ECONOMIA- Pagina 71

Grandi opere in Piemonte, non solo Tav: Terzo valico, i lavori proseguono nei tempi previsti

Nella commissione Trasporti della Regione, presieduta da Valter Marin, sono stati ascoltati  in audizione: Mariano Cocchetti responsabile Rfi del progetto Terzo Valico, Paolo Costa Medich e Giuseppe Irace competenti per il consorzio Cociv e Andrea Perego per Italferr. “I lavori per la costruzione del Terzo Valico dei Giovi, in particolare nella interconnessione con la linea ferroviaria storica Genova-Torino, stanno proseguendo come da programma: saranno conclusi entro il 2026 ed entreranno in funzione nel 2027”. Questa, in sintesi, la dichiarazione dei responsabili del Consorzio Cociv che sta realizzando il progetto finanziato con il Pnrr,  in Commissione  in Consiglio regionale.

 

L’audizione era stata chiesta dai consiglieri Francesca Frediani (M4o-Up) e Sean Sacco (M5s) con particolare riferimento alle questioni sollevate dai sindaci della zona interessata e dai cittadini di Novi Ligure, in una precedente audizione in Commissione.
Frediani e Sacco hanno posto alcune domande agli auditi in particolare sull’aumento dei costi, sull’impatto ambientale dell’opera e sulla ricaduta all’interno del tessuto urbano di Novi Ligure.
Gli auditi hanno risposto che in questo momento si stanno scavando le due gallerie, per poi arrivare alle porte di Novi. In merito all’impatto acustico saranno predisposte le barriere antirumore in città per 4,5 km, di diverse altezze e trasparenti sugli attraversamenti e ci sarà un adeguamento della viabilità cittadina. I costi sono aumentati in base ai prezzi delle materie prime.
Alle domande dei consiglieri sugli eventuali cedimenti strutturali in seguito ad eventi sismici e atmosferici gravi (possibile ingrossamento del Rio Gazzo), gli esperti hanno assicurato che sono stati fatti tutti gli approfondimenti previsti sugli aspetti ambientali e idrogeologici, non solo per la fase dei lavori di costruzione, ma anche in vista della funzionalità della linea, che interesserà sia treni merci che passeggeri.

Infine è stato sottolineato che il previsto tavolo di lavoro sulle barriere antirumore non è mai stato convocato dal Ministero dell’Ambiente: il presidente Marin si è fatto carico di sollecitarlo attraverso l’assessore regionale competente.

Il Master in Comunicazione Turistica e Enogastronomica “Mario Soldati”

 E’ giunto alla sua settima edizione, temi principali saranno l’inclusività, la sostenibilità e il futuro del pianeta

 

Con la sostenibilità e l’inclusione il Master Mario Soldati allarga i propri orizzonti. Si tratta del primo Master in Comunicazione Turistica ed Enogastronomia, che ha scelto di ampliare il tema della sesta edizione per la settima, che si presenta come un’edizione abbastanza innovativa, che avrà l’obiettivo di creare nuovi strumenti di visibilità, di narrazione e valorizzazione per i professionisti che operino nel green, nel biologico, nel turismo, in armonia con l’ambiente, nelle produzioni certificate per il loro impegno sostenibile.

Titolo del master è, infatti, “Inclusione e sostenibilità ambientale per raccontare il territorio”.

Si tratta di un’edizione inclusiva che, tramite apposite borse di studio, favorirà l’accesso a soggetti fragili, economicamente svantaggiati, senza barriere di genere e nazionalità.

Il 15 marzo prossimo, alle ore 17:00, presso EDIT, si terrà il passaggio di consegne tra gli allievi del Master Mario Soldati della sesta edizione e la nuova classe che inizierà in quell’occasione la propria esperienza nel progetto formativo nazionale dedicato alla comunicazione turistica enogastronomica.

