ECONOMIA- Pagina 8

La scuola va in azienda: 75 istituti in visita alle imprese del Piemonte

/

La Regione assegna 75mila euro a 75 scuole statali e paritarie del primo ciclo, offrendo così l’opportunità concreta di visitare aziende piemontesi. Si è concluso con esito positivo il bando aperto a settembre per dare alle scuole supporti e risorse con l’obiettivo di ampliare i piani dell’offerta formativa. Ogni scuola che ha partecipato al bando riceverà mille euro, con cui potrà coprire i costi del trasferimento delle classi per raggiungere le aziende da visitare.

Offrire agli studenti e ai loro insegnanti la possibilità di recarsi nelle aziende significa metterli in grado di conoscere in modo diretto e concreto il mondo produttivo con i suoi attori: imprenditori e lavoratori.

Diverse sono le aziende che apriranno le porte dei loro stabilimenti alle scuole, rappresentative dei diversi settori che caratterizzano il tessuto industriale piemontese: dall’agroalimentare all’aerospazio, dall’automotive al tessile, dalla chimica all’ICT.

Il bando è alla sua seconda edizione e ha registrato lo scorso anno l’adesione di 45 scuole. Tra le aziende coinvolte: Lavazza, Biondustry Park Spa, Lauretana Spa, Aurora Srl, Sirena Spa, Birra Menabrea Spa.

L’edizione 2024-2025 ha visto un significativo incremento di scuole interessate all’iniziativa.

La scuola è occasione di conoscenza. Deve consentire ai nostri giovani di scoprire come il Made in Italy diventa tale, offrendo agli studenti occasioni concrete per comprendere come nascono i prodotti e le innovazioni che non possono che renderci orgogliosi. Con questa iniziativa vogliamo aprire una finestra diretta sul mondo produttivo, valorizzando il lavoro e l’impegno di imprenditori e lavoratori. Sono particolarmente soddisfatta di vedere che l’interesse delle scuole è in crescita, un segno che questa proposta risponde davvero ai bisogni di formazione e orientamento dei nostri ragazzi. Questo progetto rappresenta non solo un ponte tra scuola e impresa, ma anche un investimento sulla consapevolezza delle giovani generazioni, perché conoscano il potenziale del loro territorio e trovino l’ispirazione per costruire il loro futuro con fiducia” ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all’Istruzione e Merito, Lavoro e Formazione della Regione Piemonte.

Donne Impresa Confartigianato: 77% uomini al comando

“Le Nazioni Unite hanno votato nel 1993 la Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, nella quale viene definita come qualsiasi atto di sopraffazione, per motivi di genere, che provochi o possa verosimilmente provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese quelle minacce, quella coercizione o quella privazione, arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che in quella privata”.

Così la Presidente del Movimento donne di Confartigianato Imprese PiemonteSara Origliain occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

“Siamo di fronte a una delle tante violazioni dei diritti umani, al radicamento di un rapporto tra esseri umani che ha condotto gli uomini a prevaricare e discriminare le donne, costringendole a vivere in una posizione subordinata – continua Origlia – ritengo che questa “violenza” andrebbe contrastata ogni giorno garantendo alle donne il diritto allo studio, al lavoro e a una migliore conciliazione con i tempi da dedicare alla vita e alla famiglia”.

L’impresa è il luogo dove si crea lavoro, che è il primo degli strumenti a disposizione delle donne per combattere la violenza di genere e per raggiungere la propria emancipazione economica e personale. Infatti – continua Origlia –l’impresa non è solo un luogo di produzione, ma uno spazio dove si costruiscono legami e dove si creano le basi per l’indipendenza economica, condizione necessaria per raggiungere l’uguaglianza di genere e prevenire la violenza. L’impresa, soprattutto artigiana, ha un duplice ruolo: economico, attraverso l’importante contributo dell’imprenditoria femminile, e sociale, attraverso la promozione della parità di genere. In un contesto sociale in cui la violenza di genere rimane una sfida significativa, le discriminazioni, gli stereotipi sulle donne, che sono radicate nel substrato socio culturale, la divisione di ruoli e l’esistenza di relazioni di potere disuguali tra donne e uomini, sono fattori che costringono la donna a permanere in una condizione di subalternità in cui si alimenta quel ciclo di violenza. I femminicidi sono, pertanto, gesti estremi, ma di violenza che sottendono una realtà complessa di oppressione, di disuguaglianze, di abusi e di violazione sistematica dei diritti delle donne”.

