ECONOMIA- Pagina 73

Il Sindaco di Sauze d’Oulx scrive alla Premier Meloni sul tema Fondo Solidarietà Comunale

SAUZE D’OULX – La situazione del Fondo di Solidarietà Comunale è ormai insostenibile ed il Sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi ha scritto alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al Ministro del Turismo Daniela Santanchè e al Ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti.

ll Sindaco Meneguzzi fa una premessa: “Non avendo mai avuto un riscontro in nessun senso, agli appelli che ho ed abbiamo presentato insieme a moltissimi Comuni “Turistici”, negli anni precedenti l’attuale Legislatura, ho deciso di rivolgermi all’attuale Governo in carica in quanto noi tutti 592 Comuni Turistici Italiani accomunati tristemente dal comparire nell’allegato 4, colonna 4, del D.P.C.M. 18 maggio 2016 Fondo di solidarietà comunale. Definizione e ripartizione delle risorse ……..”.

Il Sindaco Meneguzzi entra nel merito della questione: “La colonna 4, denominata “F.S.C. al netto degli accantonamenti (incapienti)”, individua i Comuni che, sostanzialmente, non

accedono al riparto del Fondo Solidarietà Comunale. Tale fondo, costituito con l’apporto da parte di ciascun Comune della quota del 22,43% del gettito IMU stimato, ad aliquota base, vede nei nostri casi, una ulteriore componente negativa che viene trattenuta dall’Agenzia delle Entrate, ad alimentare ulteriormente il F.S.C. (Comuni incapienti). In sostanza tutti i nostri Comuni alimentano tale fondo (in tanti casi con somme considerevoli) e non ricevono un euro dallo stesso”.

Mauro Meneguzzi sottolinea in particolare due aspetti: “Scorrendo l’elenco dei Comuni, si ritrovano gran parte dei Comuni turistici di questo Paese (le Regioni Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia non sono interessate dal DPCM) ed analizzando i dati ed i parametri che danno luogo alla definizione del F.S.C., non di facile comprensione, emergono comunque due fattori che, secondo me, penalizzano ingiustamente i Comuni turistici: si tratta della capacità fiscale e dei “fabbisogni standard”. Il D.M. determina una capacità fiscale pro-capite per ogni Comune, mentre i fabbisogni standard derivano dal lavoro della SOSE che avrebbe dovuto portare alla definizione dei costi standard dei servizi dei Comuni attraverso un meccanismo di rilevazione dei costi che aveva impegnato i nostri uffici, soprattutto il servizio finanziario, negli scorsi anni e, ne sentivamo proprio la mancanza, che, ci pare, abbia partorito un topolino”.

Il Sindaco di Sauze d’Oulx si sofferma sulla realtà dei Comuni turistici: “È fin troppo evidente che tali elementi tengono in poca considerazione la realtà dei Comuni turistici. Mi chiedo che senso abbia per i Comuni turistici prendere a riferimento la sola popolazione residente e non tenere in debita considerazione i flussi turistici: è evidente che i servizi ai cittadini ed ai turisti che siamo chiamati a fornire hanno costi che non possono essere parametrati ai soli residenti. A titolo esemplificativo nel documento “Relazione riepilogativa delle determinanti dei fabbisogni standard” elaborata dal MEF, si rileva che “La consistenza e la struttura del patrimonio immobiliare spiega circa il 7% del fabbisogno complessivo (rientrano in questo gruppo variabili come il numero degli immobili residenziali e non residenziali) e rappresenta una determinante importante del fabbisogno relativo al servizio di smaltimento dei rifiuti e ai servizi svolti dall’ufficio tributi”. Verrebbe da dire “tutto qui?”: perché il patrimonio immobiliare delle strutture turistiche e delle seconde case non è forse servito dalla viabilità, dalla pubblica illuminazione, dalle aree verdi, non genera forse un certo numero di pratiche edilizie, ecc. ?. Da una parte il turismo pare venga sempre più riconosciuto come un importante “sistema industriale” di questo Paese ed un settore strategico sul quale puntare e, dall’altra, tanti Comuni turistici si vedono sottratte risorse rilevanti, corrisposte dai propri contribuenti e non dispongono quindi di fondi per sostenere il settore”.

Il Sindaco Meneguzzi si focalizza sull’Alta Valle Susa: “Nel caso dei nostri Comuni Turistici sul territorio dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, la forbice tra la dimensione “residenziale” e quella “turistica” è particolarmente rilevante, come per molti dei Comuni Turistici Italiani: i residenti nei nostri 6 Comuni sono circa 4.300, ma il patrimonio immobiliare, da censimento Istat 2011, ammonta ad oltre 22.700 unità immobiliari (per dare l’idea simile a Città come Vercelli, Mantova o Macerata), abbiamo oltre 12.000 posti letto in strutture ricettive e oltre 600 unità locali relative ad imprese operanti nel settore turistico”.