Nato nel 2021 in pieno periodo pandemico, il Master Mario Soldati, giunto alla settima edizione, ha garantito qualità nell’approccio formativo, eccellenza nella didattica, costante dialogo con le istituzioni territoriali, continuità del progetto didattico con due edizioni all’anno e il pieno gradimento da parte di docenti e discenti. In questa nuova fase, il progetto formativo non si limita ad arricchire il programma con i temi della sostenibilità ambientale e dell’inclusione, ma rimodula la didattica in una logica imprescindibile nel racconto, nelle azioni di visibilità e nella reputazione del comparto turistico e enogastronomia. Il progressivo cambiamento delle condizioni climatiche, la ripresa disomogenea e economica nel periodo post pandemico, la crisi bellica in Ucraina non ancora risolta, la fragilità e le disuguaglianze dell’economia globale impongono un profondo ripensamento del turismo in quanto tale e della cultura di viaggio connessa al territorio, al benessere, al recupero dei sapori tradizionali, al cibo e alla nutrizione. Non è quindi utopistico pensare ad un nuovo turismo, a concepire e organizzare, ma anche da narrare e divulgare con tutti gli strumenti più attuali della comunicazione.

In questo scenario in continua evoluzione, è doveroso riferirsi agli obiettivi e ai target di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, fonte di ispirazione e indirizzo come quello del Master.

La tesi collettiva degli allievi della prima edizione è stata dedicata a un primo possibile magazine “Mandragola”, dedicato ai temi del turismo “green”, progettato integralmente con la stone paper, carta in polvere di pietra a zero impatto ambientale.

Questo progetto potrebbe vedere la concreta attuazione nel prossimo anno.

Il Master Mario Soldati ha sempre favorito, nella logica di una completa inclusività e del sostegno verso i soggetti fragili, l’iscrizione gratuita di allievi tramite specifiche borse di studio. Il nuovo turismo, la nuova gastronomia che gli studenti della settima edizione sono chiamati a studiare partono da valutazioni di impatto economico e ambientale oggettive. L’organizzazione mondiale del turismo (l’agenzia delle Nazioni Unite) fa riferimento specifico a un turismo consapevole del suo impatto sociale segnalando tre presupposti: il primo è che il turismo non pregiudica l’ambiente a livello locale e globale, ma assicura la conservazione della diversità biologica sostenendo attività “low carbo”, nel rispetto della neutralità climatica e della mobilità ecologica. Facilità l’uso di fonti rinnovabili con un approccio “plastic free” e, sotto un secondo aspetto, il turismo valorizza l’etica e l’integrazione sociale tra visitatori e abitanti, la tutela del patrimonio artistico, ambientale, storico e culturale, il rispetto delle leggi e delle tradizioni. Il turismo, inoltre, rappresenta un enorme potenziale economico che non deve penalizzare le comunità locali più vulnerabili. Occorre promuovere l’inclusione sociale, nuovi posti di lavoro, minore inquinamento e preservazione di ecosistemi.

Il comunicatore del futuro deve puntare su due direttive parallele: la creazione di una coscienza civica e turistica, consapevole dei rischi ambientali connessi a una fruizione scorretta e dannosa dell’ambiente, ma anche promuovere un approccio più rispettoso del territorio e delle persone, tali da permettere una fruizione armoniosa del patrimonio da parte di chi si apre alla conoscenza di luoghi nuovi, quindi da parte dei turisti.

Saranno attivati percorsi specifici rivolti a strutture alberghiere certificate, tour operator attenti alla valorizzazione ambientale, hotel ecologici costruiti con i principi della bioarchitettura, aziende attive nella produzione bio e realtà operanti tramite filiere corte e economia circolare.

Il direttore didattico del Master è Guido Barosio.

Per un selezionato numero di persone sono previste borse di studio gratuite.

Lavazza è il main sponsor e la tesi sarà su questa azienda.

 