Bisogna, dunque, agire culturalmente anche nei luoghi di lavoro, – sottolinea Origlia – dove molte donne scontano ancora pregiudizi che non permettono loro, ad esempio, di avere il giusto trattamento economico o arrivare a ricoprire ruoli apicali. Voglio ricordare che in Piemonte, in linea con la media italiana, la bilancia della parità di genere pende da una parte: il 77% delle imprese è guidata da uomini”.

“In questo contesto, Confartigianato si pone, quindi, come obiettivo il sostegno all’empowerment economico e sociale delle donne, ponendo l’accento sull’importanza del loro coinvolgimento nello sviluppo imprenditoriale – sottolinea Origlia– Occorre, inoltre, rafforzare le politiche aziendali a sostegno della parità di genere, offrendo strumenti per contrastare le disuguaglianze”.

“L’autoimprenditorialità economica e sociale va oltre l’idea di un supporto finanziario e considera quindi la complessità della vita delle donne che devono affrontare ostacoli, barriere e discriminazioni – prosegue Origlia – ed è in questa linea che la nostra visione dell’autoimprenditorialità socio economica, diventa quello strumento cruciale per superare questi stereotipi di genere che alimentano, poi, sia gli squilibri che le violenze”.

In ultimo l’appello a Regione e Istituzioni: “Gli interventi spot non servono più, il futuro del nostro territorio e del nostro Paese dipende anche da quanto e come investiremo, con misure strutturali e stabili, attraverso le agevolazioni per imprese che assumono donne, con il sostegno alla conciliazione vita-lavoro, o con i programmi di formazione specifica per le vittime di violenza. Senza dimenticare che migliorare le condizioni lavorative delle donne sostenendo la natalità è fondamentale anche per contrastare gli effetti di un inverno demografico che stiamo vivendo da anni”.

L’edilizia torna protagonista dell’economia: boom di visitatori a Restructura

L’edilizia torna al centro dell’attenzione nel nord ovest: a Restructura oltre 12 mila le presenze, con un incremento del 20% rispetto allo scorso anno. Professionisti, imprese, stakeholder della filiera hanno partecipato a Restructura 2024, il grande Salone dell’edilizia organizzato da GL events Italia all’Oval Lingotto Fiere di Torino dal 21 al 23 novembre. Cresciuta inoltre, la qualità e la quantità di espositori: oltre 200 le aziende presenti, più di 10.000 i professionisti registrati. Si è elevato anche il livello degli eventi ospitati dal Salone,  che hanno visto il tutto esaurito, con la presenza di grandi studi di architettura nazionali e internazionali, delle istituzioni centrali, di imprese e gruppi di ricerca. L’ESEL MOBILE dell’Esel Cpt Formazione e Sicurezza di Latina, per la prima volta a Torino, con oltre 300 ingressi ha registrato il più alto numero di visitatori rispetto ad altre partecipazioni nazionali.

Ultimo appuntamento domenica 24 novembre, in Piazza Castello con l’evento off (iscrizione obbligatoria a questo link) nell’ambito dello speciale programma organizzato da ANCI per coinvolgere tutta la città, rivolto a cittadini, turisti e curiosi.

 

Restructura non si esaurisce però nei 3 giorni di fiera: prosegue durante l’anno con il tour digitale nato grazie alla collaborazione con Analist Group e Matterport. Chi ha mancato l’appuntamento con il salone può visitarlo sul sito www.restructura.com, in attesa dell’edizione 2025. Il tour virtuale si addentra nel Salone espositivo partendo dall’area esterna con le ultime innovazioni in campo di carrelli elevatori e macchine per movimento terra. Entrando nell’Oval Lingotto si incontrano subito i materiali naturali, per poi scoprire gli impianti, i software e i servizi dedicati all’edilizia. Al centro anche la bioedilizia e l’area CasaClima Village, realizzata in collaborazione con Agenzia CasaClima. Un’area è inoltre stata dedicata ai noleggiatori in collaborazione con Assodimi Assonolo.