Il caso di Sauze d’Oulx è emblematico come sottolinea Mauro Meneguzzi: “Si ratta certo di un fondo di solidarietà, ma non possiamo chiamarlo in tal modo quando assume una dimensione che non ha nulla a che vedere con un condivisibile, principio solidaristico (ci sono oltre 200 Comuni nei quali gli importi complessivi trattenuti dall’Agenzia delle Entrate sono superiori al 50% del gettito IMU ad aliquota base ed il Comune di Ceresole Reale era sul primo, non invidiato, gradino del podio con ben il 97,29%). Nel caso specifico del mio Comune Sauze d’Oulx, nell’anno 2023 appena conclusosi, a fronte di un gettito IMU presunto di € 4.550.000,00 il F.S.C. ha trattenuto ben € 2.376.915,00 pari ad una percentuale di prelievo del 52%! Mi spiace aver usato dei “tecnicismi” ma spero di aver fatto capire che c’è qualcosa che non funzione nel sistema”.

Ultimo tema che tocca il Sindaco Meneguzzi è relativo alla restituzione di fondi ai Comuni: “I nostri Comuni dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, avevano già impugnato al TAR Lazio il DPCM di determinazione del FSC per l’anno 2015 e susseguentemente ottenuto una sentenza a Noi favorevole dal successivo giudizio in Consiglio di Stato. Ahimè, ad oggi, nonostante detta sentenza, siamo ancora in attesa di ricevere la restituzione, dopo quasi 8 anni, delle somme a Noi spettanti in base a detta sentenza!”.

A “Parla con Me” “Agritech e Suolo: quando la tecnologia tutela un patrimonio prezioso

La puntata del 18 gennaio 2024

 

Giovedì 18 gennaio, alle ore 18:00, Simona Riccio, Agrifood &Organic Specialist, oltre che fondatrice di “Parla con Me”, tornerà in diretta con la continuazione della puntata che ha suscitato grande successo il 21 dicembre scorso. Questa puntata, proprio per la vasta richiesta di approfondire il funzionamento pratico delle app, strumenti elettronici e droni, si concentrerà sull’applicazione pratica delle tematiche discusse. La puntata, intitolata “Agritech e Suolo – quando la tecnologia tutela un patrimonio prezioso”, vedrà la partecipazione degli stessi relatori della puntata precedente: Cristiano Spadoni, Project Development Leader Image Line e Reporter AgroNotizie; Salvatore Filippo Di Gennaro, Ricercatore presso CNR – IBE (Consiglio Nazionale delle Ricerche); Francesco Civolano, Tecnico agronomo e analista dati presso iFarming Srl.

Diversi saranno i temi trattati durante la puntata: Image Line, un nuovo approccio digitale nel carbon farming, con l’esperienza di LIFE VitiCaSe in vigneto; CNR – IBE, con un approfondimento su Agrosat e presentazione del progetto B – Wine, dedicato a pratiche sostenibili di gestione del vigneto, supportate dall’uso del Biochar e della valutazione tramite i sistemi digitali di analisi per calcolare l’impatto delle pratiche agricole. Il terzo tema affrontato sarà l’iFarming, analisi dei big data generati dai sensori, l’esplorazione della potenzialità dell’IoT nel comprendere la salute del suolo, il rapporto tra suolo e acqua e la presentazione dei progetti avviati.

“Parla con Me” sarà trasmesso in diretta sulla pagina Linkedin Top Voices e Facebook di Simona Riccio, oltre che sul canale Youtube di “Parla con Me”.

La mission di “Parla con Me” si estende al coinvolgimento dei giovani, promuovendo un cambio generazionale in un mondo che richiede consapevolezza e sostenibilità.

Per riascoltare le puntate e per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale www.parlaconmeofficial.it

 

Mara Martellotta

Carrefour, cassa integrazione straordinaria per circa 900 dipendenti dell’area torinese

L’apertura per la procedura dell’avvio della cassa integrazione straordinaria per quasi 900 dipendenti di Carrefour è stata comunicata dall’azienda alle organizzazioni sindacali. Si tratta di lavoratori di sei ipermercati dell’area metropolitana  che avrebbero i fatturati e le vendite in diminuzione rispetto allo scorso anno. I sindacati si dicono insoddisfatti delle risposte dell’azienda alla loro richiesta di sapere quali investimenti si pensa di attivare per contrastare la crisi e hanno chiesto un incontro urgente  in relazione alla procedura di cassa integrazione straordinaria che si terrà lunedì 22 gennaio.

Carrefour Italia comunica di aver avviato la richiesta di attivazione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per 6 ipermercati dei 43 punti vendita diretti della Regione Piemonte: Burolo, Torino Corso Montecucco, Nichelino, Grugliasco, Collegno e Moncalieri Rossi. La cassa integrazione avrà una durata massima di 12 mesi per un ammontare ristretto di ore lavoro complessive in ciascun punto vendita, per un impatto sulle ore lavorate pari al 4% del totale ore lavorate dei dipendenti diretti impiegati in Regione Piemonte.

“La richiesta si rende necessaria dalla crescente complessità dello scenario economico complessivo, unitamente all’esigenza di semplificare e ottimizzare l’organizzazione delle attività in punto vendita del formato Iper al fine di assicurarne la sostenibilità economica e la continuità operativa”.