Mara Martellotta

Fillea CGIL e Feneal UiL su Sitalfa

I lavoratori dell’azienda SITALFA, azienda della manutenzione stradale dell’autostrada Torino-
Bardonecchia, si sono riuniti in assemblea martedì 23 gennaio per poi abbandonarla in segno di
protesta contro l’ipotesi di un accordo peggiorativo sottoscritta in quel momento dalla sola Filca
CISL.
La stragrande maggioranza dei lavoratori presenti in Assemblea, prima di abbandonarla, ha
espresso giudizio negativo sull’ipotesi proposta. Luca Albanese e Stefano Ponzuoli della Feneal
UIL e della Fillea CGIL di Torino dichiarano: «Il 12 gennaio, durante l’ultimo incontro tra
Sindacati e Azienda, si è consumato lo strappo tra le organizzazioni Sindacali; infatti la sola
Filca CISL ha sottoscritto l’ipotesi di accordo con l’Azienda. Per noi della Feneal e della Fillea –
aggiungono Albanese e Ponzuoli – quella proposta di accordo è inaccettabile, perché contiene
elementi discriminatori e peggiorativi rispetto al contratto nazionale».
«Siamo venuti anche a conoscenza, tramite i lavoratori, che il mattino seguente all’assemblea (ndr ieri, martedì 23 gennaio) un Funzionario del solo Sindacato firmatario dell’accordo, la
Filca CISL, si è aggirato tra i lavoratori, proponendo loro la firma di un testo che avrebbe il fine
di ribaltare quanto non autorizzato dall’Assemblea”.
Secondo Massimo Cogliandro e Claudio Papa, rispettivamente Segretari Generali di Fillea
CGIL e Feneal Uil Torino: «L’atteggiamento di un’Azienda così importante è un grave errore.
Non ha provato a trovare delle soluzioni, ma cerca solo di dividere le Organizzazioni Sindacali.
In più, ci troviamo di fronte ad una Società che negli ultimi anni ha visto il suo fatturato triplicarsi».
La Uil e la CGIL pensano, concludono i 2 sindacalisti, che nella fase storica che stiamo
attraversando, dove le retribuzioni dei lavoratori si stanno fortemente impoverendo per via del
forte aumento di inflazione, bollette, carburanti e mutui, il Sindacato, nelle imprese in salute e
con guadagni importanti, non dovrebbe essere disponibile a firmare accordi che possono essere
messi in discussione, ma al contrario bisognerebbe firmare accordi propositivi e con importanti
aumenti salariali. Anche perché riteniamo che sia doveroso ridistribuire tra i lavoratori i
guadagni ottenuti soprattutto per merito di chi li ha determinati.
Fillea CGIL e Feneal Uil

La Regione presenta il testo base della nuova legge sulla casa. Ecco le novità

In Consiglio Regionale, a Palazzo Lascaris, l’assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino ha presentato il testo base della nuova legge sulla Casa del Piemonte, che è destinata a rivedere in maniera significativa i punteggi di assegnazione, partendo dal presupposto di creare nuovi strumenti di premialità, in particolare in due fattispecie. La prima per dare un riconoscimento ai cittadini aventi diritto alla casa popolare, di qualsiasi nazionalità d’origine, che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni.
L’idea è quella di premiare chi in Piemonte risiede da anni, nella nostra regione ha lavorato e pagato le tasse, contribuendo allo sviluppo socio-economico del territorio. La seconda premialità riguarda invece i nuclei famigliari mono genitoriali che vedranno aumentare il proprio punteggio di assegnazione.
Ma la nuova legge punta anche fortemente a mettere un punto fermo nel contrasto all’illegalità, compresi i «furbetti», coloro che si costruiscono una situazione reddituale tale da avere diritto alla casa popolare, ma che poi si scopre che posseggono beni «da ricchi». Per questa categoria ci sarà un sostanzioso giro di vite: l’assegnatario, per avere la casa, non potrà infatti più possedere beni mobili registrati come automobili, motoveicoli di grossa cilindrata, o caravan inquadrati nella categoria dei beni di lusso.
La legge punta quindi a promuovere, con queste ed altre azioni, l’equità sociale, premiando allo stesso tempo le persone oneste che qui hanno vissuto e che hanno fatto del Piemonte la propria «casa».
«Oltre a tutto ciò – ha spiegato Caucino –  in questi anni, in aggiunta al testo base, abbiamo elaborato 13 emendamenti, già presentati in Consiglio regionale, che sviluppano ulteriormente le suddette finalità, come il divieto di assegnazione a favore di coloro che hanno occupato abusivamente uno stabile Atc nei 10 anni precedenti e la decadenza del diritto di assegnazione nel momento in cui l’assegnatario fosse soggetto a una condanna detentiva. Ma nessuno verrà lasciato indietro: per  tutelare la famiglia del potenziale reo il titolo passerà direttamente al coniuge, ai figli oppure ai parenti conviventi».

