con l’adozione del Programma Triennale della cultura per il 2022/2024, approvato in Consiglio regionale all’unanimità» ha ricordato l’assessore Poggio. «Lo scorso anno abbiamo garantito con otto bandi, a favore di tutti gli Enti culturali o partecipati dalla Regione le risorse per il triennio 2022/2023/2024, assicurando finalmente la possibilità di programmare sul medio e lungo periodo i loro palinsesti. Il confronto con il mondo culturale non è mai mancato, a questo proposito ho convocato il Tavolo della Cultura per il 17 di gennaio: sarà l’occasione per costruire le future strategie culturali e amministrative volte a operare al meglio».

«Il ritardo dei pagamenti – ha aggiunto l’assessore al Bilancio, Andrea Tronzanoè un problema che, pur trascinandosi da diversi quinquenni, non ha impedito a questa amministrazione di centrodestra, soprattutto nei periodi difficili della pandemia, di mantenere l’impegno politico ed economico di sostenere tutte, e ripetiamo tutte, le attività culturali della nostra regione, andando nel 2020 a saldare contributi delle annualità 2017, 2018 e 2019 che erano rimasti inevasi».

Parallelamente all’approvazione del Programma Triennale della Cultura, la Regione si è anche dotata di nuove regole di carattere amministrativo specificamente riferite ai beni e alle attività culturali. Fra queste l’anticipazione del termine per la presentazione delle domande e per la rendicontazione dei contributi al 31 marzo.

«Questa innovazione – hanno concluso gli assessori Poggio e Tronzanoha permesso di assegnare nel mese di luglio, in netta controtendenza rispetto agli anni passati, i contributi del comparto dello spettacolo dal vivo per il 2023 e pone le basi per una decisa accelerazione nella liquidazione dei saldi dell’anno precedente».

Iren, con Satispay bollette con commissioni ridotte

Il Gruppo IREN, leader nei settori dell’energia, della gestione dei servizi idrici e ambientali, delle soluzioni di efficienza energetica, ha di recente siglato una convenzione con Satispay per consentire ai propri clienti/utenti l’uso della piattaforma per il pagamento delle bollette a commissioni ridotte.

L’accordo rappresenta un ulteriore passo verso la digitalizzazione e la sicurezza dei pagamenti.

La convenzione mette a disposizione dei Clienti destinatari delle bollette, una commissione ridotta di circa il 20% per il pagamento degli avvisi PagoPA di IREN tramite Satispay.

“Con questo accordo facciamo un ulteriore passo verso la piena digitalizzazione delle modalità di pagamento – dichiara Gianluca Bufo, Amministratore Delegato di Iren Mercato –. Siamo soddisfatti della collaborazione con Satispay che peraltro consente di ampliare la nostra offerta di canali di pagamento a condizioni particolarmente favorevoli per i nostri clienti.”

 

Attraverso la collaborazione con il Gruppo IREN, Satispay rafforza il suo impegno di supporto della digitalizzazione in Italia offrendo un’esperienza di pagamento digitale intuitiva, sicura e a costi vantaggiosi ai propri utenti del Gruppo.

Benefici per i Clienti del Gruppo IREN:

Risparmio Economico: grazie alla riduzione delle commissioni, i Clienti risparmieranno direttamente sui costi delle transazioni, rendendo il pagamento degli avvisi PagoPA più conveniente, sostenibile ed uno dei più economici disponibili.

Comodità d’Uso: l’applicazione di Satispay è molto facile da utilizzare. Permette di pagare immediatamente e direttamente dal proprio smartphone, senza perdere tempo in fila, le bollette PagoPA.

Come Funziona

Seleziona il servizio PagoPA dalla sezione “Servizi”, inquadra il codice QR e paga.

Se non puoi inquadrare il codice QR inserisci con la tastiera il codice univoco del bollettino, l’applicazione riconoscerà immediatamente l’importo e il destinatario.

Un bando da 20 milioni per le aziende agricole piemontesi

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha pubblicato il bando regionale relativo all’intervento SRD01 del Complemento di sviluppo rurale 2023-2027 a sostegno degli agricoltori piemontesi per investimenti finalizzati a migliorare la competitività delle aziende. La copertura finanziaria complessiva è di 20 milioni di euro e l’aliquota di sostegno è pari al 40 % con un ulteriore 10 % per i giovani e per coloro che sono in zone montane.