Restructura ha rappresentato un’importante occasione per mettere in luce aziende di eccellenza e per stimolare una riflessione sul futuro sostenibile del costruire – ha dichiarato Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia -. Il valore e la qualità della manifestazione sono stati riconosciuti sia dagli espositori sia dai visitatori, confermandolo come punto di riferimento nel settore. La partecipazione attiva di professionisti e aziende ha ribadito l’importanza di creare spazi di incontro che favoriscano il dialogo e stimolino lo sviluppo di progetti innovativi”.

Il palinsesto di eventi ha esplorato gli ultimi trend e le più recenti innovazioni nel settore edilizio. Nella giornata conclusiva lascia il segno con lo Studio di Architettura OMA, celebre per progetti come la Galleria dei Re  e il restauro della nuova piazza egizia del Museo Egizio di Torino, protagonista dell’evento ‘Quando il nuovo incontra l’esistente’, mentre ANAB ha approfondito il ruolo dei materiali sostenibili e ARCA ha presentato il primo sistema di certificazione per costruzioni in legno con ‘Legno e materiali naturali’. Tanti i case study presentati nella tre giorni, tra i quali quello di Iren Smart Solutions relativo alla riqualificazione di edifici storici tramite materiali derivanti dalla coltura del riso.

Accoglienza entusiastica per i tanti sistemi tecnologici portati all’attenzione del pubblico nello stand interdipartimentale del Politecnico di Torino e per i tanti laboratori pratici sull’uso dei materiali naturali e sulla posa.

Grande interesse anche per la sezione incontra l’esperto: momenti di supporto per ottenere consigli dall’Agenzia delle Entrate che ha offerto al pubblico di visitatori e operatori del settore un servizio di consulenza in particolare sui bonus fiscali attualmente in vigore nell’ambito edilizio e del risparmio energetico. CNA, Confartigianato Torino e Casartigiani Torino ha fornito invece la propria consulenza sul tema della patente a crediti obbligatoria per tutti coloro che operano nei cantieri temporanei e mobili.

 

Restructura si riconferma quindi fra i Saloni leader in Italia rivolto ai professionisti del settore sul tema della riqualificazione, recupero e ristrutturazione edilizia, mettendo in dialogo le maggiori aziende con i professionisti del comparto e il grande pubblico. Lo spazio di incontro ideale e la casa naturale per aziende, progettisti, tecnici, costruttori, artigiani, investitori e gestori immobiliari, per chi crede in un’edilizia rigenerativa e in una filosofia del costruire nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, al passo con i tempi.

 

Per la prima volta, la fiera ha visto infine importanti collaborazioni con le realtà istituzionali del mondo bancario e dell’efficientamento energetico, come Iren Smart Solutions e Banca Reale. Cuore pulsante della nuova edizione di Restructura sono state le nuove importanti partnership, come anche le collaborazioni ri-confermate dal passato. L’evento, è stato realizzato con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino, e vede fra i suoi partner: Politecnico di TorinoUniversità degli Studi di TorinoANCI Piemonte, Uncem, CNIFIOPA, tutti gli Ordini e i Collegi delle professioni tecniche (IngegneriArchitettiGeometriGeologi e Periti Industriali), Antel, le associazioni datoriali a partire da ANCE Torino e Ance Piemonte e Valle d’AostaCNAConfartigianatoCasartigiani, Formedil, il Green Building Council Italia con il Chapter Piemonte, Assoposa, l’Agenzia CasaClimaARCAANAB, l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, BiosafeAssocanapa, le associazioni di rappresentanza degli amministratori di condominio AnaciAnapi e Unai.

 

Bennet di via Giordano Bruno: apre il nuovo shop in shop Mediaworld

Bennet, azienda italiana leader nel settore dei supermercati, superstore e delle gallerie commerciali annuncia l’apertura del nuovo shop in shop MediaWorld all’interno del punto vendita Bennet in via Giordano Bruno a Torino.