Torino, Poste italiane leader nei pagamenti digitali

Nel 2023 + 15% di carte Postepay evolution emesse in provincia

Torino, 23 gennaio 2024 – Poste Italiane si conferma leader nei pagamenti in provincia di Torino grazie al successo di Postepay Evolution, la carta prepagata con Iban che ha rapidamente conquistato l’apprezzamento degli italiani. In provincia di Torino il numero di carte emesse nel 2023 è cresciuto del 15% rispetto all’anno precedente per un totale complessivo di oltre 24 mila carte Postepay Evolution in circolazione. In Italia le carte Postepay Evolution utilizzate su tutto il territorio nazionale sono 10 milioni con più di 500 milioni di transazioni e-commerce mentre sono 30 milioni le carte Postepay.

La carta prepagata Postepay Evolution ha l’enorme vantaggio di essere dotata di Iban. Ciò consente di rispondere alle esigenze di chi ha bisogno di uno strumento completo, per operazioni di pagamento in sicurezza e per ricevere e disporre bonifici, accreditare lo stipendio o la pensione. Uno strumento innovativo e flessibile per eseguire pagamenti e transazioni in modo semplice e sicuro, favorendo lo sviluppo dell’e-commerce anche in provincia di Torino.

Poste Italiane, azienda guidata dall’AD Matteo Del Fante, svolge un ruolo chiave nel processo di trasformazione dell’ecosistema dei pagamenti digitali supportando il percorso di inclusione digitale del Paese e accompagnando dunque i cittadini di Torino verso nuovi sistemi di pagamento innovativi, facili, veloci, mantenendo sempre al centro la sicurezza. Questo percorso di innovazione ha permesso a Postepay di raggiungere una posizione di leadership nel mercato dei pagamenti digitali, lanciando soluzioni sempre più evolute e sicure.

Per conoscere tutti i prodotti disponibili e le loro caratteristiche è possibile consultare il sito https://postepay.poste.it/.

Giaveno, green di cellulosa pollai e fioriere: start-up prima al mondo

IT DESIGN SFIORA IL MILIONE DI EURO DI RICAVI

Chiusura col botto per la ‘IT Design Srl’ di Giaveno, che saluta il 2023 sfiorando il milione di euro di ricavi lordi nell’ultimo triennio.

La start-up innovativa piemontese, leader nella ricerca di tecnologie innovative sostenibili per industria e artigianato fondata dai fratelli Polito è altresì prima al mondo ad aver sperimentato con successo un utilizzo della cellulosa in formato HPL (High Pression Laminate) – materiale ecologico già in uso in cosmetica, edilizia, farmaceutica e tessile – per realizzare arredamenti da giardino e pollai “completamente ecosostenibili e a zero impatto ambientale”.

Il periodo post pandemico, stante la maggiore voglia di verde e il crescente affermarsi di politiche green su scala mondiale è coinciso per noi con un significativo picco di crescita. Nel 2021, 2022 e 2023 abbiamo chiuso il bilancio rispettivamente a quota euro 790.638, 859.387 e 986.709, con una percentuale di crescita media che va dal 9,8 al 26%”, affermano i fratelli Polito all’agenzia di stampa Ansa.

L’obiettivo 2024 è proseguire con impegno sul cammino intrapreso puntando a superare il 30% di incremento di volume aggregato lordo con le gamme di prodotti ‘Cucciolotta’ e ‘PoliLine Garden’, rafforzando ulteriormente l’export e la presenza capillare sul territorio nazionale”.

Con la crescente sostenibilità planetaria, “l’obiettivo è massimizzare la durabilità dei manufatti in ambiti di primaria attenzione quali allevamenti e aree verdi”, spiegano i titolari dell’azienda. “Un po’ come accadeva nel boom economico postbellico quando un prodotto come un frigo, una lavatrice o un’auto era per sempre. Per questo il nostro Centro Ricerche ha puntato sulle proprietà dell’Hpl, High Pression Laminate, elemento super innovativo per garantire anche nel mondo nuovo identico risultato“.
I vantaggi in termini ambientali dei nuovi prodotti green vanno – approfondiscono ancora dalla IT Design – dall’assemblaggio senza viti e bulloni per ridurre alla fonte l’estrazione mineraria alla resistenza ai raggi UV e agli agenti atmosferici senza perdite di colore, dall’assenza di manutenzione e spigoli alla garanzia di perfetta incolumità“.