Aiuti importanti che permettono agli imprenditori agricoli di investire nello sviluppo aziendale e quindi di migliorare il posizionamento delle aziende sui mercati e di accrescere la redditività delle stesse”, sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa.

Dall’11 dicembre 2023 al 14 marzo 2024 è possibile presentare domanda di contributo per una serie di investimenti atti a migliorare il processo produttivo dell’azienda, che vanno dall’acquisizione, costruzione, ristrutturazione, modernizzazione dei fabbricati e dei relativi impianti, all’acquisto di attrezzature e macchinari.

Il bando è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/csr-2023-2027-investimenti-produttivi-agricoli-competitivita-aziende-agricole-srd01

Incontro in Regione sul futuro degli stabilimenti piemontesi ex Ilva

Un’azione coordinata con Puglia e Liguria per far sentire la voce delle Regioni in difesa degli stabilimenti produttivi dell’Ex Ilva. E’ la proposta del presidente della Regione Alberto Cirio che questa mattina, al Grattacielo Piemonte, insieme all’assessore al Lavoro Elena Chiorino e i colleghi all’agricoltura Marco Protopapa e alla cultura Vittoria Poggio, ha incontrato amministratori e organizzazioni sindacali sul futuro degli stabilimenti piemontesi dell’Ex Ilva a Novi Ligure, Racconigi e Gattinara.
«Sono in contatto con i colleghi presidenti di Puglia e Liguria per avviare da subito un’azione coordinata delle Regioni che ospitano stabilimenti del gruppo e operare in accordo con il governo per garantire un futuro a questo asset che è strategico a livello nazionale e per il Piemonte dove coinvolge circa 3 mila lavoratori, considerando anche l’indotto» spiega il presidente del Piemonte Alberto Cirio, annunciando che la Regione Piemonte parteciperà all’incontro convocato con i sindacati a Palazzo Chigi a Roma, il prossimo 20 dicembre.
Durante l’incontro, gli amministratori locali e le organizzazioni sindacali hanno posto l’attenzione sulla sicurezza degli stabilimenti per i quali la Regione auspica la massima vigilanza da parte degli organismi preposti.
«La situazione è complessa e siamo perfettamente consapevoli del dramma che i lavoratori stanno vivendo. Le misure che si possono attivare a supporto ci sono e sono pronte, ma serve che venga definita la strategia di rilancio industriale, oggi di difficile individuazione essendo la situazione “in itinere” su Taranto. Da parte del Governo le interlocuzioni sono fitte e costanti e il Ministro Urso in sede di audizione ha evidenziato la convinzione del Governo di quanto la siderurgia sia una leva strategica della Nazione da rilanciare» ha evidenziato l’assessore al Lavoro Elena Chiorino.
«La Regione è al fianco dei lavoratori per garantire un futuro agli stabilimenti piemontesi dell’Ex Ilva: è impensabile lasciare alla consunzione un asset strategico per il futuro del Paese che garantisce lavoro a migliaia di famiglie sul nostro territorio» hanno concluso il presidente Cirio, l’assessore Chiorino e i colleghi Poggio e Protopapa.

Montagna, Uncem e il “modello Piemonte”

GIORNATA MONTAGNA, UNCEM IMPEGNO NAZIONALE DELLA REGIONE PIEMONTE NELLE POLITICHE PER LA MONTAGNA

L’impegno della Regione Piemonte nelle Politiche per le aree montane è un esempio nazionale. Pensiamo all’uso del fondo montagna per sostenere le Green Communities, dodici candidature di venti Unioni montane di Comuni sul recente bando piemontese. E alle scelte per le botteghe dei servizi e le cooperative di comunità, le associazioni fondiarie come le opportunità per chi vive e vuole vivere nei territori montani. Lavoriamo per rafforzare le Unioni montane, avendo a disposizione cifre molto rilevanti, anche grazie al fondo sull’idropotabile che ogni anno torna ai territori, per quasi 20 milioni di euro, ai quali si sommano, in questo 2023, 13 milioni di fondo regionale montagna, e 25 milioni di euro di fondo nazionale montagna, vi sono prospettive interessanti. Questa centralità la ribadiamo alla vigilia della Giornata internazionale della Montagna, 11 dicembre, e lo diremo con il Vicepresidente Carosso il 18 dicembre, in occasione dell’anniversario della Carta di Chivasso. Rilanciamo percorsi sussidiari di impegno per le Alpi e per gli Appennini che di certo vedono il Piemonte protagonista, come evidenziato anche ieri a Oropa”.