Questa collaborazione, che si intensifica ulteriormente, consente a Bennet di offrire ai propri clienti un’esperienza di acquisto ancora più completa, con una selezione accurata dei migliori prodotti di telefonia, elettronica, elettrodomestici e tecnologia. Il nuovo shop in shop permette di coniugare la convenienza e la qualità del servizio Bennet con la vasta offerta tecnologica, di servizi e soluzioni di Mediaworld.

“La partnership con Mediaworld e l’espansione del progetto di apertura degli shop in shop all’interno dei nostri punti vendita rappresenta una testimonianza della volontà di Bennet di offrire sempre più servizi e qualità ai propri clienti- spiega Adriano De Zordi, amministratore delegato di Bennet- insieme a Mediaworld, partner strategico di settore, vogliamo garantire un’esperienza di acquisto integrata, dove innovazione e servizio si integrano in un unico luogo”.

“Siamo entusiasti di rafforzare la partnership con Bennet, inaugurando questo nuovo spazio nel cuore di Torino , a poche settimane dalle aperture di Vercelli e Pavone Canavese – dichiara Guido Monferrini, amministratore delegato Mediaworld – La proficua collaborazione con Bennet sta contribuendo a una maggiore presenza di Mediaworld in Piemonte, in un’ottica di prossimità, con l’obiettivo di rendere l’esperienza di acquisto tecnologico sempre più accessibile e personalizzata. L’apertura di Torino, coincidendo con un periodo particolarmente significativo come quello del Black Friday e degli acquisti prenatalizi, renderà subito evidente il valore aggiunto di un’esperienza d’acquisto che integra in modo armonico la spesa alimentare e quella tecnologica”.

 

Mara Martellotta

Unioni di Comuni, un bando da 4,5 milioni

“Il nuovo bando sulle unioni dei comuni prevede 4,5 milioni di euro di investimento: su 86 unioni, oltre 50 sono montane e in questo quadro abbiamo già avviato una stretta collaborazione con tutti i presidenti”. Lo ha spiegato l’assessore agli enti locali, Enrico Bussalino, in commissione Autonomia presieduta da Andrea Cerutti, durante la quale ha anche annunciato un aggiornamento della legge 11/2012 su autonomie locali e gestione associata.

Diversi i punti chiave: saranno individuati 33 “ambiti territoriali ottimali”, parti di territorio entro le quali dovranno essere costituite le unioni di comuni. La definizione di tali ambiti ricalca quelli stabiliti nel piano territoriale regionale, ma è previsto un percorso di concertazione con i territori per valutare eventuali necessità di scostamento.
Suddivisione del territorio regionale in tre aree omogenee, montana, collinare e di pianura, con un limite minimo di popolazione per costituire un’unione rispettivamente di 3000, 3000 e 5000 abitanti.
Sarà confermata la necessità che l’unione sia composta da almeno tre comuni e, per garantire stabilità, si prevederà che il singolo comune non possa recedere dall’unione di cui fa parte per almeno 5 anni, pena l’introduzione di un meccanismo sanzionatorio.
Si conferma la “Carta delle forme associative” quale strumento di riconoscimento istituzionale delle unioni il cui inserimento sarà necessario per accedere ai finanziamenti regionali.
Saranno infine previsti incentivi per aumentare le estensione delle unioni con premialità fino al raggiungimento dell’estensione dell’ambito ottimale, e attività di formazione e supporto per la governance.

Durante il dibattito sono intervenuti i consiglieri Mauro Calderoni e Gianna Pentenero (Pd) che si sono detti “preoccupati della fragilità di questi soggetti che derivano le loro funzioni dai comuni, dove gli amministratori fanno fatica a gestire politiche sovracomunali complesse a causa della sempre più drammatica carenza di personale”.

