Nuove prospettive per l’industria dell’auto a Torino? Mirafiori potrebbe rinnovarsi con una versione ibrida della 500 da produrre insieme alla versione elettrica, usando la stessa piattaforma modificata per ospitare il motore termico. Il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, lo ha prospettato ai sindacati dei metalmeccanici. L’intento è di aumentare la produzione a Mirafiori per arrivare a circa 200mila 500 fra elettriche e ibride, e contribuire al raggiungimento di un milione di veicoli da produrre in Italia. Se ne discute al tavolo automotive organizzato dal Mimit con le principali associazioni di categoria, enti locali e sindacati. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sabato al Festival dell`Economia di Trento ha detto che il tavolo si concluderà a giorni. “Sono convinto che siamo alle fasi finali del tavolo e che sia possibile realizzare questo piano di sviluppo di Stellantis in Italia, che punti a un milione di veicoli, con nuovi modelli elettrici ma anche ibridi a Mirafiori, Melfi, Pomigliano e Cassino”.
Abolire i derivati per salvare il mondo
Cercate di immaginarvi questa bella scena: abitate in un appartamento di 109 metri quadrati al piano terreno di un palazzo costruito su un terreno di 105 metri quadrati (vabbé, un piccolo abuso edilizio…) il cui secondo piano è di 100 metri ma il terzo addirittura 630 metri, costruito in una zona ad alto rischio sismico.
Penso che tutti voi definireste la scena frutto di un incubo per l’eccesso di uova sode mangiate la sera prima; oppure il frutto di un architetto malato di mente e fuggito dalla casa di cura in cui era rinchiuso che non trova altro sistema per far parlare di sé che realizzare opere inutili e rischiose…
Bene, siete persone ragionevoli, ma purtroppo per voi non sapete che in realtà voi abitate proprio in questa folle “piramide rovesciata”.
E’ vero, per lo meno considerando il mondo in cui attualmente ci troviamo a vivere. Se parliamo di questa folle costruzione è perché essa rappresenta esattamente la situazione del mercato finanziario odierno.
Alla base c’è il PIL mondiale (cioè il totale della produzione di tutti i paesi del mondo) che è il “terreno”: non raggiunge i 105.000 miliardi di dollari.
Al piano terreno ci sono i titoli azionari, che in tutto il mondo valgono circa 109.000 miliardi di dollari; sopra di loro sono state emesse obbligazioni (titoli di debito) per 100.000 miliardi di dollari, ed al di sopra ancora sono stati costruiti i famigerati contratti “derivati” (privi assolutamente di qualunque riferimento all’economia reale, rappresentativi di pure e semplici scommesse) che ammontano a quasi 630.000 miliardi di dollari, cifra mostruosa che si fa fatica a pensare quanti zero abbia..
Occorre al più presto intervenire per bloccare i finanzieri d’assalto, proibire i contratti derivati di qualunque tipo, proibire le operazioni speculative, proibire l’utilizzo spregiudicato della finanza che si è presentata anni fa come “creativa” ma che si è dimostrata invece “distruttiva” (tranne che per i “soliti noti”, le grandi banche d’affari internazionali, i fondi speculativi, le società con sede nei “paradisi fiscali”).
Per chi non lo avesse ancora capito, la causa dei tracolli di Borsa degli ultimi anni non è certo legata a valori “fondamentali” ma, più banalmente, all’abuso di strumenti azionati da grandi operatori internazionali. Eppure nessuno ha osato toccare i meccanismi che consentono di spingerci tutto nel baratro.
Ad esempio, è inutile proclamare che “si bloccano le vendite allo scoperto” se non si impedisce, contemporaneamente, di effettuare il prestito titoli. I risparmiatori sanno che banche e fondi comuni prestano i titoli a chi li vende allo scoperto per lucrare modeste commissioni? E’ come se un condannato a morte per fucilazione consegnasse al plotone di esecuzione le pallottole con le quali caricare le loro armi…
Ma purtroppo chi sarà giustiziato siamo noi illusi risparmiatori!
E allora proviamo a proporre una semplicissima legge al nostro Parlamento, sperando che qualche spirito libero che abita nel Palazzo la legga ed abbia il coraggio di proporla; un unico articolo per evitare poi bizantinismi nell’applicazione: “Le banche e gli intermediari finanziari di ogni tipo operanti in Italia (comprese le Filiali di operatori aventi sede legale all’estero) non possono organizzare, vendere, collocare prodotti derivati, né in collegamento a prestiti preesistenti né in collegamento a prestiti contestualmente erogati. Eventuali operazioni realizzate in contravvenzione alla presente legge sono considerate nulle. Le banche e gli intermediari che contravvengono alla disposizione sono puniti con un’ammenda pari a 10 volte l’operazione stipulata.”
Vuoi vedere che bloccando i mostruosi “OGM della finanza” l’economia riprende a funzionare normalmente?