Lo affermano Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Farmaci biosimilari, il Piemonte regione virtuosa per consumi

Intanto le associazioni pazienti chiedono di partecipare ai tavoli decisionali 

 

I farmaci biosimilari rappresentano un’opportunità per contribuire alla sostenibilità del sistema sanitario, mantenendo invariate le opportunità terapeutiche a disposizione dei pazienti, e sono una grande opportunità anche per creare sostenibilità e garanzia di accesso all’innovazione stessa. Il Piemonte è tra le grandi regioni del Nord quella più virtuosa con il 57,6%, secondo l’ultimo position paper. Il Nord utilizza più farmaci biosimilari del Centro e del Sud in una media del 50% a livello nazionale, sotto l’Umbria si scende sotto il 50%, fino ad arrivare al Sud in cui le regioni si mostrano meno virtuose nell’utilizzo di questi farmaci. Ma esistono alcune criticità e a portarle all’attenzione sono le associazioni dei pazienti nel corso del webinar di Motore Sanità -“Biosimilari, una soluzione concreta a garanzia dell’equità e dell’accesso sostenibile alle cure. Piemonte”, organizzato con il patrocinio di ANMAR Associazione Nazionale Malati Reumatici, AAPRA ODV ETS Associazione Ammalati Pazienti Reumatici Autoimmuni, Azienda Ospedaliera di Alessandria Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, AMAR Piemonte Onlus Associazione Malati Reumatici del Piemonte, ANAP onlus Associazione Nazionale “Gli Amici per la Pelle”, Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino e Università del Piemonte Orientale.

Sui valori di equità e sostenibilità è intervenuto Domenico Rossi, Vice Presidente IV Commissione (Sanità, politiche e sociali e politiche per gli anziani): “sono fondamentali quando parliamo del nostro sistema sanitario che vuole e deve essere universalitstico ma che fa fatica ad esserlo. Siamo alle prese con una sfida importante che è quella di una nuova organizzazione del nostro sistema sanitario che sia in grado di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Per elaborare una nuova organizzazione si passa dal confronto all’approfondimento a momenti di incontro come questi”.

L’ESPERIENZA DELL’AO DI ALESSANDRIA

Valter Alpe, Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera di Alessandria, ha spiegato che nel 2022 sui farmaci biosimilari di maggiore utilizzo (area oncologica, dermatologica, gastroenterologica, reumatologica) in un anno si è avuto sulla spesa complessiva dell’azienda, includendo i farmaci innovativi oncologici e non oncologici, un risparmio di 2milioni di euro rispetto ai farmaci originator una cifra particolarmente significativa – ha rimarcato Alpe – perché vale circa il 6-7% di risparmio sulla spesa che abbiamo. Ma quanto siamo stati in grado a reinvestirlo? A livello regionale: poco”.

LA VOCE DEI PAZIENTI: ANSIE, TIMORI E DIFFICOLTA’ NON TENUTE IN CONSIDERAZIONE

Le difficoltà che incontrano pazienti reumatici – che in Piemonte sono il 7% della popolazione – quando hanno a che fare con i farmaci biosimilari sono: ritornare dal medico prescrittore per modificare il piano terapeutico; lo switch; ottenere la dispensazione del farmaco prescritto dal clinico; ottenere una vera medicina di prossimità e il giusto riconoscimento dell’invalidità derivante dalla patologia e riuscire ad avere un adeguato monitoraggio della malattia. A questo si aggiungono ansie, timori e difficoltà che non sono mai state tenute in considerazione, secondo le Associazioni pazienti, e l’autonomia prescrittiva del medico è stata spesso condizionata da linee di indirizzo regionali e locali.

“Ora un nuovo problema si sta delineando e deve essere assolutamente affrontato e risolto: le nuove recenti terapie (già in uso e in arrivo), spesso molto più efficaci delle prime “biologiche” e con modalità di somministrazione che favoriscono aderenza e persistenza, sono di nuovo viste come “minaccia” al contenimento della spesa farmaceutica” ha rimarcato Ugo Viora, Manager Esecutivo AMaR Piemonte Onlus e Presidente ANAP. “Inoltre, la personalizzazione delle terapie non solo in base alle esigenze di vita del paziente, ma addirittura sulla loro effettiva efficacia sui singoli soggetti diversi è ormai una realtà. Eppure, già si sente aleggiare l’idea di creare percorsi “virtuosi” di presa in carico che non ne tengono conto e prevedono per tutti uno step di accesso che fa ricorso alle terapie di cui attualmente sono disponibili i biosimilari. Se tali ipotesi dovessero diventare realtà, medici e pazienti insieme si dovrebbero adoperare per rendere molto difficile l’attuazione di un simile disegno e sicuramente le associazioni si muoveranno unite per contrastarla”.