Per Elena Rocchi (Lista Cirio) “questa riforma è molto sentita dai sindaci di montagna” e ha chiesto maggiori informazioni sugli incentivi per le attività associate,

Marco Protopapa (Lega) si è detto “molto favorevole alla proposta dell’assessore. Lo spirito è dare continuità definitiva alle comunità, valutiamo se dare ai comuni un anno ‘sabbatico’ prima di prendere una decisione definitiva, e solo in seguito sanzionarli per l’uscita dall’aggregazione”.

Giulia Marro (Avs) ha chiesto delucidazioni “in merito agli investimenti su sicurezza e vigili urbani”.

Conferma torinese di Epat Ascom a livello nazionale

n occasione della conferma di Lino Enrico Stoppani alla presidenza nazionale dell’Associazione dei Pubblici Esercizi FIPE-Confcommercio, per il quinquennio 2024-2029, EPAT Ascom conferma il peso di Torino a livello nazionale con due importanti nomine.

 

Vincenzo Nasi, presidente di EPAT Ascom Torino, è stato eletto nel Direttivo nazionale, mentre Claudio Ferraro, direttore di EPAT Ascom Torino, è stato confermato nel Collegio dei Sindaci.

Queste nomine sottolineano il lavoro svolto dai rappresentanti EAPT Ascom a favore dei pubblici esercizi del territorio torinese e mettono in luce la capacità di contribuire attivamente alle decisioni strategiche nazionali. La presenza di Vincenzo Nasi e Claudio Ferraro garantisce un collegamento permanente tra le esigenze locali e le prospettive di sviluppo del settore a livello italiano.

La conferma di Lino Enrico Stoppani alla guida di FIPE-Confcommercio evidenzia la continuità e la solidità della Federazione, impegnata nella tutela e nella promozione dei pubblici esercizi italiani. EPAT Ascom Torino rinnova il proprio sostegno alla presidenza Stoppani e a tutti i gruppi di lavoro di FIPE.

Spreco alimentare e sostenibilità: l’impegno della città di Rivoli

Simona Riccio, fondatrice di ParlaConMe, relatrice al convegno inaugurale della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR).

Dal 16 al 22 novembre , la città di Rivoli è protagonista della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) , un’iniziativa internazionale volta a promuovere azioni concrete per la riduzione dei rifiuti e sensibilizzare cittadini, scuole, imprese e amministrazioni.

La città di Rivoli ha dimostrato un impegno esemplare, integrando nella propria agenda una serie di attività volte a educare la comunità sull’importanza della sostenibilità ea creare una rete di azioni condivise contro lo spreco alimentare, tema centrale di questa edizione.

Durante il convegno inaugurale, tenutosi il 18 novembre presso la sede del Comitato di quartiere Posta Vecchia “Neirotti Piol”, esperti locali e nazionali si sono confrontati sulle buone pratiche da adottare lungo tutta la filiera agroalimentare.

Tra i relatori, Simona Riccio , digital strategist e fondatrice di ParlaConMe , ha evidenziato i dati preoccupanti relativi allo spreco alimentare:

Ogni anno, a livello globale, il 40% del cibo prodotto viene sprecato , generando un impatto economico di oltre 1.100 miliardi di dollari (dati WWF, fonte Too Good To Go).
Lo spreco alimentare è responsabile di circa il 10% delle emissioni di CO2e prodotte dall’uomo (WWF, fonte Too Good To Go).
In Italia, ogni cittadino spreca in media 67 kg di cibo all’anno , per un valore di circa 360 euro di spesa alimentare (UNEP, fonte Too Good To Go).

“Sono dati che ci devono far riflettere. Lo spreco alimentare non è solo un problema etico o economico, ma una sfida ambientale e culturale che richiede l’impegno di tutti: cittadini, imprese e istituzioni”, ha sottolineato Riccio.

La città di Rivoli si è fatta promotrice di questo importante messaggio. Il Sindaco Alessandro Errigo ha aperto l’evento ribadendo l’importanza di un approccio collettivo e condiviso: “La sostenibilità non è solo un obiettivo, ma una responsabilità comune. Con la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti vogliamo dimostrare che ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza.”