GIANLUIGI DE MARCHI
Due nuovi riconoscimenti per uBroker
L’azienda energetica torinese si è aggiudicata il premio ‘Le Fonti Awards’ e l’attestato di ‘Eccellenza italiana’ del ‘Best Performance Award’ di Bocconi SDA a conferma di un percorso di crescita avvincente e sostenibile.
Continua l’ascesa di ‘uBroker Spa’. La multiutilities company piemontese, nata nel 2015 a Collegno (TO), continua a ricevere premi e riconoscimenti. Ultimi fra tutti, Le fonti Awards istituto dall’omonimo gruppo e l’attestato di “Eccellenza italiana” del Best Performance Award de La Bocconi.
Il premio Le Fonti Awards giunto alla sua XIV edizione è stato assegnato in questi giorni in seguito a una lunga fase di analisi da parte della Redazione, del Centro Studi e col supporto del Comitato Scientifico de Le Fonti Group, la Business Community internazionale dedicata al settore economico, finanziario e legale.
Segnalato per essere un’eccellenza in forte crescita, il Gruppo uBroker è stato riconosciuto come punto di riferimento innovativo nella vendita alla clientela finale di servizi di fornitura di energia elettrica e gas naturale. Pertanto, leader in grado di puntare su innovazione, flessibilità e qualità.
Il premio, consegnato a Milano presso la sede di Borsa Italiana (Palazzo Mezzanotte) è stato ritirato dal Cfo Angelo Sidoti, dal Coo Mauro Lorenzo Marinelli e dal Cto Ivano Pomatto. Le Fonti Awards (7° media company in Europa secondo il Financial Times, per crescita e il 1° media per economia in Italia) sono tra i più importanti Summit e riconoscimenti in Italia per il settore economico, finanziario e legale riconosciuti anche a livello internazionale, sono infatti tra i pochi ad essere presenti nelle principali piazze d’affari del mondo.
Ma c’è di più. A fare il paio è giunto contestualmente anche l’attestato di ‘Eccellenza italiana’ del Best Performance Award, il premio annuale istituito da SDA Bocconi e dedicato alle imprese italiane che si distinguono per l’eccellenza nello sviluppo sostenibile.
Per l’edizione 2023-2024 la uBroker Spa si è classificata fra le prime 100 finaliste su oltre 2000 società posizionando così tra le aziende più virtuose ed esperte sulle tematiche legate alla sostenibilità e agli indicatori ESG (Environmental, Social e Governance).
Il riconoscimento, consegnato nelle mani di Angelo Sidoti, Membro del Cda di ‘uBroker’, viene rilasciato ai soggetti di mercato particolarmente meritevoli che creano valore economico, tecnologico, umano, sociale e ambientale, operando in modo complessivamente sostenibile nonché in grado di fare impresa garantendo la continuità aziendale (condizione necessaria) nel rispetto della dimensione umana e ambientale (Green & Social), dell’innovazione (Innovation & Technology) e della gestione economica (Value Added).
Tutte le company candidate alle nominations sono state selezionate da SDA Bocconi School of Management in partnership con PwC Italy, Banca Mediolanum, Fondazione Umberto Veronesi ETS, Havas PR Milan e Radio Deejay.
“Esprimiamo soddisfazione per i risultati sin qui raggiunti, frutto di un gioco di squadra fondato su etica d’impresa, lavoro, coraggio e successo. Valori che ci appartengono insieme a innovazione, formazione e sostenibilità, fondamentali per una sana e corretta competizione in un mercato variabile e volubile in continua trasformazione quale quello dell’energia”, afferma Cristiano Bilucaglia, Founder con Fabio Spallanzani di ‘uBroker Spa’.
Lo rende noto studio dell’Osservatorio Economico della Federazione Piccole e Medie Imprese.
“Piemonte, desertificazione commerciale a +15% rispetto al primo quadrimestre 2023”. Lo rende noto uno studio di Luca Pantanella, presidente dell’Osservatorio Economico Federazione Medie e Piccole imprese che in Piemonte conta oltre 500 aziende su un totale di 6000 in Italia. “Mentre Milano vara un piano triennale da 15 milioni di euro per salvare i negozi di vicinato, Torino sta a guardare. Invito il sindaco Lo Russo a farsi un giro a piedi a Borgo Vittoria, Santa Rita, Parella, Mirafiori, San Secondo per rendersi conto che ogni vetrina persa è un punto a favore di insicurezza e microcriminalità. Idem a Biella, Novara, Vercelli”, spiega Pantanella, anche segretario generale provinciale torinese del sindacato FSP Polizia di Stato. “La politica di favoreggiamento selvaggio a vantaggio dell’apertura massiva di gdo e centri commerciali ha incrementato la sparizione sistematica dei dettaglianti di quartiere, già colpiti anche dalla concorrenza del web, penalizzando i servizi necessari soprattutto per le fasce più deboli, anziani in primis”.