Silvia Tonolo, Presidente dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici ANMAR, ha rimarcato che “serve costituire entro tempi brevissimi tavoli o gruppi di discussione sulle patologie reumatologiche per dare concreta attuazione all’atto di indirizzo del Ministero della Salute del 3 ottobre 2022 e della mozione approvata in bicamerale a marzo 2022. Serve che le associazioni dei pazienti partecipino ai processi decisionaliserve aggiornare i criteri di programmazione della spesa e riservare una quota per l’approvvigionamento dei farmaci prescritti dai clinici per garantire la continuità terapeutica anche se questi non sono vincitori di gara o non abbiano partecipato alla gara, garantendo la piena rimborsabilità di questi, così come è ribadito a chiare lettere dalla magistratura amministrativa. Infine, serve garantire la partecipazione del medico specialista reumatologo nel contesto delle visite collegiali INPS per la valutazione dell’invalidità”.

AAPRA Associazione Ammalati Pazienti Reumatici Autoimmuni sostiene l’utilizzo dei farmaci biosimilari in un’ottica di sostenibilità, in quanto si sono dimostrati, in termini di efficacia e sicurezza, alla stregua degli originator, “tuttavia – come sostiene Stefania Plateroti, Vicepresidente – l’uso dei multi-switch, ovvero la pratica di passare da un farmaco all’altro, sembra essere meno sicuro e potrebbe essere motivato da fini economici piuttosto che di salute. Riteniamo fondamentale un’adeguata formazione dei pazienti nel management della loro patologia. A tal fine, promuoviamo incontri formativi con focus sui farmaci biosimilari, al fine di ridurre perplessità e dubbi, ma anche di rafforzare la consapevolezza favorendone un approccio più sereno e partecipativo. Inoltre, proponiamo che il monitoraggio terapeutico passi anche attraverso i pazienti, rendendo possibile per loro l’accesso ai registri di farmacovigilanza. Questo permetterebbe un utilizzo attivo e di più profonda contezza dei farmaci biosimilari. Infine, suggeriamo di salvaguardare l’aderenza alle terapie, non solo attraverso un approvvigionamento dei farmaci da parte dei pazienti più accessibile attraverso una più estesa distribuzione sul territorio, ma anche attraverso una somministrazione, la dov’è possibile e sicura, controllata nell’esecuzione delle terapie perché diretta”.

Come ha sottolinea Enrico Fusaro, Direttore SC Reumatologia AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, in presenza di un’elevata attività di malattia o in occasione di uno switch effettuato senza la piena consapevolezza del paziente, il passaggio a biosimilare avrà maggiore probabilità di fallimento “questo comporterà il passaggio ad un farmaco biologico differente, spesso tra quelli non biosimilari, con il risultato di avere creato un disagio al paziente interrompendo il trattamento, e di avere sostituito il farmaco con uno a maggior costo. È pertanto indispensabile che tutti gli attori di questo processo, decisori, medici, farmacisti siano allineati sull’obiettivo della persistenza in terapia, a tutela del paziente e del controllo della spesa. Purtroppo talvolta si assiste a tentativi di forzatura del processo che comunque vede il clinico come primo responsabile della prescrizione in un contesto che non prevede la sostituzione automatica“.

Grazia Ceravolo, Direttrice della Farmacia ospedaliera dell’Asl To 3 ha spiegato come fare per aiutare il paziente: “Operatori sanitari, cittadini e pazienti è importante che onorino il compito della segnalazione della farmacovigilanza, perché in questo modo si riesce ad epurare il mercato di quei farmaci che, malagrado abbiano avuto delle autorizzazioni dagli enti regolatori, non si sono poi dimostrati all’altezza di una efficacia dichiarata sin dall’inizio nella dichiarazione presentata ad AifaPer quanto riguarda l’aggiudicazione della gara, se si riuscisse a dare un prezzo a parità di principio attivo, forma farmaceutica e di indicazione terapeutica si faciliterebbe la gestione quotidiana dei pazienti”.