Gli interventi della serata

La serata ha visto l’alternarsi di contributi autorevoli:

Fabrizio Galliati , presidente del CAAT (Centro Agroalimentare Torino) , ha illustrato il modello operativo del centro, evidenziando l’importanza della redistribuzione delle eccedenze alimentari per supportare famiglie e associazioni in difficoltà, trasformando lo spreco in risorsa.
Francesco Lasaponara , presidente della Fondazione Lab00 ETS , ha raccontato come la fondazione lavori per ridurre lo spreco alimentare attraverso iniziative come SpesaSospesa.org , un progetto che unisce tecnologia e solidarietà per far arrivare il cibo là dove è più necessario.
Nadia Lambiase , co-fondatrice di Mercato Circolare , ha condiviso esperienze virtuose che dimostrano come l’economia circolare del cibo possa rappresentare una soluzione sostenibile per valorizzare le eccedenze, riducendo l’impatto ambientale e creando nuove opportunità di sviluppo.
Angelo Tribolo , assessore all’Ambiente e Agricoltura di Rivoli, ha presentato le iniziative locali della SERR, invitando tutti i cittadini a partecipare attivamente per contribuire a una Rivoli più sostenibile.

L’evento, moderato da Simona Pravato , direttore di TurismOvest, si è concluso con un invito all’azione: adottare comportamenti più consapevoli e responsabili nella vita quotidiana, dalla gestione degli acquisti alla valorizzazione del cibo invenduto.

Il messaggio di Rivoli: azione collettiva per un futuro sostenibile

La città di Rivoli si conferma un esempio di come le amministrazioni locali possano fare la differenza nella lotta allo spreco alimentare, attraverso progetti che coinvolgono cittadini, imprese e istituzioni. La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti non è solo un’occasione per sensibilizzare, ma anche un’opportunità per costruire insieme un futuro più sostenibile.

Simona Riccio , con il suo intervento e il progetto ParlaConMe , continua a promuovere una comunicazione chiara e inclusiva su temi fondamentali come la sostenibilità, la lotta allo spreco alimentare e la valorizzazione della filiera agroalimentare italiana.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sulle iniziative della SERR a Rivoli, consultare il sito ufficiale della città o seguire i canali social dedicati.