Così l’azienda che  conferma di voler continuare a consolidare la propria presenza in Piemonte e si rende disponibile ad un confronto con tutte le istituzioni competenti interessate

FlixBus e Via Francigena, nuove forme di viaggio sul territorio

Turismo responsabile in provincia di Torino

 

Chi percorre la Via Francigena in Piemonte ha diritto ad agevolazioni sul trasporto in FlixBus per spostarsi fra le tappe, arrivare alla tappa di partenza o tornare a casa alla fine del viaggio.

 

 

FlixBus e l’Associazione Europea delle Vie Francigene hanno rinnovato l’accordo per il 2024: anche quest’anno, chi percorrerà la via di pellegrinaggio più antica d’Europa potrà viaggiare sugli autobus di FlixBus a tariffe agevolate per spostarsi fra le tappe, arrivare alla tappa di partenza o tornare a casa alla fine del viaggio, in provincia di Torino e in tutta Italia.

In Piemonte la Via Francigena collega 13 tappe, attraversando la regione in due varianti che si ricongiungono a Vercelli per poi puntare verso la Lombardia, l’una scendendo dalla Valle d’Aosta e l’altra procedendo da ovest. Fra le tappe piemontesi, vi sono anche Torino, Chivasso e Oulx, dove il cammino interseca la rete di FlixBus.

In particolare, Torino rappresenta uno snodo nevralgico all’interno della rete di FlixBus, sia per i collegamenti nazionali che per le linee internazionali. Grazie alle numerose connessioni in arrivo nel capoluogo piemontese, i viaggiatori potranno raggiungere in autobus le fermate di Corso Vittorio Emanuele II, a pochi minuti dal cammino, Torino Lingotto e Torino Stura, per poi incamminarsi alla scoperta del territorio lungo la Via Francigena. La stessa cosa vale per chi raggiungerà in autobus Chivasso e la località di Oulx, in Val di Susa.

La sinergia tra FlixBus e l’Associazione Europea delle Vie Francigene produce così vantaggi sia per chi percorre la Via che per il territorio stesso.

Da un lato, percorrendo a piedi la Via Francigena, i viaggiatori potranno stabilire un contatto più intimo e profondo con le comunità che incontreranno lungo il proprio itinerario nei territori della provincia, dal Canavese alla Val di Susa. Il viaggio si fa così esperienza concreta dei luoghi, in cui chi viaggia rinuncia a dettare i propri ritmi e le proprie esigenze in favore di un’attitudine più aperta.

Dall’altro, la scelta di raggiungere Torino, Chivasso e Oulx con un autobus FlixBus anziché con la propria auto consentirà loro di diminuire significativamente l’impatto ambientale del proprio viaggio[1], nonché di contribuire alla riduzione del traffico e al decongestionamento stradale. La cura per il territorio si esprime, in questo modo, anche come attenzione per l’ambiente.

Incentivando questa scoperta della provincia di Torino a passo lento, FlixBus e l’Associazione Europea delle Vie Francigene vogliono supportare l’affermazione, sul territorio, di un approccio al viaggio più consapevole e immersivo, consentendo così a chi sceglierà questa modalità di viaggio di sentirsi più residente che turista.

 

Un’alleanza tra aziende, associazioni ed enti del territorio di cui beneficiano viaggiatori e territorio

Nel 2023 il mondo dei viaggi si è confrontato con uno scenario profondamente mutato e dominato da tendenze che hanno talvolta destato preoccupazione. La riapertura delle attività turistiche all’indomani del periodo pandemico ha portato a un brusco incremento della domanda in quest’ambito, classificato da molti come revenge travel, o turismo di rivalsa.

Tra i fenomeni correlati, quello dell’overtourism, o sovraffollamento turistico, ha gettato una nuova luce sulla fragilità del patrimonio nazionale e sull’esigenza di un approccio diverso alla promozione del territorio, in grado di creare ricchezza per le economie locali senza tuttavia pregiudicarne gli equilibri e la qualità della vita per le comunità.

Illuminare itinerari meno conosciuti e incentivare nuove opportunità di viaggio in periodi dell’anno insoliti attraverso la destagionalizzazione può contribuire a ridurre la pressione sui territori, e contemporaneamente supportare economie meno visibili, sostenendo l’occupazione e la crescita in questi contesti.

E del resto, sono le persone stesse che rivendicano il diritto di accedere a nuovi modelli di viaggio più consapevoli. Lo studio Cosa ci spinge a viaggiare, condotto per conto di FlixBus dalla società di ricerche Squadrati, ha rivelato come oggi sempre più persone manifestino, fra le altre cose, il bisogno di esperienze autentiche in viaggio e una maggiore esigenza di sostenibilità.

Per citare due fra i dati più significativi, il 33% delle persone intervistate ha indicato una preferenza per viaggi “formativi” «per scoprire luoghi e città con gli occhi dell’esploratore, non del turista» (contro il 26% del pre-Covid), e addirittura il 41% ha indicato di voler «vivere un’esperienza di arricchimento, di crescita personale» (contro il 31% del pre-Covid).