(Da Motore Sanità)

Treni tra Piemonte e Berna con quasi 30 corse giornaliere

Con l’entrata in vigore dell’orario invernale da domenica 10 dicembre 2023, sulla linea ferroviaria Domodossola-Briga diventa diretto il collegamento tra il Piemonte e la Svizzera. Saranno quasi trenta le corse giornaliere, effettuate dalla società BLS coi nuovi treni MIKA.
Il puntuale intervento della Regione Piemonte consente dunque il ritorno del RegioExpress, che collegherà direttamente, senza cambi, il Piemonte con Berna.
“L’introduzione dei nuovi treni MIKA RegioExpress – commenta con soddisfazione l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi – segna un passo importante nel potenziamento della connettività tra il Piemonte e Berna, che garantirà considerevoli miglioramenti nei servizi ferroviari tra Domodossola e Briga, in collaborazione con BLS. Ciò testimonia l’impegno di questa Giunta regionale nel garantire un trasporto pubblico efficiente e confortevole per i cittadini, contribuendo al potenziamento delle relazioni regionali e transfrontaliere. Abbiamo voluto chiamare questi treni con i nomi di città del territorio, a simboleggiare l’identità e l’importanza dei nostri comuni nel quadro del trasporto pubblico regionale”.
Il battesimo dei treni avverrà con una cerimonia pubblica nel mese di febbraio 2024. La tratta italiana del percorso è gestita grazie al contratto di servizio stipulato con l’Agenzia della mobilità piemontese. “Un accordo che si muove nel solco della mission dell’Agenzia e che per questo ci vede soddisfatti – dichiarato Cristina Bargero, presidente dell’Agenzia della mobilità piemontese – Con questo nuovo collegamento diretto garantiamo più servizi e più efficienza, diminuendo i tempi di percorrenza di 4 minuti ed evitando cambi sulla tratta. La soluzione dei MIKA è da leggere nell’ottica di un servizio che sappia offrire ottimi standard in comfort e ampiezza del servizio per pendolari e turisti”.
Tutti i vantaggi per pendolari e turisti
I nuovi treni MIKA percorreranno la tratta con 28 corse giornaliere nei feriali e 22 nei festivi, effettuando 4 fermate su territorio italiano: Domodossola, Preglia, Varzo e Iselle, garantendo 229 posti a sedere in II classe e 46 in I classe. Gli orari a maggior traffico passeggeri raddoppieranno la composizione dei convogli e di conseguenza i posti disponibili. I viaggiatori avranno quindi più spazio a disposizione e godranno di un maggiore comfort grazie alla zona bistrò, prese di corrente per ogni posto a sedere, finestre panoramiche e più spazio per le sedute.
La fermata Preglia migliora l’offerta di orari per la clientela pendolare, dando anche ai turisti maggiori opportunità per scoprire l’Ossola.
Come acquistare i biglietti
I biglietti a singola corsa potranno essere acquistati presso la biglietteria Trenitalia a Domodossola, mentre a Briga sarà possibile acquistare anche gli abbonamenti.
Biglietti e abbonamenti sono acquistabili anche con l’app BLS Mobil.

Natalia Bobba è il nuovo presidente dell’Ente Nazionale Risi

 

 

Si tratta di una vera e propria svolta per il comparto risicolo che si tinge ulteriormente di rosa” afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia dopo aver appreso che Natalia Bobba, imprenditrice agricola, è il nuovo presidente dell’Ente Nazionale Risi.

Da giorni la notizia era trapelata ma il decreto è stato firmato solo martedì dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella su proposta del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, visti i pareri favorevoli delle competenti Commissioni parlamentari.

Bobba succede al vercellese Paolo Carrà e resterà in carica per i prossimi quattro anni.

Perito agrario, di Vinzaglio, nel cuore delle provincie del riso, già conosciuta nell’ambiente per essere presidente dal 2014 di “Donne e Riso”, associazione femminile che sposa la mission di comunicare la coltura e la cultura del riso, è titolare dell’azienda Cascina Pernasca.

Siamo orgogliosi che una donna imprenditrice, impegnata socialmente a divulgare le informazioni sulle nuove e complesse realtà della moderna agricoltura, e a discutere dei problemi della famiglia e della donna inserita nel contesto agricolo, ricopra un ruolo di prestigio, per troppo tempo di appannaggio solo maschile” evidenzia Lella Bassignana, direttore di Confagricoltura Piemonte.

La sua nomina costituisce un altro passo importante sul cammino della parità di genere, e in particolare nel mondo agricolo che, sino a pochi anni or sono, era refrattario agli incarichi apicali affidati a donne” conclude il direttore.