Ma c’è di più. “I negozi vuoti – chiosa Pantanella – divengono appannaggio di stranieri pronti a locarli al prezzo delle patate, facendosi scudo di vetrine spesso non in regola con il Fisco, e pronte a trasformarsi in pretesto per altri illeciti”.
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Lo stato di salute delle imprese al I trimestre 2024 e le previsioni per il II trimestre. Nel 2023 quasi il 30% degli imprenditori ha percepito un aumento dei furti e il 26% un incremento degli atti di vandalismo rispetto al 2022. Oltre il 70% ha investito in antifurti e sorveglianza
Sono oltre la metà (51%) gli imprenditori che hanno iniziato il 2024 all’insegna della ‘stabilità’ per quanto riguarda l’andamento dell’attività, mentre è ‘in miglioramento’ per il 24% di essi. Sono, inoltre, alte le aspettative per il secondo trimestre dell’anno, nonostante il peggioramento del fabbisogno finanziario. Per la prima volta, dopo oltre un anno, potrebbe flettere il livello occupazionale. Ed è grande la preoccupazione per la sicurezza e la legalità. Questo il quadro che emerge dall’indagine trimestrale realizzata da Confcommercio Ascom Torino in collaborazione con Format Research sulle imprese del commercio, del turismo e dei servizi del territorio di Torino e provincia nel periodo da gennaio a marzo 2024.
«I dati evidenziano la volontà delle imprese di resistere in attesa di una prospettiva migliore per i mesi estivi. Constatiamo che il turismo continua a rappresentare un elemento fondamentale per l’economia torinese – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio di Torino e provincia Maria Luisa Coppa –, contribuendo significativamente alla crescita del nostro territorio e al ridimensionamento della crisi che sta colpendo molti settori, tra cui il commercio non alimentare, primo tra tutti l’abbigliamento. È essenziale continuare a coltivare la crescita del comparto turistico, che non solo attira visitatori, ma stimola anche l’indotto economico locale. Tuttavia, è altrettanto importante avviare, come chiediamo da tempo, una politica commerciale strutturale e incisiva per rivitalizzare la domanda interna. Attraverso una combinazione di investimenti strategici nel turismo e nel commercio possiamo garantire una crescita sostenibile e diffusa per la nostra città».
Per quanto riguarda il sentiment delle imprese, a inizio anno la fiducia circa l’andamento economico della propria attività economica ha visto una leggera flessione rispetto all’ultimo trimestre 2023 (l’indice passa da 54 a 50, ancora sopra la media nazionale di 46), ma viene comunque definita ‘stabile’ o ‘migliore’ dal 75% degli intervistati. Il trend è destinato a tornare sui livelli di fine anno entro giugno.
Stessa tendenza anche per i ricavi: il 74% degli intervistati ritiene che saranno ‘uguali’ o ‘migliori’ rispetto alla fine del 2023. L’indice di fiducia è previsto in aumento da 45 a 50 nel mese di giugno.
Resta stabile la situazione occupazionale per l’80% degli imprenditori, ma ci si aspetta una flessione nel trimestre successivo.
Sul fronte creditizio permangono le difficoltà segnalate nei trimestri precedenti, con qualche segnale di miglioramento. È in calo la percentuale delle imprese che hanno chiesto credito alle banche negli ultimi tre mesi, ma aumenta la quota di imprese che hanno ottenuto tutto il credito richiesto; si allenta l’irrigidimento del sistema bancario verso le imprese del terziario.
In particolare, risale il numero delle imprese che chiede credito per realizzare investimenti, che passa dal 20% di fine 2023 al 29% nel primo trimestre 2024.
«Preoccupa il peggioramento della liquidità delle imprese in relazione al proprio fabbisogno finanziario – dichiara il direttore di Ascom Confcommercio Torino e provincia Carlo Alberto Carpignano -. Il tema del rapporto con le banche rimane centrale: il segnale incoraggiante di una ripresa degli investimenti rispetto al trimestre precedente deve portare il sistema bancario ad intervenire con una riduzione degli oneri per accedere al credito, dei costi di istruttoria e degli interessi».
FOCUS ‘SICUREZZA E LEGALITÀ’
In occasione dell’Osservatorio trimestrale è stato sviluppato un focus sulla sicurezza e la legalità analizzando la percezione degli imprenditori nel 2023 rispetto al 2022. «La sicurezza rimane una priorità assoluta – conferma la presidente Maria Luisa Coppa –. Facciamo appello al Prefetto Donato Cafagna e al neo Assessore alla Sicurezza del Comune di Torino Marco Porcedda affinché gli imprenditori possano tornare ad operare in un contesto sicuro e protetto. Questo clima non solo mina la serenità delle attività commerciali, ma influisce negativamente anche sull’attrattività di Torino e della provincia. Chiediamo una politica di sicurezza integrata e un rafforzamento della collaborazione tra le Forze dell’Ordine e le Associazioni di categoria. Solo così potremo creare un ambiente sicuro dove le nostre imprese possano prosperare e contribuire attivamente alla crescita economica locale».