 

Poste: online i documenti utili ai fini ISEE

Per i cittadini della provincia di Torino è possibile richiedere online i documenti utili ai fini ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) per il 2024.

Tutti i clienti di Torino del Gruppo Poste Italiane, ovvero i possessori di un conto corrente, di un libretto postale, o titolari di carte prepagate Postepay, possono accedere al sito www.poste.it e richiedere la giacenza media e il saldo di tutti i prodotti (intestati e cointestati) in un unico documento, necessario per richiedere l’ISEE per l’anno appena iniziato. Per richiedere il documento sul sito di Poste è necessario essere registrati a www.poste.it ed aver associato un numero di telefono ad uno dei propri prodotti finanziari.

Da quest’anno inoltre per i cittadini di Torino sarà possibile richiedere online l’attestazione valida ai fini ISEE 2024 anche per i minori, selezionando l’opzione ”Per un minore”.

Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario, raccoglie tutte le informazioni necessarie per il calcolo dell’ISEE relative ai prodotti finanziari, in particolare riporta saldo e giacenza media dei conti e dei libretti di risparmio attivi/estinti nel corso dell’anno 2022, il valore nominale dei Buoni Fruttiferi Postali (cartacei e dematerializzati), saldo e giacenza media delle Postepay nominative, delle Postepay con IBAN e delle Carte Enti Previdenziali, la situazione dei Fondi di Investimento e del Deposito Titoli nonché l’attestazione dei premi versati per Polizze Assicurative.

Anche quest’anno le attestazioni valide ai fini ISEE 2024, con i dati aggiornati al 31.12.2022, potranno essere consultate accedendo alla Bacheca da App o dal sito www.poste.it , aprendo il messaggio «Attestazione patrimoniale valida ai fini ISEE 2024» e scaricando il documento.

Le nuove modalità di accesso al servizio confermano il processo di digitalizzazione avviato da Poste Italiane: tramite il sito internet www.poste.it, ad esempio, i clienti registrati possono facilmente gestire il Conto BancoPosta o il Libretto di Risparmio, sottoscrivere un Buono Fruttifero on line, richiedere la spedizione di un pacco, attivare il servizio seguimi o acquistare prodotti filatelici. Si ricorda infine che le APP di Poste Italiane sono gratuite e sono utilizzabili in mobilità anche da chi non è titolare di un rapporto con l’Azienda, come un vero e proprio Ufficio Postale a casa dei cittadini.

Per tutti i dettagli sul servizio è possibile consultare il sito https://www.poste.it/prodotti/rilascio-certificazione-ai-fini-isee.html.

Gli allevamenti e la qualità dell’aria

Sono confermate le presenze del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e del presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini al convegno formativo “Gli allevamenti e la qualità dell’aria” in programma a Torino venerdì 19 gennaio dalle 9.30 alle 13.00 presso il Foyer del Toro del Teatro Regio.

 

Il convegno è organizzato da Coldiretti Torino con i Dipartimenti di Scienze agrarie e Scienze veterinarie dell’Università di Torino ed è accreditato per i crediti formativi dell’Ordine dei Giornalisti.

Grazie ai contributi del mondo scientifico, lo scopo del convegno è riportare il fenomeno delle emissioni degli allevamenti e delle concimazioni in agricoltura nella sua reale portata.

Proprio nei giorni dell’ennesima limitazione della viabilità urbana a causa del peggioramento della qualità dell’aria e di fronte all’accusa agli allevamenti e alle pratiche agricole di essere le più importanti cause delle polveri sottili in Piemonte, ci pare importante approfondire il ruolo reale del settore primario (che produce il nostro cibo) nella generazione delle polveri sottili e ricordare le limitazioni a cui sarà sempre più sottoposta l’agricoltura.

Ma un altro scopo è anche quello di indagare l’importanza ambientale (più generale) del rapporto tra animali allevati e nicchie ecologiche e il rapporto tra la concimazione naturale animale e la rigenerazione dei terreni e per garantire le produzione vegetale negli anni in cui si cerca di aumentare la quota di concimazione organica per diminuire la quota di concimazione chimica.

Oltre all’intervento del ministro Gilberto Pichetto Fratin, che parlerà delle politiche nazionali per migliorare la qualità dell’aria, e all’intervento del presidente Ettore Prandini, che illustrerà le proposte di Coldiretti, sono previste le relazioni di Secondo BarberoDirettore Generale ARPA Piemonte; Davide Biagini, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino; Laura Zavattaro, Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino; Giampiero Lombardi, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di TorinoElio Dinuccio, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino.

Piemonte, imprese in crisi. Il dibattito nel Consiglio regionale aperto

“Non possiamo non tenere conto di quello che avviene anche nel settore automotive, legato alle decisioni del gruppo Stellantis che condiziona direttamente migliaia di dipendenti e altrettanti legati all’indotto”: così il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, ha dato il via ai lavori del Consiglio regionale aperto “Le imprese in crisi in Piemonte – situazione e prospettive”, che si è tenuto all’auditorium della Città metropolitana di Torino.