Confartigianato Imprese: “Il Decreto Energia bis danneggia famiglie e pmi piemontesi”

Confartigianato Imprese Piemonte esprime perplessità per le norme contenute nel cosiddetto Decreto Energia bis che rischiano di far pagare la transizione energetica delle imprese industriali attraverso le bollette di famiglie e piccole imprese.

“Consideriamo sbilanciata -afferma Michele Quaglia, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Autoriparazione – l’attribuzione agli oneri generali di sistema pagati in bolletta dalle piccole imprese e dalle famiglie dei costi per sostenere la produzione di energia rinnovabile delle grandi imprese energivore e la loro agevolazione. In questo modo nel 2024, le pmi del Piemonte rischiano di dover sostenere un impatto di diverse decine di milioni di euro.”

 

Sotto i riflettori soprattutto il passaggio che farebbe pagare gli impianti di grossa taglia alimentati a fonti rinnovabili delle imprese energivore (che sono agevolate pagando molto poco di oneri generali del sistema elettrico) agli oneri generali del sistema elettrico stesso e quindi alle piccole imprese e alle famiglie

 

 “Secondo questo meccanismo -conclude Quaglia– la transizione energetica viene pagata quasi interamente dalle micro, piccole e medie imprese. Si viene a creare uno squilibrio per effetto del quale il mondo produttivo delle piccole imprese e quello delle famiglie si fanno carico degli oneri generali di sistema di loro competenza, del costo delle agevolazioni per le imprese energivore e del costo di realizzazione degli impianti di grande taglia da fonti rinnovabili a loro destinati. E importante, dunque, che il DL venga rivisto per tutelare le piccole realtà locali, vero motore di ogni territorio.”

Senza modifiche, il Decreto Energia bis farebbe pagare a piccole imprese e famiglie sia l’agevolazione degli energivori – fruizione condizionata al fatto che gli energivori coprano almeno il 30% del loro fabbisogno con fonti rinnovabili, – sia i grossi impianti a fonte rinnovabile degli energivori, senza i quali per altro, gli stessi non potrebbero usufruire dell’agevolazione.

Il conto che queste due misure presentano per il 2024, è notevole: circa 650 milioni di euro a carico delle famiglie e quasi 1 miliardo a carico delle piccole imprese. Il conto per gli impianti di grossa taglia, nei tre anni del provvedimento, è di 3 miliardi e 600 milioni circa, che ricadranno poco più di un miliardo sui consumatori e un miliardo e tre sulle piccole imprese.

La Regione rassicura: non chiude l’autostrada Torino-Aosta

Le preoccupazioni di molti automobilisti sono fortunatamente rientrate. «Abbiamo chiesto a gran voce e ottenuto che il vertice di questa mattina in Prefettura si chiudesse con una soluzione e questa soluzione è arrivata – dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi – Abbiamo chiesto che non si entrasse nel merito della vicenda amministrativa tra la società concessionaria e il Ministero, che verrà approfondita nelle sedi adeguate.
L’autostrada Torino-Aosta quindi non chiude e continuerà ad essere gestita nella modalità attuale, senza ulteriori penalizzazioni per l’utenza. Abbiamo difeso le ragioni dei nostri cittadini e del nostro sistema economico che non avrebbero compreso e non potevano accettare l’interruzione di un collegamento per una vertenza burocratica. Abbiamo chiesto e ottenuto che sia tutelata l’utenza. Ringraziamo la Prefettura e la disponibilità di Ministero e di Ativa, che pur senza fare passi indietro rispetto alla vicenda complessiva, hanno compreso l’esigenza di non chiudere la tratta, con un provvedimento incomprensibile che avrebbe penalizzato cittadini e imprese».

La chiamano transizione ecologica ma è (oscenamente) sociologica: dopo l’auto tocca all’agricoltura

Di Riccardo Ruggeri

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Trattori, macchine movimento terra, camion, marciano su Berlino. Senza speranza? Il mondo dovrebbe essere di chi lavora, non di perditempo che vivono di chiacchiere pseudo colte sostenute dalle truppe cammellate di influencer

Alcuni anni fa scrissi il Cameo che troverete sotto “virgolettato”. Era stato appena deciso che dal 2035 le auto prodotte o importate in Europa sarebbero state solo elettriche. Aggiunsi una battuta sull’agricoltura e sull’allevamento. Rileggendolo mi pare invecchiato bene.