📱 www.parlaconmeofficial.it

“Made in Torino Tour the Excellent”, un modello di networking territoriale

Il progetto annovera 46 aziende in diverse categorie merceologiche

Oggi, venerdì 22 novembre, il progetto di Turismo Industriale “Made in Torino Tour the Excellent” – nato nel 2005 su idea della Camera di commercio di Torino e gestito da Turismo Torino e Provincia -ha ottenuto il riconoscimento “Corporate Heritage Network 2024” come best practice di networking territoriale finalizzato all’attrazione di turisti industriali nell’ambito della Settimana della Cultura d’Impresa.
Il riconoscimento fa parte del Premio Corporate Heritage Awards che mira a portare alla ribalta le imprese che si distinguono per la capacità di valorizzare, in maniera originale e incisiva, il proprio passato.
Dall’aerospazio all’agroalimentare, dalla cultura al tessile, il ricco catalogo delle nostre imprese spazia tra diversi settori e tra diverse tipologie di aziende, piccole e grandi, storiche e innovative, che rappresentano insieme un affresco completo della capacità di fare impresa che da sempre contraddistingue il nostro territorio – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. –  Quasi 20 anni fa abbiamo voluto valorizzare questo patrimonio con il nostro progetto di turismo industriale “Made in Torino, Tour the Excellence”, che per l’epoca era all’avanguardia in Italia e che oggi calendarizza regolarmente centinaia di visite sia per gruppi sia per singoli visitatori”.
Siamo orgogliosi – sottolinea Maurizio Vitale jr Presidente di Turismo Torino e Provincia – di ricevere questo riconoscimento: Made In Torino è uno straordinario prodotto turistico che consente di visitare alcune eccellenze del territorio torinese in molteplici settori produttivi; dalle 9 aziende del 2005 alle 50 circa di oggi sono oltre 2.000 i visitatori che nel 2024 hanno varcato la soglia di note aziende per conoscerne la storia e la produzione”
L’iniziativa del Corporate Heritage Network 2024 nasce dall’Università degli Studi del Sannio dove, con uno spin-off accademico interamente dedicato all’heritage marketing e alla valorizzazione strategica del patrimonio storico e culturale delle imprese, è stato lanciato, da alcuni anni, il premio. Giunto alla quarta edizione, il Premio ha riscosso anche quest’anno un notevole successo con 111 progetti e 61 illustri imprese storiche candidate.
Il Comitato Scientifico di valutazione dei progetti è presieduto dal Dott. Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa e Direttore della Fondazione Pirelli, ed è composto da rappresentati di tutte le più importanti Associazioni di imprese storiche italiane (Museimpresa, Unione Imprese Storiche Italiane, Associazione Marchi Storici d’Italia, I Centenari, SudHeritage, AIDAF), i più prestigiosi centri di ricerca accademica sul tema (HeritageHub dell’Università LIUC, BiblHub dell’Università Sapienza di Roma), le Società Scientifiche (Società Italiana di Management, Società Italiana di Marketing), l’Associazione di categoria delle agenzie di comunicazione (UNA – Aziende della Comunicazione Unite), oltre a Confindustria.
“Un riconoscimento ben meritato, quello per “Made in Torino Tour the Excellent” – sottolinea il Dott. Calabrò – perchè sottolinea il valore del network territoriale e di un impegno comune a coniugare le bellezze culturali e ambientali con le capacità imprenditoriali, come leve di sviluppo sostenibile.
La conoscenza del territorio dei saperi diffusi, infatti, parte dalle radici artigianali e agricole e fa crescere competenze che oggi innervano un robusto tessuto di imprese in vari settori della produzione e dei servizi. E questa realtà, in continuo cambiamento, merita anche una nuova e migliore rappresentazione, capace di valorizzare la memoria e dunque anche la capacità di costruire futuro. I musei e gli archivi storici aziendali riuniti in Museimpresa ne offrono esemplari testimonianze. Vale la pena, insomma, insistere su un turismo che leghi la forza del “saper fare” alle parole e alle immagini di un racconto contemporaneo. L’obiettivo è di fare apprezzare la qualità di manifatture e servizi e fare capire le opportunità di crescita equilibrata e di lungo periodo, cioè appunto sostenibile, dei nostri territori“.

Asti-Torino aeroporto in treno, il nuovo servizio diretto sarà attivo dal 15 dicembre

Il cambio orario invernale di Trenitalia porta con sé un’attesa e gradita novità: da domenica 15 dicembre il nuovo servizio ferroviario diretto Asti-Torino Aeroporto di Caselle sarà finalmente operativo. Questo importante traguardo è frutto del lavoro costante e della visione strategica della Regione Piemonte insieme all’Agenzia della Mobilità Piemontese, che hanno investito con determinazione nel potenziamento del sistema ferroviario regionale, collaborando in modo sinergico con Rfi, Trenitalia e altri attori coinvolti.

L’attivazione del collegamento diretto sulla linea SFM-6 rappresenta un passo fondamentale per migliorare la mobilità di cittadini e viaggiatori, offrendo un servizio innovativo e potenziato per tutto il territorio. Con l’integrazione del capolinea di Torino Aeroporto di Caselle sulla tratta, i passeggeri potranno beneficiare di una frequenza di 3 treni all’ora, garantendo collegamenti più efficienti non solo per l’area nord di Torino, ma anche per le città di Venaria, Borgaro, Caselle e per l’intero bacino aeroportuale.

«Per il Sud Piemonte e il bacino di Asti, poter raggiungere direttamente l’aeroporto di Torino Caselle in treno senza dover utilizzare l’auto rappresenta un enorme vantaggio, sia in termini di comodità per i cittadini sia per i turisti che desiderano scoprire il nostro straordinario patrimonio Unesco. Questa iniziativa non solo faciliterà gli spostamenti, ma stimolerà anche il turismo verso Asti, rendendo il viaggio più conveniente grazie all’assenza di tariffe aggiuntive: il collegamento infatti sarà accessibile con il normale biglietto ferroviario, garantendo così un risparmio economico per tutti», dichiara l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi.