Il presidente, sottolineando che più dell’80% delle imprese subalpine conta di mantenere o aumentare i livelli di occupazione, ha ricordato però alcuni dei tavoli aperti che mettono a rischio centinaia di posti di lavoro: “Gli ultimi in termini di tempo, nella provincia di Torino, come la Lear di Grugliasco e la Te Connectivity di Collegno”.

L’assessore al lavoro Elena Chiorino ha quindi spiegato che “nonostante un contesto decisamente complicato e da tutti conosciuto, contraddistinto da una pandemia e dalle implicazioni che la guerra ha portato in Europa, possiamo dire con orgoglio che questo Governo regionale ha messo in campo ogni strumento possibile per sostenere i nostri lavoratori e imprese”.

Secondo i dati elaborati dall’assessorato, nel periodo compreso tra il 2012-2021 “gli addetti in Piemonte per i settori dell’industria e dei servizi sono in lieve calo di 0,2 punti percentuali: nell’arco dell’ultimo decennio sono stati persi 2.710 addetti, un numero comunque esiguo a fronte di 1.369.626 unità locali attive. Come noto, il nostro punto di forza oggi è il settore dei servizi, con un incremento di 38mila addetti (+ 4,5%). Il tallone d’Achille è invece il settore dell’industria, con un calo di 40mila addetti (-7,7%)”.

“Abbiamo però elementi che ci consentono guardare al futuro con speranza – ha aggiunto Chiorino – le piccole imprese (10-49 addetti) evidenziano un +6,6%, mentre dati ancora più confortanti ci arrivano dalle medie imprese (50-249 addetti) in cui registriamo un +10,9%. Le previsioni Excelsior, realizzate da Anpal e Unioncamere, rivelano inoltre come siano 38.590 i lavoratori ricercati delle imprese del territorio (+ 1.250 assunzioni rispetto al gennaio del 2023) e ben 95.940 nel primo trimestre. Anche in questo caso notiamo un incremento di 4.310 assunzioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

È poi intervenuta la deputata Chiara Appendino(M5s), ex sindaco di Torino, che ha parlato di “clamorosa assenza del governo, ma anche di deputati e deputate piemontesi a questo incontro. Perché la crisi morde: ho sentito il discorso dell’assessora, ma nella realtà la crisi c’è. Rispetto alle decisioni di Stellantis ci saremmo aspettati un governo che dicesse qualcosa”.

Il Presidente della provincia di Alessandria Enrico Bussalino, per il suo territorio, ha posto l’accento soprattutto sulle “crisi delle Ipab e delle aziende metalmeccaniche, a cominciare dalle acciaierie d’Italia di Novi Ligure. Abbiamo circa 2mila posti di lavoro a rischio nel settore metalmeccanico”.

Jacopo Suppo, vicesindaco città metropolitana, descrivendo le “177mila imprese che gravitano sul nostro territorio”, ha rimarcato che “se questo grande complesso arranca, ne risente tutta la regione. Abbiamo parlato dei settori che vanno bene, ma non possiamo ignorare la crisi dell’automotive, l’allontanamento dalla città voluto da Stellantis. Rischiamo di perdere 100 anni di storia industriale”.

Per Gianna Pentenero, assessore al Lavoro città di Torino, “alcuni dati sono davvero tristi a Torino e nell’area metropolitana. Abbiamo un meno 4%, inutile nascondersi, parliamo soprattutto della nostra grande azienda, che è Stellantis e che ha caratterizzato con le varie denominazioni il nostro territorio. Bisogna avere un’idea per il futuro dell’indotto, è un tema urgente anche per il governo”.

Ha parlato di inizio d’ anno complicato Luca Carretti, segretario di Cisl Piemonte, e di notizie dalle imprese che confermano quanto avevamo anticipato: è l’effetto di una deindustrializzazione crescente (cartaio, tessile e automotive, oltre a indotto in particolare dell’automotive). La parziale compensazione con la crescita di terziario e servizi ha portato un indebolimento di qualità contratti e reddito, quindi un impoverimento tessuto regionale.

Per Giovanni Cortese, segretario Uil, la crisi del 2008 non è stata assorbita dal prepandemia e oggi i dati ufficiali Istat dicono che nel 2019 il Pil era sotto di 7 punti rispetto al 2008, con un meno 5 per cento della produzione industriale. In generale, nel 2022, ci sono stati rispetto al 2008 66mila occupati in meno e solo il 20 per cento dei laureati trova occupazione in tempo congruo.

Il segretario regionale della Cgil, Giorgio Airaudo, ha descritto “un grave ritardo, perché nessuno ha trovato una soluzione. Tocca a noi, tocca a voi che avete responsabilità di governo, trovarla. Siamo sostanzialmente il sud del nord, che ha bisogno di strumenti specifici. Se vogliamo portare investitori stranieri, bisogna cambiare le regole d’ingaggio, deve essere conveniente investire qui. O il Piemonte si fa sentire, o altrimenti Roma se ne disinteresserà”.