Il 17,5% delle imprese del terziario di Torino – escludendo le imprese dei servizi – ha percepito, nell’ultimo anno rispetto all’anno precedente, un peggioramento dei livelli di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda le attività del commercio no food (25%), della ristorazione (24%) e del commercio food (20%); sono stati meno toccati la ricezione turistica (14%) e i trasporti e logistica (13%).
Ed è il furto il crimine più temuto. Lo dichiara il 40% degli imprenditori; seguito dalle truffe e frodi informatiche (31%), dalle spaccate e atti vandalici (28%).
Oltre un imprenditore su tre (38,6%) teme ritiene di essere «molto» o «abbastanza» esposto al rischio di fenomeni criminali.
Oltre il 70% delle imprese ha investito in misure di sicurezza, in particolare in sistemi di videosorveglianza e sistemi di allarmi antifurto. L’adozione di misure per la sicurezza ha pesato sui ricavi 2023 in media il 4,5%.
Preoccupa anche l’estorsione. Il 28% degli intervistati ha sentito parlare o ha avuto notizia di imprenditori che sono stati esposti a tentativi di estorsione. Di questi, il 14% ne ha sentito parlare direttamente da altri imprenditori. Le Forze dell’ordine (44%) e le Associazioni di categoria/Organizzazioni antiusura (34%) sono i soggetti che le imprese minacciati dalla criminalità avvertono come più vicini. Il 56,4% degli imprenditori ritiene grave il problema dell’esposizione al rischio dell’usura, racket ed estorsioni.
Le imprese torinesi ritengono sostanzialmente invariato il fenomeno del taccheggio nel 2023 rispetto al 2022. Il 58% ha investito in misure anti-taccheggio.
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I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,2% sul mese precedente e +1,9% su aprile 2023. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto segnalano una variazione del -0,4% rispetto al mese di marzo 2024 e del -1,1% rispetto all’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano -0,1% rispetto al mese precedente e +0,4% rispetto a aprile 2023.
Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva -0,4% su base congiunturale e -1,0% su base tendenziale.
I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:
Beni Alimentari -0,1% sul mese precedente e +1,4% sull’anno precedente,
Beni Energetici -1,8% sul mese precedente e -12,7% sull’anno precedente,
Tabacchi +1,3% sul mese precedente e +3,3% sull’anno precedente,
Altri Beni -0,1% sul mese precedente e +0,9% sull’anno precedente.
Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +0,4% su base congiunturale e +2,2% su base tendenziale.
Sono state riscontrate le seguenti variazioni:
Servizi relativi all’Abitazione +0,1% sul mese precedente e +2,4% sull’anno precedente,
Servizi relativi alle Comunicazioni INVARIATO sul mese precedente e +0,5% sull’anno precedente,
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona +0,3% sul mese precedente e +2,9% sull’anno precedente,
Servizi relativi ai Trasporti +0,8% sul mese precedente e +2,4% sull’anno precedente,
Servizi vari +0,1% sul mese precedente e +1,5% sull’anno precedente.
L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,1% rispetto al mese precedente e +1,7% rispetto all’anno precedente.
L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.
I dati relativi al mese di Aprile si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/
TORINO CLICK
In provincia di TorinoPoste Italiane cerca portalettere da inserire nel proprio organico. I candidati saranno assunti con contratto a tempo determinato e si occuperanno della distribuzione di corrispondenza e pacchi nel territorio in relazione alle specifiche esigenze aziendali.
Per poter presentare la propria candidatura è sufficiente inserire il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito istituzionale di Poste https://www.posteitaliane.it, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte”.
Tra i requisiti richiesti per la candidatura c’è il possesso di un diploma di scuola media superiore o diploma di laurea, anche triennale e patente di guida in corso di validità idonea per la guida dei mezzi aziendali.
La ricerca è valida fino a domenica 26 maggio.
Confronto questa mattina con i candidati presidenti alla Regione Piemonte sul tema della logistica e delle infrastrutture.
Luca Caretti, segretario generale Cisl Piemonte: “O il Piemonte viene semplicemente attraversato dalle reti infrastrutturali, lasciando le opportunità produttive e occupazionali ad altri, oppure crede nella loro realizzazione, lavorando da subito per l’individuazione di aree e infrastrutture di II livello, indispensabili per collegare le tante realtà della regione”
Leggi l’articolo di Patrizia Corgnati su lineaitaliapiemonte.it:
(foto di copertina Cisl Piemonte)