Infatti, liquidata l’industria dell’auto, adesso tocca all’agricoltura e agli allevamenti. Per questo trattori, macchine movimento terra, camion, marciano su Berlino. Senza speranza? Sono tecnicamente morti? E il (losco?) governo semaforo (socialisti, liberali, verdi) li contrasta. Che tristezza.

Sono dispiaciuto che quel che resta dell’intellighenzia “no woke” e dell’informazione “non serva”, non abbiano ancora capito la strategia degli Illuminati della Ruling Class (copyright del compianto amico Angelo Codevilla) di Bruxelles e di Davos, e delle loro truppe cammellate di influencer. Questa ci viene spacciata come transizione ecologica, mentre in realtà è oscenamente sociologica. Stanno suicidando i popoli europei, ma sconvolti dall’ideologia woke-cancel neppure se ne accorgono…

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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/01/22/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/la-chiamano-transizione-ecologica-ma-e-oscenamente-una-transizione-sociologica-dopo-lauto-tocca.html

 

Pantanella (FMPI): “Ecco come caro-assicurazioni e noleggi incidono su Pmi”

I dati di un ampio studio del Presidente dell’Osservatorio Economico delle Piccole e Medie Imprese.

Flotte aziendali, caro-noleggi da record”. Lo rivela uno studio di Luca Pantanella, presidente dell’Osservatorio Economico FMPI – Federazione Medie e Piccole Imprese – che in regione conta oltre 500 aziende su più di 6.000 in tutta Italia.

Da fine 2022 assistiamo a un’impennata dei canoni di oltre il 30% in media che penalizza soprattutto la piccola e media impresa, costretta a rivedere i propri budget e adeguarsi a sua volta con il rischio di una perdita di competitività nel settore di riferimento. L’incremento costante dei tassi di interesse per leasing e finanziamenti è tra i motivi principali alla base del trend di rialzo”, osserva l’esperto nel corso di un’ampia intervista rilasciata all’agenzia di stampa Ansa.

Un fattore al quale si aggiungono “i costi lievitati delle materie prime per la produzione degli autoveicoli e i ritardi nelle consegne, mai così prolungati dopo lo stop pandemico che ha completamente rivoluzionato i tempi del mercato automobilistico con meno veicoli disponibili”.

A farne le spese soprattutto “piccoli artigiani – chiosa Pantanella – che necessitano di furgoncini e auto per consegne, disbrigo pratiche e spostamenti locali. Ma anche carrozzieri e autoriparatori per i quali auto di cortesia e sostitutive stanno diventando sempre più un lusso, con aumenti medi mensili dei canoni che oscillano dai 40 ai 70 euro lordi”.

Ma c’è di più. “Flotte aziendali, caro-noleggi da record”, aggiunge altresì a un quadro già dalle tinte fosche Luca Pantanella.

Da fine 2022 assistiamo a un’impennata dei canoni di oltre il 30% in media che penalizza soprattutto la piccola e media impresa, costretta a rivedere i propri budget e adeguarsi a sua volta con il rischio di una perdita di competitività nel settore di riferimento. L’incremento costante dei tassi di interesse per leasing e finanziamenti è tra i motivi principali alla base del trend di rialzo”, osserva l’esperto.

Un fattore al quale si aggiungono “i costi lievitati delle materie prime per la produzione degli autoveicoli e i ritardi nelle consegne, mai così prolungati dopo lo stop pandemico che ha completamente rivoluzionato i tempi del mercato automobilistico con meno veicoli disponibili”.

A farne le spese soprattutto “piccoli artigiani – chiosa Pantanella – che necessitano di furgoncini e auto per consegne, disbrigo pratiche e spostamenti locali. Ma anche carrozzieri e autoriparatori per i quali auto di cortesia e sostitutive stanno diventando sempre più un lusso, con aumenti medi mensili dei canoni che oscillano dai 40 ai 70 euro lordi”.