Cristiano Gatti, vicepresidente Confartigianato Piemonte non ha nascosto che “la crisi ha un immediato riflesso nel nostro settore, che si aggiunge alle difficoltà già presenti. Dal 2012 al 2022, si è registrato un saldo negativo di 15mila imprese. Anche per il commercio e somministrazione, siamo a meno 24mila e meno 11mila, ma va detto che nell’ultimo anno c’è stata una crescita”. Confartigianato chiede che sia valorizzato il marchio “Made in Piemonte”.

Dimitri Buzio, presidente di Legacoop ha sostenuto che per rappresentare una soluzione vera e propria è necessario sistematizzare il sistema della cooperazione, quando c’è una crisi di impresa. Però non bisogna arrivare troppo tardi, altrimenti diventa più difficile. “Noi siamo riusciti a risolvere diverse situazioni di crisi, ma c’è anche bisogno dell’intervento pubblico”.

Angelo Robotto, presidente Ires Piemonte ha detto che nel 2023 l’occupazione è cresciuta dell’1% e ha recuperato i livelli del 2019. Diminuiscono i disoccupati e le persone che potenzialmente potrebbero lavorare. La popolazione in età di lavoro è diminuita. La percentuale dei lavoratori over 60 è raddoppiata. Bene la formazione, bene le accademy, che hanno consentito di sopperire alla diminuzione demografica.

Isabella Antonetto, area capitale umano Confindustria, ha ricordato l’indagine congiunturale degli industriali, che prevede una crisi marcata nel settore della manifattura. Citando i dati positivi, il livello degli investimenti è però stabile, “quindi le imprese vogliono andare avanti”.

Sono quindi intervenuti i consiglieri regionali e il primo a prendere la parola è stato Giorgio Bertola(Ev): “Sappiamo che l’uscita dalla crisi dell’automotive non potrà avvenire con l’aumento dei consumi di massa. Oggi siamo l’ottavo paese produttore di auto in Europa: bisogna puntare sulla transizione ecologiva anche nell’automotive. È inaccettabile che Stellantis produca auto all’estero e faccia l’immobiliarista in Piemonte”.

Silvana Accossato (Luv) ha ricordato che “dietro ai marchi ci sono centinaia di lavoratori. Una svolta la si può dare cambiando strategia e narrazione, tocca agli esponenti della Giunta portare il caso industria Piemonte a livello nazionale. La Crisi automotive porta con sé il seme della povertà di questa regione. Non possiamo permettere che Stellantis abbandoni il nostro territorio, il sostegno delle Istituzioni va dato in cambio di garanzie in termini di posti di lavoro”.

Per Monica Canalis (Pd) “l’assessore Chiorino ha usato toni trionfalistici che non si addicono al momento di crisi che il Piemonte sta vivendo. Parliamo di una valanga che sta crescendo, premessa di un’onda lunga che arriverà nei prossimi anni. Ammettere questo non vuol dire essere pessimisti ma avere senso della realtà. L’Aumento di posti nei servizi e nel terziario non è una compensazione per il declino dell’industria”.

E Sarah Disabato (M5s) ha affermato che “è di oggi l’annuncio da parte di Stellantis di una nuova cassa integrazione per circa 3mila lavoratori. Si è perso tempo, va bene accompagnare i lavoratori durante le crisi ma è quando un’azienda delocalizza che si deve intervenire. Bisogna alzare la voce a Roma, chiedendo investimenti per avviare nuove filiere e affiancare transizione ecologica”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha detto che “gli imprenditori ci chiedono meno tasse perché abbiamo una delle tassazioni più alte d’Europa. Si è detto dei 14 anni di cassa integrazione in Fiat-Stellantis, ma anche questo strumento è da rivedere perché la coperta è corta. Questo governo ha cambiato il paradigma del no tutto ed ha stoppato la droga del superbonus, la Regione deve efficientare il rapporto tra imprenditori e centri per l’impiego e ascoltare le classi produttive. In questo modo si può migliorare”.

Ha preso quindi parola Francesca Frediani (M4o-Up) che ha rimarcato come “abbiamo chiesto questo Consiglio straordinario per un confronto con le parti sociali e abbiamo sentito interventi che contraddicono quanto detto dall’assessore e ci parlano di una situazione difficile. Non mi permetto di dare ricette alla Giunta, ma le soluzioni adottate sinora non sono sufficienti”.

E anche per Domenico Ravetti (Pd) “è evidente che le scelte sinora fatte da Governo e Giunta non sono sufficienti e nemmeno soddisfacenti. La Regione Piemonte è stata la prima in Italia a dotarsi di una legge per ridurre la differenza retributiva tra uomo e donna, perché non attuarla appieno? Se i 600 operai dell’ex Ilva di Novi perdono il posto, diventano fantasmi, bisogna intervenire”.