Questa attivazione si inserisce in un percorso più ampio di sviluppo della rete ferroviaria regionale: dopo il treno da Alba e Fossano e oltre all’introduzione della terza corsa sulla linea Asti-Caselle, nel 2027 il passante porta Susa-Porta Nuova consentirà di implementare la frequenza con la traccia Bardonecchia-Aeroporto; la cadenza dei collegamenti tra Torino e l’aeroporto raggiungerà quindi quattro treni all’ora, offrendo un servizio ancora più capillare e moderno per i cittadini e i viaggiatori.

Negli ultimi mesi, Rfi ha condotto una serie di interventi strategici per consentire l’attivazione del nuovo collegamento ferroviario Asti-Torino Aeroporto Caselle.

Tra i lavori principali, è stato incrementato il sistema di alimentazione elettrica con il nuovo posizionamento della cabina elettrica, un intervento essenziale per il completamento dell’infrastruttura, attualmente in fase di ultimazione per il quale Enel Distribuzione si è prodigata, comprendendola priorità di quest’opera. Contestualmente, si è provveduto al rinnovo dell’armamento ferroviario e al ripristino dei marciapiedi nella stazione di Torino Aeroporto Caselle, migliorandone sicurezza e accessibilità per i viaggiatori. Inoltre, sono stati effettuati correttivi tecnici e interventi infrastrutturali sulla tratta Rebaudengo-Venaria, nell’ambito di un piano più ampio di modernizzazione del nodo ferroviario torinese.

«Questo collegamento – prosegue l’assessore Gabusi –  rappresenta un grande passo avanti per il nostro territorio. Si tratta di un risultato che premia il lavoro instancabile della Regione, che ha creduto nel valore strategico del trasporto ferroviario per lo sviluppo e la sostenibilità».

Per il presidente dell’Agenzia per la mobilità Cristina Bargero, «anche il sud-est del Piemonte avrà finalmente un collegamento diretto con Caselle. Tutto ciò a conferma delle scelte intraprese dalla Regione con il supporto dell’Agenzia di potenziare il trasporto ferroviario e di avere maggiore attenzione per tutti i territori».

Ogni ora un treno partirà da Asti e farà fermate intermedie tra cui San Damiano, Baldichieri-Tigliole, Villafranca-Cantarana, San Paolo Solbrito e Villanova, Pessione, Cambiano-Santena, Trofarello, Moncalieri, Lingotto, Porta Susa, Rebaudengo, Venaria, Borgaro, Caselle, per raggiungere, infine, l’aeroporto. Il viaggio durerà 1 ora e mezza e avrà un costo per l’intera tratta di 7,70 euro.

Nei prossimi giorni saranno resi noti gli orari ufficiali del nuovo servizio. La Regione Piemonte continuerà a monitorare con attenzione la piena operatività di questa linea, impegnandosi a garantire ulteriori miglioramenti per rispondere sempre meglio alle esigenze del territorio.

A Torino installati 2 locker per il ritiro pacchi h24

A Torino sono stati installati 2 locker da Locker Italia, la Joint Venture per l’ecommerce costituita da Poste Italiane e DHL eCommerce.

I locker di Torino saranno attivi tutti i giorni 24 ore su 24 e consentiranno, grazie alla loro capillarità e tecnologia, di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi a supporto dell’ecommerce, rendendo ancora più semplici e comode le operazioni di spedizione e ritiro pacchi per chi compra online.

I moderni e tecnologi armadietti sono facili da usare grazie ad uno schermo dalla grafica chiara e intuitiva e saranno collocati in modo strategico nelle varie località, offrendo il massimo della convenienza ai mittenti e ai consumatori. I locker di Torino, attivi in via Alfieri e in Via Marsigli, sono i primi della regione Piemonte e fanno parte dei 10mila attivati su tutto il territorio nazionale

La collaborazione strategica tra Poste Italiane e il Gruppo DHL permetterà di rafforzare la capillarità dei servizi legati alla logistica, facilitando al tempo stesso la crescita dell’ecommerce con particolare attenzione alla sostenibilità.