Gianluca Gavazza (Lega) ha sostenuto che “Abbiamo bisogno dell’apporto dei privati e di un pubblico che sappia controllare e valorizzare il privato. Ci vogliono scuole professionali, istituti professionalizzanti, ed è necessario abolire i numeri chiusi a medicina e aumentare gli operatori sanitari”.

Riguardo le sfide che arrivano dall’intelligenza artificiale Sean Sacco (M5s), ha spiegato che “non possiamo avere l’atteggiamento da sabotatori, dobbiamo sapere che sostituirà anche i lavori ad alto valore aggiunto. Dovremo dare una mano anche a chi verrà messo da parte e non potrà avere le competenze elevate necessarie”.

A parere di Diego Sarno (Pd) “oggi questa Giunta ha perso un’occasione, l’assessore Chiorino ha fatto un racconto del passato. Non abbiamo sentito una parola sulle aziende sane, che investono, ma che decidono di andare via. Dobbiamo fare uno studio sull’impatto sociale degli investimenti, coinvolgiamo Torino Social Impact”.

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha affermato che “abbiamo affrontato tutte le crisi con piglio adeguato. La pandemia ha sconvolto i nostri piani e ci siamo concentrati su credito, investimenti, liquidità. Il profitto non è un male, ma crea occupazione, agli imprenditori va detto grazie per quanto stanno facendo: siamo tornati a essere una regione attrattiva perché abbiamo ricreato un sistema che era un po’ sfilacciato”.

Inoltre, ha aggiunto Tronzano, “la scelta dell’aerospazio è una decisione politica ben chiara, abbiamo diviso i fondi con l’automotive. Non sono preoccupato per Microtecnica perché l’azienda è solida e rimarrà sul nostro territorio”.

(Comunicato stampa)

Poste, i risparmiatori torinesi scelgono libretti e buoni fruttiferi

Libretti di Risparmio e Buoni Fruttiferi Postali si confermano ancora tra le forme di risparmio più amate nella provincia di Torino. Sono infatti oltre 845mila iLibretti Postali e circa 1milione499mila i Buoni Fruttiferi Postali scelti dai cittadini quale soluzione di deposito e investimento.

In tutta la Regione Piemonte quasi la metà dei cittadini ha un Libretto di Risparmio per un totale di 1milione e 700mila Libretti attivi e i tre quarti della popolazione possiede un BuonoFruttifero Postale.

Numeri che confermano l’importanza di questi prodotti nelle scelte di risparmio degli italiani: in totale sono oltre 30 milioni i Libretti Postali e quasi 44 milioni i Buoni Fruttiferi Postali sottoscritti nel Paese.  

Il risparmio postale grazie alle sue caratteristiche si conferma uno strumento sicuro, poiché garantito dallo Stato Italiano e flessibile, in quanto gestibile anche attraverso il sito www.poste.it o tramite l’APP BancoPosta

In questo particolare periodo storico la volatilità dei mercati finanziari modifica le scelte di investimento dei risparmiatori, orientandole verso prodotti meno esposti all’andamento dei mercati finanziari.

Poste Italiane ha storicamente dimostrato resilienza nei momenti di turbolenza finanziaria, affermandosi come un “porto sicuro” per i risparmiatori, grazie a un portafoglio di offerta finanziaria che continuerà a mantenere, anche in futuro il Risparmio postale al centro degli strumenti di gestione.

 

Fino al prossimo 10 gennaio 2024, inoltre,  èdisponibile l’Offerta Supersmart Premium 540 giorni, dedicata a tutti i titolari di Libretto Smart che apportano nuova liquidità in Poste Italiane. Ha una durata di 540 giorni e consente di ottenere un tasso del 4,00% annuo lordo sulle somme accantonate se portate a scadenza.

Le somme che incrementano il saldo di nuova liquidità sono quelle versate sul conto corrente postale o sul libretto Smart/altro libretto, esclusivamente attraverso le seguenti modalità: bonifico bancario direttamente sul libretto Smart o conto corrente postale e successivamente sul libretto Smart tramite girofondo; versamento di assegni bancari e circolari; accredito di stipendi e pensioni.

Inoltre, per chi non avesse nuova liquidità, è disponibile l’Offerta Supersmart 360 giorni sempre dedicata a tutti i titolari di Libretto Smart, che consente di ottenere un tasso di interesse annuo lordo dell’2,50% sulle somme accantonate e portate a scadenza dei 360 giorni. 

 

Disponibile anche l’Offerta Supersmart Pensione 364 giorni dedicata a chi ha presentato una richiesta di accredito di una pensione INPS presso Poste Italiane o che abbia ricevuto almento un accredito sul Libretto Smart. Ha una durata di 364 giorni e permette di ottenere un tasso di interesse lordo a scadenza del 3,50%.

Tutte le offerte sono attivabili in uno dei 419 uffici postali della provincia di Torino dal sito poste.it e dall’app BancoPosta. L’accantonamento minimo è di 1.000€ incrementabile per multipli di 50€.

 

Accanto alle nuove offerte restano sempre disponibili i Buoni Fruttiferi Postali che non hanno costi di sottoscrizione, gestione e rimborso, salvo gli oneri fiscali, garantiscono sempre la restituzione del capitale investito e il titolare può chiedere in ogni momento il rimborso del capitale più gli eventuali interessi maturati. È possibile, inoltre, investire piccole somme. La ritenuta fiscale è del 12,50% e i Buoni sono esenti da imposta di successione e sono sottoscrivibili negli uffici postali e online, attraverso il sito poste.it e l’app BancoPosta.

Dalla Regione Piemonte un aiuto alle aziende in crisi

Ha una visione strategica la nuova misura della Regione Piemonte dedicata agli interventi integrati peragevolare l’acquisizione a titolo definitivo di aziende in crisi conclamata, unità produttive(impianti, stabilimenti produttivi e centri di ricerca) a rischio di definitiva chiusura o già chiusi per cessazione dell’attività o dell’impresa. Possono essere finanziati anche l’affitto di aziende o rami d’azienda purché abbiano le caratteristiche identificate dalla misura.

Le risorse disponibili ammontano a 4,2 milioni di euro, di cui quasi tre destinati alla Linea Investimenti e il resto alla Linea Occupazione. Per quest’ultimo aspetto si possono ottenere incentivi per l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato da impiegare nell’azienda o nel ramo di azienda acquisito. Per essere ammesso a beneficiare dell’agevolazione, l’intervento deve comportare un investimento di importo non inferiore a 500.000 euro per le piccole imprese, a 1 milioni per le medie, a 1,5 milioni per le grandi. Inoltre, deve consentire di mantenere o di raggiungere, al termine del primo anno solare successivo a quello di conclusione dell’investimento (anno a regime), almeno il 40% dell’occupazione presente nell’azienda o nel ramo d’azienda.

Come precisa l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano “pur in considerazione del fatto che il tessuto produttivo del Piemonte è solido, abbiamo il dovere di aiutare il mondo delle imprese e dare un sostegno ad aziende in crisi che, grazie all’intervento di investitori, possono riemergere da momenti di difficoltà, oppure di favorire il ricambio generazionale. Tale sostegno è volto a contrastare i processi di deindustrializzazione in atto e recuperare a fini produttivi i siti industriali dismessi o a rischio di dismissione, salvaguardando il patrimonio di conoscenze e di specifiche competenze professionali, nonché favorire il mantenimento, il miglioramento e il recupero dei livelli occupazionali”.

“Una misura fortemente voluta per favorire le imprese a conservare il patrimonio industriale e professionale presente sul territorio – osserva l’assessore al Lavoro e Formazione professionale Elena Chiorino – La tutela del tessuto economico è, da sempre, una nostra priorità. E sostenere acquisizioni e progetti di investimento in situazioni di particolari criticità è un dovere della politica. Con questo intervento mirato mettiamo in campo gli strumenti necessari a difendere le competenze e a creare nuove opportunità occupazionali per sostenere con orgoglio il nostro Made in Italy”.

Economia e territorio si incontrano in Monferrato alla Mostra di San Giuseppe

LA STORICA FIERA CAMPIONARIA DI CASALE MONEFERRATO 15/24 MARZO 2024

La Mostra Regionale di San Giuseppe compie 75 anni ma non li dimostra.

L’evento si terrà al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato dal 15 al 24 marzo 2024 organizzato dalla società D&N Eventi S.R.L. con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, della Provincia di Alessandria, della Provincia di Mantova, Confartigianato Imprese Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Asproflor.

Tra i partner della Manifestazione figurano, Coniolo Fiori e Vivai Varallo.

La Fiera Campionaria di Casale e del Monferrato darà ampio spazio come di consueto, alle categorie produttive del commercio, dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, confermando la formula che negli ultimi anni ha sempre portato a presenze di pubblico da record, gradita da visitatori ed espositori: ingresso gratuito e percorso obbligato a giorni alterni.

E sarà presente, come tutti gli anni, lo spazio dedicato alle “Eccellenze Enogastronomiche” da sempre momento di grande attrazione in Mostra – con la Piazzetta del Gusto, la Piazza del Vino, ospitanti le specialità gastronomiche provenienti da tutta Italia.

A questi appuntamenti si aggiungeranno tante novità che verranno svelate un po’alla volta con l’avvicinarsi della manifestazione.

Nello stesso periodo in cui si svolgerà la Fiera, non mancherà neppure il tradizionale Luna Park installato in piazza D’Armi, di fronte al Polo Fieristico Riccardo Coppo, appuntamento molto atteso ogni anno da giovani e giovanissimi

La Mostra di San Giuseppe 2024 sta registrando un notevole interesse da parte degli operatori in termini di adesioni.

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a

D&N Eventi S.r.l.

Cell. 335/7404114

info@mostrasangiuseppe.it

info@deneventi.it

www.deneventi.it

Orari:

Feriali: dalle 18 alle 23

Sabato 16 Marzo : dalle 11 alle 23

Sabato 23 Marzo : dalle 11 alle 23

Domenica 17 Marzo: dalle 11 alle 23

Domenica 24 Marzo : dalle 11 alle 22.